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momento momento.. col piffero che sono come vorrei.. ho imparato ad accettarmi e a piacermi cosi.. ma per anni volevo essere differente. ora vorrei fare 300kg di stacco ma so che non ci potrò mai arrivare. nessuno è al 100% soddisfatto di quello che è, mai.. e se dice il contrario mente. perchè è nella natura umana il cercare di avere/essere sempre qualcosa di meglio. però bisogna sottostare a dei compromessi, per vivere bene. non si può essere/avere tutto. e a volte la ricerca della "perfezione" porta a sacrifici nel lungo termine compromettenti in negativo. bisogna trovare un equilibrio p.s. arrivo a mangiare anche 500gr di pasta alla carbonara con 6 rossi d' uovo e 200gr di pancetta + pecorino.... vabé che ho il metabolismo veloce, mi scoccia pure a volte, e poi andando anche in bici consumo a schifo... |
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per il primo punto non pensavo che tu avessi bisogno di essere accettata. In questo, come noti c'è un sottile ricatto. Se ti uniformi allora ti accetterò. Piuttosto pensavo alla situazione dal tuo punto di vista. Cioè a quanto tu accetti degli altri. per il secondo punto direi che c'è una certa differenza tra analizzare e sviscerare i propri sentimenti e pensieri fino alla spossatezza e accoglierli in una meditazione orientata alla accettazione di se. Mi guardo e vedo che dentro di me ci sono cose buone e cattive, ordine e caos. Ma questo sono io e mi accolgo per come sono. ciao! |
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2 Allegato(i)
Post abbastanza OT rispetto al forum e ai diari, molto IT rispetto ai miei thread in questo diario.
Non ho voglia di aggiornare sull'alimentazione (va beh Pasqua da 1850 kcal bilancia pesaalimenti alla mano, segnalo 180g di colomba e 2 amaretti morbidi, che fanno un bell'ammontare calorico in effetti già da sé, ma alla fine mi faccio incavolare da sola per 'ste ossessioni. E poi non vorrei leggere di chi si lamenta del metabolismo veloce :mad:. Anche il mio stomaco reggerebbe volumi indicibili di cibo ma tant'è...), anzi ho già aggiornato troppo in parentesi, piuttosto ultimamente sono in fase di semisklero soprattutto per l'intestino che, indebolito dal virus gastrointestinale che ha colpito la maggioranza dei miei alunni, mi da' ancora più problemi. Sono spossata dalla non consistenza delle mie feci 365 giorni all'anno. Se mangi leggermente di più va' esponenzialmente peggio. Va beh... Il motivo vero per cui sono qui oggi, a parte salutare me stessa :eek::D, è postare due scatti meravigliosi che il mio Amore ha fatto a me e alla nostra bimba. :) Castiglione della Pescaia, marzo 2012 |
Bellissime, mamma e bimba (però non si somigliano poi tanto...la bimba sarà tutta suo padre? ;):D)
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ma che belline! :D la bella e la bestia...solo che forse entrambi i soggetti sono le due cose magari :p ;)
mi dispiace per l'intestino ancora più sconquassato,a me sfianca quando mi fa questi scherzi per un pò...non immagino ad averlo sempre. :( sicuramente l'ho già chiesto ma la notte e l'esser a letto non giova la mia bacata memoria... Hai mai provato qualche farmaco per dar consistenza alle feci? So che,come me, sei avversa a livello estremo ai farmaci,ma quando il corpo non ce la fa anch'io a volte mi arrendo...molto più facilmente per problemi organici,per quelli muscolo scheletrici mi tengo anche i fori di pallottola :p ma se si tratta di ridare salute al sistema portante accetto anche l' "avvelenamento" a fin di bene.... I fermenti ti han mai fatto nulla? |
Uau! :-) Complimenti al fotografo e al soggetto, anzi, ai due soggetti :D
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vale non capisco il tuo fatidio nel sentire chi si lamenta del metabolismo veloce... ingrassare (o aver paura di..) non è l'unico problema. può essere considerato un problema anche dimagrire (o aver paura di..) io fatico a mantenere il peso. il metabolismo veloce è un problema, implica molta fatica e programmazione. sicuramente non di meno rispetto a limitarsi nel cibo per non ingrassare...
per non parlare in termini di sopravvivenza in caso scarsa disponibilità di cibo oppure semplicemente di risparmio a fine mese... spendo circa il quadruplo dei miei amici per alimentarmi open mind :) |
Alla fine il metabolismo è come i capelli.
Chi li ha ricci li vuole lisci, chi li ha lisci li vuole ricci. :D Ed è così per ogni cosa... |
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Per quanto riguarda il fastidio, non si tratta di fastidio. Io ci sto male proprio, io leggo 'ste cose e mi metto a piangere. Ok, sarà anormale, ma è così e ti voglio spiegare il perché. Spero di non dilungarmi troppo. Per me mangiare è sempre stato, fin da piccolina, un grande piacere, una fonte di gioia. In famiglia mia il cibo è sempre stato un grande centro di interesse, c'è sempre stato molto cibo, troppo cibo e molto, troppo gustoso. Fino a 13 anni ho mangiato quanto e quando mi pareva, poi ho capito che un bmi di 28.2 forse era troppo e sono andata da un dietologo. Classica dieta da 1200 kcal. Dal mangiare come volevo a mangiare molto poco e cose che fondamentalmente non mi piacevano. A 14 anni mi sono ritrovata dimagrita di 20 kg, non ti dico lo sforzo sovrumano a castigarmi a quell'età, ma l'ho fatto. Senza sport. E il risultato non mi è affatto piaciuto. Senza educazione alimentare ho rocominciato piano piano a mangiare, accorgendomi che mi piacevano cose che PRIMA della dieta non avrei mai mangiato. La fame mi aveva reso meno schizzinosa. Negli anni ho ripreso peso e mi sentivo sempre al palo. Te la faccio breve... a 21 anni inizio pump. Mi alleno seriamente (rispetto alla disciplina, però cmq aumento i carichi come nessun altro al corso, sono molto costante, sin dal I anno mi alleno anche a luglio ed agosto, insomma dal 2001 ho iniziato ad allenarmi 12 mes all'anno). Nel 2004 inizioa pensare però che il mio corpo sarebbe sempre immoodificabile. Allora torno dal dietologo (lo stesso di anni prima) che mi dice che allenandomi solo 4 volte a settimana sono poco più che sedentaria. Mi ripropone la STESSA dieta di quando avevo 13 anni (e non ero sovrappeso ,io volevo migliorare la bodycomp!). Lo saluto e vado via. Una nutrizionista nel 2005, avevo 25 anni, già mi allenavo da 5 anni e non ero poi un budino, mi dice che MAI avrei potuto migliorarmi, anzi pensava che avessi appena partorito. L'ho già raccontata 'sta cosa. Nel frattempo io sempre in bilico a temere di aver mangiato troppo, io tendente comunque alla golosità. In adolescenza avevo avuto 3 o 4 episodi di vomito autoindotto dopo assunzioni di cibo non incontrollate, ma che mi avevano fatto sentire in colpa. Io quello spettro ce l'ho sempre avuto dietro di me. Dopo queste esperienze negative con dietologi, dopo essermi messa alla prova nella Quaresima del 2003 40 giorni senza nulla di dolce (ricordo ancora che mi portai dei wafer accanto al letto e aspettai la mezzanotte per potermeli finalmente concedere), mentre preparavo la tesi, nelle pause dallo studio universitario, iniziai a studiare. Macronutrienti, etichette alimentari, valori nutrizionali. Iniziai a capire che se volevo avere dei risultati e non diventare di nuovo grassa, dovevo fare sarifici. Ne ho fatti, come ben sai anche troppi. Non so più da quanto tempo convivo con la FAME. Gian, l'hai mai provata la fame? Ti chiedo questo, è il nodo più importante. Te lo accennai anche a voce, io dopo l'anoressia mi ritrovo a non sapere più cosa mi piace e non mi piace, perché per me è attraente tutto. Però con la mia genetica DEVO stare attenta. La grandissima quantità di verdure che ho mamgiato dal 2008 al 2011, pur diminuendo le dosi e che mi ha causato problemi intestinali era per arginare la fame senza danni alla linea. Però ho danneggiato l'intestino e ora sono di nuovo punto e da capo, ad avere fame. E a doverla gestire perché non posso riempirmi di calorie né della quasi acalorica verdura come facevo prima. Una persona con disturbi alimentari, che ha passato una fase estremamente restrittiva, ha sperimentato l'abbuffata e credimi quando ti dico che ti riduci a un animale. Ce la faresti mangiare 60 fichi (di quelli grandi, i fioroni) direttamente dall'albero, e anche raccogliendoli da terra, dalla disperazione della fame, e continuando a mangiarli anche se la bocca ormai ti brucia da morire, smettendo solo perché non ce la fai più dal bruciore? Ti sei mai trovato a piangere dalla FAME e pensare di non poter mangiare? Ti sei mai trovato a guardarti allo specchio e dover scegliere se sentire la voragine nello stomaco o riuscire a guardarti allo specchio? Lo so che in me tutte queste sensazioni sono estremizzate, ma io ogni giorno mi sveglio con il terrore di avere fame, o comunque di non riuscire a gestire la fame nonostante la pianificazione. Anche reintroducendo i grassi, mangiando meglio come sto facendo, io appena finito il pasto mi dico "Speriamo di non aver fame di nuovo troppo presto, altrimenti se rimangio poi rischio di sforare". Pensa inoltre a non poterti avvicinare a un buffet perché non sai come regolarti (perché non ci sono cazzi, a un buffet a prezzo fisso tu ti puoi sfogare, io mi devo castrare). Per me, soprattutto ora che i miei meccanismi di fame e sazietà sono ancora sballati, per me che avrei nel cibo un grandissimo piacere, dover essere molto cauta e sapere che c'è chi può godere del mio "oggetto di piacere" molto più di me, mi fa' star male. E mi rendo conto che non è colpa di chi è ectomorfo o ha un metabolismo veloce, che probabilmente manco ha così interesse a mangiare probabilmente. Per me da sempre il cibo è al centro della mia vita nel bene e nel male, e pure per questo invertirei volentieri i ruoli. So che questo non mi rende onore, io farei provare a tutti coloro che possono mangiare quanto e come vogliono un mese come vivo io. Poi ne riparliamo. :) |
Vale io non sto facendo un confronto fra me e te, non sto dicendo che la mia situazione è paragonabile alla tua.
La tua situazione è, è stata, molto più difficile perchè è subbentrato un problema psicologico col cibo... però non è una questione di metabolismo, ci sono pro e contro sia ad ave metabolismo veloce o lento. un esempio, la scorsa estate in 2 settimane nel viaggio in bici a roma ho perso quasi 5kg, pur mangiando come una bestia. mi permetti che mi scazza? un mio amico nelle stesse condizioni, mangiando forse pure meno, ha preso 3kg. ok, io invidio lui. io nella sua condizione mangierei tranquillamente di meno e senza problemi e manterrei il peso. è un metabolismo più efficente. più comodo e meno dispendioso.. io mi posso permettere spesso abbuffate o cibi che tu non puoi/vuoi mangiare perchè troppo calorici, ok. ma il più delle volte mangio perchè DEVO farlo altrimenti perdo peso... sarebbe comodo avere il metabolismo veloce se fossi un sedentario, cosi pur mangiando tanto non ingrasserei. ma facendo sport 7 giorni su 7 preferirei avere un dispendio calorico inferiore.... |
Gianlu, scusa se mi permetto, ma avendoti visto ti persona so come sei fatto e concordo con Acid Angel sul fatto che il tuo "problema" è decisamente meno fastidioso.
Ok, anche la difficoltà a prendere peso è uno svantaggio, se il tuo ideale estetico è un fisico grosso e massiccio, ma comunque tu non sei affatto uno stecchino, sei muscoloso e ben proporzionato, insomma hai un fisico che per la maggior parte degli uomini andrebbe benissimo così, senza volerlo aumentare ulteriormente. Per il resto, quindi al di fuori di un'ottica strettamente di body-building, il tuo metabolismo veloce non mi sembra proprio un problema. Non dover contare le calorie e potersi permettere di mangiare a volontà è una fortuna, ti risparmi un bel po' di frustrazioni e conflitti interiori. Poi conta anche che ora fai sport 7 giorni su 7, ma probabilmente a 40 anni non riuscirai a essere così attivo, magari non avrai il tempo di bruciare così tanto in attività fisica, e la tendenza a non ingrassare ti tornerà comoda, anche se significa 1-2 cm. in meno nei bicipiti.;) |
certo capisco il discorso, ed infatti non era mia intenzione paragonare le due situazioni.. e non l'ho fatto, ho solo espresso il mio parere riguardo a problemi opposti...
cmq potrei farti lo stesso identico ragionamento: anche tu e vale avete fisici che mediamente accontentano tutte le donne. insomma siete magre e ben proporzionate. perchè lo state a menare allora???:D:D:D voi per restare in quella condizione dovete fare sacrifici mangiando meno di quanto vorreste. io per restare nella mia devo limitare gli sport aerobici (cosa che non voglio perchè mi diverto) oppure mangiare più di quello che vorrei. (le schifezze fanno male a tutti, anche a chi ha il metabolismo veloce, quindi devo mangiare tanto ma di cibo pulito) in generale mi sembra la stessa identica situazione ribaltata, poi ovvio se subentrano altri problemi di salute il discorso cambia.. infatti io non mi lamento eh... si fa pour parler ciao!;) |
Ciao Jan, ovviamente avevo capito che non volevi fare un confronto tra me e te, e ti chiedo scusa se ti è sembrato così da parte mia.
Permettimi solo di dire che, dal mio punto di vista, il sacrificio a mantenermi così, avendo spesso fame, è forse peggiore rispetto al doverti divertire meno con i wo. Ho detto forse, magari non lo è. Io ho provato anche la tua situazione, non l'ho mai detto né scritto qua sopra ma è così: quando recuperavo peso dovevo mangiare molto di più rispetto a quanto il mio cervello me lo permettesse (e quindi mi sentivo sazia molto prima di aver finito, e mangiavo solo cibo pulito. Da 500 kcal al giorno a 1100 era tantissimo per me) e non potevo allenarmi se non 40 minuti a settimana. Tutto questo con i sensi di colpa, perché c'era il disturbo di mezzo. Per 5 mesi è andata così, poi ho ricominciato ad avere un peso normale e a "ingrassare" mangiando anche poco, come ora. Avendo provato entrambe, tornerei volentieri a una situazione simile alla tua, probabilmente anche perché per me mangiare non è cosa neutra nella mia vita, per te magari sì. Io pagherei oro per potermi mangiare 250g di basmati con parmigiano e ricotta, cibo pulitissimo, ma se ne mangio la quantità permessami dal metabolismo mi frustro e basta, allora evito. Ecco perché parlavo di voler sceglier tra la mia e la tua, proprio perché le conosco entrambe. E' vero che è la stessa situazione ribaltata, così come per il 99% dei metabolismi veloci è una palla mantenere il peso con cibi puliti, che stufano presto. A me i cibi puliti non stufano proprio per il reset dei gusti dovuto al disturbo (credo che questo discorso sarebbe interessante da sviluppare anche in altra sede), nel senso che se io potessi mangiare "a volontà" petto di pollo riso e olio, per dire, non mi stuferei così facilmente (mi basterebbe una pizza e un pezzo di cioccolato fondente ogni tanto ;) ). Quindi IO in quel caso esulo dal resto, perché se mi metto a pensare alla fatica che fanno in molti nel dover accumulare kcal con cibi non gustosi senza percepirli appetibili, beh immagino che non sia così piacevole. Peché io e Desp "la meniamo" con le nostre seghe mentali? Siamo n due condizioni diverse: lei per anni ha mangiato quanto e come voleva rimanendo magra, io mai. Non dico di essere più sfigata, affatto, ma io tutto quello che ho oggi fisicamente parlando me lo sono sudato a caro prezzo. Sento di essere destinata comunque vada, nonostante i miei sforzi a perderlo, come se mi fosse stato dato in prestito. In più pago le conseguenze degli errori fatti in anoressia (e mi è andata MOLTO bene, avrei potuto procurarmi danni molto seri). Aggiungi che mi mangerei i tavolini... ma non posso perché pure il legno ha troppe fibre per l'intestino :D ... ecco è per quello lo sfogo diciamo... Era proprio uno sfogo a sé, io sono invidiosa di te, tu invidi il tuo amico che può mangiare meno mantenendo il peso, perché per te mangiare meno non è un problema, dato che DEVI mangiare moltissimo per non deperire. Punti di vista, è vero. Però non mi hai risposto se hai mai provato la fame... quella mi ha cambiato la prospettiva e mi ha reso diversa anche vs gli altri con il metabolismo basso o normale. Mi ha "animalizzato" e tutte le percezioni in me si sono acuite. Per quello i miei toni risultano esagerati. Cmq sei stato veramente ottimo, hai letto un sacco di miei papiri, sono onorata!!! Stamani volevo essere breve, ora posto e guardo se ci sono riuscita! Ciao e buona domenica (anche a Desp che mi supporta sempre ;) ) :) |
la fame come puoi provarla tu non l'ho ma provata ovviamente.. anche se per quasi 2 anni feci la ketogenica stretta, 30gr di carbo al giorno solo da verdura.. tutto il resto grassi e pro.. non era fame reale però la voglia di certi cibi era altissima alle volte.. però resistevo senza problemi alla fine... poi mi sono reso conto che non aveva senso!:D
secondo me l'importante cmq è trovare la strada giusta. molti fanno sacrifici alimentari inutili mentre potrebbero ottenere risultati migliori se avessero più conoscienza alimentare |
Ciao Vale come va?
News rilevanti per alimentazione e sport? ;) |
No.
Mi sento sempre un sacchetto o troppo pieno o troppo vuoto, che convive costantemente con il dolore: o la pancia, o i crampi della fame, nonostante abbia aumentato l'introito calorico a favore di una quota giornaliera di grassi buoni ogni giorno, da 3 mesi, che per me è un'eternità. Non so cosa dire, ogni giorno quasi prego di stare bene per potermi allenare, e so che il piacere di allenarmi lo sto abbandonando perché lo faccio per senso di colpa, lo faccio perché poi secondo me il mio corpo andrebbe a putt@ne. Mi concedo una pizza e mezza al mese, accumulando le calorie extra che la compongono restringendo l'alimentazione nel corso del mese, e se non ho ristretto abbastanza, non la mangio, aspetto. In restrizione me ne concedevo una a settimana con lo stesso principio, vivevo in funzione di quello. Ora è diradata perché sono più pesante, non me la posso permettere e soprattutto non riesco a digiunare durante la settimana come facevo prima. E' inutile, nel mio caso per lo meno è un loop che mi imprigiona. Più volte ho pensato di esserne fuori ma ora con l'impossibilità di bruciare kcal come vorrei, il sacrificio aumenta. Vivo sognando 3 o 4 cibi, alcuni che mangio molto raramente, altri che proprio non riesco a concedermi. Anche quotidianamente... sogno un cucchiaio di parmigiano sui broccoli e ci metto il quark magro, sogno le patate e mangio la zucca, sogno la bistecca e mangio petto di pollo. Tutta la giornata ruota intorno alla paura di avere troppa fame ed eccedere con le calorie. Il sonno va' sempre peggio, gli orari che ho quest'anno (sveglia alle 5.30, pranzo alle 15.00 ogni giorno) mi stanno esaurendo, soprattutto per la gestione dei pasti e della fame. Vorrei al sabato e alla domenica dormire di più ma se riesco a stare nel letto fino alle 7 è già moltissimo. E alzarmi presto significa ovviamente dover mangiare (mi alzo sempre con la fame), e mangiare presto significa riavere fame prima, non riuscire a non mangiare fino a pranzo. Un loop. E molto spesso non riesco a fare uno spuntino, mi attiva e faccio il pasto completo, allora evito. La cosa peggiore è che non riesco a guardarmi allo specchio, anche in viso mi vedo gonfia, non riesco a indossare che 3 o 4 vestiti, scuri, sempre i soliti. Rido poco. Non ho interesse in nulla da troppo tempo, nel pomeriggio la mia massima aspirazione (dopo la spesa, la preparazione del pasto successivo, aver lavato i piatti del pasto appena consumato) sarebbe dormire un po' almeno per riposarmi per l'allenamento e riuscire ad avere una situazione intestinale che mi permettesse di non sembrare un cocomero né di piegarmi dalle coliche. Sono un sacchetto che si riempie e si svuota, di cibo, di feci, di aria, a seconda dei momenti. La differenza rispetto a prima? Due taglie in più (rispetto al sottopeso intendo) e un' aspettativa di vita sicuramente maggiore. Un Amore che mi sostiene ma si sente impotente di fronte ai miei muri, cui non permetto mai di prepararmi nulla da mangiare perché voglio gestire solo io le mie cose (lo permetto solo a mia madre... che a pranzo mi fa' petto di pollo con pomodoro e mi fa' le verdure al microonde, non tollero altre intromissioni nella mia gestione dell'alimentazione. In questo non ho fatto grandi passi avanti), che darebbe qualsiasi cosa per vedermi dormire un'ora tranquilla. Un progetto di vita, progetto in due e non visione della mia vita in solitudine. Ma comunque il DCA non ti abbandona mai. |
Capisco che la strada è ancora lunga e tortuosa, ci son ben poche parole da esprimere, non per indifferenza assolutamente, ma perchè capisco bene che qualsiasi approccio di conforto ora come ora non farebbe altro che appesantire le circostanze
Da un po di tempo come avrai ben visto sono poco presente sul forum, sono tornato in questi ultimi giorni perchè il tempo me lo ha permesso ma mi ricaverò sempre i 2 minuti per "dialogare" con te e chiederti come stai ;) |
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Diciamo che non sono mai stato una persona capace di uscire con frasi brillanti ad ogni circostanza, ma forse, queste frasi neppure esistono in realtà perchè tanto sappiamo bene tutti che siamo noi e "lui", e con "lui" intendo il quartier generale supremo, IL CERVELLO, colui che comanda ogni cosa che ci riguarda, questo strano organo, in certe situazioni il detto: "se lo conosci, lo eviti" non sarebbe dato al caso, ma purtroppo non lo si può fare :D
Però possiamo "fargli capire e comprendere" che nella vita la posta in gioco è molto più alta che perdere tempo in puttanate futili, e che non abbiamo tempo di badare a queste cagate capisci? |
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Come se in 3 anni di psicoterapia non sapessi cosa è più giusto fare. Infatti ho messo su 10 kg perché sapevo che la mia salute, la mia fertilità sono più importanti. Però il mio cervello è complesso. O forse no, è talmente scemo da farmi ottusamente calcolare le calorie e farmi avere attacchi di panico in presenza di certi cibi. Se questa è una puttanata, intendo dire, se un attacco di panico che inficia la tua qualità della vita è una puttanata, allora probabilmente devo ritenermi fortunata. |
Rocker,
premesso che dopo questo mio intervento non vorrei vedere una tua risposta del tipo "ok non parlerò più, mi allontano per un pò " etc etc... credo che la tua ultima frase, che ha ovviamente ferito Acid, sia decisamente infelice... Magari volevi semplicemente dire a Vale di prendersela più easy e non volevi ferirla. Però l'hai fatto. Ci sono cose orribili nella vita e allora dovremmo tutti smettere di avere problemi se pensassimo a quelle cose. Eppure per fortuna o per sfortuna ci ritroviamo nel nostro universo personale con i nostri problemi e le nostre paure. (tutti, noi tutti, ognuno con le proprie). E richiamare in ogni occasione i mali del mondo renderebbe ogni discussione inutile. E renderebbe inutili anche i fiumi di parole (forse lo sono, forse non lo sono... chi lo sa, ma non sta nè a Te nè a me giudicarlo) che Vale scrive e ha scritto recentemente. Parole che dimostrano un disagio e un rodimento interiore che non vorrei mai provare. Non importa se sono causati da un problema futile [o meglio, apparentemente futile...ma chi lo decide? cosa dovrei dire della tua ossessione sulle calorie se leggo i tuo diario(e non solo)? a cosa mi dovrebbe far pensare?]. Le problematiche in questione accompagnano Vale da tanto tempo e, purtroppo (per lei), non sono cagate. E questo te lo posso garantire. La nostra mente a volte è una trappola, soprattutto quando lavora troppo. Forse dovresti provare rileggere le parole di Vale di qualche messaggio fa per comprendere che, sicuramente per Lei, non si tratta di cagate. E soprattutto dovresti capire (in teoria Tu dovresti anche capirlo meglio di me) quanti passi in avanti Lei è riuscita a fare e soprattutto riesce ad essere, non senza difficoltà, autocritica. Che è una conquista enorme con il DCA. (a volte vorrei essere io come lei con le mie problematiche). In realtà, l'autocritica, sarebbe una conquista enorme per l'essere umano, chiunque esso sia, in qualsiasi luogo, in ogni quando. Buonanotte ;) |
Sono stato nudo e crudo volontariamente, alla fine è quello che ho fatto con me stesso, non paragonando alla tua situazione, che è decisamente più delicata, pensi che io non abbia sofferto e provato dolore? forse fisico no, ma psicologico abbastanza direi...ma il punto chiave per la svolta è proprio la parola dolore, molla che dovrebbe far scattare l'ingranaggio generale
Secondo me non c'è psicoterapeuta o psicologo che tengano, siamo sempre solo noi e "lui"...noi e "lui..................noi e "lui". Fino a prova contraria il problema finisce solo per lo specialista una volta che la porta si è chiusa mentre la patata bollente rimane nelle tue di mani e alla fine i conti con l'oste li devi far tu....con "lui" Non vado oltre perchè ho paura di ferirti come al solito con le mie parole, per scelta mi fermo qua! Un abbraccio ;) |
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Ciao Acid, mi intrometto nella discussione perchè leggendo queste parole:
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Ultimamente sono giunto ad una conclusione, per cui la catarsi, la soluzione del dolore secondo me non è lo stare bene, ma la conoscienza. Ultimamente mi sono ''appassionato'' alla Tragedia Greca, e leggendo Medea, Edipo mi sono reso conto che è impossibile trovare in queste opere una qualche forma di soluzione di tipo Morale. Cioè non si trattano di favole lineari come quelle di esopo dove la morale, la soluzione è evidente; Leggendo appunto Medea non c' è soluzione apparentemente dal dolore; Però mi sono reso conto che la soluzione in queste tragedie non è tanto di tipo morale (anzi un lettura in chiave morale è senza senso) ma la soluzione è la tragedia stessa, che è una esplicazione dell' uomo, è la formalizzazione delle parti più buie e profonde dell' uomo. Dico tutto questo perchè tante volte mi sono reso conto che rispetto al passato non ho mai trovato del tutto una soluzione al mio dolore. Ma il fatto di conoscermi meglio, il fatto di aver creato una coscienza di questo mio dolore già crea un superamento rispetto al passato; ti chiedo scusa per questo sproloquio, e per il fatto che proabilmente ho frainteso le tue parole che sopra ho quotato. é che non condivido la visione per cui ci deve sempre essere una soluzione ''buonista'' alla sofferenza. Per certe cose è così ma per altre no, e uno se le trascina (volente o nolente) per tutta la vita. Mi rendo conto che l' unica via di uscita allora è la presa di coscienza, e la formalizzazione che permette in qualche modo di sbrogliare la matassa. |
Mi trovo in accordo con carlo: molti testi antichi (non che li conosca, ma me ne bullo di quelle due acche che si apprendono leggicchiando o ascoltando la tv) narrano della sofferenza dell'uomo non come evento fortuito che va ad alterare la vita perfetta dell'eroe, quanto come una parte integrante della sua stessa esistenza. Il dramma interiore e la ferrea volontà di combatterlo rendono l'eroe tale non tanto per la risoluzione del problema, quanto per la sua stessa volontà, per l'animo irreprensibile nonostante l'esito possa essere infausto.
Credo che in fondo sia la nostra stessa natura; paragone idiota, è come ficcarsi sotto la doccia gelida. Non credo sia una sensazione che piaccia a nessuno (specie in inverno) ma andarci temendo il freddo, irrigidendosi e contraendo ogni fibra al contatto con l'acqua la rende un'esperienza spiacevole. Prendere un bel respiro, svuotare la mente ed imporsi di non aver alcuna reazione, non pensare alle sensazioni che arrivano alla pelle ed infilarsi nell'acqua non la rendono un'esperienza esaltante, ma accettare questa situazione la rende molto meno traumatica, sopportabile. Credo che nella vita possa esistere un simile approccio: l'acqua fredda ci arriverà sempre addosso, ma fin quando non riusciremo a farcene una ragione sarà sempre un orribile trauma. Partendo con la serenità mentale che quella doccia ci tocca beccarla possiamo affrontarla rendendola molto meno dannosa di ciò che è. Cara Vale, forse hai ragione tu quando dici che il problema non si risolverà MAI. Ma questo non vuol affatto dire che non avrai mai una vita serena, o tranquilla. Che il problema rimanga è condizione necessaria ma non sufficiente per rovinarti l'esistenza: sono convinto che con il tempo la gestione e la convivenza con esso ti permetteranno di vivere un'esistenza più serena. Ovvio, il problema rimarrà, come ad altri i rispettivi guai. Ma peserà sempre meno... Ora è un periodo orrendo perché è una transizione: per anni hai torturato il tuo organismo con lo stile alimentare che ti ha portato una serie di disturbi, purtroppo per risolverli temo sarà necessario un periodo di adattamento (in corso) che sperare duri qualche settimana è ahimè pura utopia. E sicuramente nella transizione i problemi aumentano, come ti sta accadendo ora. Ma vedi il lato positivo (se vogliamo): come ti dissi altre volte niente è immutabile: tu ti vedi peggiorata fisicamente e la salute non ti aiuta, ma è comunque una situazione diversa rispetto all'anno scorso, o a 2 anni fa, o a 5. Non guardarne i motivi, ma è diverso; cambio di aspetto, cambio di sensazioni, cambio di stile alimentare (per quanto autoimposto, ma stai cambiando anche se nel profondo cerchi di ribellarti). Tutto cambia, quindi anche questo momento storico nella tua vita cambierà. E' una ruota, vorrai mica essere così scarognata che cambi sempre tutto in peggio no? ;) Continua ad avere la forza d'animo che ti contraddistingue da sempre, non abbatterti e vedrai che con il tempo ed il lento lavoro che stai facendo su te stessa raggiungerai un punto d'equilibrio sostenibile. Forza Acid ;) |
Ciao Acid, ogni tanto mi è capitato di passare sul tuo diario, oggi mi sono interessato particolarmente.
Ti vorrei chiedere una cosa probabilmente abbastanza difficile e dura, e cioè che tu descriva il tuo disturbo, perché io ignorantemente non so cosa sia. Cercarlo su internet è riduttivo e svilente. Non perché lo devi descrivere a me, ma perché credo sarebbe utile a chiunque legga il tuo diario con superficialità, e può capitare a molti, me compreso. La gente purtroppo è superficiale per natura e istinto, ma lo è in prima approssimazione, poi sa essere comprensiva, chi più chi meno. Però per esserlo, deve capire qualcosa, avere qualche appiglio per immedesimarsi, anche solo parzialmente. Un saluto |
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Ammetto che sono rimasta stupita quando ho letto questo tuo intervento, dato che nonostante tu legga sempre il mio diario, raramente intervieni. Tu sai molto bene cosa io provi e hai intuito bene quanto io venga (forse a torto, perché alla fine sono io a rendere me stessa vulnerabile alle parole altrui) ferita quando sento mancanza di rispetto per il mio problema, o comunque il mio dolore. L'autocritica... hai ragione, è molto importante. Riesco ad eviscerare praticamente ogni mia sensazione negativa, a volte mi ci vuole tempo, a volte mi ci vuole un episodio legato al cibo come sintomo per capirlo, però ho degli strumenti che mi permettono di leggere molti strati sia miei che del mio prossimo. Di questo sono contenta ma a volte vorrei essere più superficiale. In fondo chi sviluppa un DCA ha una sensibilità fuori dal comune, e quest'ultima si rivela un'arma a doppio taglio. Non pretendo che si capisca quello che provo, ma che lo si rispetti sì. Tu sai che potrei mettermi qui a elencare tutto quello che ho dovuto passare a livello personale e che passo anche ora, nonostante apparentemente fossi la perfetta baciata dalla fortuna. Hai l'inferno dentro ma fuori sei un sorriso splendente. Si è visto il mio inferno solo nel momento in cui l'ha urlato anche il mio corpo, con quella magrezza spaventosamente evidente. A parte quel periodo transitorio, tutto da fuori è rientrato nella norma, e allora "ci sono cose ben peggiori nella vita". Magari le cose peggiori le vivo anche io, o le ho vissute, magari questo non lo pubblicizzo per pudicizia e dico che ho la diarrea da 5 anni per sfizio, e che ho il conflitto con il cibo perché rivoglio la taglia 38. Invece no. Tutto questo ha un'origine così lontana e radicata, nonché rinforzata da una serie di eventi che mi hanno scombussolato la vita negli ultimi 5 anni che ripristinare un equilibrio è un processo lungo e doloroso. Tu lo sai, se mi guardo indietro mi sembra di aver vissuto mille vite, mille me che hanno vissuto situazioni e rapporti diversi con impostazioni mentali differenti. Forse se fossi stata una disgraziata senza famiglia, senza lavoro, se avessi dovuto rimboccarmi le maniche per davvero, ah se mi sarei dimenticata del disturbo alimentare! Viene da pensare così, lo so. Ma a volte anche la Figlia di papà, se vuole capire chi è, se non vuole soccombere al suo modello, fa' in modo di trovarsi nella condizione di non chiedere aiuto, di cavarsela sempre e comunque da sola. La ragazza carina, fortunata, laureata con il max dei voti a 23 anni, col bel culetto, felicemente(???) fidanzata, con il lavoro che le piace, un visino delicato, una famiglia unita, una vita davanti... si ritrova per scelta a ribaltare TUTTO, anche il suo corpo. E si ritrova, per scelta, da SOLA in tutto e per tutto. E affronta i suoi demoni uno a uno. Li ho vinti quasi tutti, rimane il più antico, il cibo. Il demone del corpo che si allarga. E da sola non ho più le forze, perché nel frattempo occorre affrontare tutti gli altri dolori (anche di più a volte quando ai propri cari capitano cose orribili) e le altre beghe che la vita di ogni adulto presenta. Ma per fortuna sola non sono più. Almeno quello... Quote:
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Il percorso è la "risoluzione", che non è la triade tesi-antitesi-sintesi... dopo l'antitesi c'è in realtà una sorta di ritorno alla tesi, modifica dell'antitesi, per una nuova triade non risolta, e questo sempre a nuovi livelli di consapevolezza. Se anche tu hai provato un dolore che ti porta strascichi, sai di non essere come gli altri. Il tuo percorso verso la consapevolezza ti ha portato attraverso l'introspezione ad avere una marcia in più. Così come me, tu ti conosci molto bene e sai in molti casi prevedere le tue reazioni di fronte a certe situazioni e puoi evitare anche quelle che possono causarti disagi anche forti. Lo puoi fare anche per tutelare il tuo prossimo, è un privilegio. Certo, il percorso per arrivarci non è esente da dolore, lo sappiamo, ma almeno la consapevolezza (in maniera catartica) può aiutarci in questo senso a vivere meglio. Grazie per il tuo prezioso intervento, davvero. :) Quote:
Il paragone con la doccia è assolutamente condivisibile, e in realtà io cerco sempre di prepararmi al peggio pronta alla catarsi qualora le cose vadano meglio... Però sono sempre stata impaurita dal cambiamento. Ora sono cambiata molto, ho affrontato come sai rivoluzioni dei miei equilibri che mai avrei pensato prima. Però in momenti come questo, è vero, è dura e io dentro di me penso sempre che un cambiamento mi porti al peggio. Anche se dolorosa, ogni volta la condizione contingente è qualcosa cui anche inconsciamente ci aggrappiamo perché comunque la conosciamo, sappiamo cosa è, mentre qualcosa di nuovo dobbiamo imparare a conoscerlo da capo. Sull'orlo di un burrone, se poi cadi e non c'è nessuno a sostenere la tua caduta, ti butteresti volentieri? Fino a ora ho varcato la soglia di quel burrone metaforico molte volte. Sul piano dell'accettazione fisica purtroppo ho collezionato molti lividi, ma se ripenso a quando pesavo 10 kg meno di ora la mia accettazione era di poco superiore a ora. Ma quella di prima la rimpiango comunque. Sul lato personale invece ci ho solo guadagnato, ho fatto un salto nel buio più completo sentimentale e ho trovato 2 braccia da PL a sostenermi ;) Più una rete di braccia dei pochi amici rimasti e dei nuovi amici trovati. Però anche oggi sono su quell'orlo e non so nemmeno perché ancora devo fare quel passo. Di nuovo. Di diverso c'è che ho qualcuno mano nella mano, che si butterebbe con me anche sapendo che c'è il vuoto, solo per infondermi fiducia, solo per permettermi poi di riempire quel vuoto con terreno solido sotto ai miei piedi. Il problema è che, io lo so, alla fine della caduta comunque c'è uno specchio. E io oggi in quello specchio proprio non riesco a guardarmi... |
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grazie innanzitutto per il passaggio. Hai ragione, googlare è assolutamente riduttivo, soprattutto perché il mio DCA anche nel momento di massimo sviluppo sintomatico è sempre stato piuttosto anomalo. Poi ogni disturbo alimentare è un universo a sé, seppure ci siano grandissime affinità tra chi soffre dello stesso problema. Mi chiedi una cosa difficilissima, perché questa cosa è la punta di un iceberg. Sai che iceberg, traslitterazione di Eisberg, significa letteralmente montagna di ghiaccio. La montagna sono io, il ghiaccio è quello che intrappola la mia anima che è imprigionata in questo loop. Devo raccogliere le idee per poterti descrivere il mio disturbo, o meglio quello che è rimasto in me di esso, o ancora meglio, cosa sono io dopo l'anoressia. Anche chi mi vive scopre ogni giorno sfumature nuove, figurati come posso descriverlo in modo esaustivo qua. Ti dico solo la prima cosa che mi viene in mente, che con il cibo non c'entra niente. La mia anoressia ha la sue origini nella folle paura che ho sempre avuto fino a poco tempo fa di rimanere sola. Paura della solitudine. Chi l'avrebbe detto eh? Ti saprò dire di più. Grazie per l'interessamento. Vale |
Boomerang
Ancora non sono in grado di descrivere tutta la mia ossessione, la mia malattia, il mio disturbo senza essere troppo prolissa. Come descrivere l'essenza di una intera esistenza, è molto complesso farlo.
Scrivo qui stasera, in un'atipica serata di maggio, mentre la stufa è accesa e la pioggia batte sugli scuri delle mie finestre, e fuori l'aria è quasi novembrina, per registrare l'episodio che mi è successo oggi. Io ho, anzi avevo, moltissime foto "diagnostiche" del periodo del dimagrimento, della magrezza, della magrezza estrema e del recupero della forma fisica. Le ho date tutte a Lorenzo, cancellandone ogni copia dal disco fisso del computer. Erano foto tutte "posate", in cui magari tendevo la (scarsa) muscolatura, il viso era comunque consapevole, la luce era scelta, insomma, erano foto consapevoli. Foto che mostravano sì un corpo di un certo tipo, però non come questo corpo era spontaneamente. Non le ho più volute, iniziavo a guardarle con una nostalgia preoccupante. Sapevo di avere delle foto del 6 settembre 2008, giorno di un raduno del gruppo motociclistico cui apparteneva il mio ex fidanzato, le avevo viste per l'ultima volta circa un anno dopo, poi avevo comprato il mac e le avevo perdute, così credevo, con il vecchio pc dall'hard disc irrecuperabile. Erano foto che mi ritraevano con altre persone, anche inconsapevole. Quello è stato il giorno in cui la bilancia ha segnato il peso minore in assoluto, 10 kg e 400g meno di oggi. L'ultima volta che le avevo viste mi ero resa conto di cosa fossi in quelle foto. Ricordo OGNI sensazione nel salire sulla bilancia quel giorno, nonostante avessi già iniziato i primi colloqui al centro DCA. Ricordo che mi ero spaventata nel vedermi così, e l'ultima volta che le avevo viste ero comunque sempre molto magra. Avevo ritrovato una chiavetta USB che non riuscivo più ad aprire. Oggi per curiosità l'ho fatta mettere a Lorenzo nel suo pc. Era per via di un virus se non potevo aprirla. A volte credo che le cose accadano per un motivo, come se una qualche entità volesse proteggerci. Ieri e oggi, tra parentesi, due di quelle giornate da sbattere la testa contro il muro. Senza apparente motivo da ieri dopo pranzo (non avevo mangiato troppa verdura, avevo solo fatto colazione molto presto e pranzato molto tardi, arrivando a pranzo piuttosto affamata) ho iniziato ad avere i "miei" soliti gonfiori, con i dolori e i crampi uniti a "blocco intestinale", cosa che perdura anche ora. Malessere totale, nonostante non abbia mangiato troppo (anzi, molto meno del solito) né troppi vegetali. Apriamo la chiavetta con Lorenzo, vedo la cartella "Raduno Malaria 2006-2008" e lì per lì non capisco, Lorenzo ne apre una... ECCOLE. Erano quelle foto lì. Scoppio a piangere e a urlare, il mal di pancia mi da' una fitta tremenda, mi abbandono nell'abbraccio di chi, incredulo, non mi aveva mai vista IN QUELLE CONDIZIONI. Non lo sapevo, non ricordavo che fossero lì, pensavo che non le avrei più potute vedere. I miei genitori quel giorno vennero là a farci compagnia e aiutarci a servire i pasti al raduno, non so come potessero sopportare la visione della loro figlia ridotta a ombra. Allo stesso modo il mio ex, che a modo suo mi amava. Anzi mi adorava. Anzi tutti mi amavano, amici compresi. L'amore mi avvolgeva ma non poteva toccarmi, l'amore era impotente di fronte alla mia discesa agli inferi. Ero intoccabile, mi rendevo intoccabile. Ho avuto un attacco di panico, o meglio lo avrei avuto se fossi stata sola oggi. Ma non lo ero. Decidiamo insieme di guardare tutte le foto. Poi Lorenzo le avrebbe messe insieme alle altre che gli avevo dato, cancellandole dalla chiavetta. Così abbiamo fatto. Foto dopo foto ricordavo quella me stessa. In una foto sorrido. Per meglio dire provo a sorridere. Il viso scavato, le occhiaie, la pelle spenta. "Amore non riuscivi nemmeno a sorridere, ti faceva fatica anche fare quello." Forse lui non ha pianto perché già ero giù io. Poi appaiono 2 foto del 2006, il I Raduno (nel 2007 saltammo credo), in cui ero ancora pienotta, mi allenavo, ci stavo attenta ma ancora lo spettro era lontano. A essere sincera, a posteriori posso affermare con certezza che già ci stavo dentro, ma molto sottilmente. Bracciotte pienotte, sederotto, capelli lucidi, viso luminoso, lì Lorenzo (sebbene in quelle foto fossi più giovane e più grassottella) mi ha riconosciuto. Ho sorriso anche io nel guardarle. Le altre mi fanno pensare all'abisso. Mi è tornato tutto indietro come un boomerang, mi hanno colpito, quelle foto intendo, con una violenza che non avrei mai creduto. Avevo solo un vago ricordo della mortificazione che avevo fatto a me stessa. Oggi mi lamento, vedo le mie braccia, le mie gambe, tutto troppo ingombrante e poco muscolarmente definito, ma il problema è che quando vai "oltre" e ti vedi in un certo modo, poi una situazione (come la mia oggi) comunque di tono muscolare superiore alla media delle donne della tua età (e anche di molte delle più giovani) ti sembra assimilabile a uno stato di assenza di forma. Non ho parole precise per definire la sensazione che ho provato quando ho visto quelle foto, in particolare quelle in cui non sapevo di essere fotografata. Una larva. Una larva che si trascinava, cui nessuno poteva dire nulla altrimenti tutta la violenza di cui era capace si sarebbe scagliata contro il suo interlocutore per difendere quel corpo spaventoso. Una tale aberrante violenza alla natura del corpo umano è la punta di un iceberg che, come un albero secolare, ha radici profondissime nel terreno. Le problematiche alle spalle di chi soffre di questi disturbi è commisurata alla violenza fatta al corpo. Nessuno si farebbe così male per futili motivi. E' una sorta di protezione da altro, direi un'ossessione protettiva, che nel contempo include un urlo straziante di richiesta di aiuto. Non possono essere c@g@te. Chi pensa che lo siano senza sapere la storia di una persona dovrebbe imho sciacquarsi la bocca, anzi sciacquare la tastiera prima di dirlo. La ragazzina che vuole fare la modella farà la dieta del minestrone, perderà 5 kg poi si stuferà e andrà con le amiche a mangiarsi il gelato dicendo "chi se ne frega!", magari avendo sempre il cruccio del chilo in più, ma di certo non si ridurrà a una larva se non ha un qualche disagio importante alle spalle. La mia dottoressa mi disse che avrei potuto sviluppare qualsiasi altra ossessione, il fatto di avere un disturbo alimentare dipendeva dalla mia non neutralità vs cibo, mia e della mia famiglia. Ma un disagio importante alle spalle c'era. Una larva che "sorride", che si trascina e annusa il cibo che serve agli avventori del raduno, lo annusa e non lo mangia, poi si nasconde dietro al tendone e mangia di nascosto verdure grigliate scondite e un po' di petto di pollo, perché si vergogna a far vedere che è debole, che mangia. Si vergogna perché non è perfetta, ha fame. Una larva che dall'obiettivo gridava aiuto. Mi ha gridato aiuto anche oggi, un po', io credo. Lorenzo guardava quelle foto con un senso di disarmo, un po' come oggi mi vede contorcermi dai dolori di pancia, oppure mi vede sempre con la calcolatrice del cellulare aperta ai pasti, che aggiungo l'apporto calorico di ogni cosa io metta in bocca aggiornando il totale giornaliero in tempo reale. Mi guarda e non sa cosa fare, non sa come fare. Io so molto, ho molti strumenti dai 3 anni di terapia con il team che mi ha seguito. Ma bene non sto. Mi gestisco, a volte bene, ultimamente male, ma bene non sto. Se sono un po' serena, se vedo qualcosa nel futuro, beh l'ho già scritto più volte il motivo. Lorenzo mi tiene a galla. Il nostro progetto mi tiene a galla. La prospettiva del futuro mi tiene a galla. Se non ci fosse tutto questo, probabilmente ritornerei nello stato semidepressivo di 2 inverni fa. Andrei comunque avanti, ma senza alcun entusiasmo. Diciamo una larva non sottopeso... Oggi quel boomerang mi ha colpito in piena faccia. E' stato uno schiaffo. E' così chiaro che quelle foto non avrei dovuto vederle più... ma se le ho viste oggi, forse è quella parte di me, così vulnerabile, che chiede di nuovo aiuto. Perché non sarò più 47.6 kg ma 58 (che numero pesante... C I N Q U A N T O T T O ) ma comunque non mi tratto bene nemmeno ora. Prendermi cura per me è sempre nei confronti dell'altro, come se non necessitassi io di prendermi in braccio e cullarmi. Merito in fondo anche il mal di pancia continuo. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Sopportazione in silenzio. Alla fine questo io penso. Se sto male è colpa mia. Tutto mi si ritorce contro, e vita è sacrificio. Oggi però è come se fossi uscita da me stessa e mi fossi chiesta aiuto . Ora bisogna vedere come rispondere a questa richiesta. Buonanotte a chi avrà avuto la pazienza di leggere i miei deliri. |
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Il primo scaturirà anche da un istinto masochistico, però a mio avviso è una presa di consapevolezza sana. E' importante pensare che siamo noi che decidiamo di stare male. Dicendo che "noi" decidiamo di star male non voglio essere semplicistico, capisco che "noi" è un concetto che è poco legato alla nostra volontà, perché "noi" o "io" è in realtà una moltitudine di cose. Però.........questo in realtà è falso. Nel senso che secondo me la volontà alla fine dei giochi riesce a imporsi sul resto. Anzi, deve imporsi sul resto. Ed è quello che piano piano forse stai facendo, stai trovando il coraggio di imporre il tuo diritto a stare bene. Però io non vorrei sbagliarmi ma mi pare di intravedere il motivo per cui questo coraggio si è faticato e si fatica così tanto a trovarlo...non credo di sbagliarmi perché è stato la causa anche del mio totale smarrimento ;) Buonanotte |
ciao Giulio
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------- Ho provato a scrivere calandomi nella mente di Vale. Poi ho deciso di non proseguire. E'qualcosa di molto doloroso. Per lo meno non lo posto stasera. C'è già abbastanza da leggere e soprattutto da capire con quello che Vale ha appena scritto. Voglio però postare questa foto freschissima: ![]() Fragile, come quel papavero... ...Eppure capace di esprimere fermezza, catturare e restituire ancora gli ultimi raggi di sole della giornata, con quella tua rara eleganza che è tutta racchiusa nelle spalle e in quello sguardo. Ecco voglio rilanciare con queste parole a questa giornata che è andata un pò "così". Forse quelle foto erano una prova. Ma adesso, però, ci sono e ci saranno nuove foto. Tu non sei più quelle foto che hai visto oggi. Ora, anche nei momenti di difficoltà, tu sei capace di ridere con un'energia che nulla ha a che fare con quella "larva" di allora. E' sufficiente che ti concentri su questa persona che sei capace di essere oggi, a prescindere da tutto e da Tutti. ;) |
Ti leggo sempre
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Credo sia importante sottolinearlo, come ha fatto il buon spike, perchè spesso uno si mette a nudo sul forum e il non ricevere risposte può sembrare che gli altri utenti se ne freghino... Non è così, ma "è" che spesso la cosa migliore che si può fare è un abbraccio -seppur virtuale- e darti il tempo di elaborare le cose. Quote:
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Anche io ti leggo sempre, ma vivendo cronicamente in ritardo su tutto devo ancora postare la mia risposta ai tuoi post di dieci giorni fa...:o
Come scusa ho che ti leggo in ufficio, e non posso passare troppo tempo a cazzeggiare rischiando il licenziamento. A dir la verità, non aggiorno neanche più il mio diario sempre per lo stesso motivo, tante volte avrei voglia di scrivere ma poi non trovo il tempo per farlo (un po' come l'allenamento, insomma...:D;)) Ora poi sono senza internet da una settimana per via del cambio del gestore, che palle... |
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Anzitutto vorrei dire con chiarezza che su un Forum le discussioni sono inevitabilmente diverse da un contatto reale. Cioè, se ci pensate è come se si parlasse davanti a tutti ma con visibilità ridotta dal fatto che è un forum virtuale. Perciò è parecchio strano: ci si sente liberi di esprimersi come in un diario segreto però in realtà si sta comunicando ad altri. Però allo stesso modo io credo che si debba accettare questo tipo diverso di comunicazione anche in un altro senso, quindi anche accettare il fatto che vengano dette delle cose che in un discorso face-to-face farebbero dire: "come ti permetti?" o "Chi ti credi di essere?", ecc. ecc. Perché? Perché il forum è un luogo di condivisione ancor prima che di discussione, e quindi quello che si dice di altri è in realtà riferito a noi stessi, a ciò che riconosciamo negli altri di noi stessi. Fatta questa premessa, ti dico come la penso, e sarò sincero. Quote:
Sono duro.........si, ma lo sono perché penso che tu questo lo abbia capito già. E sono cinico perché anche io a 21 anni ero molto soddisfatto di me stesso, avevo avuto molte cose dalla fortuna e tante ma tante me le ero guadagnate col sudore della fronte...e poi? Cos'è successo? Perché una persona così lanciata poi si perde? Bè io credo che sia un pò quello che succede ai miliardari che decidono di mollare tutto e diventano dei senzatetto. Ma questo lascia il tempo che trova, questo è un sintomo, proprio come l'anoressia. Ma qual è la causa? Sicuramente l'intelligenza, la sensibilità e la profondità non comuni. Però............ Mah, io penso sia quella che hai individuato tu: Quote:
La stessa supponenza che ti ha fatto pensare che tu non potevi avere un problema. La stessa supponenza per cui chiedevi aiuto con l'anoressia perché eri sola però se qualcuno toccava il tasto dolente lo azzannavi alla gola. Perché mi permetto di dirti questa cosa così pesante............perché in realtà questa supponenza in gran parte non è colpa tua. E tu l'hai capito secondo me, così come lo capii io. Avevi capito che, con la tua famiglia che ti schermava, avevi costruito un bel castello si, ma di carta, e sulla sabbia. E così hai deciso di demolire tutto. E poi? E poi è dura, molto più dura, perché rimane la supponenza, però il castello di carta si è deciso di demolirlo, lo schermo della famiglia si è deciso di strapparlo. E quindi? Quindi è durissima, peggio pure che per gli altri a quel punto. Ma poi si ricostruisce tutto, piano piano. Per chiudere, riscrivo quello che ho detto prima: il forum è un luogo di condivisione ancor prima che di discussione, e quindi quello che si dice di altri è in realtà riferito a noi stessi, a ciò che riconosciamo negli altri di noi stessi. Perciò magari non ho capito un cavolo di te e del tuo disagio, magari non ne ho presa una, però l'importante è che si sia creato uno spunto di riflessione e di discussione, magari utile.........chissà? :p Ciao |
Ciao Giulio,
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Grazie per il tuo rispetto. @Po-ol: Grazie @Spike: Grazie... un grazie lungo 2 anni direi ;) Sono il tuo fallimento... @Desp: non preoccuparti carissima, ci leggiamo sempre a vicenda.... non è poi necessario avere parole per rispondere, io scrivo per informarvi, per registrare certe mie sensazioni, ma so che non è così facile trovare risposta. Spero di non aver dimenticato nessuno. So anche che c'è chi legge e non scrive sempre, grazie anche a loro. E a chi mi pensa, chi mi ama, e chi mi scrive mp di conforto. Siamo una grande comunità. @Lorenzo... ehm... grazie per la foto... però che bracciotti poco definiti ho in quella foto (dai non ink@zz@rti, era per risollevare i toni del diario ;)) Vale |
Io sono "uno di quelli" che ti legge e che non scrive... ma sappi che ti sono, seppur virtualmente, vicina ;)
Quella foto è stupenda (complimenti al fotografo e al soggetto)!!!! Però non devi osservarti sempre con occhio critico! Dovresti imparare a guardare il complesso e non fissarti sui singoli dettagli... anche se è difficile :) Bacio |
si però in effetti le braccia forse qualche microgrammo di troppo ce lo hanno
acid mia nipotina ti direbbe che sei una "sgangona" anche se non so cosa voglia dire stai bene, state bene :) |
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