Mi ritiro: ecco l'idea
Ok, siamo alla solita riflessione intimista-pessimista-nichilista, per cui chi non fosse interesato all'argomento può fin da ora passare ad altro...
Ieri, per ragionare, ho intavolato un discorso con la mia compagna: ne ho le palle piene di devolvere 8-9 ore al giorno della mia vita al lavoro. Ormai ho compreso che non dipende neppure dal tipo di lavoro, ma è proprio una questione personale: l'idea di lavorare non mi scende, e ancora meno se penso che, ad andar bene, dovrei fare questa vita per almeno altri vent'anni. La mia situazione attuale è in funzione del maledetto lavoro: vivo in una città estranea per lavoro; pago un affitto assurdo per avere una casa vicino al lavoro; pago tasse assurde per avere una macchinina di merda per andare al lavoro; il resto mi serve per pagare utenze, tasse e balzelli vari... Anni trascorsi a guardare i soldi transitare dal mio conto a quello degli altri. Anni passati a spegnere ogni progetto a breve o lungo termine. Dunque ecco l'idea: mi ritiro. Dalla società. Dal mondo, intendo. Vado ad abitare in una mansardina a casa dei miei, dove l'arredamento sarà costituito esclusivamente da una saletta per la meditazione. Rinuncio al possesso di qualunque bene superfluo (capirai che fatica...): niente auto, vestiti, telefoni, televisori, e tutte le bagasciate che ammorbano tipicamente le nostre case. Niente più tasse da pagare; niente più lavoro, orari, permessi, ferie, stress, litigi, rivalità, cagate. Vivo dei prodotti della terra, o di piccoli lavori saltuari, giusto per pagarmi da mangiare. Occupo la giornata meditando, praticando sport, dedicandomi agli altri. Solo due problemi: 1- dovrei lasciare la mia compagna 2- non ci sarebbe modo di spiegare una simile scelta ai miei genitori Opinioni, consigli, e pareri ben accetti. Thread semiserio PS Un bacione a Yashiro (cuoricino) :):D:D:D |
Quando ti passa faccelo sapere.
Sempre che nel frattempo non avrai già eliminato il pc. |
Ce la fai a vivere senza lavoro? non solo come necessità per avere uno scopo in più ma anche per comprarti le cose necessarie per vivere.. se pratichi sport o altre cose avrai delle spese, non vivrai come un eremita che mangia un tozzo di pane ed una mela e poco più.
Per il resto è vero avere piante da frutto o un orto dà una bella soddisfazione, sto pensando anche io di metterne in maggior quantità |
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Comunque se proprio vuoi allontanarti dal mondo andare a vivere con i tuoi non mi sembra proprio sto gran allontanamento. Sempre che i tuoi non abitino in Tanzania. Comunque se sopravvivi al cranio spaccato (non credo tua moglie ti lascerebbe andare senza problemi) un modo per giustificare la tua presenza nella mansarda di casa dovrai trovarlo. Sempre che non desideri un esistenza di meditazione facendo una vitta da ninja in incognito. |
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Per mangiare, come scritto, farei giusto qualche lavoro occasionale. Per il resto ci sono le donazioni, attrezzature dismesse, cose così... |
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Rinunciare agli agi del nulla in definitiva... Quote:
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Senza voglia di cambiamento :eek:
Ma una mezza via no? Perchè se poi ti rompi il cazzo di stare nel tuo sottotetto vuoto ad ascoltare le mosche è un casino, non è che sia così facile tornare indietro, non è detto che sia possibile soprattutto... almeno per quel che riguarda il lavoro e la compagna. Non ci sono vie di mezzo? non puoi cercare un parttime, spostarti dove l'affitto costa 'na sega e meditare parttime :D ? Magari anche la tua compagna non ti guarderebbe come fossi pazzo (io ti capisco, questi ritmi non hanno senso. ma per gli altri probabilmente sarai etichettato come uno scemo ;)) davanti a una proposta "intermedia". |
Ciao Vel,
ho letto molto attentamente e provo a mettermi nei tuoi panni. Dico provo perché io ho ancora molto entusiasmo, il mio lavoro mi piace e sento la città in cui vivo come casa, non straniera. L'analisi che hai fatto evidenzia una situazione di profondo disagio che credo sia comune a molti in Italia. Veniamo ai problemi che tu evidenzi: [quote=Veleno;295081] Vivo dei prodotti della terra, A casa dei tuoi c'è un orto? Alberi da frutto? So che sei semivegetariano... hai spazio per allevare galline per avere uova o magari una capra per il latte? Sarebbe un bell'abbattimento dei costi per la spesa (Avresti carbo da frutta/verdura, grassi e pro da latte e uova) Ulivi? Per l'olio EVO intendo... o di piccoli lavori saltuari, Questo per sopperire ai bisogni alimentari primari che la terra non ti da'. Mi sembra anche logico. giusto per pagarmi da mangiare. Occupo la giornata meditando, praticando sport, dedicandomi agli altri. Solo due problemi: 1- dovrei lasciare la mia compagna Perché? Lei non è contemplata? Non è d'accordo? Se lei continuasse a lavorare? Oppure... aspetta, mi ricollego al problema successivo 2- non ci sarebbe modo di spiegare una simile scelta ai miei genitori Il problema è che andresti a casa loro e sarebbe ovvia la loro richiesta di una spiegazione in effetti. Andare a vivere in un altro luogo non dipendente dai tuoi genitori non sarebbe proprio possibile? Insieme alla tua compagna intendo. Non per fare la romantica, ma se è da un po' che state insieme forse potreste trovare una soluzione in due. Al di là della soluzione che hai trovato, ad espatriare hai pensato? Potresti lavorare, avere la possibilità di pagarti un affitto a condizioni migliori (penso all'Australia, alla Scandinavia)e rimanere con lei se fosse d'accordo. Oppure espatri da solo. Hai qualcosa da perdere? Ho una domanda da farti: questa soluzione sarebbe a lunghissimo termine? Come faresti da anziano senza una pensione? |
Mi spiace non poter proseguire...continuiamo stasera, adesso per esempio, devo tornare al lavoro...
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Inizia licenziandonti...a tra poco.
Oh sto scherzando...non voglio esserti complice:D |
Veleno, capisco perfettamente il tuo punto di vista e due anni fa ho fatto una scelta di lavoro che, seppure ancora molto in fase di cambiamento, mi ha permesso, con una compagna e due figlie, di fare a meno di un'auto e dell'apparire, risparmiando moltissimo in termini di spese anche se comunque è un compromesso.
Sarebbe un grande passo evoluzionistico mettere in pratica la tua ideologia, esistono persone e luoghi dove è possibile farlo, pur comportando una grande scelta di coraggio e di crescita personale, l'importante è che il cambiamento sia positivo e in ecologia con la persona, credo che abbiamo una grande capacità latente di riuscire a farci capire dalle persone con le quali vogliamo entrare in sintonia. |
perchè semplicemente non cambi lavoro e ne cerchi uno che ti appassiona e ti fa stare bene ?
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Pensavo fosse qualcosa di più serio, tipo che voleva smettere di allenarsi...:D
(@ Veleno: non voglio deridere il tuo disagio, volevo solo vedere se ti strappavo un sorriso :) ) |
Veleno ti do un'idea,
mio fratello tempo fa la pensava come te, ha preso armi e bagagli ed è andato a vivere in un paese sperduto in Thailandia (al nord vicino al confine con la Cambogia), li non fa assolutamnete niente, ha comprato casa, ha l'orto, se hai 20-30.000 euri da parte li ci vivi per 100-150 anni. tuttora vive li e torna qui solo a luglio ( mia mamma va da lui a natale). A sentire lui è felicissimo, non fa una mazza tutto il giorno, si alza la mattina e aspetta che venga sera, (io mi suiciderei dopo 3 giorni). sono già 10 anni che vive la e non ha nessuna intenzione di tornare. è lontano da qualsiasi forma di consumismo tranne internet e la parabola (alla tv non si rinuncia mai), li vanno ancora con il baratto, è un po' come vivere in italia 200 anni fa |
Credo che, prima o poi, sia venuto in mente a tutti di tornare ad una dimensione più naturale.
Qualche "pazzo" lo ha fatto, ma chi riesce deve comunque aver preparato un progetto, perchè senza una pianificazione non ne esci. Io, un pò di tempo fa, avevo valutato seriamente la cosa e posso dirti che, per avere il minimo per sostenerti, devi avere a disposizione almeno 2000 metri quadrati di terreno da adibire sia alla coltivazione che all'allevamento. Chiaramente dovrai farti il sederino ogni giorno, quindi non è che smetterai di lavorare, cambierà solo il tipo d'impegno. Per la vecchiaia, invece, hai già pensato a come farai per sostenerti? Voglio dire, lavorando si ha più o meno la speranza di avere poi una pensione, se non valuti una previdenza alternativa, arrivato al punto che non ce la fari più, come ti manterrai? |
Eh si, la Thailandia l'ho valutata anch'io :D
Altra alternativa un'isoletta ai Caraibi dove aprire un'attività per i turisti (bar o altro), che poi potrei dare in gestione per poter oziare in spiaggia :D |
Veleno ti dò ragione in tutto solo che ci vuole davvero coraggio per una scelta del genere; io ad esempio non ce la farei, quindi mi tengo quello che ho ed evito (quanto riesco) di lamentarmi.
L'opzione "Thailandia" e' significativa e fattibile in quanto in questi paesi si vive davvero con poco, pero' a questo punto perche' non puntare a qualcosa di meglio tipo provare ad entrare in un monastero shaolin??? :D |
l'opzione tahilandia non è male...
veleno prova ad aprirti una piccola attività(situazione non ottimale in questo periodo)....esempio un edicola...non diventi ricco,ma non devi rendere conto a nessuno..se non ai fornitori:D |
Ahahahh, se veleno va a far l'edicolante io tento la carriera da prete.
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(sorvolando sui "calorosi saluti"....) Veleno penso che chiunque abbia fatto questo ragionamento almeno una volta. Tutto si potrebbe ricondurre al significato della vita. Cosa vivi a fare? Cosa viviamo a fare? Metti di ritirarti in una malga isolata, tu il tuo gregge ed il tuo orticello. E lo scopo della tua esistenza? Diventare vecchio e crepare? Dimostrare che puoi farcela da solo? Crescere tanti animali e piante? Non avrebbe senso, così come "non ne ha" una vita a lavorare. Lavorare ci serve per vivere, perché per vivere servono i soldi ed i soldi a meno di delinquere te li danno solo lavorando. Con quelli hai accesso a tutto: beni di prima necessità che ti risparmi di doverti ricavare (guadagnando tempo libero per le tue passioni) servizi e vezzi. Senza lavoro avresti molto più tempo, ma non avresti più la disponibilità economica che ti permette di godere della tua libertà. E' frustrante, ma è un circolo vizioso. Interrompilo, puoi: ma cambi un sistema con un altro. Per essere autonomo devi lavorare moltissimo, per te stesso e basta ma darci dentro. Guarda i banchieri che si sono ritirati in montagna: sveglia alle 4:30, 14-16 ore di lavoro, a letto presto e via così di nuovo. Ogni giorno, per sempre. Certo, puoi scandire tu i tempi e decidere cosa fare o non fare, ma fatto sta che per mantenere una certa civiltà devi lavorare. Oppure opti per la regressione sociale: fai il clochard. Vivi di espedienti ed elemosine, dormi dove capita e preghi per un pasto caldo dalle associazioni umanitarie. Una vita durissima, ma l'unica (insieme a quella animale in cui ci si nutre dei prodotti spontanei della natura) che infranga davvero le regole che ti strangolano.
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P.S. a meno che tu non abbia montagne di soldi di tuo, per cui fare il mantenuto a vita. Perché anche andare dai tuoi è un ripiego temporaneo. Per quanto auguri loro di campar cent'anni, biologicamente tu dovresti loro succedere, sicché in un (per carità) remoto momento temporale tu saresti a casa loro senza di loro, e dovresti pagare bollette, servizi e cibo come fai adesso, senza un lavoro (non è facile pagare le bollette con gli espedienti) e senza aiuti. Peraltro, non credo che i tuoi abitino in Kamchatka quindi saranno prossimi al mondo civilizzato; congedarsi dal mondo senza abbandonarlo fisicamente ed anzi vivendoci all'interno credo sia quasi impossibile.
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Veleno credo che sia già stato detto tutto, il mio praticamente è un sunto:D
Quello che vuoi fare si può fare ma non in Italia o in qualsiasi altro paese industrializzato, per vivere come vorresti tu e poter VIVERE davvero devi fare i bagagli e andare via di quì, in un posto dove la vita non costa così tanto....... poi sei sicuro di non romperti le palle dopo 3-4mesi??? è una scelta davvero tosta....... Poi quello che ha detto Guru è davvero importante, come farai in vecchiaia????? ora hai la speranza della pensione per sopravvivere in vecchiaia ma senza come farai??? |
Beh se vendi casa e gli immobli (se ne hai) puoi avere da parte un gruzzolo per le emergenze. Poi ti ritiri in un posto dove coltivi e peschi e basta. Solo boh identificalo bene questo posto non è che ce ne siano molti. potresti comprare un terreno in qualche paese del terzo mondo e vivere di sussistenza :D
Una volta c'era chi voleva comprare le tenute in Argentina, ma oggi penso non siano più alla portata (beh forse sì però essendo l'Argentina fallita e sull'orlo di ulteriori fallimenti forse sarebbe da valutare). Un terreno però in Namibia potresti prenderlo, o qualche posto sperduto ma con una situazione politica tranquilla ma non poverissimo. La Namibia risente dell'economia del vicino Sudafrica e c'è un 10% di popolazione di origine europea |
E pensare che c'è chi è senza lavoro ed è disperato perchè la notte invece che dormire tranquillo dovrà pensare a come campare il giorno dopo...e qui si parla di lasciare un lavoro sicuro per andare a vivere in mansarda dai genitori...
no dico che bisogna laurà laurà laurà, ma mi sembra una cosa assura questa. |
Quote:
per un ragazzo giovane,nel senso 20,25 anni....(non che veleno sia anziano):D..ora come ora un lavoro sicuro,indeterminato..è una manna dal cielo,una benedizione...finito il liceo,ho fatto un po di lavori,ma tutti tramite agenzia(che lavorano col culo veramente)...in alcuni guadagnavo anche tanti tanti tanti soldi per un ragazzo di 21/22 anni...ma sono tutti a tempo determinato..i datori di lavoro ci marciano alla grande...ti assumono quando c'è tanto lavoro da fare..dopo 1/2 mesi ti lasciano a casa.... oppure ti offrono contratti a progetto(peggio del nero,ovvero vieni pagato rispetto alle ore che fai,punto...niente malattie,ferie,scatti d'anzianità) e questo il governo lo permette..povera italia... proprio ieri sono stato ad un open day per una università...c'era un ragazzo di 24 anni..che aveva una lauera come informatore in campo medico o qualcosa del genere...non riescie a trovare lavoro..questa è l'italia..un paese per vecchi,non si vuole lasciare il largo ai giovani.... i parlamentari che pur di avere la pensione....cambiano sponda rispetto al governo che sta affondando(3000 e passa euro di pensione vita natural durante,e basta fare solamente una legislazione,ovvero 5 anni).... per un uomo di 38 anni come veleno probabilmente il discorso cambia.... |
Veleno, domani ti scrivo qualcosa di utile, nel frattempo vai a cagare.
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Cerco di rispondere sinteticamente alle varie osservazioni da voi postate:
L'idea nasce dal rifiuto psicologico del sistema-lavoro e conseguenti implicazioni. Questo significa che non mi interessa nè cambiare lavoro, nè trovarmi una piccola attività in proprio, nè sono attratto dall'idea di facili guadagni. Semplicemente vorrei svincolarmi dagli obblighi sociali ed oneri conseguenti, e scrollarmi di dosso tutta la merda che mi è toccato finora mangiare. Yashiro ha accennato ai clochard; ecco, la mia sarebbe l'alternativa "morbida", quella via di mezzo che Liborio paventava: invece di ridurmi a vivere per strada in un cartone usufruirei di una casa di proprietà, limitandomi a non possedere null'altro che il necessario. Non elemosinerei, ma farei giusto qualche lavoretto quando necessario. Non sembra un'idea tanto malsana in fondo. In confronto ad altre alternative ha il pregio di essere salubre, a costo zero, e in più, starei vicino ai miei, che hanno un'età, e vivono soli. Il posto è stupendo, e fuori mano quanto basta per lasciarsi caos, traffico ed inquinamento dietro le spalle. Quindi ottima location per meditazione ed introspezione. Sarebbe una scelta coraggiosa, certo, ma nella vita è il coraggio che paga, la mediocrità, per contro, ti relega ad una vita di merda. Il lavoro dovrebbe permettermi di guadagnare ciò che serve per godermi il mio tempo libero, osservazione sacrosanta in teoria, ma in pratica il mio tempo libero non me lo godo lo stesso, perchè è sempre troppo poco, perchè in casa siamo sempre troppo stanchi e scoglionati per organizzare alcunchè, e perchè con quello che prendiamo in due possiamo giusto pulirci il deretano. Dunque quale dovrebbe essere il senso di stressarsi l'anima per un pugno di mosche? D' altra parte senza lavoro non ci sono soldi, ma per il modo in cui intenderei impiegare il mio tempo questo non avrebbe il minimo valore. Non sono mai stato attaccato al possesso, e non mi sconvolge l'idea di vivere in austerità. L' unico vero scoglio semmai, sarebbe l'impossibilità di convincere i miei: una simile decisione ai loro occhi non avrebbe chiaramente alcun senso. Paradossalmente sarebbe più tollerabile se scegliessi di entrare in monastero, almeno ci sarebbe una vocazione a giustificare la scelta radicale; diversamente apparirei solo come un disadattato che invece di mettere la testa a posto e farsi una famiglia propria come prevede il copione del perfetto uomo medio, vuole vivere in miseria e a scrocco, gettando alle ortiche amor proprio e dignità. Che è poi quello che penserebbero tutti gli altri, ma questo potrebbe interessarmi solo se fossi il genere di persona che si preoccupa del giudizio altrui, ma non lo sono mai stato, e questo caso non farebbe eccezione. Ciò che mi interessa realmente è solo la possibilità che la scelta compiuta possa offrirmi una vita più appagante, che mi permetta dedicare più tempo a me stesso e alle cose che VORREI VERAMENTE FARE, e che non prevedono necessariamente l'impiego di denaro e di stronzate. Se qualcuno lo ha fatto, vuol dire che si può... PS Doc, sei riuscito a strapparmi un sorriso :) |
Stronzate, a te il giudizio o meglio l'approvazione degli altri interessa eccome, altrimenti non scriveresti queste pagine.
La trovo una scelta vigliacca, una rinuncia ad impegnarsi per migliorare la propria condizione, o vuoi farmi credere che vivere bighellonando avrebbe un senso filosofico e spirituale? Non ce l'ha in nessun verso, è una resa egoistica, pretenderesti anche che chi ti vuole bene fosse fiero di te? Nessuno ha detto che si debba vivere secondo dettami comuni nè inquadrarsi nello stereotipo dell'uomo medio, trova la tua dimensione qualunque essa sia ma non gettare alle ortiche gli anni della tua vita solo perchè sei incapace di trovare stimoli e motivazioni. Vai in protezione civile allora o fai il volontario a rimborso spese, dedica la tua vita agli altri se sei incapace di prenderti cura di te stesso. |
Effettivamente veleno vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca...
...posso capire se uno ha perso delle motivazioni per il proprio lavoro, ma quanto sopra detto va al di fuori del normale...e non aggiungo altro per non ferirti ulteriormente... e mi verrebbe da dire un altro proverbio a conclusione: chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane... capirei fosse un sfogo buttato così...ma se non fosse quoterei devilman, e mi meraviglierei di chi l'appoggiasse piuttosto che fargli ritrovare delle motivazioni... |
Vel, nella tua spiegazione hai (casualmente?) glissato sulla nostra curiosità riguardo a come intendi programmare la vecchiaia a partire dal momento in cui non riuscirai più a mantenerti con i lavoretti occasionali o nello sfortunato caso in cui tu debba essere vittima di qualche patologia (anche curabile) che preveda il pagamento di cure costose.
Per quanto riguarda le motivazioni da te addotte tout court, personalmente sono scettica. L'idea del volotariato/protezione civile citata da Devil in effetti sembrerebbe più coerente o comunque "sensata" ma non per il tuo prossimo, intendo dire proprio per te, per dare un senso filosofico più organizzato alla tua vita. E fare il volontario ti lascerebbe (io credo che lo stimolerebbe) tempo per meditare, riflettere. E potresti anche allenarti. Nello specifico poi mi è venuta in mente un'ulteriore curiosità se vuoi rispondere: hai un piano preciso su come passeresti le giornate, su come trovare i lavoretti/quali lavoretti trovare... insomma, oltre al piano A, hai un piano B, C, D... alternative in caso di minifallimenti? Mi chiedo poi come sia possibile che la tua compagna non abbia voce in capitolo. La cancelleresti dalla tua vita con un colpo di spugna? Attenzione, non voglio fare la romantica del thread S. Valentaino, non fraintendere. La nostra felicità individuale deve venire prima di tutto il resto, bla bla bla, siamo d'accordo. Ma Jesus!!! State insieme! Non si dovrebbe decidere in due, trovare il più possibile una mediazione? |
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Tra l'altro come ho scritto all'inizio, è un thread semiserio, una provocazione (ma neanche tanto in fondo) buttata lì per discutere. Quote:
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Gettare alle ortiche gli anni dellla mia vita? Più di quanto abbia già fatto finora? Hai idea di cosa vuol dire svegliarsi la mattina e fare tutto senza uno scopo? Se sì, puoi capire. Se no, inutile discutere. Quote:
Comunque, parlando in generale, è la tua opinione, e la rispetto, ma non la condivido. |
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Per il resto, non mi preoccupo della vecchiaia poichè non so neppure se ci arriverò, così come da lavoratori, considerando la situazione attuale, non è scontato che tra vent'anni le nostre pensioni saranno lì ad attenderci. Quote:
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Che sarebbe poi il motivo per il quale opererei la scelta: - Studiare tutto ciò che non ho mai tempo di apprendere/approfondire - Meditare - Compiere frequenti ritiri spirituali - Fare attività di volontariato - Praticare sport naturistici come arrampicata ed escursionismo - Mantenere la casa - Coltivare i prodotti della terra - Lavorare occasionalmente quando serve Pe le piccole emergenze basterebbe avere da parte un gruzzoletto minimo, da intaccare solo in stretta necessità nei periodi di magra. Quote:
Ci sto semplicemente pensando, ma come scrivevo all'inizio, questo sarebbe un altro nodo da sciogliere. Non è che voglia cancellare la nostra relazione, anzi, a me sarebbe molto piaciuto condividere questa visione della vita con lei, ma so per certo che da questo punto di vista siamo troppo diversi; dunque, nel caso, non vedrei molte alternative... Ne abbiamo già discusso; conosco il suo pensiero. |
Rispondo unificatamente a Andrew, Call, Devilman e a tutti i detrattori dell'idea, con alcune considerazioni di carattere generale:
Non nasciamo per lavorare. Non esiste solo la vita che la società programma per noi, nè il nostro cervello deve necessariamente spegnersi e pensare acriticamente solo nei termini che la società predispone. Non è scritto da nessuna parte che non si possa essere felici al di fuori del clichè tradizionale, anzi, spesso i fatti dimostrano il contrario. E' anche una questione di sensibilità individuale: molte persone in questa società malata ci vivono bene, benissimo; ci sguazzano, e neppure si pongono il problema. Non hanno valori per sè, e non ne hanno neppure da passare ai figli. Per loro la vita è completamente data per scontata. Altre ci vivono bene autenticamente: hanno trovato il proprio equilibrio, non soffrono le imposizioni, ne gli obblighi, e vivono più o meno sereni. Per altre ancora invece, come me, il circolo lavoro-guadagno-consumo-lavoro è assolutamente privo di significato, poichè porta esattamente sulla strada del nulla. Ho letto e sentito con una certa frequenza, di persone che hanno cambiato radicalmente la propria vita dall'oggi al domani: sto parlando di persone che hanno "gettato alle ortiche" una carriera avviata da medico, avvocato, ingegnere, artista, sportivo, modello, per seguire una vocazione e prendere i voti, o semplicemente unirsi alla prima missione utile in Africa. Paradossalmente, se avessi scritto che prendevo i voti da monaco buddhista nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare (probabilmente), invece comportarsi nei fatti allo stesso modo, ma da laico, e limitandosi a restare volontariamente ai margini della società (malata) appare una scelta completamente insulsa. Questo a testimonianza di quanto ancora in questa società i cervelli siano ottusi, e conti l' apparire anzichè l'essere... |
Vele io come utente del forum ti stimo comunque per le idee che da quando sono iscritto hai sempre esposto. Conosco una marea di persone che nella loro vita si sono reinventate continuamente per andare a fare sostanzialmente quello che vogliono, ognuno di noi ha i suoi problemi ognuno di noi è probabilmente rinchiuso in una situazione (non necessariamente lavorativa) da cui uscirebbe volentieri. Non condivido l'idea di mollare tutto altra cosa è se avessi detto "uso i miei risparmi e mi compro un appezzamento di terra coltivo e vendo" o "uso i miei risparmi per aprirmi un'attività che sentirò davvero mia" oppure "cazzo stacco tutto vado all'estero e lavoro qualsiasi cosa mi offrano" o ancora "mi riscrivo all'università" , ma questa idea di mollare tutto e tornare da tuoi genitori e fare il mantenuto perchè alla fine a questo si riduce economicamente non si può accettare , anche perchè chi te lo dice che sporadicamente riuscirai a trovare un lavoro? e se c'è un imprevisto d'ogni genere? ergo dovrai sempre appoggiarti ai tuoi adesso hai l'età per concludere quello che vuoi ed hai la possibilità ancora di appogiarti a loro ma quando non ci saranno più che farai? andrai in mezzo ad una strada? perchè devi pensare anche a queste cose mi dispiace ma devo aggiungermi a quanti dicono che il tuo modo di vedere sia in parte egoistico
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Il problema è che non credo più nel sistema sociale. Non mi interessa reinventarmi in questa società, in questo o qualsiasi altro paese-sistema.
Naturalmente se fossi ricco di famiglia farei il mantenuto a vita, e il problema non si sarebbe neppure posto dall'inizio. Ma considerando la situazione, la sfida sarebbe proprio quella di affrancarsi dalla dipendenza dal denaro. Tornare ad una vita semplice, elementare, fatta di cose VERE. Comunque rispetto anche la tua opinione, e ti ringrazio per la partecipazione al 3d. :) |
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Se vuoi mantenerti devi avere un bel po' di terra, animali, attrezzature ecc come è già stato detto. Prima presumo tu debba imparare come si fa, perchè anche se può sembrare banale non saresti in grado di mungere una vacca. Il lavoro è DENTRO l'uomo, il lavoro è nobiltà d'animo e deve essere parte integrante della propria vita, sia che tu guadagni 1000 euro al mese che 10000. Se no puoi sempre fare come Rambo che va in Thailandia e campa con combattimenti clandestini |
Vada per Rambo..:D
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Potrei coltivare il mio piccolo orto, senza troppa fatica. Oppure vivere di baratto: le mie capacità, che so, di riparatore, in cambio di generi di prima necessità. Quanto al fatto che "il lavoro è nobiltà d'animo e deve essere parte integrante della propria vita", probabilmente tu sei troppo giovane e idealista per comprendere realmente il senso di una simile affermazione, ed è superfluo aggiungere che non la condivido affatto, anche se, devo riconoscere che tale è la mentalità corrente dell'uomo medio, fiero e pago di farsi sfruttare e spaccare la schiena per quattro soldi, però, quanta dignità... Una cosa però la devo dire: mi hai dato una buona dritta; non avevo pensato a riciclarmi nei combattimenti clandestini; sarebbe un ottimo metodo per incamerare denaro quando occorre, senza sudare troppo, e in più metterei anche a frutto tutti gli anni spesi a praticare arti marziali...;) |
Ma può darsi che in futuro non ci sarà più bisogno di lavorare per una fetta ampia della popolazione (e non perché vive di rendita).
Semplicemente quando ci sarà una meccanizzazione ancora più spinta, con robot androidi (alcuni prototipi ci sono da qualche anno in giappone) che sostituiranno la maggior parte dei lavori degli operai di oggi, si creerà ancora di più un problema di disoccupazione di "sistema", non più legata ai problemi individuali. A quel punto è probabile che i settori non completamente meccanizzati non riusciranno ad assorbire la forza lavoro, e per evitare rivolte ed un collasso sociale ed economico l'unica possibilità sarà garantire a tutti degli assegni per una vita discreta anche se non lavorano. Però accadrà tra 100 o 200 anni presumo..a meno che i robot non si ribellino diventando intelligenti come si vede in qualche film eh |
Il problema è che già adesso domanda e offerta faticano ad incontrarsi, soprattutto per le nuove generazioni, a causa della scolarizzazione "selvaggia" che fa sì che ormai anche il più analfabeta abbia almeno la laurea triennale, quindi, in un futuro anche abbastanza prossimo, verosimilmente i non-occupati e gli occupati non-soddisfatti cresceranno esponenzialmente...
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