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Predefinito Miserabile bestia... - 08-04-2011, 01:26 PM

Miserabile bestia...


quando credi di averle viste tutte sei sempre un passo indietro...



Berlino sotto choc. La ragazza colpita alle mani e ai piedi prima di un incontro


Gli spari del padre alla pugile
per non farla più combattere


Rola, 26 anni, nata in Libano, stava per salire sul ring per conquistare il suo terzo titolo mondiale

Berlino sotto choc. La ragazza colpita alle mani e ai piedi prima di un incontro
Gli spari del padre alla pugile
per non farla più combattere
Rola, 26 anni, nata in Libano, stava per salire sul ring per conquistare il suo terzo titolo mondiale
dal nostro corrispondente DANILO TAINO



BERLINO - Un cocktail che alla fine è esploso: manager di pugilato narcisista, pieno di sé, bellimbusto; e allo stesso tempo padre di famiglia arabo ossessionato dall'idea di tenere sotto controllo la figlia adottiva che l'ha da poco mandato al diavolo. Rola El-Halabi se l'è trovato davanti, all'improvviso, questo ircocervo che conosceva bene, venerdì notte, mentre si stava scaldando, guantoni già calzati, per salire sul ring e conquistare il titolo di campionessa mondiale dei pesi piuma, pugilato femminile. Il risultato di quella visita a sorpresa è stato confermato ieri: Rola, 26 anni, non potrà più combattere. Presunzione e superstizione l'hanno messa al tappeto.
Gli spogliatoi delle palestre di pugilato hanno pochi fronzoli, sono per gente che va al sodo. Anche quello dove la ex campionessa del mondo, nata in Libano ma di passaporto tedesco, stava terminando la concentrazione prima di affrontare la bosniaca Irma Adler è piuttosto squallido: una stanza dell'ippodromo berlinese di Karlshorst, pareti bianche, una panca, sedie di plastica. Quella, però, per Rola doveva essere una serata speciale, poco importava l'odore di chiuso. Voleva conquistare il suo terzo titolo mondiale, coronamento di una carriera fino a quel momento da imbattuta: non combatteva dal giugno scorso, pare su pressione del patrigno e suo manager, Roy El-Halabi, 44 anni. Voleva prendersi un titolo oltre ai due che già detiene e soprattutto la sua vita, assieme al fidanzato che a Roy non andava giù. Alle 11 di sera, dieci minuti prima di dovere salire sul ring, spari nel corridoio (due guardie ferite) e la porta che si spalanca: sulla soglia, il patrigno ed ex manager.

«Papà è entrato con la pistola - ha poi raccontato Rola al quotidiano Bild -. Ha obbligato gli altri a uscire dalla stanza e si è chiuso dentro con me. Immediatamente mi ha sparato nella mano destra da tre metri di distanza. Bruciava come l'inferno. Ho iniziato a urlare ma lui ha continuato a sparare, prima al mio piede sinistro, sono caduta e mi sono fatta male a un ginocchio». Il padre gridava: «Hai rovinato la mia vita», la figlia cercava di calmarlo. Niente da fare. «Mentre ero rovesciata a terra - continua il racconto della ragazza - ha mirato al ginocchio e poi all'altro piede. Ogni colpo era come un pugno. Dalle scarpe usciva sempre più sangue. Ero stordita». Colpi mirati per mandare in rovina una carriera, una vendetta per la ragazza che non aveva seguito i suoi ordini, l'aveva abbandonato, frequentava un uomo. Finito di sparare, Roy prendeva il telefono, componeva un numero e «ecco, l'ho fatto, per favore perdono», diceva. Mentre la polizia lo portava via si girava e chiedeva scusa anche alla figlia adottiva. Lei, al momento, preferisce odiarlo.
Rola racconta che con il patrigno per molto tempo aveva avuto un buon rapporto. Parlavano di tutto. Meno, però, che di ragazzi. Quello era un argomento tabù. Secondo tradizione e secondo un malinteso senso di controllo musulmano sulle donne di famiglia, i maschi dovevano starle alla larga, e lei da loro. Quando la ragazza si è innamorata, dunque, il rapporto con il padre-manager è precipitato: litigi, minacce e lei che non lo vuole più come gestore dei suoi interessi sportivi. «Per me è sempre stato un drogato del controllo, narcisista - dice il trainer di Rola, Jürgen Grabosch -. Ha controllato la sua vita passo a passo: che amici aveva, in quale bar potesse essere. Rola non voleva farsi mettere in gabbia da lui».


Ieri, l'ospedale dove è stata ricoverata ha confermato che la ferita alla mano impedirà alla campionessa Rola El-Halabi di riprendere la boxe. Lui, manager e padre-padrone, rischia dieci anni di carcere. Lei, una bella ragazza dai tratti mediorientali, forse si è liberata e ha guadagnato la vita. Ma il prezzo dell'emancipazione dalla tirannia patrigna e integralista è stato alto, troppo.


Gli spari del padre alla pugile per non farla più combattere - Corriere della Sera
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