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  (#1)
Jurnista Jurnista Non in Linea
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Predefinito Possibili strategie contro il cancro. - 19-01-2011, 11:56 AM

Possibili strategie contro il cancro.


Premesso che il cancro è dato da cellule immortali che si riproducono incontrollatamente, mi chiedevo così come alcune interferenze endogene o esogene hanno condotto a tale situazione, riprogrammando tale "situazione" magari con una tempesta sensoriale, può far si che quest'ultima vada a "riprogrammare" le cellule deviando le loro informazioni per effetto di tale stimolazione ?
Scusate se non mi sono espresso correttamente e che quando mi vengono le idee alcune volte ho difficoltà ad esprimermi.
Vecchio
  (#2)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 19-01-2011, 12:57 PM


Se poi ci mettiamo che io non son bravo a capire...
In pratica vuoi capire cosa accade?


Per una spiegazione chiara bisognerebbe sapere quanto conosci di genetica&co.

Cmq i tumori hanno caratteristiche comuni fra loro (oltre l'immortalizzazione) e tutte queste manifestazioni dipendono da una modificazione a livello del DNA (vedi mutazioni) che può essere "endogena" (un semplice, per quanto raro, errore nella replicazione nel punto giusto e la cellula può andare di matto) o esogena di cui un tipico esempio possono essere i virus che vanno a integrare il loro genoma nel dna cellulare (vatti a vedere ad esempio l'HPV- papillomavirus).
Vecchio
  (#3)
Trokji Trokji Non in Linea
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Predefinito 19-01-2011, 01:19 PM


Una caratteristica dello sviluppo dei tumori è che è quasi sempre un processo a tappe.. cioè è estremamente difficile che 1 sola mutazione in una cellula conduca al cancro, anzi direi impossibile, ci vogliono almeno 4 o 5 mutazioni in sequenza, magari a distanza di anni, magari per motivi diversi.
L'immortalizzazione è solo una, cioè la capacità di produrre la telomerasi e quindi mantenere intatta la capacità di replicazione col passare del tempo (mentre sappiamo che le cellule somatiche normalmente non esprimono questo enzima, da qui la cosiddetta senescenza cellulare).
Anzi l'immortalizzazione è una delle più tardive, prima ci sono quasi sempre mutazioni di un proto oncogene che diventa oncogene (portanto ad una stimolazione incontrollata dei segnali di crescita), perdita di un oncosoppressore (che porta alla perdita di segnali che normalmente inibiscono la crescita), alterazioni delle proteine che controllano il ciclo cellulare, per cui si perdono i check points che permettono di controllare se il dna è intatto per esempio e di conseguenza si perde o riduce di molto la capacità di riparare il dna (accumulando molto più facilmente mutazioni) e si riduce molto o si perde la capacità di andare incontro all'apoptosi.
A queste poi si aggiungono la perdita dell'adesività omotipica e l'aumento di quella eterotipica (tipicamente del passaggio dal carcinoma in situ a quello invasivo), acquisizione della capacità di locomozione cellulare e della capacità di accrescersi in "ambienti" con pochi nutrienti o comunque "ostili", resistenza a farmaci e varie strategie per ingannare il sistema immunitario.
A parte i primi eventi, poi gli altri avvengono nel tempo per "selezione" naturale, cioè tra le cellule neoplastiche si selezionano automaticamente, nel tempo, quelle che hanno le mutazioni migliori per sopravvivere di più e proliferare di più.
Questa digressione per dire che l'immortalizzazione è solo uno dei tanti punti..
Venendo alla risposta specifica alla tua domanda, la risposta è no, nel senso che le cellule tumorali hanno la caratteristica che una volta che le cellule hanno acquisito il genotipo e quindi il fenotipo neoplastico, puoi anche rimuovere le cause (esempio radiazioni ionizzanti per semplificare) ma continueranno a procedere sempre o quasi sempre verso la proliferazione e la maggiore malignità, perché caratteristica delle neoplasie maligne è la crescita incontrollata, autonoma ed afinalistica, che procede anche se rimuovi le cause che hanno generato il tumore.
Questi dico comunque sono discorsi generali, spesso validi, ma rimangono discorsi generali e semplificazioni.
Attualmente non è certo possibile riprogrammarle, magari in futuro sarà possibile identificare le mutazioni esatte dei cloni cellulari + maligni presenti ed utilizzare dei retrovirus per modificarne il genoma e "ripararle".. mi pare qualche ipotesi del genere sia già stata fatta ma credo ancora sia tutto nell'ambito della fantascienza..
Vecchio
  (#4)
Jurnista Jurnista Non in Linea
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Predefinito 19-01-2011, 01:54 PM


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Trokji
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Una caratteristica dello sviluppo dei tumori è che è quasi sempre un processo a tappe.. cioè è estremamente difficile che 1 sola mutazione in una cellula conduca al cancro, anzi direi impossibile, ci vogliono almeno 4 o 5 mutazioni in sequenza, magari a distanza di anni, magari per motivi diversi.
L'immortalizzazione è solo una, cioè la capacità di produrre la telomerasi e quindi mantenere intatta la capacità di replicazione col passare del tempo (mentre sappiamo che le cellule somatiche normalmente non esprimono questo enzima, da qui la cosiddetta senescenza cellulare).
Anzi l'immortalizzazione è una delle più tardive, prima ci sono quasi sempre mutazioni di un proto oncogene che diventa oncogene (portanto ad una stimolazione incontrollata dei segnali di crescita), perdita di un oncosoppressore (che porta alla perdita di segnali che normalmente inibiscono la crescita), alterazioni delle proteine che controllano il ciclo cellulare, per cui si perdono i check points che permettono di controllare se il dna è intatto per esempio e di conseguenza si perde o riduce di molto la capacità di riparare il dna (accumulando molto più facilmente mutazioni) e si riduce molto o si perde la capacità di andare incontro all'apoptosi.
A queste poi si aggiungono la perdita dell'adesività omotipica e l'aumento di quella eterotipica (tipicamente del passaggio dal carcinoma in situ a quello invasivo), acquisizione della capacità di locomozione cellulare e della capacità di accrescersi in "ambienti" con pochi nutrienti o comunque "ostili", resistenza a farmaci e varie strategie per ingannare il sistema immunitario.
A parte i primi eventi, poi gli altri avvengono nel tempo per "selezione" naturale, cioè tra le cellule neoplastiche si selezionano automaticamente, nel tempo, quelle che hanno le mutazioni migliori per sopravvivere di più e proliferare di più.
Questa digressione per dire che l'immortalizzazione è solo uno dei tanti punti..
Venendo alla risposta specifica alla tua domanda, la risposta è no, nel senso che le cellule tumorali hanno la caratteristica che una volta che le cellule hanno acquisito il genotipo e quindi il fenotipo neoplastico, puoi anche rimuovere le cause (esempio radiazioni ionizzanti per semplificare) ma continueranno a procedere sempre o quasi sempre verso la proliferazione e la maggiore malignità, perché caratteristica delle neoplasie maligne è la crescita incontrollata, autonoma ed afinalistica, che procede anche se rimuovi le cause che hanno generato il tumore.
Questi dico comunque sono discorsi generali, spesso validi, ma rimangono discorsi generali e semplificazioni.
Attualmente non è certo possibile riprogrammarle, magari in futuro sarà possibile identificare le mutazioni esatte dei cloni cellulari + maligni presenti ed utilizzare dei retrovirus per modificarne il genoma e "ripararle".. mi pare qualche ipotesi del genere sia già stata fatta ma credo ancora sia tutto nell'ambito della fantascienza..
Ciao, quello che intendevo io è andando a riprogrammare le cellule dove tutto è partito tramite ad esempio la tempesta sensoriale quindi andando a fare una specie di elettroshock a tali cellule si potrebbe ricreare l'ambiente e quindi le cellule diventate immortali vengono annichilite automaticamente perchè non avrebbero più ragione di esistere in quanto il "vero" circuito è stato riprogrammato .
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  (#5)
IronAlbe IronAlbe Non in Linea
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Predefinito 21-01-2011, 11:32 AM


veramente il modello classico ovvero il retinoblastoma prevede due mutazioni non 4 o 5.....
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  (#6)
Call Call Non in Linea
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Predefinito 21-01-2011, 11:33 AM


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IronAlbe
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veramente il modello classico ovvero il retinoblastoma prevede due mutazioni non 4 o 5.....
eretico!!

sammy purificalo!!
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  (#7)
Trokji Trokji Non in Linea
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veramente il modello classico ovvero il retinoblastoma prevede due mutazioni non 4 o 5.....
Grazie della precisazione, ma io del retinoblastoma ho parlato dopo.. nel retinoblastoma è il classico modello dove in maniera congenita hai già acquisito il "primo colpo"..mi riferivo invece ai tumori più frequenti dove non hai acquisito alla nessun colpo, ad esempio nel caso del carcinoma del colon c'è bisogno di 4 o 5 alterazioni diverse in sequenza, tra le quali RAS ed APC per esempio, ma in genere anche P53 ed altri.. poi sono generalizzazioni e basta chiaramente.
Hai quotato 2 volte.. io sono duro ma non c'è bisogno di quotarmi 2 volte, grazie
Vecchio
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IronAlbe IronAlbe Non in Linea
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Predefinito 21-01-2011, 11:52 AM


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Trokji
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Grazie della precisazione, ma io del retinoblastoma ho parlato dopo.. nel retinoblastoma è il classico modello dove in maniera congenita hai già acquisito il "primo colpo"..mi riferivo invece ai tumori più frequenti dove non hai acquisito alla nessun colpo, ad esempio nel caso del carcinoma del colon c'è bisogno di 4 o 5 alterazioni diverse in sequenza, tra le quali RAS ed APC per esempio, ma in genere anche P53 ed altri.. poi sono generalizzazioni e basta chiaramente.
Hai quotato 2 volte.. io sono duro ma non c'è bisogno di quotarmi 2 volte, grazie
Nel colon retto hai bisogno di 4 mutazioni APC-RAS-SMAD 4, SMAD 2- p53 (non forse)
Vecchio
  (#9)
IronAlbe IronAlbe Non in Linea
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Trokji
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Una caratteristica dello sviluppo dei tumori è che è quasi sempre un processo a tappe.. cioè è estremamente difficile che 1 sola mutazione in una cellula conduca al cancro, anzi direi impossibile, ci vogliono almeno 4 o 5 mutazioni in sequenza, magari a distanza di anni, magari per motivi diversi.
L'immortalizzazione è solo una, cioè la capacità di produrre la telomerasi e quindi mantenere intatta la capacità di replicazione col passare del tempo (mentre sappiamo che le cellule somatiche normalmente non esprimono questo enzima, da qui la cosiddetta senescenza cellulare).
Anzi l'immortalizzazione è una delle più tardive, prima ci sono quasi sempre mutazioni di un proto oncogene che diventa oncogene (portanto ad una stimolazione incontrollata dei segnali di crescita), perdita di un oncosoppressore (che porta alla perdita di segnali che normalmente inibiscono la crescita), alterazioni delle proteine che controllano il ciclo cellulare, per cui si perdono i check points che permettono di controllare se il dna è intatto per esempio e di conseguenza si perde o riduce di molto la capacità di riparare il dna (accumulando molto più facilmente mutazioni) e si riduce molto o si perde la capacità di andare incontro all'apoptosi.
A queste poi si aggiungono la perdita dell'adesività omotipica e l'aumento di quella eterotipica (tipicamente del passaggio dal carcinoma in situ a quello invasivo), acquisizione della capacità di locomozione cellulare e della capacità di accrescersi in "ambienti" con pochi nutrienti o comunque "ostili", resistenza a farmaci e varie strategie per ingannare il sistema immunitario.
A parte i primi eventi, poi gli altri avvengono nel tempo per "selezione" naturale, cioè tra le cellule neoplastiche si selezionano automaticamente, nel tempo, quelle che hanno le mutazioni migliori per sopravvivere di più e proliferare di più.
Questa digressione per dire che l'immortalizzazione è solo uno dei tanti punti..
Venendo alla risposta specifica alla tua domanda, la risposta è no, nel senso che le cellule tumorali hanno la caratteristica che una volta che le cellule hanno acquisito il genotipo e quindi il fenotipo neoplastico, puoi anche rimuovere le cause (esempio radiazioni ionizzanti per semplificare) ma continueranno a procedere sempre o quasi sempre verso la proliferazione e la maggiore malignità, perché caratteristica delle neoplasie maligne è la crescita incontrollata, autonoma ed afinalistica, che procede anche se rimuovi le cause che hanno generato il tumore.
Questi dico comunque sono discorsi generali, spesso validi, ma rimangono discorsi generali e semplificazioni.
Attualmente non è certo possibile riprogrammarle, magari in futuro sarà possibile identificare le mutazioni esatte dei cloni cellulari + maligni presenti ed utilizzare dei retrovirus per modificarne il genoma e "ripararle".. mi pare qualche ipotesi del genere sia già stata fatta ma credo ancora sia tutto nell'ambito della fantascienza..
veramente il modello classico del retinoblastoma prevede due mutazioni non 4-5....
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  (#10)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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bè per ora ci sono molte sperimentazioni sui virus oncolitici, con sviluppi interessanti.
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Non vuol dire nulla...tempesta sensoriale e circuito non capisco cosa significhino.
L'unica possibilità, per quanto teorica ma assolutamente impossibile da mettere in pratica allo stato attuale della tecnologia è costituita dall'andare a modificare il genoma di ogni cellula una ad una.
Allo stato delle cose le cellule tumorali devono essere uccise, non corrette.
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  (#12)
Devilman Devilman Non in Linea
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LiborioAsahi
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Ma si parla di tessuti umani o di centraline elettroniche?


P.S. Sinceri complimenti a Liborio e Trokji per la pazienza e la dovizia con la quale hanno dialogato.

Ultima Modifica di Devilman : 19-01-2011 03:15 PM.
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Sammy Sammy Non in Linea
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Devilman
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Ma si parla di tessuti umani o di centraline elettroniche?
LOL

comunque sì,il nostro corpo è una sorta di centralina biologica...con tanto di elettricità vera e propria! cambiano i materiali,i tessuti ,ma siamo effettivamente delle 'macchine' biologiche

Ultima Modifica di Sammy : 20-01-2011 04:48 AM.
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  (#14)
Jurnista Jurnista Non in Linea
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Predefinito 19-01-2011, 04:03 PM


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LiborioAsahi
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Non vuol dire nulla...tempesta sensoriale e circuito non capisco cosa significhino.
L'unica possibilità, per quanto teorica ma assolutamente impossibile da mettere in pratica allo stato attuale della tecnologia è costituita dall'andare a modificare il genoma di ogni cellula una ad una.
Allo stato delle cose le cellule tumorali devono essere uccise, non corrette.
Allora la tempesta sensoriale serve a "reimpostare" il circuito. E' come una specie di shock nei confronti delle cellule in modo tale che loro perdono il segnale informativo che le fa riprodurre in maniera incontrollata, in poche parole agisce sulla telomerasi .
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  (#15)
Devilman Devilman Non in Linea
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Jurnista
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Allora la tempesta sensoriale serve a "reimpostare" il circuito. E' come una specie di shock nei confronti delle cellule in modo tale che loro perdono il segnale informativo che le fa riprodurre in maniera incontrollata, in poche parole agisce sulla telomerasi .

Ma cosa è questa tempesta sensoriale?

Le cellule non hanno sensi, se dai un qualsiasi shock (definiamo shock...) ad una cellula questa muore nel 99% dei casi.

Fornisci spiegazioni ulteriori in merito, altrimenti il tuo sembra un delirio!
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