LA COMUNITA' DEGLI ELFI
A partire dagli anni Ottanta, l’Appennino pistoiese ospita una delle esperienze più originali del movimento comunitario italiano, si tratta del Popolo degli Elfi. Ad oggi vi sono oltre quindici nuclei, alcuni distanti anche un’ora di cammino a piedi. La maggior parte delle abitazioni è priva di elettricità e si pratica l’autosufficienza. Gli elfi sono un popolo che appartiene alla mitologia Nordeuropea, la cui dimora erano i boschi. Un popolo amico del regno animale e vegetale. L’insediamento in Italia La comunità è situata nei pressi di Sambuca Pistoiese, ed è nata dall’occupazione di terre e ruderi abbandonati da decenni: si tratta di un vasto agglomerato composto da quattro piccoli villaggi e da altre quattordici coloniche raggiungibili solo a piedi. Le case non sono allacciate alla rete elettrica, il riscaldamento e la cucina vanno a legna e in tutto il villaggio non esiste un televisore. Vivere in comunità La vita comunitaria e la vita individuale, con spazi soggettivi, convivono armoniosamente. Non vi sono obblighi partecipativi: ognuno è libero di coinvolgersi nelle attività sociali secondo la propria disponibilità e attitudini. Nella Comunità degli Elfi tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile. Ognuno quindi contribuisce alla propria maniera e in osmosi con il gruppo alla vita del villaggio perché i valori importanti sono la conoscenza e la reciproca fiducia. Il cibo e il lavoro Vivono raccogliendo frutti ed erbe spontanee, coltivando ortaggi, cereali, castagne, olive e allevando alcuni capi di bestiame, il tutto esclusivamente per la loro sussistenza. I prodotti della terra e i raccolti vengono infatti ripartiti fra tutti i villaggi in base alle necessità. Il lavoro è manuale e di gruppo, oltre alle coltivazioni si lavora all’autoristrutturazione di diverse case in pietra abbandonate da oltre venti anni e per la maggior parte semidiroccate. Economia C’è una cassa comune per soddisfare i bisogni complessivi di tutti i villaggi e per acquistare alimenti e beni che non producono; una cassa collettiva per le spese spicciole di ogni villaggio ed una cassa individuale per soddisfare le esigenze dei singoli. Ognuno dà in base alla propria possibilità e coscienza e questo sistema funziona perché il principio ispiratore è la condivisione. Istruzione L’istruzione avviene attraverso una scuola autogestita che si avvale anche della collaborazione di due insegnanti ausiliarie esterne alla comunità. La scuola è supportata, anche se in maniera diversa, da tutti i villaggi. È stato avviato anche un progetto di bioedilizia per la ricostruzione di una struttura destinata ad ospitare la futura scuola (la destinazione ufficiale è un centro culturale polivalente) che verrà riconosciuta come scuola sussidiaria dal Comune e dalla Direzione Didattica di competenza. È partita quindi una collaborazione con i predetti organismi per una scuola a metà: metà tempo in autogestione e metà nella scuola pubblica. Una scelta effettuata per mantenere aperta la scuola del paese e per favorire lo scambio e la socializzazione dei bambini che abitano nella comunità con i coetanei esterni al villaggio. La festa dei raccolti Le feste nella comunità sono periodiche e vengono effettuate in occasione delle semine e dei raccolti principali (cereali, patate, castagne, olive), alle quali partecipa un gran numero di persone grazie alla notevole capacità ricettiva dei diversi villaggi. 100 – 120 posti in tutto. Per andarli a trovare non è necessaria la prenotazione: basta buona volontà e spirito di adattamento! SCHEDA Anno di fondazione: 1980 Residenti: 150 Economia: privata. Disponibilità ad ospitare e a inserire nuovi residenti. Aderente alla Rive |
Quote:
QUeste idee sono troppo astratte, non sussistono nella vita reale. Quote:
[/quote] |
Appunto, può darsi che dietro a quello che adesso sembra solo un effetto della crisi economica attuale, aggravata da scelte centrali assai discutibili, ci siano anche dei fattori dovuti alla meccanizzazione ed all'informatizzazione sempre più spinta, destinati in futuro a determinare dei cambiamenti strutturali di grossa portata
|
Quote:
Quote:
|
Quote:
|
Vel, mi dicevo scettica vs la tua apparente convinzione del fatto che questa possa essere la soluzione più giusta per te a lungo termine, per questo cercavo di vedere vie che mediassero tra la tua condizione attuale e l'estrema ratio da te illustrata.
Quanto alla pensione, beh è pur vero che non è nemmeno scontato che NON ci sia tra vent'anni (nel mio caso credo tra 40 se tutto va bene) Patologie costose... mah non sono del tutto d'accordo. Una persona che lavora comunque un po' di soldini per le emergenze li ha. Parlo di una serie di visite specialistiche, poi ovvio il SSNN italiano non è quello americano, le operazioni verrebbero pagate dalla mutua così come farmaci salvavita. Discorso moglie/compagna: ora mi è più chiaro. Andrew: d'inverno si coltivano tutti i tipi di cavolo, spinaci, bietole, carote, cipolle,insalata, puoi fare una piccola serra e coltivare i pomodori, hai voglia a mangiare verdura... Guarda Vel, siccome come avrai notato sono proprio interessata a capire in pratica come può strutturarsi il tuo progetto, se ti va' parliamo proprio in soldoni. Anche qui se ti va' rispondi, altrimenti non importa :) -Luogo dove abitano i tuoi: c'è già del terreno coltivabile? Siete in possesso di un piccolo trattore per lavorare la terra? Hai informazioni su come si imposta un orto, come si lavora la terra, quali siano i principali insetti che rischiano di rovinare le coltivazioni che rappresentano il tuo sostentamento? (Quest'inverno la mosca cavolaia ha intaccato i miei cavoli e ne ho mangiati pochi purtroppo. Se non li avessi potuti comprare mi sarei, io o mio padre, dovuta attivare per acquistare fitofarmaci o trovare una soluzione per non farla nemmeno giungere ai miei cavoli=altri soldi spesi) -Luogo dove abitano i tuoi: C'è una vigna? Un uliveto? Con il raccolto di vendemmia e olive potresti fare l'olio, il vino, mangiare l'uva (e assicurarti una magnifica regolarità intestinale, parola di Acidella :D) e anche vendere i tuoi prodotti. Lo so che vuoi il baratto ma Maremma Strega le sementi per l'orto le devi pagare con i soldi... -Luogo dove abitano i tuoi: hai la possibilità, come ti ho scritto ieri, di allevare capra/galline? - Bollette/fare il bucato: ci penserebbero i tuoi in cambio delle tue cure visto che sono anziani? -La casa dove abiti ora non è di proprietà immagino, vero? Altrimenti la venderesti... ok ok ok domanda ingenua - Dici che ogni mattina ti svegli e non trovi senso in quello che fai. Al di là della tua filosofia (che è molto lontana dalla mia ma la leggo e la rispetto ovviamente) del lavoro come situazione innaturale così com'è concepito nella società odierna, questa cosa mi ha veramente scioccato. A 'sto punto mi ritengo veramente FORTUNATA perché trovo moltissimo senso nel lavoro che faccio e nel posto in cui vivo sto meravigliosamente (anche se per qualsiasi motivo veramente importante potrei cambiare la mia vita). Certo tu dirai, la faccio facile... abito in campagna in casa di proprietà (dei miei, sono figlia unica, non l'ho fatto apposta. Io qui pago tutte le utenze e l' ICI seconda casa, dato che ovviamente la casa è intestata ai miei. Tutto con il mio stipendio che, non avendo orario completo, è minore di quello di un manovale. Non faccio ripetizioni da due anni e mi mantengo totalmente da sola. Non faccio "grandi salti" ma mi va' benissimo così), a 5 km da Grosseto che è città con ritmi vivibilissimi, faccio il lavoro che ho scelto, ho un cane meraviglioso, non ho nessuno che mi rompa il c@zzo, ora sono anche inanmorata (;) e di una persona che adora la campagna... cosa posso volere di più? Ecco forse forse io non riesco a capire fino in fondo la tua situazione perché non vivo l'eccesso contrario, lo stress che percepisci tu. |
per quanto riguarda la Thailandia
Wat Pah Nanachat Wat Pah Nanachat è un monastero della tradizione della foresta vicino al villaggio Bahn Bung Wai, nel nord-est della Thailandia. Fu fondato dal Venerabile Ajahn Chah per offrire agli occidentali, che non parlano thai, l'opportunità di formarsi e praticare secondo quanto il Buddha insegnò nelle foreste ai suoi monaci, 2600 anni fa. L'abate è Ajahn Kevali per gli Elfi: io son nato e cresciuto a Pistoia, non ci sono mai andato, però le voci che giravano ne parlavano più che bene, altrimenti io grazie al Santacittarama ho conosciuto questa comunità : L'Eco della Terra: Ecologia profonda: la tribù delle noci sonanti Io sono anni che ...medito ( hahaha, la simpatica battuta) di entrare in monastero e ciao a tutti. Ma.... una compagna e una figlia si frappongono a tale progetto, e tante volte ho cercato di convincere softmare che rasata e vestita prima di bianco e poi di marroncino sarebbe sempre bella, ma lei non ci sente da quell'orecchio... comunque, senza scherzi, se io e soft ci lasciamo ( anzi, secondo la mia religione, QUANDO ci lasciamo, dato che dopo la morte in questa vita potrei rinascere umano e divenire monaco/monaca Theravada nella prossima) io entro in monastero e seguo la vocazione. Altrimenti Vel, partire con qualche associazione tipo greenpeace? |
P.S
auguri per la tua storia d'amore Vale :) :) :) medito per voi con Metta ![]() |
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
Quanto pensi che durerebbe il tuo entusiasmo? Quanto ci metteresti a maledire il mondo e mandare tutto affanculo? Ebbene, è la vita che faccio da anni. Lavorare solo per lo stipendio funziona all'inizio, ma non ci puoi andare avanti una vita perchè prima o poi la noia, l'apatìa e la demotivazione ti chiedono il conto... Ecco, questa è la mia situazione, e vale anche per la mia dolce metà, che ogni giorno deve calarsi in un ambiente di merda dove sopportare dispettini e puttanerie di ogni genere ad opera di povere colleghe decerebrate e invidiose e vedersi surclassare in carriera dalla succhiacappelle di turno perchè l'Italia va così. "Potrebbe cambiare lavoro", chioserà il benpensante di turno: peccato che abbia spedito decine di curriculum che sono rimasti ad oggi senza risposta... Così lavoriamo entrambi per giustificare un tenore di vita fine a se stesso, dove quasi si raggiunge il paradosso di guadagnare quello che serve per...andare a lavorare! Dunque, se qualcuno trova la cosa sensata o ha soluzioni alternative valide me lo faccia sapere, sono tutt'orecchi. |
Quote:
Quote:
Se ti ricordi, era venuto fuori nel thread che ho aggiornato in questi giorni, quest'inverno ero praticamente in uno stato quasi depressivo per motivazioni interiori, e il lavoro era una (insieme alla palestra e a Tracy che mi accoglieva ogni giorno quando tornavo a casa, nonostante io non riuscissi a dimostrarle il mio amore. Io che amo il mio cane come fosse mia figlia.) delle cose che mi facevano andare avanti. Non oso pensare cosa significhi, soprattutto per una mente (perdonami l'aggettivo "Odisseistico", ma rende l'idea) multiforme come la tua, passare gran parte della giornata a negare se stessa. Io ricordo che non ero me per via dei miei casini, e mi chiedo QUANTO TU NON SIA TU per colpa della situazione. Il fatto che anche la tua compagna viva una situazione simile non fa' che peggiorare il vostro stato d'animo globale... perché se di solito in una coppia se uno è down l'altro è up e viceversa, su questo fronte siete entrambi down e non potete aiutarvi. Il benpensante Vel in effetti, o comunque forse qualsiasi persona, me compresa di primo acchito, non lo nascondo, ti chiedono perché non ti trovi un altro lavoro forse per delle motivazioni: per attuare il tuo piano hai 2 grandi ostacoli: 1. I tuoi e il doverli convincere 2. La non condivisione di questo stile di vita da parte della tua compagna. I due problemi sono aggravati l'uno dall'altro... se la tua dolce metà fosse con te nella scelta, potrebbe aiutarti a convincere i tuoi, invece no. Dici di aver mandato moltissimi curriculum, tutti senza risposta. Inizi tra l'altro ad avere un'età in cui, a meno di non avere competenze molto specifiche e ricercate (ad esempio... un mio caro amico nonché coetaneo è un bravissimo escavatorista, se chiudesse la sua ditta troverebbe subito lavoro data la sua competenza rara. Ancora... mio padre è macellaio, ha venduto la macelleria ma da due anni fa' la stagione estiva, non sto a spiegarti per quali vicissitudini, sarebbe ot ora, e non ha che l'imbarazzo della scelta per andare a fare il suo raro mestiere in minimarket/campeggi sul mare.), non sei facilmente spendibile sul mondo del lavoro. Questo per dirti che leggendoti con attenzione, cercando di andare veramente oltre lo sconcerto iniziale di fronte alle tue parole, tralasciando il fatto che è umano pensare che il tuo "progetto" non sia un progetto ma un mettere la testa sotto la sabbia e vivere ad cazzum... io ti capisco. Ma con la mia comprensione non ci mangi. E allora rilancio con un'altra idea: Questa è una cosa che fanno molte persone qui da noi in Maremma, molti di loro sono punkabestia (mio cugino era uno di loro) o comunque persone dallo stile di vita alternativo. Non esprimo giudizi su questo stile di vita, te lo presento e poi lo puoi valutare come una scelta in più. Ad aprile/maggio, fino a settembre, qui da noi inizia la stagione estiva, molto ben remunerata. Si tratta di lavorare (un po' come fa' mio padre anche se lui è uno stagionale sui generis perché ha il giorno libero e viene pagato " a stagione" e non mensilmente) in campeggi, alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti, uno di questi. Ce ne sono a bizzeffe sulla costa. Se lavori nel campeggio molto spesso ti danno vitto e alloggio, e al ristorante il vitto è assicurato (e puoi trovare convenzioni per l'alloggio). Molti trovano lavoro nello stesso stabilimento in coppia. Così ad esempio nel campeggio occupano una piazzola sola con la tenda, dormono e mangiano lì e mettono tutti i soldini da parte. Non hai giorno libero ma la domenica viene pagata di norma il doppio, così come i festivi (a Grosseto il 10 Agosto è S. Lorenzo, il S. Patrono, in più ci sono le domeniche e il 15 agosto, nonché il 2 giugno a inizio stagione). Ti fai il culo? Sì. Però te lo fai da maggio a settembre e il resto dell'anno non fai un cazzo, ti metti in disoccupazione così hai quella e anche i soldi messi da parte durante l'estate. Non hai bisogno di fare lavoretti, coltivare l'orto, cercare di aiutare i confinanti per avere prodotti in cambio di servizi, e ci scapperebbe anche un piccolo gruzzoletto da mettere da parte per una futura pensione. Potresti comunque nell'inverno abitare dai tuoi, che immagino ti chiederebbero molte meno spiegazioni per questa "virata" nella tua esistenza. Potresti fare questa vita (estate a lavoro, inverno dedicato a voi stessi) con la tua compagna, che forse concepirebbe di più una scelta di questo tipo. Potresti salvare capra e cavoli. Iniziando a cercare (anche con sopralluoghi qua... pensa che la sorella di Yashiro è venuta da me ospite un paio di giorni a maggio, abbiamo fatto il giro della costa e ha trovato subito posto in un campeggio, a stagione iniziata, da giugno a settembre!!!) a febbraio troveresti, trovereste, lavoro al 100%. Ti chiedi perché io non lo faccia? Il mio contratto scade il 30 giugno e per luglio e agosto non trovo. Se andassi anche a lavorare in campagna che so, per 15 giorni per raccogliere i pomodori o i 10 giorni di Festambiente, mi si interromperebbe la disoccupazione e guadagnerei paradossalmente meno. Ma se quest'anno, visti i tempi di magra nella scuola, non dovessi avere incarichi/supplenze, quella sarebbe la mia risorsa lavorativa. Dimmi che ne pensi e scusa per la lunghezza del mio post. :) |
Quote:
Penso che con impegno e buona volontà riuscirai, anche perchè al monastero, ad esempio, i monaci non possono coltivare per regola, ma i laici si ;) e nell'orto , sebbene piccolo, sia d'inverno che d'estate qualcosa si raccoglie, compresa frutta dagli alberi ( una fredda mattina di gennaio raccogliemmo nonnso quante ceste di Kiwi...) . perciò: se è la vostra scelta, ben venga Veleno, faccio già le mie pratiche religiose per i miei migliori auspici a te ed alla tua dolce metà :) |
Quote:
Non c'è da sorprendersi: le meditazioni di Metta funzionano proprio così, ci si connette "visualizzando" la persona a cui invii Metta e poi mandi benevolenza a vagonate ;) :) :D |
@Acid Angel:
Come hai potuto capire dal nostro piccolo botta e risposta, la mia idea un minimo di base ce l'ha. Sarebbe chiaramente da perfezionare nei dettagli, da mettere a punto, per così dire, ma non è così campata in aria e avulsa dalla realtà come potrebbe sembrare. ;) Cambiare lavoro... Quella che ha inviato curriculum senza risposta è la mia dolce metà: il mondo del lavoro non è molto benevolo con le donne che hanno superato i venticinque anni... Quanto a me, non ho inviato nessun curriculum; non ho alcuna intenzione di cambiare, perchè quello che ho è per certo il meno peggio che potessi avere, e perchè ho già avuto un buon numero di esperienze lavorative pregresse, nessuna delle quali si è mai rivelata soddisfacente; ho persino provato la via della libera professione, con l'unica conseguenza di essermi imputtanato nei meccanismi del tutto privi di logica della produzione industriale (meccanismi di cui sono tuttora testimone nell'azienda in cui lavoro) e di aver fatto in due anni, regaloni per migliaia di euro in tasse, balzelli e sanzioni a questa merda di uno stato italiano, alla faccia dell'incoraggiamento ai giovani imprenditori. Quindi puoi capire che ormai non ci credo più, e che il lavoro come fonte di soddisfazione per me non ha più nessun significato semmai ne abbia avuto. Oltretutto, c'è anche da considerare che non possiedo questa professionalità spendibile di cui tu parlavi, e che mi potrebbe permettere di ambire a un lavoro migliore e certamente più remunerativo, altrimenti mi sarei già adoperato. Anche qui, altro circolo vizioso: lavorando non ho mai tempo di studiare e/o acquisire una professionalità più valida e spendibile, dunque resto dove sono e le mie possibilità di scelta sono sempre quelle dei poveri. E c'è dell'altro: qualcuno parlava di lasciare un lavoro sicuro per correre dietro un'idea malsana. Ma faccio notare che di sicuro vi è solo la morte. L'azienda dove lavoro non è che sia garantita, e non è che non risenta della crisi; intorno a noi molti hanno chiuso i battenti, nessuno ci mette al riparo da una simile eventualità. E se succedesse che cosa dovrei fare? Ricominciare tutto da capo a quarant'anni, inviando curriculum come un giovanotto alle prime armi? Reinventarmi un mestiere per l'ennesima volta gettando alle ortiche anni di esperienza accumulata? No...ti dico che sono troppo vecchio per queste stronzate, ne avrei le palle piene, non lo sopporterei. E' ora di pensare ad un modo diverso di impostare le cose. Il lavoro non può mangiarmi la vita. |
@Marcello:
Innanzitutto ti ringrazio della partecipazione al 3d.:) La vita in una delle comunità sopra menzionate potrebbe essere un'opzione da considerare, anche se io rispetto a loro cercherei un minimo di compromesso. Ti ringrazio per la segnalazione sulla tribù delle noci sonanti, che non conoscevo, e che testimonia una volta di più, quanto certi modi di vivere siano realtà e non fantasia. Entrare in monastero...sarebbe eccessivo per le mie attitudini: non mi piace l'idea di convivere con persone che non conosco, nè di dover sottostare alle rigide regole monastiche; non vorrei rinunciare proprio a tutto, in maniera così radicale, anche se lo stile di vita che avrei in mente ci andrebbe parecchio vicino... Greenpeace? Forse da giovane ci avrei pensato. Adesso a parte alcuni dubbi sulla non-politicità e trasparenza dell'organizzazione (che per esempio, sul fronte balene si è del tutto ritirata limitandosi a pontificare a mezzo comunicati stampa sulle fatiche degli altri), non sono particolarmente attratto dall'aspetto itinerante della cosa, preferendo una soluzione "residente". Volontariato? Sì, ma non risolverebbe la dipendenza dal sistema moneta-lavoro. Stagionale? Potrebbe essere un'opzione da approfondire... |
Guarda non intervengo per giudicare visto che è una cosa che non mi piace, in particolare con persone di cui non conosco carattere, stili di vita, problemi, vita passata, ecc... quindi cercherò nel mio piccolo di darti una mano se mi è consentito ma visto che lo hai scritto su un forum suppongo che ti interessino i pareri di tutti anche di persone esterne a tutto come me...
Io mi concentrerei facendomi delle domande interne per capire davvero cosa voglio, nel senso devo mollare tutto (o quasi) e rifarmi praticamente una vita? Almeno cerco di crearmi una bella vita :D di capire e vedere cosa voglio per me e per il mio futuro, una sorta di "questionario" fatto di domande e risposte, per andare nel concreto del mio concetto ti faccio un esempio in modo da cercare di spiegarmi meglio: ELABORO UNA SERIE DI DOMANE E RISPOSTE TIPO: 1- Dove mi piacerebbe vivere per il resto della mia vita? MARE (?), MONTAGNA (?), COLLINA (?), LAGO (?) Così facendo puoi avere una prima analisi ed escudere dei lughi, per esempio se tu rispondessi COLLINA sono da togliere ovviamente tutte le località di mare sia in italia che all'estero. 2- Quale clima prediligo? CALDO(?), FREDDO (?), TEMPERATO (?), SECCO (?), UMIDO (?) Anche qui puoi andare ad escludere luoghi e fare della analisi analisi e decidere se farti una vita in infradito e costume o fartela in maglione di lana e timberland :D 3- Voglio fare una vita prevalentemente in solitudine o a contatto con le persone? RISPOSTE VARIE Secondo me così facendo riuscirai a stringere la cerchia... poi ovviamente dovrai passare a domande diverse come: Quanti soldi ho a disposizione? Voglio una vita rigida e fatta di obblighi e regole ferree? e via dicendo... facendo una sorta di IDENTIKIT della vita scontrandosi anche con cose vere e concrete... ovviamente ci vorrà del tempo per completarlo ma per una così radicale direi che vuole tutto il tempo necessario per pianificare bene il tutto... Credo e spero di esser stato chiaro e di esserti stato quanto meno di piccolo aiuto :D |
Mad, intanto grazie della partecipazione. :)
Ti ringrazio per la premura, ma tutte le domande che tu esemplifichi naturalmente me le sono già poste, e la conclusione è quella a cui sono arrivato: vorrei vivere ai margini della civiltà, svincolato dal sistema lavoro-moneta, privandomi di tutto il superfluo, e cercando il compromesso migliore. Come dici tu però, occorrerà tempo per completare un progetto concreto, e soprattutto pianificarlo con cura ma credo ne valga la pena. Ho fatto un pò di ricerche e ho notato che questi modi di vivere sono molto più diffusi di quanto si pensi normalmente, e spaziano dalle scelte più estreme come quella della tribù delle noci sonanti, senza acqua, elettricità e servizi igienici, a quelle del borgo delle Torri, dove poche famiglie occupano un borgo medievale ristrutturato e autosufficiente con acqua servizi ed elettricità... Insomma, c'è da guardare in giro, visitare, valutare...;) .:: RIVE - RETE ITALIANA VILLAGGI ECOLOGICI ::. |
Mi permetto un piccolo intervento non sul lato pratico.
Credo che se ti ci butti seriamente tu possa trovare una dimensione che ti soddisfi molto piu' della tua vita attuale, per quanto ai piu' possa sembrare estrema. Attenzione solo a fare una scelta coerente perche' e' vero che sempre piu' persone esasperate scelgono di svincolarsi dal denaro ma molti gruppi (forse la maggior parte) finiscono per vivere ai margini della societa' accontentandosi delle briciole. Penso che la differenza tra ribellarsi ed arrendersi, alla fine, sia piu' sfumata di quel che sembra. I figli dei fiori sono un classico esempio di come una ribellione concettualmente bellissima sia scivolata in un gruppo di disadattati che si sarebbe estinto nella maggior parte dei casi se non avesse sfruttato la societa'. E visto che mi sembri una persona non superficiale e molto introspettiva non credo vivresti felice se non cavalcando una convinzione e una ribellione vera. Poi la mia e' un'analisi da Domenica sera che sicuramente lascia il tempo che trova.......;) |
Quote:
|
Mi è venuta voglia di andarli a vedere...va a finire che ci finisco io in un ecovillaggio :D
In realtà è impossibile, ci sono aspetti molto poco allettanti dal mio punto di vista. E poi se proprio volessi ho qualche ettaro e una casa di proprietà in montagna... Cmq alcuni sono interessanti, peccato per lo spazio limitato... ECOVILLAGGIO TORRI SUPERIORE |
sì, quello di Torri è uno dei più interessanti, e non è neppure così "spinto" come filosofia ecologica, però quasi tutti i residenti si mantengono comunque con un lavoro esterno, quindi non ne vedo molto il senso. Anche io comunque sarei interessato a visitarne qualcuno, ma hanno dei prezzi di soggiorno assurdi: proprio al Torri vorrebbero 54 euri a notte a persona a mezza pensione...roba da fuori di testa...
...ma parliamo della tua casa in montagna...:D |
Quote:
Naturalmente si tratta di scelte che comunque agli occhi dell'uomo comune, incapace persino di pensare al di fuori delle righe, appariranno regressive e insensate, ma che possono produrre invece forme di soddisfazione diverse, permettendo di dare più valore al proprio tempo. In altre parole, che dall'esterno possa sembrare una resa, mi frega gran poco; quello che importa è come lo vivo io, e che porti buoni frutti a me. ;) Conosco gente che potrebbe benissimo starsene a casetta propria a fare quel cazzo che gli pare, e invece va a lavorare, perchè se no poverina si annoia, o uccide la propria dignità...ma poveri babbei...altre che chi ha il pane non ha i denti... |
Quote:
|
e se aprissi un agriturismo-fattoria? te la gestiresti tu, come vuoi...
|
Accoglierebbe i clienti con il fucile a pallettoni...
Però l'idea è buona. |
Quote:
:D |
Il problema vero e' lavorare come muli senza avere spazi per se' e impegnare tutti quei soldi in spese fisse, senza la possibilita' di svagarsi un minimo e allontanarsi dalla routine.
Vuoi abbandonare la societa? non sei soddisfatto della vita che fai? Presenta la lettera di dimissioni, ma abbandona questo paese del piffero e vai dove il tipo di vita che cerchi ti possa garantire anche un sostentamento. Tornare dai tuoi nella mansardina non credo sia la soluzione di alcuna cosa... |
Due osservazioni rapide alla amica "acida" ;) :
1) Io non penso mai alla vecchiaia, francamente mi pare una cosa lontana anni luce. Voglio vivere e cercare di costruire qualcosa oggi, la vecchiaia non mi interessa, poi la affronterro' se e quando arrivera' ;) 2) Se c'e' un disagio la propria compagna puo' non condividere ma dovrebbe accettare. La mia liberta' viene prima di tutto, e per me sai che liberta' non e' scopacchiare in giro. Inoltre non condivido le idee di Veleno, ma queste osservazioni te/ve le dovevo ;) |
Ti rispondo volentieri compagno ;) di forum :)
Quote:
Grazie Lup. |
Dico la mia, ci provo.
Io ho finito l'università con un anno di ritardo perchè quello che doveva essere il mio anno da matricola è trascorso in Nepal a fare quello che amo, cioè vivere la montagna. Ho vissuto un anno intero in una mezza baracca in un paesino disperso in cui ero l unico occidentale fisso. Con quello che ho speso un anno li, qui ci campo un paio di mesi se mi trattengo. L'anno è volato...arrampicavo camminavo..quando volevo, se no aiutavo nel villaggio. Potessi tornare indietro...beh non sarei qua a scrivere ma ancora in quel remoto angolo di mondo. |
Scusa...ma perchè sei tornato??
|
Quote:
La mansardina era giusto un pensiero "en passant", tanto per dire che mentre lì c'è un unità abitativa che va sprecata io sono qui a pagare un affitto per il cazzo, tanto per parlare di soldi buttati... Ovviamente si possono contemplare anche soluzioni differenti, quello che è importante per me è ridurre DRASTICAMENTE la dipendenza dal sistema sociale. E' questo il tipo di vita che cerco. |
Sono tornato perchè era giusto tornare..per ora...troppe cose erano lasciate in sospeso....ma un giorno tornerò dalla mia gente è gia in progetto..e pure condiviso dalla mia metà
|
Io non ci sono stato, ma sarebbe bello. Andare in Nepal dev'essere un'esperienza emozionante :)
|
Io ci ho vissuto quell'annata ed ero in un villaggio disperso al cospetto della dea dell'abbondanza (Annapurna)...non ci sono piu tornato per paura di non riuscire a ripartire da li. Aspetto il momento giusto per restarci per sempre.
Si è un posto magico, per chiunque alpinista o no. |
io non alpinizzerei un bel nulla. Ma t'invidio quell'esperienza. Puzza proprio di figata. E a me che sembra di distaccarmi dalla società perchè vado in appennino, dove se passa una macchina ti accorgi che fa puzza. Però in cucina ho il forno a microonde. Quasi quasi metto in preventivo,appena mi laureo (aspetto e spero :D), d'andare a fare un salto in un posto del genere...anche perchè se non lo faccio ora, poi da vecchio, con uno stuolo di figli, un lavoro magari gratificante ma a tempo pieno etc sarà più difficile..:D
|
li le macchine erano carretti tirati da buoi o asini e i microonde erano stufe a legna...credimi ne vale la pena.Cazzo se la vale.
|
Fammi capire: come comunicavi?
E come eri messo: elettricità? acqua corrente? servizi igienici? |
Per la comunicazione c'erano persone giovani che un minimo di inglese lo parlavano..poco ma meglio che niente..e poi mi sono imparato qualche parola io per farmi capire.
Acqua a volontà...pozzi sorgenti e sistemi idrici rudimentali...corrente poca ma c'era..servizi igenici..se ti adatti riuscivi..se no avevi km e km di natura da concimare :D |
Da parte mia e di Lorenzo :D
Guarda Vel... sulla ciclabile tra Grosseto e Marina... orticello, alberi da frutto, hapretta e galline ;)
Ti abbiamo pensato appena l'abbiamo visto :) :D :D :D ![]() |
:D :D :D
Grazie per il pensiero!!! La hapretta è un MUST, fa proprio "bucolico"...:D |
Tutti gli Orari sono GMT +2. Attualmente sono le 05:18 PM. |
Powered by vBulletin Versione 3.6.7
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Search Engine Optimization by vBSEO 3.0.0
Traduzione italiana a cura di: VbulletinItalia.it
Fituncensored Forum - © 2005-2013