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Nutrizione Dalla fisiologia alle linee guida, fino alla dieta del momento. Tutto sulla nutrizione.

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Vecchio
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orange orange Non in Linea
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Predefinito Legame tra Pizza e Dca - 22-01-2012, 05:32 PM

Legame tra Pizza e Dca


Questa è una discussione molto sperimentale, non basata su teorie o considerazioni fatte da psichiatri o psicologi.
Non escludo che possa essere stato trattato anche da questo punto di vista, nel caso qualcuno abbia link o altro potrà postarlo per approfondire il discorso.

Il tutto nasce dalla semplice osservazione, non solo di me, (fortunatamente) ex anoressico, ma anche di molte altre persone afflitte dal mio stesso problema, o un'altra forma di dca, che ho conosciuto nel percorso di guarigione.

La cosa che mi chiedo è perchè in un regime molto selettivo, restrittivo dove gli unici cibi ben visti sono verdure e proteine, ci si lascia un giorno a settimana per una pizza.
A questo punto la domanda si dirama in due, perchè da un lato ci può essere l'anomalia di uno sgarro per chi dovrebbe e vorrebbe controllare tutto.
Ma ce né una seconda, più sottile, ma forse più curiosa, ed è la Pizza.

Perchè tra le centinaia (a stare basso) di pietanze, più o meno caloriche, più o meno grasse, più o meno "carboidratose" alla fine tutti mangiano la pizza?
All'estero siamo visti come Mafia, Pizza e Mandolino, ma non parlerei di piatto nazional popolare.
E' sicuramente il più amato, ma questo non spiega il perchè nessuno scelga le lasagne, le tagliatelle, una torta sacher, mezza crostata, una brioches alla crema...

Potremmo discutere sulle calorie, ma non tutti quei cibi sono più calorici, anzi. (Ovviamente bisogna vedere la porzione)
Perchè, in genere il sabato, la pizza è sacra?
Se mangio un piatto di spaghetti allo scoglio introdurrei più calorie? Partiamo sempre dalla discriminante della quantità, ma tendenzialmente non è più calorico, una pizza (con mozzarella) ha più calorie.


Potrei star qui a fare molte altre riflessioni, ma non vorrei snaturare il motivo di questa discussione.
Cioè di vedere se le mie osservazioni sono condivise e sentire altri spunti, altre considerazioni.
Magari troverete strana o inutile questa discussione, credo che invece posa venir fuori qualcosa di molto interessante.

Anche perchè fin ora ho parlato di dca, ma guardando i vostri diari vedo che anche molti di voi, almeno chi ha una alimentazione controllata (badate bene, controllata non vuol dire ipocalorica) avete una strana ossessione pizzaiola. E perchè no, di sabato.
(sera, quando in genere i carboidrati hanno il coprifuoco prima del tramonto)


Modera la discussione Lorenzo, che si è gentilmente offerto volontario



Ultima Modifica di orange : 22-01-2012 05:35 PM.
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PO-OL PO-OL Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 05:43 PM


Probabilmente si tratta "solamente" di un aspetto culturale che ci lega in qualche modo alla nostra famiglia, alla nostra società, al nostro passato.

Più che a uno psichiatra, dovresti chiedere a un antropologo Magari a lui

Comunque bel post, scritto bene
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sOmOja sOmOja Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 05:58 PM


è solo un fatto culturale legato all'usanza di consumare la pizza il sabato sera (perchè economica, saporita e facile da reperire).

a messina utilizziamo spesso altri alimenti per "la ricarica", in genere rustici (il tipico arancino di riso con il ragù e i pezzi di mortadella) o focaccia messinese.
da molti anni poi si sono diffusi i locali in cui si possono consumare piatti ENORMI di pasta a prezzi ridotti e sono sempre pieni.

dire "pizza" è generico.
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..teo.. ..teo.. Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 06:09 PM


io penso di saperlo : allora secondo me è così .... la pizza del sabato sera è quasi un usanza ...... che riporta appunto la fine della settimana e il piatto sgarro per tutti ...... , un piatto che ha compagnia ..... la pizza con gli amici ecc....... quindi per l'anoressico l'usanza della pizza è il suo sgarro , la settimana impegnativa di check alimentare sta volgendo al termine l'agoniata pizza ( in realtà desiderata dal lunedì si avvicina ) e così tra i sensi di colpa può '' godersi il momento di compagnia e sgarro con qualcun' altro ....'' ovviamente per lui sofferto .... ma è lo sgarro + comune quello che tutti fanno e faceva sempre prima di ammalarsi che rimane come usanza ....... sai lasagne pasta ecc...... magari si mangiano quando capita .... la pizza era un rituale e dopo quando si ammala rimane l'unica cosa che si concede
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orange orange Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 06:45 PM


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Originariamente inviato da sOmOja Visualizza Messaggio
è solo un fatto culturale legato all'usanza di consumare la pizza il sabato sera (perchè economica, saporita e facile da reperire).

a messina utilizziamo spesso altri alimenti per "la ricarica", in genere rustici (il tipico arancino di riso con il ragù e i pezzi di mortadella) o focaccia messinese.
da molti anni poi si sono diffusi i locali in cui si possono consumare piatti ENORMI di pasta a prezzi ridotti e sono sempre pieni.

dire "pizza" è generico.

Se ti riferisci alla ricarica è vero, ma quella era solo la conclusione, un'ulteriore spunto che ho messo, e in fin dei conti trovavo marginale, perchè come hai detto te la si fa con tutto. O la si può fare con tutto.

Ma io mi riferivo principalmente ad un altra situazione, dove dire pizza non è generico.
Questa discussione era nata in un diario, quindi l'ho aperta qui per evitare di divagare, magari qualcosa scritto la, qui l'ho omesso o dimenticato.
Io parlo proprio di un rito, un qualcosa che, nell'anomalia del comportamento quotidiano della patologia, rimane ancora più anomalo perchè va contro a tutti i dogmi che ci si pone.
Quindi sono escluse le abbuffate, le perdite di controllo, mi riferisco alla scelta che si fa.
Poi si può ragionare solo sul pasto e non legarlo ad un tipo di alimento, ma nella mia esperienza, per quanto localizzata, non posso che trovare strano che tutti facciano la stessa scelta.

Volendo faccio un passo in più, è realmente una scelta?
E' possibile che sia un imposizione, e se lo è, è determinata da fattori esterni?

La zona geografica non centra, va benissimo limitare il discorso all'Italia, ma non farei suddivisione tra regioni e piatti tipici.
Anche perchè da Milanese ricoverato a Bergamo devo dire di non aver mai incontrato qualcuno che al posto della pizza preferisse polenta taragna o risotto giallo.
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newfit newfit Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 06:56 PM


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Originariamente inviato da orange Visualizza Messaggio
Se ti riferisci alla ricarica è vero, ma quella era solo la conclusione, un'ulteriore spunto che ho messo, e in fin dei conti trovavo marginale, perchè come hai detto te la si fa con tutto. O la si può fare con tutto.

Ma io mi riferivo principalmente ad un altra situazione, dove dire pizza non è generico.
Questa discussione era nata in un diario, quindi l'ho aperta qui per evitare di divagare, magari qualcosa scritto la, qui l'ho omesso o dimenticato.
Io parlo proprio di un rito, un qualcosa che, nell'anomalia del comportamento quotidiano della patologia, rimane ancora più anomalo perchè va contro a tutti i dogmi che ci si pone.
Quindi sono escluse le abbuffate, le perdite di controllo, mi riferisco alla scelta che si fa.
Poi si può ragionare solo sul pasto e non legarlo ad un tipo di alimento, ma nella mia esperienza, per quanto localizzata, non posso che trovare strano che tutti facciano la stessa scelta.

Volendo faccio un passo in più, è realmente una scelta?
E' possibile che sia un imposizione, e se lo è, è determinata da fattori esterni?

La zona geografica non centra, va benissimo limitare il discorso all'Italia, ma non farei suddivisione tra regioni e piatti tipici.
Anche perchè da Milanese ricoverato a Bergamo devo dire di non aver mai incontrato qualcuno che al posto della pizza preferisse polenta taragna o risotto giallo.
si Orange,mi spiego meglio....
quello che caratterizza il concetto di normalità da cosa è dato?....
dalle situazioni,dal contesto,ma soprattutto dalla società e dal paragonarsi con gli altri....in un contesto sociale,ove il sabato o altro,o anche da segmenti,chiamiamoli così,legati all'infanzia,avvenimenti...tutto va a incidere sulle nostre scelte...
persino un concetto goliardico,può esser dettato dal contesto sociale...purtroppo,inconsciamente soprattutto,posso assicurarti che almeno il 90% delle persone vive così..in quel preciso schema o quadro,dettato da quel concetto di normalità di cui ho parlato....
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newfit newfit Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 06:08 PM


Bene,mi fa piacere che è stato aperto anche un post sui disturbi della condotta alimentare.....
partendo dal fatto che tali disturbi sono dapprima suddivisi in varie forme...quella più conosciuta è la cosidetta anoressia...non starò qui a parlarvi di come si entra e quali sono le suddette cause scatenanti tutto ciò,anche perchè i motivi,non si snodano in due righe,e aimè cambiano da soggetto a soggetto(non è affatto facile snodare questi sintomi)...
partiamo da un presupposto: le calorie....l'ossessione di queste nell'alimentazione...in genere una persona con un dca tende da subito a eliminare le cose più caloriche...i grassi...non a caso hanno 9kcal ogni grammo..poi,la "coscienza alimentare" sotto forma aimè autolesionistica (il più delle volte inconsciamente non si sa nemmeno di "esserci dentro") ti dice che pane e pasta non vanno molto per la suddetta "dieta",quindi vengono banditi...alla fine e chi ci è stato lo sa,si arriva alle 500kcal al giorno....ma con una variante,e cioè che prima o poi ce l'effetto rebout....
domanda: vi sparereste più 1kg di torta oppure la pizza?
io dico la pizza....perchè?
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  (#8)
newfit newfit Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 06:10 PM


io la mia risposta ce l'ho già da tempo .... è semplice...per trovarla dovete uscire fuori dallo "schema" del solito quadro....
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  (#9)
newfit newfit Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 06:21 PM


la risposta è la privazione che è subentrata da subito....
ammettiamolo,oltre a privarci per giorni e quant'altro,la prima cosa di cui ci siamo privati,è stata quella pizza del sabato,anche con la persona amata....il corpo poi ad un tratto si ribella e non appena perdi minimamente "quel controllo" senti il bisogno di colmare il vuoto...non a caso le abbuffate anche se programmate prevedono carboidrati,perchè danno un senso aleatorio di benessere,o sbaglio?!...la pizza poi,al contrario di altro,è un alimento facile da controllare sotto il punto di vista calorico...ma credo,e chi c'è stato potrebbe confermarlo,che anche sui gelati ci si butta(ma qui non voglio entrare nei minimi particolari che delle volte subentrano nella psiche di una persona affetta da dca)
ebbene si,2 anni fa ero anch'io anoressico...non spiegherò come ne sono uscito da solo,e come il contrario...
ma la cosa che mi ha aperto la mente,è stato studiare psicologia......
avete mai letto siddharta?...per voi(vorrei se volete,che ognuno esprimesse il significato in merito alla vita,se avete letto quel libro)

Ultima Modifica di newfit : 22-01-2012 06:27 PM.
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  (#10)
Yashiro Yashiro Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 07:18 PM


La pizza è un candidato perfetto: è un momento di ritrovo sociale, è reperibile dappertutto, poco "giudicabile" (mangiarsi una torta intera o un piatto di spaghetti fuori occasione può richiamare commenti e domande, una pizza non richiede mai spiegazioni) e poco impegnativo (la pizzeria è più "easy" come idea rispetto al ristorante) inoltre è calorica, è grande (nel senso di estesa, dal forte impatto psicologico) è calda e ricca di gusti personalizzabili, inoltre è croccante; la si mastica molto e questo dà molta più soddisfazione nel mangiarla. Almeno queste son le mie due lire
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Lorenzo Lorenzo Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 07:59 PM


Cerchiamo di restare IT ragazzi come ha fatto ad esempio Yashiro.
"Perché proprio la pizza" si domanda orange(e non solo).

Alcune obiezioni:

- non è vero che il sabato si esce con gli amici e si mangia sistematicamente la. Pizza
- nella pizza c'é la mozzarella cioè tante calorie che riempiono poco..
- le calorie della pasta,sugo escluso, sarebbero probabilmente più Facilmente misurabili rispetto alla pizza. Anzi a parità di riempimento con la pasta si potrebbero Risparmiare delle calorie.

e se fosse la croccantezza citata fa yashiro? cioè: se a parità di riempimento prevalesse la necessità di stare " A contatto " del cibo. un cibo dal quale ai vuole rifuggire ma del quale non si può fare a meno. un cibo che, mangiato a velocità "normale ", trova maggior durata in una pizza piuttosto che in altro...qualche fetta di torta o un piatto di pasta si consumano mediamente piu rapidamente a parità di riempimento ...

son sul treno..mi si incrociano gli occhi!!
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  (#12)
orange orange Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 08:24 PM


@Yashi

Per aggiungere una Lira alle tue due.

La pizza non è necessariamente legata alla pizzeria, uno può prenderla d'asporto, con consegna a domicilio, surgelata, fatta in casa...
E non è necessariamente un momento di socializzazione o una conseguenza dello stare insieme.
Anche in pizzeria, perchè durante i pasti bisogna stare allerta. Mai abbassare la guardia.
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  (#13)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 08:37 PM


Oltre alle motivazioni abitudine/tradizione, economicità, comodità io aggiungerei che la pizza è una unica, non è un primo+un secondo+un contorno etc che può causare problemi nella scelta, nel gestirsi durante il pasto, in una persona malata. Sai quanto ti sazierà (meglio dire soddisferà), le dimensioni etc
Lì ordini la pizza, da bere e sei a posto. "Non rischi altro" nell'ottica di uno con determinati problemi.

Cmq la stragrande maggioranza cadrà sulla pizza, ma non tutti.
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  (#14)
orange orange Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 08:46 PM


Ovviamente la mia esperienza ha il difetto di avere un "campione esaminato" abbastanza basso. (Almeno 30, ma non credo di arrivare a 50)
Logicamente se avessi conosciuto più persone (scusatemi, ma ho cercato di levare le tende il più velocemente possibile) avrei trovato più sfumature.
Un motivo in più per aprire questa discussione, anche delle esperienze personali, se ci sono, possono portare altre idee.

Comunque 10 punti per Liborio, la questione del cibo abbastanza standardizzato tra i vari posti, più semplice da calcolare nei valori nutrizionali ecc.. è un fattore di cui tenere conto.
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  (#15)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 22-01-2012, 09:53 PM


Non so da che parte cominciare.
Perché la pizza... ci rimugino, ci rifletto da quando Orange ha "lanciato la palla" nell'altro thread.

Per me la pizza è sempre stato un alimento graditissimo come per la maggior parte delle persone, ma la mia "fissazione" è nata con la discesa nel sintomo del disturbo alimentare.
Ricordo perfettamente il periodo preconsapevolezza e poi quello del sintomo consapevole, quando ero fidanzata poi convivente con l'ex, in cui il sabato era rituale la pizza. Andavamo SEMPRE NELLA STESSA PIZZERIA, ci siamo andati tutti i sabati per mesi e mesi, mi concedevo dapprima solo la pizza, poi anche l'antipasto di pesce e orrore facevo la scarpetta nell'olio dell'intingolo. Avevo più fame in un certo periodo, o meglio, mi sono resa conto che la pizza da sola non mi bastava. Ma non voglio andare ot. La pizza la aspettavo (tutt'ora è così comunque) praticamente dalla domenica, momento in cui mancavano di nuovo 7 giorni prima di mangiarla.
Ero contenta ma allo stesso tempo mi sentivo pressata perché occorreva programmare tutto nella settimana per potermela concedere.
Riuscivo a stare sotto le 1000, 1100 kcal inserendo una margherita nella giornata del sabato. Come? Beh colazione con 3 albumi e mezzo pompelmo, 50g di pesce e 1 yogurt greco con cacao (altro gusto per me, per il mio disturbo irrinunciabile, il "surrogato" del gusto cioccolato) e un frutto a pranzo e ci siamo. E verdura per colmare la voragine nello stomaco.

Arrivavo così dalla settimana in media a 600 kcal alla cena di sabato. Sempre nella stessa pizzeria, con la cameriera che mi conosceva (e mi conosce tutt'ora), che mi "coccolava" e faceva sì che il pizzaiolo me la facesse come la volevo io: senza olio e praticamente bruciata.
La pizza molliccia non la digerisco, semplicemente mi piace croccante.

Per un bion periodo poi non avevamo soldi per mangiar fuori e con riluttanza provai la pizza del pizzaiolo da asporto sotto casa. Decisi che era ok ma dovevamo prenderne o 2 a testa o 1,5 a testa, altrimenti non mi sarei soddisfatta. Perché? Perché era pizza napoletana, troppo alta per me, e allora il rituale si complicava... mettevo vicino ai bordi il condimento (non ho MAI mangiato una pizza senza mozzarella), grattavo via parte della pasta interna molliccia così rimaneva solo la base sotto più sottile e ci rimettevo sopra il condimento. Lo faccio anche oggi, anche se faccio prima a buttare via direttamente quelle parti di pasta molliccia. Le mangia il fidanzato

Alla fine di 2 pizze era come mangiarne una, e anche ora è così. Oggi se a occhio vedo che scarto molta pasta (che cmq ha più kcal/100g rispetto al condimento, parlo proprio della pasta da sola), allora posso concedermi un frutto e uno yogurt per terminare il pasto con il dolce, ma questa è una caratteristica del MIO dca che si fonde con l'ossessione pizza.

Cambiare pizzeria è anche oggi un'esperienza molto stressante. Sprecare così tante calorie, ingerire così tanti carboidrati e grassi senza avere piena soddisfazione o colo senza aver la certezza della soddisfazione per me è estremamente frustrante; questo perché c'è moltissima aspettativa sensoriale dall'assunzione della pizza e non voglio deludermi.
La pizzeria dove andavo a quei tempi oggi non fa' più la pizza buona, vicino casa mia ce n'è una che la fa' bene ma non la digerisco, da 2 volte la mangio e il giorno dopo sto male con l'intestino. Forse è anche una cosa psicosomatica per via dello stress. A Genova ho 2 posti in cui so che mi piace, è sottile e croccante.

Più di una volta mi è capitato di mangiarne troppa, di non percepire la sazietà nel mangiarla, precisamente quando capitava che i miei la facessero in campagna (dove ora abito io) nel forno a legna... il mio ex ci metteva tutto l'impegno, faceva a gara con mio padre per farmene 2 o 3 come le volevo io. Per me mentalmente in quei casi era la serata pizza, erano 800-1000 kcal e che ne mangiassi 1 o che ne mangiassi 3, non potevo controllare, perciò speravo che una "magia divina" facesse sì che QUELLE pizze avessero un apporto calorico di sole max 1000 kcal.
Anche quando andavo dalla ex suocera mi ritrovavo ad averne mangiata troppa. Alla fine ho iniziato ad evitare queste situazioni perché il senso di colpa mi divorava e più passava il tempo e meno riuscivo a digiunare anche dopo per recuperare il danno fatto + per prepararmi alla pizza successiva. Un casino. Ricordo serate passate a sedere sul divano, tornata a casa mia dopo l'esagerazione scellerata con la pizza (attenzione non parlo di abbuffata, che avviene in solitudine e di fretta, ma proprio della serata in famiglia in cui mangi troppo, magari mangi per 2 ore e non te ne accorgi) perché non riuscivo a sdraiarmi sul letto da quanto ero piena. Avevo sete, per via del sale nella pizza, ma non potevo bere. Non potevo ingerire nulla e dentro di me sapevo di dover avere solo pazienza, non potevo vomitare perché mi stavo curando da un dca e non volevo passare da un disturbo all'altro. Sarebbe stato solo per liberarmi un po', ma non dovevo. Avevo inquinato il mio corpo con tutto quel cibo e dovevo tenerlo dentro.

Allo stesso modo, man mano che la ordinavamo il sabato alla pizzeria sotto casa, vedevo che le parti che eliminavo poi dopo aver mangiato le "piluccavo" perché mi sembravano buone pure quelle. Allora visto che cmq avevo scarnificato 2 pizze e non volevo mangiarne il totale, scartavo le parti che non volevo mangiare e le mettevo in una bacinella con acqua e sapone. Le rendevo immangiabili. Oggi come ho scritto sopra c'è chi le mangia perciò non faccio in tempo a scartare che vengono tolte di mezzo per fortuna.

A dir la verità poi quando mi sono lasciata sono stata praticamente un anno senza mangiarla. Non DOVEVO più uscire fuori a mangiare con nessuno e finalmente non dovevo avere quest'ansia delle 800 kcal di sforo.
Mi sentivo molto più libera. Certo, mi mancava, mi mancava moltissimo la pizza, però non ero costretta a doverla mangiare. Mi accontentavo di sognarla, come oggi cmq sogno tantissimi altri cibi. Li sogno proprio la notte eh... E sono ritenuta guarita dal SSNN...

Ovviamente nel momento in cui devo andare a mangiare fuori scelgo la pizza proprio perché mi piace tantissimo, andare fuori a mangiare la carne o il pesce mi sembra un po' uno "spreco calorico". Ho così poche possibilità di spendere calorie non controllate che a 'sto punto mi mangio la pizza. E una NON mi basta (anche per via degli articoli di Albanesi che mi hanno messo in testa che la pizza non è un alimento saziante, perciò non mi posso saziare con una pizza). Mi sento una binge eater, ma alla fine non faccio peggio di chi mangia pizza + tiramisù + birra se mangio una pizza e mezza entrambe margherita (senza olio con cipolla e poi pepe aggiunto) o caprese senza olio. Ma il problema è mio.
Il problema è mio perché se fosse per me vorrei vivere e stare bene senza mangiare mai. Mentre mangiare è il primo e ultimo dei miei pensieri durante il giorno, dato il terrore di avere fame che ho.

Quando ero in terapia e avevo sedute particolarmente soddisfacenti, magari il mercoledì, convincevo me stessa di essere sulla strada della guarigione perché mi mangiavo la "pizza spontanea"... non era sabato, avrei mantenuto la pizza del sabato (ma sperando di poter escogitare scuse per non mangiarla) e proponevo ad Andrea, l'ex, di ordinare la pizza sotto casa.

Non ho mai preso una pizza da asporto da sola o surgelata da sola. Nonostante le pizze surgelate abbiano valori ben definiti e ce ne siano anche di veramente ipocaloriche, io leggo le etichette e poi non le compro. Io non voglio permettermi cmq anche contando precisamente di "godere" con una pizza.

La convivialità della pizza sicuramente (mi riallaccio anche al discorso di newfit) c'entra. Io ancora oggi preferisco però mangiarla a casa... spesso la taglio a pezzi e la metto a ricuocere nel fornetto elettrico, così si croccantizza, diciamo, di più. Poi cmq posso mangiarla nella maniera che più mi va', posso non badare all'etichetta, posso mangiarla anche più velocemente con le mani perché mi vengono le lacrime agli occhi nel mangiarla. Poi posso scartare quello che mi pare, e poi posso mangiarmi una pera o altro surrogato di dolce dopo. Posso godermela senza che nessuno mi guardi, senza sentirmi una mangiona senza ritegno. In pizzeria mi basta un piccolo cambiamento o qualcosa che vada storto e mi vengono le vampate. A casa posso riscaldarla, aggiungervi cipolla, posso elaborarla come voglio.

Ho scritto poi che la mia ansia da pizza deriva dalle cose che ho letto negli anni, su quanto sia calorica e quanto incida maledettamente sulla media settimanale.
Oggi come oggi preferisco non doverla andare a mangiare. Vi rinuncio prima di dovermi preparare caloricamente una settimana per avere quel bonus che mi permetta di mangiarne una e mezza. Già perché prima di restare insoddisfatta con una pizza sola allora non la mangio piuttosto.

Io ho pensato una cosa... la pizza è grande, calda (io come molti anoressici, mi è rimasta 'sta cosa, mangio tutto molto caldo, bevo tutto molto caldo, così mi dura tutto di più. Anche per questo rimetto la pizza nel forno, così è bollente), croccante ma è anche rotonda. Una cosa circolare richiama la perfezione, ma anche la rotondità. Non dimentichiamoci che l'anoressica (parlo per le femmine) rifiuta la femminilità delle rotondità corporee, e magari c'è un conflitto recondito di questo tipo.

In una cosa io sono sempre stata anomala: non sono mai stata capace di eliminare i bordi, anzi io mangio sempre i bordi della pizza di mio padre se andiamo a mangiare la pizza con i miei (a quel punto mangio la mia e i suoi bordi ) perché sono bruciacchiati e croccanti, né sono mai mai mai riuscita a mangiare la pizza senza mozzarella. Per me la pizza perfetta è una schiacciata croccantissima e sottile con sopra mozzarella e pomodoro. Alla mozzarella non rinuncerei mai, a differenza di molti anoressici. Piuttosto non mangio la pizza.

Altra cosa che non riuscirei mai a fare è andare a mangiare la pizza e prevedere di ordinare petto di pollo e insalata. Soffro moltissimo ad avere intorno persone che mangiano cibi che io in quel momento non posso mangiare, perciò o la mangio e mi unisco alla "cena fuori" oppure evito di stare in compagnia dei mangiatori di pizza.
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