Tumore prostata, EGCG prevengono 90% dei casi

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A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
22/04/2005


La notizia. Uno studio italiano su 62 uomini con lesioni pre-maligne alla prostata ha dimostrato che estratti di tè verde assunti quotidianamente sono efficaci al 90 per cento nel prevenire il cancro alla prostata. È quanto riferito al 96° Meeting Annuale dell'American Association for Cancer Research ad Anaheim, in California, dopo un anno di somministrazione orale di catechine (GTCs) estratte dal tè verde.

I risultati. Solo un uomo in un gruppo di 32 persone ad alto rischio per questo cancro si è ammalato, contro 9 su 30 maschi usati come controllo che non hanno quindi assunto catechine, hanno riferito i ricercatori delle Università di Parma e di Modena e Reggio Emilia coordinati da Saverio Bettuzzi. "Numerosi studi preliminari, anche nostri, hanno dimostrato che le catechine del tè verde, o EGCG puro (il componente principale delle catechine), inibiscono la crescita delle cellule malate in modelli di laboratorio", ha ricordato Bettuzzi. "Per questo il nostro intento era di vedere se le catechine avessero lo stesso effetto preventivo sull’uomo. La risposta è chiaramente affermativa". Le catechine sono innocue nell’uomo, inoltre Bettuzzi e i suoi colleghi hanno visto che EGCG mira dritto alle cellule del cancro alla prostata inducendole all'apoptosi, ma lasciando intatte le cellule sane. I ricercatori italiani hanno anche identificato il possibile target d’azione dell’EGCG, il gene clusterina, che induce il suicidio cellulare.

Lo studio. In questa ricerca invece il team italiano ha coinvolto uomini ad alto rischio di cancro, che presentavano neoplasia prostatica intraepiteliale, preditiva dello sviluppo di cancro in un terzo dei casi entro un anno e per cui non c’è alcun trattamento disponibile. Il campione aveva tra i 45 ed i 75; sono stati esclusi i vegetariani e coloro che facevano già uso di tè verde o assumevano antiossidanti. Dei 62 volontari, 32 hanno preso tre dosi quotidiane di catechine, 200 mg per dose; gli altri 30 placebo. Tutti sono stati sottoposti a biopsie dopo sei e 12 mesi. Tra coloro che avevano preso 600 mg al giorno di GTCs si era verificato solo un caso di cancro, viceversa nove casi si erano registrati nel gruppo placebo, in accordo con il tasso del 30 per cento di incidenza del tumore previsto per questi individui ad alto rischio cancro. Bettuzzi ha rilevato che la dieta mediterranea, ricca di vegetali, è associata a ridotto rischio di cancro alla prostata, analogamente a quel che si vede in Cina dove si consuma molto tè verde. I 600 mg di catechine corrispondono a uno-due volte l’ammontare del tè verde bevuto in Cina ogni giorno, dove 10-20 tazze al giorno sono normali.
La prevenzione, ha concluso Bettuzzi, è il miglior modo di combattere questo tumore. Anche se il follow-up di questo studio durerà per altri cinque anni e se lo stesso Bettuzzi pensa servano altri studi di conferma, la sua sperimentazione suggerisce buone prospettive di usare le catechine del tè verde come un trattamento profilattico contro il cancro alla prostata nei maschi ad alto rischio. paola mariano</SPAN>