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DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 04-01-2011, 10:06 AM

Diario - Lorenzo -


Interessante questa tua percezione, perchè in parte coincide con la mia.
Premetto che io sono mooolto blasfema, e in termini di alimentazione mi controllo quel tanto che basta per mantenere una linea decente, senza neppure ambire a un'alimentazione salutare, e stop.

Personalmente dopo un po' di esperimenti (non tanto voluti, in genere casuali) mi sono accorta che:

1) dormire poco una- due notti non influisce per niente sull'allenamento successivo. Per poco intendo comunque un 4 ore, non meno.

2) guarda caso, anche io noto spesso che il mangiare "schifezze" (di solito dal sapore ottimo...) fa rendere di più, e sospetto da tempo che gli integratori più efficaci per me siano di marca Lindt e Ferrero (ultimamente va per la maggiore anche Bauli )

Secondo me però è semplicemente dovuto al fatto che si introducono più calorie del dovuto, e ci si allena con le scorte di glicogeno piene al massimo.
Insomma, mi piacerebbe molto dimostrare che il pandoro con la nutella sia il cibo che fa rendere al meglio , ma credo che si otterebbe lo stesso effetto anche ingozzandosi di avena al vapore, se si riesce a mandarne giù a sufficienza...
L'importante, secondo me, è in sintesi un'alta quota di carbo, poi che siano buoni o junk food nel breve periodo non influisce sulla prestazione. Lo so, tu sei uno zonista o ex-zonista e l'idea non ti convince...ma secondo me è tutto qua.
Qual'è invece la tua teoria per spiegare il fenomeno?

Altra cosa che noto nel rapporto fra alimentazione e allenamento: lo spuntino prework-out non mi fa un baffo, se non calmare un po'la fame che a volte mi farebbe passare la voglia di allenarmi. Ma non compensa per niente il calo di energie che sento tutte le volte che seguo una dieta ipocalorica.
Quello che fa la differenza per me invece è l'alimentazione del giorno precedente l'allenamento, o forse anche dei due giorni, soprattutto se prima ero in ipocalorica.


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Lorenzo Lorenzo Non in Linea
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Predefinito 04-01-2011, 11:35 AM


Ciao DesperateGymwife,

Quote:
Originariamente inviato da DesperateGymwife Visualizza Messaggio

1) dormire poco una- due notti non influisce per niente sull'allenamento successivo. Per poco intendo comunque un 4 ore, non meno.
Vero, o meglio anche qua è più complesso il discorso. Ormai sono mesi che in media dormo circa 4h a notte. sicuramente questo influenza l'SNC, però mi sto allenando con carichi che tipicamente non vanno oltre l'85% del massimale e massimali piuttosto conservativi. Quindi probabilmente non ho l'occasione di mettermi davvero alla prova ed evidentemente la mia tolleranza al non sonno è piuttosto elevata perchè, pur arrivando in palestra a orari improbabili (spesso mi alleno alle 21 passate) riesco ad essere piuttosto soddisfatto. Chiaramente sono MOLTO stanco, nel senso che la fatica di decidere di andare in palestra piuttosto che a casa è enoerme ed è tutta a livello mentale.
Così come sono stanco durante il giorno al lavoro, dove mi è richiesto un grande livello di attenzione mentale.
Tuttavia anche la tolleranza al "poco sonno" può essere in qualche modo allenata, semplicemente continuando questo tour de force che mi porta a non stare mai fermo per quasi 20h al giorno (somma di lavoro e "tempo libero").

Quote:
Secondo me però è semplicemente dovuto al fatto che si introducono più calorie del dovuto, e ci si allena con le scorte di glicogeno piene al massimo.
Insomma, mi piacerebbe molto dimostrare che il pandoro con la nutella sia il cibo che fa rendere al meglio , ma credo che si otterebbe lo stesso effetto anche ingozzandosi di avena al vapore, se si riesce a mandarne giù a sufficienza...
L'importante, secondo me, è in sintesi un'alta quota di carbo, poi che siano buoni o junk food nel breve periodo non influisce sulla prestazione. Lo so, tu sei uno zonista o ex-zonista e l'idea non ti convince...ma secondo me è tutto qua.
Qual'è invece la tua teoria per spiegare il fenomeno?
Sono assolutamente d'accordo con te. In pratica mangiando "male" si saturano con certezza le nostre riserve di glicogeno. In un'alimentazione controllata possono servire più prove per arrivare esattamente ai nostri livelli di saturazione, senza immettere degli extra.
Poi, mangiando male, non soltanto carbo merdosi, ma anche molti grassi si apporta grande energia extra al corpo e si satura anche in questo caso la capacità di risposta ormonale del nostro corpo. (in tutto questo contesto ovviamente c'è l'aspetto negativo dei vari effetti "collaterali").

Questo è vero anche quando si sta male o si è stati male. (influenza etc). E' più facile il recupero evitando diete a restrizione calorica, ma, mangiando "a volontà".

Quote:
Altra cosa che noto nel rapporto fra alimentazione e allenamento: lo spuntino prework-out non mi fa un baffo, se non calmare un po'la fame che a volte mi farebbe passare la voglia di allenarmi. Ma non compensa per niente il calo di energie che sento tutte le volte che seguo una dieta ipocalorica.
Quello che fa la differenza per me invece è l'alimentazione del giorno precedente l'allenamento, o forse anche dei due giorni, soprattutto se prima ero in ipocalorica.
Concordo ancora. Anzi. Come pre-wo piuttosto "niente", digiuno piuttosto. (nel senso che ho provato tanti tipi di wo senza mai notare veri e propri "boost"). Ma, verificato con certezza, le mie prestazioni calano, se nei giorni precedenti sono stato molto basso di carbo. (carbo non grassi, in questo caso).
Ma anche qua ci sarebbe da aprire una parentesi. In realtà una low carb necessita di un periodo di adattamento per cui, a regime, si possono fare coincide le ricariche proprio quando servono di più anche a livello sportivo...

Infine, se la finalità non è il tiraggio, l'alimentazione ho sempre notato che ha un ruolo meno importante (almeno su di me), rispetto alla qualità e alla frequenza di allenamento, nell'ipotesi che il fine sia l'ottimizzazione della prestazione sportiva.

Ciao!
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