FitUncensored Forum

FitUncensored Forum (http://www.fituncensored.com/forums/)
-   Il Club (http://www.fituncensored.com/forums/il-club/)
-   -   Calciopoli (http://www.fituncensored.com/forums/il-club/13235-calciopoli.html)

effect 23-04-2010 07:35 PM

La pagheranno...

YouTube - Intercettazioni inedite: Moggi e Tosatti!

effect 23-04-2010 11:52 PM

VOGLIAMO GIUSTIZIA!


Sono passati solo quattro anni, ma a noi tifosi sono sembrati molti di più.
Dal 2006 ad oggi abbiamo sopportato fin troppe umiliazioni, adesso è giunto per noi il momento di alzare la voce sul serio.

Le intercettazioni che in questi giorni gli avvocati Prioreschi e Trofino hanno presentato al tribunale di napoli dimostrano solo una cosa: che chi quattro anni fa si professava onesto ed immacolato e girava per strada con una tonaca bianca da verginella con sopra cucito lo scudetto della vergogna faceva telefonate ben peggiori rispetto a quelle svelate nel 2006.


Mai si è visto Moggi chiedere al designatore Mazzei ed ottenere due guardalinee a lui graditi.

Mai si è visto Moggi suggerire a Bergamo un metodo per poter meglio indirizzare il sorteggio (se non addirittura evitare di effettuarlo) inserendo arbitri non abbinabili in griglia al fine di avere maggiori probabilità di ottenere l'arbitro a lui gradito.

Mai si è visto Moggi parlare con un arbitro al telefono, se si esclude la telefonata fatta da Paparesta dopo la partita di Reggio Calabria in cui Moggi termina immediatamente la conversazione.

Mai si è visto Moggi chiedere ed ottenere un arbitro per una partita di coppa italia (ricordiamo che gli arbitri di coppa italia venivano designati e non sorteggiati!).



I tifosi della Juventus non sono stupidi, nè sono vacche da mungere.
Alla luce di tutto ciò riteniamo che non vi fossero gare truccate nelle stagioni incriminate, nè da parte juventina, nè da parte interista, nè da parte milanista, nè da parte di nessun'altra squadra.
Era un sistema che la stessa FIGC stessa aveva costruito, invitando i dirigenti delle società a parlare coi designatori esponendogli le loro rimostranze e critiche, non era di certo una cupola mafiosa gestita da due uomini che, guarda caso, hanno finito per pagare solo loro, mentre tutti gli altri ancora girano a piede libero per strada vantandosi della loro innocenza.
Per quanto ci riguarda esistono due possibili soluzioni della vicenda:


Si ritengono tutti quanti innocenti: In tal caso imponiamo alla FIGC la restituzione degli scudetti 28 e 29, con tanto di pubbliche scuse sull'accaduto e allo stesso tempo imponiamo che la Juventus FC spa chieda un risarcimento economico commisurato al danno corrisposto. Questo ci sembra IL MINIMO che la società possa fare per mostrare finalmente un pò di rispetto verso tutti i suoi tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno anche nell'anno funesto della B.

Si ritengono tutti colpevoli: In tal caso chiediamo a gran forza alla FIGC che apra un nuovo processo sportivo in base alle nuove intercettazioni tenendo il medesimo metro di giudizio che fu utilizzato quattro anni fa. Il che, tanto per essere chiari e non lasciare nulla di intentato al caso, significherebbe far passare la seconda "onesta" squadra di milano sotto le forche caudine della serie cadetta.


I comportamenti erano gli stessi per tutti i dirigenti, quindi chiediamo parità di trattamento per tutti.
Altre soluzioni non saranno accettate dal popolo bianconero, pertanto non crediate che scucire lo scudetto dell'onestà dalle maglie interiste possa servire per insabbiare tutta la vicenda.
Vogliamo il processo, vogliamo la verità. Il tempo delle mezze verità e dei giochi di potere è finito.

Siccome tutti i nostri precedenti garbati inviti a fare chiarezza in merito a questa vicenda sono miseramente caduti nel vuoto, ora siamo costretti a passare alle minacce.
Se le nostre richieste non verranno accolte sia dalla Juventus FC che dalla Federazione noi siamo pronti a boicottare in toto il prodotto calcio, in quanto in quel momento sarebbe chiaro a tutti che non si tratterebbe più di uno sport, ma di una farsa in cui è giusto far vincere chi ci mette più denaro.
Niente abbonamenti agli stadi, niente biglietti, niente abbonamenti alle pay-tv, niente merchandising, niente di niente.

Un calcio così noi non lo vogliamo.

Un calcio così lo manderete avanti senza i nostri soldi.

Un calcio così lo manderete avanti coi soldi del sig. Moratti.


Siamo tanti, siamo attenti allo svolgersi della vicenda e siamo infuriati.
Non metteteci alla prova, perchè vi assicuriamo che in tal caso porteremo i nostri soldi altrove.
E' un nostro sacrosanto diritto e nessuno potrà mai togliercelo.

Lo staff di J1897network.com

effect 07-05-2010 07:41 PM

YouTube - Intercettazioni Inedite: Bergamo e Facchetti del 11/05

Nooo, loro sono onesti!!!

effect 07-05-2010 07:42 PM

Ah!
se queste le ascoltavano prima, ai tempi che pagò solo la Juve, col caxxo che l'inter adesso si faceva la finale della champions league...

effect 07-05-2010 07:54 PM

Quote:

UN ALTRO ERRORE
Inter- Sampdoria 2005 Secondo i Carabinieri è finita 3-3 e non 3-2
Nell’informativa il risultato è sbagliato e si sostiene che Moggi istruì Bertini per fermare i nerazzurri. E Garrone ora sospetta dell’Inter.

TORINO. Venerdì 7 gennaio, si tengono i sorteggi arbitrali. Per Inter- Sampdoria viene sorteggiato l’arbitro Bertini, secondo l’accusa al processo di calciopoli uno degli arbitri fedeli alla cupola di Luciano
Moggi. Dalle nuove intercettazioni sono emerse alcune conversazioni fra il designatore arbitrale di allora Paolo Bergamo e il presidente dell’Inter Giacinto Facchetti. Una in particolare arriva poco prima di quella partita, alle 12.53 i due si chiamano. Facchetti dice: « Sto andando allo stadio l’ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L’ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri » . Bergamo risponde: « Vedrai che sarà una bella partita. ( Bertini) viene predisposto a fare una bella partita » . Facchetti: « Si si, va bene » . Bergamo: « È una sfida che vedrai la vinciamo insieme. Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale… » .

VITTORIA! La partita effettivamente va bene per l’Inter che, sotto di due gol al 38’ del secondo tempo, mette in atto nei minuti finali una clamorosa rimonta completata dopo il 90’ e la gara finisce 3- 2 con il gol finale di Alvaro Recoba a segno al secondo dei cinque minuti di recupero concessi dal quarto uomo Danilo Nucini. Una vittoria rocambolesca che martedì scorso il presidente sampdoriano Garrone ha ricordato e, facendo riferimento a quei contatti telefonici fra Inter e designa*tore ( così come a quelli fra il tecnico dell’Udinese di allora e lo stesso Bergamo prima di Udinese- Samp), ha detto: « La Samp lottava per il quarto posto anche nel campionato 2004- 05, ma poi entrarono in azione i sistemi allora utilizzati, ora ben noti, e l’obiettivo sfumò » .
NO, PAREGGIO! Chissà cosa penserebbe leggendo l’informativa dei Carabinieri che condussero le indagini nel 2004/ 05 e che in quella designazione e in quella partita trovano una conferma dello strapotere di Moggi, che intervenì su Bergamo per fare designare il “ fedele” Bertini e poi sullo stesso Bertini ( attraverso la presunta utenza svizzera) per condizionare la partita dell’Inter, concorrente per lo scudetto. E infatti, sostengono i Carabinieri, l’Inter fu bloccata sul 3- 3.
.

effect 07-05-2010 07:59 PM

Peccato non poter sentire il parere di qualche interista...

Comunque articoli come questo postato,
solo tuttosport ne parla... chissà perché gli altri tacciano!

greatescape 07-05-2010 09:31 PM

scusa effect ma in tv tutte queste cose non le passano
secondo me il calcio è talmente corrotto ad ogni livello e continua ad esserlo tutt'ora che queste cose le faranno passare senza dire nulla
adesso abbiamo lo scandalo scagliola e anche di questo sono sicuro che rimarra impunito
e sai quanti ce ne sono tra i politici di scandali di corruzione

effect 07-05-2010 10:00 PM

Uhhhh! politicopoli, ma qui ci sarebbe di aprire un nuovo 3d.

effect 08-05-2010 08:53 AM

"moratti ha un regalino per te..."
YouTube - Intercettazioni Inedite: Bergamo e Facchetti del 23/12/04

"e il numero 1 degli arbitri..." "Li non devono fare sorteggi..."
YouTube - Intercettazioni Inedite: Mazzei e Facchetti.

La B non gliela toglieva nessuno!
Anzi vi dirò,
secondo me ai tempi due grandi società come Juve e inter, non le mandavano in B, o forse mandavano solo la Juve, tanto l'obiettivo era solo quello... e all'inter qualche multina... però lo scudetto glielo assegnavano lo stesso ahahahaha

effect 09-05-2010 12:05 AM

Ascoltate questo inedito...
pezzi di infami!

YouTube - Intercettazioni Inedite: Montezemolo ed il ribaltone

greatescape 09-05-2010 10:03 AM

in un paese piu civile tanti episodi sarebbero stati puniti in pochissimo tempo
qui vanno per le lunghe come la nostra giustizia ci ha abituato cosi noi tutti ci dimentichiamo e non ci pensiamo piu
vallettopoli calciopoli politicopoli ecc

effect 09-05-2010 10:15 AM

Dicono che la sentenza sarà entro il 2010.

Quote:

A Napoli si procede a tappe forzate. E per lo scudetto 2006 la Figc indagherà in estate
TORINO, 3 maggio - Quando finirà calciopoli? Per qualcuno è una domanda, per altri un’implorazione, per tutti c’è una risposta: entro la fine del 2010, al massimo all’inizio del 2011, dopo le feste natalizie, si dovrebbe mettere il primo punto al processo penale di Napoli. Nel frattempo la Figc dovrebbe aver concluso le indagini dell’inchiesta aperta nelle scorse settimane e chissà - aver preso una decisione quantomeno sullo scudetto del 2006, assegnato a tavolino all’Inter e in odore di revoca, considerate le ultime evoluzioni di Napoli. Insom*ma, bisogna avere pazienza, ma non troppo per arrivare a qualche conclusione concreta del tanto parlare (e ascoltare) di quest’ultimo mese e mezzo, in cui la vicenda calciopoli ha risuscitato l’attenzione su stessa, con la comparse delle “nuove” intercettazioni.

IL LISTONE - L’undici maggio si torna in aula. Primo fondamentale passaggio dell’udienza sarà la presentazio*ne del listone di telefonate da acquisire, in via di perfezionamento da parte della difesa di Luciano Moggi (i cui consulenti continuano a scandagliare le 171.000 intercettazioni delle indagini alla ricerca di spunti interessanti per vedere l’intera vicenda sotto un’altra luce). Il giudice Teresa Casoria a quel punto disporrà che un perito del Tribunale (dovrebbe trattarsi di Roberto Porto) sbobini e trascriva in modo ufficiale le chiacchierate (dirimendo, fra l’altro, anche il dubbio di chi ha pronunciato il nome di Collina nella ormai famigerata intercettazione Facchetti- Bergamo del 28 novembre 2004). Il tutto porterà via all’incirca un mese e mezzo, visto che le telefonate potrebbero essere 150.

I TESTE - Ma l’udienza della prossima settimana (domani salta quella prevista per lo sciopero degli avvocati napoletani) sarà anche quella con teste eccellenti, visto che sono attesi Roberto Mancini e Carlo Ancelotti, che i pm hanno richiamato dalla Premier League per farsi raccontare il loro punto di vista sulle malefatte di Moggi. Sarà sentito anche Fabio Vignaroli che nel maggio del 2005 giocò Lecce-Parma, partita che, secondo l’accusa, De Santis pilotò sul pareggio per favorire la Fiorentina.

MORATTI - Con l’11 maggio si conta di finire i teste dell’accusa (anche se è possibile uno sforamento al 18) e a quel punto si dovrebbe cominciare con quelli della difesa ed eventualmente quelli delle parti civili (che sempre l’11 dovranno segnalare eventuali persone da chiamare in aula). Dal 18 in poi, quindi, ogni udienza sarà buona per ascoltare, fra gli altri, Massimo Moratti, che i legali di Moggi vogliono interrogare a proposito delle nuove intercettazioni che riguardano l’Inter.

greatescape 09-05-2010 10:24 AM

vabbe ora ci sono i mondiali poi la champions normale magari lo faranno dopo settembre quando la maggior parte degli avvocati torna dalle vacanze

effect 09-05-2010 10:30 AM

Yes,
l'Italia vince il mondiale,
l'inter la champions league e poi la sentenza...
SPERIAMO! ehehehh...

orange 09-05-2010 12:17 PM

Quote:

Originariamente inviato da effect (Scrivi 192752)
Yes,
l'Italia vince il mondiale,
l'inter la champions league e poi la sentenza...
.

Cos è? Una gufata

effect 11-05-2010 11:01 AM

Pure Facchetti e Meani parlavano di griglie

Le intercettazioni del 2006 a confronto con quelle del 2010: riesaminiamo la sentenza alla luce delle nuove telefonate emerse dal processo di Napoli

ROMA, 11 maggio - Nel giorno in cui la Juve fa ufficialmente la sua mossa nelle sedi della giustizia e della politica sportiva e all’immediata vigilia dell’entrata nel processo penale delle nuove telefonate (e per induzione nell’indagine Figc aperta da Palazzi), appare utile a tutti (compresi gli 007 del neonato pool Calciopoli 2) il confronto tra le telefonate esaminate dalla giustizia sportiva allora e ora. Se Abete dovrà rivedere i presupposti dell’assegnazione firmata Guido Rossi, si cominci a fare un’idea pure lui. Audio con audio, trascrizione con trascrizione: il 2010 come il 2006, almeno dal punto di vista del metodo investigativo. I dubbi sulla limpidezza degli assegnatari dello scudetto 2006 all’Inter, se ci sono, sono in questi confronti. Che a puntate proponiamo qui, elaborando la sentenza Caf e le trascrizioni vecchie prossime venture (grazie anche al lavoro di Nicola Pen*ta, consulente di Moggi, ma anche ju29ro.com, uccelllinodidelpiero, calcioblog.it e della coppia Angelini-Zampini di “La Juve è sempre la Juve”). Il lavoro è operato sfruttando le tesi della prima sentenza dei giudici sportivi, quelli della Caf neonata agli ordini di Cesare Ruperto. Partiamo dalla telefonate delle telefonate: Bergamo e Moggi che il 9 febbraio 2005 fanno la griglia di prima fascia. A pagina 83 della sentenza di condanna per illecito strutturale l’enfasi data alla circostanza è grande. «Il rapporto preferenziale (ma non più esclusivo, ndr) tra i dirigenti della Juventus e i designatori è alla base dell’opera di condizionamento da essi posta in essere (...) Pienamente provati sono da ritenere altri modi in cui l’opera di condizionamento veniva attuata. Il primo è quello della interferenza di Moggi nella fase di predisposizione delle griglie e, dopo il sorteggio dell’arbitro, nella fase di designazione degli assistenti». Così i giudici federali. E così, invece, le telefo*nate.

GRIGLIA BERGAMO-MOGGI
(9 febbraio 2005)
Bergamo: «Vediamo chi ha studiato meglio... Chi metti in prima griglia di squadre?
Di partite?»
Moggi: «Aspe... fammi piglia’ il foglietto. Perché io me la sono guardata oggi per bene, uhm? allora, io ho fatto: Inter-Roma »
B: «Sì»
M: «Juventus-Udinese»
B: «Sì»
M: «Reggina-Milan»
B: «Sì»
M: «Fiorentina-Parma, che non può non esse messa qui, e Siena-Messina»
B: «Sì»
M: «Ho fatto di cinque, ma si po fa anche di quattro però! Non è che, però, SienaMessina mi sembra una partita abbastanza importante. Mi sembra, eh?»
M: «Io c’ho messo Bertini...»
B: «Uh»
M: «Paparesta che ritorna?»
B: «No, Paparesta non ritorna»
M: «Ritorna venerdì»
B: «No, Paparesta non ritorna»
M: «Ritorna venerdì»
B: «Ma sei sicuro?»
M: «Sicuro»
B: «Ma se mi ha detto Gigi che questo impegno con l’Uefa lo tiene fuori fino al 12»
M: «Ehm, ti ha detto una ca... ed il 12 quand’è?»
B: «Sabato»
M: «No, no, lui ritorna venerdì sera. Bertini, Paparesta, Trefoloni, Racalbuto, ci avevo messo Tombolini, poi ha fatto casino con la Lazio, non lo so questo qui com’è, cioè ha fatto casino, ha dato un rigore? »
B: «Uh»
M: «E questi qui erano gli arbitri che io avevo messo in questa griglia»
B: «E Rodomonti al posto di Tombolini, no?»
M: «O Rodomonti al posto di Tombolini va pure bene»
B: «Ed allora s’era fatta uguale, vedi!»
M: «Io, io credo... credo che questa qui possa essere una griglia... una griglia...»
Alla fine la griglia giusta è: Inter- Roma 2-0 a Trefoloni, Reggina- Milan 0-1 a Racalbuto, Bertini per Siena-Messina 22, Rodomonti a Juventus-Udinese 2-1, Paparesta in Fiorentina- Parma 2-1. Ma le griglie non erano solo affar loro: al gioco partecipavano in tanti. Bergamo lo dice anche all’Ufficio Indagini: «Parlavo anche Facchetti, Meani, Capello, Sacchi e tanti altri dirigenti».

GRIGLIA FACCHETTI-MAZZEI
(25 novembre 2004)
Mazzei: «Sono in macchina che vado a Coverciano».
Facchetti: «Sceglili bene per domenica sera eh?».
M: «Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta».
F: «Ivaldi e Pisacreta?».
M: «Eh sono il numero 1 e il numero 2».
F: «Sì certo, e il numero 1 degli arbitri? (Collina? Ndr)».
M: «Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1».
F: «No lì non devono fare i sorteggi, ci devono ».
M: «Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna».
F: «Ma dai?».
M: «Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte».
M: «L’unica cosa è che devono studiare una griglia dove le possibilità sono più alte per LUI..»
F: «Ma se mettono De Santis che ha già fatto la Juve domenica e non può, mettono Rosetti che è di Torino...»
Beh, facendo così il numero 1 (Collina, ndr) esce per forza
GRIGLIA FACCHETTI-BERGAMO

(26 novembre 2004)
Facchetti: «Senti, per domenica allora? »
Bergamo: «Senti, per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita»
F: «Vabbe, ma metti dentro qualche...»
B: «Collina! Ma tutti internazionali, Giacinto, così perlomeno non c’è discussione... perché c’è dentro... Collina, Paparesta, Bertini e c’è dentro Rodomonti»
F: «Ho capito»
B: «Sono tutti internazionali e abbiamo evitato che ci fossero troppi giovani, per esempio anche se Trefoloni sta facendo bene... però preferisco lasciarmelo al girone di ritorno... e poi non abbiamo altri sinceramente... Messina non mi dà garanzie »
F: «Ho capito, va beh, con Bertini abbiamo avuto qualche problemino»
B: «Con chi?»
F: «Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso là a Torino. Anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini?»
B: «Semmai, sfortunatamente fosse così, ci parlo, perché anzi, semmai è meglio, ti devo dire, capito...»
F: «Non lo so, volevo dirtelo, qualche problema lo abbiamo avuto».

GRIGLIA FACCHETTI-BERGAMO/2
(11 maggio 2005)
Bergamo: « ( ...) Senti Giacinto per domenica è una partita che consideriamo abbastanza tranquilla ci mettiamo anche un esordiente ( in griglia, ndr). Per voi va bene? »
Facchetti: «Va bene, se vuoi anche... Va bene...»
B: «Però volevo dirtelo, non pensare mai ad una mia disattenzione»
F: «Domenica un esordiente mi va anche bene»
B: «Un esordiente, c’è Mazzoleni»
F: «Mazzoleni è bergamasco... C’è pure il fratello»
Non solo Juve e Inter, comunque, tranquilli: non per questo venne punito il Milan (col piumino alla fine dei conti: via libera per la Champions, poi vinta nel 2007), ma ecco due Meani doc dell’epoca che ora andrebbero rivalutati.

GRIGLIA MEANI-PAIRETTO
(20 settembre 2004)
Meani: «Che griglia, che griglia farete oggi? Ancora il solito?»
Pairetto: «Ma penso che divideremo ancora in due si si si là»
M: «Io penso ancora dentro Rosetti, Pieri... »
P: «Si questi qui sai... Rosetti, Racalbuto, Bertini. Dondarini sta andando bene, molto bene»
M: «Dondarini è ora che...»
P: «...Sai che dobbiamo lanciarlo»
M: «...Provi anche un po’il San Siro... No, ma non c’è problema eh, tutto a posto»
P: «Bene»
M: «Ti ringrazio tanto eh»

GRIGLIA MEANI-BERGAMO
(28 aprile 2005)
Meani: «Te chi mi mandi a Firenze?»
Bergamo: « Come griglia? Te dici come griglia di arbitri? L’abbiamo fatta a tre ma mi fai dire una cosa che con Gigi (Pairetto, ndr) non abbiamo ancora concordato. Ho in mente di metterne tre perché non voglio preclusioni e gli arbitri sono Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi perché poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio mettere la domenica successiva ( la griglia per Milan-Juventus, ndr)»
M: «Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta »
B: «Sì»
M: «Collina»
B: «Sì»
M: «Trefoloni»
B: «Sissignore, e mi ci gioco la testa»
M: «Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto »
B: «Stai tranquillo, stai tranquillo»
M: «Perché se no gli tagliamo la testa noi»
B: «Stai tranquillo»
M: «Se no chiamalo e parlagli»
La griglia tricolore sarà Collina (che arbitrerà Milan-Juve), Paparesta e Trefoloni.

tuttosport.com

è un riassunto più che altro,
cose che già si sapevano...

effect 26-05-2010 07:35 PM

Che dire...
alla fine si sta capendo che calciopoli è stata sempre una farsa... (noi Juventini lo sapevamo da mooolto prima)
Avete sentito Mancini che ha fatto marcia indietro? Prima nel 2006 accusò Moggi, ora Ieri assolve Moggi... così facevan tutti!
Tanto che Ziliani ( che dovrebbe essere un giornalista, così dice... (antiJuventino lo è, questo lo so)) guardate che articolo ha scritto:

Quote:

Roberto Mancini: un uomo chiamato coniglio

Riflessione sulla drammatica deposizione, tutta a difesa di Moggi, resa da Mancio al tribunale di Napoli dopo una vita passata a urlare e strepitare contro le soperchierie di Big Luciano e della Cupola - Come darsi dell'inetto e vivere felici

Roberto Mancini: una vita a frignare contro Moggi, e adesso dice "mi ero sbagliato"

Quando due estati fa, in totale controtendenza con l'opinione prevalente nei mass-media italici – riassumibile nella frase: “non è possibile licenziare l'allenatore che ha vinto gli ultimi tre scudetti” -, scrivevamo che Moratti aveva fatto benissimo ad ingaggiare un grande come Mourinho e a disfarsi di una mezza tacca come Mancini, eravamo certi di quel che scrivevamo: e il tempo è stato galantuomo. Ebbene, a distanza di due anni, a conferma della bontà della posizione presa, è successo un fatto nuovo (che non ha nulla a che vedere con la Champions vinta dall'Inter 45 anni dopo Herrera): e il fatto nuovo è che Mancini, dopo aver dimostrato di essere una mezza tacca come allenatore, ha dimostrato di essere una mezza tacca anche come uomo. È stato indecoroso lo spettacolo che Mancini, testimone d'accusa nel processo-Calciopoli, ha dato martedì al tribunale di Napoli: l'ex allenatore dell'Inter, novello dr. Jeckill e mr. Hide, chiamato a deporre nel processo contro la Cupola si è trasformato come d'incanto nel più formidabile teste a difesa di Moggi & company. Ma con la sua balbettante deposizione, tutta a base di “probabilmente”, “non ricordo”, “lo facevano tutti” e “sono cose che si dicono nella foga del momento”, Mancini non si è limitato a fare un favore a Moggi, ma ha ottenuto l'incredibile risultato di rendere ridicolo il suo passato (e quindi la sua figura) di allenatore.

Ricapitolando: dopo aver passato anni sulla panchina dell'Inter a scattare come un tarantolato contro i Trefoloni e i Rosetti di turno, a lanciare accuse contro un sistema arbitrale giudicato troppo contiguo a Moggi e a giustificare sconfitte e terzi posti con le prepotenze subite da un Palazzo che agiva con le modalità dell'apparato mafioso, dopo aver diviso il podio degli anti-Moggi con Zeman e Franco Baldini, a scandalo scoperchiato e a condanne comminate sia in sede di giustizia sportiva (Juventus in B), sia in sede di giustizia penale (3 anni per associazione a delinquere a Giraudo e Lanese nel rito abbreviato del processo-Calciopoli, un anno e mezzo a Moggi per violenza privata e minacce nel processo-Gea), Mancini è riuscito nell'impresa di schierarsi contro l'evidenza, diremmo contro la storia, ingranando una grottesca e catastrofica – per la sua immagine - marcia indietro. Calcolando male il peso delle sue parole, però. Perché se è vero che i campionati trascorsi a frignare, strepitare e lanciare accuse contro la banda-Moggi non erano poi così irregolari come Mancini voleva farci credere, e le cose che Roberto diceva e le accuse che apertamente lanciava erano “sfoghi dettati dalla foga del momento” (ha detto proprio così, il prode Mancio, sotto giuramento al tribunale di Napoli), allora la conclusione è una sola: Mancini era un allenatore scarso che perdeva le partite per incapacità e non sapendo perdere dava la colpa agli altri. Il classico inetto, insomma, incapace di accettare il verdetto del campo. Un piagnone.

In un colpo solo, con i 15 minuti di deposizione (agghiacciante) resa martedì a Napoli, Mancini ha fatto passare il seguente doppio messaggio: 1) “Quando con l'Inter perdevo e accusavo la Juventus (e il Milan) di imbrogliare, dicevo il falso e lo facevo tradito dal mio temperamento”; 2) “Quando dopo Calciopoli ho vinto uno scudetto a tavolino e due sul campo, l'ho fatto senza merito: qualcuno aveva mandato in B la Juve e penalizzato il Milan, ma non era il caso, davvero, perché erano cose che facevano tutti”.

Domanda: un voltafaccia così, roba che al confronto quello di Capello ai tempi della Roma (“Non potrei mai allenare un club di malaffare come la Juventus”) impallidisce, come si spiega? Detto che Mancini sta al coraggio come Giuda sta alla fedeltà, l'invereconda commedia recitata nell'aula del tribunale di Napoli che motivazioni ha? Forse Roberto sta provando ad ingraziarsi il mondo-Juve che un pensierino a lui, nel dopo-Ferrara, l'aveva fatto? A pensar male si fa peccato ma a volte s'indovina. E forse Mancini, nel timore che dopo il fallimento del suo primo anno al City (il 4° posto-Champions finito al Tottenham) arrivi anche il secondo fallimento targato 2010-2011, ha solo voluto mandare un messaggio al popolo Juve: mi genufletto, mi cospargo il capo di cenere e mi do a voi anima e corpo.

Nel caso abbiate bisogno, in futuro, fate uno squillo.

Paolo Ziliani
Mah...
Avete letto l'ultima intercettazione di Facchetti? No? ve la posto va...

Quote:

Il 4 dicembre l'ex assistente Rosario Coppola, interrogato come teste dell'accusa, ha riferito che i carabinieri, dai quali si era recato spontaneamente raccogliendo l'invito di Borrelli, gli dissero che l'Inter non interessava e che "A noi non risulta che l'Inter facesse pressioni, non abbiamo registrazioni...". Perché risposero così a Coppola? Perché l'Inter non interessava?
Abbiamo visto che di registrazioni ne avevano, eccome. Abbiamo visto che non erano solo auguri di Natale, come ci avevano detto all'inizio. Ed avevano anche questa nuova intercettazione, molto eloquente, ritrovata dalla difesa di Moggi e che tratteremo in questo articolo.
Abbiamo già potuto sentire la telefonata tra Bergamo e Facchetti del giorno precedente l'incontro Cagliari-Inter (12 maggio 2005), semifinale di Coppa Italia, quella sullo score 4-4-4 di Bertini con l'Inter che avrebbe dovuto smuovere la casella della V, come vittorie. Intercettazione trasmessa da Matrix nella puntata su Calciopoli, e che persino Ruggiero Palombo ha definito "che non vanno bene" affacciandosi dal suo Palazzo di vetro.
La partita termina con il risultato di 1-1, Bertini non riesce a smuovere "quella giusta" di casella, ma l'Inter passa e andrà poi a battere la Roma nella doppia finale di coppa Italia. Per Auricchio ed i suoi uomini non era "rilevante" quella telefonata e non è stata giudicata rilevante neppure questa che, piaccia o non piaccia, ci sembra peggiore, perché conferma la prima e la aggrava per il comportamento di Facchetti prima della partita, che Bertini riferisce a Bergamo.

Dopo Cagliari-Inter, 1-1, 12 maggio 2005.
Bergamo: Pronto?
Bertini: Sei a letto Paolo, eh?
Bergamo: No... Allora?
Bertini: Comè andata? Che mi dici?
Bergamo: Ma io ho visto l'ultima mezz'ora perché mi avevano avvertito di questo... di questo fallo di mano che no... non era mica espulsione...oh...
Bertini: Quella non è espulsione...
Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.
Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la... forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un'occasione...
Bergamo: No... un'occasione di.. assolutamente.
Bertini: E' stato quello che... l'unica cosa...
Bergamo: Protestavano un po' quelli dell'Inter... sono un po' insofferenti quando...
Bertini: Eh me ne son accorto. E'stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l'altro c'è stato Facchetti che all'inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre... 'Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l'Inter non è che sia un grande score' ha detto. Quindi l'abbiamo preparata in questo modo la partita.
Bergamo: Mmhh
Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.

Bergamo: Bisogna che ci parli, sì... più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto; ma questo non capisce un ca**o...
Bertini: Ma io ho l'impressione...Non so neanche l'interlocuzione più giusta quale possa essere... Questo veramente... a volte è imbarazzante... Una premessa del genere... ci siamo... ci siamo guardati tutti, prima della partita.
Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s'è accorto che m'hai già chiamato..
Bertini: Sì, sì, certo... e quindi... niente, insomma... questa situazione... te l'ho detto, appunto.
Bergamo: Grazie. Comunque la partita... un clima...
Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene...
Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io...
Bertini: Sì, perchè poi tra l'altro non ha neanche senso, non mi sembra di aver fatto... Anzi.. anzi! Va buo'...
Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.
Bertini: Ci sentiamo domani.
Bergamo: Ciao, grazie.
Bertini: Ciao, grazie.
Interessante vero? Ma no... loro sono gli onesti, La Juve e Moggi ladri, da mandare una in B e l'altro in galera.

Va be, vediamo come va a finire, perché mi sa tanto che io dirò addio al calcio.

effect 26-05-2010 07:55 PM

L'audio... (un giorno prima...)
YouTube - FACCHETTI PARLA ECCOME SE NO CON BERGAMO

In questa pagina trovate l'audio della intercettazione che ho postato prima...
Bertini sull'imbarazzante visita di Facchetti prima della partita - Ju29ro.com

effect 01-06-2010 10:16 AM

QUESTA è INCREDIBILE!!!


Dopo Piccioni e Narducci, spunta anche Auricchio: è proprio triplete!

Riceviamo da un lettore e pubblichiamo:

C'erano un argentino, un milanese e due napoletani...
Sembrerebbe l'inizio di una barzelletta... In effetti la storia che sto per raccontarvi forse un po' lo è.
Roma, Palazzo Valentini (sede istituzionale della Provincia di Roma), giovedì 27 maggio ore 17,30.
Si presenta il libro di Pablo Llonto ("I mondiali della vergogna"), un giornalista argentino che, trentadue anni dopo, ritorna sui Mondiali del '78 e sui misfatti di cui si macchiò il regime militare argentino dell'epoca.
La prefazione del libro è a firma di Giuseppe Narducci, il PM di Napoli.
L'accostamento per la verità mi pare singolare; la curiosità mi vince. Andiamolo a sentire questo dott. Narducci, andiamo a vederlo da vicino.
Le sue apparizioni al processo di Napoli non mi sono piaciute ma, lo so, quando c'è di mezzo la Juve torno bambino: l'amore mi acceca.
Devo superare i miei pregiudizi: un po' di obiettività, mi dico, e tutto sarà più chiaro.
Alcune fortunate coincidenze mi portano nel centro di Roma in prossimità dell'orario previsto per l'inizio della presentazione e così mi convinco.
La sala è ampia: molte file di sedie (sufficienti per almeno 150 persone), diversi posti vuoti.
Una rapida occhiata al palco dei relatori. Riconosco solo Gianni Minà... Mmmh... Non è un buon inizio: vabbè che devo essere obiettivo, ma certo non potete chiedermi miracoli.
L'inizio dell'intervento di Pablo Llonto fortunatamente mi rapisce... ma dov'è Narducci? Comincio a scrutare la platea ma non lo vedo: dannazione, magari non è venuto!
Guardo la prima, la seconda, la terza fila quando, all'improvviso, scorgo, sia pur di spalle, una sagoma divenutami negli anni (purtroppo) familiare... No, non è Narducci... E' il "petroliere" cartonato, l'indossatore di scudetti altrui... E' proprio lui, Massimino Moratti!!!
E che ci fa Moratti qua? Pochi giorni dopo aver vinto la Champions, alla presentazione di un libro sui Mondiali del '78 e sul generale Videla, a Roma... Tutto questo mentre José lo ha appena mollato e Florentino non vuole neppure pagargli la penale.. Mah... Deve aver avuto davvero i suoi buoni motivi...
Non a caso mi sembra molto distratto, poco interessato al contenuto degli interventi.
Come uno scolaro indisciplinato è sempre lì a parlottare fitto fitto con il suo "compagno di banco"... Eh sì, perchè ci sono molti posti vuoti nella sala, ma la sedia vicina a quella del "petroliere" è occupata.
Deve essere un suo caro amico, mi dico: stanno sempre a parlà...ma allora che ce sò venuti a fà? Quanto gli piace chiacchierà a 'sti due, oh...
La curiosità cresce.
E chi sarà mai sto "compagno di banco" del petroliere? Magari è uno famoso... Che ne so, Cobolli Gigli... O magari Oriali (mi tornerebbe pure utile, devo rinnovare il passaporto)... No, niente, non si gira... Riesco a vederlo solo di profilo...
Certo, visto così, mi ricorda qualcuno... Però no, non può essere lui... Ma figurati... In Italia la giustizia è ancora una cosa seria...
Niente da fare, sono sempre il solito: mi è bastato intravedere la sagoma di Moratti ed il fanciullino bianconero che è in me (da quattro anni pure un po' incazzato) riprende il sopravvento e mi annebbia la vista...
Come fai a pensare certe cose? Come puoi anche solo pensare che lì, seduto vicino al "petroliere", a parlottare fitto fitto con lui come due vecchi amici, come due compagni di mille battaglie, come protagonisti di tante "zingarate" ci possa essere lui: Auricchio!!! Non ci voglio credere... Si sta girando...
Cazzo! E invece è proprio lui! Il Colonnello della Benemerita Arma dei Carabinieri, dott. Auricchio!
Il segugio di Calciopoli: quello che "l'Inter non ci interessa"; quello che trascrive le telefonate su Ilaria D'Amico e considera irrilevanti quelle sulle grigliate di Facchetti.
Lui sì, proprio lui, il testimone che ha già deposto al processo di Napoli e che parlotta fitto fitto con il testimone (Moratti) che a Napoli deve ancora deporre.
Sempre lui, quello che, trascrivendo 4.000 telefonate su 171.000, si è dimenticato di valutare la rilevanza non solo penale ma anche sportiva delle telefonate che non ha trascritto.
Lui che - così facendo e con la gentile collaborazione della Procura Federale della FIGC - ha fatto maturare la prescrizione sportiva regalando uno scudetto e l'impunità sportiva all'Inter e che parlotta fitto fitto con chi ha beneficiato dei suddetti graditi omaggi.
Lui, il persecutore di reati che parlotta fitto fitto con il consigliere di amministrazione di una società la cui security è accusata di aver spiato illegalmente mezza Italia politica, economica e sportiva e che per questo è sotto processo (la società) a Milano.
Lui, il custode della legalità che parlotta fitto fitto con il socio di Tronchetti Provera, quello che ammalia la "rosea" ma evidentemente non convince altrettanto la Panasiti, il GUP di Milano che ha trasmesso gli atti alla Procura per un supplemento di indagini sulla questione della security Telecom che faceva tutto da sola.
Il fanciullino bianconero sta prendendo il sopravvento e mi urla in testa: hai visto? Bisogna sempre credere ai bambini.
Mi difendo... Cerco di far prevalere le ragioni della ragione: ma no, dai ,è tutto legale.
Il fanciullino insiste: probabilmente è tutto legale, ma certo è tutto molto strano.
Mi arrendo: effettivamente è tutto molto strano.
Che c'entra Auricchio con i Mondiali del '78 e con Videla? Che c'entra Moratti con i Mondiali del '78 e con Videla? E se c'entra Moratti come mai solo lui e non anche almeno uno degli altri 19 presidenti di serie A?
La presentazione del libro si avvia alla conclusione: è il momento dei saluti e dei ringraziamenti che dal palco vengono innanzitutto rivolti a "Pino"... sì lo chiamano così il dott. Narducci... adesso finalmente lo vedo...E' poi la volta di Valerio Piccioni, il giornalista della Gazzetta che ora si alterna con Galdi nel fare i resoconti delle udienze da Napoli...
E' una riunione in cui sono tutti amici... Così si dicono gli uni con gli altri nel momento dei saluti e dei ringraziamenti...
Il fanciullino bianconero mi urla: ma lo erano anche e lo erano già nel 2004, tutti amici?
Non gli rispondo.
Sono perplesso, un po' stordito.
Siamo tutti in piedi, un signore con abito chiaro si avvicina al Colonnello Auricchio (sembrano in confidenza) ed a bassa voce gli fa: "Scusa, l'unica cosa che non ho capito è che c'entra Moratti?"
Il Benemerito si schernisce evasivo, balbettando un "No, niente, ha dato la disponibilità dei calciatori".... Una risposta in linea con quelle fornite al processo in qualità di testimone... Molto poco convincente.
E' tutto molto strano, ma almeno mi consolo: la stranezza l'abbiamo colta almeno in due.
Non di più purtroppo.
Sono passati cinque giorni ormai. E mentre la notizia di Moratti e Narducci che se ne vanno via insieme in ascensore sui giornali ci è arrivata, la presenza di Auricchio si è dissolta come quella di un fantasma.
Ha ragione il fanciullino bianconero. Il folle amore per la Juve non acceca: aguzza solo la vista. C'erano un argentino, un milanese e due napoletani...
Purtroppo non è una barzelletta.
Noi ci teniamo solo l'argentino e con lui il coraggio delle madri di Plaza de Mayo e la loro voglia di verità.


Dunque, sui giornali abbiamo letto della presenza di Moratti e di Narducci, nessuno ha notato quella del Colonnello Auricchio, seduto accanto al presidente interista. Se ad Auricchio e Narducci aggiungiamo Piccioni, l'inviato della Gazzetta al processo di Napoli, otteniamo un triplete di tutto rispetto, non c'è che dire. Tutti in trasferta a Roma, tra l'altro, che coincidenza! Qua sotto potete visionare il filmato (ripreso con un cellulare, ndr) che l'amico lettore ci ha inviato a corredo.

YouTube - Zanetti, Narducci e...!




fonte originale: Dopo Piccioni e Narducci, spunta anche Auricchio: è proprio triplete! - Ju29ro.com

-

Io vi sto aggiornando,
molte tv ormai non ne parlano più di calciopoli2 (del primo calciopoli ci fecero la testa tanta, certo, era colpevole solo la Juve...),
molti giornali, ancora oggi scrivono tante cazzate non vere, tipo ancora che moggi chiuse l'arbitro paparesta negli spogliatoi,
inventano fatti, capovolgono le cose, insomma, male informazione, lo schifo proprio.
Quindi se volete informazioni, io continuo e continuerò a farlo in questa discussione.
Se poi non leggete, non vi informate, per favore, evitate di fare i saputelli, insomma, evitate di fare gli interisti.
Grazie!

bad_horse 01-06-2010 02:01 PM

Ciao a tutti...

Caro Effect
con mio sommo rammarico ti dico che non succederà nulla...
Niente di niente...
L'inter ormai ha capito che non bisogna spendere i soldi per comprare brocchi ma che i soldi li deve spendere per farsi amici dirigenti in lega, funzionari pubblici e sopratutto giornalisti sportivi...

Credo che sia sotto gli occhi di tutti, sono rimasto di sasso quando la scorsa settimana in tre giorni a studio sport sono riusciti a non parlare mai della juve, quando giornali e tv non menzionano mai calciopoli 2 e così via...
Pensate che dica minkiate???
La riprova la potete avere con il filmato di striscia del fuori onda in cui Paris cerca di intervistare Moratti e si vede che quest ultimo lo rimprovera del fatto che alla rai si parla poco dell'inter...
Peccato Moratti, ti piacerebbe fossero tutti come studio sport e la7gold in cui ogni servizio c'è l'inter...

Ormai è andata, mettetevi il cuore in pace, le cose andranno in questa direzione per molto tempo...

Mi viene da ridere quando dicono che tutto quello che vincono se lo sono meritato...
Potrebbe anche essere vero, ma senza calciopoli con cazzo che Mourinho allenava l'inter, senza calciopoli col cazzo che prendevano Milito per 8MLN, col cazzo che compravano Ibra e poi lo scambiavano con Etoo...

Mò me fermo và... Sennò finisce a feto:D

Ciao

effect 01-06-2010 02:51 PM

YouTube - moratti si lamenta con la rai

Con quale faccia...

effect 02-06-2010 09:42 AM

Tacciono sul processo vero dopo quello mediatico del 2006

Il processo vero di Calciopoli non interessa più - Repubblica, zero righe. Corriere dello Sport, zero righe. Due dei giornali consultati da Auricchio per trovare riscontri a quanto ascoltavano nelle telefonate non hanno scritto nulla sull'udienza di ieri del processo Calciopoli. La Gazzetta, altro giornale superconsultato dagli investigatori, ha pubblicato online un servizio dell'inviato Valerio Piccioni di sole 12 righe e mezza, dimenticando di dire ai suoi lettori che è stata prodotta la famosa circolare dell'agosto 2004 che regolamentava l'accesso agli spogliatoi per gli addetti ai lavori (potete leggerla alla fine della nostra cronaca dell'udienza). Eppure si è parlato anche dei sorteggi, sempre spacciati come taroccati; per il quotidiano rosa un colpo di tosse di Bergamo, durante il sorteggio, meritò la prima pagina come prova del "truccaggio" dei sorteggi, mentre la deposizione del notaio che certificava le operazioni, mai interrogato da Auricchio, non ha guadagnato il titolo dell'articolo di Piccioni, e tanto meno sarà in prima pagina. Ottima e completa informazione, invece, su Tuttosport, con un servizio curato da Alvaro Moretti.
Un silenzio, quello dei media, che continua a coprire fatti clamorosi, come già avvenuto per l'intercettazione Bertini-Bergamo sull'imbarazzante visita di Facchetti all'arbitro prima della partita.

Ju29ro

effect 02-06-2010 12:18 PM

Calciopoli, smontati i sorteggi truccati

Ieri in udienza a Napoli, hanno parlato i testimoni di Pairetto. Il notaio e un giornalista spesso presente a Coverciano: «Mai notate anomalie». Gli arbitri Farina e Trentalange negano pressioni per favorire la Juve: «Non ci istruiva nessuno»
NAPOLI, 2 giugno - Bastava chiedere, in fondo. Chiedere ai notai dei sorteggi attesi come taroccati, chiedergli notizie e certificazioni anche postume della presa delle palline da parte di 38 giornalisti 38, chiedere come facessero i prestidigitatori Bergamoe Pairetto a darla a bere a tutti a via Tevere e Coverciano. Bastava chiedere alla Lega Calcio il documento prodotto ieri in udienza da Massimo De Santis: mica il quarto segreto di Fatima, una circolare del 5 agosto 2004, alba dei giorni di Calciopoli, in cui si dettava il vademecum del perfetto rapporto arbitrodirigente e i limiti e le caratteristiche dei mitici “addetti agli arbitri”. E invece abbiamo dovuto attendere oltre quattro anni per farci un’idea magari diversa da quella delle informative dei carabinieri. Ebbene, il giorno è però arrivato: ieri udienza a Napoli parla il notaio Ioli, seguiranno una teoria di arbitri e assistenti ora quasi tutti dirigenti apicali dell’Aia ma allora sui campi da protagonisti nella stagione dei veleni: manca Collina, per l’8 giugno dovrà produrre convincente motivazione o presentarsi.

ATTO NOTARILE - Parte il giornalista Pesciaroli, grande esperto di statistiche arbitrali. «Ho preso parte a quasi tutti i sorteggi avvenuti all’Aia e qualcuno avvenuto a Firenze: speravo, una volta almeno, di portare a casa lo scoop di un sorteggio truccato. E invece niente: non ce n’erano motivi, la presenza del notaio lì vicino mi tranquillizzava. Non ho mai avuto sospetti, se avessi visto qualcosa di irregolare l’avrei scritta sul Corriere dello Sport. Le griglie? Era statistica, qualche volta ci azzeccavo, altre no. Come mi attivavo per capire se c’erano trucchi? Guardavo tutto con attenzione, ero lì. E pur avendo fatto anche l’estrazione di anomalie, non ho registrato al tatto alcuna anomalia nelle palline. Quando si aprivano, venivano richiuse e rimescolate». Passa e chiude, testimone al notaio Antonio Ioli. «I verbali da me redatti sono agli atti, quando la pallina e sarà capitato qualche volta nelle centinaia di estrazioni si apriva, provvedevo a farla richiudere: non era possibile leggere il foglietto all’interno perché ripiegato in quattro (da Manfredi Martino, ndr): il nome di arbitro o partita non si poteva leggere. Io non ho mai avuto sospetti di irregolarità di quelle estrazioni che io certificavo: non avevo bisogno di refertare sulla qualità delle palline, ero nel controllo della situazione». Narducci chiede se non avesse sentito il dovere di chiedere alla Figc palline nuove. «Dottore, mi parli del contenuto dei miei atti: io non consideravo anomale queste circostanze. Mai avuto il sentore di anomalie nella procedura».

FISCHIETTI E BANDIERE - Tocca a Trentalange: «Pairetto e Bergamo, che pure non mi trattava benissimo, non mi hanno mai chiesto favoritismi o fatto pressioni. Conosco da una vita anche il padre di Pierluigi Pairetto, Antonio che era un amico di Moggi di antica data. Se sono mai stato fermato? E’ toccato anche a me: 4 mesi senza serie A per aver espulso Capello. Ma allora allenava la Roma» Poi la giudice a latere Pandolfi ricorda la deposizione dell’ex dipendente Juve, Capobianco. «Ha avuto un’auto da Giraudo?» «Giraudo? No, ho Alvaro Moretti
comprato un’auto dalla Fiat con lo sconto che si faceva, non ricordo che auto, era nel 1995».

tuttosport

effect 06-06-2010 09:17 AM

Dossier illegali, parla Tavaroli
"Io e Tronchetti, ecco la verità"

L'ex capo della security: "Il presidente Telecom sapeva tutto. Su suo ordine ho protetto Montezemolo e indagato su Afef, Moggi e De Benedetti. E' un codardo, non si è assunto le responsabilità per ciò che chiedeva"

MILANO - Un Giuliano Tavaroli un po' appesantito, ma muscoloso, con l'occhio limpido e la voce ferma, rompe il silenzio dopo il patteggiamento a quattro anni e due mesi: "Sì, ho letto ovviamente i nuovi verbali di Tronchetti Provera". Scuote la testa: "E l'ho anche visto in tv in un'intervista sdraiata di Fabio Fazio, a prendere le distanze da me, a dire che quasi manco mi conosceva".

Ma, scusi, Tavaroli, si è sentito offeso?
"A livello personale non m'importa, qua c'è un'offesa professionale. E posso consentire ai giornalisti e ai magistrati di scherzare, al mio datore di lavoro no. Tronchetti sa bene che mentre lavoravo per lui ho fatto conferenze alla Nato, e anche in decine di università, perché la nostra Security aziendale era un modello. Adesso, tentano di farci passare, attraverso i loro avvocati, come un'accozzaglia di manigoldi. E lui? Fa finta di niente".

Ma lei e il dottore che rapporti avevate?
"Lui sembra voler interpretare il ruolo del gran signore che ha avuto un maggiordomo un po' infingardo, faccia pure, Tronchetti. Perché in effetti mi sono occupato anche di questioni personali e familiari... "

E cioè?
"Bah, gli esempi sono tanti. Un Natale mi chiama perché le figlie, di ritorno da Saint Moritz, sono state controllate e fermate in frontiera, e io a mia volta chiamo e corro. A Pasqua, un'altra emergenza. Bisognava aiutare il figlio di un amico, un ragazzo con seri problemi, che doveva finire in comunità, ma andava in giro. Tronchetti e il padre avevano paura che potesse commettere delle stupidaggini, eccoci qua, siamo noi che ci attiviamo per farlo sorvegliare ventiquattr'ore su 24, meglio di una mamma. Cose normali, sacrosante,
per carità, ma... ".

Ma nell'udienza preliminare, il dottore sostiene che vi vedevate poco, lo stretto indispensabile.
"Non ci vedevamo certo tutti i giorni, ma certo che ci sentivamo e, quando serviva, viaggiavamo anche insieme. E nei casi di emergenza era Tronchetti, o la sua segretaria personale, che mi chiamavano. Bastava chiedere alla mitica signora Longaretti come stavano le cose".

Anche con i tabulati telefonici si sarebbe potuto ricostruire la dinamica dei rapporti. È stato fatto?
"Non mi risulta, sarebbe stato davvero utile analizzarli per dimostrare quanto la Security vivesse "dentro" l'azienda e per l'azienda lavorava. Come investigatore, mi chiedo come mai in Procura non siano state passate in rassegna nemmeno le mie mail, che raccontano giorno per giorno che cosa fosse, nella realtà e non nella fantasia, la sicurezza di Pirelli e Telecom, la nostra vera storia. Sin dall'inizio ho chiesto che fossero esaminati i nostri computer, erano la cartina di tornasole più chiara".

Anche questo non sarà stato fatto dai sostituti procuratori...
"Esatto, non mi risulta".

Ma si troveranno questi vostri computer che erano stati sequestrati?
"Spero di sì, specie se qualcuno vuole capire".

Ci aiuti a capire lei come funzionava. Per esempio, il dottore l'ha chiamata per proteggere qualche persona importante in difficoltà?
"Più d'una volta. Mi chiamò per il suo amico Luca Cordero di Montezemolo, quando dovevano eleggerlo presidente di Confindustria. Vado da Tronchetti e vedo uscire Cesare Romiti. Il quale, mi dicono, non voleva che Montezemolo si presentasse, e parlava di un verbale giudiziario degli anni Ottanta, una vecchia inchiesta di Torino".

Lei è sicuro di quello che sta dicendo?
"Per appurare la questione, mi muovo con il mio collaboratore Sasinini, operiamo sul pm di Biella o di Asti, comunque un magistrato vicino al procuratore Giancarlo Caselli. Sasinini chiama il pm e organizziamo a casa di Tronchetti un pranzo con Caselli".

C'è stato questo pranzo?
"Che c'è stato è sicuro, ma io non ho partecipato".

Risulta un'indagine vostra sull'ingegner Carlo De Benedetti. È sempre Tronchetti a ordinarle il report sulle utenze, soprattutto elettriche, delle case dell'ingegnere, per sapere quanto tempo passa all'estero?
"Eh, si sa che in vari momenti tra i due non correva buon sangue".

È proprio vero che stavate aiutando l'Inter di Moratti contro Luciano Moggi?
"La pratica Ladroni, come la chiamavamo noi, riguarda le indagini sui rapporti tra la Juventus e gli arbitri. Volete sapere a quando risale? Al 2002... Succede che un arbitro bergamasco, ammiratore e amico di Giacinto Facchetti, anche lui bergamasco, un giorno scoppia e gli racconta i retroscena di quella che sarà Calciopoli. All'Inter vanno in fibrillazione, si spiegano alcune espulsioni, alcuni rigori assurdi e così Tronchetti consiglia a Moratti di chiamarmi".

Siete andati dalla magistratura?
"Era quello che volevo, ma la situazione è complessa e do a Moratti l'unico suggerimento possibile, e cioè portare Facchetti, come fonte confidenziale, dai carabinieri. Può parlare, resterà anonimo, l'indagine comincerà".

All'Inter che dicono?
"Tentennano, preferiscono non esporre Facchetti, forse hanno paura, io non posso intervenire più di tanto. Moratti mi dice che ha capito come stanno le cose e ne soffre, è preoccupatissimo, ma non vuole distruggere il calcio italiano. Allora che cosa possiamo fare? Si prepara un documento, che finisce sui tavoli dei sostituti procuratori Francesco Greco e Ilda Boccassini. E l'arbitro, convocato, va in procura, ma non è così facile come sembra... Fa scena muta. L'inchiesta Calciopoli non parte quindi da Milano, com'era possibile, ma partirà qualche anno dopo, a Napoli".


Davanti al gup Mariolina Panasiti s'è molto parlato dei dossier sull'ex sindaco di Telecom Rosalba Casiraghi.
"In una riunione con Carlo Buora, Tronchetti e Rocco di Torre Padula si fa il punto su come la stampa parla dell'azienda. Non bene, ci sentiamo sotto tiro e c'è il sospetto che sia la Casiraghi a soffiare le informazioni ai giornalisti. Nasce così la decisione di capire meglio".

Glielo consegnate fisicamente il dossier?
"A lui bastava quello che riferivo io. Un solo dossier legge di sicuro, quello relativo alla cognata, la signora Soriani, la seconda moglie del fratello, della quale durante l'interrogatorio davanti alla Panasiti, dice di non ricordarsi nemmeno il cognome... ".

Lei adesso è uscito dal processo Telecom e ha patteggiato la condanna per truffa e associazione per delinquere. Si sente uno sconfitto?
"No, e nemmeno un capro espiatorio. Mi sento di avere pagato i miei debiti e i miei errori, altri non l'hanno fatto. Io e la mia famiglia sì, e a caro prezzo. Ieri a scuola, mia figlia, di sette anni, si sente dire da un amichetto: "Tuo papà ha fatto delle cose brutte". Ma questo è inaccettabile, perché non ho fatto nulla di brutto, se non proteggere un'azienda, le sue strutture, i suoi uomini. Sono finito in un'inchiesta che non è arrivata alla verità e mi sa che il marasma non è ancora finito, perché comincia il processo per rito ordinario, quello che vede Emanuele Cipriani, il titolare dell'agenzia di investigazioni accusata dei dossieraggi illegali, come principale imputato. Immagino che lui mi chiamerà a testimoniare in aula, a settembre. E, come testimone, ho l'obbligo di dire la verità, e non posso nemmeno avvalermi della facoltà di non rispondere".

Lei, dunque, spera di ricevere finalmente le domande giuste? Sia il gip Gennari che il gup Panasiti, rimandando gli atti alla procura, hanno chiesto di indagare di più...
"Se lo dicono loro... Io sono stato un maresciallo dei carabinieri, sezione antiterrorismo, e la mia carriera successiva nasce dalla strada, non dalle raccomandazioni della politica. Quando mi sono congedato, sono stato chiamato da un cacciatore di teste a lavorare per Italtel e quando entro in Pirelli, il primo aprile del 1996, Cipriani è già lì. Lavorava sotto il manager Sola. Io, Cipriani e Marco Mancini non siamo dunque "tre amici al bar" che cercano di creare una combriccola a danno di Pirelli. Non ho portato via un euro, se molti credono che taccio perché ho un tesoretto all'estero, sbagliano. Tronchetti non mi ha coperto d'oro per non parlare e non sono stato zitto, è stato lo stesso gip Gennari a dire che ho collaborato. Non ho nulla di più dei miei stipendi. Ho il mio lavoro, un curriculum di tutto rispetto che hanno provato a infangare per salvare il presidente".

Il quale si è costituito parte civile contro di lei.
"Sì, lui e Afef. Ma siamo seri, che cosa volete che me ne importasse di indagare sui familiari di Afef? Tronchetti è un codardo, non ha avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità sui report che ci chiedeva, ha preferito offendere la dignità dei professionisti al suo servizio".

Ma lei e Cipriani siete amici o no?
"Sono amico di Mancini e ho un rapporto di conoscenza con Cipriani, punto e basta. Quando stavo in Italtel non mi sono mai servito dell'agenzia di Cipriani. Lo rincontro a Firenze tra il 78 e il 79. Lui faceva il funzionario di banca, ma fremeva per fare l'investigatore. Il suo idolo era Mancini, che lavorava per i servizi. Cipriani fa domanda per entrare nel Sisde, ma non ce la fa. Apre allora un'agenzia di investigazioni. Le nostre frequentazioni sono diverse. Per intenderci, io l'oratorio e gli scout, lui i figli di papà... ".

Ora siete grandi e, all'apice delle carriere, siete incappati nella legge.
"Già e quando scoppia l'inchiesta, passano sei mesi in cui non succede nulla. Io lavoro in Romania, poi a gennaio mi chiama Tronchetti Provera, che preme per riavermi in azienda in Italia. Facciamo una riunione con il capo del personale Gustavo Bracco e il capo del legale Francesco Chiappetta e lo stesso Tronchetti. Pensano di ripristinare, sempre con me a capo, un servizio più limitato di Security. Sempre a gennaio, c'è un altro incontro con Tronchetti, ed è presente anche il funzionario Valente. Il presidente si mostra preoccupato perché, mi dice, Cipriani ha consegnato alla Procura la password del dvd, e cioè la chiave del "forziere" che conteneva tutti i dossier della Polis d'Istinto. E là esistono anche due o tre pratiche che fanno paura a Tronchetti Provera, e lui stesso mi cita alcuni file sui politici, Fassino e D'Alema, che sono citati in Oak Fund, e Aldo Brancher".

E che cosa pensate di fare?
"Le ipotesi sono tante, ma in realtà l'azienda si paralizza. Si muove solo dopo la procura, e quando sa di non poter agire diversamente. E a me cambiano le carte sul tavolo. A giugno 2006 vengo licenziato, mi buttano a mare, prendono le distanze. Da gennaio a settembre 2006 mi cucinano e a settembre vado in galera. Un anno, di cui otto mesi e 13 giorni in isolamento. Del resto Tronchetti Provera conosce bene il metodo per far fuori qualcuno, quando arriva in Pirelli mandato da Mediobanca. Riesce a dare l'ultima spallata a Leopoldo Pirelli, ai tempi di Tangentopoli, quando lui e i manager vanno in procura. Indicativo sarà il discorso che Alberto Pirelli fa alla commemorazione del padre".

Ma, secondo lei, l'inchiesta milanese ha mai puntato a Tronchetti?
"Forse all'inizio, ma non so... Tronchetti mese dopo mese contava sempre di meno sullo scacchiere degli affari. Anzi, mentre Tronchetti tratta l'uscita di scena con il banchiere Giovanni Bazoli e la vendita di Telecom è ormai considerata cosa fatta, l'inchiesta finisce, puf".

Ma Tronchetti perché avrebbe avuto bisogno di lei per contattare chicchessia?
"Sì, so che dice così, ma è falso. Ovvio che poteva avere contatti con chiunque, ma è anche vero che c'era gente come D'Alema e Tremonti che non ci tenevano a vederlo".

E lei che cosa fa?
"Sono io che gli ho fatto fare la pace con D'Alema, per il tramite di Lucia Annunziata, e lo stesso con Tremonti, attraverso l'ex ufficiale della finanza Marco Milanese, che io conoscevo e che lavora con lui, ora è onorevole. Tronchetti confonde i contatti formali con quelli sostanziali. Per quelli formali c'era Perissich e Rocco di Torre Padula. Per gli altri, serviva il fido Tavaroli, ora rinnegato".

Lei dà del falso a Tronchetti, che invece fa l'anima bella, perché ha mentito in altre occasioni?
"Per esempio quando dice che le indagini su Oak Fund sono del 2005, invece sono nate nel 2001, dopo l'acquisto di Telecom dalla cordata di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno. Voleva sapere a chi erano andati parte dei soldi versati per l'acquisto di Telecom. Si pensava a una parte politica, la sinistra, a cui Tronchetti dava fastidio".

Fastidio?
"Sì, era entrato con i piedi nel piatto in Telecom, appetito da tanti. Voleva fare l'imprenditore indipendente e questo può comportare dei rischi. Ora infatti è sceso a patti con la politica, è nei ranghi, è diventato manovrabile come tanti, tanti altri. Forse è quello che volevano, farlo tornare a più miti consigli. Era una minaccia al potere, non era il potere. Ma di mezzo ci sono finito io, con la mia famiglia".


(05 giugno 2010)

Dossier illegali, parla Tavaroli "Io e Tronchetti, ecco la verità" - Repubblica.it

effect 06-06-2010 09:30 AM

Tuttosport - Intercettazioni, Paparesta ammette l’errore: "Il gol di Ibra era regolare"
L’arbitro di RegginaJuve a Pairetto: «E’ colpa dell’assistente».
L’ex designatore e Rosetti su Inter-Juve: «Toldo era da rosso. E Moratti si è lamentato».





Fonte: Tuttosport


TRA le migliaia di intercettazioni ai raggi x della difesa di Luciano Moggiemergono altre due telefonate che minano il sistema accusatorio dei pm. La prima, tra Paparesta e Pairetto, ruota intorno a Reggina-Juventus, partita chiave per Calciopoli: l’arbitro dà la sua versione dei fatti e ammette di aver sbagliato sul gol annullato a Ibra (dando la colpa all’assistente Copelli). Nella seconda, invece, Rosetti e Pairetto, commentando il pareggio 2-2 tra Inter e Juventus, concordano sull’errore di Rodomonti, che non ha espulso ma soltanto ammonito Toldo per il fallo su Zalayeta. E Moratti si lamenta pure: ma se l’Inter fosse rimasta in dieci forse il corso della partita sarebbe stato diverso.


Paparesta-Pairetto
Paparesta: «Gigi, sono Gianluca, ti disturbo?».
Pairetto: «No, figurati, sto andando al campo... Stai parlando con...».
Pap.: «Ho parlato con Cardona. Il quale mi ha detto “basta che contatti Di Matteo e gli fai fare una smentita”. Mi sembra una follia...».

Pai.: «Non è così facile...».
Pap.: «Anche perché già contattare Di Matteo è impossibile. Ho chiamato la segreteria della Rai e ho detto che avevo bisogno del suo numero. Mi hanno risposto che non me lo potevano dare, allora ho lasciato il mio. Aoggi non mi ha richiamato... Evidentemente si sente in difetto perché... Ho avuto la registrazione, questo non ha detto “Paparesta mi ha detto del gol in fuorigioco o altro”. Ha detto “Questi sono gli episodi, gol annullato all’ultimo per fuorigioco, ho parlato anche con Paparesta...”. Non so quale reato ci possa essere...».

Pai.: «Che questo vada in televisione a riprendere un episodio vecchio...».
Pap.: «Io gliel’ho detto, credo che sia pure un po’ deleterio... Se riuscissi a parlare con Di Matteo, al limite gli farei scrivere due righe nel quale specificare che nel brevissimo incontro che abbiamo avuto non abbiamo mai parlato della gara ...».

Pai.: «Che questo vada lì a dire...».
Pap.: «Veramente si cade nel ridicolo. Si torna su una cosa ormai chiusa. Solo lui l’ha saputa e l’ha travisata...».

Pai.: «Fatti fare due righe....».
Pap.: «Se riuscirò a parlare. Oltre a questo... Credo che non ci sia assolutamente niente. Né penso che questo possa comportare una sospensione...».

Pai.: «Penso proprio di no...».
Pap.: «Altrimenti avrebbe dovuto mandare un telegramma...».
Pai.: « Fatti fare due righe e magari se può dirlo anche in trasmissione...»
Pap.: «Giusto per chiudere. E’ incredibile... Anche perché poi le responsabilità mie in questa vicenda... Il fallo di mano, ero dalla parte opposta, come facevo a vederlo».

Pai.: «Quello però era talmente evidente... ».
Pap.: «Io ero talmente dalla parte opposta, non ho avuto neppure la sensazione. Vado contro ogni logica a farmi dare del male... Anche se ci fosse stato il dubbio...».
Pai.: «Invece lì era di tale evidenza».
Pap.: «Purtroppo chi l’ha visto ha detto che aveva giudicato involontario. Non per scaricare, ma io che responsabilità ho. Poi il gol annullato in quella maniera... ».

Pai.: «In televisione si capiva che non ha mai alzato il fuorigioco».
Pap.: «Lì c’è stata una doppia possibilità... Sono andato una prima volta, m’ha detto “dovrebbe essere fuorigioco e fallo di mano”. Gli ho chiesto “sei sicuro?” Sono tornato dopo 20’’, “Gianluca sono sicuro, lo devi annullare”. A quel punto che fai, sono davvero mortificato... Proprio la sfortuna. Se c’è stato errore mio, è stato annullare il gol di Ibrahimovic, ma li ho visti tutti e due a terra... Mancava 40 minuti, erano in 10 contro 11, ma figuriamoci, hai voglia quante azioni. Oh, non sono più entrati....».
Rosetti-Pairetto
Rosetti: «Gigi, hai visto la partita domenica sera, è rosso quello?».
Pairetto: «E’ rosso netto, non si discute nemmeno. Io e Paolo abbiamo fatto una bella discussione su questo... Perché era giallo».

R.: «Ma cosa c’è da discutere?».
P.: «Io gli dicevo, “Paolo, è rosso...”. Mi ha chiamato ieri mattina per dirmi “l’ho rivisto, hai ragione tu”.

R.: «No, perché se no...».
P.: «Pensare che Moratti si è anche lamentato... E’ un rigore ridicolo».
R.: «Appunto, ma ridicolo sul serio. La cosa incredibile è che tutti i commenti dicevano che era giallo, che aveva fatto bene».

P.: «Questo è pazzesco, come non capiscono un c... di regolamento... Però ha arbitrato bene...».

R.: «Molto, molto...».
P.: «A prescindere dall’episodio che, a volte può non essere facile dal campo, l’emotività, hai già un rigore. Però questo va via... Quando va via così puoi solo dire rosso... Mai, mai nella vita. Però ha fatto una delle migliori partite della sua vita».

R.: «E’ vero, sono d’accordo».

YouTube - Intercettazioni inedite: Pairetto - Rosetti

effect 06-06-2010 03:08 PM

Moggi, Juventus, arbitri: spiati già dal 2002

Tavaroli: «Tronchetti mi ha messo in contatto con Moratti»
TORINO, 6 giugno - Spiati dal 2002. La Juventus, Luciano Moggi e una serie di arbitri (fra cui De Santis) ve*nivano tenuto sotto controllo dalla security della Telecom. Lo ha rivelato Giuliano Tavaroli, ex responsabile della security Telecom, in un’intervista a la Repubblica pubblicata ieri. La famigerata “Operazione Ladroni”, com’era stata battezzata in codice l’indagine privata condotta dagli 007 di Tavaroli sul mondo del calcio, era insomma iniziata anche prima di quanto si sapesse finora. «La pratica ladroni riguarda le indagini sui rapporti fra la Juventus e gli arbitri. Risale al 2002, quando un arbitro bergamasco ( Nucini, ndr) e amico di Giacinto Facchetti un giorno scoppia e racconta i retroscena di quella che diventerà Calciopoli. All’Inter vanno in fibrillazione e così Tronchetti Provera consiglia a Moratti di chiamarmi». Così Tavaroli parla a la Repubblica, stabilendo una data d’inizio all’indagine, per altro già nota. Nella lunga intervista, Tavaroli usa toni molto duri nei confronti del suo ex datore di lavoro, che ha sempre negato di avergli ordinato indagini sulla Juventus e sul mondo arbitrale, lasciando capire che quelle furono iniziative degli uomini della security. Uomini che Tronchetti ammette solo di aver messo in contatto con Massimo Moratti e Giacinto Facchetti (dopo che Nucini aveva allertato l’amico Facchetti sui rapporti fra Moggi e un nutrito gruppo di arbitri di serie A).

IL PUZZLE - Un altro tassello sulla genesi di calciopoli trova, insomma, una collocazione nel complesso mosaico del quale mancano ancora molte tessere. Quelle che potrebbe mettere lo stesso Tavaroli, insieme con Emanuele Cipriani, titolare dell’agenzia investigativa Polis d’Istinto alla quale Tavaroli si appoggiava: entrambi, infatti, saranno sentiti come testimoni a Napoli (probabilmente dopo la pausa estiva), chiamati dalla difesa di Moggi a spiegare frangenti e particolari delle loro indagini su Juventus e sull’ex dg. Non bisognerà, quindi, aspettare molto per conoscere le verità di Tavaroli sul calcio, quelle mai pienamente esplorate dagli inquirenti del processo Telecom. «Sul calcio mi è stato chiesto pochissimo», ha spiegato lo stesso Tavaroli intervenendo a TeleLombardia venerdì sera. Del calcio gli chiederanno il 18 o il 22 giugno, quando comparirà davanti al giudice Casoria nell’aula 216 del tribunale di Napoli.

LE DOMANDE - Facile che gli venga chiesto chi e perché aveva ordinato quelle indagini. Facile che lui risponda che Tronchetti Provera lo aveva messo in contatto con Moratti e Facchetti (circostanza, per altro, confermata da tutti i protagonisti della vicenda). Ma, per esempio, sarà interessante capire quali informazioni emersero dalle indagini partite, stando a quanto dice il Tavaroli, dal 2002. Per esempio: la Juventus e Moggi venivano spiati anche per quello che potremmo definire spionaggio industriale? In questo senso è interessante rileggere quanto detto in aula (processo Telecom) da Fabio Ghioni, responsabile tecnico della sicurezza Telecom e, quindi, stretto collaboratore di Tavaroli. Ghioni parla di «competizione industriale» riferendosi alle acquisizioni di tabulati inerenti al mondo del calcio: «Una squadra di calcio era un’azienda e faceva parte del Gruppo. Quindi, qualunque informazione la security poteva trarre su persone esterne all’azienda aveva quella valenza ». Un ragionamento che in qualche modo riecheggia in certe spiegazioni Moggi. L’ex dg bianconero ha sempre sostenuto di essere vittima di una sorta di “spionaggio industriale” da parte delle dirette concorrenti, le quali - sempre secondo Moggi - riuscivano ad avere informazioni sulle sue operazioni di mercato, rendendole più difficili o soffiandogli i giocatori all’ultimo momento. In questo senso vale la pena ricordare che fra le utenze telefoniche di cui la security Telecom acquisisce i tabulati ci sono quelle della Gea World e della Football Management, due grandi società di procuratori di cui faceva parte il figlio di Luciano Moggi, Alessandro. LA TESI D’altra parte, Moggi ha sempre sostenuto che l’utilizzo delle “inintercettabili” schede svizzere, secondo l’accusa la prova più concreta dell’esistenza di una cupola sotto controllo dello stesso Moggi, era dovuto proprio al timore di essere “spiato” e dall’esigenza di poter condurre le sue trattative di mercato al sicuro da orecchie indiscrete e non per tenere contatti con gli arbitri e i designatori, come sostiene invece l’accusa. A questo punto avere dei particolari in più su quelle indagini condotte dalla security Telecom a partire dal 2002 potrebbe essere importante per chiarire questo aspetto cruciale sia per la difesa sia per l’accusa di Moggi.

tuttosport

shevuzzo 06-06-2010 03:09 PM

non ho letto ma ciò che dice tuttosport son sempre e solo castronerie di bassa categoria

effect 06-06-2010 03:33 PM

Quote:

Originariamente inviato da shevuzzo (Scrivi 198681)
non ho letto ma ciò che dice tuttosport son sempre e solo castronerie di bassa categoria

Dossier illegali, parla Tavaroli "Io e Tronchetti, ecco la verità" - Repubblica.it

comunque tutti i giornalai sparano caxxate!

shevuzzo 06-06-2010 06:55 PM

si ma tutto sport è una spanna sopra gli altri come as il giornale spagnolo inutile

effect 08-06-2010 12:03 PM

«Calciopoli2, Palazzi datti una mossa»

L’associazione “GiùlemanidallaJuve” sollecita Figc, Coni e organi di giustizia

ROMA, 8 giugno - Un atto di diffida ad agire a Palazzi su Calciopoli2, come dire muovetevi e fateci sapere in modo trasparente come e perché. Muovetevi e fateci capire se e perché si dovrà arrivare a una declaratoria di prescrizione per le telefonate imbarazzanti che emergono in queste settimane su Calciopoli 2, perché si possa individuare a chi chiedere una montagna di soldi di danni in caso di “nulla di fatto”, dopo il tanto fatto contro la Juve nel 2006. C’è questo e di più nell’atto fatto recapitare proprio ieri alla Figc ( Abete), al presidente della commissione di Garanzia Figc, De Lise, al presidente della Corte di giustizia, Coraggio, a Stefano Palazzi, al presidente Coni, Petrucci, a Fifa, Uefa e anche ad Andrea Agnelli dall’associazione Giulemanidallajuve sotto forma di vera e propria class action.

TROPPO FERMI - I soci della combattiva associazione di tifosi e azionisti bianconeri ha scritto per sollecitare Stefano Palazzi ad agire, appunto: l’indagine per Calciopoli2 è aperta da troppe settimane a nessun atto concreto è stato fatto. Raccolti gli articoli di stampa, in un primo momento, scelti gli investigatori del pool, inviate le lettere per acquisire le quasi 300 telefonate inserite nel fascicolo processuale, predisposta la stanza delle audizioni a via Po 42, con tanto di guardia giurata a tutela dei faldoni, la Procura si sta così come le foglie d’autunno?

AUTONOMI O NO? - Sorprende, non solo Glmdj (come chiameremo d’ora in avanti Giulemanidallajuve), che proprio la Figc che ha sempre proclamato la “differenza” di piste che la giustizia sportiva doveva battere rispetto a quella penale, non abbia ancora provveduto a investigare in proprio sulle 171 mila telefonate: si acquistino (35 mila euro) i diritti per gli audio, si ascoltino e ci si formi un’idea completa e autonoma dell’istituzione sportiva. Visto che nel 2006 le sentenze sono arrivate su parziali ricostruzioni, brogliacci e relazioni dell’accusa. Insomma: agire subito per dimostrarsi davvero indipendenti. Perché, in fondo, la selezione delle telefonate fatta da Moggi e dai pm rischia di essere parzialissima. «Dal marzo 2008 la Figc era nella facoltà di autonoma acquisizione di tutto il materiale probatorio necessario a determinare penalità per altri club o minori sanzioni per la Juventus», scrivono. Glmdj prende cappello, carta e penna per molti motivi: la diffida arriva sotto forma di esposto che - probabilmente - non potrà produrre grandi effetti dal punto di vista della giustizia sportiva (caran*za di legittimazione all’azione) ma da questo punto di vista il fascicolo Calciopli2 è aperto e c’è anche l’esposto della Juventus, voluto da Andrea Agnelli, perché si faccia giustizia alla stessa velocità del 2006. Evidenziate a sufficienza le conseguenze sul titolo Juventus delle vicende del processo del 2006, ma anche tutto quanto è stato lo scoperchiamento degli ultimi mesi: le parole di Sandulli (allegato 1) («evidenziammo cattive abitudini, mica illeciti»), ma anche le incertezze e le verità sconvolgenti sulle modalità dell’inchiesta del colonnello Auricchio al processo di Napoli (allegato 2), poi le inesattezze e gli errori materiali della sentenza Giraudo. Ma c’è anche («sfugge alla comprensione») il motivo per cui siano stati ignorati l’interrogatorio all’Ufficio Indagini di Bergamo (qui anticipato ad aprile) in cui chiamava in causa « Sacchi, Facchetti, Meani, Capello e altri diri*genti ». «Esisteva un diffuso sistema di contatti», scrive Giuseppe Belviso, firmatario dell’esposto- class action che fa capire come non fosse «esclusiva dei dirigenti della Juve» e quindi «decade il presupposto dell’unicità di rapporti» vantato dall’accusa di Calciopoli. Un accenno alla vicenda MilitoMotta di cui parliamo a lato. Poi ancora «perché tanto attendismo per le ormai palesi violazioni del codice di taluni club, uno dei quali (l’Inter, ndr) veniva premiato per principi di etica».

COSTA CARA - «L’eventuale prescrizione - scrive Glmdj produrrà l’automatica costituzione in giudizio da parte della nostra associazione per il sofferente danno. Allo stesso modo si riterrà la Figc responsabile dei danni». Belviso e la sua associazione chiede la revocazione del titolo 2006, la rassegnazione alla Juve dei titoli 2005 e 2006, chiedendo in modo perentorio a Palazzi di verificare le posizioni degli altri club e dare notizia dello stato del procedimento. Concludendo con la citazione dell’articolo 328 del codice penale, quello relativo agli atti d’omissione degli incaricati di pubblico servizio. Allegando audio delle intercettazioni, articoli di stampa urlano a Palazzi di muoversi. Potranno respingere questo esposto per difetto di legittimazione ( Glmdj non è associato Figc), non potranno non tenerne conto.

tuttosport

effect 10-06-2010 10:50 PM

NEWS STRAORDINARIA - Cipriani ammette in aula di aver fatto seguire Moggi da investigatori privati

Da Cipriani deposizione bomba - Cipriani: "Ho fatto seguire Moggi per circa un anno da sei investigatori privati". Questo quanto dichiarato da Emanuele Cipriani, capo della Polis D'Istinto, l'agenzia investigativa che collaborava con Tavaroli e la security Telecom, nel corso dell'udienza presso il Tribunale di Milano relativa al procedimento avviato dalla denuncia di Christian Vieri per il dossieraggio subito, con richieta danni a Telecom e Inter. Tronchetti Provera, atteso a testimoniare, non si è presentato.


Interrogazione Parlamentare su Calciopoli - Ju29ro.com è in grado di anticipare che prestissimo dovrebbe essere presentata una interrogazione parlamentare su Calciopoli. La richiesta, che sarà firmata dagli onorevoli Paniz e Berselli, punterà a fare chiarezza sulle modalità con le quali è stata condotta l'indagine e soprattutto dovrebbe concludersi con la richiesta di revisione dei processi sportivi del 2006. L'interrogazione parlamentare in oggetto sarebbe il secondo atto ufficiale dopo l'esposto inoltrato in FIGC dalla Juventus e in cui si chiedeva la revoca dello scudetto di "cartone", quello 2005/2006 assegnato a tavolino da Guido Rossi all'Inter, nonchè il deferimento della società nerazzurra in relazione alle nuove intercettazioni emerse nel corso del dibattimento a Napoli.

Le telefonate di Abete - Pare ormai certo che anche il Presidente della FIGC Giancarlo Abete sia stato pizzicato al telefono nel mare magnum delle intercettazioni di Calciopoli. A quanto si apprende da fonti molto attendibili sarebbero state selezionate alcune telefonate in cui Abete si intrattiene al telefono con alcuni degli intercettati e si lascia andare a considerazioni su altre squadre, e su altri dirigenti, degne dell'attenzione dell'opinione pubblica sportiva, ma non solo. Ju29ro.com cercherà nei prossimi giorni di saperne di più e, come sempre, di mettere a disposizione dei lettori gli audio originali.

Ju29ro

bad_horse 11-06-2010 12:19 AM

Wait And see :(

effect 11-06-2010 09:13 PM

Processo Calciopoli, saltano le prossime udienze. Cipriani non ha nominato Moggi.

News, 11 giugno 2010.

Processo Calciopoli sospeso fino ad ottobre. Cipriani non ha parlato di Moggi. Moratti sul deferimento. Narducci e Capuano si appellano contro la sentenza Giraudo. L'ultimo regalo di Mourinho all'Inter. Krasic piace sempre ma è più lontano. Trovato accordo sui diritti Tv: Agnelli soddisfatto. Benitez firma e Oriali si sposta. Momenti di tensione firmati Fabio Capello. Accordo Roma-Wind. Rosella Sensi ermetica sul deferimento di Moratti.

Cipriani non ha parlato di Moggi - Riceviamo dai legali di Cipriani la seguente richiesta di rettifica:
Diversi siti internet hanno pubblicato più o meno per esteso la seguente notizia:
Da Cipriani deposizione bomba - Cipriani: "Ho fatto seguire Moggi per circa un anno da sei investigatori privati". Questo quanto dichiarato da Emanuele Cipriani, capo della Polis D'Istinto, l'agenzia investigativa che collaborava con Tavaroli e la security Telecom, nel corso dell'udienza presso il Tribunale di Milano relativa al procedimento avviato dalla denuncia di Christian Vieri per il dossieraggio subito, con richiesta danni a Telecom e Inter. Tronchetti Provera, atteso a testimoniare, non si è presentato.
Si rende noto che nell’odierno esame testimoniale, tenuto nella causa civile intentata dal calciatore Vieri, non si è parlato del Sig. Moggi e tantomeno il Sig. Cipriani ha dichiarato di averlo fatto “seguire per un anno”.
Avv. Francesco Caroleo Grimaldi
Avv. Vinicio Nardo
La redazione di ju29ro.com si riserva di tornare sull'argomento dopo tutte le verifiche del caso.

Processo Calciopoli, saltano le prossime udienze - Il processo Calciopoli, che si sta svolgendo presso il Tribunale di Napoli, è stato sospeso e le tre udienze previste prima della pausa estiva (15, 18 e 22 giugno) non saranno svolte. Il processo riprenderà secondo il calendario stabilito ad ottobre. Al momento non sono note le cause di questa sospensione.

Moratti sul deferimento - Come è possibile ascoltare anche su Tuttosport, ad una domanda sul deferimento che è arrivato per l'affare con Preziosi, Moratti ha risposto: "Eh, sì, va bene... mi sembra di aver capito... è qualche cosa che non ho ancora letto, discuto una cosa che non so, poi quando lo vedrò vi darò delle risposte". Una implicita conferma che il deferimento dovrebbe essere stato già ricevuto nelle sedi degli interessati Moratti e Preziosi. Sul deferimento il sito romacalcionews.it riporta quanto avrebbero dichiarato fonti interne alla FIGC: "Confermiamo il deferimento, ma come Figc non faremo comunicati stampa. Quando sono state informate le parti? Questo non ve lo sappiamo dire, dovreste chiedere alla Procura Federale. Ora ci sarà tutto l’iter processuale. La procura federale è un organo della giustizia sportiva che agisce autonomamente dalla Federazione. La procura informa direttamente le parti interessate, quindi Moratti e Preziosi. Viene convocata la commissione disciplinare per andare in giudizio e dopo di che segue tutto un iter processuale che è lungo. E’ un discorso molto lungo e ampio".

Ju29ro

effect 14-06-2010 07:44 PM

Dai piano piano si stanno facendo piccoli passi...

YouTube - DOSSIER INTER F.C. - Inchiesta Intercettazioni Telecom De Santis.avi

Dossier Telecom: «Vertici consapevoli»
Lo scrive il gup nella motivazione dei patteggiamenti di 16 imputati, tra cui Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni
NOTIZIE CORRELATE
Dossier illegali, prosciolto Mancini (28 maggio 2010)
Tronchetti Provera al giudice: «La security agiva da sola» (10 marzo 2010)
L'inchiesta sui dossier illegali. Telecom e Pirelli patteggiano (1 febbraio 2010)
chiamato in causa l'allora presidente Marco Tronchetti Provera

Dossier Telecom: «Vertici consapevoli»

Lo scrive il gup nella motivazione dei patteggiamenti di 16 imputati, tra cui Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni


Marco Tronchetti Provera (Fotogramma)
MILANO - «Una gravissima intromissione nella vita privata delle persone mossa da logiche partigiane nella contrapposizione tra blocchi di potere economici e finanziari, logiche che tendono a beneficiare non già l'azienda come tale ma chi in un dato momento storico ne è il proprietario di controllo».

PATTEGGIAMENTO - Parliamo della vicenda dei dossier illegali Telecom: così il gup milanese Mariolina Panasiti scrive nella motivazione dei atteggiamenti di 16 imputati, tra cui Giuliano Tavaroli (4 anni e 2 mesi) e Fabio Ghioni (3 anni e 4 mesi) e delle due società Telecom e Pirelli (sanzioni pecuniarie per 7 milioni di euro) e chiama in causa Marco Tronchetti Provera, all'epoca dei fatti presidente dei due consigli di amministrazione. «Che Ghioni (il capo del Tiger Team, la struttura di informatici illegale interna a Telecom, ndr) avesse agito di sua iniziativa è palesemente inverosimile - scrive il gup -, che Tavaroli (all'epoca responsabile della security, ndr) gestisse pratiche di quel genere nel suo interesse è parimenti altamente improbabile. La ricostruzione degli avvenimenti fornita dai pm e da Telecom e Pirelli è risultata nettamente smentita dall'incartamento processuale. Le due aziende sono pervenute a una sostanziale accettazione delle contestazioni accedendo all'applicazione delle sanzioni pecuniarie».

FATTURE E BILANCI - Il gup ricorda anche che le imputazioni a carico delle due società sono in una situazione di alternatività rispetto all'accusa di appropriazione indebita. Accusa che per decisione dello stesso giudice è venuta meno in udienza preliminare. Secondo il gup «Telecom e Pirelli erano perfettamente consapevoli delle fatture emesse da società estere per un'attività che era formalmente devoluta all'esecuzione di ben individuati, immutevoli e ben conosciuti personaggi come Cipriani e Bernardini». E le fatture, rammenta il gup, gravano sul budget della security nei bilanci dell due società: «I bilanci sono stati approvati regolarmente secondo i meccanismi gerarchici fino ad arrivare ai consigli di amministrazione. In questi sedevano il presidente Marco Tronchetti Provera e l'amministratore delegato Carlo Buora. Bilanci approvati senza alcun rilievo di sorta» aggiunge il gup.



Redazione online
14 giugno 2010

effect 14-06-2010 07:48 PM



Onesti?

Dimitry 18-06-2010 07:50 AM

Che Tavaroli spiasse diversi personaggi di spicco si sapeva, ma queste intercettazioni sono altra cosa rispetto a quelle dei carabinieri. La juve è stata condannata SOLO PER INTERCETTAZIONI DELLE FORZE DELL'ORDINE.

Questo va sempre detto perchè per 4 anni molti juventini hanno mischiato le due cose costruendo castelli in aria, che sono crollati tutti proprio sotto i colpi degli avvocati di Moggi.

Secondo: G. Rossi all'epoca dei fatti, non era più dirigente, dipendente o in alcun modo stipendiato da nessuna società di Moratti o di Tronchetti.


Terzo: il deferimento di Moratti-Preziosi esiste, ma quello riportato da Tuttosporc e da fonti romaniste è un falso, costruito da arte per gettare m....molto prima che la procura federale possa ancora esaminare gli atti.


Quarto: dando anche per buona l'accusa che gira sui media, Moratti è accusato degli stessi capi di imputazione di Bettega e Secco nell'affare Criscito-Genoa, stessi commi considerando anche la modifiche del regolamento intercorse successivamente.

effect 20-06-2010 10:04 AM

L'audio che mancava...

YouTube - Intercettazioni Inedite: Bergamo e Bertini

effect 20-06-2010 10:05 AM

Dimitry quest'altro audio com'è? irrilevante?

effect 22-06-2010 10:49 AM

Bergamo a Palombo: "Ma perché ci volete far fare degli imbrogli?"

La panacea di tutti i mali arbitrali? Collina. Quel Collina che quell'anno, il 2004-05, non visse certo uno dei suoi campionati migliori, come abbiamo sentito proprio in una telefonata tra l'arbitro di Viareggio e la Fazi, o in qualche telefonata con Bergamo. Però tutti volevano Collina. Lo voleva Facchetti che abbiamo sentito prima dire a Mazzei: "Ma lì non devono fare sorteggi", per poi suggerire un escamotage basato sui "preclusi" in modo da ottenere Collina per Inter-Juve. Dalle parole di Facchetti si ricava l'impressione che sulla sponda nerazzurra fossero convinti che erano possibili dei magheggi con i sorteggi, e Mazzei fatica a convincere Facchetti che quello che chiede non è fattibile.
Cose più o meno simili doveva pensare Ruggiero Palombo, vicedirettore della Gazzetta dello Sport e grande accusatore del sistema Moggi e dei suoi presunti sorteggi truccati. Grazie alle intercettazioni "sfugggite" ora scopriamo che anche lui, come Facchetti, voleva Collina e, in una telefonata del 7 marzo 2005, rimprovera a Bergamo di non averlo inserito nella griglia di Roma-Juventus. Le spiegazioni logiche di Bergamo sono accolte con scetticismo da Palombo che dice: "Ma perché, non hai mai avuto tre arbitri con l'incompatibilità su una cosa che quello può arbitrare solo il sabato? Dai su...", portando Bergamo a rispondere: "No, no, no, noi non abbiamo mai fatto tre partite... scusami, ma perché ci volete far fare degli imbrogli? Io non posso fare una griglia con Collina che va ad arbitrare il sabato automaticamente perché ho due partite sole".
Mentre Pesciaroli, del Corriere dello Sport, aveva capito bene il sistema di composizione delle griglie, avendolo studiato bene e avendone compreso la base statistica, a Milano il metodo con cui venivano composte le griglie non era ben chiaro a tutti, oppure vi era un radicato pregiudizio verso i designatori e gli arbitri che non si chiamassero Collina.
Ci occupiamo di questa telefonata non perché abbia rilevanza nel processo di Napoli, ma perché la Gazzetta, per ammissione di Auricchio, è stata ampiamente utilizzata come riscontro e formazione delle prove ed è interessante, quindi, valutarne l'equidistanza, la competenza e conoscenza delle regole, come in questo caso sulle griglie, che nel processo prima avevano un ruolo solo per la famosa griglia Bergamo-Moggi ed ora si sono arricchite di altre grigliate fatte da tutti, da Facchetti in giù. La Gazzetta è quasi un testimone dell'accusa nel processo di Napoli, un testimone anomalo, ma presente sin dai riferimenti contenuti nelle informative degli investigatori.
La telefonata tra Bergamo e Ruggiero Palombo è interessante ascoltarla dopo aver letto cosa è riportato nell'informativa dell'aprile 2005, da pagina 310 in poi. Nella telefonata/lite, con parole di fuoco, avvenuta il 6 marzo tra Carraro e Bergamo, la Gazzetta è citata da Bergamo quando rimprovera Carraro di averli delegittimati e preparato già la sostituzione con Collina "perché l’ha scritto la Gazzetta, perché Lei ha incontrato Collina". Inoltre Bergamo dice a Carraro che lui con Racalbuto ci aveva parlato, dopo una prima telefonata con Carraro, ma Racalbuto "è arrivato in campo in condizioni proibitive... perché l’hanno delegittimato già dal giorno avanti!". Il 5 marzo, per esempio, Galdi sulla Gazzetta aveva scritto l'articolo "Fischia il portafortuna della Juve", nel quale si analizzava lo score dell'arbitro con la Juve e con la Roma (più o meno simili), ma si ricordava anche il precedente di Racalbuto fermato un turno dopo Cagliari-Juventus 1-1 nel quale l'arbitro era stato accusato dai cagliaritani «Ai giocatori della Juve consentiva di dire qualunque cosa, mentre noi venivamo respinti a male parole». Nell'articolo di Galdi è anche gettato lì, senza spiegazioni, un "sorteggio che si è avvalso delle «palline» della serie C perché le altre erano da tempo già state inviate a Firenze".

Nella telefonata in questione Palombo non dà del Lei a Bergamo, come farà un anno dopo nella puntata di Matrix su Calciopoli, mentre ritroviamo il solito Bergamo ascoltato in tutte le telefonate pubblicate. Pur davanti ad un interlocutore polemico e saccente, Bergamo è paziente e diplomatico, non perde la calma, fornisce tutte le spiegazioni, non viene creduto, e allora rispiega perché Collina in quella griglia non lo poteva inserire. Bergamo fa presente al suo interlocutore, che gli rimprovera di non aver fatto in modo che ci fosse Collina e non Racalbuto, che, se hanno voluto quelle regole per la composizione delle griglie e per il sorteggio (che non hanno voluto i designatori), loro devono rispettarle sempre "Non posso io a tre metterne due perché è un imbroglio. Se no le regole cosa facciamo, le aggiriamo proprio noi che siamo designatori? E come facciamo?".

E' una telefonata importante. Sancisce la fine della rubrica che Bergamo e Pairetto avevano deciso di tenere sulla Gazzetta per commentare gli episodi della giornata. Palombo esordisce comunicando a Bergamo che hanno deciso di non far loro scrivere più nulla, per evitar loro la gogna. Poi nel corso della telefonata continua a pontificare che il sorteggio non si deve fare, che il doppio designatore è morto, chiarisce di aver parlato con Carraro, che la linea sino a fine stagione è di dare fiducia ai designatori, ma che poi a fine stagione si cambia registro. Un Palombo a tutto campo, che sembra non conoscere benissimo i criteri di composizione delle griglie, ma che vuole ugualmente insegnare il mestiere a Bergamo. Un Palombo che stride un po' rispetto a quello del "Palazzo di vetro", o dell'editoriale "Pallina al centro" dopo la deposizione di Manfredi Martino.

Anche Galdi, sulla Gazzetta, insiste sui concetti espressi da Palombo a Bergamo, scrivendo, il 7 marzo: "Certo è facile trincerarsi dietro il fatto che il fischietto di Viareggio era «impegnato», in realtà l'Uefa «consiglia» di non utilizzare un direttore di gara impegnato in Champions, ma non lo vieta, tanto che il tedesco Herbert Fandel - chiamato a dirigere domani sera a San Siro Milan-Manchester United - sabato ha diretto Hamburger SV-Bayer 04 Leverkusen di Bundesliga e lo stesso Pisacreta - che era a Roma - sarà assistente di Collina".
Poi ribadisce l'8 marzo: "Resta, però, sempre il quesito: perché non c'era Collina nell'urna? Domenica Pairetto ha affidato alle agenzie il suo pensiero. Bergamo è sulla stessa lunghezza d'onda: per la «raccomandazione» dell'Uefa a non impegnare arbitri designati in Champions nelle due giornate precedenti alla partita europea. Un consiglio che i designatori prendono per legge, ma che spesso è disattesa: lo stesso Collina lo scorso anno - domenica 4 aprile 2004 - ha diretto Inter-Juventus per la 28a giornata di campionato e il martedì successivo (6 aprile) ha diretto Monaco-Real Madrid di Champions League. C'è poi Pisacreta chiamato a far da assistente proprio a Collina dopo Roma-Juventus di sabato. [...] Quello dell'Uefa è un consiglio che la Federazione tedesca, quella che ospiterà i prossimi Mondiali, disattende con una certa puntualità. Ultimi, in ordine di tempo, Merk e Fandel, che sabato hanno diretto Bayern Monaco-Werder Brema e Amburgo-Bayer Leverkusen e ora arbitreranno rispettivamente Juve-Real e Milan-Manchester United".
Vengono citati casi di arbitri stranieri che hanno diretto il sabato, mentre Collina avrebbe potuto essere estratto per la partita della domenica, se inserito nella griglia. Viene citato Pisacreta, ma gli assistenti non venivano estratti bensì designati e, quindi, era possibile designarli per il sabato. Viene ricordato il precedente di Collina del 2004, ma è la dimostrazione che, se inserito nella griglia, poteva accadere, come l'anno prima, che non venisse estratto per una partita del sabato ma per quella della domenica, contravvenendo alla "raccomandazione" dell'Uefa.

YouTube - Intercettazioni inedite: Palombo e Bergamo

In quel Roma-Juventus si verificarono diversi episodi ma, come al solito vennero evidenziati solo quelli a favore della Juve. Riviviamoli: il primo gol della Juve è irregolare, Cannavaro segna di testa ma è in fuorigioco (lo rileva solo la moviola, la dinamica dell'azione non lo evidenzia e nessuno della Roma protesta); "L'errore è soprattutto del guardalinee Pisacreta", scrive Olivero Giovanni Battista sulla Gazzetta. "Al 25' Racalbuto non vede due falli da rigore nella stessa azione: nell'area giallorossa Dellas abbraccia Ibrahimovic e De Rossi cintura Cannavaro. Al 30' Dacourt duro su Blasi: rischia il rosso e se la cava col giallo", lo scrive la Gazzetta, che aggiunge "Al 41' episodio-chiave: Ibrahimovic riceve palla in fuorigioco (Pisacreta non se ne accorge), passa a Zalayeta che subisce il netto fallo di Dellas. Racalbuto fischia il rigore tra le proteste della Roma. In discussione non è il fallo, ma la posizione di Zalayeta: l'impressione è che il contatto avvenga qualche centimetro fuori area. [...] Nella ripresa al 20' sbaglia l'altro guardalinee Ivaldi: assist di Camoranesi e facile gol di Ibrahimovic che è in linea con il pallone e quindi in posizione regolare". Errore sul primo gol della Juve, "impressione" sul rigore, ma anche errori a favore della Roma, come un rigore non fischiato contro e le mancate espulsioni di Cufrè, per un pugno sul viso di Del Piero a gioco fermo, e di Dacourt. Errori attribuiti agli assistenti, i migliori, ma sulla graticola ci finiscono soprattutto Racalbuto, che paga con otto turni di stop, e i designatori.
Queste considerazioni, pure scritte dalla Gazzetta, sull'informativa non ci sono. C'è, invece: "Il favoritismo degli arbitri nei confronti della Juventus è notorio nell’ambiente e soprattutto, fatto questo ancora più grave, è risaputo anche dal presidente federale Carraro", ed ancora Carraro che dice: "Le dico mi raccomando..se c’è un dubbio per carità che che che che il dubbio non sia a co... a favore della Juventus dopo di che succede... gli dà quel rigore lì!?". Ancora una volta Carraro che chiede, nel dubbio, di pendere dalla parte dell'avversaria della Juve. Carraro che vede solo quel rigore e non gli errori a favore della Roma.

Il giorno dopo la telefonata tra Palombo e Bergamo, Maurizio Galdi scrive sulla Gazzetta che i designatori sono stati convocati dalla FIGC: "Collina è la persona invocata da tutti come deus ex machina per risolvere i problemi di una categoria... [...] I designatori, che fin qui lo hanno impiegato 19 volte, riservandogli un solo big match del campionato (Juventus-Roma dell'andata), non avrebbero potuto puntare su di lui per disinnescare Roma-Juventus, la partita che da luglio 2004 si sapeva per i noti motivi essere la più a rischio del campionato: Collina aveva diretto Juventus-Siena la settimana precedente e dunque non poteva arbitrare la Juve (questa bislacca regola effettivamente esiste) due volte di seguito. «In quella griglia doveva starci e fu sorteggiato perché era la stessa griglia del derby Inter-Milan» confessa candidamente Pairetto. Senza aggiungere, ma lo facciamo noi al suo posto, che si trattò, quella sì, di una vera sciocchezza".
E noi chiediamo: perché mai, visto che tutti volevano Collina, fu una sciocchezza inserirlo in una griglia nella quale c'era il derby di Milano?

A proposito della rubrica che Bergamo e Pairetto tenevano sulla Gazzetta dello Sport, per chi non lo sapesse veniva concordata con l'allora capo ufficio stampa della FIGC, Antonello Valentini, il quale sentiva Bergamo, con cui decideva gli argomenti, e infine preparava i pezzi. E anche lui amava discutere di griglie e designazioni. Qui di seguito lo potete ascoltare mentre catechizza Bergamo sulla necessità di designare Collina per Juve-Milan. Insomma come per la Nazionale siamo tutti commissari tecnici, così dietro le quinte del calcio erano tutti designatori e pretendevano di suggerire la loro ricetta.

Ju29ro

effect 22-06-2010 10:50 AM

L’inversione di Ruggiero Palombo

Come un fulmine a ciel sereno, il vicedirettore de ‘La Gazzetta dello Sport’ – al secolo Ruggiero Palombo – ha operato un brusco ed intatteso cambio di rotta. Non par vero, ma le parole che seguono sono tutta farina del suo sacco, sono inchiostro della sua penna: in un’editoriale dell’ultimo week-end Palombo ha criticato aspramente la Giustizia Sportiva italiana e ha riservato pungenti stoccate verso il malcostume di illustri figure del calibro di Massimo Moratti. Ancora increduli? Ecco a voi…

“É malata quella giustizia sportiva in cui Maurizio Zamparini deve pagare oggi con sei mesi di squalifica una storia di plusvalenze fittizie (che tra l’altro lo coinvolge solo indirettemente) datata 2002, addirittura otto anni fa. Una storia di reciprocità sull’asse Palermo-Roma dove la Roma non risulta più coinvolta solo perché il restyling dei suoi bilanci è nel frattempo passato attraverso lo spalmadebiti. Se c’erano plusvalenze fittizie, un presunto reato sul quale la giustizia ordinaria ha speso fior di indagini (e di risorse) salvo poi finire con l’assolvere tutti, e sul quale anche il Procuratore federale Palazzi farebbe bene a smettere di impiegare (e perdere) il suo tempo, il buonsenso dice che non doveva pagare nessuno o avrebbero dovuto pagare qualcosa tutti, e non chi sì e chi no. È malata quella giustizia sportiva che manda a processo Moratti e Preziosi un anno dopo il consumarsi di un reato (lo squalificato Preziosi che tratta la cessione di Milito e Thiago Motta) che, tempo d’una verifica presso giornali e televisioni del 21 maggio 2009 quando diedero risalto alle ingenue dichiarazioni del patron del Genoa, non poteva richiedere più di giorni sette di indagini. E non deve essere tanto sana quella Federazione che mercoledì 9 giugno deve fare i conti con la «fuga di notizia» di questo deferimento che in realtà è stato disposto nove giorni prima, il 31 maggio: generando così il sospetto, più che giustificato ripensando a certe intercettazioni rimaste chiuse nei cassetti per almeno tre anni, che quanto a deferimenti da rendere più o meno pubblici esistano figli e figliastri. E sempre per restare sul tema non è nemmeno bello scoprire che Zamparini prima (2003) e Preziosi poi (2010) hanno conciliato con la Federazione vedendosi ridotte le loro rispettive squalifiche extralarge senza che alla cosa fosse data la dovuta pubblicità. Non è malato, ma non fa bene alla salute di tutti, un certo modo che taluni hanno di porsi di fronte all’opinione pubblica: Narducci, il pubblico ministero di Calciopoli, Auricchio, il tenente colonnello che ne guidò le indagini, e Moratti, il presidente dell’Inter, potevano risparmiarsi la comparsata a braccetto dell’altra settimana presso la Provincia di Roma, sia pure con la nobile finalità della presentazione d’un libro che ruota intorno ai misfatti politici dell’Argentina mondiale del ’78. Non è malato ma farebbe bene a guardarsi dai colpi di calore il presidente del Coni Petrucci che, tutto preso da una difesa d’ufficio di Abete un po’ sospetta, dice la sua sul Mondiale: «Non credo che Brasile, Inghilterra e Spagna siano più forti di noi»”.

Redazione J1897News


Tutti gli Orari sono GMT +2. Attualmente sono le 06:10 AM.

Powered by vBulletin Versione 3.6.7
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Search Engine Optimization by vBSEO 3.0.0
Traduzione italiana a cura di: VbulletinItalia.it
Fituncensored Forum - © 2005-2013