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Work in Progress Dove postare il proprio programma di preparazione atletica, le proprie esperienze, il proprio diario personale.
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(#1)
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All the Truth Member
Messaggi: 9,547
Data registrazione: Feb 2006
Età: 55
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![]() Olympic weightlifterStando alla RM ho uno spazio sottoacromiale conservato, come pure la borsa, i rapporti articolari e gli altri muscoli e tendini. La verità è che ho aspettato molto prima di decidermi a fare un esame e mi sono allenato sul dolore, in particolare nelle preparazioni delle gare dove con quattro sedute settimanali andavo a sollecitare l'incastro overhead ad ogni allenamento, abusando anche dell'intensità. Per quanta attenzione abbia messo alla tecnica, come sai incastrare un bilanciere in velocità che "vola" comporta delle notevoli sollecitazioni e le imperfezioni si accumulano dando origine a microtraumi. Da anni ho poi quasi abbandonato del lavoro di muscolazione, per limiti di tempo e di interesse e motivazione, non se anche questo abbia influito... |
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(#2)
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All the Truth Member
Messaggi: 9,547
Data registrazione: Feb 2006
Età: 55
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![]() Ho provato questo tipo di rematore (correggetemi pure nella definizione che ho dato, non so se sia un esercizio codificato con un nome preciso) sfruttando l’attrezzatura che avevo disponibile (perno da carico, barra, moschettoni e pedana da hip belt squat). Al momento (non ho superato i 50 kg) sembra non procurarmi tensione alla spalla rispetto invece all’utilizzo del bilanciere e del manubrio nell’esercizio di rematore. Ho cercato di partire con il busto il più possibile vicino all’orizzontale senza però perdere la schiena, la maniglia si trova a 32,5 cm dai piedi (in pratica, se usassi un bilanciere stando sul pavimento è come se i dischi appoggiassero su dei blocchi alti 10 cm). Le ginocchia sono un po’ flesse e la tensione sui femorali è comunque notevole (d’altronde se flettessi di più le ginocchia queste intralcerebbero il movimento). Ho cercato di prestare attenzione all’abbassamento delle spalle in partenza (leggi “deprimere le scapole”, per non attivare i fasci superiori dei trapezi) e all’adduzione delle scapole in chiusura, le mani impugnano ad una larghezza in cui le braccia sono leggermente più strette della posizione parallela, le ginocchia si trovano di poco all’esterno (come in una specie di stacco mezzo sumo stretto). Ho cercato una traiettoria naturale, lasciando da se il punto nel quale la barra entra in contatto con l’addome: tenendo l’adduzione delle scapole e l’estensione spinale questo (l’addome) per forza di cose sporge e limita il movimento. Preferisco la versione nella quale inizio e finisco da un punto morto a terra (come nel Pendlay row), per evitare slanci, sgravare temporaneamente il carico dalla zona lombare e resettarmi prima della ripetizione successiva. Non ho pensato di fare una pausa in contrazione (mi è venuto in mente scrivendo), che possa essere utile o limitante? Vi rimando al video dimostrativo che inserisco per chiunque voglia partecipare nel darmi consigli, correzioni e pareri in merito. Grazie ![]() |
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(#3)
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All the Truth Member
Messaggi: 2,420
Data registrazione: Aug 2010
Località: Londra
Età: 40
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![]() Quote:
In una certa misura credo sia simile a ciò che è capitato a me. Un'altra cosa in cui ti ho voluto copiare, insomma ![]() |
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