E' stato un periodo difficile, e' ancora un periodo difficile. Ma e' stato anche un periodo istruttivo, sbalorditivo a modo suo.
E' cominciato con una dimostrazione eclatante della potenza della parola, la parola che fa il mondo, invece di descriverlo e basta come si potrebbe pensare. E' bastato eliminare la parola 'sano', e sostituirla con 'asintomatico', per rendere ciascun individuo potenzialmente malato, per rendere l'intera societa' malata; e, quindi, bisognosa di cure. Abbiamo cosi' avuto i droni per controllare le spiagge deserte, la caccia ai runners, le passeggiate a non piu' di un chilometro da casa (in linea d'aria o seguendo la viabilita' ordinaria? Un dubbio ancora irrisolto). Si sono credute efficaci al contenimento di una malattia respiratoria le norme piu' astruse, dal coprifuoco al divieto di vendita di libri nei supermercati. Si e' passati senza colpo ferire dall'accettare che il pericolo era al bancone del bar, ma non seduti al tavolo del bar medesimo, all'esatto opposto. Si sono viste persone sole indossare la mascherina in auto (come mettersi il preservativo per farsi una sega), nei boschi, sulla pista di atletica, all'ingresso di un ristorante; le medesime persone che poi la mascherina la levano non appena si siedono al tavolo del ristorante medesimo, come se il contagio avvenisse solo da in piedi. Si e' dato retta, si e' lasciata la vita di una intera nazione in balia di esperti che raccontavano menzogne palesi, che si contraddicevano nel giro di un mese, poi di una settimana, di medici che non visitavano i malati, di linee guida di intevento per una malattia letale che prevedevano niente piu' di una tachipirina. Si sono visti anziani lasciati morire soli, malati bruciati senza nemmeno chiedere il permesso, senza nemmeno un funerale. Si e' presa per buona la definizione di vaccino appiccicata ad un preparato che doveva risolvere tutto con due dosi, poi ne serviva una terza dopo un anno, poi sei mesi, adesso forse tre, e in ogni caso ne servira' uno nuovo per la prossima variante (quindi, per definizione, non e' un vaccino, e questa e' un'altra dimostrazione dell'importanza di rispettare il significato delle parole). Un preparato che non andava mischiato, ma poi sono andati bene anche i cocktail, che andava conservato a meno ottanta, e poi e' stato distribuito come gelato sotto il sole di agosto, che era sicuro, poi ci si e' accorti che poteva portare a seri problemi cardiaci, a paresi, a sindromi con il nome di una etoile di balletto. Si sono visti politici, medici, giornalisti, financo preti, Presidenti del Consiglio andare in TV ad assicurare che col siero era tutto risolto, poi che dava almeno la certezza di non ammalarsi e non ammalare, poi solo di non ammalarsi gravemente, poi manco quella, e poi alla fine, belin, cosa volete farci, allo stato dei dati dell'altra volta era cosi', ma adesso e' cosa'. Si vedono sanitari immunizzati col sedicente vaccino che dovranno fare un tampone ogni quattro giorni per assicurare di non essere contagiati, quello stesso tampone il cui risultato pero' non sara' piu' sufficiente per andare a lavorare, perche' e' inaffidabile, ed e' una regola necessaria perche' i tamponi,ora affidabili, ci dicono che i casi risalgono e quindi andranno introdotte nuove restrizioni sull'uso dei tamponi, perche' non sono gia' piu' affidabili. Si e' vista con quale velocita' una intera nazione cresciuta nel mito della fondazione antifascista sia stata aizzata contro una minoranza; e' bastato indicarla a mezzo stampa, e lasciare che l'istinto di una marea di sfigati si sfogasse, loro che finalmente potevano iscriversi dalla parte dei buoni e dei giusti. Si assiste ancora, e chissa' per quanto, allo spettacolo di un governo sadico e crudele che ha deciso di elevare la tortura fisica e psicologica di questa minoranza a paradigma di governo. E tutto questo non e' neppure il peggio, non e' la parte che mi angoscia di piu'. A farmi sentire circondato (vivo all'estero, ma non dubito che le stesse restrizioni arriveranno anche qui), estraneo, braccato, e' la constatazione di quanto facilmente la maggior parte delle persone ha accettato tutto questo. Docili, mansuete, obbedienti, milioni di persone hanno eseguito ordini sempre piu' contradditori senza fiatare, senza fare domande, senza notare le contraddizioni, senza ricordarsi delle bugie gia' credute e pronte ad accettarne altre. Tra i piu' ligi, piu' obbedienti, piu' conformi ho visto soprattutto le persone istruite, i tecnici, i possessori di cultura e qualifiche tecniche o scientifiche, impegnati a cercare giustificazioni per l'ingiustificabile, a perdonare incongruenze macroscopiche nel racconto di una parte, ma pretendere un rigore inoppugnabile a chi proponeva un racconto alternativo; dimostrazioni viventi che si puo' sapere molto, ma capire poco. Gente che letteralmente ha dato l'impressione di aver imparato il metodo scientifico su Topolino, e che preferirebbe vedere il prossimo sul lastrico piuttosto che ammettere di aver sbagliato, di aver subito un raggiro. E' chiaro che, visto il contesto (ed ho scritto la meta' di quanto avevo in mente), di portare avanti il mio diario di allenamento mi e' passata la voglia. Che senso ha marcare quanti set di uno squat mediocre ho fatto, quando vedo il mio Paese diventare un incubo totalitario? Quando vengo additato in diretta TV dal ministro di turno perche' continuo ostinatamente a sostenere che il mio corpo e' mio e decido solo io cosa farne? Tornera' quella voglia? Non lo so, ma per ora no; troppe persone mi hanno deluso troppo, e lo sforzo di riuscire a ritagliarmi una vita ancora normale prende torppe energie per poterne dedicare altre ad attivita' come un diario online. Buona Natale a tutti, e Buon Anno. |
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Io mi sono allineato nonostante che, per certi versi, ne abbia subite anche duramente le conseguenze, dando fiducia ad una parvenza di stato ed ad una classe politica imbarazzante. Ho quasi 60 anni ed una sensazione di frustrazione e di incertezza di questa portata non l'avevo mai provata. Ti stimo tantissimo e mi permetto di dirti di non cedere allo sconforto e di ripresentarti al più presto da queste parti. Un saluto ed un augurio di buone feste. PS: "Si sono viste persone sole indossare la mascherina in auto (come mettersi il preservativo per farsi una sega)" qui ho riso forte ;-) |
Non è l'ora di fare discorsi seri. Poi, a dire il vero, nemmeno mi va di parlare di Covid e annessi e connessi. Avere qualche spazio dove parlare di tutto tranne che di quello mi sembra un ottimo modo per mantenere la sanità mentale.
In qualunque modo la si pensi, mi chiedo come sia possibile che ci sia chi sopporta ancora il bombardamento mediatico a tappeto. Tra un po' mi citofonano anche i testimoni di Geova per parlare della pandemia. Ciò detto, Buon Natale. |
Domenica 2 gennaio 2022
Solo per comunicare, come al solito, il risultato delle operazioni di peso di inizio anno. Stamattina ero a 91.1 Kg, diciamo un paio di chiletti in meno rispetto a quando sono partito, una decina di giorni fa. Rispetto agli anni scorsi, ho camminato un pochino di piu' del solito, e le attivita' agresti sono state molto impegnative. Sto tagliando e pulendo a mano un mazzo di noccioli selvatici, che fanno ombra ad un ciliegio che ho piantato poco distante. Operazione di taglio che, specie all'inizio, e' molto penosa, perche' i tronchi sono disposti a mazzo, e molto vicini gliuni agli altri, quindi c'e' pochissimo spazio per lavorare. In molti casi, l'unico sistema praticabile per effettuare il taglio (molto sporco) e' stato usare un marasso (una roncola a lama piatta e spessa). Inoltre girare un cumulo di rovi e ramaglie tagliate di fresco con un forcone e' un esercizio inaspettatamente faticoso. Buon Anno a tutti. |
La pesata ormai è un appuntamento irrinunciabile. Nei messaggi privati è in atto da anni un giro di scommesse per azzeccare l'anno in cui aumenterai di peso a Natale.
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Buon anno che a te. (E se il buongiorno si vede dal mattino, non vedo l'ora di avere notizie della prossima pesata). |
Mercoledi' 19 Gennaio 2022
Spero una botta cosi' non mi venga mai piu' che raramente mi sono sentito piu' giu'. L'intero giorno nel letto, del tutto spossato bollito, stordito e col battito, accelerato. La gastro, oh oh Disastro, oh oh oh La panza, my god what a mess Nel buio, piegato sul cess E cacciavo cacciavo cacciavo Neppure un po' d'acqua riuscivo a inghiottir. Cosi' stanco che neppure dopo un PR di Press. Che paura che ho avuto, ho pensato dovessi morir. La gastro, oh oh Disastro, oh oh oh (Domenico Modugno mi perdonera'). Buona giornata. |
Ciao Principe, dopo un'assenza così protratta, mi dispiace sentirti in una situazione di malessere, spero che il peggio sia ormai passato.
Comunque devo dire che anch'io, da qualche giorno, soffro di qualche disturbo intestinale. Che sia un virus che circola oltre Riviera? |
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Almeno l'acqua è ancora economica, così con i frequenti sciacquoni e bidet (se presenti) non devi contenerti. La notizia positiva e che se hai composto una canzone con testo travisato dai segnali di ripresa a 360°. |
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Buona giornata. |
27 Gennaio 2022
Ricorre oggi la Giornata della Memoria. Giornata che viene celebrata con ributtante ipocrisia, mentre a milioni di persone sane e che non hanno compiuto alcun reato viene impedito di prendere il bus, recarsi al lavoro, o a scuola, o perfino di ricevere cure ospedaliere. Qualcuno non gradisce il paragone tra quella tragedia storica e la situazione attuale. Perche', a loro dire, gli ebrei erano perseguitati in quanto tali, e non potevano fare a meno di essere ebrei; mentre quello di non vaccinato e' uno status facilmente reversibile, basta decidere di vaccinarsi. E quindi, i non vaccinati, semplicemente, subiscono le conseguenze di cosa pensano e fanno, non di cosa sono. A queste persone, che immagino si trovino a meraviglia con quelle che famosamente scrissero di 'fottersene dei diritti costituzionali', faccio notare che nei campi ci finirono anche persone che venivano perseguitate per quello che pensavano e facevano, non per quello che erano. Come i Testimoni di Geova, o i comunisti. Giusto perche' le vittime vanno ricordate tutte, non solo quelle che fanno comodo. E quindi, delle due l'una: - o il paragone regge. Una persecuzione e' una persecuzione, a prescindere da come viene giustificata (e' il punto di vista di Primo Levi, che infatti oggi gode di meno popolarita' di certi altri scampati) - oppure non regge, alcune persecuzioni sono piu' giustificate di altre, e le relative vittime sono meno vittime di altre. A voi la scelta. Buona giornata. |
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Assolutamente si, ed e' triste vedere che queste categorie vengono spesso dimenticate, a scapito di quella che numericamente ha patito di piu'. Ma il mio scopo era smontare l'alibi di chi dice che il paragone con la situazione e' inappropriato perche' i non vaccinati hanno l'opzione di cambiare il proprio status, mentre le vittime della persecuzione nazista quell'opzione non ce l'avevano. Buona serata. PS Le parole di Levi che avevo in mente sono queste: https://twitter.com/muntzer_thomas/s...57726516191237 |
Leggo che il sollevamento pesi non e' nella lista provvisoria degli sport per le olimpiadi del 2028.
"Saranno Olimpiadi con enfasi sui giovani", pare che abbia dichiarato qualcuno dei responsabili. Che tipo di giovani possano aver bisogno di essere protetti da uno sport maschio come il sollevamento pesi, non riesco a capirlo. Poi mi viene in mente che nel 2028 le olimpiadi si terranno a Los Angelese, e le cose diventano piu' chiare. Buona giornata. |
A Parigi entra la breakdance e lo skateboard come discipline olimpiche.
Peccato che non abbiano trovato posto i monopattini, ma tanto i giovani atleti dell'aitante mezzo sono tutti presi dalle versioni elettrificate. Comunque la pesistica è stata tolta perchè "...il CIO ha considerato le sue forti preoccupazioni per quanto riguarda la governance della Federazione internazionale di sollevamento pesi (IWF) e la storia del doping di questo sport." Insomma, se parliamo storia del doping togliamo anche l'atletica? Ma poi per coerenza se prendi quel parametro di giudizio fai prima a non organizzarle. Io continuo a seguire gli sport che mi piacciono, ma sempre con più fatica. E non tiro più fuori un euro. Quello che è in chiaro bene, se ci sono repliche bene, altrimenti faccio altro. Tanto ormai l'unico obiettivo delle federazioni/organizzazioni è spillare più soldi possibili dai tifosi, e aumentare i tifosi per lo stesso motivo. Se però guardi chi è a capo dei vari sport, perdi anche ogni speranza. Che è meglio, almeno ti levi il pensiero. |
Visto che lavorare di braccia va di moda da queste parti, ecco un'idea workout in tema: carteggiare delle tapparelle di legno.
A mano, ovviamente. Per rendere l'esercizio piu' impegnativo, specie sugli avambracci, e' meglio se le finestre dietro le suddette tapparelle sono dotate di pannelli laterali fissi. In questo modo, per carteggiare le zone della tapparella vicine alle guide, occorre infilare il braccio tra tapparella e finestra; ammesso che ci sia abbastanza spazio. Come bonus, la combinazione di movimento oscillatorio dell'avambraccio durante le operazioni di carteggio, e spazio esiguo, produce uno sfregamento della pelle dell'avambraccio stesso sulla superficie appena carteggiata; il che risulta in lente, diffuse ustioni superficiali di minimo grado. Ho i trapezi in sciopero. Buona serata. |
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Tempo fa si era parlato di politiche ambientali, e di come tra le possibili strategie per affrontare il (supposto) problema delle emissioni antropiche di CO2 ci fosse quella di prezzarle con meccanismi di mercato.
Uno dei commenti fu il seguente: Quote:
Per caso, ho trovato alcuni giorni fa il riferimento ad un articolo apparso sul Financial Times alcuni mesi fa. E' un intervento in cui il meccanismo di prezzo delle emissioni proposto dalla conferenza COP26 viene paragonato a quello, anch'esso basato sui meccanismi di mercato, applicato a suo tempo all'ex-Unione Sovietica. In particolare, si usa quell'esempio storico, e le sue catastrofiche conseguenze, per mettere in guardia rispetto ad una applicazione simile nel contesto odierno della (sedicente) lotta alle emissioni. Trovo che sia un intervento molto interessante e di una certa ampiezza storica, quindi lo propongo. Il testo viene da un blog, che lo ha copiato dal sito originale, dove l'articolo e' ora a pagamento. (https://joaquimcardoso.blog/cop26-sh...the-economist/) <quote> COP26 should distance itself from carbon shock therapy BY Daniela Gabor and Isabella Weber @ The Economist Daniela Gabor and Isabella Weber November 8, 2021 This is a guest post by Daniela Gabor, professor of economics and macrofinance at UWE Bristol, and Isabella Weber, an assistant professor of economics at the University of Massachusetts Amherst and the author of How China Escaped Shock Therapy, in which they argue a markets-based approach to reducing carbon emissions could sow more instability than it is worth. If COP26 is to make any meaningful progress, the common wisdom goes, it has to be around carbon prices. Big finance would like a global $50 per tonne carbon price to be set at the meeting, which ends this week. Big business is finally on board too. Corporate lobby groups recently argued that a global price on carbon would encourage energy producers, industry, consumers and financial markets to switch to low-carbon technologies and activities. Global coordination at COP26 should enlist reluctant countries (notably the US, China and India) to ensure everyone faces the disciplining hand of the market.COP26 is the last collective chance to trust the power of price signals. Those of us who lived through the transition from centrally planned economies have another name for the mantra of ‘get prices right and the market will deliver’. We know it as shock therapy. In the 1990s, shock therapists told governments in Eastern Europe and the former Soviet Union that their economies needed rapid structural change. State-owned companies had to make way for a large private sector. Shock therapy would subject them to market discipline by liberalising prices of producer goods previously controlled by the state and by ending cheap credit, subsidies and tax concessions. Indeed, shock therapists insisted that only a strong dose of fiscal and monetary austerity would finally eliminate the ‘soft budget constraint’, that peculiar socialist affliction that kept deadbeat state firms alive, tying resources in the wrong sectors. The goal was to shrink heavy industry. The real test for governments hiking prices, shock therapists warned, was not just to remain firm when real wages fell, but to stick to policies of tight credit even as bankruptcies in state sectors increased unemployment. This was an austerity test even committed governments would fail when the market delivered, rather predictably, social and economic upheaval. But shock therapists had a formidable institutional apparatus to condition reluctant governments: the IMF and the World Bank. Formerly planned economies depended for crisis support on the Bretton Woods institutions, both firm believers in the power of price signals reinforced by macro austerity. Conservative economists in local central banks were successfully rallied to their cause. Look closer behind the rhetoric at COP26, and you can see the carbon shock therapists coming. The price narrative sounds eerily familiar: carbon price hikes will allocate resources, real and financial, towards the right sectors. Macro austerity may not be in the speech but it is on the menu: after nearly two years of pandemic-related monetary and fiscal expansion, we are back to calls for shrinking the public purse. The fiscal discipline fetishists are (still) in charge, and they dislike the alternative to carbon shock therapy — massive green public investment under the Keynesian motto ‘anything we can actually do we can afford’. Just like with the old shock therapists, their rejection is a political choice: state-led decarbonisation would require central banks and Ministries of Finance and Industry to work close together again after nearly 40 years of separation. It would involve central banks actively redirecting private capital flows from investment in dirty to low-carbon activities. It would mean developing public institutional capacity to rapidly steer the private sector towards low-carbon activities, and to respond dynamically to obstacles and unintended consequences of higher carbon prices. This is a bit like how China escaped shock-therapy: central planning institutions maintained control over strategic aspects of the economic system, while creating new market dynamics in an experimental and gradualist fashion. China used market signals but did not allow them to dictate the pace and direction of transition. Carbon shock therapy will not be applied everywhere. While the global momentum is ostensibly about high-income countries, the historical polluters, the institutional apparatus of carbon shock therapy is rapidly shaping to target middle-income and poor countries. Yet again, the countries most vulnerable to climate events and least responsible for the climate crisis will be the laboratory. Saddled with high external debt in the wake of the pandemic and limited access to vaccines, they will have to turn to the IMF and the World Bank for financial support. The IMF has been an early advocate of global carbon pricing. Its new Climate Change Dashboard approaches the transition in terms of lost tax revenue and pricing emissions from fossil fuels at ‘socially efficient’ level that would reduce both pollution and increase consumption tax revenue. It does not, however, compute the damage to local companies from higher carbon prices or the implications for employment and growth. The IMF’s new Climate Strategy, published in July 2021, presents carbon pricing as the only viable strategy for transition. In 42 pages, it mentions carbon pricing 23 times, green industrial policy once, and green public investments never. The turn to carbon shock therapy is spelled out in its plans to ‘green’ conditionality lending: IMF loans to countries in need will scale up experiments with (fuel and energy) subsidy cuts, carbon pricing, and financial resilience building. The emphasis on carbon pricing further sets up the central bank as a key local ally, recreating the institutional politics of shock therapy. Like its precursor, carbon shock therapy is inherently inflationary. Then, countries were promised that freely floating exchange rates would reinforce price signals, but what they got instead was higher inflation from weaker currencies, pushing central banks further into monetary austerity. Now, even if central banks refuse to selectively increase the cost of dirty credit (to high carbon industries), monetary austerity may be necessary to fight inflation from carbon pricing. Carbon shock therapists may not support green public investments, but they have a reassuring climate finance message. Countries can mobilise the trillions of dollars that global institutional investors like BlackRock are keen to pour into the low-carbon transition. These investors haven’t shown up at significant scale because climate investments in poor countries are too risky relative to returns. Besides regulatory reforms, the key to unlocking private finance is fiscal derisking: countries are expected to find fiscal resources to guarantee returns for private investors, including from official development aid. The IMF’s new Resilience and Sustainability Trust may also be enlisted to reallocate the newly created Special Drawing Rights from high income countries to global institutional investors, all in the name of derisking green private investments. The only sector that will be shielded from carbon shock therapy is private finance. Despite its devastating contribution to the climate crisis, via credit to polluters and greenwashing, is well known. It is tempting to dismiss the growing calls for carbon pricing as empty posturing from entrenched interests that bet on the continuous absence of political will. But poor and middle-income countries look set to be forced, yet again, into subjecting their economies to chaotic structural transformation. What they really need are carefully designed macrofinancial policies to adjust their productive structures. <unquote> |
Lunedi' 4 Aprile 2022
Nel frattempo, in pedana: Deadlift 145 x5 (cintura) Per la cronaca, siamo a pochi, pochissimi chili da quanto fatto un po' di tempo fa: http://www.fituncensored.com/forums/...tml#post298398 (Andando a rivedere, ho visto che facevo anche serie da sette trazioni con quasi otto chili di zavorra) Buona notte. |
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Se invece lo apro dopo essermi loggato, mi apre il messaggio giusto, Luglio 2011. Non so come mai. |
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Undici anni fa...come passa il tempo. C. PS C'e' ancora il video su Vimeo, visibile solo per chi puo' loggarsi (che verbo orribile): https://vimeo.com/26367673 |
Sto facendo qualcosa che non facevo da tantissimi anni: sto seguendo la radiocronaca di una partita di calcio.
Buona serata. |
1 minuto di silenzio per la radio, perita nell'adempimento del dovere al 96°.
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Comunque, ho interrotto l'ascolto a una ventina di minuti scarsi dalla fine, causa cena in tavola. E meno male, perche' non oso pensare cosa sarebbe uscito dalla mia bocca, e a che volume, durante l'episodio menzionato da Orange. |
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Io invece non capisco, ma ci sono abituato, e me ne sto.
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Ieri c'era il derby di Genova.
Vinceva la Samp 1 a 0. Rigore per il Genoa allo scadere, ma lo ha sbagliato. Il Principe, vecchio cuore doriano, non avrebbe preso bene l'ingenuità di concedere un rigore a partita ormai conclusa. (PS: E' del Genoa :) ) |
Avrei voluto essere cosi bravo nei riassunti a scuola
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E da quei rigori avrai
una ruga in più, ma anche un po´di sole ... e la sua radiolina suonerà qui per te, qui per te puoi fargli compagnia se lo vuoi Ancora al 96°, in una delle stagioni più insensate e belle di sempre. |
Venerdi' 3 Giugno 2022
Certo che 'Walking To You' degli EBTG e' una scelta ben curiosa per caricarsi prima di uno squat da 125Kg. Buona giornata. |
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E comunque pare piu' appropriata che "Il ballo del qua qua" prima di 139Kg di stacco; all'ultima serie per fortuna mi sono trovato con "Red Alert" di Basement Jaxx (dico trovato perche' non ho mica il controllo di quale musica mi viene in mente mentre mi alleno). Buona serata. |
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ma come la ascolti la musica mentre ti alleni? |
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Non la ascolto. Semplicemente, al momento di cominciare un set mi trovo una canzone in testa. E per la scelta di quale canzone mi trovo in testa ho le stesse possibilita' che per la scelta di cosa sognare la notte. Buona giornata. |
Lunedi' 18 Luglio 2022
Ieri ho provato per la prima volta lo stand-up paddle, quella grossa tavola da surf dove si sta in piedi e ci si propelle per mezzo di una pagaia. Non me la sono goduta per niente. L'unico modo per mantenere l'equilibrio (quando ero in piedi; ho pagaiato in ginocchio per la maggior parte del tempo, ma dopo un po' le ginocchia non resistono) era quello di fissare un punto lontano, tipo un albero a riva. Cosi' facendo pero' andavo in giro con lo sguardo fisso e la postura incerta di un cieco che attraversa la strada; altro che guardare il mare (trasparente, peraltro) e la natura, ero cosi' concentrato nel cercare di restare in piedi che manco riuscivo a conversare con il resto della famiglia, che pagaiava su una seconda tavola poco distante dalla mia. Sono comunque finito in acqua due volte (e risparmio i dettagli sulla manovra di risalita...) Tornando ai pesi, domanda seria; ma le pesiste portano le unghie lunghe in gara? Lo dico perche' qualche giorno fa stavo facendo OHS, e mi sono reso conto che l'unghia del medio della mano sinistra, invero un po' lunghetta, mi si piantava proprio dentro il cuscino di carne alla base del pollice, rendendo la presa un pelino dolorosa. Mi sono quindi chiesto come fanno le persone con le unghie lunghe sul serio. En passant, ieri 132 x5 x3 di stacco, con cintura. Buona giornata. |
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Per curiosità, a cosa dovrebbe servire oltre ad abbronzarsi in mezzo all'acqua? Per quanto riguarda la lunghezza delle unghie, ricordo che ai tempi in cui gareggiavo i tecnici consigliavano di tenerle moderatamente lunghe (non certo alla Griffith) per favorire il grip nella presa ad uncino. |
Sappi che mentre usi quella tavola, in spiaggia o in mare c'è qualcuno che ti sta guardando con lo stesso disprezzo con cui tu guardi quelli che fanno squat al multipower e salsicciotto sulle spalle.
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A parte gli scherzi, costa meno di una barca, e fai meno fatica che a nuotare; mi pare stia al mare come il monopattino elettrico sta agli spostamenti su strada. Quote:
Quanto alle unghie, mi pare di capire che sono io a dover cambiare impugnatura, fermo restando che dovrei mangiarmi le unghie piu' spesso. |
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