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INDIO79 09-12-2012 05:57 PM

SSRI-ansia depressione fobie;Esperienze e riflessioni
 
Continuando il 3d aperto da alcuni utenti su integratori e farmaci antidepressivi,qui:http://www.fituncensored.com/forums/...me-italia.html
visto il largo interessamento ed l’esigenza di non lasciare aperte questioni in sospeso,apro questa discussione vista la disponibilità a parteciparvi da pare di personale medico ed utenti pronti a confrontare la propria esperienza in merito,la mia esperienza come già detto è stata statisticamente e personalmente disastrosa,ho conosciuto 4 persone compreso me che hanno assunto ssri in modo continuativo per più anni,risultato due suicidi,io che solo dopo la morte di una di loro(carissimo cugino e amico di tanti momenti felici,sempre pronto a battute a raffica da farti mancare il fiato…ma questa un’altra storia)ho deciso di non suicidarmi e di affrontare la sfida senza psicofarmaci che avevano fatto acutizzare sintomatologie che non c’erano prima del loro impiego,4° persona un’amica con cancro al seno che gli aveva causato una forte depressione ma alla fine guarita da entrambi i mali.
Molti medici utilizzano il classico protocollo, benzodiazepine per la sintomatologia e ssri se questa perdura o è invalidante,personalmente sulle benzodiazepine non ho grosse osservazioni se utilizzate per brevi periodi al minimo dosaggio efficace poiché per brevi periodi il rapporto tra effetti positivi ed effetti collaterali è favorevole ai primi mentre se la cura viene prolungata oltre le 6/8 settimane il rapporto cambia drasticamente.
Ora passiamo agli Ssri(selective serotonin reuptake inhibitors - inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) includerei anche gli SNRI(inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina) poiché ci sono alcuni farmaci che ad un certo dosaggio sono da considerarsi antiricaptatori della serotonina ed ad altri dosaggi hanno duplice funzione.
Riporto le mie osservazioni,dopo aver avuto esperienza negative con due diverse molecole usate per due anni(elopram ed escilatopram),cura iniziata per l’insonnia e per gli attacchi di panico,mi regalarono altri sintomi quali vertigini,derealizzazione,fobie,gravi disturbi gastrointestinali,sensazione di punture di spillo per tutto il corpo,sudorazione continua,bocca secca,attacchi di panico più frequenti e devastanti,perdevo totalmente le forze,aumento di peso quasi 20kg,angoscia che mi soffocava,insonnia.
Una volta deciso di smettere di prendere i farmaci cercai di capire come resistere agli effetti collaterali della sospensione e quale fosse il modo migliore per ridurli al minimo,ovviamente con il parere del medico,nel giro di 6 mesi gli effetti collaterali diminuirono fino a scomparire.
Nei mesi che avevo trascorso a studiare la situazione oltre che su internet anche su materiale di mia sorella (studentessa di medicina),incappai su alcuni studi e video,dove molti avevano avuto esperienza negative ed a sostenere l’inutilità di questi farmaci c’erano anche medici-psichiatri.
Cercando di sintetizzare
Sono inutili e dannosi,perché li cervello umano è una macchina complessa con un sistema endocrino-ormonale-nervoso complesso che agisce compensando i propri squilibri,ed i medici che li prescrivono agiscono su dati forniti direttamente dalle case che li producono,seguendo il loro ragionamento che prende in considerazione il singolo neurotrasmettitore e non il sistema adrenergico e serotenergico nel suo insieme,cioè è risaputo il ruolo del singolo neurotrasmettitore (adrenalina,noradrenalina,serotonina,dopamina,ecc. ) ma nel momento in cui chimicamente si tenta di alterare la quantità di uno di esso l’organismo risponde aumentandone la produzione poiché esso è frutto di una risposta che l’organismo sta dando ad uno stimolo (razionale-reale o irrazionale-irreale,ovvero pericolo fisico percepito o preoccupazione eccessiva),sistema che ha garantito la sopravvivenza umana fino ad oggi,e che quindi la presunta efficacia non sia altro che la capacità del cervello di adeguarsi al nuovo equilibrio chimico indotto dai farmaci portando prima il paziente ad un peggioramento e poi sarebbe il cervello ad adeguarsi alla situazione(come due rubinetti di acqua fredda e calda che agiscono insieme per fare acqua tiepida,se si aggiunge acqua fredda dall’esterno il cervello aumenta l’acqua calda,all’inizio si avrà uno squilibrio termico e poi di nuovo equilibrio).
Tesi avallata dal fatto che non ci sono esami che possano confermare una carenza di un neurotrasmettitore o di un altro(uno dei pochi casi in cui la medicina non ricorra a nessun tipo di analisi-diagnosi,oltre alla sintomatologia manifestata);oltre al fatto che gli effetti collaterali dei farmaci corrispondono a quelli iperserotoninemia.
Ed aggiungo che la depressione è uno stato d’animo che appartiene al lato primordiale dell’uomo,che andrebbe curato con la psicoanalisi,stiamo diventando delle macchine che hanno il difetto di avere sentimenti.
p.S. NON HO CITATO LE FONTI poiché è Possibile reperirle su google e su you tube dove troverete filmati con statistiche ed pareri di esperti qualificati in psichiatria oltre ai vari racconti strappalacrime di famiglie che hanno intentato una class action nei confronti di medici e di case farmaceutiche,poiché non è mia intenzione incentrare troppo l’argomento sul lato strettamente scientifico,ma se avete materiale da valutare ben venga,vorrei che ognuno raccontasse la propria esperienza in modo da poter fare una nostra statistica,nessuno studio mi potrà mai ridare Mio cugino e i miei anni trascorsi sotto psicofarmaci,come la mia esperienza non potrà cambiare il fatto che magari qualcuno di voi sia ritornato a vivere grazie ai farmaci

Doc 09-12-2012 08:21 PM

Faccio solo alcune considerazioni spot la cui sommarietà e dovuta al fatto che ogni caso andrebbe analizzato di persona:

- Circa i disturbi che ti hanno portato gli SSRI, potrebero anche essere sintomi depressivi-ansiosi che i farmaci non riuscivano a controllare e non effetti del farmaco stesso che magari non era quello giusto o non era al dosaggio giusto.

- Circa il fatto che qualche neuropsichiatra (o altro) non concorda sull uso degli ssri, singoli pareri (e anche sporadici studi) non fanno "evidence based medicine". ... e da qui si passa al prossimo punto:

- Il DSM V° che è la bibbia mondiale della psichiatria ,( riconosciuto dalle società di psichiatria di tutti i paesi civilizzati e riconosciuto e utilizzato anche dai tribunali e dalle assicurazioni di tutto il mondo proprio per la solidità delle conoscenze che riporta) indica come terapia di base delle forme ansioso depressive gli SSRI. Pareri al di fuori di questo sono leciti ma lasciano il tempo che trovano, perlomeno fino a quando qualcuno non porterà (oltre al proprio parere) studi talmente estesi e validati da dimostrare qualcosa di diverso.

Il tuo caso è un caso singolo, che andrebbe analizzato nel dettaglio, magari da qualcuno più competente di me per inquadrarlo.

INDIO79 09-12-2012 09:03 PM

Quote:

Originariamente inviato da Doc (Scrivi 391571)
Faccio solo alcune considerazioni spot la cui sommarietà e dovuta al fatto che ogni caso andrebbe analizzato di persona:

- Circa i disturbi che ti hanno portato gli SSRI, potrebero anche essere sintomi depressivi-ansiosi che i farmaci non riuscivano a controllare e non effetti del farmaco stesso che magari non era quello giusto o non era al dosaggio giusto.

- Circa il fatto che qualche neuropsichiatra (o altro) non concorda sull uso degli ssri, singoli pareri (e anche sporadici studi) non fanno "evidence based medicine". ... e da qui si passa al prossimo punto:

- Il DSM V° che è la bibbia mondiale della psichiatria ,( riconosciuto dalle società di psichiatria di tutti i paesi civilizzati e riconosciuto e utilizzato anche dai tribunali e dalle assicurazioni di tutto il mondo proprio per la solidità delle conoscenze che riporta) indica come terapia di base delle forme ansioso depressive gli SSRI. Pareri al di fuori di questo sono leciti ma lasciano il tempo che trovano, perlomeno fino a quando qualcuno non porterà (oltre al proprio parere) studi talmente estesi e validati da dimostrare qualcosa di diverso.

Il tuo caso è un caso singolo, che andrebbe analizzato nel dettaglio, magari da qualcuno più competente di me per inquadrarlo.

ciao Doc,nell'altro 3d mi riferivo a questo se eventualmente non ritieni che sia la sezione adatta ma magari spostato in club o altri.
Ti preciso solo un'altra cosa negli anni successivi ho incontrato lo psichiatra della mia asl e anche lui insieme ad alcuni colleghi italiani stavano preparando materiale da pubblicare su l'uso indiscriminato degli psicofarmaci e sui loro effetti dannosi,nei vari video che troverai sul tupo ci sono anche le sigle delle associazioni di medici che si sono costituite contro l'impiego di psicofarmaci,i video sono un pò lunghi e non ho avuto il tempo di poter segnalare eventuali parti interessanti;ma come ho già spiegato vorrei raccogliere testimonianze per dare la possibilità di esprimere opinioni di chi li ha provati,e la tua in qualità di medico è sicuramente interessante perchè da quello che ho capito li prescrivi e li consiglieresti se fosse il caso,poichè hai una casistica favorevole nell'impiego deglli SSri.

Doc 09-12-2012 10:22 PM

Quote:

Originariamente inviato da INDIO79 (Scrivi 391575)
su l'uso indiscriminato degli psicofarmaci e sui loro effetti dannosi,

... neanche io ne propugno un uso indiscriminato, infatti ho parlato di dare priorità ad una diagnosi accurata.

Quote:

Originariamente inviato da INDIO79 (Scrivi 391575)
ma come ho già spiegato vorrei raccogliere testimonianze per dare la possibilità di esprimere opinioni di chi li ha provati,e la tua in qualità di medico è sicuramente interessante perchè da quello che ho capito li prescrivi e li consiglieresti se fosse il caso,poichè hai una casistica favorevole nell'impiego deglli SSri.

Se ti interessa la mia testimonianza individuale (e quindi poco significativa), ti confermo che io ho curato personalmente negli anni oltre 70 pazienti.
Di questi circa 45 sono stati nettamente meglio dopo un mese circa, e, dopo un anno di terapia (come consigliato dai protocolli americani) e successiva sospensione del farmaco, ad oggi possono considerarsi guariti.
Altri 17-20 sono stati bene dopo un mese di terapia ma dopo la sospensione hanno avuto ricadute e hanno dovuto assumere di nuovo (con beneficio) la terapia.
I restanti ho dovuto inviarli allo specialista che ha integato e modificato la terapia e, in questi casi, le sorti sono state alterne (qualcuno è guarito, altri sono stati un po' meglio altri ancora hanno avuto poco giovamento). Si trattava di situazioni complesse, con patologie associate quali psicosi o alzhiemer o forme inveterate (come quella di mia madre).

Come ti ho detto, il mio parere è talmente favorevole nei confronti di questi farmaci che so già che se e quando contrarrò questa patologia non avrò dubbi sulla loro assunzione.

Veleno 09-12-2012 10:41 PM

Gli SSRI non sono farmaci innoqui così come il marketing farmaceutico vorrebbe dipingerli.
E la superficialità nella prescrizione potrebbe portare a conseguenze tragiche, di cui l'esempio più fulgido sono i suicidi indotti dal farmaco.
Tutt'altro quindi che pseudo-integratori "naturali" di neurotrasmettitori carenti, come se fosse vitamina C, e tutt'altro che privi di effetti collaterali, compresa dipendenza e sindrome da rebound alla sospensione della cura.

Gli SSRI come tutti gli psicofarmaci, rispondono fondamentalmente alla precisa esigenza di rendere la persona socialmente "funzionante", senza riguardo per la sua individualità.
Per la medicina contemporanea siamo soltanto una sorta di robot biologici privi di quella componente impalpabile chiamata mente o anima, le cui azioni e reazioni sono determinate o addirittura pre-determinate semplicemente dalle varie combinazioni di ormoni e neurotrasmettitori che rendono il libero arbitrio nient'altro che una pia illusione.
Così si "scopre" che la depressione è una malattìa "fisica", e che la pillolina giusta alle dosi giuste risolve esattamente come una compressa di paracetamolo con la febbre.
La medicina è contenta perchè ha trovato la cura.
Il paziente è contento perchè era quello che voleva sentirsi dire.

INDIO79 09-12-2012 10:42 PM

Quote:

Originariamente inviato da Doc (Scrivi 391587)
... neanche io ne propugno un uso indiscriminato, infatti ho parlato di dare priorità ad una diagnosi accurata.



Se ti interessa la mia testimonianza individuale (e quindi poco significativa), ti confermo che io ho curato personalmente negli anni oltre 70 pazienti.
Di questi circa 45 sono stati nettamente meglio dopo un mese circa, e, dopo un anno di terapia (come consigliato dai protocolli americani) e successiva sospensione del farmaco, ad oggi possono considerarsi guariti.
Altri 17-20 sono stati bene dopo un mese di terapia ma dopo la sospensione hanno avuto ricadute e hanno dovuto assumere di nuovo (con beneficio) la terapia.
I restanti ho dovuto inviarli allo specialista che ha integato e modificato la terapia e, in questi casi, le sorti sono state alterne (qualcuno è guarito, altri sono stati un po' meglio altri ancora hanno avuto poco giovamento). Si trattava di situazioni complesse, con patologie associate quali psicosi o alzhiemer o forme inveterate (come quella di mia madre).

Come ti ho detto, il mio parere è talmente favorevole nei confronti di questi farmaci che so già che se e quando contrarrò questa patologia non avrò dubbi sulla loro assunzione.

Questo punto per me è molto importante,hai sottolineato il punto della sospensione e devo dire che non mi aspettavo questi numeri,posso chiedere quale molecola prediligi? e se per attacchi di panico fobie depressione e ansia usi principi attivi differenti?

DesperateGymwife 09-12-2012 11:30 PM

Io credo che gli antidepressivi siano spesso utili, ma solo di rado risolutivi.
Il caso, o meglio il mio umore in costante peggioramento circa da luglio, vuole che proprio negli ultimi giorni abbia spesso curiosato anche io nel web su questo argomento, e abbia trovato i pareri più discordanti, sia da parte dei pazienti che da parte di chi cerca di curarli.

Ho letto anche che in effetti non si conosce molto sul reale meccanismo di funzionamento, nè tanto meno sul perchè un buon 30% di pazienti non risponda affatto alla terapia (questa è il dato che avevo letto proprio oggi). Però la teoria dell'indurre un peggioramento per poi provocare una risposta adattativa mi sembra strana :confused:...

Io ho preso una compressa di elopram per un anno, e dopo un periodo in cui notavo solo maggiore sonnolenza iniziai a stare molto meglio, sia psicologicamente che fisicamente.
La molecola quindi era la stessa tua, ma magari era molto diversa la situazione di partenza. Io infatti non avevo nè insonnia (insonne io? ma quando mai?:D) nè attacchi di panico, ma una depressione legata a sintomi fisici di cui non si capiva bene la causa (per inciso, non la si è ancora capita del tutto, e infatti io sono ancora depressa :()
Non ho avuto nessuno degli effetti collaterali che hai avuto tu, gli unici sono stati aumento della sonnolenza e lieve calo della libido, che però sono molto migliorati dopo al massimo due mesi, e in ogni caso non mi precludevano niente.

Poi, dopo un anno di terapia, ho smesso di mia iniziativa (anche perchè poi non ero più tornata dallo psichiatra che me lo aveva prescritto la prima volta). Sono stata bene circa due anni, perchè stavo bene fisicamente e quello mi bastava. A fine 2003 ho ripreso a stare male, con gli stessi sintomi fisici dell'altra volta, e il mio umore è crollato di conseguenza, così che a giugno 2004, un altro psichiatra mi riprescrisse l'elopram, che ho preso fino a metà maggio 2010.

Nel frattempo però avevo ripreso a stare male di nuovo, fisicamente e di conseguenza mentalmente, e di nuovo senza capire il motivo. Visto che stavolta ero sempre sotto cura, ne ho dedotto che l'elopram non era certo la soluzione e l'ho smesso.
Non ho avuto grossi problemi con la sospensione, per me a livello fisico il sintomo più tipico di astinenza da SSRI è una strana sensazione intermittente nelle orecchie, come se si tappassero per un secondo, e questo curioso sintomo (che non ho mai provato in altre situazioni :confused:) è durato comunque un buon mese prima di sparire del tutto. A livello psicologico stavo malissimo, ma onestamente stavo già malissimo anche gli ultimi giorni in cui lo prendevo, e in ogni caso un certo peggioramento lo mettevo in conto.

Ho resistito circa due mesi, ma ho visto che non mi risollevavo affatto. Così a metà luglio ho chiesto al mio medico curante di ripartire con un'altra molecola. Ero stata tentata di affiancare anche una psicoterapia, ma ero più scettica, soprattutto volevo stare meglio in tempi non biblici, e anche a livello di spesa sarebbe stata molto onerosa. Ho voluto provare la venlafaxina invece di un SSRI perchè visto che il mio problema principale era legato anche (come è anche ora)a stanchezza, sonnolenza eccessiva, apatia e mancanza di iniziativa per qualsiasi cosa speravo che l'azione diretta sulla noradrenalina desse risultati migliori.

In realtà non ho notato nessunissima differenza rispetto al citalopram, nè nella fase di adattamento nè negli effetti. Anzi no, a ben ricordare nel primo mese una c'è stata, e cioè che il calo di appetito è stato verso il cibo invece che verso il sesso, perchè avevo la digestione un po' più lenta e difficile, ma (purtroppo :() questo effetto collaterale è rientrato presto. Anzi, ora sono ingrassata di 9-10 chili rispetto a quando ho iniziato a prenderlo, ma se devo essere sincera con me stessa devo ammettere che mangio di più.
Lo sto ancora prendendo, ma da un po' di tempo non mi sembra di averne dei benefici. In parte perchè nel frattempo ovviamente la vita ti presenta problemi sempre nuovi, ognuno dei quali lascia una sua traccia, e soprattutto perchè sto di nuovo male fisicamente, e per me quello incide moltissimo sull'umore.

Per concludere la mia sensazione è che gli SSRI (e SNRI) siano efficaci nel medio periodo, ma che pian piano perdano il loro effetto. Per quanto mi riguarda da alcuni giorni sto pensando di tornare dallo psichiatra per rivalutare la cura, cosa che credo che farò a gennaio.

Veleno 09-12-2012 11:41 PM

Dal mio punto di vista, l'unica utilità di questi farmaci è in fase di "sblocco", quando cioè è importante interrompere il circolo vizioso per cui la mancanza di iniziativa peggiora lo stato psicologico, e questo peggioramento a sua volta incrementa l'apatìa creando un loop dal quale diventa difficile uscire. In questo caso, l'effetto "attivante" di questi farmaci può avere un senso terapeutico, ma il farmaco andrebbe smesso non appena il paziente sia in grado di assumere autonomamente l' iniziativa.

Per il resto, credo nell'efficacia sul lungo periodo e successiva "guarigione" (leggi depressione=malattìa fisica) almeno tanto quanto credo nei tarocchi.

DesperateGymwife 10-12-2012 12:09 AM

Quote:

Originariamente inviato da Veleno (Scrivi 391588)
Gli SSRI non sono farmaci innoqui così come il marketing farmaceutico vorrebbe dipingerli.

E la superficialità nella prescrizione potrebbe portare a conseguenze tragiche, di cui l'esempio più fulgido sono i suicidi indotti dal farmaco.
Tutt'altro quindi che pseudo-integratori "naturali" di neurotrasmettitori carenti, come se fosse vitamina C, e tutt'altro che privi di effetti collaterali, compresa dipendenza e sindrome da rebound alla sospensione della cura.
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Piano, credo che nessuno li dipinga come innocui. Neppure il marketing farmaceutico che ovviamente ha interessi mostruosi sulla pelle dei pazienti (e non solo in campo psichiatrico), perchè comunque le case produttrici devono mettere un foglietto illustrativo che non finisce più. E le prescrizioni sono soggette a restrizioni specifiche proprio per ridurre le possibilità di abuso. Insomma, credo che nessuna persona di buon senso li consideri integratori simil-naturali come la vitamina C.

Il problema dei suicidi indotti dal farmaco è piuttosto delicato, e anche quello della prescrizione superficiale. Questo perchè un farmaco antidepressivo prescritto senza motivo per un disagio minore, che magari non lo richiederebbe, difficilmente farà venire a qualcuno la tentazione di uccidersi. Invece chi già ci pensa è proprio il tipo di paziente su cui bisognerebbe trovare il modo di intervenire in tempi brevi (e se l'alternativa è la psicoterapia questa è tutto fuorchè breve). Per cui il medico non ha molte alternative per ridurre il rischio, se non appunto il farmaco.
Peccato che gli SSRI abbiano un tempo d'azione di circa un mese, e nel frattempo può esserci anche un peggioramento, quindi il rischio effettivamente nei casi gravi aumenta. D'altra parte leggevo proprio oggi che gli SSRI sono più prescritti di altri anche perchè un sovradosaggio volontario è meno spesso letale rispetto ad altri psicofarmaci, e idem le loro interazioni con altri farmaci o alcol.

Bisognerebbe vedere studi sul lungo periodo che confrontino il tasso di suicidi prima e dopo l'entrata in vigore di un uso diffuso di questi farmaci per vedere se effettivamente sono stati utili o se invece i suicidi sono addirittura aumentati, e oltretutto bisognerebbe confrontare questo dato solo su pazienti in cura, cosa non facilissima perchè purtroppo ci sarà sempre chi si uccide senza prima passare dallo psichiatra.

Veleno 10-12-2012 12:24 AM

Il suicidio indotto è un effetto legato alle proprietà "attivanti" del farmaco, che non ha nulla a che vedere con l'assunzione in overdose dello stesso: in soldoni, se il paziente senza farmaco ha spesso considerato l'idea di suicidarsi senza mai trovare il coraggio di farlo, grazie al farmaco lo trova.
E questa, almeno secondo la mia opinione, è una possibilità inaccettabile anche se si parlasse di un caso su 10milioni.

Per il resto, è tendenza comune tra i medici quella di far passare gli SSRI come dei farmaci a gestione tranquilla che si possono assumere in quasi totale disimpegno.

DesperateGymwife 10-12-2012 12:44 AM

Quote:

Originariamente inviato da Veleno (Scrivi 391601)
Dal mio punto di vista, l'unica utilità di questi farmaci è in fase di "sblocco", quando cioè è importante interrompere il circolo vizioso per cui la mancanza di iniziativa peggiora lo stato psicologico, e questo peggioramento a sua volta incrementa l'apatìa creando un loop dal quale diventa difficile uscire. In questo caso, l'effetto "attivante" di questi farmaci può avere un senso terapeutico, ma il farmaco andrebbe smesso non appena il paziente sia in grado di assumere autonomamente l' iniziativa.

Per il resto, credo nell'efficacia sul lungo periodo e successiva "guarigione" (leggi depressione=malattìa fisica) almeno tanto quanto credo nei tarocchi.

La prima cosa sto arrivando a pensarla anche io, almeno per quanto mi riguarda. Su questo sono perfettamente d'accordo con te: il farmaco è molto utile (in buona parte dei casi ma nemmeno in tutti) proprio in quelle fasi di buio e/o di apatia o ansia patalogica in cui il paziente non riesce più a fare una vita normale o quasi (o a essere socialmente funzionate se vogliamo dirla in modo un po' più cinico). L'effetto di sblocco l'ho notato tutte e tre le volte che ho iniziato questo tipo di terapia, poi piano piano quando l'ho protratto oltre un anno l'effetto si è perso.

Sul fatto se la depressione sia una malattia fisica o no ci sarebbe da approfondire molto, secondo me in parte lo è ma ovviamente non solo. Negli ultimi decenni si scoprono sempre più relazioni fra sostanze chimiche varie e stati d'animo, per cui secondo me qualcosa di "materiale" ci dev'essere per forza. Del resto chiunque abbia mai bevuto più di due bicchieri di vino sa che l'umore è influenzabile dalla chimica (e spesso anche le idee, guarda i gusti di Liborio in fatto di donne come cambiano dopo il quinto mojito ;)).
Anche i possibili effetti degli ormoni sull'umore sono ormai dati per acquisiti, v. sindrome pre-mestruale, o depressione post-partum, o effetti del testosterone sull'aggressività (o degli steroidi anabolizzanti).

D'altra parte questi effetti sono molto più imprevedibili e soggettivi di altri puramente fisici, e questo secondo me dimostra che non c'è solo un fattore chimico ma chissà quanti altri, compresi ovviamente quelli socio-ambientali.

Ed ecco che appunto curare certi disturbi è tutt'altro che facile rispetto a curare la tonsillite.
E' difficile fare la diagnosi (anche perchè poi non tutti i pazienti sono lamentosi come me, e alcuni stanno malissimo ma non ne parlano col medico per vari motivi), è difficile azzeccare la cura giusta (il farmaco giusto alla dose giusta, ma ancora di più la psicoterapia giusta, se si opta per quella), ed è difficile che la cura sia risolutiva per sempre.
Non ultimo, in difesa dei medici, bisogna dire che mentre se uno ha la tonsillite non deve fare altro che prendere i farmaci (o poco altro) e difficilmente avrà qualcosa da obiettare sulla cura, in questi casi al paziente è richiesto qualche sforzo in più, e questa è un'altra variabile che ha il suo peso.

DesperateGymwife 10-12-2012 09:24 AM

Quote:

Originariamente inviato da INDIO79 (Scrivi 391552)
...la mia esperienza come già detto è stata statisticamente e personalmente disastrosa,ho conosciuto 4 persone compreso me che hanno assunto ssri in modo continuativo per più anni,risultato due suicidi,io che solo dopo la morte di una di loro(carissimo cugino e amico di tanti momenti felici,sempre pronto a battute a raffica da farti mancare il fiato…ma questa un’altra storia)ho deciso di non suicidarmi e di affrontare la sfida senza psicofarmaci che avevano fatto acutizzare sintomatologie che non c’erano prima del loro impiego,4° persona un’amica con cancro al seno che gli aveva causato una forte depressione ma alla fine guarita da entrambi i mali.
Molti medici utilizzano il classico protocollo, benzodiazepine per la sintomatologia e ssri se questa perdura o è invalidante,personalmente sulle benzodiazepine non ho grosse osservazioni se utilizzate per brevi periodi al minimo dosaggio efficace poiché per brevi periodi il rapporto tra effetti positivi ed effetti collaterali è favorevole ai primi mentre se la cura viene prolungata oltre le 6/8 settimane il rapporto cambia drasticamente.
Ora passiamo agli Ssri(selective serotonin reuptake inhibitors - inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) includerei anche gli SNRI(inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina) poiché ci sono alcuni farmaci che ad un certo dosaggio sono da considerarsi antiricaptatori della serotonina ed ad altri dosaggi hanno duplice funzione.
Riporto le mie osservazioni,dopo aver avuto esperienza negative con due diverse molecole usate per due anni(elopram ed escilatopram),cura iniziata per l’insonnia e per gli attacchi di panico,mi regalarono altri sintomi quali vertigini,derealizzazione,fobie,gravi disturbi gastrointestinali,sensazione di punture di spillo per tutto il corpo,sudorazione continua,bocca secca,attacchi di panico più frequenti e devastanti,perdevo totalmente le forze,aumento di peso quasi 20kg,angoscia che mi soffocava,insonnia.
Una volta deciso di smettere di prendere i farmaci cercai di capire come resistere agli effetti collaterali della sospensione e quale fosse il modo migliore per ridurli al minimo,ovviamente con il parere del medico,nel giro di 6 mesi gli effetti collaterali diminuirono fino a scomparire.
...

Visto che l'argomento tocca da vicino anche me vorrei fare altre domande a Indio, fermo restando se preferisce non rispondere o rispondermi in privato non è un problema.

1) per quali problemi ti avevano prescritto l'elopram, "solo" insonnia e attacchi di panico o anche altri sintomi, più specificatamente depressivi

2) soprattutto, se il peggioramento notato con l'elopram era stato temporaneo, diciamo nel periodo di adattamento che è di almeno un mese, oppure se erano continuati per tutto il tempo.
Perchè in questo caso mi sembra evidente che il farmaco era quello sbagliato e forse avrebbero dovuto cambiartelo prima. Se poi te l'hanno cambiato con l'escitalopram, che dovrebbe essere una nuova versione "migliorata" dell'elopram (buon esempio delle esigenze del marketing farmaceutico, per inciso :cool:) probabibilmente neppure quella è stata una buona scelta, e sarebbe stato meglio provare con una molecola completamente diversa, a mio modesto parere.

vodka 10-12-2012 10:18 AM

Due casistiche: una persona a cui han scorrettamente dato antidepressivi per anni, ora perfettamente felice et funzionale con il litio (santo cielo, 4 parenti con la sindrome bipolare e ci sono voluti anni). Un'altra di cui so poco della storia clinica precisa: cmq sia prima diagnosi di depressione verso i 20 anni, "guarita" con SSRI (non so quale), sintomi riapparsi dopo una decina d'anni (crisi di panico in primis), terapia SSRI iniziata forse troppo tardi, 2 settimane ed il suicidio.

Io credo abbastanza fortemente all'EBM e al DSM IV e se ripenso al passato ho solo in mente: "Diamine, a ricominciare la terapia prima". Ma anche qui, son due situazioni nell'oceano.

Doc 10-12-2012 11:03 AM

Quote:

Originariamente inviato da Veleno (Scrivi 391601)

Per il resto, credo nell'efficacia sul lungo periodo e successiva "guarigione" (leggi depressione=malattìa fisica) almeno tanto quanto credo nei tarocchi.

Ogniuno è libero di credere quello che vuole, però detto questo non c'è più nulla da dire.
(...d' altronde secondo alcune fonti attendibili il virus dell' AIDS non esiste ed è tutto un complotto :D)


Quote:

Originariamente inviato da INDIO79 (Scrivi 391589)
Questo punto per me è molto importante,hai sottolineato il punto della sospensione e devo dire che non mi aspettavo questi numeri,posso chiedere quale molecola prediligi? e se per attacchi di panico fobie depressione e ansia usi principi attivi differenti?

La sospensione è importante, i protocolli americani pervedono di provare a sospendere il farmaco dopo un anno di terapia, e la sospensione va fatta con determinati criteri, se no aumenta il rischio di recidive.

La molecola che preferisco è la Sertralina che funziona bene nelle forme ansiose con crisi di panico, poi però cerco di personalizzare la cura rispetto alla persona che ho davanti, ad esempio nel disturbo ossessivo compulsivo preferisco la Fluvoxamina, nelle forme con importante anedonia (mancanza di capacità di provare piacere) preferisco il Bupropione, etc

DesperateGymwife 10-12-2012 11:26 AM

Ehh, il bupropione. Io vorrei provarlo, stando a quel che ho letto in merito, perchè credo che potrebbe fare al caso mio più di altre molecole.

Ma se si va da un medico e si dice "Dottore, sa, io vorrei fare questo e quello, perchè ho questa e quell'idea" regolarmente si viene presi per pazzi e non presi sul serio :mad:. Anzi, di solito neanche ti fanno parlare :(:(.


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