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Call 21-12-2010 04:26 PM

Protestate pure!!
 
Sapienza-Tor Vergata, parentopoli prima della riforma - Corriere della Sera

Avete protestato per difendere i Baroni...contenti adesso? :)

killbill 21-12-2010 05:34 PM

io credo che tutto il sistema universitario debba essere smontato e ricostruito da 0...

Yashiro 21-12-2010 06:18 PM

Quote:

Originariamente inviato da killbill (Scrivi 246660)
io credo che tutto il sistema universitario debba essere smontato e ricostruito da 0...

peccato che appena qualcuno prova a toccarlo esplodono sommosse in piazza gridando "tiranno alla forca"...

Acid Angel 21-12-2010 06:59 PM

Quote:

Originariamente inviato da Yashiro (Scrivi 246661)
peccato che appena qualcuno prova a toccarlo esplodono sommosse in piazza gridando "tiranno alla forca"...

Eh appunto, guarda un po'...

Call 23-12-2010 12:25 AM

Una cosa bellissima: 56 visite e nessun commento contradditorio verso questa notizia da parte di persone che protestano...

Ciò fa pensare solo una cosa e l'unico ad averla detta è Orange: su un mucchio di studenti, questa riforma l'avranno letta in 3, gli altri protestano per "sentito dire"!!

Scommetto che chi aiazza oggi gli studenti, un giorno siederà in qualche seggio parlamentare...:rolleyes:

matalo 23-12-2010 10:00 AM

Si ma allora tu dimmi che si dovrebbe fare mettiamo sulla bilancia la riforma con i suoi pro e contro e dall'altra i baroni, siccome sappiamo che oltre ad essere il paese dei magna magna il nostro è anche il paese del bianco o del nero entrambi le cose non si possono/riescono a fare. Credo che se ci siano studenti che abbiano letto la riforma come ho fatto io si converrà senza dubbio che il problema è più che altro quello economico. Le università che diventano fondazioni-----> contributi statali dati alle alle università con bilanci in positivo(poche e nessuna) = riduzione drastica del numero delle borse di studio, riduzione dei servizi dati allo studente e della loro qualità = l'università non è più per tutti ma solo per chi ha i dindi

spike 23-12-2010 10:15 AM

Call che interventi vuoi che si facciano?
Sei convinto che se la norma avesse previsto solo la chiusura di parentopoli (peraltro decisa in un secondo tempo, segno che non era certo questo il vero obiettivo della riforma) ci sarebbe stata una sola manifestazione?

Poi ovvio che in questo caso chi può butta benzina sul fuoco

Trokji 23-12-2010 10:17 AM

Sui baroni siamo d'accordo.. il problema è che semplicemente è una finta riforma, il problema era tagliare per risparmiare..non credere che riformare l'università per migliorare il funzionamento, l'apprendimento degli studenti o il rendimento nel percorso formativo interessi realmente a qualcuno.. purtroppo

Yashiro 23-12-2010 12:59 PM

Quote:

Originariamente inviato da matalo (Scrivi 246948)
= l'università non è più per tutti ma solo per chi ha i dindi

Ma è così che deve essere. Non per chi ha i dindi, ma nemmeno per "tutti"; nella mia scarsa esperienza ho visto una MAREA di gente sottosviluppata, conosco anche molti "amici" che hanno il culo parcheggiato in facoltà, talmente pigri e svogliati da far di tutto per evitare di lavorare e farsi mantenere. Parlo di gente che è uscita a fatica da istituti professionali (previa bocciatura in altre scuole) e che va a far ingegneria... Ma su,su!
"Università per tutti" è un bel concetto, ma si traduce in "università mediocre", c'è poco da fare. Oppure ci vorrebbero criteri per scremare, del tipo max 1anno fuori corso e poi a casa, un minimo di esami sostenuti all'anno, frequenza obbligatoria per almeno una parte delle lezioni (ma per tutti, non solo per alcune facoltà come ora). Delle serie, stimolare e premiare chi davvero vuole studiare e ci crede, ed eliminare tutti gli altri. Perché tenerla aperta a tutti non fa altro che allargare il divisore dei fondi, con un quoziente pro capite che invece di essere cospicuo per i pochi diventa ridicolo per una massa caprona. E ci rimette sempre chi vale.

Supertizio 23-12-2010 01:07 PM

Yashiro ha fatto un'analisi interessante che condivido




ma allora non è vero il detto tutto muscoli e niente cervello! :D

Call 23-12-2010 02:29 PM

Rispondo punto per punto:

Quote:

Originariamente inviato da matalo (Scrivi 246948)
Si ma allora tu dimmi che si dovrebbe fare mettiamo sulla bilancia la riforma con i suoi pro e contro e dall'altra i baroni, siccome sappiamo che oltre ad essere il paese dei magna magna il nostro è anche il paese del bianco o del nero entrambi le cose non si possono/riescono a fare.

I fatti dicono: non si sono mai visti studenti manifestare contro il fenomeno del Baronismo, mai! Anzi sono sempre stati accondiscenti: in differenti concorsi se su 3 candidati se ne vogliono levare 2 che si fa? Gli si offre un lavoro da qualche parte ad ottime condizioni salariali, non vedo nessuna denuncia su questo.

Credo che se ci siano studenti che abbiano letto la riforma come ho fatto io si converrà senza dubbio che il problema è più che altro quello economico. Le università che diventano fondazioni----->

contributi statali dati alle alle università con bilanci in positivo(poche e nessuna)

Un ministero non è MAI responsabile della gestione del bilancio di qualsivoglia Ateneo, semmai il responsabile è il management: non si sono mai visti studenti protestare contro questi ultimi.

= riduzione drastica del numero delle borse di studio,

Questo è un vero problema! Ma questa possibilità viene dal fatto che a monte un ateneo è stato gestito male negli anni.

riduzione dei servizi dati allo studente e della loro qualità

A prescindere chiedi se in 40 anni alla Sapienza sono mai migliorati i servizi...forse è migliorato il Baronismo...

= l'università non è più per tutti ma solo per chi ha i dindi

Su questo ha risposto Yashiro, a cui vorrei aggiungere qualcosa.

Quote:

Originariamente inviato da spike (Scrivi 246957)
Call che interventi vuoi che si facciano?
Sei convinto che se la norma avesse previsto solo la chiusura di parentopoli (peraltro decisa in un secondo tempo, segno che non era certo questo il vero obiettivo della riforma) ci sarebbe stata una sola manifestazione?

Se ti fosse sfuggito, neanch'io apprezzo questa riforma in toto, anzi ammetto che in alcuni punti è sbagliata e da rivedere, ma non da buttare. Se parliamo di parentopoli i provvedimenti sono iniziati a circolare 2 anni fà, faccio riferimento anche a proteste cui hanno partecipato anche i docenti per salvaguardare i loro interessi.

Più che altro, vedo tanta gente che da dentro i comitati studenteschi fa solo politica, in accordo al tipo di partito che appoggiano, sicuri che ciò che fanno un giorno li porterà a prendere il posto degli attuali politici SENZA AVER MAI LAVORATO. Anzi, se ho letto bene la storia, forse l'attuale classe politica ha protestato anche nel '68 da rappresentate studentesco, ma, scusate le domanda: in un altro thread non si stava biasimando l'attuale classe politica (dx e sx) che fa solo i propri interessi come una casta a se?

Poi ovvio che in questo caso chi può butta benzina sul fuoco

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 246959)
Sui baroni siamo d'accordo.. il problema è che semplicemente è una finta riforma, il problema era tagliare per risparmiare..non credere che riformare l'università per migliorare il funzionamento, l'apprendimento degli studenti o il rendimento nel percorso formativo interessi realmente a qualcuno.. purtroppo

C'è da analizzare una cosa: in ogni paese stanno facendo riforme in senso economico. In francia alzano l'età pensionabile e giù proteste studentesche, in UK alzano le rette e giù proteste studentesche. Sorge una domanda: come è nata la recente crisi? Io penso: sistema organizzativo non adeguato e cattiva gestione in più ambiti (ad esempio la sanità nel 70% delle regioni del centro-sud), ciò fa capire che o stringiamo la cinghia o continuiamo così. Si può discutere più o meno sui modi di gestire questa crisi, ma il dato di fatto è che comunque C'E' questa crisi.

Quote:

Originariamente inviato da Yashiro (Scrivi 246991)
Ma è così che deve essere. Non per chi ha i dindi, ma nemmeno per "tutti"; nella mia scarsa esperienza ho visto una MAREA di gente sottosviluppata, conosco anche molti "amici" che hanno il culo parcheggiato in facoltà, talmente pigri e svogliati da far di tutto per evitare di lavorare e farsi mantenere. Parlo di gente che è uscita a fatica da istituti professionali (previa bocciatura in altre scuole) e che va a far ingegneria... Ma su,su!
"Università per tutti" è un bel concetto, ma si traduce in "università mediocre", c'è poco da fare. Oppure ci vorrebbero criteri per scremare, del tipo max 1anno fuori corso e poi a casa, un minimo di esami sostenuti all'anno, frequenza obbligatoria per almeno una parte delle lezioni (ma per tutti, non solo per alcune facoltà come ora). Delle serie, stimolare e premiare chi davvero vuole studiare e ci crede, ed eliminare tutti gli altri. Perché tenerla aperta a tutti non fa altro che allargare il divisore dei fondi, con un quoziente pro capite che invece di essere cospicuo per i pochi diventa ridicolo per una massa caprona. E ci rimette sempre chi vale.

Aggiungo una cosa: il 70% (sono pessimista, ma potrebbe anche essere il 60%) degli studenti di Ingegneria non ha una media nè pari nè superiore a 25. Più o meno stessa cosa anche a Scienze della Formazione, così come non sarà diverso in altri Atenei.

Le conclusioni sono due:
  • Studenti idioti, come dice Yashiro;
  • Professori inaddeguati, e l'articolo specifica i criteri di scelta usati finora in due delle migliori Università Statali;

Trokji 23-12-2010 02:41 PM

Quote:

Originariamente inviato da Yashiro (Scrivi 246991)
Ma è così che deve essere. Non per chi ha i dindi, ma nemmeno per "tutti"; nella mia scarsa esperienza ho visto una MAREA di gente sottosviluppata, conosco anche molti "amici" che hanno il culo parcheggiato in facoltà, talmente pigri e svogliati da far di tutto per evitare di lavorare e farsi mantenere. Parlo di gente che è uscita a fatica da istituti professionali (previa bocciatura in altre scuole) e che va a far ingegneria... Ma su,su!
"Università per tutti" è un bel concetto, ma si traduce in "università mediocre", c'è poco da fare. Oppure ci vorrebbero criteri per scremare, del tipo max 1anno fuori corso e poi a casa, un minimo di esami sostenuti all'anno, frequenza obbligatoria per almeno una parte delle lezioni (ma per tutti, non solo per alcune facoltà come ora). Delle serie, stimolare e premiare chi davvero vuole studiare e ci crede, ed eliminare tutti gli altri. Perché tenerla aperta a tutti non fa altro che allargare il divisore dei fondi, con un quoziente pro capite che invece di essere cospicuo per i pochi diventa ridicolo per una massa caprona. E ci rimette sempre chi vale.

Però quello che dici era valido sopratutto prima, ora ci sono i numeri chiusi in molte facoltà ed è difficile entrare. Ad esempio le proiezioni per quel che riguarda l'ambito medico parlano per i prossimi anni del fatto che ci sarà una carenza di medici in Italia, da una fase (quella attuale) quella quale ce ne sono in eccedenza, proprio per via dei numeri chiusi che in alcuni casi sono stati restrittivi.
per il resto concordo, ci sono molte persone con dubbie capacità, se anche ci parli così ti rendi conto.. eppure vanno avanti per sfacciataggine e fortuna, ma sono doti pure quelle.
però questo ci sarà sempre.. non ricordo se fosse Einstein che diceva il che il numero di "idioti" era uguale sia nella popolazione normale che tra i premi nobel..:p.
Il fatto è che per qualche mela marcia che c'è non puoi fare di tutta l'erba un fascio. Specie nelle facoltà che non sono a numero chiuso è più facile che ci sia la produzione di lauree in eccedenza rispetto a quello che può essere l'impiego reale nel mondo del lavoro. Però se togli la possibilità di accesso all'università a tutti non è che un ritorno al passato, oppure l'accedere ad un modello americano di un certo tipo, dove solo se sei ricco puoi studiare ed alla fine la laurea te la compri o quasi perché in quel modello, a parte poche università, la difficoltà è quella che è (anche da noi in Italia in alcune università private a volte è così). Anche ora comunque l'università non è per tutti, 2000 euro all'anno per le facoltà scientifiche e 1500 euro per quelle letterarie (nelle università pubbliche ovviamente), di sole tasse, non sono per qualunque tasca, e salvo che non hai reddito 0 oppure non dichiari le tasse hai ben poche agevolazioni. Sicuramente in Europa siamo uno dei paesi o forsei l paese con le tasse universitarie più elevate

megalex 23-12-2010 02:50 PM

Quote:

Originariamente inviato da Yashiro (Scrivi 246991)
Ma è così che deve essere. Non per chi ha i dindi, ma nemmeno per "tutti"; nella mia scarsa esperienza ho visto una MAREA di gente sottosviluppata, conosco anche molti "amici" che hanno il culo parcheggiato in facoltà, talmente pigri e svogliati da far di tutto per evitare di lavorare e farsi mantenere. Parlo di gente che è uscita a fatica da istituti professionali (previa bocciatura in altre scuole) e che va a far ingegneria... Ma su,su!
"Università per tutti" è un bel concetto, ma si traduce in "università mediocre", c'è poco da fare. Oppure ci vorrebbero criteri per scremare, del tipo max 1anno fuori corso e poi a casa, un minimo di esami sostenuti all'anno, frequenza obbligatoria per almeno una parte delle lezioni (ma per tutti, non solo per alcune facoltà come ora). Delle serie, stimolare e premiare chi davvero vuole studiare e ci crede, ed eliminare tutti gli altri. Perché tenerla aperta a tutti non fa altro che allargare il divisore dei fondi, con un quoziente pro capite che invece di essere cospicuo per i pochi diventa ridicolo per una massa caprona. E ci rimette sempre chi vale.

Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri. Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università
I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.

Call 23-12-2010 02:55 PM

Quote:

Originariamente inviato da megalex (Scrivi 247019)
Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri. Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università

Allora non vedo perchè i studenti dovrebbero protestare se aumentano le tasse e diminuiscono le borse di studio, no?

I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.

Nello stesso modo non lamentiamoci se vediamo gente scarsa in giro che va avanti per "meritocrazia", eh...quest'ultima mi pare una lamentela molto comune e generale a qualsivoglia ambiente...

.

orange 23-12-2010 02:56 PM

Giusto, genitori benestanti con figli fannulloni a carico in piazza!!!!!:D:D

matalo 23-12-2010 03:02 PM

Quote:

Originariamente inviato da megalex (Scrivi 247019)
Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri. Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università
I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.

Condivido e preciso yashi quando dico che l'università non sarà per tutti faccio riferimento a condizioni economiche. Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso. Call evidentemente l'anno scorso non hai seguito per niente le manifestazioni qui a Roma non si era fatto altro che parlare e protestare contro i baroni magari oltre a dover leggere il disegno di legge chi fa richiami in toto al passato dovrebbe informarsi sugli eventi precedenti

Call 23-12-2010 03:21 PM

Quote:

Originariamente inviato da matalo (Scrivi 247025)
Condivido e preciso yashi quando dico che l'università non sarà per tutti faccio riferimento a condizioni economiche. Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso. Call evidentemente l'anno scorso non hai seguito per niente le manifestazioni qui a Roma non si era fatto altro che parlare e protestare contro i baroni magari oltre a dover leggere il disegno di legge chi fa richiami in toto al passato dovrebbe informarsi sugli eventi precedenti

Beh, matalo, l'università non la faccio a roma, ma se vuoi citarmi articoli di giornale che fanno riferimento a queste manifestazioni sarò lieto di fare mea culpa, in fondo il foro nell'antica Grecia serviva appunto allo scambio di qualsiasi informazione che potesse modificare il pensiero, eh!

Call 23-12-2010 03:28 PM

Comunque ricordate il 2003? La riforma Moratti: in quel caso non mi feci nessun problema a protestare, eh! E andavo pure a scuola...:D

matalo 23-12-2010 03:30 PM

appunto a Roma è stato il fulcro delle proteste anche dell'anno scorso non so se ricordi "l'Onda" addirittura si era parlato l'anno scorso di un nuovo '68 ed uno dei motivi della protesta era proprio il "baronismo" e il problema del turn over

Call 23-12-2010 03:37 PM

Quote:

Originariamente inviato da matalo (Scrivi 247032)
appunto a Roma è stato il fulcro delle proteste anche dell'anno scorso non so se ricordi "l'Onda" addirittura si era parlato l'anno scorso di un nuovo '68 ed uno dei motivi della protesta era proprio il "baronismo" e il problema del turn over

Sì, ora ricordo, ma paragonarci al '68 proprio no, perchè a parte roma s'era 4 gatti...

matalo 23-12-2010 03:39 PM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 247027)
Beh, matalo, l'università non la faccio a roma, ma se vuoi citarmi articoli di giornale che fanno riferimento a queste manifestazioni sarò lieto di fare mea culpa, in fondo il foro nell'antica Grecia serviva appunto allo scambio di qualsiasi informazione che potesse modificare il pensiero, eh!

Volevi degli articoli a riprova che anche nel 2009 c'erano state delle proteste e proprio per il baronismo??? eccoti i link adesso ho cercato di fretta perchè devo scappare poi se volessi altri documenti a riprova te li cerco con calma;)

Statale, occupato il rettorato Gli studenti: no ai baroni

Milano, inaugurazione con protesta Irruzione alla 'prima' del Politecnico - Scuola&Giovani - Repubblica.it

Trokji 23-12-2010 03:52 PM

Infatti c'è gente che studia e lavora, per certe facoltà è possibile, sinceramente per medicina,ingegneria o giurisprudenza o altre facoltà impegnative avere un lavoro a tempo pieno e pensare di larearsi in tempi umani è molto difficile. Se uno si "parcheggia" all'università può farlo benissimo, paga le tasse e non fa altro che dare soldi all'università. Casomai ci sarebbe da discutere sul malcostume, nient'affatto cessato, di alcuni "finti bisognosi", che magari usufruiscono di alloggio gratis, mensa gratis , esenzione dalle tasse ecc.. mentre vedi le bmw parcheggiate nel parcheggio della residenza universitaria e qualche dubbio viene.. quando magari chi davvero ha bisogno gli tocca aspettare e non può usufruire di alcun tipo valido di agevolazione, e quando magari gli incentivi per il merito sono pari a 0 o quasi

Yashiro 23-12-2010 06:31 PM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 247014)
Aggiungo una cosa: il 70% (sono pessimista, ma potrebbe anche essere il 60%) degli studenti di Ingegneria non ha una media nè pari nè superiore a 25. Più o meno stessa cosa anche a Scienze della Formazione, così come non sarà diverso in altri Atenei.

Le conclusioni sono due:
  • Studenti idioti, come dice Yashiro;
  • Professori inaddeguati, e l'articolo specifica i criteri di scelta usati finora in due delle migliori Università Statali;

:D
La media bassa può essere sia una, che l'altra, che entrambe le cause. Ma nessuno ha parlato di medie alte o basse. Sto parlando di impegno e capacità, che si possono tradurre in medie sì alte, ma anche in tempi celeri di laurea. Se ooi i docenti sono inadeguati questo ben poco ha a che fare con la media: per assurdo, se ti spiegano le tabelline e le impari hai tutti potenziali 30, anzi più il livello d'insegnamento è basso e più, per definizione, è accessibile.

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 247017)
Il fatto è che per qualche mela marcia che c'è non puoi fare di tutta l'erba un fascio. Specie nelle facoltà che non sono a numero chiuso è più facile che ci sia la produzione di lauree in eccedenza rispetto a quello che può essere l'impiego reale nel mondo del lavoro. Però se togli la possibilità di accesso all'università a tutti non è che un ritorno al passato, oppure l'accedere ad un modello americano di un certo tipo, dove solo se sei ricco puoi studiare ed alla fine la laurea te la compri o quasi perché in quel modello, a parte poche università, la difficoltà è quella che è (anche da noi in Italia in alcune università private a volte è così). Anche ora comunque l'università non è per tutti, 2000 euro all'anno per le facoltà scientifiche e 1500 euro per quelle letterarie (nelle università pubbliche ovviamente), di sole tasse, non sono per qualunque tasca, e salvo che non hai reddito 0 oppure non dichiari le tasse hai ben poche agevolazioni. Sicuramente in Europa siamo uno dei paesi o forsei l paese con le tasse universitarie più elevate

Stiamo travisando il discorso...Il problema non è "qualche mela marcia che si laurea", ci saranno sempre i meno capaci. Stiamo parlando di un esercito di pseudo studenti che grava sul sistema università già ridotto ai minimi termini senza potenzialità di resa alcuna per la nazione in cui viviamo, mischiato al popolo di studenti che si fa un mazzo tanto e si spacca la schiena per proseguire. Perché uno che si laurea in 10-12 anni di certo difficilmente arriverà a svolgere con profitto la disciplina che ha studiato, e questo per molteplici fattori in qualsiasi modo la si voglia vedere: se ci ha messo tanto perché studia e lavora inevitabilmente è difficile apprendere al meglio il tutto e cambiare magari una professione sicura guadagnata negli anni di studio con un'altra incerta ma inerente agli studi (credo siano ben pochi quelli che studiano e lavorano già nel settore di destinazione). Oppure se ci metti tanto vuol dire che le tue capacità sono limitate; ok può essere utile come bagaglio culturale, ma niente più.

Quote:

Originariamente inviato da megalex (Scrivi 247019)
Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri.

Il problema è che partiamo dal presupposto (sbagliatissimo) che lo studente pagando la retta universitaria abbia incidenza zero sui bilanci del ministero della pubblica istruzione. Se così fosse, perché mai l'università avrebbe bisogno di finanziamenti e fondi?

Quote:

Originariamente inviato da megalex (Scrivi 247019)
Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università

Questa sì è un'assurdità...non me ne frega niente dei "figli di papà" che si fanno mantenere, ma non è sempre così. Un mio ex-amico continua a far finta (perché questo è) di studiare, pur di non andare a lavorare e la sua famiglia (bambina piccola, padre pensionato, casa in affitto) sta facendo sacrifici per mantenerlo lì quando tutti sanno benissimo che non ha alcuna intenzione di uscirne. Se ci fossero criteri validi di scrematura, visto il suo rendimento inesistente verrebbe cacciato a casa e la smetterebbe con questa farsa crudele.

Quote:

Originariamente inviato da megalex (Scrivi 247019)
I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?

Non sono affatto i criteri di cui parlavo io. Quelli che tu citi sono criteri di ammissione, io parlo di criteri di permanenza. Non fai un cazzo (niente corsi, niente esami passati)? Sei fuori corso di 2 anni? Te ne vai, radiato dalla facoltà, soldi o non soldi. Perché uno studente incompetente è una zavorra per tutti, a maggior ragione su quelle a numero chiuso dove i posti preziosi vengono occupati da gente che entra a calci in culo e così impedisce ai volenterosi di entrare.

Quote:

Originariamente inviato da megalex (Scrivi 247019)
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.

Siamo realisti, invece che buonisti a tutti i costi. Tendenzialmente è così, perché (non parlo di medie, ribadisco) chi è pluribocciato o esce a malapena dalle superiori o ha capacità limitate, oppure è un lavativo. In entrambi i casi è un peso, ma io sono favorevole a dar una chance a tutti, rientrando nei criteri che ho espresso poco fa. Se il lavativo si dà da fare e riesce a seguire il programma di studi universitario, ben venga. Ma se sgarra come ho scritto sopra, fuori.

Quote:

Originariamente inviato da matalo (Scrivi 247025)
Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso.

Il discorso borse di studio è un argomento spinoso. Qui dalle mie zone (prevalenza agricola) moltissimi vanno avanti a borse di studio, perché? Perché l'unico metro di giudizio è il reddito familiare. Figli di contadini con centinaia di migliaia di euro sul conto ma denuncia fiscale pari a zero si portano a casa tutte le agevolazioni del caso, anche se hanno rendimenti pessimi. Invece bisognerebbe tenere conto (visto che siamo in Italia e la denuncia dei redditi è inattendibile) sia delle capacità dello studente che dell'effettivo reddito, ma con accertamenti collaborati con l'agenzia delle entrate (valutando le proprietà di famiglia ad esempio, si accorgerebbero che è "bizzarro" che un dichiarante 10'000€ annui abbia una mercedes da 80'000).

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 247039)
Infatti c'è gente che studia e lavora, per certe facoltà è possibile, sinceramente per medicina,ingegneria o giurisprudenza o altre facoltà impegnative avere un lavoro a tempo pieno e pensare di larearsi in tempi umani è molto difficile. Se uno si "parcheggia" all'università può farlo benissimo, paga le tasse e non fa altro che dare soldi all'università. Casomai ci sarebbe da discutere sul malcostume, nient'affatto cessato, di alcuni "finti bisognosi", che magari usufruiscono di alloggio gratis, mensa gratis , esenzione dalle tasse ecc.. mentre vedi le bmw parcheggiate nel parcheggio della residenza universitaria e qualche dubbio viene.. quando magari chi davvero ha bisogno gli tocca aspettare e non può usufruire di alcun tipo valido di agevolazione, e quando magari gli incentivi per il merito sono pari a 0 o quasi

Ecco, concordo con te sulle borse, ma non sul parcheggiarsi in facoltà. I soldi che elargisci non sono altro che un parziale rimborso spese per lo Stato che investe su di te. Non pensate che pagando la retta vi paghiate totalmente gli studi, forse forse sarà vero in inghilterra ora che le hanno triplicate. Quanto al lavoro e studio, bisognerebbe sistemare molte cose. O ti laurei, ed in tempi brevi (conveniente per tutti, Stato e studente) e nel tempo che ti avanza se riesci fai qualche lavoretto, oppure se la tua mansione principale è il lavoro e lo studio la secondaria bisognerebbe creare una divisione dall'università ordinaria. Vuoi ampliare il tuo bagaglio culturale, bene: segui questi altri corsi, organizzati per non pesare sul sistema ordinario, ti fai queste sessioni d'esame più rarefatte e tenute in concomitanza ad altri esami regolari, si ottimizza il sistema per essere più flessibile ma anche meno costoso, meno ricco e meno invitante. Per stimolare a seguire il principale, con i criteri di permanenza che ho detto. Se non ce la fai o non puoi, ti accontenti della laurea di "serie B"...

Call 23-12-2010 09:36 PM

Yashi...la cosa bella è che quando parli, parli di tempi brevi...:rolleyes:

Io mi ddomando: ma i piedi all'università ce li hai messi, oltre che per visitarla, per frequentarla....:rolleyes:

Però forse, parlando in giro (in tutt'italia), mi rendo conto di essere l'unico studente sordo, che peraltro lavora e fa volontariato, a seguire pure un corso di ing. aerodinamica...

P.S. scusa l'errore...:)

Trokji 23-12-2010 09:44 PM

Quote:

Stiamo travisando il discorso...Il problema non è "qualche mela marcia che si laurea", ci saranno sempre i meno capaci. Stiamo parlando di un esercito di pseudo studenti che grava sul sistema università già ridotto ai minimi termini senza potenzialità di resa alcuna per la nazione in cui viviamo, mischiato al popolo di studenti che si fa un mazzo tanto e si spacca la schiena per proseguire. Perché uno che si laurea in 10-12 anni di certo difficilmente arriverà a svolgere con profitto la disciplina che ha studiato, e questo per molteplici fattori in qualsiasi modo la si voglia vedere: se ci ha messo tanto perché studia e lavora inevitabilmente è difficile apprendere al meglio il tutto e cambiare magari una professione sicura guadagnata negli anni di studio con un'altra incerta ma inerente agli studi (credo siano ben pochi quelli che studiano e lavorano già nel settore di destinazione). Oppure se ci metti tanto vuol dire che le tue capacità sono limitate; ok può essere utile come bagaglio culturale, ma niente più.

Sai Yashiro concordo solo in piccola parte. Bisogna fare molti, moltissimi distinguo con se e ma. Dipende dalle facoltà delle quali parli, ci sono difficoltà e lunghezze diverse, e storie di persone diverse. Io per esempio, parlando dell'ambito comunque sanitario, conosco diversi professionisti, alcuni anche benestanti e "invidiati" dai colleghi, sia per il lavoro che fanno che per l'aspetto economico..che all'università non erano nient'affatto delle cime.. laureatisi in ritardo e non di poco, uno dovette chiedere pure un trasferimento ad un'altra città (dove gli esami erano più facili da sostenere perché c'erano un paio d'esami che non riusciva a passare. Poi però quello che fai nel tuo lavoro e come lo fai è quello che conta.. l'università serve solo per darti una cultura di base in un ambito, che può essere una garanzia di qualità per svolgere determinate professioni.
Anche il mio professore di biochimica per esempio si laureò in ritardo, eppure poi è diventato professore, pure un ottimo insegnante che è diventato pure direttore di recente in un dipartimento ospedaliero. Sono solo degli esempi, per dire che ogni storia individuale è a sè..il fatto che uno cada, ci possa mettere di più, in un percorso lungo come quello di alcuni percorsi di studio è facile. Io non voglio sminuire chi fa tutto perfettamente.. ma io apprezzo di più chi verifica i propri limiti, sperimenta cadute o il vuoto.. per poi riprendersi e trovare passione nelle cose che fa. Alcuni si laureano in tempo per dire ma hanno la media del 22, vanno agli esami e bocciano più spesso che passano.. ma è una strategia che funziona se sei il tipo di persona che lo sai fare per laurearsi con sforzo relativamente basso nei tempi giusti, in alcuni casi è così, ma poi chiaro ogni storia ed ogni impegno e preparazione per gli esami può variare da n individuo all'altro. Per la professione, dipende dalla facoltà: alcune lauree sono un indubbio investimento per il futuro (non a caso in america c'è chi fa mutui per potersi laureare in certi ambiti), altre lauree o indirizzi non offrono sinceramente una reale formazione utilizzabile in ambito lavorativo, o comunque a volte è difficile trovarlo per alcune. Qui concordo.. in alcuni ambiti c'è stata una proliferazione di indirizzi forse eccessiva, in ambiti tra l'altro nei quali la richiesta lavorativa è esigua.. però dico da osservatore poco informato in quest'ultimo argomento.

Quote:

Ecco, concordo con te sulle borse, ma non sul parcheggiarsi in facoltà. I soldi che elargisci non sono altro che un parziale rimborso spese per lo Stato che investe su di te. Non pensate che pagando la retta vi paghiate totalmente gli studi, forse forse sarà vero in inghilterra ora che le hanno triplicate. Quanto al lavoro e studio, bisognerebbe sistemare molte cose. O ti laurei, ed in tempi brevi (conveniente per tutti, Stato e studente) e nel tempo che ti avanza se riesci fai qualche lavoretto, oppure se la tua mansione principale è il lavoro e lo studio la secondaria bisognerebbe creare una divisione dall'università ordinaria. Vuoi ampliare il tuo bagaglio culturale, bene: segui questi altri corsi, organizzati per non pesare sul sistema ordinario, ti fai queste sessioni d'esame più rarefatte e tenute in concomitanza ad altri esami regolari, si ottimizza il sistema per essere più flessibile ma anche meno costoso, meno ricco e meno invitante. Per stimolare a seguire il principale, con i criteri di permanenza che ho detto. Se non ce la fai o non puoi, ti accontenti della laurea di "serie B"...
Allo stato conviene sempre incentivare le lauree, non a caso, seppur esigui, ci sono delle agevolazioni per chi lavorando si vuole laureare. Ho l'esempio di una persona molto vicina a me che è riuscita, facendo un lavoro a tempo pieno, a laurearsi nei tempi, ma ho l'esempio anche di altre persone che c'hanno messo più di 15 anni, ma se poi significa avere una retribuzione maggiore a lavoro e quindi pagare più tasse lo stato ci guadagna in pochi anni. Le tasse di sicuro non ripagano tutte le spese, ma guarda che in Italia sono le più alte, considerando le università pubbliche. In Portogallo la gente paga nella stessa facoltà 600 euro all'anno contro i 2000 di qui per dire, ma anche negli altri stati è meno. Non è che là siano tutti perfettini a differenza di qui, così come negli altri paesi.. quello che cambia è solo l'economia, l'importanza che si dà o meno allo studio ed alla cultura, il potere delle varie lobby o di determinate correnti politiche o idee

Trokji 23-12-2010 10:45 PM

Quote:

Il discorso borse di studio è un argomento spinoso. Qui dalle mie zone (prevalenza agricola) moltissimi vanno avanti a borse di studio, perché? Perché l'unico metro di giudizio è il reddito familiare. Figli di contadini con centinaia di migliaia di euro sul conto ma denuncia fiscale pari a zero si portano a casa tutte le agevolazioni del caso, anche se hanno rendimenti pessimi. Invece bisognerebbe tenere conto (visto che siamo in Italia e la denuncia dei redditi è inattendibile) sia delle capacità dello studente che dell'effettivo reddito, ma con accertamenti collaborati con l'agenzia delle entrate (valutando le proprietà di famiglia ad esempio, si accorgerebbero che è "bizzarro" che un dichiarante 10'000€ annui abbia una mercedes da 80'000).
Questo mi era sfuggito.. è proprio quello che intendevo.. qui concordo perfettamente

Yashiro 24-12-2010 01:00 AM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 247106)
Yashi...la cosa bella è che quando parli, parli di tempi brevi...:rolleyes:

Io mi ddomando: ma i piedi all'università ce li hai messi, oltre che per visitarla, per frequentarla....:rolleyes:

Però forse, parlando in giro (in tutt'italia), mi rendo conto di essere l'unico studente sordo, che peraltro lavora e fa volontariato, a seguire pure un corso di ing. aerodinamica...

P.S. scusa l'errore...:)

Ci sono stato, l'ho frequentata e ho capito che:
  1. o la finivo in 10 anni gravando sui miei e vivendo da parassita senza alcuna garanzia di impiego professionale (a tutti piacerebbe il posto in cui con una firma prendi 4'000€ al mese..)
  2. o me ne andavo
Indovina cos'ho scelto.
Parlo di tempi brevi e continuate a menarmela che ogni facoltà ha la sua durata...sì, ma è stimabile. Medicina,facciamo 10 anni? dopo 4 anni non hai ancora concluso gli esami del primo? O dopo 8 ti mancano ancora esami del 5°? Fuori.
Call non guardare solo te, tu non sei "il popolo studentesco". Tra l'altro come riesci a seguire gli studi, lavorare pure e trovare anche tempo per il volontariato e gli allenamenti? O uno di questi impegni viene penalizzato, oppure li porti avanti tutti e 3 insieme ma meno proficuamente di quanto potresti fare dedicandoti a 2, o a uno solo.

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 247107)
Sai Yashiro concordo solo in piccola parte. Bisogna fare molti, moltissimi distinguo con se e ma. Dipende dalle facoltà delle quali parli, ci sono difficoltà e lunghezze diverse, e storie di persone diverse. Io per esempio, parlando dell'ambito comunque sanitario, conosco diversi professionisti, alcuni anche benestanti e "invidiati" dai colleghi, sia per il lavoro che fanno che per l'aspetto economico..che all'università non erano nient'affatto delle cime.. laureatisi in ritardo e non di poco (...)

Ma sì, è il discorso più vecchio del mondo: un mestiere si apprende con la pratica, non certo con gli studi. Moltissimi professionisti della precedente generazione hanno forse forse un diploma (vedi insegnanti) mentre ora senza una laurea non puoi nemmeno iniziare l'attività didattica. Qui si rientra nel discorso che gli studi non avviano al mondo del lavoro, ma è un'altra storia.

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 247107)
Qui concordo.. in alcuni ambiti c'è stata una proliferazione di indirizzi forse eccessiva, in ambiti tra l'altro nei quali la richiesta lavorativa è esigua.. però dico da osservatore poco informato in quest'ultimo argomento.

Altra piaga da debellare...ci sono indirizzi di laurea dai nomi e dalle applicazioni assurde, cose dell'altro mondo con frequenza 5, 1 o anche zero studenti; professori universitari, magari anche politici, che tenendo 2 lezioni l'anno mantengono il diritto di cattedra in quella facoltà...e poi ci stupiamo se il 93% dei fondi stanziati va per pagare gli stipendi, ed il restante 7% per ricerca, sviluppo, borse di studio e progetti.

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 247107)
Allo stato conviene sempre incentivare le lauree, non a caso, seppur esigui, ci sono delle agevolazioni per chi lavorando si vuole laureare. Ho l'esempio di una persona molto vicina a me che è riuscita, facendo un lavoro a tempo pieno, a laurearsi nei tempi, ma ho l'esempio anche di altre persone che c'hanno messo più di 15 anni, ma se poi significa avere una retribuzione maggiore a lavoro e quindi pagare più tasse lo stato ci guadagna in pochi anni. Le tasse di sicuro non ripagano tutte le spese, ma guarda che in Italia sono le più alte, considerando le università pubbliche. In Portogallo la gente paga nella stessa facoltà 600 euro all'anno contro i 2000 di qui per dire, ma anche negli altri stati è meno. Non è che là siano tutti perfettini a differenza di qui, così come negli altri paesi.. quello che cambia è solo l'economia, l'importanza che si dà o meno allo studio ed alla cultura, il potere delle varie lobby o di determinate correnti politiche o idee

Altra falsa illusione, dà un'occhiata nei call center.... :rolleyes: è pieno di laureati e ingegneri. Il problema è che: hai una laurea? Per tuo diritto devi essere assunto con un certo valore di contratto, oneroso per il datore di lavoro il quale se non ha assoluta necessità delle tue referenze e capacità, anche se avesse bisogno della tua manodopera come persona comune NON TI ASSUME. Perché gli costi come un quadro dirigenziale anche se vorrebbe farti fare l'impiegato o l'operaio, e per legge non può assumerti con un inquadramento inferiore a quanto ti spetta. Così l'unica forma di lavoro che trovi sono contratti a progetto o forme di sfruttamento legalizzato dove con una laurea in mano ti ritrovi a tempo determinato e meno di 800€ al mese....non mi pare che una laurea dia solo vantaggi nel trovare un impiego. Non sempre "più laureati" è meglio.

Call 24-12-2010 01:03 AM

effettivamente gli allenamenti ne risentono (di cui non mi fr...molto)...iol mio punto forte è che se ci metto impegno sono capace anche di farmi 8 ore col culo sulla sedia...o un programma in un mese, il punto è che se non mi piace il voto rifò l'esame...:D

Trokji 24-12-2010 01:14 AM

Beh Yashi le verità sono molte non ce n'è una sola. Se guardi i Call center vedrai che di laureati in chimica, fisica o anche medicina ce ne sono pochissimi (sinceramente non credo che i laureati di ingegneria nei call center siano molti..), mentre molti saranno i laureati in scienze della comunicazione e facoltà dove c'è un eccessivo afflusso di studenti per quelle che sono le richieste.
Sul discorso corsi di laurea fatti ad personam per determinati prof eccetra d'accordissimo.
Appunto, quello che è un mestiere lo apprendi con la pratica, l'esempio che ti ho riportato è lampante. La laurea però è garanzia del fatto che quella cultura di base l'hai affrontata, cioè potrai non ricordarti delel cose ma l'impostazione di un certo tipo ce la devi avere. Poi appunto ad uno psichiatra sarà abbastanza inutile ricordarsi le inserzioni dei muscoli, mentre per un ortopedico o un medico sportivo sarà parte del pane quotidiano, e così via

Call 24-12-2010 01:21 AM

ah, poi a me se darebbero 800€ va pure bene per iniziare: non c'ho il lavoro del babbo...nel senso che devi ritenerti fortunato ad avere in qualche modo un'azienda di famiglia, altrimenti stavi ancora a "passeggiare" all'uni raccontandomi che c'è gente che al primo anno non fa esami...beh, io al primo senza capire un accidente a lezione (non perchè sono pure scemo, ma per via della sordità) senza alcun supporto ne ho fatti 3, salvo poi non andare più all'uni per motivi di salute per 3 annetti...

LiborioAsahi 24-12-2010 02:17 AM

La cianfrusaglia proposta dalla gelmini è passata. :(
Un altro passo nella melma. :(

spike 24-12-2010 09:30 AM

Quote:

Originariamente inviato da LiborioAsahi (Scrivi 247145)
La cianfrusaglia proposta dalla gelmini è passata. :(
Un altro passo nella melma. :(

Libo, mi spiace anche a me, però era un passaggio obbligato, non è un errore di percorso.

Se la prossima volta rivincono gli stessi non la cambieranno di sicuro, se invece vincono altri, sta sicuro che anche se l'hanno criticata, non si faranno sfuggire il "vantaggio economico" che questa legge gli dà per far quadrare i conti

Yashiro 24-12-2010 10:52 AM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 247140)
ah, poi a me se darebbero 800€ va pure bene per iniziare: non c'ho il lavoro del babbo...nel senso che devi ritenerti fortunato ad avere in qualche modo un'azienda di famiglia, altrimenti stavi ancora a "passeggiare" all'uni

Ti pregherei di risparmiarti giudizi affrettati su di me, non conoscendomi.
Provata l'università, mi son messo a cercare lavoro per conto mio visto il pessimo rapporto che vivo in casa mia. Purtroppo nessuno mi avrebbe assunto perché ero ancora passibile di chiamata di leva, sicché dopo 3 mesi di inutili ricerche son partito volontario. Ma al termine dell'anno purtroppo ci sono stati altri tristi sviluppi che mi hanno quasi costretto a lavorare dove sono ora. Poi col tempo impari il mestiere, sarebbe incosciente buttarlo alle ortiche (nonostante visto il clima in cui lavoro ci abbia pensato spesso). Fatto sta che ho fatto il dipendente per più di 6 anni come (e anche peggio...) tutti gli altri, con meno di 800€ al mese e senza tante agevolazioni. Anzi, proprio per non mostrare favoritismi nei miei confronti agli altri lavoratori venivo trattato quasi peggio di loro.

Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 247139)
Beh Yashi le verità sono molte non ce n'è una sola. Se guardi i Call center vedrai che di laureati in chimica, fisica o anche medicina ce ne sono pochissimi (sinceramente non credo che i laureati di ingegneria nei call center siano molti..), mentre molti saranno i laureati in scienze della comunicazione e facoltà dove c'è un eccessivo afflusso di studenti per quelle che sono le richieste.

Sbagli, mia sorella ha fatto un periodo ai call center (laureata in lingue) e non l'hanno certo presa per i suoi studi, visto che c'era di tutto e di più dentro (dai neodiplomati agli specializzandi commercialisti) e venivano tutti assunti con lo stesso contratto, per circa 500€ al mese. Certo fanno comodo, come dice Call, ma prova ad immaginarti fuori di casa, da solo, a dover pagare affitto bolletta e vitto... e sei un laureato trentenne. Questo è l'appagamento medio che tocca ai laureati, checché ne diciate. Ben pochi eletti (capacissimi o paraculati, poco importa) riescono a far breccia nelle grandi aziende che li bramano, perché come tutti i lavoratori devono maturare esperienza nel loro settore per essere validi. Peccato che tutte le aziende vogliano personale con già esperienza, ma nessuno gliela faccia fare.

Call 24-12-2010 12:36 PM

Quote:

Originariamente inviato da Yashiro (Scrivi 247197)
Ti pregherei di risparmiarti giudizi affrettati su di me, non conoscendomi.
Provata l'università, mi son messo a cercare lavoro per conto mio visto il pessimo rapporto che vivo in casa mia. Purtroppo nessuno mi avrebbe assunto perché ero ancora passibile di chiamata di leva, sicché dopo 3 mesi di inutili ricerche son partito volontario. Ma al termine dell'anno purtroppo ci sono stati altri tristi sviluppi che mi hanno quasi costretto a lavorare dove sono ora. Poi col tempo impari il mestiere, sarebbe incosciente buttarlo alle ortiche (nonostante visto il clima in cui lavoro ci abbia pensato spesso). Fatto sta che ho fatto il dipendente per più di 6 anni come (e anche peggio...) tutti gli altri, con meno di 800€ al mese e senza tante agevolazioni. Anzi, proprio per non mostrare favoritismi nei miei confronti agli altri lavoratori venivo trattato quasi peggio di loro.

Quello che cerco di dirti è appunto che al di là delle esperienze di vita avere alle spalle una famiglia che abbia un'azienda, seppur piccola, è comunque una garanzia in questi tempi. Cioè trattato bene o male quel che conta è che una "base" per costruirti la vita ce l'hai, specie in questi tempi, perchè penso, e ammettiamolo, senza quest'azienda o stavi all'università o stavi nell'esercito...

Sbagli, mia sorella ha fatto un periodo ai call center (laureata in lingue) e non l'hanno certo presa per i suoi studi, visto che c'era di tutto e di più dentro (dai neodiplomati agli specializzandi commercialisti) e venivano tutti assunti con lo stesso contratto, per circa 500€ al mese. Certo fanno comodo, come dice Call, ma prova ad immaginarti fuori di casa, da solo, a dover pagare affitto bolletta e vitto... e sei un laureato trentenne. Questo è l'appagamento medio che tocca ai laureati, checché ne diciate. Ben pochi eletti (capacissimi o paraculati, poco importa) riescono a far breccia nelle grandi aziende che li bramano, perché come tutti i lavoratori devono maturare esperienza nel loro settore per essere validi. Peccato che tutte le aziende vogliano personale con già esperienza, ma nessuno gliela faccia fare.

Il punto non è tanto chi assumono nei call center, il punto è valutare attentamente quali sono i lavoro più richiesti al momento dal mercato. ad esempio negli anni '80 erano richiestissimi gli informatici, ed ora il mercato si è saturato. Allo stato attuale con una laurea trovi comunque un lavoro rispetto a chi neanche l'ha, poi dipende molto anche dal tipo di laurea in relazione alle offerte di mercato: io ad esempio sono stato ad un passo ad iscrivermi a fisica, poi però sono passato a Ing. meccanica non perchè era più facile, bensì perchè avevo capito che quella laurea mi apriva più porte. Allo stato attuale non denigro nessuna università, però bisogna anche distinguere tra quelle che alla fine ti offrono più occasioni di lavoro e quelle meno...

:)

Yashiro 24-12-2010 12:50 PM

Scegliere l'università in base alle opportunità di lavoro è un calcolo saggio, ma che pochi fanno purtroppo. Molti si fanno guidare da pura passione, sicché siamo pieni di ingegneri informatici e traduttori inglese/francese, nonostante siano campi in cui sia l'affluenza che la concorrenza rispetto ai posti disponibili è mostruosa. Quindi chi si trova in mano una laurea simile deve accontentarsi di ciò che passa il mercato del lavoro, salvo poi protestare in piazza perché sono ingegneri e lavorano a progetto.

Ti dirò, all'università non ci sarei comunque. Nella maniera più assoluta. Perché ho capito che non faceva per me, stavo solo sprecando tempo e stop. L'esercito forse sì, perché mi piaceva, ed avevo intenzione di farci carriera se non fosse accaduto quel che è accaduto. Invece è stato chiuso il capitolo, ma l'unica alternativa che vedo ad ora sarebbe l'esercito, non certo gli studi. Anche perché "gli studi" non è un traguardo, ma un passaggio. Ed al termine di quello mi si sarebbe ripresentato il problema: che fare?

Call 24-12-2010 01:03 PM

Nello stesso modo ad ingegneria il 90% degli studenti fa il corso base della triennale, io invece ho scelto uno poco battuto: aeronautico. La scelta viene dal fatto che trattandosi di un corso difficile, pochissimi fanno, e ancora meno sanno che è uno dei mercati che non ha risentito della crisi.

Poi si guardi le specialistiche: il 90% dei meccanici scelgono energetica, per il semplice motivo che le prospettive di guadagno sono maggiori, ma nessuno si rende conto che in questo tipo di specialistica affluiscono meccanici, gestionali, civili, a volte anche ambientali. e la situazione non è differente nelle altre facoltà, io invece stavo pensando di scegliere tra specialistica in aeronautica o progettistica.

Alla fine posso dirti che nel mio corso siamo una decina...su 60-70 persone di ing. meccanica...

Trokji 24-12-2010 01:56 PM

Il fatto della scelta della laurea è ovvio che in media dovrebbe essere una scelta tipo investimento. Anche a me sarebbe piaciuto e per il mio percorso sarebbe stato molto più facile fare lettere, sicuramente anche lo studio mi sarebbe piaciuto di più. Il problema è che alla fine sarebbero stati 5 anni fatti magari con piacere, ma non avrebbe aggiunto molto alle tue possibilità a lavoro. Diversa è una laurea scientifica, dove c'è molta più richiesta, anche se lo studio per me è sicuramente meno appassionante e molto più ostico. Poi certo quando l'hai presa non è che sei arrivato, sei solo all'inizio, però già entri in un mondo che altrimenti ti sarebbe precluso. Poi ognuno ha le sue esperienze e la sua storia e le sue opinioni ci mancherebbe

gian90 24-12-2010 02:18 PM

Ho letto gli ultimi interventi di yashiro e non posso far altro che quotare tutto. La verità è che non c'è giustizia, tutti pretendono ma nessuno offre...bel mondo di mer...
Detto da uno che è da due anni che si sente dire:
sei troppo giovane
non hai esperienza
grazie le faremo sapere
In un contesto di amici paraculati che ricoprono posti statali. E il tutto perchè non riesco ad entrare all'uni...belle prospettive insomma

gian90 24-12-2010 02:22 PM

E come ultima cosa aggiungo che vengo sommato alle statistiche degli oltre 2 milioni di giovani chiamati "I Fanulloni"

matalo 24-12-2010 02:25 PM

Nota: vista la legge il barone Luigi Frati dell'università la sapienza ha pensato bene di sbrigarsi ed in un solo giorno è riuscito a far assumore moglie, figlio e figlia che bravo ragazzo eh:mad:


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