Vai Indietro   FitUncensored Forum >
Personal pages
> Work in Progress
REGISTRATI FAQ Calendario Personal Trainer Gratis Segna come Letti

Work in Progress Dove postare il proprio programma di preparazione atletica, le proprie esperienze, il proprio diario personale.

Ciao amico visitatore, cosa aspetti? Apri una discussione subito nella sezione Work in Progress

 
 
LinkBack Strumenti Discussione Modalità Visualizzazione
Vecchio
  (#11)
IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
All the Truth Member
 
Messaggi: 10,911
Data registrazione: Sep 2009
Predefinito 29-11-2018, 09:59 PM


Giovedi' 29 Novembre 2018


Qualche tempo fa, parliamo di parecchi anni, ero uso passare le vacanze estive in un paese dell'entroterra genovese, dove affittavamo un appartamento presso amici di famiglia. Dall'eta' pre-adolescenziale fino all'ultimo anno di universita', il rituale rimase lo stesso; si partiva prima della meta' di giugno, e si rientrava a settembre, prima che ricominciassero le scuole (posso immaginare lo stupore dei lettori piu' giovani nel pensare ad un'epoca in cui era possibile per una famiglia monoreddito permettersi due mesi di vacanza).
La bicicletta era il mio principale mezzo di trasporto; non l'unico, perche' si andava anche a piedi e, da un certo punto in poi, anche da passeggero sul motorino dei piu' grandi. Si andava in bicicletta ovunque, per piccoli e grandi spostamenti, a tutte le ore del giorno e della notte; a fine estate, con tutto quell'allenamento, ero in grado di spingere un rapporto molto lungo anche su per la salita che portava ad uno dei paesi vicini, salita giu' per la quale ogni tanto si organizzavano gare di carretti.
Chiaramente, un adolescente che spende un sacco di tempo in bici non si accontenta di muoversi da A a B; esaurita la funzione di trasporto, la bici diventava un mezzo di confronto e di sfida. Era normale chiedersi chi andasse piu' forte, chi facesse la penna piu' lunga, chi curvasse con maggiore audacia. O chi magari usasse meno il freno.

Questa era una sfida particolarmente interessante. Dalla frazione dove avevamo l'appartamento al municipio del comune, posto piu' a valle, c'erano quasi due chilometri. La prima meta' del percorso era in piano, e non presentava grandi attrattive. La seconda parte era in discesa, ed il percorso ben piu' impegnativo; in particolare, a circa un terzo dall'inizio della discesa era posto un quasi tornante molto ampio, favorito dai ragazzi grandi con le Vespa per sentir grattare le pedane.
La mia sfida personale era quella di lasciarmi andare all'inizio del tratto in discesa, partendo da fermo, e arrivare fino al Municipio senza mai toccare i freni.
Non ricordo quanto mi ci volle, ma immagino che fu un processo di apprendimento piuttosto lungo. Sta di fatto pero' che riuscii' nell'impresa almeno una volta; ho impressa nella memoria una immagine, una sensazione di velocita' mentre negozio la doppia curva a sinistra, su un ponte piuttosto stretto, che rappresentava l'ultima difficolta' del percorso. Se la memoria non mi tradisce, dovrei essere riuscito a fare un percorso netto anche una seconda volta. Di sicuro so che la terza volta che provai le cose non andarono bene. Al curvone quasi-tornante persi la ruota davanti; chi va in moto sa che una scivolata davanti e' difficilissima da recuperare, e con le gomme di una bici da corsa il margine per effettuare il recupero e' praticamente nullo. Fu una caduta per molti versi memorabile; all'interno del mio gomito destro, appena visibile, c'e' un pezzettino di pelle con alcune macchie appena accennate, ricordo di una delle tante croste che mi procurai quel giorno scivolando sull'asfalto.
Qualche giorno fa sono ritornato in quei luoghi. Sulla strada del ritorno, mi e' capitato di rifare, in auto, quel medesimo pezzo di discesa. Era sera, ed un'auto e' ben piu' pesante di una bici, nonche' piu' ingombrante; nonostante le due ruote aggiuntive, ho frenato in un sacco di punti e ho proceduto con prudenza. Rivedendo quelle curve, non ho potuto fare a meno di chiedermi se davvero fossi mai riuscito a completare una sfida che mi sembrava impossibile, anche disponendo di un mezzo ben piu' moderno e stabile di quello che avevo all'epoca.

Perche' racconto questo episodio? Perche' una simile sensazione di meraviglia mi ha preso stasera, durante l'allenamento. Alla prima serie di lavoro, con 82Kg, ho staccato la sbarra dal rack ed ho sentito tutto il peso che gravava su di me, mi sono reso conto di quale sforzo non banale mi fosse richiesto per rimanere eretto, spostarmi, mettermi in posizione. E poi mi e' venuto in mente che due anni fa, lo stesso peso riuscii' a sollevarlo con un Jerk.

http://vimeo.com/195516871

Ripensandoci, mi sono detto che non poteva essere vero; non riuscivo a capire come potessi aver trovato la forza di muovere con tanta velocita' e forza un peso che in quel momento mi stava quasi schiacciando.

Qualche sera fa, guidando nella semi oscurita' di una provinciale, mi sono detto che una picchiata come quella realizzata da ragazzo e' ormai irripetibile; stasera, ripensando alle sensazioni ricevute dal bilanciere, sono stato tentato di pensare la stessa cosa del mio Jerk di due anni fa.

peso x reps x sets

Front Squat
<warm up>
82 x2 x3
82 x1 x5


Buona notte.
Rispondi Citando
 



Strumenti Discussione
Modalità Visualizzazione

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare allegati
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

codice vB is Attivo
Smilies è Attivo
[IMG] il codice è Attivo
Il codice HTML è Disattivato
Trackbacks are Attivo
Pingbacks are Attivo
Refbacks are Disattivato



Powered by vBulletin Copyright © 2000-2010 Jelsoft Enterprises Limited
Fituncensored Forum - © 2005-2012

-->

Search Engine Optimization by vBSEO 3.0.0