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Medicina e Farmacologia Medicina generale e farmacologia.
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All the Truth Member
Messaggi: 11,284
Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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![]() SSRI-ansia depressione fobie;Esperienze e riflessioniNon conosco le statistiche (se esistono), però nella mia esperienza lavorativa vedo capitare spesso che, quando il maschietto si sposa e/o diventa papà, sviluppa una qualche forma ansioso depressiva. Io, empiricamente, lo attribuisco al fatto che il "ragazzo" a quel punto deve prendere coscienza di essere diventato uomo, con le responsabilità che questo comporta; lo sviluppo di questa consapevolezza può essere destabilizzante. La depressione post partum delle donne è un fatto prettamente ormonale endogeno, mentre questa forma del maschio è un fatto reattivo ad una situazione ambientale. |
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(#2)
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All the Truth Member
Messaggi: 5,414
Data registrazione: Feb 2011
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Quindi immagino che questa spiegazione sia quanto meno ben più probabile della genetica ereditata dal nonno. |
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(#3)
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 52
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![]() Più che altro la genetica offre un alibi... |
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(#4)
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All the Truth Member
Messaggi: 11,284
Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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E' come dire che il freddo causa il mal di gola; non è così, sono invece i batteri o i virus che causano il mal di gola, il freddo è solo un fattore favorente. Allo stesso modo il matrimonio e/o i figli sono un fattore ambientale che agisce su una predisposizione genetica. |
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(#5)
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 52
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![]() Veramente io intendevo dire che la genetica offre un alibi psicologico al depresso, che può in questo modo attribuire il suo status ad una causa fisica (esattamente come le teorie "organiche" da deficit di serotonina) anzichè mentale. Per il resto, invece, quanto il modo di vivere un determinato evento sia frutto di una predisposizione genetica anzichè di un apprendimento deleterio in età infantile, è argomento oggetto di perenne dibattito. |
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(#6)
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All the Truth Member
Messaggi: 5,414
Data registrazione: Feb 2011
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Per continuare con l'esempio del corpo, se si fosse predisposti alla depressione l'unica cosa che si può fare è evitare lo stress ambientale, se invece la genetica riguarda la capacità di resistere allo stress bisogna lavorare su se stessi (tesi che propone veleno, se non ho capito male). Nel secondo caso non è molto diverso dai muscoli, se io geneticamente non sono molto muscoloso e magro... mi farò il mazzo in palestra. Al di là di questo, quello che volevo dire è che il caso del nonno non mi sembra sufficiente per assicurare di per sè un fenomeno ereditario. Non sarà ne la prima ne l'ultima persona che dopo aver vissuto tutta la vita al massimo si trova a 80 anni con un corpo che non riesce più a star dietro alla sua mente e decide di chiudere la questione alla sua maniera. |
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(#7)
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All the Truth Member
Messaggi: 2,699
Data registrazione: Aug 2009
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![]() Che diamine Doc, ma su che pianeta vivi? I depressi non vedono l'ora di sentirsi dire che hanno una predisposizione genetica a fare una vita di m***@, perchè star male (possibilmente per delle sciocchezze) è la loro aspirazione suprema, e così possono sentirsi autorizzati a pensare "Che pacchia, non devo fare nulla se non frignare un po' di tanto in tanto". Non te n'eri mai accorto nella tua lunga pratica clinica? ![]() |
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(#8)
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All the Truth Member
Messaggi: 11,284
Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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![]() Premetto che non ha importanza perchè ne stiamo discutendo, ma è comunque importante quantomeno illustrare i vari punti di vista così chiunque ne abbia bisogno possa farsene un idea. Comunque non voglio convincere nessuno e quindi non insisto a ribadire alcuni concetti. Però tieni presente questo: Io non amo parlare di esperienza personale con i miei pazienti perchè anche un centinaio di casi non avrebbero valore statistico, ma quello che ho scritto sopra circa il padre di famiglia che (a causa della depressione) si stà rovinando la vita e al quale, con la terapia farmacologica antidepressiva, quella vita viene restituita, per me sono quasi pane quotidiano. Io lo vedo succedere tutti i giorni e chiedermi di consigliare qualcosa di diverso sarebbe come dirmi di credere che il sole domani non sorgerà. Io non prendo soldi per usare un farmaco piuttosto che un altro, ma l' evidenza schiacciante dell efficacia di un farmaco vissuta in prima persona non può che confermare gli studi di cui sono a conoscenza. |
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All the Truth Member
Messaggi: 15,115
Data registrazione: Sep 2008
Località: Mvtina
Età: 40
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![]() Io non dico che non funzionino sul momento. Dico che ad esempio in america qualche decina di anni fa se uno era stanco e andava dal dottore per quel problema, a 1 su 5 venivano prescritte delle anfetamine. E anche quelle funzionavano egregiamente per abbattere la stanchezza. E non ci vedo nessuna cospirazione dietro, solo un semplice meccanismo di causaeffetto. |
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(#10)
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All the Truth Member
Messaggi: 1,464
Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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![]() Doc le nostre posizioni sono chiare e non mi permetto di contraddirti perchè sai che sulle vicende vissute ho un mio bagaglio che mi porta a rispettare quello degli altri sopratutto quando si parla di sofferenza. Solo preciso che già avevo sottolineato la tua buona fede e che per quando riguarda i soldi non mi referivo a te e ne tanto meno al singlo medico ma bensì proprio a quelle commisioni di controllo sul farmaco che sono costituite da uomini e non da Santi. un esempio,Ammiravo Veronesi ,ma come potrei spiegarmi il comportamento di uno che fa tanto la morale sul consumo della carne e poi sulle scorie nucleari e sui telefoni cellulari va in senso opposto. |
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(#11)
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All the Truth Member
Messaggi: 2,699
Data registrazione: Aug 2009
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![]() Beh, a me hanno fatto una diagnosi di distimia, che non so neppure se sia azzeccata o meno, e alterno periodi in cui sto abbastanza bene a periodi negativi (come tutti, suppongo, per cui non so se sono distimica o se semplicemente così è la vita...ma forse questo stesso ragionamento pessimista potrebbe essere un sintomo di distimia? ![]() Ovviamente questi periodi non capitano dal nulla, e soprattutto quelli negativi hanno sempre una causa ben precisa, nel senso che so sempre molto bene che cosa mi rende depressa in un dato momento, e che cosa dovrebbe succedere per farmi stare meglio. Però, noto che anche nell'ambito dello stesso periodo negativo ci sono giorni in cui la tristezza e l'apatia sono schiaccianti, e io personalmente prenderei qualsiasi cosa per sentirmi appena un po' meglio, esattamente come quando uno ha mal di denti e cerca un analgesico per farselo passare. Nello stesso modo ci sono anche giorni in cui il pensiero negativo che trascina l'umore in basso è meno ossessivo e non so come spiegare questa variabilità, perchè le condizioni oggettive sono le stesse e cambia solo l'importanza che gli do io. Per cui è verissimo che bisognerebbe lavorare su se stessi per cambiare prospettiva, ma io mi chiedo: perchè in certi giorni, nello stesso periodo e sullo stesso problema, questo è realizzabile e in altri no? Io sto cominciando a pensare che nei giorni "no" veramente qualcosa in me non funzioni come dovrebbe a livello bio-chimico, e il cervello si inceppi come un disco rotto su pensieri disfunzionali. Quando si arriva al punto che prevalgono i giorni così, secondo me è il caso di provare lo psicofarmaco, nonostante tutti i suoi limiti, cioè il fatto che il sollievo non è immediato (almeno se parliano di SSRI), che dia effetti collaterali, e che in alcuni casi non funzioni affatto. Però secondo me è un tentativo che va fatto, e spssso anche lo stesso paziente si sente così giù che è disposto a tutto pur di uscirne. E fino a qui in realtà mi pare che anche Veleno e Indio concordino sull'utilità di una cura. Sul lungo termine, e nelle situazioni croniche, che siano costituzionali o cronicizzate per altri motivi, credo anche io come loro che l'efficacia sia minore. Non tanto per i motivi portati da loro, ma perchè l'effetto nel tempo si logora, forse perchè il cervello si assuefa (esiste la possibilità di una down-regulation dei recettori anche in quel campo? ![]() Sulla psicoterapia però non sono molto più fiduciosa nella sua possibilità di risolvere casi cronici e complessi. O meglio, da una parte penso che il lavoro su stessi vada fatto comunque, anche se si prendono i farmaci, e anche se non si fa una vera psicoterapia. Anzi, per la mia modesta esperienza, checchè ne dica Veleno, che poi parla sempre in astratto quindi non so se parli di esperienze sue o no, è proprio il farmaco che facilita lo sforzo di cambiare prospettiva, perchè appunto sblocca il cervello dai suoi ragionamenti inceppati. Dall'altra stando alle mie esperienze dirette o indirette anche la psicoterapia ha un' efficacia variabile e soggettiva, nel senso che conosco chi ha risolto il suo disagio con una terapia breve (era però un disagio molto circostanziato, legato a difficoltà sul lavoro) e anche chi è stato in terapia anni e anni con l'unico risultato di pagare la villa allo psichiatra. |
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(#12)
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 52
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![]() In termini di percentuali di successo, la psicoterapìa non credo offra maggiori possibilità rispetto alla farmacoterapìa, perlomeno se consideriamo il breve/medio termine. A mio avviso però, resta da preferire per la qualità dei risultati (leggi valenza riabilitativa), e per il fatto che non produce dipendenza, assuefazione, sindrome da dismissione, effetti avversi di qualunque tipo. Quanto agli insuccessi, una psicoterapìa può certamente fallire, per il semplice fatto che le variabili implicate sono molteplici, e forse questo è l'unico punto realmente discutibile, anche se in realtà, la maggior parte delle psicoterapìe fallisce quasi invariabilmente per mancanza di collaborazione da parte del paziente. Sui complessi narcisistici e masochistici che spingono una persona a preferire la mallattìa alla guarigione sono stati scritti interi trattati, ma ovviamente sono soltanto una gran barcata di frottole. |
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(#13)
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All the Truth Member
Messaggi: 1,464
Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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![]() Rispolvero un pò questa discussione perchè per me era doveroso visto che io l'avevo aperta. Come già detto in precedenza convivo da molti anni con l'agorafobia, una volta erano attacchi di panico ed agorafobia poi dopo una cura farmacologica disastrosa sono ricorso a strade alternative che mi hanno permesso di migliorare moltissimo la mia vita ormai a pezzi,ma purtroppo non ho tempo a disposizione e ne tanto meno ho una vita sociale economica e familiare che mi possa aiutare ad uscire completamente dal problema,così ho deciso dopo tanti ripensamentie perplessità di riprovare con i farmaci,supportato e sopportato da un utente di questo Forum a cui sto rompendo non poco le scatole con ogni mia paranoia,da Due giorni ho iniziato questa cura a base di Ssri(paroxetina),per il momento tutto sta andando liscio ovvero è presto per valutarne i miglioramenti ma non ho effetti collaterali di nessun tipo,spero di poter scrivere tra qualche mese che tutto è andato bene senza problemi incrocio le dita e speriamo bene. |
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(#14)
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All the Truth Member
Messaggi: 5,831
Data registrazione: Aug 2010
Età: 44
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![]() Lo spero anche io per te con tutto il cuore Indio. |
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(#15)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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