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Moggi: «Juve, mercato sbagliato. Mou? Sopravvalutato»

L'ex dg della Juve a Sportitalia attacca tutti: «Volevo Andrea Agnelli nel cda Juve, Berlusconi mi aveva chiamato al Milan nel 2005… Poi ecco che scoppia Calciopoli!»
MILANO, 5 ottobre - Luciano Moggi a 360 gradi, salva pochi, affossa il mercato Juve, concede la condizionale a Ferrara non a Melo e Poulsen. E boccia Mourinho e il Milan. Pronosticando anche una stagione dallo scudetto pazzo («può scapparci la sorpresa, visto come giocano Inter e Juve»).

AUREOLA - Tra sette giorni si torna in aula per proseguire il processo di Calciopoli e Moggi si presenta in tv a Sportitalia per un duello dialettico con Maurizio Pistocchi (tra i due finisce quasi in lite). «La richiesta di condanna a mio carico per le plusvalenze non la capisco: io ero responsabile dell'area tecnica... Le intercettazioni? Ce ne sono di interessanti: in alcune mio figlio si lamentava perché non gli avevo detto dell'arrivo di Capello e Ibrahimovic... Ma non eravamo d'accordo su tutto? Vedrete che presto proprio dalle intercettazioni avrete grandi sorprese. E io alla fine della vicenda processuale avrò l'aureola in testa: avete mai sentito una mia intercettazione in cui prometto a qualche arbitro un 7 in pagella sui giornali o in cui chiedo ad un assistente di alzare o abbassare la bandierina? Mie intercettazioni così non ce ne sono... Adesso l'accusa si regge sulle parole dei Paparesta: avevo dato un telefono al padre che faceva il moviolista, ma gli parlavo di tutti tranne che del figlio che ovviamente faceva sempre tutto bene... Infatti ci ha sempre danneggiato: Paparesta ha fatto perdere una Coppa Italia nel 2004 alla mia Juve, proprio in finale».

ZAMPA NO - Amico dei Menarini, amico di Zamparini: «Ma Maglione al Bologna non è un uomo mio, anzi. Zamparini non dà retta a nessuno, non dà retta nessuno. Se ha tenuto Cavani e Simplicio non è perché glielo ho detto io».

JUVE, COSI' NO - Moggi è implacabile con le grandi. A partire dalla sua Juve. «La Juve? Il suo problema è sugli esterni, che non andavano bene lo si sapeva dall'estate. Non si vede il gioco perché Melo, oltre all'errore sul gol a Palermo, non imposta: potrebbe stare bene con Sissoko, a proteggere Sissoko. Il gioco latita. Non c'è il regista, anche quest'anno. Eppoi c'è Poulsen: non è di questa categoria, il danese. Ha grandi colpitori di testa, la Juve, e ha tolto giocatori che vanno sulle fasce. Amauri è a digiuno da febbraio perché non ha i palloni dalle fasce per i colpi di testa che sono la sua specialità. Io Diego lo conosco, ho visto cosa ha fatto in Germania: ma lì è più semplice, ma è una mezza punta un centrocampista? Ora devono toglierlo perché non è in forma: rischiano di bruciarlo. Ferrara alla Juve? L'hanno nominato questi dirigenti. Lo zampino di Lippi? Può anche darsi che abbiano chiesto consiglio a Marcello, ma da dirigente avrei deciso io e credo che così abbiano fatto. Non credo che abbiano dato retta a Lippi. Ferrara in crisi? Io penso che qualunque allenatore va gestito: se gestito bene anche Ferrara può fare bene. Ed è in difficoltà perchè la Champions e le gare di mercoledì tagliano le gambe ai giocatori. La Juve a Palermo non correva, ferma nei propositi e nelle azioni».

INTER MINIMA - «Anche l'Inter sabato mica ha giocato bene: avere o non avere Ibra fa la differenza. Giocavano palla a Ibra e ricompattavano la squadra, ora Mou deve far attaccare in massa e prende grandi contropiede pure lui. Occhio: Inter e Juve con queste difficoltà possono lasciar aperto il campionato a qualche sorpresa per la vittoria finale. Mourinho è un sopravvalutato: dopo quella linguaccia per un gol all'ultimo su Libero l'ho definito Minimum One: dà la sensazione di avere paura matta degli avverssari e poca fiducia nei propri giocatori se fa gesti del genere».

DISASTRO MILAN - «Il Milan? E' proprio fuori dal seminato... Un pasticcio come quello che sto vedendo in questi giorni, con tutti che parlano male di tutti è una cosa senza precedenti al Milan. Eppoi hanno sbagliato a scegliere Ronaldinho, ma i miei consigli non li ascolta nessuno. E comunque il MIlan non può fare molto anche a gennaio: è una squadra che va rifondata. Io e il MIlan? Siamo stati molto vicini: era il settembre 2005 e mi hanno visto tutti a Palazzo Grazioli, mi ha chiamato Berlusconi e ci ho parlato. Mi disse: ti porto al Milan, ne avrebbe parlato con Galliani. Poi sapete come è andata, poche settimane dopo è scoppiata Calciopoli...»

IO, ANTONIO E ANDREA - Gli chiedono di Montezemolo, a Sportitalia, dei paralleli tra la vicenda Juve-Caciopoli e Benetton-Briatore. Lui svicola: «No comment. Montezemolo fa parte della Famiglia Agnelli. Anche io e Giraudo facevamo parte. Dico solo che io e Giraudo volevamo Andrea in Consiglio d'amministrazione perché lui capisce di calcio. Non è stato mai messo in Consiglio e noi due abbiamo pagato l'accostamento ad Andrea Agnelli: noi eravamo un'espressione della famiglia. Se l'ad è GIraudo, se il presidente è Grande Stevens vuoi che la famiglia non sapesse niente?»

ETICO E SOLLETICO - Moggi ce l'ha pure con De Laurentiis. «Non trovo etiche le esternazioni di De Laurentiis, specie quelle che hanno defenestrato Donadoni prima di una partita: certe delegittimazioni non vanno bene. Il contratto di Totti? E' l'immagine della Roma, avrà anche problemi fisici, ma è un premio alla carriera».

CASSAN-ONE - «Cassano? Lippi non ha problemi personali con Antonio, c'è qualcosa che tra i due non ha funzionato. Io Cassano lo prenderei sempre nella mia squadra, lui è il miglior assist-man ma se gioca trequartista fa centravanti ed ispiratore. Ma Lippi cerca anche grandi uomini. Lippi e Capello? Marcello mugugna su tutto poi ti dice sì, Capello dice sì e basta. Gasperini è uno di quelli che sanno tanto di calcio prima durante e dopo».

fonte: tuttosport.com
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Juve, si avvicina l'addio di Cobolli

Elkann cambia: Blanc diventa presidente e accorpa temporaneamente tre cariche: il manager francese sarà anche ad e dg. L’ufficialità potrebbe arrivare nei prossimi giorni con la lista del nuovo Cda

TORINO, 6 ottobre - Dopo tre anni e tre mesi vissuti pericolosamente, potrebbe finire l’avventura da presidente juventino di Giovanni Cobolli Gigli. Il suo posto verrà preso da Jean Claude Blanc che accorperà, probabilmente solo per un breve periodo, le tre cariche più importanti della società (presidente, appunto, oltre a quelle già ricoperte di amministratore delegato e direttore generale). L’indiscrezione, che da qualche giorno circolava negli ambienti bianconeri, ieri ha trovato qualche importante riscontro, anche se non ancora l’ufficialità. Quella dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando John Elkann stilerà la lista definitiva del nuovo Consiglio d’amministrazione della Juventus. La data prevista per la pubblicazione dell’elenco (che deve essere esaminato dagli azionisti in vista della sua approvazione il 27 ottobre in occasione dell’assemblea) è quella del 12 ottobre, ovvero lunedì prossimo, ma non è escluso che una comunicazione ufficiale non esca prima dagli uffici della Exor, dove la decisione è stata maturata.

DAL 2006 - Cobolli era diventato presidente il 29 giugno del 2006, nel pieno della bufera di calciopoli, il dirigente di area Fiat (un passato ai vertici della Fratelli Fabbri e alla Rinascente) ha gestito il momento più difficile dell’intera storia juventina. Il complicato e controverso processo sportivo che alla fine ha condannato la Juventus alla serie B (con la sottrazione di due scudetti); la spinosissima questione del ricorso al Tar, mai fatto dalla società, per questo finita (Cobolli in testa) nel mirino di una frangia dei tifosi: infine il durissimo periodo della risalita: il presidente, negli ultimi tre anni, ha certamente vissuto momenti che non è esagerato definire drammatici. E per questo è stato molto apprezzato dalla proprietà, che sapeva della difficoltà di coprire quel ruolo in quel particolare contesto storico. Adesso, però, inizia un’altra era e, a quanto pare, la proprietà ha deciso che Cobolli ha finito la sua.

fonte: tuttosport.com
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Juve, dopo la pausa tornerà Sissoko

Salihamidzic ha voglia di tornare e si cura a Monaco
PALERMO, 5 ottobre - Ieri all’ora di pranzo, mentre la squadra stava ultimando la rifinitura in vista dell’appuntamento serale contro il Palermo allo stadio Barbera, Hasan Salihamidzic e la moglie Esther erano a Caselle, pronti a imbarcarsi sull’aereo che li avrebbe portati a Monaco di Baviera. Il bosniaco della Juventus, ancora fermo dall’infortunio patito alla prima giornata di campionato a causa di una ricaduta, è volato in Germania per curarsi. Il centrocampista è alle prese con una fastidiosa infiammazione al perone: a Genova è ritornato in panchina, anche se non era al massimo della condizione, ma durante il riscaldamento pre partita si è di nuovo bloccato e ora ha approfittato dei due giorni di riposo concessi da Ciro Ferrara (la ripresa è fissata per mercoledì) per un consulto con il professor Wolfarth Muller.

MOMO C’E’ - Neppure la sosta di quindici giorni però lo restituirà al tecnico bianconero: i tempi di recupero si sono ulteriormente allungati e per vederlo in campo occorrerà aspettare almeno altre tre settimane. Dei cinque infortunati in casa Juventus, lo stop al campionato sarà salutare soltanto per Momo Sissoko, che ormai è guarito dall’infiammazione intraossea al quinto metatarso del piede sinistro e il cui rientro dopo oltre sette lunghi mesi è fissato proprio con la gara contro la Fiorentina (sabato 17 ottobre), e per Claudio Marchisio, rimasto a Torino per un affaticamento muscolare dopo essere stato impiegato fin qui in tutte le otto partite disputate dalla Juventus.

ESAMI PER ALEX - Niente da fare, invece per Alessandro Del Piero. Il capitano è a riposo dopo la distrazione all’adduttore sinistro rimediata giovedì durante la partitella in allenamento. Anche per lui si tratta di una recidiva in un’inizio stagione che lo ha visto sempre al palo (finora ha giocato appena 6’ contro il Bologna): dovrà stare fermo una settimana, giovedì o venerdì sarà sottoposto a una nuova ecografia e, a seconda dell’esito, si deciderà quale tipo di lavoro svolgere per il recupero. Comunque vada, il suo rientro slitterà a novembre. Prognosi più clemente per Tiago (venti giorni), che si è infortunato contro il Bayern nei pochi minuti in cui è rimasto in campo, nella partita che ha segnato il suo rientro dopo un precedente problema muscolare: gli esami hanno accertato un edema post traumatico al bicipite femorale sinistro. Convocato in nazionale, dovrà rispondere alla chiamata anche perché in Portogallo sono convinti che potrà recuperare almeno per la seconda partita.

fonte: tuttosport.com
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Juve, un esterno per gennaio

Rafinha, Beck, Miguel, Maggio e Motta: cinque soluzioni per aiutare Ferrara. Il jolly è Aguirregaray

TORINO, 6 ottobre - Ecco cosa ha lasciato in dote la trasferta palermitana alla Juventus: zero punti, alcune critiche, diversi spunti di riflessione. Tra questi, spiccano le valutazioni in merito alle carenze evidenziate sin qui in difesa e in particolare sulla fascia destra dove Zebina è finora apparso discontinuo anche a causa delle incerte condizioni fisiche e Grygera, non sempre all’altezza della situazione. Ergo, nelle menti dei dirigenti bianconeri comincia a farsi varco la convinzione che un intervento mirato, in quel ruolo, sia urgente oltre che auspicabile. E’ partita la ricerca di un terzino destro che sia abile in fase di copertura (alla Grygera) ma anche in fase offensiva ( alla Zebina).

IN GERMANIA - O meglio, la ricerca era già partita ma a questo punto il laterale destro passa da “bene di lusso” (quasi superfluo, da cercare in prospettiva futura) a bene di necessità: laterale destro, quindi, da inserire nell’organico di Ciro Ferrara già e gennaio e per il quale diventa possibile aumentare il budget di spesa rispetto alle previsioni iniziali. Resta di conseguenza d’attualità il nome dell’under 20 uruguaiano Matias Aguirregaray, in forza al Penarol e sponsorizzato da una vecchia conoscenza bianconera come Montero. Tuttavia, nel novero dei papabili si inseriscono anche giocatori più affermati, più esperti, già testatI in ambito europeo. Come Márcio Rafael Ferreira de Souza, alias Rafinha, ad esempio. Il 23enne brasiliano, in forza allo Schalke 04, è stato seguito dalla Juventus sino agli ultimi giorni della campagna acquisti estiva, con tanto di indiscrezioni - dalla Germania - che riferivano l’esistenza d’un accordo già trovato. I fatti hanno smentito tali indi*screzioni, ma l’interessamento della Juventus era cosa certificata. Ora Rafinha è invece dato molto vicino al Milan, tuttavia le vicissitudini in cui versano i rossoneri - con il rischio esonero che incombe su Leonardo *lasciano aperta l’eventualità di un cambio di programma, nonché lasciano aperti spiragli per un (re)inserimento bianconero. Sia pure tenendo presente che non sarà facile convincere i dirigenti del club tedesco a liberare il forte terzino destro (ma in grado di giocare anche a centrocampo) a gennaio. Sempre in Bundesliga, c’è un altro telento su cui la Juventus sta imbastendo approfonditi ragionamenti: Andreas Beck dell’Hoffenheim, classe 1987 ma già nel giro della Nazionale tedesca, con la quale ha collezionato 3 pre*senze. Il fatto che per lui siano in lizza i club più blasonati d’Europa dà l’idea della caratura del giocatore, per*fetto mix di potenza fisica, velocità e qualità tecniche.

fonte: tuttosport.com

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Rafinha è dall'anno scorso che si parla... secondo me arriverà lui.
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Marchisio verso l'intervento al ginocchio

Il centrocampista della Juventus ha lasciato il ritiro della Nazionale a Coverciano. Il problema al menisco è più grave del previsto
FIRENZE, 9 ottobre - E’ arrivata la notizia che tutti s’aspettavano. Claudio Marchisio ha male. Non ce la fa, si deve arrendere. E questa mattina tornerà a Torino per mettersi a disposizione dei medici bianconeri che dovranno decidere se operarlo oppure se tentare la guarigione con la medicina conservatrice. Il professor Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico azzurro, ieri pomeriggio attorno alle 16 ha liberato il giocatore: «Nessun miglioramento, inutile trattenerlo con noi. Non può recuperare per l’Irlanda e neppure per la partita contro Cipro. Adesso decideranno i medici della Juventus la terapia migliore da seguire per la guarigione».

LA SPERANZA - Finisce così l’avventura di Claudio Marchisio in azzurro. Ha sperato sino all’ultimo di poter battere il dolore ma alla fine non ce l’ha fatta. Ieri mattina, appena ha provato a forzare un po’, il ginocchio sinistro gli ha procurato delle forti fitte e in quel preciso momento si è deciso di non rischiare più di tanto per non compromettere una situazione critica. Seguito dal professor Gaudino e dal fisioterapista Esposito il giocatore sino all’ultimo ha provato a sconfiggere l’evidenza. Alla fine ha sorriso, sicuro di averle provate tutte. Non gli resta che pensare al futuro visto che Marcello Lippi lo aspetta per le prossime amichevoli e lo porterà con il gruppo in Sud Africa. Perché Marchisio ha dimostrato, con i fatti e non con le parole, di poter dare qualcosa di nuovo alla squadra. Contro la Bulgaria, in una delle partite più belle disputare dagli azzurri in questi ultimi due anni, è stato eccezionale portando entusiasmo, quantità e qualità. E tanta grinta. Che ha sfruttato in questi giorni per battere la meniscopatia al ginocchio sinistro.

LA DECISIONE - E’ probabile, a questo punto, che ci sia bisogno di un intervento chirurgico per ripulire il ginocchio ma la decisione verrò presa soltanto nelle prossime ore. Questi tre giorni di riposo e di cure non hanno portato nessun beneficio. Anzi, con il passare dei giorni la situazione è peggiorata. Domani mattina, molto probabilmente, Claudio Marchisio sarà sottoposto a nuovi accertamenti e verrà visitato dagli ortopedici di fiducia. In un primo tempo si pensava (e per questo il ragazzo è stato mandato a Coverciano) che potesse recuperare ma gli ultimi tre giorni (che invece hanno peggiorato la situazione) richiedono un’analisi più approfondita. E probabilmente un intervento chirurgico con la pulizia del ginocchio.

IL SALUTO - Marcello Lippi ieri sera si è appartato con il giocatore e gli ha parlato per alcuni minuti. Lo ha ringraziato per il modo con cui ha cercato di recuperare per aiutare la squadra. Ha apprezzato molto, il commissario tecnico, lo spirito battagliero con cui Marchisio ha affrontato questi giorni di sofferenza. L’appuntamento, ovviamente, è per le prossime partite. Anche i compagni gli sono vicini. Sia i bianconeri sia quelle delle altre squadre. Perché Claudio Marchisio, oramai, è uno del gruppo a tutti gli effetti.

fonte: tuttosport.com
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Predefinito 09-10-2009, 11:43 AM


Cannavaro positivo all'antidoping. Ma è tutto dichiarato. Finito l'incontro col Procuratore antidoping del Coni

Il difensore, non negativo ad un cortisonico, aveva invocato richiesta di esenzione ma un disguido nella trasmissione della documentazione ha creato questo caso. Sul nostro giornale del 29 agosto avevamo riportato l'episodio dell'ape. La Juve rischia una multa, il giocatore dovrebbe evitare sanzioni


TORINO, 8 ottobre - Fabio Cannavaro positivo all'antidoping. L'azzurro della Nazionale campione del mondo è risultato positivo dopo che aveva invocato regolare richiesta di esenzione per aver assunto un farmaco in condizioni di emergenza. Nella richiesta però mancava un documento e, in attesa di chiarimenti, il giocatore è stato sottoposto a test che è risultato positivo. Il Ceft, comitato che autorizza le esenzioni per farmaci, aveva infatti dato il via libera al calciatore per poter giocare nonostante l'utlizzo del cortisonico (pare il comune Gentalyn), utilizzato per evitare il pericolo di uno shock anafilattico a causa di una puntura di vespa. La Juve ha ricevuto la raccomandata dal Coni per fornire l'integrazione della prescrizione medica ma la raccomandata non è stata trasmessa, per errore, ai diretti interessati (Cannavaro e il medico).

L'INTERROGATORIO - Sono stati ascoltati già stasera dal capo della Procura antidoping del Coni, Ettore Torri, Fabio Cannavaro e il medico della Juventus Bartolomeo Goitre. Torri, che ha ascoltato il giocatore a Torino nella sede del club bianconero, ha voluto accertare la dinamica alla base della positività al doping riscontrata dopo l'iniezione di un antiallergico regolarmente denunciato dalla Juve, ma del quale a seguito della richiesta Coni non era stata fornita poi la necessaria documentazione. Il capo della Procura antidoping ha anche individuato a Torino la busta raccomandata spedita dall'organismo Coni che autorizza le esenzioni ai controlli, nella quale si faceva richiesta del certificato medico o di pronto soccorso per l'intervento d'urgenza praticato a Cannavaro. La raccomandata era stata ricevuta, ma la busta non era stata aperta ed è rimasta chiusa. Torri tornerà domani a Roma e prenderà le sue decisioni: si profila per Cannavaro la richiesta di archiviazione, sulla quale poi si dovrà pronunciare il Tribunale nazionale antidoping. L'ipotesi più probabile è una multa per la società.

LA NOTA DEL CONI - Intanto la Procura antidoping del Coni ha diffuso una nota in cui si afferma: «In relazione a una richiesta di esenzione a fini terapeutici, inviata in base alla normativa antidoping, da parte di un tesserato della Federazione Italiana Giuoco Calcio, per somministrazione effettuata in condizioni di emergenza, il Comitato per l'Esenzione ai Fini Terapeutici (Ceft) del Coni ha richiesto, come previsto, con raccomandata A.R. l'integrazione, con certificato del medico che ha effettuato la terapia o del Pronto Soccorso, della documentazione inviata. Nel frattempo - prosegue la nota - l'atleta è stato sottoposto a controllo antidoping con esito avverso. Pertanto, in base alle vigenti norme antidoping, il Procuratore Capo dell'Ufficio di Procura Antidoping, Ettore Torri, ascolterà quanto prima l'atleta e il medico curante. All'esito la Procura adotterà i provvedimenti del caso

LA FIGC: ERAVAMO INFORMATI - Un'iniezione di cortisone effettuata il 29 agosto scorso per prevenire lo shock allergico da una puntura di insetto: di quanto era stato praticato a Fabio Cannavaro, difensore della Juventus e capitano della Nazionale, era stato informato anche lo staff azzurro. Copia della richiesta di esenzione presentata al Coni - precisa stasera la Federcalcio - era stata invece inviata per conoscenza dalla Juventus al professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale, poco prima dell'arrivo di Cannavaro in ritiro per il doppio impegno contro Georgia e Bulgaria (le due partite sono state giocate, a Tbilisi e a Torino,, rispettivamente il 5 e il 9 settembre scorsi). Lo staff azzurro aveva dunque verificato che era tutto a posto, come da richiesta dei medici della Juve.

fonte: tuttosport.com

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Nessun commento, certi personaggi andrebbero radiati... e non mi riferisco a Cannavaro.
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Predefinito 13-10-2009, 12:33 PM


Molinaro-Zuniga, possibile lo scambio col Napoli

Il colombiano piace a Ferrara e Mazzarri stravede per il bianconero: la Juve ci pensa
TORINO, 13 ottobre - Quest’estate la Juventus ha inseguito Zuniga e il Napoli ha provato a prendere Molinaro. E alla fine l’ex Siena è stato acquistato da De Laurentiis per oltre otto milioni mentre il mancino di Ferrara è rimasto a Torino. Storia recente ma quella futura potrebbe cambiare.

GRADITO A FERRARA - Perché il colombiano piace, e non poco, a Ciro Ferrara. Il giocatore, destro naturale ma spesso Giampaolo lo faceva giocare anche a sinistra a partita in corso, è bravissimo in fase offensiva ma meno in quella difensiva. In questo, ovvio, deve migliorare per diventare un giocatore importante. Quando parte, però, diventa imprendibile. Il direttore sportivo Alessio Secco ha provato a trattarlo ma le pretese economiche dei toscani si sono rivelate troppo onerose per il club di corso Galileo Ferraris. E la Juve lasciò perdere. Adesso, però, si potrebbe aprire uno spiraglio visto che il terzino a Napoli non si è ambientato.

CON MARINO - Con l’ex direttore generale del Napoli, a dire il vero, c’era già un discorso ben avviato per il prestito dei due giocatori: Zuniga alla Juve e Molinaro al Napoli sino al termine della stagione. Adesso che è stato silurato da Aurelio De Laurentiis il discorso si è complicato un po’. Ma c’è tempo per riprovarci visto che Mazzarri stravede per il bianconero che a Torino, con l’arrivo del campione del mondo Grosso, rischia di non trovare più spazio. Napoli, poi, è la città di Molinaro e il giocatore, dopo qualche perplessità estiva, adesso accetterebbe con entusiasmo il passaggio in azzurro.

CONTATTI - E allora è facile prevedere che tra le due società ci sarà un nuovo contatto per capire se lo scambio è ancora possibile. Staremo a vedere, tutto è possibile...

fonte: tuttosport.com

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A quando lo scambio? Lo voglio subito! VIA Molinaro
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Predefinito 13-10-2009, 12:39 PM


Juve, il nuovo stadio conquista gli investitori

TORINO, 13 ottobre - Centotrentasette pagine per illustrare il bilancio della Juventus, che sarà approvato dall’assemblea dei soci, compresi quei tre fogli che portano in calce la firma di Giovanni Cobolli Gigli. E’ la lettera agli azionisti che ripercorre i tre anni di gestione e si focalizza sull’ultima stagione spiegando mosse e strategie: il ritorno a un risultato finanziario positivo, i passi avanti compiuti nel progetto stadio, l’attenzione e l’impegno verso il settore giovanile, la ricerca costante di un calcio sostenibile, senza dimenticare ovviamente la campagna acquisti che ha rinforzato la squadra con gli arrivi di Diego, Felipe Melo, Fabio Cannavaro e Fabio Grosso.

UTILI - Sui risultati ampiamente positivi dell’esercizio 2008-09 hanno influito i ricavi della Champions League che hanno permesso di ribaltare la situazione dell’anno scorso: da un saldo negativo di 20,8 a un utile di 6,6 milioni di euro. I ricavi sono aumentati del 18% (l’Europa ha portato nelle casse juventine 25 milioni tra diritti tv, marketing e botteghini) e hanno toccato quota 240,4 milioni. E’ la migliore performance nella storia del club, una cifra che riporta la Juventus ai livelli della stagione 2005-06, quella dell’ultimo scudetto. Più entrate, accompagnate da maggiore oculatezza nelle spese: i costi sono pari a 194,3 milioni, in aumento dell’11,4 per cento rispetto allo scorso, una percentuale inferiore rispetto ai ricavi. Ciò non significa che sia stata penalizzata la prima squadra: la campagna acquisti è stata ricca, così come lo è il monte ingaggi, aumentato di 17 milioni. Positivo per 13,9 milioni anche il risultato operativo mentre la posizione finanziaria netta si attesta a 25,6 milioni, in miglioramento rispetto al saldo positivo di 11,3 milioni al 30 giugno 2008.

STADIO - Grande aspettativa viene riposta anche nel nuovo stadio che è in via di costruzione. E non è un caso che nella due giorni alla City di Londra del direttore finanziario Michele Bergero per gli incontri con gli investitori istituzionali, già azionisti o interessati a diventarlo, l’attenzione sia stata focalizzata proprio sull’impianto che sorgerà sulle ceneri del vecchio Delle Alpi. Se il manager bianconero ha riscontrato una maggiore prudenza, in seguito alla crisi economica mondiale, dall’altro però ha potuto verificare la determinazione di tre investitori, molto interessati a puntare sulla Juventus. L’operazione stadio, finanziata da Sportfive, Credito Sportivo e Nordiconad, porterà infatti introiti maggiori e diversificati: secondo le stime della società, i ricavi da stadio saranno raddoppiati, passando da 20 a 40 milioni. In attesa che il cantiere proceda nei lavori, c’è grande fermento anche per conoscere lo sponsor che darà il nome all’impianto: entro fine anno, o al massimo in primavera Sportfive - la società che ha acquisito per 75 milioni i naming rights (ovvero i diriti a dare il nome, appunto) per dodici anni dovrebbe suggellare l’accordo con una multinazionale.

fonte: tuttosport.com
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La carica di Sissoko: «Juve, finalmente sono pronto»

Il centrocampista: «Quando sei fermo e vedi tuoi compagni di squadra lavorare è dura, ma la vita è così. Contro la Fiorentina spero di segnare»
TORINO, 14 ottobre - «Sono guarito e sono molto contento. Questo periodo è stato difficile per me e per la mia famiglia, ma ora, ringraziando Dio, sto bene e sono pronto per giocare». Momo Sissoko non vede l'ora di tornare a giocare una partita vera. Stare fermo per così tanto tempo non è stato semplice: «Quando sei fermo e vedi tuoi compagni di squadra lavorare è dura, ma la vita è così. Mi hanno aiutato molto la mia famiglia e la società. Ora rientro e trovo una Juve forte, competitiva, il cui obiettivo è e rimane lo scudetto».

IN COPPIA CON FELIPE MELO - Già da tempo i tifosi aspettano di vedere a centrocampo il muro Sissoko-Melo: : «Lo so, ma non avverto maggiore pressione, spero solo di tornare a giocare come prima dell’infortunio. Se sarò in campo sabato, dipende dal mister. Se riterrà che io sia pronto per giocare, sono a disposizione. Felipe Melo è un gran giocatore, un Nazionale brasiliano e la Juve ha speso una cifra importante per lui, ma io posso giocare con tutti ora che sto bene». Contro la Fiorentina per Momo il primo con il serie A, due anni fa: «Lo ricordo bene e spero di ripetermi sabato».

fonte: tuttosport.com
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Molinaro: «Juve, con la Fiorentina voglio i 3 punti»

Il terzino bianconero: «Sappiamo cosa fare per vincere»
TORINO, 14 ottobre - «Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di allenarci tutti insieme per via degli impegni delle nazionali, ma il mister e tutti noi abbiamo le idee chiare su quello che dobbiamo fare sabato contro la Fiorentina ». Cristian Molinaro non ha dubbi: contro i viola la Juventus non può commettere errori. Soprattutto dopo la brutta figura di Palermo: «C’è determinazione - dice il terzino a Juventus Channel - aspettiamo che rientrino i nazionali a Vinovo e, anche se avremo solo giovedì e venerdì a disposizione per prepararci insieme, cercheremo di fare nostra la partita. Giochiamo in casa, ci sono in palio tre punti fondamentali e vogliamo raggiungere la vittoria». Sabato servirà una Juve caparbia e concentrata: «Sarà una partita tesa, come è sempre stata negli ultimi anni. Loro sfruttano bene le fasce e dovremo stare attenti a cercare di limitarli sugli esterni. Noi conosciamo bene le nostre caratteristiche, la nostra forza. Faremo noi la partita e cercheremo di metterli in difficoltà».

fonte: tuttosport.com

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Questa notizia l'ho inserita perchè mi fa ridere... già solo il titolo.
Ma stai zitto scarso.
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«Molinaro non è contento alla Juve»

L'agente: «. La Roma come squadra, allenatore e piazza è il massimo». Il giocatore: «Con la Fiorentina voglio i 3 punti. Sappiamo cosa fare per vincere»
TORINO, 14 ottobre - «Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di allenarci tutti insieme per via degli impegni delle nazionali, ma il mister e tutti noi abbiamo le idee chiare su quello che dobbiamo fare sabato contro la Fiorentina ». Cristian Molinaro non ha dubbi: contro i viola la Juventus non può commettere errori. Soprattutto dopo la brutta figura di Palermo: «C’è determinazione - dice il terzino a Juventus Channel - aspettiamo che rientrino i nazionali a Vinovo e, anche se avremo solo giovedì e venerdì a disposizione per prepararci insieme, cercheremo di fare nostra la partita. Giochiamo in casa, ci sono in palio tre punti fondamentali e vogliamo raggiungere la vittoria». Sabato servirà una Juve caparbia e concentrata: «Sarà una partita tesa, come è sempre stata negli ultimi anni. Loro sfruttano bene le fasce e dovremo stare attenti a cercare di limitarli sugli esterni. Noi conosciamo bene le nostre caratteristiche, la nostra forza. Faremo noi la partita e cercheremo di metterli in difficoltà».

MOLINARO E LA ROMA - Ranieri chiama, Molinaro risponde. Il terzino era uno dei punti fermi del tecnico di San Saba durante l’esperienza juventina. Adesso sembra che Ranieri lo voglia portare nella capitale. La Roma, in effetti, ha qualche problema sulla fascia sinistra. E’ per questo che la società ci sta facendo un pensierino per gennaio. La Juventus ha puntato su Grosso, così l’ex calciatore del Siena sta trovando poco spazio. Pasquale Gallo, agente di Cristian Molinaro, a Romanews.eu, commenta così l’interesse della Roma: «Molinaro non è contento alla Juventus. La Roma come squadra, allenatore e piazza è il massimo. Sono voci che fanno piacere. Essendoci Ranieri vuol dire che ha apprezzato quando ha giocato anche con una mano rotta e un ematoma. Non ci sono dubbi. Per ora non c’è stato nessun contatto con la Roma, ma da qui a gennaio o a giugno tutto può succedere. Sicuramente Molinaro non è contento». La Juventus lo ha messo sul mercato? «Non c’è stato nessun segnale di cessione dalla Juventus, ma sanno che il ragazzo freme. A luglio si pensava che avesse un tumore, poi non era vero niente. Adesso sta molto bene. Ringrazia la Roma e Ranieri che lo ha apprezzato come uomo e come giocatore. Ci sono pochi calciatori che sanno fare le due fasce in Europa. Fa piacere che la piazza di Roma lo apprezzi». Potrebbe andare alla Roma in prestito? «Il prestito penso che non lo accetteremmo visto che ormai ha 26 anni. La Juventus lo ha riscattato dal Siena per un valore totale di 4 milioni. Adesso vale anche di più, secondo me».

fonte: tuttosport.com

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Materazzi teme la Juve: «Una squadra di ferro»

Questa Juve ti fa paura oppure no?
La Juve faceva paura anche l’anno scorso, perché penso che abbia un gruppo di ferro che non molla mai, che può dare del filo da torcere e che ha grandi qualità, quindi fino alla fine ce la giocheremo con loro.

fonte: tuttosport.com

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l'articolo completo lo trovate su tuttosport.com
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Lippi: «Vergogna, la gente ami di più la Nazionale»

Il ct al termine della partita vinta 3-2 in rimonta su Cipro: «Non è possibile che in una serata come questa, appena andiamo un pò in difficoltà la gente anzichè incitare i ragazzi invoca altri nomi»

PARMA, 14 ottobre - «È una cosa vergognosa. La gente deve imparare ad amare di più questa Nazionale. Non è possibile che in una serata come questa dove giochiamo una partita che non conta nulla e ho cambiato undici undicesimi di squadra, appena andiamo un pò in difficoltà la gente anzichè incitare i ragazzi invoca altri nomi». Marcello Lippi si sfoga così ai microfoni della Rai al termine di Italia-Cipro, ultima partita di qualificazione per i mondiali 2010, vinta in rimonta dagli azzurri per 3-2.

«FUORI DI TESTA?» - «Questa squadra - ha aggiunto Lippi nel suo sfogo - è campione del mondo e sabato si è qualificata per il mondiale ancora una volta con una giornata di anticipo. È normale che abbiamo festeggiato e che stasera non è che fossimo molto concentrati. L'allenatore poi ha cambiato 11 giocatori su 11, è normale che i ragazzi abbiano avuto qualche difficoltà. E alle prime difficoltà a questi ragazzi la gente, una minoranza, che fa gli dice 'andate a lavorare'? Ma siamo fuori di testa? E non trovano di meglio che sollecitare l'allenatore a chiamare altri giocatori?». Secondo Lippi «ragionare in maniera diversa aiuta. Questi ragazzi meritano molto rispetto. Perchè questi non vanno bene? Non meritano un pò d'aiuto se hanno qualche difficoltà?». Con l'Italia in svantaggio una parte dello stadio di Parma aveva inneggiato, tra l'altro, a Cassano in azzurro.

ABETE - Per il presidente della Figc Giancarlo Abete, i dissensi di parte dei tifosi durante Italia-Cipro, che hanno fatto infuriare il ct Marcello Lippi, «fanno parte del gioco». «Ho parlato con Lippi - ha detto Abete ai microfoni della Rai - Il ct era molto dispiaciuto perchè pensava che determinati apprezzamenti non erano meritati dai giocatori. Stasera in campo c'era una squadra diversa e chiedeva maggiore supporto. La difesa di Lippi è naturale ma queste cose fanno parte del gioco. Penso che ognuno ha il suo ruolo e anche l'incitamento ha una parte fondamentale. Ma diamo il giusto valore alle cose». Il presidente della Figc ha sottolineato che «il gruppo ha dimostrato di avere una forte capacità di reazione. Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, anche il tecnico ha il diritto di difendere il suo gruppo». Abete è poi intervenuto su quella che sarà la lista mondiale di Lippi. «Ci sono grandi giocatori nel gruppo e fuori del gruppo. Le scelte le fa il tecnico. Quanto a Cassano, ha fatto due fasi finali europei. Un tecnico che ha vinto un mondiale fa le sue valutazioni. Ognuno esprime sue posizioni su Cassano come su Totti, Del Piero e Nesta. Abbiamo tutto il campionato davanti, ci sono tantissimi mesi ancora. Questo è il sale del calcio. La forza di questa squadra - ha concluso Abete - è la capacità di fare gruppo. Tutti devono fare la loro parte».

GILARDINO - «Il terzo gol? È a metà con Fabio Quagliarella»: così Alberto Gilardino, protagonista della rimonta contro Cipro ai microfoni della Rai riguardando le immagini del terzo gol azzurro, quello della vittoria ne condivide i meriti con l'attaccante del Napoli. «Dopo questi due gol - ha aggiunto Gilardino - questo gol è metà ciascuno. Sapevamo che Cipro è una squadra forte, sono tecnicamente bravi. Il primo tempo abbiamo avuto diversi problemi. Non riuscivamo ad accorciare. Poi nella ripresa ci siamo ripresi e gli abbiamo fatto male. La cosa importante è farsi trovare sempre pronti. Stasera è andata bene, soprattutto nel secondo tempo. I gol? Sono contento che abbiamo vinto - ha concluso l'attaccante della Fiorentina - e che sia io sia Quagliarella siamo riusciti ad essere determinanti».

fonte: tuttosport.com

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Facciamo tacere certi giornalai. Bravo Lippi, sono con te.

L'Italia ha i giocatori giusti per poter fare un buon mondiale.
E il buon gioco varia dalla mentalità di certi giocatori.
Ma avete visto ieri l'Italia dopo il 1° goal come andava a mille?

Certo... un Cassano non sarebbe male... ma si è capito perchè non verrà mai in Nazionale... non è solo Lippi a non volerlo, anche i giocatori... e cè chi ancora critica Marcello Lippi.
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Rafinha: «Sogno l'Italia e dico sì alla Juve»

Intervista esclusiva al laterale dello Schalke, che confessa i suoi progetti: «Mi ispiro a Cafu e cerco nuove esperienze. Sì, l’Italia mi affascina e sono felice di piacere alla Juve»

TORINO, 15 ottobre - La Juve è alla ricerca di un terzino destro che osi più di Grygera e si infortuni con minor frequenza rispetto a Zebina. Márcio Rafael Ferreira de Souza, meglio noto come Rafinha, è un terzino destro, piuttosto che sinistro (l’eclettismo è un suo atout) che abitualmente imperversa perla fascia. Una vera furia, stando ai suoi estimatori. La Juve è consapevole di questa attitudine. E l’apprezza. Mentre è meno persuasa sulle capacità difensive del brasiliano. Opinioni che poggiano sulla conoscenza. Perché Rafinha è stato seguito, valutato, per il momento rimandato. Nel senso che verrà rivisto. Al pari di altri giocatori d’alto profilo. Non molti, perché il ruolo a livello internazionale conta su tanti specialisti e pochi tipi speciali. Il giocatore dello Schalke perconquistare Madama deve fare un passo indietro, letteralmente. Dimostrare di essere attento anche quando il pallone è nei piedi altrui. Ci riuscirà? A Tuttosport assicura di sì. Nel frattempo sulle tracce del laterale dello Schalke si è buttato pure il Milan, pare dietro precisa indicazione di Leonardo. Un bel groviglio, che forse solo il diretto interessato può dipanare, nel corso di una chiacchierata che ne attesta la serietà ma pure l’entusiasmo di fronte alla prospettiva di un trasferimento.

La scorsa estate si è parlato molto di un suo trasferimento, al Bayern prima, alla Juve poi, ma alla fine è rimasto allo Schalke Come immagina il suo futuro?
« Partiamo da un dato di fatto, ho un contratto fino al 2011 e questo impone che il sottoscritto continui ad allenarsi duramente e a dare il massimo per lo Schalke. In questo modo se dovessere esserci delle novità, il tutto avverrà naturalmente » .

Lei è considerato uno dei migliori esterni d’Europa, soprattutto in fase di spinta. Concorda?
« Penso che il mio punto di forza sia la velocità, sia quando si tratta di attaccare, sia quando c’è da difendere » .

Cosa deve migliorare?
« Ho 24 anni, è ovvio che spazi per progredire ce ne siano ancora. Infatti cerco di migliorare il mio calcio ogni giorno, di perfezionare tanti particolari » .

C’è un giocatore a cui si è ispirato?
« Cafu, per lo stile che aveva dentro e fuori dal campo. L’ex capitano della Selecao è stato un esempio per tutti i ragazzi della mia generazione, aveva classe, grinta, attaccamento ai colori e una grande carica di simpatia » .

Fuori dal campo quali sono i suoi interessi?
« Trascorrere tutto il tempo possibile con la mia famiglia, prendermi cura dei progetti che ho in Brasile, ascoltare il samba » .

A proposito di famiglia, suo fratello Marcelo gioca a calcio a 5 in Italia, nella Tsc Lazio. Cosa le ha raccontato del nostro Paese?
« Marcelo risiede in Italia da quattro anni ed è innamorato del vostro modo di vivere. Sono stato un paio di volte a Roma suo ospite, l’ultima proprio una settimana fa. Non posso che condividere il suo giudizio. E quanto a mio fratello, sarebbe bello avvicinarci, poterci frequentare con maggiore assiduità » .

Quindi l’idea di trasferirsi in Italia l’attrae.
« Certo, l’Italia è un paese bellissimo e ricorda molto il mio Brasile. Anche il campionato mi affascina, anche se non posso dire che in Bundesliga mi trovi male. Stadi pieni, entusiasmo, in Germania il calcio è comunque di altissimo livello » .

Il suo contratto con lo Schalke scadrà tra un anno, quali sono le sue intenzioni per il futuro?
« Ho chiarito da tempo che voglio provare nuove esperienze, nuove sfide » .

Si è molto parlato dell’interesse della Juve e del Milan nei suoi confronti.
« Questa è la dimostrazione che ho lavorato bene in questi anni allo Schalke e ovviamente la cosa mi rende felice » .

Lei ha fatto parte della Nazionale Under 20, di quella Olimpica insieme a Diego e ha debuttato con la maggiore. Al pari del trequartista juventino ultimamente non è stato convocato. Pensa di avere chance in vista del prossimo Mondiale?
« Si dice che la sperenza è l’ultima a morire, ma so che è molto difficile. Per Maicon e Daniel Alves è un momento meraviglioso, giocano in grandi club e stanno facendo davvero di tutto per meritare il posto nella Selecao. Ma, se verrò chiamato, mi dimostrerò pronto » .

Lei è brasiliano, gioca in Germania e sogna l’Italia. Tre nazioni che saranno tra le favorite in Sud Africa. Provi a fare un pronostico.
( ride) « Appunto, sono brasiliano. Quindi dico che Dunga sta facendo un ottimo lavoro e il Brasile è ben rappresentato con i giocatori che attualmente fanno parte della Selecao » .

fonte: tuttosport.com
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Juve-Fiorentina 1-1: Amauri risponde a Vargas

In svantaggio dopo appena 6', i bianconeri reagiscono e trovano il pareggio. Sotto la pioggia poche emozioni

TORINO, 17 ottobre - Finisce con un deludente 1-1 la sfida tra Juve e Fiorentina dell'Olimpico, primo anticipo dell'ottava giornata della Serie A. Viola in vantaggio dopo appena 6' con Vargas e raggiunti al 20' da Amauri. Poi poche emozioni fino al fischio finale.

FALSA PARTENZA - Falsa partenza per la Juve che si trova in svantaggio dopo appena 6'. I bianconeri si fanno sorprendere dalla vivacità di Jovetic che serve un assit perfetto a Vargas consentendo al peruviano di bruciare Buffon in uscita e portare in vantaggio la Fiorentina. La squadra di Ferrara accusa il colpo, e fatica a riprendersi. Diego manca degli spunti giusti, e il centrocampo molto "fisico" stenta nel possesso palla. La Juve ha, comunque, la capacità di reazione e, col passare dei minuti, ritrova energie. Così al 20' arriva pareggio con Amauri che trova il gol da distanza ravvicinata. Riequilibrato il risultato, i bianconeri vanno alla ricerca del possibile raddoppio, ma la Fiorentina è ben messa in campo e concede pochi spazi. Si lotta soprattutto a centrocampo, e la Juve non sfrutta al meglio alcune potenziali occasioni gol.

POCHI LAMPI - Anche nella ripresa la gara regala poche emozioni. Ci prova Sissoko, poi sostituito da Camoranesi, che sfiora il possibile 2-1 ma la sua conclusione è respinta da un attento Frey. Al gioco poco spumeggiante si aggiunge la pioggia che rende il terreno pesante e non favorisce lo spettacolo. Juve e Fiorentina preferiscono soprattutto non rischiare e sembrano quasi accontentarsi di un pari che serve a poco a tutte e due. Rari gli affondi verso la porta avversaria, e tanti gli errori di misura da una parte e dall'altra. Neanche gli ingressi di Mutu per i viola e di Trezeguet per i padroni di casa servono a sbloccare l'1-1 con il quale si chiude la partita. Un gol per uno, e 15 punti ciascuna in classifica

fonte: tuttosport.com


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Brutta partita, Juve disordinata, meglio la Fiorentina sotto questo punto di vista...
anche se la Juve ha avuto due occasioni di gol, l'1-1 è piu che giusto.
Sissoko è tornato, sono contento, ma secondo me deve giocare con Camoranesi e Diego. Felipe Melo ne anche lo nomino, questo qui dall'inizio non lo vedevo bene... e sta diventanto un problema serio. é pasticcione, ogni volta che ha palla lui mi vengono i brividi.
Ora aspetto Del Piero, la coppia Amauri-Iacquinta (intesa come coppia) sta pasticciando un po.
Comunque questa è l'ennesima delusione.
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