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Predefinito Non sono normale... - 29-01-2009, 09:09 AM

Non sono normale...


Ragazzi… questo è il primo "articolo" che avrei voluto scrivere sul blog, quando nemmeno era su piattaforma WordPress ma stava proprio su un sitino HTML statico statico con Xoomer, nel 2006.
Scrissi tutto di getto, rileggendolo non lo pubblicai perché mi sembrava un po’ da folli esordire in questo modo, però rimettendo in ordine le cartelle l’ho ritrovato e… eccolo. Devo dire che ero proprio incazzato ah ah ah
Siete autorizzati a commentare come volete…


Scrivo queste righe dopo l’ennesima discussione con mia moglie sulle "solite" tematiche. La faccio breve? No, la faccio lunga. La discussione in questo caso è scaturita dal fatto che io ho commentato in maniera negativa l’essere sovrappeso (ma diciamo anche obeso) di un mio amico che invece a 20 anni aveva un fisico invidiabile.
Ora: io non dico che si deve rimanere ancorati a modelli improponibili o subire tutte quelle fisse dei trentacinquenni sul rimanere giovani ad oltranza eh… tutti invecchiamo, tutti evolviamo ed è prova di intelligenza saper cambiare.

Però, come in tutte le cose, c’è un equilibrio: dalle stelle alle stalle perDio no! Da addominali scolpiti con maniacale dedizione a panzone lardoso fradicio marcio spero che ci siano delle sfumature… ma più che altro questo significa non capire che con poco si possa ottenere molto.
Ingegneristicamente, vale sempre la regoletta che con il 20% del lavoro si ottiene l’80% del risultato. Risposta saccente: "ma a lui ora non interessa più questa roba, fa il rappresentante, viaggia tutto il giorno in macchina, non ha tempo e non ha voglia"

E poi, potente come una cannonata della Bismark, "tu piuttosto sei rimasto fissato come 20 anni fa, ma non lo vedi che sei considerato un malato da tutti gli altri?" il tutto condito con litri di acido solforico, qualche bomba a grappolo e cucinato nel napalm. Mia moglie quando vuole farmi incazzare di brutto riesce a picchiare nei giusti punti di pressione che manco Ken Shiro ci riuscirebbe così bene. E’ una dote naturale delle mogli colpire più duramente del miglior allievo della scuola di Hokuto.

Condensando il tutto la tiritera è sempre la stessa: tu butti via un sacco di tempo e di soldi per il tuo fisico, sei un fissato.

Poichè sono considerazioni che faccio anche io da solo, vorrei analizzarle. Perciò beccatevi questa bordata di psicocazzate stile Buona Domenica con tema "la violenza negli stadi". Considerate che il tutto è condito di IMHO, non li scrivo per semplicità. E poi perché ho ragione io, e basta ah ah ah

Il comportamento di ognuno di noi deve essere inquadrato nel giusto contesto. Nel bene e nel male, viviamo in una Società che può permettersi il "benessere", di porsi dei problemi che 50 anni fa erano impensabili.
"Tempo libero", "autostima", "percezione del proprio corpo", "gratificazione".

Ve li immaginate i metalmeccanici della FIAT del 1960 emigrati dal Sud a fare discorsi tipo "avere i propri spazi dedicati a se stessi"?

Oppure basta spostarsi un po’ più in là sulla carta geografica e immaginare di essere su un gommone dopo 20 giorni a piedi nel Sahara. Non credo che il "miglioramento della propria autostima" sarebbe al primo posto nei nostri pensieri.

Il punto è importante: ovvio che se io per fare i miei pesi sacrifico il mio lavoro oppure guadagno di meno… qualche problema c’è. Ma non è che qui stiamo discutendo del togliere il pane di bocca a mia figlia. La domanda invece è: la mia attività di tempo libero è compatibile con il mio attuale contesto familiare?

Andiamo per ordine.

Spendi troppo

Spendi troppo RISPETTO A CHE COSA, porca troia? Secondo voi 500 Euro per un rack è… troppo? Ah, sì, scusate, i "normali" non conoscono il rack: è una gabbia di metallo con dei fori nelle colonne per metterci gli appoggi per un bilanciere e delle barre di sicurezza. Si possono fare gli esercizi evitando il rischio di morire schiacciati. In pratica, un "coso grosso" che si mette in una stanza.

“Troppo” o “poco” devono essere correlati alla nostra società del benessere. Nel Burkina Faso un rack sarebbe un peccato capitale. Qui da noi, no. E’ triste ma è così. Nel mondo occidentale il “troppo” o il “poco” sono correlati all’importanza che diamo noi all’oggetto nella scala dei nostri valori. Ripeto: dei nostri valori.

Esempio: un telefonino medio costa 250 Euro. Un portatile scarso costa 500 Euro, un iPod costa 150-250 euro, un PC buono costa 1200-1500 euro. Tutti oggetti che 6 mesi dopo hanno un valore prossimo allo zero. Un rack, no. E’ eterno.

Ancora: andare da una parrucchiera costa dai 50 ai 100 euro. Andare al ristorante mangiando bene costa dai 20 ai 40 euro a persona. In 3 diciamo sugli 80 Euro. Soldi completamente bruciati dopo 6 ore di digestione e 4 rutti. Proprio soldi cacati via. Un rack non si brucia (nè si caca).

Ma continuiamo con cosette sportive: una bicicletta da corsa decente costa 2000 euro, un paio di scarpette da runner costano 150 euro. Tutti noi abbiamo oggetti che riteniamo costino “poco” o “troppo”. Per altri i giudizi sono completamente rovesciati. Questo è il tipo di giudizio che dobbiamo dare. Il costo di una cosa che per me è importante avrà una diversa percezione per uno che quella cosa la considera il massimo dell’assurdo.

Io ho fatto il conto che TUTTA l’attrezzatura che ho comprato in 22 anni di pesi è costata 3000 Euro. Secondo me è POCO. Poichè il giudizio è soggettivo, non accetto di essere giudicato da altri come uno che spende e spande per il suo hobby. E poi, aggiungo assolutizzando, è poco in assoluto rispetto ad altri hobby. Cristo, non vado (e perciò non pago) nemmeno in palestra…

Nella società occidentale, il prezzo di un oggetto non è rapportato al suo costo, al valore di produzione (altrimenti pagheremmo le magliette griffate 50 centesimi, che è il costo della produzione cinese), ma piuttosto è rappresentativo della percezione che abbiamo noi del valore dell’oggetto stesso.

500 Euro per un rack sono “troppo” per chi va 10 volte dal barbiere in 2 mesi e spende gli stessi 500 euro, come per me è “troppo” questa cifra dato che io ho comprato una macchinetta e mi rapo da solo, a costo zero che per me è “poco” o, se volete “giusto”, per tagliarmi dei peli che stanno accidentalmente sulla testa

Perdi un sacco di tempo

E’ come per il punto precedente. Cosa si intende per "molto tempo"? Anche in questo caso, il benessere ci permette di avere tempo a disposizione. Una badante, un extracomunitario che raccoglie i pomodori non hanno tempo se non per crollare esausti. Un tizio inquadrato nel mirino di un cecchino a Grozny ha il tempo solo per scappare, se ce l’ha. Queste situazioni ci dovrebbero far comprendere quanto siamo fortunati e quanto il mondo di fatto sia crudele.

Però, è così e non mi sento il colpa se è così. Potrei passare il mio tempo libero a fare del volontariato, a raccogliere lattine di alluminio, a fare compagnia a qualcuno ma… non lo faccio. Faccio i pesi. Voi nel vostro tempo libero fate una cazzo di attività del genere oppure giocate a calcetto o con la PS2? E allora, non rompetemi i coglioni.

Io spendo dalle 4 alle 6 ore settimanali per fare i pesi, in certi periodi, dalle 2 alle 5 in altri. E’ troppo o è poco? Se giocassi a calcio, avrei 2 allenamenti (tempo fuori casa di 2-3 ore) più la partita, sforerei di molto le 8 ore. Se facessi il ciclista amatore, avrei 2 uscite settimanali di 2 ore e l’uscita del fine settimana di 4 ore. E stiamo parlando di persone che sono fuori casa, io almeno sono dentro casa.

E’ compatibile il tempo che perdo con la mia famiglia? Nel mio caso, mia moglie lavora dalle 15 alle 23, sabato e domenica compresi, lunedì e martedì a casa. Non c’è nemmeno… perciò è compatibile.

Certo, si devono fare delle scelte per il proprio tempo libero. Io sono anni che non guardo mai la televisione dopo cena, ad esempio. Ma mi sembra impossibile che IO non debba trovare 4 ore alla settimana per i cazzi miei, egoisticamente.

Anzi, è proprio impossibile non trovarle. E 4 ore alla settimana è giusto che siano assolutamente MIE. Tra parentesi, mia moglie, che fa parte come tutte le mogli del sottoinsieme nefasto delle donne, ragiona così: se io faccio i pesi, perdo tempo nelle mie bischerate. Se li facesse lei e io le dicessi le stesse cose che dice a me, allora sarei opprimente, limiterei la sua libertà, non le lascerei i suoi spazi. Asimmetrie, ma questo è un altro discorso. Del resto l’Universo stesso è asimmetrico, c’è più Materia che Antimateria, gli Uomini sono diversi dalle Donne.

Ma… come è possibile raccattare 4 ore alla settimana? Un solo esempio su 1000:
· Lun: ore 9.45-10.30 o 10.30-11.45
· Mer: come Lun
· Sab: ore 15-17 o 17-19
· Dom: ore 08-09
Opss… sono 4 ore e 30′, scusate… un po’ di più…

Aggiungo che io faccio il pendolare, mi sveglio alle 5.45-6.00, ritorno a casa la sera alle 19.00 dopo la giornata lavorativa e 3 ore di spostamenti al giorno. E ho una vita sociale con moglie e figlia, cioè ho trovato una che mi sopporta e mi sono anche riprodotto, non sono un mostro da Telefono Azzurro o un pazzo schizofrenico.

Il tempo… si crea.

Per coerenza, come mi prendo i miei spazi, io permetto a mia moglie e a mia figlia di avere i loro, qualsiasi essi siano. E rispetto chi fa così, qualsiasi passione abbia.

Poichè i primi due punti sono facili facili da contrastare, veniamo al punto 3, che è il più importante.

Sei un fissato

Qui ci si scontra con uno scoglio più grosso. Perchè la nostra Società che ci dice che siamo dei "fissati"?

La Società pone un livello di "normalità", di norma, di media. E tutto si confronta con questa normalità. Se tu devii dalla normalità, ti poni in risalto.

La normalità è rassicurante. Lui è come me, io sono come lui. Perciò ci facciamo forza insieme. La media crea omologazione e nell’omologazione ci si può rifugiare. Badate bene: le abitudini, la norma, il ripetere sempre le stesse cose piacciono anche a me. E’ assolutamente lecito che sia così. Ma questo meccanismo va compreso.

Chi deroga alla regola, nel bene e nel male, si pone in evidenza, come un pixel bianco su un monitor nero. Porsi in evidenza non ha una valenza di merito o di demerito, è una condizione neutra. Si esce dal gruppo, punto. Il problema è che l’uscita dal gruppo ci rende… nudi. Impedisce di camuffarci, di mimetizzarci e questo ha conseguenze.

Esponendosi in bella vista, subiamo il giudizio del Gruppo. Di amici, dell’ufficio, della scuola. Gruppi, che compongono, a vari livelli, quella che chiamiamo "Società". Per questo la Società siamo NOI, e noi giudichiamo sempre chi è diverso da noi.

Molte volte la fuoriuscita di un elemento dal gruppo mette l’intero gruppo in discussione. Ne mette in discussione le regole e la loro accettazione, il fatto che esistano. Principalmente uno che esce dal gruppo mette in discussione proprio l’esistenza di una alternativa al gruppo stesso.

Questo non piace, non c’è niente da fare. Attenzione, non sto dicendo che non piace chi esce da un gruppo e ottiene risultati che nel gruppo non otteneva. Non piace proprio il fatto che uno esca dal gruppo e possa farne a meno, indipendentemente dai risultati. Perchè il non far parte del gruppo è GIA’ un risultato: una non dipendenza.

Banalmente: se all’interno di un gruppo di persone stabiliamo che fare una certa cosa sia "impossibile", chi riesce invece a metterla in atto crea una situazione stridente. Decretare l’impossibilità di una cosa implica che non sia "colpa" dei singoli la sua non-raggiungibilità, ma di altro. Ma se uno solo riesce a ottenere la cosa stessa, tutto questo viene messo in discussione, e allora, magari, la cosa non è "impossibile", ma dipende dall’iniziativa delle singole persone.

L’esempio classico è il gruppo di persone che si divertono allo stesso modo, classico dei gruppi di ragazzi che devono crearsi una loro identità. Tutti a pacche sulle spalle, rutti, tutti spavaldi ma magari si rompono i coglioni e per l’ultimo dell’anno invece di fare le 10 della mattina dopo con quei comportamenti ritualizzati happyhour-ristorante-disco-fuori a fare casino-cornetti al bar preferirebbero stare sbracati a casa in pigiama a vedere gli altri idioti fare queste cose. Ma… come si fa, dài.. sta male, poi cosa pensano di me, e che dico agli altri, che scusa invento?

Poi… poi un tizio qualsiasi lo fa, esce dal gruppo, fa qualcosa di diverso. Non solo l’ultimo dell’anno, ma tutte le cazzo di domeniche dove si perdono ore a decidere cosa fare. Il punto è che prima sembrava impossibile avere una alternativa, perciò non era in discussione la capacità di scelta, ora invece c’è da prendere una decisione, c’è da pensare. Mister X sta destabilizzando l’equilibrio.

Ecco, iniziano le pressioni su Mister X, una specie di mobbing. Viene, automaticamente isolato. Perché devia dalla “normalità”. Mister X alla fine cede e tutti a dire “visto…” e a tirare un respiro di sollievo. Fiuuuuu non sia mai che quel cazzone di X ce la facesse, no, invece ha bisogno di noi, del gruppo, puoi uscirne, ma alla fine è solo una deviazione dalla retta via. E così ogni domenica non c’è un cazzo da fare, tutti si lamentano, ma… che ci vuoi fare, è la vita.

Questo tipo di schema si ripete su scale diverse in tutta la Società, perché il fatto che un tizio, un gruppo di tizi, una associazione di tizi deroghi dalle regole non scritte pone il problema dell’Alternativa A Quello Che Stiamo Facendo.

Questo è impossibile. Deve esserci un trucco. Queste persone stanno barando, dobbiamo fare in modo che rientrino nei ranghi, fargli capire che sbagliano. I risultati che ottengono non possono durare, sono a costo di una fatica immensa. Isoliamoli, facciamogli capire che qui non è che possono fare il cazzo che gli pare, che pensano, che non ci siano conseguenze?

Ok. Chiaro? Chiediamoci: quale è il modello di “uomo normale”? La Società preme per un corpo da urlo ma non promuove allo stesso tempo una serie di comportamenti per ottenerlo.

L’”uomo normale” è uno che non ha la volontà di perseguire nel tempo certi comportamenti che escono dagli schemi, quali fare esercizio fisico su base continuativa al posto di non farlo o seguire un regime alimentare nel tempo al posto di non farlo.

La Società non premia la costanza (che automaticamente non è un merito ma, perDio, nemmeno una colpa…), la osteggia.

Potremmo chiederci perché e fare della Sociologia da Banco, ma il punto è questo qua: essere costanti implica scegliere nel tempo fra più alternative, significa non poter fare tutto ma selezionare quello che si può fare nel tempo che si ha. E questo non piace, perché scegliere significa che si hanno delle alternative, che non “vorrei ma è impossibile” ma che “vorrei ma non mi riesce”

Perciò, c’è una reazione, si è bollati come “fissati”: perdi tempo per il tuo corpo, narcisisticamente, hai la sindrome di Peter Pan, la vigoressia, la bigoressia, sei un maniaco alimentare, un ortoressico, un drogato dai pesi, vedrai a 20, 30, 40, 50 anni la schiena, il cuore ti si ingrossa, non è salutare, tutti quegli integratori, la fissa delle calorie, i reni che ti schiantano, le bombe.

Non dico che non ci sia un limite, che non sia vero, ma basterebbe confrontare comportamenti considerati “normali” con quelli considerati da “anormali”. Oggi è considerato normale rifarsi le tette o modificarsi il corpo, cioè inserire nel proprio corpo delle protesi inorganiche, avvolgere i capelli di una sottile pellicola di colorante, oppure sottoporre il proprio corpo a radiazioni ad alta frequenza per abbronzarsi. E’ accettato il fumare, bere, ubriacarsi per divertirsi e stare bene, per sciogliersi e essere più di compagnia!

Se io invece trovo 4 ore a settimana per allenarmi e non magno sempre merda, sono un fissato. Se io ottengo i risultati che la Società stessa propone come modello, sto barando oppure li ottengo con sforzi disumani.

Non è previsto, cioè, il raggiungimento dell’obbiettivo con i propri mezzi all’interno di un contesto di integrazione sociale. E’ previsto ottenerli con mezzi che implicano “spendere”.

Chi ottiene risultati deve essere un “fissato”, un’anomalia, cazzo, non può che essere così, non sia mai che quel cazzone lì abbia ragione… Sarebbe come dire che è possibile seguire una dieta per essere decentemente magri mangiando la pizza come fa lui? E beve anche il limoncello! E poi come cacchio fa a trovare sempre il cazzo di tempo per fare quei pesi che chiude anche il telefono nel muso alla sua mamma? No no, lui non sa che si perde, lui non conosce i piaceri della vita.

E’ “normale” fare sport da ragazzi, poi è bene mettere la testa a posto e dedicarsi alle cose serie. Ma quali cazzo sono le cose serie? Sarei veramente curioso, sì. Le cose serie sono che a 40 anni uno deve vestirsi come un ragazzino, farsi le sopracciglia, stare attento ai propri capelli, depilarsi, usare dei dopobarba o dei profumi “da uomo”, fare “palestra” ma “non per diventare come quei culturisti grossi”, per il wellness, il benessere. Ecco, facessi così sarei “normale”.

Mah… Ok, sono un fissato, non rompetemi i coglioni perché poi sclero di brutto.
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GundamRX91 GundamRX91 Non in Linea
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Predefinito 29-01-2009, 11:21 AM


Oddio, e' troppo bello da leggere anche perche' mi ci ritrovo su tutto.
E sai che ti dico: io sono contento di NON essere normale!!!

Mia moglie, e le donne in generale (anche se non tutte), ragiona come la
tua, e dopo tanti anni che la conosco l'unica conclusione a cui sono
riuscito ad arrivare e': non capisco le donne, anzi le femmine
Hanno la capacita' di dire di tutto, ma di fare l'esatto contrario e di
rimanere anche coerenti con quello che dicono, data l'alta abilita' a
rigirare la frittata.

Ok, ho esagerato, lo so, e ritengo che la mia dolce meta' sia piuttosto
comprensiva verso le mie "fissazioni" e "perdite di tempo", anche perche'
me le ha fatte conoscere lei
Pero' a volte perde il lume della coscienza e tutto si confonde nei suoi
pensieri senza che tu riesca in qualche modo a capire perche'... Ergo ci
ho rinunciato e smesso di cercare di far capire le mie ragioni (ovviamente
sbagliate per lei), altrimenti dovrei andare con lei dal medico di famiglia
e fargli vedere gli integratori che prendo ("ti fanno male, lo vedi!!!!!").

Paolo, io non mi pongo neanche il problema del "branco", semplicemente non
esiste, non e' mai esistito anche quando facevo parte (per modo di dire) di
un gruppo di amici, soprattutto quando ti rendi conto di tante cose (tra
cui alcune sono quelle da te indicate)....

Sara' riduttivo, ma credo che sia solo una questione di invidia e di non
sapere che altro dire, altrimenti non si spiega come mai chi e' in
sovrappeso, o chi preferisce passare il tempo al bar, ha tanto da ridire
su di noi e sulle nostre "pratiche".
Quando sento certi discorsi, mi domando sempre "ma non hanno nient'altro
a cui pensare?? Ma perche' non si fanno gli affari propri???"

Per il resto, la risposta per me e' EQUILIBRIO.
15 anni di palestra, 15 anni di soldi spesi in palestra. Ora mi alleno
a casa con una panchetta e alcuni attrezzi, e poi vado in palestra....
eheheheheheheh ma di arrampicata perche' a casa e' impossibile (per fortuna).
Perche' mi alleno a casa?? Per stare piu' vicino a mia moglie, ovvio
Ma non basta.... perche'?? Perche' mentre fai le flessioni spesso ti senti
dire: "ma ne hai per molto?" e magari ha visto che hai appena iniziato....
Eppure l'ho fatto per lei, ho rinunciato alla palestra per stare a casa,
ma non basta...


Pero' almeno io ho la coscienza a posto
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Predefinito 29-01-2009, 12:32 PM


cazzo Paolo, ma sempre 'sti 3d kilometrici!?!??!?!

Un giorno ti leggerò, giuro.
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kalliste kalliste Non in Linea
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Predefinito 29-01-2009, 12:42 PM


Paolo,
evitando i solito complimenti che ormai sono sottintesi,
riesco a condividere sempre i tuoi pensieri, non meno del 90% di quello che scrivi di solito è attinente anche al mio pensiero.

Solo...non ho ben capito una cosa..
visto che sono un pendolare anche io (a corto raggio - 40km A/R) e dalla prossima settimana inzierò ad esserlo (ahimè) a medio raggio (100km A/R) vorrei quindi sapere..

Ma come CAXX fai a trovare il tempo di allenarti seguendo questo tuo schema:

Lun: ore 9.45-10.30 o 10.30-11.45
· Mer: come Lun
· Sab: ore 15-17 o 17-19
· Dom: ore 08-09

ma il lunedì - mercoledì che fai vai a lavorare alle 13 ???


ps. sò che non è importante ma è una mia curiosità, tutto qui.
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Predefinito 29-01-2009, 01:17 PM


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Predefinito 29-01-2009, 02:23 PM


Grande Paolo!

Non sei normale,confermo,è però un pregio.

Io vivo una situazione analoga alla tua con la mia fidanzata e un domani da sposati probabilmente scriverò un articolo/fotocopia del tuo,dalla mia ho il vantaggio di essere riuscito ad iniziare anche lei all'attività in palestra,forse sarà la mia salvezza...o la mia rovina,vedremo!

Condivido tutto ciò che hai scritto riguardo la "normalità" ed il distinguersi da essa,io lo trovo essenziale ma per molti rappresenta un allarme.

La mia ragazza mi dice che spendo tanto per gli integratori (circa 90 euro al mese,compresi quelli per lei!) e poi si compra (o le compro io!) scarpe da 150 euro coi brillantini sul tacco...

Anche io non capisco,ergo non sono normale.
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Predefinito 29-01-2009, 02:28 PM


beh gli anormali anche fra loro cercano il branco e si fanno media a vicenda

oltre alla critica del singolo c'è anche l'accusa della setta:
"ma hai visto come sono fuori questi di scientology?"
"si ma anche voi fissati non siete mica tanto sani!"

"da una parte c'è pure l'accusa di essere caduti nel fiume della ricerca del fisico perfetto, dell'autostima da pompare, del record da raggiungere... da un' altra ci siamo messi in un piedistallo e non ci rendiamo più conto del tempo, dei soldi e delle cose importanti della vita, ma nello stesso tempo ci arroghiamo il diritto di criticare una società che ci è genitrice e che è arrivata fin quà senza le nostre saccenze."

...arrogantemente nella media della società sotto alcuni aspetti mi sento superiore: mangio meglio , mi alleno meglio, ...mi diverto

alcuni mi sono superiori, molti sono sotto (oh sto parlando di un argomento ben preciso, non è che io in paradiso e loro all'inferno)

..e da lassù cosa ci voglio fare? niente, mi basta fare media...che son riuscito a spostarla di un infinitesimo più in alto. L'ho fatto per questo? no potevo anche essere responsabile del crollo totale della morale sociale, ma son sicuro che è meglio mangiare come mangio io piuttosto di come fa la maggior parte delle persone.

I soldi per il rack non ce l'ho...ma me lo costruirò cercando di risparmiare... ho cose più importanti da comprare/pagare tipo pane, scarpe, bollette e fumetti , non sono scemo...non sono un santo, potrei fare un po' di volontariato ma mi invento scuse...un giorno dovrò farmi una seria riflessione...

...però che me lo vengano a dire quelli normali mi fa incazzare.
che me lo dica mia mogie mi fa soffrire, perché il motivo per cui riesce a trovarmi quel nervo scoperto è che ci tengo a lei e al suo giudizio...ma gli altri...

"Sono un fissato, non salto un allenamento anche se non è un lavoro, non sforo un pasto e mi perdo i veri piaceri della vita, cerco di risparmiare dove è socialmente giusto spendere (io ho raggiunto il compromesso con mia moglie che una volta vado di macchinetta e una volta dal barbiere...quello economico, s'intende), leggo riviste e libri manco fossi un allenatore di serie A, scrivo in un forum che di persone non normali..."


oh ragazzi, non mi frega niente, la posso vivere la mia vita? posso pensare degli altri normali almeno la metà di quello che pensano di me? No? bhe io lo faccio lo stesso perché come dice uno che conosco

"because a little yes, but then stop it!"

Ultima Modifica di spike : 29-01-2009 02:31 PM.
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Predefinito 29-01-2009, 03:24 PM


Paolo non c'è nulla di strano in quello che scrivi e posso assicurarti che non cambia molto il fatto di essere maschi o femmine se si è dall'altra parte. Come dice anche Spike siamo diversi, ma diversi da cosa??? ognuno ha le sue manie, le sue abitudini, i suoi piaceri e le sue voglie, le sue passioni. E' difficile essere un BB o PL, figurati quando ci prova una donna. I miei colleghi al lavoro mi giudicano pazza, perchè ad ogni rinfresco o festeggiamento in filiale non tocco mai nulla, perchè rifiuto gli inviti a pranzo alla pizzeria vicina o al ristorantino "tutto ciccia e brufoli". Ma sono scelte, e se loro preferiscono una pizzetta della pasticceria (per intenderci quelle di pasta sfoglia, in pratica una vera bomba di grassi saturi e carboidrati raffinati) e mi considerano una malata, io non mi sento emarginata, e provo invece compassione per il loro fegato. Sono considerata pazza anche perchè con vanto ho detto di aver raggiunto i 34 cm di braccio, che sono pazza perchè faccio uno sport da uomo...
Ma ho la fortuna di avere accanto un uomo come me, con la stessa passione e con le stesse mie abitudini, e a differenza di molti, non è poco

Ma avrò la mia rivincita anche quest'estate, come la scorsa, quando attraversando il salone con il vestitino corto e stretto una cliente si è rivolta al mio collega e gli ha detto: "Non ce la faccio a stare zitta, quella tua collega la invidio da morire, ha un culo perfetto! ... e non solo quello"

Insomma... saremo "strani", ma ad ognuni il suo. C'è chi preferisce le scarpe pitonate di D&G, chi non esce di casa se non ha lo smalto, chi non dorme abbastanza pur di partecipare a tutti gli eventi di vita mondana
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Leggere prima le ultime 8 righe e poi decidere se continuare...

Non entro nel vespaio dei discorsi sulle differenze tra generi ma torno al post originario di Paolo.
Dalla mia vetta di osservazione (sono ironico), ho avuto modo di analizzare episodi simili che sono capitati ripetutamente a me. Scremando i particolari si possono riconoscere delle precise dinamiche in una piccola "crisi" (diverbio, stranimento, la chiamo crisi perchè se vissuta in piena consapevolezza permette appunto una crescita, il suo significato originale) come quella descritta: se io critico qualcuno (non importa su cosa) può accadere che la il nostro partner si identifichi con l'oggetto della nostra critica (nello specifico ricordo uno scritto di Paolo sul fatto che sua moglie tempo addietro facesse lo squat con 90kg, non sono sicuro dell'esattezza di questa mia affermazione, perdonate l'errose se ho sbagliato. Sentendo Paolo criticare la deriva fisica dell'amico è facile e plausibile che la moglie si senta ella stessa oggetto delle critiche del marito avendo anche lei interrotto o ridotto l'attività fisica a favore di un maggior impegno lavorativo e famigliare).
Purtroppo, o fortunatamente, quando ci si responsabilizza creando una coppia o una famiglia o altro si deve scendere a compromessi con le abitudini precedenti e con tutto ciò che ci piaceva antecedentemente, in molti casi sacrificando proprio i divertimenti. Quando facciamo questo spesso ci diciamo che lo staiamo facendo per amore dell'altra persona, per compiacerla per dimostrarle i nostri sentimenti con opere pratiche. Quando questi impegni diventano momentaneamente pressanti è naturale guardare alla nostra compagna o compagno e soppesare il nostro e il suo impegno effuso per mandare avanti la baracca. Noi sportivi sembriamo avere sempre energie e un'ora, mezzora riusciamo sempre a ritagliarcela per sudare, mentre il nostro partner magari si sente esausto e meno realizzato del solito....deduzione consequenziale: "io faccio più di lui perchè altrimenti non avrebbe le energie per allenarsi, mentre io sono a pezzi e non ho nemmeno voglia di fare qualcosa..." A questo punto sommando l'identificazione con l'oggetto della critica e il sentimento di fare più dell'altro per il bene della famiglia chi non si sentirebbe "cornuto e mazziato" (scusate il termine ma rende l'idea). Cosa può fare allora il mazziato se non rivolgersi in modo aggressivo a chi l'ha ferito per far intendere le proprie ragioni? Per far capire quanto ci sentimao feriti quasi tutti utilizziamo il metodo di ferire a nostra volta così che l'altro possa empaticamente capirci essendo più vicino a noi nel dolore...
Ecco ho paura io stesso a rileggere cosa ho scritto. Scusatemi se sono poco chiaro e macchinoso nell'esposizione della dinamica descritta ma a mia discolpa c'è la complessità dell'argomento ed il desiderio di renderlo comprensibile a tutti. Se il tentativo non è riuscito è perchè non sono un gran divulgatore non perchè sono pazzo
Chiedo scusa anche a Paolo nel caso abbia accennato a fatto suoi indebitamente, mi sono preso la libertà di farlo in quanto sono tutte cose da lui pubblicate. Spero non si senta mancato di rispetto.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Adesso che ho letto tutto, posso rispondere anch'io.

Sono una voce fuori dal coro perchè ho la fortuna, evidentemente, di avere una lei che apprezza e mi incoraggia.
Tra karate e pesi mi vanno via 6-7 ore a settimana, di cui solo quelle al karate trascorse effettivamente fuori casa, per cui non la lascio neanche tanto sola.
In realtà ciò che ha fatto effetto è stato il vedermi trasformato, nel corpo e nella mente, da quando mangio sano e mi alleno seriamente con dedizione e motivazione.
Addirittura se qualche sera tento di svicolare dall'allenamento è lei che mi sprona, anche col karate, i cui effetti, a suo dire, si vedono anche nella vita quotidiana (sono diventato meno "lamentoso" e più determinato...)
Aggiungo anche che, sul piano estetico, è una a cui le maniglie dell'amore e le pancette non sono mai piaciute e che apprezza invece i fisici tonici e definiti.
Da questo punto di vista anzi, non smette di darmi soddisfazione nel dirmi quanto la renda orgogliosa il fatto che fisicamente non sia messo ai livelli di pappamollaggine dei mariti delle colleghe, per esempio...
Quello che invece non sopporta sono i lividi che mi faccio in palestra (rovinano l'estetica), e , soprattutto, il tempo che trascorro su questo forum!!!
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Predefinito 30-01-2009, 08:55 AM


Condivido molto il pensiero di manakei, pero' va sicuramente contestualizzato, anche perche' spesso succede che le parti si invertano (il marito fa piu' della moglie) senza per questo pero' entrare nel vortice delle lamentere... ma qui entra in gioco il carattere di ognuno, quindi... o mangi sta minestra o salti la finestra
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Nel tentativo di essere conciso ho dato per scontate un pacco di cose come dice gundam ad esempio il discorso è ribaltabile da moglie a marito e viceversa...nei sentimenti non ci sono distinzioni di genere, gioiamo amiamo e soffriamo maschi e femmine alla stessa maniera...
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Predefinito 30-01-2009, 12:58 PM


Certo, gli impegni possono portare a qualche sacrificio, ma non devono essere un alibi per mollare, come troppo spesso succede.
Io posso portare (ahimè) degli esempi sul fronte opposto: Ragazze splendide, che dopo il matrimonio o la gravidanza si sono trasformate in ciccione inguardabili, per dire.
In questo, sono in linea col pensiero di Paolo: tra la bellezza da copertina e la balena trascurata in fuseaux con tanto di baffo in vista ci dovrà pur essere un giusto mezzo!
Spesso sento la gente accampare scuse assurde: la vita matrimoniale, la gravidanza, il lavoro, gli impegni...come se ciascuna di queste cose legittimasse di diritto a perdere il rispetto e la cura per se stessi ed il proprio corpo.Come se fosse un male inevitabile.
E poi magari scopri che tutti gli impegni di queste persone consistono nel poltrire in divano a fare zapping sul satellite...
Io penso che sia giusto mantenersi bene, e in forma; è un dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi e del nostro corpo ed è anche, e forse, principalmente, un mezzo per aiutarci a vivere in salute.
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greatescape greatescape Non in Linea
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Predefinito 30-01-2009, 01:37 PM


Quote:
Originariamente inviato da Veleno Visualizza Messaggio
Certo, gli impegni possono portare a qualche sacrificio, ma non devono essere un alibi per mollare, come troppo spesso succede.
Io posso portare (ahimè) degli esempi sul fronte opposto: Ragazze splendide, che dopo il matrimonio o la gravidanza si sono trasformate in ciccione inguardabili, per dire.
In questo, sono in linea col pensiero di Paolo: tra la bellezza da copertina e la balena trascurata in fuseaux con tanto di baffo in vista ci dovrà pur essere un giusto mezzo!
Spesso sento la gente accampare scuse assurde: la vita matrimoniale, la gravidanza, il lavoro, gli impegni...come se ciascuna di queste cose legittimasse di diritto a perdere il rispetto e la cura per se stessi ed il proprio corpo.Come se fosse un male inevitabile.
E poi magari scopri che tutti gli impegni di queste persone consistono nel poltrire in divano a fare zapping sul satellite...
Io penso che sia giusto mantenersi bene, e in forma; è un dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi e del nostro corpo ed è anche, e forse, principalmente, un mezzo per aiutarci a vivere in salute.
ci sono queste trasformazioni cosi e' vero ... anche io ho visto ragazze con cui sono stato o ho conosciuto cambiate in modo incredibile ... poi per le donne e' lo stesso discorso nostro che dopo una certa eta cambia il metabolismo ma se tu non fai niente per porre rimedio o limitare i danni vedrai risultati assurdi
ci sono ragazze che gia cambiano in peggio dai 18 ai 21 fai te
e poi altre per fortuna sono super anche dopo i 40 ...
cmq c'e' una parte di me che capisce anche questo ... se uno non ha una palestra in casa come molti di voi e' molto difficile potersi allenare ...
e poi se finite di lavorare dopo le 20 di sera come fate ???
c'e' gente che esce di casa la mattina e torna a casa per le 20 o le 21
io pure nel mese di gennaio ho avuto pochissimo tempo e mi sono riuscito ad allenare max 3 volte ma nel weekend o 2 come la scorsa sett
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