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  (#1)
Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 11-12-2010, 05:54 PM

Sono inc@zz@t@


Io penso che l'intensificarsi di questi "attacchi" sia una forma di resistenza.
Qualcosa sta cambiando o vorrebbe cambiare nella tua vita, ma la mente a livello inconscio si oppone. L'equilibrio è così fragile che anche la semplice minaccia di un minimo cambiamento da una routine che invece rappresenta un punto certo ti destabilizza...

Oh, prendila come una diagnosi de noantri eh, psicoterapìa da forum...
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  (#2)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 11-12-2010, 07:14 PM


Quote:
Originariamente inviato da Veleno Visualizza Messaggio
Io penso che l'intensificarsi di questi "attacchi" sia una forma di resistenza.
Qualcosa sta cambiando o vorrebbe cambiare nella tua vita, ma la mente a livello inconscio si oppone. L'equilibrio è così fragile che anche la semplice minaccia di un minimo cambiamento da una routine che invece rappresenta un punto certo ti destabilizza...

Oh, prendila come una diagnosi de noantri eh, psicoterapìa da forum...
Anche io la vedo esattamente così. Come se una parte di te cercasse di uscire da una gabbia, perchè comincia a sentirsi stanca di imposizioni, e l'altra parte sabotasse la fuga che interpreta come una perdita di controllo, e quindi una fonte di ansia.
Ti ho accennato anche per mail alla mia idea...

Però concordo anche con Doc: se la qualità della vita e dell'umore sono compromesse, è opportuno parlarne con psicoterapeuta e medico curante, e valutare con loro se intervenire anche farmacologicamente o no - anche se non so se saresti disposta, visto che ti sa briga prendere anche il Supradyn...
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  (#3)
orange orange Non in Linea
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Predefinito 11-12-2010, 08:16 PM


Quoto tutti...e nessuno.

E' difficile, specie per me che condividevo alcuni tuoi problemi dirti cosa fare.
Perchè passandoci ho capito che ogni persona, pur avendo lo stesso problema, lo manifesta in modi differenti.
Differenti sono le cause, differenti sono i modi per uscirne.

Io gli psicofarmaci li ho sempre odiati...mi sono sempre rifiutato di usarli. Ma quando ero propio giù per un periodo, dove era anche la mia volontà atterrata, li ho usati. Sicuramente mi hanno aiutato, poi una volta riassestato li ho subito mollati per riprendere un percorso di recupero "natural". Quindi pensaci su, valuta se potresti beneficiarne veramente, e se si non indugiare. Poi ce ne sono a decine (magari Doc è più preciso) e ce ne sono anche di molto blandi.

Intanto guarda questo...spero ti tiri su un po' anche su questo argomento....
Ciao faccina sorridente


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  (#4)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito Grazie... - 18-12-2010, 06:10 PM


Grazie a tutti ragazzi per le risposte...

@Doc... la mia dott ha accennato a un principio di depressione e ha velatamente, lontanamente menzionato la possibilità, qualora si intensificassero gli episodi di ansia/scoppi di pianto improvvisi, di pensare a un farmaco.

Io al solo pensiero ho la nausea... ho resistenze altissime... però in effetti non sta andando meglio.

@Veleno: stanno affiorando gli ultimi nodi... quelli più importanti forse, e io sono per natura resistente al cambiamento.

@Liborio... hai ragione, afferrare una mano tesa non è per forza sintomo di fallimento. E una mano, una mano di cui mi posso fidare ciecamente, forse LA mano per eccellenza, beh mi è stata tesa e io l'ho afferrata. Mi è capitata nel momento giusto e mi sta aiutando. Sto bene a farmi "aiutare"? No... io sono manichea, o tutto o nulla, io voglio farcela da sola, ma sola completamente non ce la faccio. E ricevere anche un invito a prendere un caffè per ascoltare i miei problemi o stare in silenzio e ascoltarmi piangere, ora mi aiuta. Perciò sì... ora meno male che qualcuno, il qualcuno giusto e inaspettato, Babbo Natale me l'ha portato... La vita riserva sorprese incredibili a volte.

Grazie ancora a TUTTI... per le vostre risposte. VI terrò aggiornati... = vi ammorberò ancoraaaaaaaaa
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  (#5)
matalo matalo Non in Linea
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Predefinito 21-12-2010, 03:05 PM


Dalla mia esperienza che non so quanto ti possa aiutare ho imparato che cambiando poco alla volta le cose partendo per dire un cavolata da barattolo del sale ad arrivare magari mesi dopo allo spostamento dei mobili o altro aiuta. Probabilmente l'ansia ti proveniva come era successo anche a me dall'avere nel momento in cui mi ero ripreso un mio ritmo le mie certezze le mie abitudini, per cui quello così rigidamente visto sembra equilibrio in realtà è quasi una prigione per cui viene a mancare qualcosa spesso anche il minimo particolare e crolla il castello di carta. Il mio consiglio stai con gli amici prendi spunto e rendi utile ogni esperienza anche della persona che non gli daresti un soldo e fanne tesoro. E in ultimo VIENI A TROVARE ME GREAT EBUBBA E SOFT A ROMA
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  (#6)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 21-12-2010, 09:17 PM


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Grazie a tutti ragazzi per le risposte...

@Doc... la mia dott ha accennato a un principio di depressione e ha velatamente, lontanamente menzionato la possibilità, qualora si intensificassero gli episodi di ansia/scoppi di pianto improvvisi, di pensare a un farmaco.

Io al solo pensiero ho la nausea... ho resistenze altissime... però in effetti non sta andando meglio.
Ma è questione di brutte esperienze precedenti o di un pregiudizio di fondo? Perchè dici che non prendi nemmeno integratori, multivitaminici o proteine in polvere...

Per carità, sono scelte liberissime, ma quando si va oltre un certo livello di sofferenza credo che valga la pena provare anche quella strada.

Tenendo presente che
1) non fanno miracoli, e gli effetti variano molto da persona a persona, ma anche da molecola a molecola, quindi se non funziona la prima cura si possono provare delle alternative

2) hanno effetti collaterali, per cui si valutano pro e contro e si sceglie il male minore

Però credo che sia giusto fare tutto quanto è in nostro poter per soffrire il meno possibile, quindi perchè no?
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  (#7)
Doc Doc Non in Linea
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Predefinito 11-12-2010, 06:23 PM


L' idea è che tu stia sviluppando delle crisi di ansia (che a mio parere andrebbero affrontate farmacologicamente), però è ovvio che è importante parlarne con il medico che ti segue.
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  (#8)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 11-12-2010, 06:48 PM


Mi associo al parere velenoso. Appoggiarsi a qualcuno non va visto sempre come cosa negativa cmq. E non vorrei che venisse soprattutto presa come una scusa per chiudersi in se stessi, per non esternare, per aumentare il numero di evitamenti tipici di queste problematiche.
Se ti dovessi dare un consiglio spassionato, cerca un appoggio sano di una persona cara, stando attenta a non sfociare poi in manifestazioni paradossalmente eccessive una volta che ti ci trovi bene (tipo diventare morbosa), sapere di avere un riparo opzionale, di carne e pensieri invece che di mattoni può essere meglio! E poi esci e stai in mezzo alla gente, distraiti, integrati e divertiti, non mollare mai, guarda avanti e con positività.
D'altro canto non hai nessun motivo per manifestare disagi in pubblico. Te li stai facendo, ma con un po dedizione, ne rimarrà giusto il ricordo.

Te lo dice un pirla che per un attimo della sua vita aveva pensato di dover convivere con enormi manifestazioni d'agorafobia. E ne è rimasto giusto un vago ricordo .
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  (#9)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 21-12-2010, 11:00 PM


Uhm...cerco di capire, ma confesso che fatico un po' a seguirti.
Dunque: hai una resistenza a prendere farmaci perchè ti darebbe un senso di fallimento?!
Ma se ti venisse una polmonite ti farebbe sentire fallita prendere gli antibiotici perchè ritieni che il tuo sistema immunitario ce la debba fare da solo, anche a rischio della vita?
Anche il cervello si ammala, come tutti gli altri organi, e si fa il possibile per curarlo.

Fra l'altro, se ricorrere a un farmaco ti disturba perchè ti dà l'idea di "non farcela da sola", tieni conto che purtroppo ben di rado si azzeccano cure miracolose che ti cambiano la vita così, dall'oggi al domani, senza che il paziente debba comunque impegnarsi a fondo per razionalizzare i suoi problemi.
Non dico che sia il tuo caso, ma è stato il mio, e credo che ci siano situazioni mentali paragonabili a una gamba rotta... la volontà di uscirne non basta e si è come paralizzati. In quei casi, se va bene, i farmaci sono come una specie di stampella, che permette di muoversi a chi non è in quel momento in grado di camminare, ma di sicuro non annulla lo sforzo del cammino.

Detto questo, va da sè che finchè non ci si sente in una situazione simile non vale la pena assumere farmaci...e se i momenti d'ansia e depressione sono gestibili con altri mezzi (distrazioni, amicizie, passatempi, impegni) tanto meglio
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  (#10)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 22-12-2010, 10:18 AM


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Originariamente inviato da DesperateGymwife Visualizza Messaggio
Uhm...cerco di capire, ma confesso che fatico un po' a seguirti.
Dunque: hai una resistenza a prendere farmaci perchè ti darebbe un senso di fallimento?!
Ma se ti venisse una polmonite ti farebbe sentire fallita prendere gli antibiotici perchè ritieni che il tuo sistema immunitario ce la debba fare da solo, anche a rischio della vita?
Anche il cervello si ammala, come tutti gli altri organi, e si fa il possibile per curarlo.

Fra l'altro, se ricorrere a un farmaco ti disturba perchè ti dà l'idea di "non farcela da sola", tieni conto che purtroppo ben di rado si azzeccano cure miracolose che ti cambiano la vita così, dall'oggi al domani, senza che il paziente debba comunque impegnarsi a fondo per razionalizzare i suoi problemi.
Non dico che sia il tuo caso, ma è stato il mio, e credo che ci siano situazioni mentali paragonabili a una gamba rotta... la volontà di uscirne non basta e si è come paralizzati. In quei casi, se va bene, i farmaci sono come una specie di stampella, che permette di muoversi a chi non è in quel momento in grado di camminare, ma di sicuro non annulla lo sforzo del cammino.

Detto questo, va da sè che finchè non ci si sente in una situazione simile non vale la pena assumere farmaci...e se i momenti d'ansia e depressione sono gestibili con altri mezzi (distrazioni, amicizie, passatempi, impegni) tanto meglio
Desp... il discorso della gamba rotta me l'ha fatto anche la mia doc.
Io non accetto che la mia testa si ammali. Non lo accetto, non può ammalarsi. O meglio, oggi penso così... questo è il mio senso di fallimento, perché secondo me un disturbo come il mio non è una malattia, o comunque non lo è più nella fase in cui sono. Dipende da me per come la vedo io. E mi accanisco contro me stessa perché non trovo immediatamente una mia via d'uscita.

Poi ripeto... se dovrò toccare il mio fondo e le distrazioni non basteranno (anche se sto rifuggendo qualsiasi distrazione se non il contatto di una persona che mi vuole molto bene, come ti ho parlato in pvt, e mi costringe un po' a uscire), se la qualità della vita peggiorerà, immagino che ricorrerò al farmaco.

Per ora... sarebbe stato meglio non mettermi ansia con questa proposta forse... va beh... Grazie per il sostegno Desp...
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  (#11)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 22-12-2010, 12:23 PM


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Desp... il discorso della gamba rotta me l'ha fatto anche la mia doc.
Io non accetto che la mia testa si ammali. Non lo accetto, non può ammalarsi. O meglio, oggi penso così... questo è il mio senso di fallimento, perché secondo me un disturbo come il mio non è una malattia, o comunque non lo è più nella fase in cui sono. Dipende da me per come la vedo io. E mi accanisco contro me stessa perché non trovo immediatamente una mia via d'uscita.

Poi ripeto... se dovrò toccare il mio fondo e le distrazioni non basteranno (anche se sto rifuggendo qualsiasi distrazione se non il contatto di una persona che mi vuole molto bene, come ti ho parlato in pvt, e mi costringe un po' a uscire), se la qualità della vita peggiorerà, immagino che ricorrerò al farmaco.

Per ora... sarebbe stato meglio non mettermi ansia con questa proposta forse... va beh... Grazie per il sostegno Desp...
Beh, la gamma dei disturbi possibili è ampia e sfumata, fra il completo benessere e la completa pazzia esiste una vasta gamma di disagi più o meno invalidanti...e spesso si tende a non vederli come malattie, ma come il nostro modo di essere e di pensare.
In realtà un cervello disfunzionale produce pensieri disfunzionali, e quindi tende a non riconoscerli come tali.

Forse il solo accenno a una possibile cura ti ha messo ansia perchè nella tua visione manichea (parole tue, eh...) l'hai sentito come una diagnosi di follia o un verdetto di fallimento, mentre dovrebbe essere una rassicurazione sul fatto che se proprio te la vedi brutta c'è ancora una strada da provare.
Che, ti ripeto, non è certo una bacchetta magica che ti sollevi dalle tue responsabilità verso te stessa...(magari lo fosse...)

Con questo non mi fraintendere...non voglio suggerirti l'uso di psicofarmaci, solo portare un punto di vista diverso per la mia esperienza personale diretta ed indiretta.
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  (#12)
megalex megalex Non in Linea
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Predefinito 22-12-2010, 06:13 PM


Ho letto solo ora questa discussione e ho pensato di dire qualcosina in proposito visto che per certi versi è il mio campo

Acid il fatto che tu dica che non accetti di ammalarti e/o di avere una malattia non fa la minima differenza e non cambia la tua condizione attuale
Vorrei andare un po oltre e so che quello che dirò ti potrà sembrare strano e forse anche offensivo ma lo dirò lo stesso
Malgrado quello che tu possa pensare malgrado quello che tu possa credere guarire da problemi come i tuoi è estremamente semplice. Lo puoi fare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e il cambiamento puo avvenire alla velocità della luce senza l'ausilio di alcuna persona e senza l'aiuto dei farmaci.

Io sarei curioso di sapere che cosa ti dici dentro la testa da mattina a sera e sarei curioso di sapere cosa ti dici dentro la testa quando ti guardi allo specchio. Perchè sono abbastanza convinto che nella tua testa sia onnipresente la parola CIBO scritta a lettere cubitali, che vortica nella tua testa continuamente e penso che tu stia a rimuginare intorno a questa parola praticamente ogni volta che ne hai l'occasione.
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  (#13)
Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 22-12-2010, 06:44 PM


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Ho letto solo ora questa discussione e ho pensato di dire qualcosina in proposito visto che per certi versi è il mio campo

Acid il fatto che tu dica che non accetti di ammalarti e/o di avere una malattia non fa la minima differenza e non cambia la tua condizione attuale
Vorrei andare un po oltre e so che quello che dirò ti potrà sembrare strano e forse anche offensivo ma lo dirò lo stesso
Malgrado quello che tu possa pensare malgrado quello che tu possa credere guarire da problemi come i tuoi è estremamente semplice. Lo puoi fare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e il cambiamento puo avvenire alla velocità della luce senza l'ausilio di alcuna persona e senza l'aiuto dei farmaci.

Io sarei curioso di sapere che cosa ti dici dentro la testa da mattina a sera e sarei curioso di sapere cosa ti dici dentro la testa quando ti guardi allo specchio. Perchè sono abbastanza convinto che nella tua testa sia onnipresente la parola CIBO scritta a lettere cubitali, che vortica nella tua testa continuamente e penso che tu stia a rimuginare intorno a questa parola praticamente ogni volta che ne hai l'occasione.
Ciao Megalex.
Grazie per l'intervento innanzi tutto.
Quello che dici non mi sembra né strano né offensivo.
Quello che mi gira in testa è assolutamente la parola CIBO, oggi più di ieri.
Più sto male, più mi nascondo dietro alla coperta del disturbo alimentare.
Più ho problemi, più mi sento sola/inc@zzata/agitata/ansiosa/con perdita assoluta di controllo e più il CIBO viene a sedare ogni altra problematica per occupare tutta me stessa. E allo specchio mi vedo come quando pesavo 15 kg in più, penso a mangiare/non mangiare/calcolare.
Tutto assolutamente vero.

Ora che ti ho dato la conferma però ho da fare un'affermazione e poi da porti una domanda.
L'affermazione: al di là di tutto i disagi ci sono, altrimenti se non esistessero persone più deboli o vulnerabili (come me) non esisterebbero le patologie mentali o le dipendenze o i disturbi di qualsivoglia tipo. Cioè... forse non è così semplice uscirne. Magari può esserlo per me oggi con la strada che ho fatto fin ora, forse volevi dire questo.

La domanda: Ora che ho dato facile conferma al tuo dubbio, immagino ci sia un seguito vero? Hai altro da dirmi immagino... ti ascolto volentieri
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  (#14)
spike spike Non in Linea
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Predefinito 22-12-2010, 10:48 AM


acid, l'esempio di desp calza....il problema è che non calza secondo il tuo punto di vista.

Mi sembra di capire che astrai il tuo pensiero dal tuo corpo come se fosse una sorta di anima distinguibile. E' un errore molto comune ed istintivo dato che siamo esseri estremamente razionali e colmi del sapere trasmesso da chi è venuto prima di noi (non solo nozionistico ma anche volitivo e sociale).

Il punto è che la spiegazione di certi nostri pensieri è molto più fisica di quanto si possa pensare, leggiti un po' di libri sul sitema nervoso senza nemmeno scendere troppo nell'ambito medico e vedrai che certi concetti istintivi sono completamente errati.

Ok non vuoi accettare un aiuto esterno perché lo sentiresti un intrusione sulla tua personalità. Ma ammettiamo che il problema sia che la mano ti inizia a tremare senza apparente motivo...cureresti il sitema nervoso in quel caso? Ammettiamo che quando devi partorire un pensiero, fra un neurone e un altro non passi elettricità perché lì c'è un blocco fisico (a voglia di metterci volontà, metti che è impossibile superarlo) cureresti il sistema nervoso?

Detto questo se non ti fidi del consiglio del tuo medico o ritieni che non abbia la sensibilità per capire la tua condizione complessa, io cambierei medico e guarderei se ci sono altre strade
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Vecchio
  (#15)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 09:39 AM


Acid, noto con una certa preoccupazione che hai scritto alle 4 e 45 del mattino...
Ma dormire no, eh?
Ah, no aspetta, stavi sveglia a ripeterti il mantra: "io sono serena e tranquilla, sono felice e ogni cosa va per il verso giusto. Ho un ottimo e sano rapporto con il cibo e con il mio corpo "

Ora, tutto quel che posso dire senza essere troppo dura, è che sono contenta per Megalex se è riuscito a risolvere i suoi problemi dicendosi ZITTO CAZZO ed elaborando controparanoie di negazione della realtà (ovvero illusioni), ma mi sembra una strada difficilmente percorribile una volta passata l'età in cui si crede a Babbo Natale (già che siamo in periodo).
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