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DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 06-05-2011, 12:57 PM

uomini, donne e bambini e la società


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greatescape
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non sapevo che titolo dare a questro 3d, quello di cui vorrei parlare è come le donne al giorno d'oggi siano cambiato rispetto a un tempo.
ormai le donne pensano solo a fare carriera e divertirsi senza avere troppe responsabilità, sentivo ieri una che si lamentava del licenziamento della colf e che senza non sapeva più come fare
una volta le donne erano le padrone della casa, sapevano cucinare, stirare, lavare, cucire ecc ora non sanno fare più niente
per carità non dico che devono essere delle schiave però secondo me questo rientra nel mio concetto di femminilità.
capisco che l'uomo si debba fare da se ma che una donna sia una inetta e l'uomo no mi pare molto più assurdo, e a sentire loro non è un grosso problema se non si sa cucinare o altro, primo perchè cucina l'uomo secondo il non saper far nulla rientra nei famosi difetti che se uno ama deve accettare incodizionatamente nell'altro.

poi pure con i bambini ormai non è mica vero che le donne ci sanno fare più degli uomini, hanno meno pazienza, non gli sanno fare da mangiare, non hanno tempo per stargli vicino e giocare con loro, mentre l'uomo in questo almeno da quello che ho potuto vedere è superiore e riesce a capire molte volte l'esigenze del bambino.

il discorso è difficile da fare e spiegare pero da quello che vedo ormai le cose hanno preso una certa piega

ma tanto ancora al giorno d'oggi la donna sarà sempre più protetta in caso di divorzio nei confronti dell'uomo sull'affidamento e mantenimento dei figli, dandogli anche la casa dove stare
Ecco...comincio a capire.
Una volta un tizio mi disse "Sei molto più bella in foto che dal vivo, perchè in foto si vede solo la donna. Dal vivo invece..."
Io ovviamente non fui molto contenta di questo commento, anche perchè non mi sembrava di essere femminile solo in foto, e di persona no... .

Invece, evidentemente il tizio la pensava come Great, e a questo punto dovevo dargli ragione. Non so che farci, ma se la femminilità si misura dall'aderenza al ruolo sociale tradizionale delle donne, beh...accidenti, devo ammetterlo, sono la NEGAZIONE.

Cucinare...invidio chi sa cucinare, ma non ho mai avuto abbastanza motivazione da imparare a farlo. Mi sento imbranata, indecisa su ogni passo, e a dir la verità, non mi diverte provarci. Lo ammetto, anche se fra tutti i lavori tradizionali femminili è quello che preferisco, non mi sono mai applicata, e preferisco passare diversamente il tempo libero che ho.

Lavori di casa...per farli li faccio, ma giusto il minimo indispensabile. Non ho fatto assolutamente niente finchè sono rimasta a vivere con i miei, e certo non mi sentivo poco donna perchè non stiravo e non lavavo i pavimenti. Nè adesso che lo devo fare mi sento più realizzata... Quindi, divisione dei compiti sulle faccende domestiche, per fortuna accettata senza neanche bisogno di farne un problema: alcune cose le faccio io, altre le fa lui, ma senza rigidità e senza pretese, tanto casa mia non andrà comunque sulle pagine delle riviste di arredamento

Figli... Non so che farci, ma non ho mai desiderato averne. Non mi sono mai vista madre, semplicemente, così come non mi sono mai vista pugile o pilota di caccia. Eppure femmina son femmina, ormoni a posto, e apparato perfettamente funzionante, almeno a quel che sembra, perchè appunto non l'ho mai messo alla prova. Ma evidentemente gli ormoni non bastano...

D'altra parte, se devo mettere al mondo un figlio solo perchè ho la possibilità biologica di partorire mi sembra il peggio del peggio. Allora sì che poi ci sono le madri che se ne fregano, o che fanno figli perchè sembra "una cosa naturale", o un passo obbligato per la realizzazione personale, e poi però quando si accorgono che i figli impongono anche dei sacrifici si tirano indietro.
Secondo me, se non si è convinte, se non si sente dentro un autentico desiderio di accudire e veder crescere un bambino, se si ha anche solo il sospetto che poi rimpiangeremmo maledettamente la scelta, bè meglio evitare. Appunto perchè una volta che ce l'hai non lo puoi buttare dalla finestra se piange...

Quindi, ammettiamolo, se questi sono i canoni, qui femminilità zero.
Per contro, non pretendo che il mio uomo sappia aggiustare qualsiasi cosa si rompa, guadagni più di me, sappia sempre e comunque cosa bisogna fare e non versi mai mezza lacrima.

E' vero, la società è sempre più unisex, i ruoli meno definiti, i confini fra maschile e femminile sempre più sfumati. Personalmente, a me piace così.
Ma a parte quello che piace a me...faccio una domanda un po' provocatoria a chi vede nel vecchio movimento femminista la causa di tutti i mali.

Siamo sicuri che il femminismo sia veramente una conquista delle donne?
Siamo sicuri, cioè, che a parte il fatto che per certi versi ha fregato anche le donne, il cambiamento che ha portato non sia stato solo frutto di una battaglia femminile, ma anche di una accondiscendenza maschile?

Non parlo a livello di individuo ma di società. Se una società dominata dagli uomini a un certo punto ha permesso al movimento femminista di spuntare alcuni privilegi e di cambiare così radicalmente le abitudini, è perchè a livello sociale, collettivo, ormai questo cambiamento faceva comodo anche agli uomini.
Faceva comodo la donna che lavora anche fuori casa, che è più indipendente, che fa sesso senza pretendere poi il matrimonio, che usa anticoncezionali e resta incinta quando pare a lei, che partecipa a decisioni un tempo solo maschili...

Che poi ci siano state anche delle ripercussioni negative, a livello sociale e psicologico, su entrambi i sessi, sono d'accordo. Che alcune donne sfruttino scandalosamente le leggi sui divorzi, succede.
Ma nonostante tutto credo che a conti fatti sarebbero pochi gli uomini disposti davvero a tornare indietro, e riprendersi sulle loro spalle tutte le responsabilità che questo comporta.

Ultima Modifica di DesperateGymwife : 06-05-2011 01:07 PM.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 06-05-2011, 01:36 PM


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DesperateGymwife
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Siamo sicuri che il femminismo sia veramente una conquista delle donne?
Siamo sicuri, cioè, che a parte il fatto che per certi versi ha fregato anche le donne, il cambiamento che ha portato non sia stato solo frutto di una battaglia femminile, ma anche di una accondiscendenza maschile?

Non parlo a livello di individuo ma di società. Se una società dominata dagli uomini a un certo punto ha permesso al movimento femminista di spuntare alcuni privilegi e di cambiare così radicalmente le abitudini, è perchè a livello sociale, collettivo, ormai questo cambiamento faceva comodo anche agli uomini.
Faceva comodo la donna che lavora anche fuori casa, che è più indipendente, che fa sesso senza pretendere poi il matrimonio, che usa anticoncezionali e resta incinta quando pare a lei, che partecipa a decisioni un tempo solo maschili...

Che poi ci siano state anche delle ripercussioni negative, a livello sociale e psicologico, su entrambi i sessi, sono d'accordo. Che alcune donne sfruttino scandalosamente le leggi sui divorzi, succede.
Ma nonostante tutto credo che a conti fatti sarebbero pochi gli uomini disposti davvero a tornare indietro, e riprendersi sulle loro spalle tutte le responsabilità che questo comporta.
Infatti c'è stata certamente una tacita convenienza da parte maschile, ma ripeto, il problema è solo degli uomini insicuri. Io di certo non mi sento minacciato dall'avanzata delle donne, anzi, e non ricerco in questo le cause dello scatafascio della società attuale che sono ben altre.
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Trokji Trokji Non in Linea
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Io non sono molto d'accordo col concetto della convenienza da parte maschile.
Basta vedere com'è stato l'evolversi storico ed i pensieri attuali delle persone per comprenderlo.
Io ho conosciuto maschi che volevano una donna che lavava, stirava e cucinava, accudiva i figli e basta, l'angelo del focolare, ma guarda caso avevano certe idee un po' "estremiste", di una gerarchia della società estremamente accentuata, di un ordine nella società prima di ogni altra cosa, tipica di certe idee politiche.
Insomma gente che sostiene si stava meglio quando si stava peggio, e pensa quindi ad un ritorno ad una società gerarchica, ordinata, patriarcale, cosa che era così solo in un mondo eminentemente rurale ed arretrato.
La realtà è che l'"emancipazione" della donna è stata data da vari fattori, primo di tutti il periodo storico nel quale iniziò realmente, cioè a cavallo delle 2 guerre, perché la popolazione maschile in europa fu decimata dalle 2 guerre mondiali e non era pensabile che ad essere impiegati nelle attività produttive propriamente dette potessero essere ancora gli uomini soltanto, senza rischiare un blocco della crescita economica di quegli anni.
Altro fattore fu l'apertura democratica data dalla caduta dei regimi e dall'influenza americana.
Ultimo ma non meno importante l'uscita da un'italia al 70% contadina, ancora legata per certi aspetti al medio evo, che invece finalmente, con un ritardo anche di secoli rispetto ad altri paesi europei, si affacciò al boom delle città, all'inurbamento di massa e quindi allo sviluppo della società di consumo.
Paradossalmente è stata questa a contribuire all'espansione dei diritti, richiedendo + consumi, + produttività si richiede più lavoro, e come detto prima questo contribuì all'uscita della donna in generale dal ruolo che aveva tradizionalmente.
Io penso la stessa cosa sia accaduta per gli afro americani nel caso degli stati del nord in america, un secolo prima. A differenza degli stati del sud, arretrati, e basati sul latifondo, dove faceva ancora comodo lo schiavismo, nel nord si era sviluppata intensamente la manifattura e già si andava verso l'economia di consumo, con la necessità di espandere questa economia.
Soltanto che le donne hanno ottenuto in Italia il diritto al voto nel 1946, in america gli afro americani un secolo prima, ed oggi un presidente USA è un uomo di colore mentre un donna presidente in USA ancora non c'è stata (in europa sì, ricordiamo Margareth Tatcher ed oggi la cancelliera tedesca, in italia ancora non c'è stata nessuna donna presidente della repubblica o del consiglio).
Gli afro americani però erano stati un'acquisizione abbastanza recente per l'america del XIX secolo, ma le donne ci sono sempre state. Eppure come detto si sono affacciate al voto solo nel 1946. Semplicemente io credo sia l'educazione: a parte poche "controcorrente", nascevano in un modo ed erano orientate in una determinata prospettiva, non pensavano nemmeno ad altre possibilità.
Oggi la situazione è estremamente variegata (limitandoci ovviamente ai paesi occidentali ed in particolare l'Italia), c'è una differenza prima di tutto tra le generazioni, le generazioni più recenti nelle quali in genere l'emancipazione è più elevata, diversamente da quell passate, e poi tra i nord ed il sud una notevole differenza.
Ancora non si è raggiunto un equilibrio e non so se si raggiungerà, perché i cambiamenti sono avvenuti rapidamente.
Quindi le leggi ancora tutelano le donne come fossero sempre la parte debole che necessita di essere tutelata, la società (soprattutto gli uomini), vedono le donne sempre come principesse o bisognose di maggior tutela rispetto ai maschi o maggiori riguardi, retaggio della cavalleria che aveva luogo in un'altra società nella quale l'emancipazione non c'era. Se ci sono eguali diritti ed eguali doveri ci dev'essere anche un trattamento legislativo e sociale equivalente, altrimenti si vengono a creare squilibri pericolosi necessariamente.
Spesso poi si tira fuori la filastrocca, alcuni uomini non sopravviverebbero senza una donna accanto. Io non ho mai creduto a queste cose, ho l'esempio di mio nonno che a oltre 80 anni si è ritrovato da solo, dopo aver passato la vita accanto a sua moglie che faceva tutto in casa e dopo aver pensato che ciò fosse giusto. Nonostante i problemi, le difficoltà, il dolore, in poco tempo è diventato in grado di cavarsela da solo. Se ci è riuscita una persona anziana, con una mentalità forse meno aperta di oggi, di un'altra generazione, è chiaro che può riuscirci chiunque ed i problemi della vita non sono certo questi. E' solo un modo per sviare l'attenzione da altre cose che sono quelle che contano. Mi scuso per la lunghezza del post
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 06-05-2011, 03:18 PM


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Veleno
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Bene, quando la maggior parte delle posizioni dirigenziali, nei paesi civili e nel mondo intero saranno appannaggio delle donne fatemi un fischio.
Deve esser proprio perchè son discriminate, poverine. Vai a vedere quanti tornitori e fresatori ci sono in fabbrica. Quanti che battono i prosciutti. Dimmi quanti ce ne sono invece che cercano lavoro? La risposta è:tanti.
Vai invece a vedere nel settore abbigliamento o in altri settori dove serve un lavoro "di fatica" (fatica relativa, è evidente che è molto relativa, ma penso si possano cmq definire di fatica e poi non vorrei aprire un altra parentesi su un argomento che evidenzierebbe come anche in ambito lavorativo, stranamente, i lavori più duri il sesso femminile non li svolge. A bè però è vero, fgisicamente vi è una netta differenza. Quando fa comodo saltano fuori le differenze ) quante donne ci sono a lavorare alla macchina da cucire?3 settantenni in croce. Vai a vedere in quante cercano tal lavoro?solo nella mia città 200 o 300 in meno della dei posti che servirebbero. E prenderebbero anche dei 2000€ al mese.
Però l'uomo è mammone e la donna è "uoma" di mondo.
è facile incitare la non discriminazione quando si da già per assodato concetti discriminanti ma non ammessi come tali.
E poi non voglio proteggere i mammoni. Cazzi loro. Parzialmente, sono la rovina dell'italia. Io faccio la spesa da più di 10anni, mi mantengo da altrettanto (qualche aiuto e regalo mi arriva, vabbè), il mio letto se io non lo faccio nessuno lo fa, lavare i vestiti idem, cucinare poi non ne parliamo. Ma voi proteggete sia le mammone che le aspiranti veline. Altra fetta inutile e controproducente della società.

Trovo giusto l'idea di non dividere per sesso ma per attitudini. Ma sia nel bene che nel male.

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Poi non voglio dire che la donna che non sa cucinare, non si occupa della casa ecc... mi vada bene. Dico solo che anche l'uomo potrebbe dividere il lavoro, visto che ormai il capofamiglia che porta i soldi e permette alla famiglia di avere il pane in tavola non c'è più.
Verissimo e giustissimo. Infatti non c'è più nemmeno la donna casalinga/mamma a tempo pieno. O al massimo c'è con la frequenza dell' uomo "capofamiglia" se così vogliamo chiamarlo.

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comunque tutte queste donne che non cucinano tanto c'è l'uomo che cucina e accetta i difetti io non le conosco. Sarà per la tua età ne è pieno il mondo dalla mia età in giù! Frequentando il campo da rugby mi passano sotto dagli under 8 agli over 40 con tutto il seguito familiare. Chi accompagna i figli al campo? Chi sta con i figli a casa mentre i mariti giocano e si allenano? Chi c'è nel momento del bisogno come referente della società? Chi citano i figli quando raccontano ciò che è permesso e ciò che non lo è?Sostieni che siano le donne?schiacciantemente le donne? viviamo realtà diverse allora.
C'è un caso opposto, singolare, io sono il primo a raccontarlo e a trovarlo strano, giudicando come innaturale ciò che la mamma fa con il figlio e il compagno...però pur colpendo l'immaginario collettivo è uno conto centinaia!
Facile capire di più il figlio quando ci stai 30 minuti al giorno, un po diverso doversi sobbarcare l'impegno educativo di una vita. Mio padre non mi ha mai messo le mani addosso ad esempio, mia madre a voglia () ma oggi non sto quì certo a dire che non ero compreso da mio padre o che lui ci sapesse fare di più con me.
IO questa cosa della mamma che sta dietro i figli e il padre no, l'ho vista solo alla tv nei film western e nei racconti di mio nonno. Dove suo padre girava il mondo rischiando la vita per portare a casa un tozzo di pane e la madre stava a casa con i figli.
Che la donna sia giurisdizionalmente più tutelata dell'uomo è vero.
Che questa tutela sia assolutamente insufficiente è altrettanto vero.
La disoccupazione femminile a che punto è? Quando arriva una crisi come quella di adesso chi ne risente di più?
Anch'io ho visto in televisione uomini che per campare devono mangiare alla caritas...però non ne conosco nessuno.Di donne divorziate con seri problemi a sbarcare il lunario e che non riescono nemmeno a convincere l'ex coniuge di passare 2 fine settimana al mese con i figli, invece, me ne vengono in mente parecchie.
Mi pare sempre che venga raccontata solo una piccola parte della medaglia.
A parte che il mondo del lavoro, in quel frangente, è tutt altro che sessista. I tagli si fanno nell'ambito del superfluo, o cmq del meno necessario. Quindi al massimo ci si dovrà chiedere perchè le mansioni svolte da elementi di sesso femminile sono ritenute meno importanti di altre mansioni svolte da elementi di sesso maschile. Nessuno perde soldi per maschilismo. Se avviene un licenziamento è per necessità economiche, non per tipo di gonadi.

Altro spunto di riflessione mi viene da quanto affermi riguardo uomini a mangiare alla caritas per pagare il mantenimento all'ex moglie e la donna che ha ottenuto la custodia per i propri figli con problemi economici. Non mi sembrano nemmeno da paragonare. è come paragonare uno che vince una guerra e si deve rammendare le ferite con uno che la perde e dire che, poverini, ce ne sono ben di più che la vincono. Un conto è farsi il mazzo per ciò che hai voluto, un conto è farsi il mazzo e non vivere dignitosamente per mantenere una che ti ha rubato i figli.











E dir che per chi mi conosce è palese che non sono mai stato contaminato da germi sessisti. Anzi.
è che voi avete tesi sessiste ormai instaurate a livello genetico è difficile non risultare propendente per una fazione quando la maggior parte degli altri sono "ultras" dell'altra...
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Veleno Veleno Non in Linea
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LiborioAsahi
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Deve esser proprio perchè son discriminate, poverine.
Ah, no?
Dici che ci sono altri motivi? Aspetto di sentirli...
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Libo qualcosa giuro che non l'ho capito o forse tu hai perso la mia premessa: io ho risposto unicamente al primo post di great non volevo nemmeno toccare certi punti di vista

comunque ti rispondo

Ok ho una certa età però vediamo anche di valutare una donna e un uomo in certi contesti in cui l'età è un elemento oramai imprescindibile...devo valutare qualche sbarba 20enne o i pischelli che si ubriacano in disco il sabato sera? O chi vive ancora con i genitori? Io perlomeno mi sento diverso rispetto a 15 anni fa.

Chi citano i figli quando raccontano ciò che è permesso e ciò che non lo è?
mi riferivo alle madri, sì.
Schiaccaitamente le madri? ovvio che no e anzi son sicuro che oggi è ancor meno schiacciatamente le madri rispetto a ieri. Auspico un futuro in cui sia le madri che i padri saranno un punto di riferimento in tutto (dalla disciplina al pannolino) per i figli. E in fondo questo sarà anche permesso fortunatamente anche dall'emancipazione della donna che prenderà certi spazi ma ne dovrà lasciare altri.

Per quanto riguarda però il passato, io non credo di dire nulla di scandoloso se dico che le mamme erano più presenti nell'educazione dei figli, così è stato per me e per quasi tutti quelli che conoscono e mi vengono in mente (direi tutti ma poi son sicuro che qualcuno me lo son scordato)...comunque parlavo della mia personalissima esperienza e se non ti dispiace almeno questa non me la contestare.


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Mi pare sempre che venga raccontata solo una piccola parte della medaglia.
A parte che il mondo del lavoro, in quel frangente, è tutt altro che sessista. I tagli si fanno nell'ambito del superfluo, o cmq del meno necessario. Quindi al massimo ci si dovrà chiedere perchè le mansioni svolte da elementi di sesso femminile sono ritenute meno importanti di altre mansioni svolte da elementi di sesso maschile. Nessuno perde soldi per maschilismo. Se avviene un licenziamento è per necessità economiche, non per tipo di gonadi.

Libo ti vedo infervorato su una cosa che non conosci. Si rimedia subito. Vai al tuo centro di occupazione della provincia e guardati quei libri noiosi che sono lì a disposizione della gente che aspetta il proprio turno. Noterai che nelle ditte di operai non di fabbriche pesanti, la maggior parte dei licenziati e cassa integrati sono donne (vebbé gli uomini saranno più bravi), vedrai che le ditte che hanno riassorbito parte dei cassa integrati hanno prima ripreso gli uomini (vabbé saranno più bravi). Nelle sartorie (dove effettivamente le donne sono molte di più) sono comunque sia mandate in cassa integrazione prima le donne (saranno più bravi gli uomini).
Ok magari c'è un'altra ragione o nessuna ragione ma tanto ero lì che dovevo aspettare e mmi sono messo a leggere TUTTI i settori e in tutti e successo la stessa cosa.
Poi ho guardato un'altro librettino sulla crisi degli anni 80 e anche se non era specifico come quelli della crisi di oggi (lo so dal parrucchiere si leggono cose più divertenti) il risultato era stato esattamente lo stesso.
Bho dimmelo tu come devo interpretare questi dati: francamente erano solo dei numeri senza nessuna spiegazione sociologica.



Altro spunto di riflessione mi viene da quanto affermi riguardo uomini a mangiare alla caritas per pagare il mantenimento all'ex moglie e la donna che ha ottenuto la custodia per i propri figli con problemi economici. Non mi sembrano nemmeno da paragonare. è come paragonare uno che vince una guerra e si deve rammendare le ferite con uno che la perde e dire che, poverini, ce ne sono ben di più che la vincono. Un conto è farsi il mazzo per ciò che hai voluto, un conto è farsi il mazzo e non vivere dignitosamente per mantenere una che ti ha rubato i figli.

INFATTI!!!!! era un esempio assurdo quantificabile in quante persone? E' appunto una notizia televisiva, ok la caritas pensa anche a certe indigenze. E' raccapricciante che esistano, ma vediamoli questi numeri. E per contro ti ho paragonato una cosa vera: parlo di parenti, vicini, colleghi, non letti sui giornali o visti nei rotocalchi televisivi...e che sono tutti concentrati intorno a me!










E dir che per chi mi conosce è palese che non sono mai stato contaminato da germi sessisti. Anzi.
è che voi avete tesi sessiste ormai instaurate a livello genetico è difficile non risultare propendente per una fazione quando la maggior parte degli altri sono "ultras" dell'altra...
ma quali tesi sessiste
LIBO stai calmo è ovvio che stiamo parlando di una piccola fetta dell'infinito e di che vuoi parlare di tutte le differenze fra uomo e donna? dei pregi e dei difetti di chi con chi?dai abbiamo affrontato un piccolo pezzo.
Io sono nato uomo e ne sono contento. E non conosco nessun uomo che mai abbia pensato sinceramente "sarei voluto nascere donna"....però ci sono invece i casi contrari. E finché qualcuna lo pensa, c'è qualcosa che non va secondo me
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Libo qualcosa giuro che non l'ho capito o forse tu hai perso la mia premessa: io ho risposto unicamente al primo post di great non volevo nemmeno toccare certi punti di vista

comunque ti rispondo

Ok ho una certa età però vediamo anche di valutare una donna e un uomo in certi contesti in cui l'età è un elemento oramai imprescindibile...devo valutare qualche sbarba 20enne o i pischelli che si ubriacano in disco il sabato sera? O chi vive ancora con i genitori? Io perlomeno mi sento diverso rispetto a 15 anni fa.

Chi citano i figli quando raccontano ciò che è permesso e ciò che non lo è?
mi riferivo alle madri, sì.
Schiaccaitamente le madri? ovvio che no e anzi son sicuro che oggi è ancor meno schiacciatamente le madri rispetto a ieri. Auspico un futuro in cui sia le madri che i padri saranno un punto di riferimento in tutto (dalla disciplina al pannolino) per i figli. E in fondo questo sarà anche permesso fortunatamente anche dall'emancipazione della donna che prenderà certi spazi ma ne dovrà lasciare altri.

Per quanto riguarda però il passato, io non credo di dire nulla di scandoloso se dico che le mamme erano più presenti nell'educazione dei figli, così è stato per me e per quasi tutti quelli che conoscono e mi vengono in mente (direi tutti ma poi son sicuro che qualcuno me lo son scordato)...comunque parlavo della mia personalissima esperienza e se non ti dispiace almeno questa non me la contestare.



ma quali tesi sessiste
LIBO stai calmo è ovvio che stiamo parlando di una piccola fetta dell'infinito e di che vuoi parlare di tutte le differenze fra uomo e donna? dei pregi e dei difetti di chi con chi?dai abbiamo affrontato un piccolo pezzo.
Io sono nato uomo e ne sono contento. E non conosco nessun uomo che mai abbia pensato sinceramente "sarei voluto nascere donna"....però ci sono invece i casi contrari. E finché qualcuna lo pensa, c'è qualcosa che non va secondo me
Cercherò di documentarmi, anche se in determinati ambiti ho sempre ritenuto più educativo e didattico guardarsi intorno.
Grazie della risposta approfondita cmq non sono convinto delle vostre idee
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