Quote:
Originariamente inviato da Call
(Scrivi 247014)
Aggiungo una cosa: il 70% (sono pessimista, ma potrebbe anche essere il 60%) degli studenti di Ingegneria non ha una media nè pari nè superiore a 25. Più o meno stessa cosa anche a Scienze della Formazione, così come non sarà diverso in altri Atenei.
Le conclusioni sono due: - Studenti idioti, come dice Yashiro;
- Professori inaddeguati, e l'articolo specifica i criteri di scelta usati finora in due delle migliori Università Statali;
|
:D
La media bassa può essere sia una, che l'altra, che entrambe le cause. Ma nessuno ha parlato di medie alte o basse. Sto parlando di impegno e capacità, che si possono tradurre in medie sì alte, ma anche in tempi celeri di laurea. Se ooi i docenti sono inadeguati questo ben poco ha a che fare con la media: per assurdo, se ti spiegano le tabelline e le impari hai tutti potenziali 30, anzi più il livello d'insegnamento è basso e più, per definizione, è accessibile.
Quote:
Originariamente inviato da Trokji
(Scrivi 247017)
Il fatto è che per qualche mela marcia che c'è non puoi fare di tutta l'erba un fascio. Specie nelle facoltà che non sono a numero chiuso è più facile che ci sia la produzione di lauree in eccedenza rispetto a quello che può essere l'impiego reale nel mondo del lavoro. Però se togli la possibilità di accesso all'università a tutti non è che un ritorno al passato, oppure l'accedere ad un modello americano di un certo tipo, dove solo se sei ricco puoi studiare ed alla fine la laurea te la compri o quasi perché in quel modello, a parte poche università, la difficoltà è quella che è (anche da noi in Italia in alcune università private a volte è così). Anche ora comunque l'università non è per tutti, 2000 euro all'anno per le facoltà scientifiche e 1500 euro per quelle letterarie (nelle università pubbliche ovviamente), di sole tasse, non sono per qualunque tasca, e salvo che non hai reddito 0 oppure non dichiari le tasse hai ben poche agevolazioni. Sicuramente in Europa siamo uno dei paesi o forsei l paese con le tasse universitarie più elevate
|
Stiamo travisando il discorso...Il problema non è "qualche mela marcia che si laurea", ci saranno sempre i meno capaci. Stiamo parlando di un esercito di pseudo studenti che grava sul sistema università già ridotto ai minimi termini senza potenzialità di resa alcuna per la nazione in cui viviamo, mischiato al popolo di studenti che si fa un mazzo tanto e si spacca la schiena per proseguire. Perché uno che si laurea in 10-12 anni di certo difficilmente arriverà a svolgere con profitto la disciplina che ha studiato, e questo per molteplici fattori in qualsiasi modo la si voglia vedere: se ci ha messo tanto perché studia e lavora inevitabilmente è difficile apprendere al meglio il tutto e cambiare magari una professione sicura guadagnata negli anni di studio con un'altra incerta ma inerente agli studi (credo siano ben pochi quelli che studiano e lavorano già nel settore di destinazione). Oppure se ci metti tanto vuol dire che le tue capacità sono limitate; ok può essere utile come bagaglio culturale, ma niente più.
Quote:
Originariamente inviato da megalex
(Scrivi 247019)
Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri.
|
Il problema è che partiamo dal presupposto (sbagliatissimo) che lo studente pagando la retta universitaria abbia incidenza zero sui bilanci del ministero della pubblica istruzione. Se così fosse, perché mai l'università avrebbe bisogno di finanziamenti e fondi?
Quote:
Originariamente inviato da megalex
(Scrivi 247019)
Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università
|
Questa sì è un'assurdità...non me ne frega niente dei "figli di papà" che si fanno mantenere, ma non è sempre così. Un mio ex-amico continua a far finta (perché questo è) di studiare, pur di non andare a lavorare e la sua famiglia (bambina piccola, padre pensionato, casa in affitto) sta facendo sacrifici per mantenerlo lì quando tutti sanno benissimo che non ha alcuna intenzione di uscirne. Se ci fossero criteri validi di scrematura, visto il suo rendimento inesistente verrebbe cacciato a casa e la smetterebbe con questa farsa crudele.
Quote:
Originariamente inviato da megalex
(Scrivi 247019)
I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?
|
Non sono affatto i criteri di cui parlavo io. Quelli che tu citi sono criteri di
ammissione, io parlo di criteri di
permanenza. Non fai un cazzo (niente corsi, niente esami passati)? Sei fuori corso di 2 anni? Te ne vai, radiato dalla facoltà, soldi o non soldi. Perché uno studente incompetente è una zavorra per tutti, a maggior ragione su quelle a numero chiuso dove i posti preziosi vengono occupati da gente che entra a calci in culo e così impedisce ai volenterosi di entrare.
Quote:
Originariamente inviato da megalex
(Scrivi 247019)
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.
|
Siamo realisti, invece che buonisti a tutti i costi. Tendenzialmente è così, perché (non parlo di medie, ribadisco) chi è pluribocciato o esce a malapena dalle superiori o ha capacità limitate, oppure è un lavativo. In entrambi i casi è un peso, ma io sono favorevole a dar una chance a tutti, rientrando nei criteri che ho espresso poco fa. Se il lavativo si dà da fare e riesce a seguire il programma di studi universitario, ben venga. Ma se sgarra come ho scritto sopra, fuori.
Quote:
Originariamente inviato da matalo
(Scrivi 247025)
Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso.
|
Il discorso borse di studio è un argomento spinoso. Qui dalle mie zone (prevalenza agricola) moltissimi vanno avanti a borse di studio, perché? Perché l'unico metro di giudizio è il reddito familiare. Figli di contadini con centinaia di migliaia di euro sul conto ma denuncia fiscale pari a zero si portano a casa tutte le agevolazioni del caso, anche se hanno rendimenti pessimi. Invece bisognerebbe tenere conto (visto che siamo in Italia e la denuncia dei redditi è inattendibile) sia delle capacità dello studente che dell'effettivo reddito, ma con accertamenti collaborati con l'agenzia delle entrate (valutando le proprietà di famiglia ad esempio, si accorgerebbero che è "bizzarro" che un dichiarante 10'000€ annui abbia una mercedes da 80'000).
Quote:
Originariamente inviato da Trokji
(Scrivi 247039)
Infatti c'è gente che studia e lavora, per certe facoltà è possibile, sinceramente per medicina,ingegneria o giurisprudenza o altre facoltà impegnative avere un lavoro a tempo pieno e pensare di larearsi in tempi umani è molto difficile. Se uno si "parcheggia" all'università può farlo benissimo, paga le tasse e non fa altro che dare soldi all'università. Casomai ci sarebbe da discutere sul malcostume, nient'affatto cessato, di alcuni "finti bisognosi", che magari usufruiscono di alloggio gratis, mensa gratis , esenzione dalle tasse ecc.. mentre vedi le bmw parcheggiate nel parcheggio della residenza universitaria e qualche dubbio viene.. quando magari chi davvero ha bisogno gli tocca aspettare e non può usufruire di alcun tipo valido di agevolazione, e quando magari gli incentivi per il merito sono pari a 0 o quasi
|
Ecco, concordo con te sulle borse, ma non sul parcheggiarsi in facoltà. I soldi che elargisci non sono altro che un parziale rimborso spese per lo Stato che investe su di te. Non pensate che pagando la retta vi paghiate totalmente gli studi, forse forse sarà vero in inghilterra ora che le hanno triplicate. Quanto al lavoro e studio, bisognerebbe sistemare molte cose. O ti laurei, ed in tempi brevi (conveniente per tutti, Stato e studente) e nel tempo che ti avanza
se riesci fai qualche lavoretto, oppure se la tua mansione principale è il lavoro e lo studio la secondaria bisognerebbe creare una divisione dall'università ordinaria. Vuoi ampliare il tuo bagaglio culturale, bene: segui questi altri corsi, organizzati per non pesare sul sistema ordinario, ti fai queste sessioni d'esame più rarefatte e tenute in concomitanza ad altri esami regolari, si ottimizza il sistema per essere più flessibile ma anche meno costoso, meno ricco e meno invitante. Per stimolare a seguire il principale, con i criteri di permanenza che ho detto. Se non ce la fai o non puoi, ti accontenti della laurea di "serie B"...