Mercoledì 24 marzo 2021.
(Sera – Peso corporeo 79,0 kg) - Squat con catene: 100+22,5 x16 - Rader chest pull - Calf ad una gamba con manubrio: 27x15 + 8 a carico naturale Mi sono svegliato con l’intenzione di allenarmi il prima possibile, ma non ci sono riuscito se non verso sera. Con le catene ho replicato il migliore carico fatto il 4 febbraio e ne sono uscite due ripetizioni in più. |
Venerdì 26 marzo 2021.
(Pomeriggio) - Press: 10x5 - 20x5 - 30x5 - 40x5 – 49x5 - 50,5x4 – 52x3 – 53,5x2 – 55x1 – 49x3x3 Oggi nella spinta mi sentivo bene, solido, ma a dispetto di questo nelle serie di back-off ho fatto più fatica delle altre volte… che siano superflue? |
Domenica 28 marzo 2021.
(Mattina – Peso corporeo 78,45 kg) - Squat: 105x12 - ½ Squat (partendo dal basso): singole fino a 140 - Calf ad una gamba con manubrio: 27x15 + 8 a carico naturale Ieri sono stato molto male con le allergie, al punto da decidermi di andare a cercare una farmacia di turno per non rischiare di passare la notte al pronto soccorso. Oggi nello squat ho preferito limitare le ripetizioni, integrando poi con qualche parziale (condizionato da alcune letture). |
Ciao milo, c'è una ragione per cui le parziali le hai eseguite partendo dal basso?
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Le alternative esecutive alla partenza dal basso, che mi vengono in mente, sono due: 1) Pin stop o pausa in basso. 2) Eccentrica seguita da concentrica (come lo squat regolare). Il primo caso toglierebbe comunque parte della forza elastica, anche se non quanto la partenza dal basso, ma manterrebbe l’abilità di uscire dal rack e dover prestare attenzione all’eccentrica, per non sbattere sui pin o per arrivare al riferimento di profondità (si potrebbero usare delle corde elastiche o dei parallelepipedi in gomma spugna, che non presentano i rischi di un box rigido nel caso in cui si perda il controllo). Quest’aspetto, considerando i carichi maggiori che si possono utilizzare, potrebbe rendere questa esecuzione in realtà più difficile. Il secondo caso potrebbe avere più transfert per lo squat regolare e per le alzate olimpiche, che sfruttano molto la componente elastica (penso ad un dip jerk), però diventa difficile essere precisi su quanto scendere (ci vorrebbe uno specchio di fronte al rack per capire quanto avvicinarsi ai pin senza toccarli) e limita la possibilità di sovraccaricare al massimo. Ho anche dei dubbi sul fatto che si attivi a dovere la co-contrazione dei femorali per evitare lo slittamento del femore sui piatti tibiali, rischiando di sollecitare troppo rotula e legamenti del ginocchio (in antitesi ho letto anch’io del presunto effetto terapeutico dei quarti di squat in serie da 500 ripetizioni!). Nel mio caso (partenza dal basso), oltre al fattore sicurezza, ho già tutta una serie di riferimenti (segni a terra e sul rack) che mi permettono di essere molto analitico nel provare a sviluppare forza in un angolo preciso. Per compensare la perdita/disabitudine dell’uscita dal rack e della parte eccentrica, prima delle ripetizioni parziali manterrei comunque una serie di lavoro con lo squat regolare ad alte ripetizioni, tenendomi tuttavia lontano dal raggiungere l’incapacità concentrica per non esaurirmi. Non so, ho pensato a questo cambio di programma, sarei curioso di vedere se mi potrebbe dare un riscontro positivo in un momento difficile per quanto riguarda la motivazione e il periodo stressante. |
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- Dinosaur Strength and Power: Course #2: Heavy Partials by Brooks D. Kubik. - Partials for Strength Training by Bud Jeffries. - How to Squat 900 lbs by Bud Jeffries. - Twisted Conditioning 2 by Bud Jeffries. |
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Chi era più forte tra un T-Rex e un Triceratopo? E uno Stegosauro sarebbe riuscito a sollevare un double decker londinese? Queste e altre curiosità legate al mondo dei dinosauri spiegate dallo spassoso paleontologo Brooks D. Kubik. Quote:
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Martedì 30 marzo 2021.
(Pomeriggio) - Press: 10x5 - 20x5 - 30x5 - 40x5 – 50x5 - 51,5x4 – 53x3 – 54,5x2 – 56x1 - Prone row (con due manubri): 32x5 – 50x5 – 64x5 Anche oggi il press è venuto bene e, seguendo il mio istinto, ho evitato di fare le serie back off. |
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Come scansafatiche, hai almeno il pregio di trovare scuse originali. Buona serata. |
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Tra l'altro, ora sono ancora più curioso del 1/2 squat "normale" come forma terapeutica, visto che hai letto cose a riguardo pure tu. (tra l'altro si tratterebbe di eseguire solo 500 ripetizioni ... :rolleyes: ) P.S.: penso mi andrò a recuperare anche il libro che parla di ripetizioni parziali, potrebbe essere interessante. |
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Giovedì 1° aprile 2021.
(Mattina – Peso corporeo 79,0 kg) - Squat: 120x4 - ¾ Squat (partendo dal basso, 6° foro): singole fino a 125 Nello squat non è stato molto logico saltare dai 105 dell’ultimo allenamento ai 120 di oggi, ma avevo stimato che fosse un carico che mi permettesse comunque di fare almeno 10 ripetizioni, se fossi andata a tutta, e volevo confrontarmi con il 150% del peso corporeo senza dover aspettare ancora. Morale a terra, perché si è rivelato più pesante di quanto mi aspettassi (anche se nel supporto sono andato bene, merito del lavoro con le catene), di sicuro non sarei arrivato a 10. Il mio power rack ha 17 fori, distanziati ogni 7,5 cm (il 1° è a 55 cm da terra, l’ultimo a 175 cm). Quando eseguo lo squat con partenza dal basso, il 4° foro mi permette di iniziare da sotto il parallelo; quando sono in piedi eretto il bilanciere supera di poco il 12°. Ho quindi classificato le parziali in questo modo: 4° foro: full squat 5° foro: parallel squat 6° foro: ¾ squat 7° foro: 5⁄8 squat 8° foro: ½ squat 9° foro: 3⁄8 squat 10° foro: ¼ squat Ci sono un sacco di modi per implementare le parziali nel proprio allenamento, ma prima voglio capire dove si trovano i miei punti deboli, testandomi almeno nelle principali altezze. |
Sabato 3 aprile 2021.
(Mattina) - Press: 10x5 - 20x5 - 30x5 - 40x5 – 45,5x5 – 50,5x5 - 52x4 – 53,5x3 – 55x2 – 56,5x1 – 50,5x3x5 È difficile gestire gli incrementi di carico nella progressione 5-4-3-2-1 delle serie, al momento sto tenendo +1,5 kg che ho calcolato essere il 2,5% dell’1RM arrotondato per difetto allo 0,25 kg più vicino. Oggi però ho fatto più fatica nelle serie da 4 e da 2 ripetizioni, con la singola che è invece risultata piuttosto facile. Anche i tempi di recupero hanno la loro importanza. |
Lunedì 5 aprile 2021.
(Mattina – Peso corporeo 79,5 kg) - Squat: 120x5 - ¼ Squat (partendo dal basso, 10° foro): singole fino a 213 Nel mio ¼ di squat il bilanciere percorre circa 15-20 cm. Il 24 maggio del 2015 avevo sollevato, dalla stessa altezza, 180 kg frontalmente piuttosto agevolmente, quindi sapevo di poter andare oltre i 200 kg senza troppa difficoltà. Tuttavia, proprio per questa facilità di alzata penso che si tratti di un angolo di lavoro superfluo per il mio attuale livello di forza e che mi convenga invece lavorare maggiormente sulle posizioni basse e centrali, diciamo tra il ½ e il full squat. Sul libro di Pavel “Oltre il bodybuilding”, viene citato uno studio (Knapik, Mawdsley & Ramos, 1983) nel quale si afferma che il trasferimento di forza avviene nel range di +/- 20° dall’angolo di allenamento. |
Mercoledì 7 aprile 2021.
(Mattina – Peso corporeo 79,6 kg) - Press: 10x5 - 20x5 - 30x5 - 40x5 – 46x5 – 51x5 – 52,5x4 – 54x3 – 55,5x2 – 57x1 – 46x5x3 Ho fatto meno fatica dell’ultima volta ma ho optato per le serie back off più leggere. |
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E' una prestazione che personalmente ritengo extra-terrena. Se mettessi tutti i dischi che ho (diciamo 175Kg e spicci) sul bilanciere, non sono sicuro riuscirei a staccarlo dal rack, per non parlare di effettura una flessione delle gambe, per quanto ridotta. Con duecento chili finirei sicuramente schiacciato in tempo zero. |
Se dovessi mettere 213 Kg sul bilanciere, a metà strada mi riterrei soddisfatto dell'allenamento.
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Venerdì 9 aprile 2021.
(Sera) - Squat: 120x6 - Squat partendo dal basso (4° foro): singole fino a 120 – 125xF È stata una giornata che frenetica è dir poco, ma non ho voluto rinunciare ad allenarmi, alla cena penserà qualcun altro. Nello squat partendo da fermo, da sotto il parallelo, il mio migliore risultato è stato di 7 singole con 124 kg (fatte all’interno di una finestra temporale di 10’). Parliamo di un anno fa, esattamente il 2 gennaio 2020, al culmine di un lungo ciclo dedicato a questa metodica. A giudicare da quanto ho fatto oggi, pare che lo squat con esecuzione regolare (eccentrica-concentrica, senza pause in basso) non ha permesso un mantenimento della vecchia prestazione con partenza da fermo (anche se ho fallito i 125 di poco e a differenza di allora sto usando le scarpe con tacco), nonostante sia migliorato nell’esercizio standard (mi riferisco al record sulle 20 ripetizioni). Nello squat regolare, la componente elastica data dal rimbalzo, permette, se ben sfruttata, di generare un’accelerazione che sposta più in alto lo sticking point. A tal riguardo non mi stupirei se un soggetto non abituato allo squat con partenza dal basso, sollevasse più carico dalla posizione completa rispetto alla partenza da una posizione leggermente più alta (parallela o ¾). Questo perché, senza un allenamento specifico che elimini l’aiuto del rimbalzo, si è soliti bypassare una buona parte del lavoro negli angoli più chiusi, proprio a causa dell’accelerazione indotta. Anche se è prematuro fare un confronto tra le diverse altezze, riporto il primo riscontro di questo esperimento con partenza dal basso: 4° foro: full squat (4° foro): 120 6° foro: ¾ squat (6° foro): 125 8° foro: ½ squat (8° foro): 140 10° foro: ¼ squat (10° foro): 213 |
Sempre molto interessanti le tue riflessioni. Seguo con interesse questo "esperimento" con squat parziali da diverse altezze.
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Domenica 11 aprile 2021.
(Mattina – Peso corporeo 79,0 kg) - Press: 10x5 - 20x5 - 30x5 - 40x5 – 46,5x5 – 51,5x5 – 53x4 – 54,5x3 – 56x2 – 57,5x1 Un altro mezzo chilo guadagnato nella progressione, ma che fatica, l’unica serie nella quale forse avevo un po’ di margine è stata quella da 5 ripetizioni, nelle altre oggi ero al limite (e sono ancora piuttosto lontano dalle miei migliori prestazioni, per quanto modeste siano). |
Hardgainer 2.0
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Martedì 13 aprile 2021.
(Pomeriggio – Peso corporeo 79,7 kg) - Squat: 22,5x5 – 42,5x3 – 62,5x3 – 82,5x3 - / - Calf ad una gamba con manubrio: 25x16 + 10 a carico naturale Che fumi :mad:! Nell’ultima serie indicata di squat, ho avvertito un bruciore alla radice della coscia sx, internamente. Ho aspettato per vedere se passava, ma niente da fare. Ora mi fa male anche se accenno ¼ di squat, infatti ho fatto fatica a salire le scale senza provare dolore. Probabilmente si tratta di uno stiramento a qualche muscoletto adduttore dell’anca. Speriamo bene che passi in fretta. |
Cavoli, mi spiace milo. Spero non sia nulla di grave. Forza!
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Oggi ho fatto una breve passeggiata, camminare sembra non darmi problemi ma al momento è il massimo che posso fare (ogni tanto faccio delle prove di tenuta isometrica a vari angoli di accosciata, ma dopo pochi secondi devo mollare). |
Bici?
Io quando ho qualche acciacco trovo nella bici un ottimo modo per velocizzare il recupero. Un po' perché usi muscoli diversi (in parte), un po' perché non hai il carico del corpo. Così li fai lavorare ma senza grossi sforzi, e per certe tipologie di infortunio trovo che faccia molta differenza. Non dico di fare 1 ora di bici, basta un giretto con pedalata agile. Poi dipende anche dalla zona, magari appena fai 2 pedalate ti accorgi che hai una sensazione, e un effetto, opposto. Buon recupero. |
Ciao Orange,
non possiedo una bici, non ne ho mai sentita la necessità perché ho sempre preferito camminare, ma grazie del consiglio, potrebbe essere un investimento futuro da considerare, sempre che nel frattempo migliorino le infrastrutture della mia zona. |
Hai abbastanza esperienza per non abbisognare consigli su come recuperare. Mi limito quindi ad augurarti un recupero il piu' completo possibile.
Daje! |
Cosa... a casa mia ci sono più bici che piedi :D
Comunque per usare la pedalata come recupero va bene qualunque tipo di bici. Anche una Graziella anni 70 o una bici da passeggio. Basta che non siano ruggini e vadano in modo decente. Per l'investimento, la mia ultima city bike l'ho presa al supermercato. 99 euro con buono sconto per fare la spesa di 50. Credo sia in piombo, ho dovuto sistemare i freni, il cambio ha fatto schifo dal primo giorno (ma basta metterlo su una marcia agevole e non toccarlo più) e poi va come ogni altra bici. Non te la consiglio, se però ti serve un mezzo a 2 ruote senza motore senza troppe pretese ce la si cava con poco. Dalle tue parti non ci sono percorsi per girare "in sicurezza"? Qui su strada sei costretto a passare per provinciali poco raccomandabili, però tra campagna e ciclabili direi che poteva andare peggio. |
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Mi sono accorto che il recupero è buono, sto beneficiando dal fare contrazioni isometriche a diversi angoli e oggi riesco a fare l’air squat con un fastidio accettabile, tuttavia devo restare su tempi brevi (o poche ripetizioni) perché il senso di bruciore alla parte infortunata si amplifica proprio con tempi di attivazione oltre i 10”-15” (compenso ripetendo gli esercizi più volte nel corso della giornata). Giovedì 15 aprile 2021. (Pomeriggio) - Press: 10x5 - 20x5 - 30x5 - 40x5 – 47x5 – 52x4 – 53,5x4 - Press con manubri da seduto: 32x5 – 36x5 – 41x5 Intanto proseguo con il press, ma oggi non è andata per niente bene (non avevo quasi dormito e mentalmente ero/sono molto provato). Nella progressione 5-4-3-2-1 ho rinunciato alla quinta ripetizione della prima serie, perché sapevo che non ce l’avrei fatta, e la quadrupla è stata chiusa al super-rallentatore. Visto che non ne avevo più, ho optato per un complementare meno impegnativo, rinunciando alle serie da 3-2-1 ripetizioni con carico crescente. |
Sabato 17 aprile 2021.
(Pomeriggio – Peso corporeo 78,75 kg) - Squat: fino a 120x1 - 5⁄8 Squat (partendo dal basso, 7° foro): singole fino a 125 - Calf ad una gamba con manubrio: 25x16 + 10 a carico naturale Penso di aver capito il motivo dell’infortunio, oltre a non essere stato paziente nell’aumentare gradualmente i carichi, nelle parziali ho aumentato la distanza tra i talloni di 7-8 cm, rispetto a quanto ero abituato nello squat respiratorio, e questo ha sicuramente sollecitato i muscoli dell’anca in maniera diversa. Oggi, con molta prudenza ho provato a fare lo squat, limitando carico e numero delle ripetizioni, dopo aver constatato che il problema alla coscia/anca si accentua al crescere delle stesse. Alla fine ho avvertito solo un leggero indolenzimento. Segnalo che ho fatto risuolare le mie scarpe da pesistica Adidas Ironwork III, dopo 11 anni la suola originale si era indurita e logorata al punto da risultare pericolosa, in particolare nei movimenti che richiedevano una flessione del piede, come lo split. Sono molto soddisfatto del lavoro, ho scelto una suola speciale vibram con disegno a nido d’ape, che offre un’aderenza incredibile su qualsiasi superficie, anche bagnata. Adesso il piede, nella scarpa, si trova a 14 mm di altezza all’avampiede e a 34 mm al tallone, mentre il drop effettivo è di 20 mm. |
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Hai messo le rain! :-) |
Lunedì 19 aprile 2021.
(Pomeriggio – Peso corporeo 79,15 kg) - Press: 10x5 - 20x4 - 30x3 - 40x2 – 47x1 – 52x5 – 53,5x4 – 55x3 – 56,5x2 – 58x1 - Hang muscle clean & press con manubri: 32x5 – 36x5 - 41x5 – 45x4 (fallito il 5° press) Nel press, ho rifatto la stessa progressione che non ero riuscito a chiudere l’ultima volta ma tagliando alcune ripetizioni nelle serie di avvicinamento, per risparmiare energie. Questa volta sono riuscito a chiudere il 5-4-3-2-1 ma le prime due serie sono diventate molto impegnative e non è decisamente il periodo migliore della mia vita per mettere ulteriormente alla prova il mio sistema nervoso. |
Quanto costa farle risuolare?
Da un po' online mi appaiono parecchie pubblicità di calzolai che fanno quel servizio. Evidentemente è Vibram che sta spingendo per ampliare questo mercato. Fino a qualche anno fa sapevo solo del furgoncino Vibram che girava e lo faceva, tipo l'arrotino delle suole. Ci avevo fatto un pensiero per le scarpe da montagna che ho usato lo scorso anno che hanno la suola parecchio consumata. Il problema, come per le scarpe da running, è l'intersuola che è parecchio schiacciata e rovinata. Difatti, nonostante molte foto promozionali mostrino scarpe da running o trail, non so quanto convenga per questa categoria (contando anche che io compro scarpe solo quando le trovo in super offerta). |
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Quanto a quelle da montagna non so che dirti, se non che ti ci devi trovare molto bene e che la tomaia debba essere ancora molto buona per giustificare una spesa di forse la metà o più del prezzo di una scarpa nuova e magari più comoda e performante. Visto che siamo in tema apro una parentesi. Dopo aver constatato che le ultime scarpe che avevo preso erano probabilmente in parte responsabili dell'accentuazione dell'infiammazione al metatarso, sono nuovamente alla ricerca di una scarpa adatta alla stagione estiva per la camminata su asfalto. La cerco leggera, traspirante, adatta al movimento di rullata del piede (tallone-pianta-punta) tipico della camminata veloce. Mi interessa che abbia una suola resistente sul tallone (magari arrotondata o smussata in questa zona per favorire l'appoggio), e con un ottimo grip a livello di punta-metatarso (la zona nella quale spingo e consumo molto). La prediligo vicina al terreno, non mi piacciono le scarpe alte, meglio se la tomaia è rinforzata nella zona dell'alluce (tendo a bucarle) e con una calzata stretta, ho il piede magro e mi piace sentirmi avvolto. In più, forse va anche considerato il mio peso vicino agli 80 kg. Qualche idea? :D Sto guardando nella categoria A2 (e nei siti dedicati alla marcia) ma sono spaesato dalla moltitudine di scelta, eccone alcune: - Mizuno wave shadow - Asics gel ds trainer - Adidas adizero adios - Adidas adizero boston - Brooks hyperion - Saucony fastwitch - Diadora mythos racer Anche se la prova del nove resterebbe quella di provarle, ma non è che poi, se non sono soddisfatto, le posso restituire... |
Infatti la cosa che trovo strana è proprio la risuolatura di scarpe da running e simili. Eppure quando vedo i post dei veri calzolai, come immagini dei loro "lavori" ci sono quasi solo scarpe da running e da trail, tra l'altro quasi tutte ridotte in stato imbarazzante.
Io avevo fatto un pensiero per le scarpe da montagna perché la scorsa estate nelle escursioni ho fatto circa 300 km. Poi però guardandole bene ho notato che con i giri in montagna hanno una vita molto più breve delle scarpe da running. Anche perché io uso scarpe da trail, quindi sono come delle scarpe da running ma con una suola più corazzata e al massimo la punta rinforzata. Per le scarpe da camminata è difficile darti consigli visto che il feeling è molto soggettivo. L'ideale sarebbe andare in un negozio molto fornito, in modo da poterle provare e farti un'idea. In linea di massima non guardarei Mizuno, note per essere adatte per chi ha la pianta del piede larga. Quindi se le vuoi strette non fanno per te. Saucony è un brand interessante, difatti le scarpe da montagna per i prossimi mesi saranno le Peregrine 10. Però sono ancora nuove nella scatola quindi ancora da provare. Adidas fa per te per il consumo della suola, molti modelli hanno la gomma della Continetal che assicura un'ottima resistenza e durata. Le Boston però sono le uniche che conosco. Ottime scarpe per correre veloce, poco spessore della suola e buona calzata. potrebbero fare al caso tuo. Di certo il modello 8, credo che ora ci sia anche la 9 ma forse è peggiorata. Poco male se trovi la 8 in offerta. Asics. le Ds Traines sono il modello di cui ho avuto più paia. Come caratteristiche analoghe alle Boston, ma queste hanno un piccolo supporto antipronazione. Non credo si senta molto o faccia molta differenza, è poco invasivo, però va preso in considerazione. C'è da dire che l'ultimo paio che ho avuto si sono bucate in punta. Evento più unico che raro per me. Però il mio era l'edizione 23, la 24 e l'attuale 25 hanno tomaie del tutto differenti, parrebbero le stesse di altri modelli che ho che sono decisamente durevoli. Un'alternativa interessante è la Asics Dynaflyte 4. E' fuori produzione, sostituita da altri modelli, però in giro si dovrebbe trovare ancora. Un po' più morbida e con qualche mm in più delle DS Trainer, tomaia molto resistente e anche molto più imbottita nella parte attorno al tallone. Difatti un problema con quasi tutte le Asics è la distruzione totale dell'imbottitura posteriore. In genere mi si formano sempre buchi più o meno grandi. Con queste sono attorno ai 400 Km e sono ancora come nuove, sia la tomaia, sia la zona del tendine d'achille. Anche la suola è in buone condizioni, anche se io le consumo molto poco rispetto alla media e non sono un buon parametro di giudizio sul consumo suola. |
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Quanto al resto, grazie mille per le recensioni :). |
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