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Andrew Andrew Non in Linea
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Laurea


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...ing gestionale...

L'ossimoro più eclatante nell'ambiente universitario!

Ultima Modifica di Andrew : 18-01-2013 03:51 PM.
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Ultima Modifica di Call : 18-01-2013 03:49 PM.
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lawrencetb lawrencetb Non in Linea
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Andrew
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L'ossimoro più eclatante nell'ambiente universitario!
Beata ignoranza
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Call Call Non in Linea
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non so le vostre uni, ma l'unico decente corso di ing gestionale lo trovi al politecnico di milano/torino/..nelle altre facoltà l'unica cosa che traspare è un corso di ingegneria per accesso veloce al lavoro...per il resto i corsi più duri li ho visti in aerospaziale/edile un pò per la rogna delle materie e un pò per la lunghezza...

poi personalmente non saprei come inquadrare ing gestionale: logistica, project management..poi? che si studiano anche a meccanica...

preferirei di più farsi una triennale di meccanica e poi specialistiche di gestionale o master di economia, sicuramente si lavorerebbe più ad ampio spettro...
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thunderstruck thunderstruck Non in Linea
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io ho una triennale in economia presa in 2 e anni e mezzo con voto infimo ma mi interessava finirla il più presto possibile, poi mi hanno assunto subito e appena ho capito in che campo si dirigeva il mio lavoro mi sono fatto pagare dalla ditta un master.
La laurea a mio avviso è solo un biglietto d'entrata, poi quando sei nel mondo del lavoro e capisci veramente come gira (all'università non te lo immagini neanche lontanamente) puoi approfondire tutti gli argomenti che effettivamente ti servono
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Andrew Andrew Non in Linea
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Chi, i gestionali? Ah sì...
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  (#7)
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Ahah..ne ho visti tanti dire così...per poi prendere sberle per quanto riguarda la preparazione. Senza contare che il tuo atteggiamento di presunzione e ignoranza (ignorare=non sapere) la dice lunga. Passo e chiudo
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  (#8)
Andrew Andrew Non in Linea
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A parte gli scherzi, per quanto riguarda la preparazione, io mi sono fatto l'idea che l'università, in proporzione agli anni passati a studiare ti faccia entrare nel mondo del lavoro con una preparazione piuttosto bassa, sia che tu sia uno studente modello o meno (sto parlando di ingegneria in questo caso). Se poi sei in gamba, nel mondo del lavoro te la cavi comunque e, mediante l'esperienza che si acquisisce, si riescono a imparare cose che all'università nemmeno pensi o affronti.
Mi piacerebbe proprio sapere che preparazione ho raggiunto in più rispetto al liceo scientifico, dopo ben 5 anni di studio a dover fondersi il cervello il più delle volte su cose totalmente inutili, quali serie di Fourier, equazioni differenziali, ecc.
Ho conosciuto ingegneri con la media del 30 che di fronte a problemi pratici e reali erano inganfiti; che poi per lo studio fossero dei mostri non lo metto in dubbio.
Poi, essendo ignorante, posso sempre sbagliarmi.
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  (#9)
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Da noi la gente cambia indirizzo per passare analisi: molti sono passati a elettronica, elettrica, meccanica stessa. Ho visto con i miei occhi ingegneri di blasonate facoltà (leggi: politecnici) non essere in grado di integrare oggetti tutto sommato abbastanza semplici proposti a delle prove parziali da noi, per dirne una.

Per il discorso della preparazione ulteriore fornita rispetto alle superiori, beh, non penso ci sia proprio paragone..
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  (#10)
Andrew Andrew Non in Linea
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Liborio distruggici!
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  (#11)
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E' troppo indaffarato a far accoppiare virus intestinali
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  (#12)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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In merito a cosa?
Ragazzi è meglio che io non parli delle università italiane. E nemmeno di ingegneria ().

Posso solo dire una cosa estremamente scontata (affermazione che fra l'altro può rendermi imputabile di un brutto conflitto di interessi ):
il voto non conta un emerito cazzo.
Il voto da una sommaria idea di quanto sei simpatico al docente, quanto il docente è capace/inetto nel valutare l'importanza di una data lacuna o cognizione, quanto sei prestativo/inetto in sede di esame rispetto alla mole delle tue conoscenze, quanto il tuo docente è di manica larga/stretta, quale è la difficoltà e come è calibrata la valutazione in un test nel caso fosse scritto etc. e poi sì, nel minestrone ci mettiamo anche quanto davvero vali in quell'ambito e la tua capacità di ragionare (sempre che non sia una pecca perchè potrebbe benissimo entrare in conflitto con quello che il docente vuole sentirsi dire-se fosse uno che accettasse solo il suo modo di ragionare o di chi ha insegnato a lui-mera pecora-).
Non è sempre così ma raramente non lo è. Logicamente per quanto posso aver notato io. Spesso la strutturazione di esami e delle conseguenti valutazioni è fatta ad minchiam e in funzione dei propri comodi, tanto da non rendere possibile l'equiparazione di voti di studenti dello stesso corso, figurarsi studenti di facoltà lontane.

Detto questo spero che gli stessi esami in tutta la nazione vengano unificati con cognizione e rigore scientifico. Dando una sanata (o segata) alle teste calde in docenza in giro per lo stivale che fanno troppo spesso i loro porci comodi.

Ultima Modifica di LiborioAsahi : 18-01-2013 05:44 PM.
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Detto questo spero che gli stessi esami in tutta la nazione vengano unificati con cognizione e rigore scientifico.
Ti lascio uno spunto di riflessione.
In UK gli esami delle scuole superiori sono uguali in tutto il Regno, e sono fatti con dei test. All'esame lo studente si trova davanti una lista di domanda con alcune risposte possibili. Una sola e' la risposta giusta, e se si sbaglia risposta si perde un punto (quindi meglio usare l'opzione 'non rispondo' piuttosto che tirare a indovinare).
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Dal punto di vista analitico, questo e' un sistema ottimo. I risultati di tutte le scuole sono comparabili, tanto che uno degli appuntamenti annuali dei giornali inglesi e' la pubblicazione dei risultati delle scuole, con media totale, per materia, per sesso.
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Le scuole con il punteggio piu' alto sono spesso quelle che poi mandano piu' studenti a Oxbridge (dove pero', la selezione si fa con i colloqui a voce).
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C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.
.
La realta' e' che il problema della valutazione del valore di uno studente e' molto ostico, e non si presta, secondo me, a soluzioni semplicistiche, ne' in senso tecnico ne' in altro senso.
.
buona serata.
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C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.

Non è l'Inghilterra e non è la realtà, ma nei Simpson questo aspetto lo mostrano benissimo
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 18-01-2013, 07:05 PM


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IlPrincipebrutto
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Ti lascio uno spunto di riflessione.
In UK gli esami delle scuole superiori sono uguali in tutto il Regno, e sono fatti con dei test. All'esame lo studente si trova davanti una lista di domanda con alcune risposte possibili. Una sola e' la risposta giusta, e se si sbaglia risposta si perde un punto (quindi meglio usare l'opzione 'non rispondo' piuttosto che tirare a indovinare).
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Dal punto di vista analitico, questo e' un sistema ottimo. I risultati di tutte le scuole sono comparabili, tanto che uno degli appuntamenti annuali dei giornali inglesi e' la pubblicazione dei risultati delle scuole, con media totale, per materia, per sesso.
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Le scuole con il punteggio piu' alto sono spesso quelle che poi mandano piu' studenti a Oxbridge (dove pero', la selezione si fa con i colloqui a voce).
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C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.
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La realta' e' che il problema della valutazione del valore di uno studente e' molto ostico, e non si presta, secondo me, a soluzioni semplicistiche, ne' in senso tecnico ne' in altro senso.
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buona serata.
Bè fosse per me farei prettamente degli scritti con la possibilità di un orale per migliorare il voto in tutte le materie dove questo è possibile e lecito.
Quello che dici tu, oltre a essere interessante, la dice lunga su quanto anche in inghilterra il sistema sia "corrotto" anche se in un modo totalmente diverso.
Non sto qua a pontificare su quale potrebbe essere il metodo giusto o quello sbagliato, dico solo che in determinate facoltà-o meglio in determinati esami-il docente è solo tenuto ad accettare la "prestazione" dello studente o quasi, in altre può praticamente decidere il voto a prescindere da cosa lo studente ha saputo/fatto. è li che mi piacerebbe si lavorasse.
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