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Work in Progress Dove postare il proprio programma di preparazione atletica, le proprie esperienze, il proprio diario personale.

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  (#736)
Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
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Predefinito 15-04-2012, 03:59 PM


la fame come puoi provarla tu non l'ho ma provata ovviamente.. anche se per quasi 2 anni feci la ketogenica stretta, 30gr di carbo al giorno solo da verdura.. tutto il resto grassi e pro.. non era fame reale però la voglia di certi cibi era altissima alle volte.. però resistevo senza problemi alla fine... poi mi sono reso conto che non aveva senso!

secondo me l'importante cmq è trovare la strada giusta. molti fanno sacrifici alimentari inutili mentre potrebbero ottenere risultati migliori se avessero più conoscienza alimentare


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  (#737)
Rocker Rocker Non in Linea
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Predefinito 08-05-2012, 10:59 PM


Ciao Vale come va?
News rilevanti per alimentazione e sport?
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  (#738)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 09-05-2012, 10:59 AM


No.
Mi sento sempre un sacchetto o troppo pieno o troppo vuoto, che convive costantemente con il dolore: o la pancia, o i crampi della fame, nonostante abbia aumentato l'introito calorico a favore di una quota giornaliera di grassi buoni ogni giorno, da 3 mesi, che per me è un'eternità.

Non so cosa dire, ogni giorno quasi prego di stare bene per potermi allenare, e so che il piacere di allenarmi lo sto abbandonando perché lo faccio per senso di colpa, lo faccio perché poi secondo me il mio corpo andrebbe a putt@ne.

Mi concedo una pizza e mezza al mese, accumulando le calorie extra che la compongono restringendo l'alimentazione nel corso del mese, e se non ho ristretto abbastanza, non la mangio, aspetto. In restrizione me ne concedevo una a settimana con lo stesso principio, vivevo in funzione di quello.

Ora è diradata perché sono più pesante, non me la posso permettere e soprattutto non riesco a digiunare durante la settimana come facevo prima.

E' inutile, nel mio caso per lo meno è un loop che mi imprigiona. Più volte ho pensato di esserne fuori ma ora con l'impossibilità di bruciare kcal come vorrei, il sacrificio aumenta.
Vivo sognando 3 o 4 cibi, alcuni che mangio molto raramente, altri che proprio non riesco a concedermi.

Anche quotidianamente... sogno un cucchiaio di parmigiano sui broccoli e ci metto il quark magro, sogno le patate e mangio la zucca, sogno la bistecca e mangio petto di pollo.

Tutta la giornata ruota intorno alla paura di avere troppa fame ed eccedere con le calorie.

Il sonno va' sempre peggio, gli orari che ho quest'anno (sveglia alle 5.30, pranzo alle 15.00 ogni giorno) mi stanno esaurendo, soprattutto per la gestione dei pasti e della fame.

Vorrei al sabato e alla domenica dormire di più ma se riesco a stare nel letto fino alle 7 è già moltissimo. E alzarmi presto significa ovviamente dover mangiare (mi alzo sempre con la fame), e mangiare presto significa riavere fame prima, non riuscire a non mangiare fino a pranzo.
Un loop.
E molto spesso non riesco a fare uno spuntino, mi attiva e faccio il pasto completo, allora evito.

La cosa peggiore è che non riesco a guardarmi allo specchio, anche in viso mi vedo gonfia, non riesco a indossare che 3 o 4 vestiti, scuri, sempre i soliti.
Rido poco.
Non ho interesse in nulla da troppo tempo, nel pomeriggio la mia massima aspirazione (dopo la spesa, la preparazione del pasto successivo, aver lavato i piatti del pasto appena consumato) sarebbe dormire un po' almeno per riposarmi per l'allenamento e riuscire ad avere una situazione intestinale che mi permettesse di non sembrare un cocomero né di piegarmi dalle coliche.

Sono un sacchetto che si riempie e si svuota, di cibo, di feci, di aria, a seconda dei momenti.

La differenza rispetto a prima?
Due taglie in più (rispetto al sottopeso intendo) e un' aspettativa di vita sicuramente maggiore.
Un Amore che mi sostiene ma si sente impotente di fronte ai miei muri, cui non permetto mai di prepararmi nulla da mangiare perché voglio gestire solo io le mie cose (lo permetto solo a mia madre... che a pranzo mi fa' petto di pollo con pomodoro e mi fa' le verdure al microonde, non tollero altre intromissioni nella mia gestione dell'alimentazione. In questo non ho fatto grandi passi avanti), che darebbe qualsiasi cosa per vedermi dormire un'ora tranquilla.
Un progetto di vita, progetto in due e non visione della mia vita in solitudine.
Ma comunque il DCA non ti abbandona mai.

Ultima Modifica di Acid Angel : 09-05-2012 11:03 AM.
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Predefinito 09-05-2012, 10:44 PM


Capisco che la strada è ancora lunga e tortuosa, ci son ben poche parole da esprimere, non per indifferenza assolutamente, ma perchè capisco bene che qualsiasi approccio di conforto ora come ora non farebbe altro che appesantire le circostanze

Da un po di tempo come avrai ben visto sono poco presente sul forum, sono tornato in questi ultimi giorni perchè il tempo me lo ha permesso ma mi ricaverò sempre i 2 minuti per "dialogare" con te e chiederti come stai
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  (#740)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 11-05-2012, 06:27 PM


Quote:
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Capisco che la strada è ancora lunga e tortuosa,


Sto iniziando a pensare che, con alcuni aggiustamenti, la mia vita sarà questa strada. Non è una strada verso qualcosa, ma la strada stessa è la vita. Devo solo trovare il modo per renderla meno tortuosa. Prima era tortuosa e con una pendenza allucinante, se mi guardo indietro (cosa che faccio poco perché mi viene solo in mente quanto ero magra, non quanto stavo male e tutta l'altra merd@ collegata ai sacrifici, ai digiuni e ai rischi per la salute) mi rendo conto dei passi avanti fatti, ma se mi guardo avanti mi rendo conto di quanto sia stata illusa in certi momenti a pensarmi totalmente fuori. E più sono consapevole e meglio è.


ci son ben poche parole da esprimere, non per indifferenza assolutamente, ma perchè capisco bene che qualsiasi approccio di conforto ora come ora non farebbe altro che appesantire le circostanze

No, perché? Anzi, il conforto fa' sempre piacere, semmai mi rendo conto che non si sa cosa dire di fronte a certe cose.


Da un po di tempo come avrai ben visto sono poco presente sul forum, sono tornato in questi ultimi giorni perchè il tempo me lo ha permesso ma mi ricaverò sempre i 2 minuti per "dialogare" con te e chiederti come stai
Grazie, sai che leggo sempre anche te
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Predefinito 11-05-2012, 11:52 PM


Diciamo che non sono mai stato una persona capace di uscire con frasi brillanti ad ogni circostanza, ma forse, queste frasi neppure esistono in realtà perchè tanto sappiamo bene tutti che siamo noi e "lui", e con "lui" intendo il quartier generale supremo, IL CERVELLO, colui che comanda ogni cosa che ci riguarda, questo strano organo, in certe situazioni il detto: "se lo conosci, lo eviti" non sarebbe dato al caso, ma purtroppo non lo si può fare
Però possiamo "fargli capire e comprendere" che nella vita la posta in gioco è molto più alta che perdere tempo in puttanate futili, e che non abbiamo tempo di badare a queste cagate capisci?
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Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 12-05-2012, 12:04 AM


Quote:
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nella vita la posta in gioco è molto più alta che perdere tempo in puttanate futili, e che non abbiamo tempo di badare a queste cagate capisci?
Capisco ma la prossima volta che intendi intervenire definendo puttanate futili e cagate delle problematiche che mi causano DOLORE sia fisico che psicologico, magari è meglio se eviti. Sì. Forse hai ragione tu.

Come se in 3 anni di psicoterapia non sapessi cosa è più giusto fare. Infatti ho messo su 10 kg perché sapevo che la mia salute, la mia fertilità sono più importanti. Però il mio cervello è complesso. O forse no, è talmente scemo da farmi ottusamente calcolare le calorie e farmi avere attacchi di panico in presenza di certi cibi. Se questa è una puttanata, intendo dire, se un attacco di panico che inficia la tua qualità della vita è una puttanata, allora probabilmente devo ritenermi fortunata.
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Lorenzo Lorenzo Non in Linea
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Predefinito 12-05-2012, 12:33 AM


Rocker,
premesso che dopo questo mio intervento non vorrei vedere una tua risposta del tipo "ok non parlerò più, mi allontano per un pò " etc etc...
credo che la tua ultima frase, che ha ovviamente ferito Acid, sia decisamente infelice...

Magari volevi semplicemente dire a Vale di prendersela più easy e non volevi ferirla. Però l'hai fatto.

Ci sono cose orribili nella vita e allora dovremmo tutti smettere di avere problemi se pensassimo a quelle cose. Eppure per fortuna o per sfortuna ci ritroviamo nel nostro universo personale con i nostri problemi e le nostre paure. (tutti, noi tutti, ognuno con le proprie). E richiamare in ogni occasione i mali del mondo renderebbe ogni discussione inutile.

E renderebbe inutili anche i fiumi di parole (forse lo sono, forse non lo sono... chi lo sa, ma non sta nè a Te nè a me giudicarlo) che Vale scrive e ha scritto recentemente.
Parole che dimostrano un disagio e un rodimento interiore che non vorrei mai provare. Non importa se sono causati da un problema futile [o meglio, apparentemente futile...ma chi lo decide? cosa dovrei dire della tua ossessione sulle calorie se leggo i tuo diario(e non solo)? a cosa mi dovrebbe far pensare?].

Le problematiche in questione accompagnano Vale da tanto tempo e, purtroppo (per lei), non sono cagate.
E questo te lo posso garantire.
La nostra mente a volte è una trappola, soprattutto quando lavora troppo.

Forse dovresti provare rileggere le parole di Vale di qualche messaggio fa per comprendere che, sicuramente per Lei, non si tratta di cagate.
E soprattutto dovresti capire (in teoria Tu dovresti anche capirlo meglio di me) quanti passi in avanti Lei è riuscita a fare e soprattutto riesce ad essere, non senza difficoltà, autocritica. Che è una conquista enorme con il DCA. (a volte vorrei essere io come lei con le mie problematiche).

In realtà, l'autocritica, sarebbe una conquista enorme per l'essere umano, chiunque esso sia, in qualsiasi luogo, in ogni quando.

Buonanotte
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Predefinito 12-05-2012, 12:36 AM


Sono stato nudo e crudo volontariamente, alla fine è quello che ho fatto con me stesso, non paragonando alla tua situazione, che è decisamente più delicata, pensi che io non abbia sofferto e provato dolore? forse fisico no, ma psicologico abbastanza direi...ma il punto chiave per la svolta è proprio la parola dolore, molla che dovrebbe far scattare l'ingranaggio generale

Secondo me non c'è psicoterapeuta o psicologo che tengano, siamo sempre solo noi e "lui"...noi e "lui..................noi e "lui".
Fino a prova contraria il problema finisce solo per lo specialista una volta che la porta si è chiusa mentre la patata bollente rimane nelle tue di mani e alla fine i conti con l'oste li devi far tu....con "lui"

Non vado oltre perchè ho paura di ferirti come al solito con le mie parole, per scelta mi fermo qua!

Un abbraccio
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Predefinito 12-05-2012, 12:42 AM


Quote:
Originariamente inviato da Lorenzo Visualizza Messaggio
Rocker,
premesso che dopo questo mio intervento non vorrei vedere una tua risposta del tipo "ok non parlerò più, mi allontano per un pò " etc etc...
credo che la tua ultima frase, che ha ovviamente ferito Acid, sia decisamente infelice...

Magari volevi semplicemente dire a Vale di prendersela più easy e non volevi ferirla. Però l'hai fatto.

Ci sono cose orribili nella vita e allora dovremmo tutti smettere di avere problemi se pensassimo a quelle cose. Eppure per fortuna o per sfortuna ci ritroviamo nel nostro universo personale con i nostri problemi e le nostre paure. (tutti, noi tutti, ognuno con le proprie). E richiamare in ogni occasione i mali del mondo renderebbe ogni discussione inutile.

E renderebbe inutili anche i fiumi di parole (forse lo sono, forse non lo sono... chi lo sa, ma non sta nè a Te nè a me giudicarlo) che Vale scrive e ha scritto recentemente.
Parole che dimostrano un disagio e un rodimento interiore che non vorrei mai provare. Non importa se sono causati da un problema futile [o meglio, apparentemente futile...ma chi lo decide? cosa dovrei dire della tua ossessione sulle calorie se leggo i tuo diario(e non solo)? a cosa mi dovrebbe far pensare?].

Le problematiche in questione accompagnano Vale da tanto tempo e, purtroppo (per lei), non sono cagate.
E questo te lo posso garantire.
La nostra mente a volte è una trappola, soprattutto quando lavora troppo.

Forse dovresti provare rileggere le parole di Vale di qualche messaggio fa per comprendere che, sicuramente per Lei, non si tratta di cagate.
E soprattutto dovresti capire (in teoria Tu dovresti anche capirlo meglio di me) quanti passi in avanti Lei è riuscita a fare e soprattutto riesce ad essere, non senza difficoltà, autocritica. Che è una conquista enorme con il DCA. (a volte vorrei essere io come lei con le mie problematiche).

In realtà, l'autocritica, sarebbe una conquista enorme per l'essere umano, chiunque esso sia, in qualsiasi luogo, in ogni quando.

Buonanotte
Ecco appunto!
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  (#746)
carlo88 carlo88 Non in Linea
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Predefinito 12-05-2012, 08:48 AM


Ciao Acid, mi intrometto nella discussione perchè leggendo queste parole:

Quote:
Sto iniziando a pensare che, con alcuni aggiustamenti, la mia vita sarà questa strada. Non è una strada verso qualcosa, ma la strada stessa è la vita. Devo solo trovare il modo per renderla meno tortuosa. Prima era tortuosa e con una pendenza allucinante, se mi guardo indietro (cosa che faccio poco perché mi viene solo in mente quanto ero magra, non quanto stavo male e tutta l'altra merd@ collegata ai sacrifici, ai digiuni e ai rischi per la salute) mi rendo conto dei passi avanti fatti, ma se mi guardo avanti mi rendo conto di quanto sia stata illusa in certi momenti a pensarmi totalmente fuori. E più sono consapevole e meglio è.
Ho trovato un affinità con il mio modo di pensare.

Ultimamente sono giunto ad una conclusione, per cui la catarsi, la soluzione del dolore secondo me non è lo stare bene, ma la conoscienza.

Ultimamente mi sono ''appassionato'' alla Tragedia Greca, e leggendo Medea, Edipo mi sono reso conto che è impossibile trovare in queste opere una qualche forma di soluzione di tipo Morale. Cioè non si trattano di favole lineari come quelle di esopo dove la morale, la soluzione è evidente;
Leggendo appunto Medea non c' è soluzione apparentemente dal dolore;
Però mi sono reso conto che la soluzione in queste tragedie non è tanto di tipo morale (anzi un lettura in chiave morale è senza senso) ma la soluzione è la tragedia stessa, che è una esplicazione dell' uomo, è la formalizzazione delle parti più buie e profonde dell' uomo.

Dico tutto questo perchè tante volte mi sono reso conto che rispetto al passato non ho mai trovato del tutto una soluzione al mio dolore.
Ma il fatto di conoscermi meglio, il fatto di aver creato una coscienza di questo mio dolore già crea un superamento rispetto al passato;
ti chiedo scusa per questo sproloquio, e per il fatto che proabilmente ho frainteso le tue parole che sopra ho quotato.

é che non condivido la visione per cui ci deve sempre essere una soluzione ''buonista'' alla sofferenza. Per certe cose è così ma per altre no, e uno se le trascina (volente o nolente) per tutta la vita. Mi rendo conto che l' unica via di uscita allora è la presa di coscienza, e la formalizzazione che permette in qualche modo di sbrogliare la matassa.
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  (#747)
Yashiro Yashiro Non in Linea
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Predefinito 12-05-2012, 12:25 PM


Mi trovo in accordo con carlo: molti testi antichi (non che li conosca, ma me ne bullo di quelle due acche che si apprendono leggicchiando o ascoltando la tv) narrano della sofferenza dell'uomo non come evento fortuito che va ad alterare la vita perfetta dell'eroe, quanto come una parte integrante della sua stessa esistenza. Il dramma interiore e la ferrea volontà di combatterlo rendono l'eroe tale non tanto per la risoluzione del problema, quanto per la sua stessa volontà, per l'animo irreprensibile nonostante l'esito possa essere infausto.
Credo che in fondo sia la nostra stessa natura; paragone idiota, è come ficcarsi sotto la doccia gelida. Non credo sia una sensazione che piaccia a nessuno (specie in inverno) ma andarci temendo il freddo, irrigidendosi e contraendo ogni fibra al contatto con l'acqua la rende un'esperienza spiacevole. Prendere un bel respiro, svuotare la mente ed imporsi di non aver alcuna reazione, non pensare alle sensazioni che arrivano alla pelle ed infilarsi nell'acqua non la rendono un'esperienza esaltante, ma accettare questa situazione la rende molto meno traumatica, sopportabile.
Credo che nella vita possa esistere un simile approccio: l'acqua fredda ci arriverà sempre addosso, ma fin quando non riusciremo a farcene una ragione sarà sempre un orribile trauma. Partendo con la serenità mentale che quella doccia ci tocca beccarla possiamo affrontarla rendendola molto meno dannosa di ciò che è.
Cara Vale, forse hai ragione tu quando dici che il problema non si risolverà MAI. Ma questo non vuol affatto dire che non avrai mai una vita serena, o tranquilla. Che il problema rimanga è condizione necessaria ma non sufficiente per rovinarti l'esistenza: sono convinto che con il tempo la gestione e la convivenza con esso ti permetteranno di vivere un'esistenza più serena. Ovvio, il problema rimarrà, come ad altri i rispettivi guai. Ma peserà sempre meno...
Ora è un periodo orrendo perché è una transizione: per anni hai torturato il tuo organismo con lo stile alimentare che ti ha portato una serie di disturbi, purtroppo per risolverli temo sarà necessario un periodo di adattamento (in corso) che sperare duri qualche settimana è ahimè pura utopia. E sicuramente nella transizione i problemi aumentano, come ti sta accadendo ora. Ma vedi il lato positivo (se vogliamo): come ti dissi altre volte niente è immutabile: tu ti vedi peggiorata fisicamente e la salute non ti aiuta, ma è comunque una situazione diversa rispetto all'anno scorso, o a 2 anni fa, o a 5. Non guardarne i motivi, ma è diverso; cambio di aspetto, cambio di sensazioni, cambio di stile alimentare (per quanto autoimposto, ma stai cambiando anche se nel profondo cerchi di ribellarti). Tutto cambia, quindi anche questo momento storico nella tua vita cambierà. E' una ruota, vorrai mica essere così scarognata che cambi sempre tutto in peggio no?
Continua ad avere la forza d'animo che ti contraddistingue da sempre, non abbatterti e vedrai che con il tempo ed il lento lavoro che stai facendo su te stessa raggiungerai un punto d'equilibrio sostenibile.

Forza Acid
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  (#748)
GiulioWL GiulioWL Non in Linea
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Predefinito 12-05-2012, 01:49 PM


Ciao Acid, ogni tanto mi è capitato di passare sul tuo diario, oggi mi sono interessato particolarmente.

Ti vorrei chiedere una cosa probabilmente abbastanza difficile e dura, e cioè che tu descriva il tuo disturbo, perché io ignorantemente non so cosa sia. Cercarlo su internet è riduttivo e svilente.

Non perché lo devi descrivere a me, ma perché credo sarebbe utile a chiunque legga il tuo diario con superficialità, e può capitare a molti, me compreso. La gente purtroppo è superficiale per natura e istinto, ma lo è in prima approssimazione, poi sa essere comprensiva, chi più chi meno. Però per esserlo, deve capire qualcosa, avere qualche appiglio per immedesimarsi, anche solo parzialmente.

Un saluto
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  (#749)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 12-05-2012, 11:01 PM


Quote:
Originariamente inviato da Lorenzo Visualizza Messaggio
Rocker,
(...)
credo che la tua ultima frase, che ha ovviamente ferito Acid, sia decisamente infelice...

Magari volevi semplicemente dire a Vale di prendersela più easy e non volevi ferirla. Però l'hai fatto.

Ci sono cose orribili nella vita e allora dovremmo tutti smettere di avere problemi se pensassimo a quelle cose. (...) richiamare in ogni occasione i mali del mondo renderebbe ogni discussione inutile.

(...)i fiumi di parole (...) che Vale scrive e ha scritto recentemente.
Parole che dimostrano un disagio e un rodimento interiore che non vorrei mai provare. Non importa se sono causati da un problema futile [o meglio, apparentemente futile...ma chi lo decide? cosa dovrei dire della tua ossessione sulle calorie se leggo i tuo diario(e non solo)? a cosa mi dovrebbe far pensare?].

Le problematiche in questione accompagnano Vale da tanto tempo e, purtroppo (per lei), non sono cagate.
E questo te lo posso garantire.
La nostra mente a volte è una trappola, soprattutto quando lavora troppo.

Forse dovresti provare rileggere le parole di Vale di qualche messaggio fa per comprendere che, sicuramente per Lei, non si tratta di cagate.
E soprattutto dovresti capire (in teoria Tu dovresti anche capirlo meglio di me) quanti passi in avanti Lei è riuscita a fare e soprattutto riesce ad essere, non senza difficoltà, autocritica. Che è una conquista enorme con il DCA. (a volte vorrei essere io come lei con le mie problematiche).

In realtà, l'autocritica, sarebbe una conquista enorme per l'essere umano, chiunque esso sia, in qualsiasi luogo, in ogni quando.

Buonanotte
Ciao Amore.
Ammetto che sono rimasta stupita quando ho letto questo tuo intervento, dato che nonostante tu legga sempre il mio diario, raramente intervieni. Tu sai molto bene cosa io provi e hai intuito bene quanto io venga (forse a torto, perché alla fine sono io a rendere me stessa vulnerabile alle parole altrui) ferita quando sento mancanza di rispetto per il mio problema, o comunque il mio dolore.

L'autocritica... hai ragione, è molto importante. Riesco ad eviscerare praticamente ogni mia sensazione negativa, a volte mi ci vuole tempo, a volte mi ci vuole un episodio legato al cibo come sintomo per capirlo, però ho degli strumenti che mi permettono di leggere molti strati sia miei che del mio prossimo. Di questo sono contenta ma a volte vorrei essere più superficiale. In fondo chi sviluppa un DCA ha una sensibilità fuori dal comune, e quest'ultima si rivela un'arma a doppio taglio. Non pretendo che si capisca quello che provo, ma che lo si rispetti sì. Tu sai che potrei mettermi qui a elencare tutto quello che ho dovuto passare a livello personale e che passo anche ora, nonostante apparentemente fossi la perfetta baciata dalla fortuna. Hai l'inferno dentro ma fuori sei un sorriso splendente. Si è visto il mio inferno solo nel momento in cui l'ha urlato anche il mio corpo, con quella magrezza spaventosamente evidente. A parte quel periodo transitorio, tutto da fuori è rientrato nella norma, e allora "ci sono cose ben peggiori nella vita". Magari le cose peggiori le vivo anche io, o le ho vissute, magari questo non lo pubblicizzo per pudicizia e dico che ho la diarrea da 5 anni per sfizio, e che ho il conflitto con il cibo perché rivoglio la taglia 38.
Invece no.

Tutto questo ha un'origine così lontana e radicata, nonché rinforzata da una serie di eventi che mi hanno scombussolato la vita negli ultimi 5 anni che ripristinare un equilibrio è un processo lungo e doloroso.

Tu lo sai, se mi guardo indietro mi sembra di aver vissuto mille vite, mille me che hanno vissuto situazioni e rapporti diversi con impostazioni mentali differenti.

Forse se fossi stata una disgraziata senza famiglia, senza lavoro, se avessi dovuto rimboccarmi le maniche per davvero, ah se mi sarei dimenticata del disturbo alimentare! Viene da pensare così, lo so. Ma a volte anche la Figlia di papà, se vuole capire chi è, se non vuole soccombere al suo modello, fa' in modo di trovarsi nella condizione di non chiedere aiuto, di cavarsela sempre e comunque da sola.

La ragazza carina, fortunata, laureata con il max dei voti a 23 anni, col bel culetto, felicemente(???) fidanzata, con il lavoro che le piace, un visino delicato, una famiglia unita, una vita davanti... si ritrova per scelta a ribaltare TUTTO, anche il suo corpo. E si ritrova, per scelta, da SOLA in tutto e per tutto.
E affronta i suoi demoni uno a uno.

Li ho vinti quasi tutti, rimane il più antico, il cibo. Il demone del corpo che si allarga. E da sola non ho più le forze, perché nel frattempo occorre affrontare tutti gli altri dolori (anche di più a volte quando ai propri cari capitano cose orribili) e le altre beghe che la vita di ogni adulto presenta.
Ma per fortuna sola non sono più. Almeno quello...

Quote:
Originariamente inviato da Rocker Visualizza Messaggio
Sono stato nudo e crudo volontariamente, alla fine è quello che ho fatto con me stesso, non paragonando alla tua situazione, che è decisamente più delicata, pensi che io non abbia sofferto e provato dolore? forse fisico no, ma psicologico abbastanza direi...ma il punto chiave per la svolta è proprio la parola dolore, molla che dovrebbe far scattare l'ingranaggio generale
Quello che non ti è chiaro è che il dolore psicologico lo proviamo tutti. Il mio dolore fisico che oggi c'è, è anche invalidante e sicuramente costante, non è che la punta dell'iceberg di una situazione interiore molto ingarbugliata. Tra l'altro nel momento in cui sto peggio di testa, o un evento doloroso capita a me o soprattutto ai miei cari, si acuisce TUTTO il problema cibo-corpo-non accettazione-dolori di pancia. La chiave di cui parli tu certe porte le chiude ancora di più invece di aprirle.

Quote:
Originariamente inviato da carlo88 Visualizza Messaggio
Ciao Acid, mi intrometto nella discussione perchè leggendo queste parole:


Ho trovato un affinità con il mio modo di pensare.

Ultimamente sono giunto ad una conclusione, per cui la catarsi, la soluzione del dolore secondo me non è lo stare bene, ma la conoscienza.

Ultimamente mi sono ''appassionato'' alla Tragedia Greca, (...) la soluzione è la tragedia stessa, che è una esplicazione dell' uomo, è la formalizzazione delle parti più buie e profonde dell' uomo.

Dico tutto questo perchè tante volte mi sono reso conto che rispetto al passato non ho mai trovato del tutto una soluzione al mio dolore.
Ma il fatto di conoscermi meglio, il fatto di aver creato una coscienza di questo mio dolore già crea un superamento rispetto al passato;
ti chiedo scusa per questo sproloquio, e per il fatto che proabilmente ho frainteso le tue parole che sopra ho quotato.

é che non condivido la visione per cui ci deve sempre essere una soluzione ''buonista'' alla sofferenza. Per certe cose è così ma per altre no, e uno se le trascina (volente o nolente) per tutta la vita. Mi rendo conto che l' unica via di uscita allora è la presa di coscienza, e la formalizzazione che permette in qualche modo di sbrogliare la matassa.
Grazie Carlo, così come nel tuo intervento nell'altro mio thread (mi scuso se non ti ho risposto, ma ho sempre trovato i tuoi interventi nei miei thread estremamente positivi per me e calzanti. Grazie per tutti) mi trovi perfettamente d'accordo su tutto. L'interpretazione buonista poi, è la peggiore, quella più svilente perché banalizza. Spesso arriva o da chi proprio non ne sa nulla e allora dovrebbe tacere piuttosto che parlare a vanvera, anche se in buona fede, oppure da chi banalizzando la tua problematica, il tuo dolore, banalizza anche il suo, che non vuole vedere perché fondamentalmente è lo stesso.

Il percorso è la "risoluzione", che non è la triade tesi-antitesi-sintesi... dopo l'antitesi c'è in realtà una sorta di ritorno alla tesi, modifica dell'antitesi, per una nuova triade non risolta, e questo sempre a nuovi livelli di consapevolezza.

Se anche tu hai provato un dolore che ti porta strascichi, sai di non essere come gli altri. Il tuo percorso verso la consapevolezza ti ha portato attraverso l'introspezione ad avere una marcia in più. Così come me, tu ti conosci molto bene e sai in molti casi prevedere le tue reazioni di fronte a certe situazioni e puoi evitare anche quelle che possono causarti disagi anche forti. Lo puoi fare anche per tutelare il tuo prossimo, è un privilegio. Certo, il percorso per arrivarci non è esente da dolore, lo sappiamo, ma almeno la consapevolezza (in maniera catartica) può aiutarci in questo senso a vivere meglio.
Grazie per il tuo prezioso intervento, davvero.


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Originariamente inviato da Yashiro Visualizza Messaggio
sofferenza dell'uomo (...) come una parte integrante della sua stessa esistenza. Il dramma interiore e la ferrea volontà di combatterlo rendono l'eroe tale non tanto per la risoluzione del problema, quanto per la sua stessa volontà, per l'animo irreprensibile nonostante l'esito possa essere infausto.
Credo che in fondo sia la nostra stessa natura; paragone idiota, è come ficcarsi sotto la doccia gelida. (...)
Cara Vale, forse hai ragione tu quando dici che il problema non si risolverà MAI. Ma questo non vuol affatto dire che non avrai mai una vita serena, o tranquilla. Che il problema rimanga è condizione necessaria ma non sufficiente per rovinarti l'esistenza: sono convinto che con il tempo la gestione e la convivenza con esso ti permetteranno di vivere un'esistenza più serena. Ovvio, il problema rimarrà, come ad altri i rispettivi guai. Ma peserà sempre meno...
(...) Ma vedi il lato positivo (se vogliamo): come ti dissi altre volte niente è immutabile: tu ti vedi peggiorata fisicamente e la salute non ti aiuta, ma è comunque una situazione diversa rispetto all'anno scorso, o a 2 anni fa, o a 5. (...). E' una ruota, vorrai mica essere così scarognata che cambi sempre tutto in peggio no?
Continua ad avere la forza d'animo che ti contraddistingue da sempre, non abbatterti e vedrai che con il tempo ed il lento lavoro che stai facendo su te stessa raggiungerai un punto d'equilibrio sostenibile.

Forza Acid
Grazie Bruder...
Il paragone con la doccia è assolutamente condivisibile, e in realtà io cerco sempre di prepararmi al peggio pronta alla catarsi qualora le cose vadano meglio...
Però sono sempre stata impaurita dal cambiamento. Ora sono cambiata molto, ho affrontato come sai rivoluzioni dei miei equilibri che mai avrei pensato prima. Però in momenti come questo, è vero, è dura e io dentro di me penso sempre che un cambiamento mi porti al peggio. Anche se dolorosa, ogni volta la condizione contingente è qualcosa cui anche inconsciamente ci aggrappiamo perché comunque la conosciamo, sappiamo cosa è, mentre qualcosa di nuovo dobbiamo imparare a conoscerlo da capo.
Sull'orlo di un burrone, se poi cadi e non c'è nessuno a sostenere la tua caduta, ti butteresti volentieri?

Fino a ora ho varcato la soglia di quel burrone metaforico molte volte. Sul piano dell'accettazione fisica purtroppo ho collezionato molti lividi, ma se ripenso a quando pesavo 10 kg meno di ora la mia accettazione era di poco superiore a ora. Ma quella di prima la rimpiango comunque.
Sul lato personale invece ci ho solo guadagnato, ho fatto un salto nel buio più completo sentimentale e ho trovato 2 braccia da PL a sostenermi
Più una rete di braccia dei pochi amici rimasti e dei nuovi amici trovati.
Però anche oggi sono su quell'orlo e non so nemmeno perché ancora devo fare quel passo. Di nuovo. Di diverso c'è che ho qualcuno mano nella mano, che si butterebbe con me anche sapendo che c'è il vuoto, solo per infondermi fiducia, solo per permettermi poi di riempire quel vuoto con terreno solido sotto ai miei piedi.
Il problema è che, io lo so, alla fine della caduta comunque c'è uno specchio. E io oggi in quello specchio proprio non riesco a guardarmi...
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Predefinito 12-05-2012, 11:07 PM


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Originariamente inviato da GiulioWL Visualizza Messaggio
Ciao Acid, ogni tanto mi è capitato di passare sul tuo diario, oggi mi sono interessato particolarmente.

Ti vorrei chiedere una cosa probabilmente abbastanza difficile e dura, e cioè che tu descriva il tuo disturbo, perché io ignorantemente non so cosa sia. Cercarlo su internet è riduttivo e svilente.

Non perché lo devi descrivere a me, ma perché credo sarebbe utile a chiunque legga il tuo diario con superficialità, e può capitare a molti, me compreso. La gente purtroppo è superficiale per natura e istinto, ma lo è in prima approssimazione, poi sa essere comprensiva, chi più chi meno. Però per esserlo, deve capire qualcosa, avere qualche appiglio per immedesimarsi, anche solo parzialmente.

Un saluto
Ciao Giulio,
grazie innanzitutto per il passaggio.
Hai ragione, googlare è assolutamente riduttivo, soprattutto perché il mio DCA anche nel momento di massimo sviluppo sintomatico è sempre stato piuttosto anomalo.

Poi ogni disturbo alimentare è un universo a sé, seppure ci siano grandissime affinità tra chi soffre dello stesso problema.

Mi chiedi una cosa difficilissima, perché questa cosa è la punta di un iceberg. Sai che iceberg, traslitterazione di Eisberg, significa letteralmente montagna di ghiaccio.
La montagna sono io, il ghiaccio è quello che intrappola la mia anima che è imprigionata in questo loop.

Devo raccogliere le idee per poterti descrivere il mio disturbo, o meglio quello che è rimasto in me di esso, o ancora meglio, cosa sono io dopo l'anoressia.
Anche chi mi vive scopre ogni giorno sfumature nuove, figurati come posso descriverlo in modo esaustivo qua.

Ti dico solo la prima cosa che mi viene in mente, che con il cibo non c'entra niente.
La mia anoressia ha la sue origini nella folle paura che ho sempre avuto fino a poco tempo fa di rimanere sola.
Paura della solitudine. Chi l'avrebbe detto eh?
Ti saprò dire di più. Grazie per l'interessamento.
Vale
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