Quote:
Originariamente inviato da Yashiro
Cara desp.....
Hai finalmente svelato il motivo e le finalità di questo diario! (...)Ora a molti appariranno lampanti e cristallini i motivi di molte tue decisioni al tempo apparentemente incomprensibili o insensate (che hanno urtato la sensibilità e la disponibilità di qualcuno).
(...)
Quindi ti invito a rimanere qui, è il tuo diario e se vuoi scriverci per 80 pagine di fila "oggi è un altro giorno di m...." fallo e lo leggeremo
|
Grazie, ma mi basta il mio spazietto virtuale di sfogo, e forse se nessuno legge è quasi meglio. Soprattutto i moderatori, che prima o poi mi manderanno su Nienteansia.it, ritenendolo giustamente più appropriato

(ho detto "mi manderanno su Nienteansia.it" per educazione...

).
Il fatto è che per me cibo e allenamento sono tutt'altro che campi neutri, e per quanto provi sempre a gestirli in maniera "ragionata", quindi studiata e non casuale, non riesco mai ad affrontarli in maniera anche "razionale", cioè non condizionata dalle mie reazioni emotive e dallo stato d'animo di partenza.
Per questo più di quel che faccio in palestra, che fra l'altro è stato già definito un "allenamento di merda" (non che la cosa mi disturbi più di tanto, ma mi conferma che dal punto di vista tecnico non è degno di molto interesse!) a me verrebbe spontaneo scrivere come stavo prima e dopo averlo fatto, o cosa pensavo nel frattempo.
Paradossalmente, ho addirittura più cose da scrivere quando non mi alleno che quando mi alleno...

una specie di diario di non-allenamento, o diario di fallimento, perchè riporterebbe la mia continua battaglia fra impulsi opposti.