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killbill |
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è quello che pensavo io, perchè l'uomo è da secoli che ha smesso di camminare e muoversi a piedi scalzi basta pensare alla pelle borbida della pianta del piede, dove basta una lunga camminata in una scarpa scomoda o a piedi nudi sul pietrisco per avere vesciche grosse come capitoni di natale |
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Bè ma quello poco centra, per quel che dici sull'evoluzione do il mio pieno voto alla risposta di Trokji e per il riferimento alla pelle morbida...bè può anche essere, ma li l'inspessimento calloso e una conseguente (ma anche indipendente) desensibilizzazione non aspetteranno molto ad apparire!
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Quote: |
ArmandoVinci |
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...non è un discorso di evoluzione, ma di semplice adattamento strutturale del piede ad anni di "scarpe".
Domanda: Quante ore al giorno indossi le scarpe? Da quanti anni?
Questo è il punto.
La struttura del piede, muscoli, legamenti, articolazioni, arco plantare sono dis-adattati a certe tipologie di sollecitazioni.
Per non parlare poi della colonna vertebrale, ginocchia, anche, che dovrebbero assorbire forza da un piede non più "funzionale".
Io sarei molto cauto. |
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Era proprio quello che pensavo anch io. Tralasciando il discorso evolutivo che poco centra. Effettivamente le modificazioni posturali tipiche delle donne che usano i tacchi alti (anche solo qualche ora al gg) rispetto a chi va in giro in superga dovrebbero dare un esempio della capacità di adattarsi ed abituarsi alle variazioni di calzatura e ai conseguenti meccanismi di "riparazione".
Però (escludendo cheil forum venga letto da un bimbo di 4o5 anni, che sarrebbe tuttora in tempo per iniziare a correre scalzo

) penso che, viceversa, anche un percorso di riavvicinamento alla corsa a piedi scalzi o con quelle strane scarpe, potrebbe esser fattibile...dici di no?
Se poi invece vogliamo chiederci quanto ce ne venga in tasca ad adoperarci per farlo, questo è un altro conto

