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♥ Juventus Fan Club ♥


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Il Bologna contro la Juve ha pareggiato al 92° 93°... non c'è niente di strano!
C'è stata solo una disattenzione della difesa Juventina, come nel goal del Bordeaux (stesso punto) ma in particolar modo l'errore iniziale di Felipe Melo.
E soprattutto la celerità del passaggio del pallone dell'arbitro al giocatore del bologna per battere velocemente la punizione!!!
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E soprattutto la celerità del passaggio del pallone dell'arbitro al giocatore del bologna per battere velocemente la punizione!!!
Già... del tipo, "veloci, pareggiate e andiamo tutti felici a casa!"
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Juve, così non si va da nessuna parte

Di questa Juve c’è poco da salvare, ma veramente poco. Melo è un genio del male (perché Ferrara non lo ha sostituito?) di P. DE PAOLA

TORINO, 5 ottobre - Così non si va da nessuna parte. Di questa Juve c’è poco da salvare, ma veramente poco. Melo è un genio del male (perché Ferrara non lo ha sostituito?). Idem Camoranesi. Diego è un’ombra rispetto al campione che dovrebbe illuminare la squadra. E stendiamo un velo pietoso sulla difesa. Grosso capofila di un altro settore disastroso. Nulla funziona come dovrebbe. C’è scollamento fra i reparti con un attacco completamente tagliato fuori e quindi inutilizzato. Eppure la Juve aveva davanti a sé una squadra umile e compatta, che ha fatto leva soprattutto su ordine e disciplina. Niente di trascendentale, ma tanto è bastato perscardinare il castello bianconero costruito purtroppo su basi fragilissime. La Juve era partita molto bene in campionato, ma si è dissolta partita dopo partita mostrando una inconsistenza disarmante. Certo, Ferrara è giovane e sta cercando di fare del suo meglio. Ma forse non basta.

fonte: tuttosport.com
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Effect...com'è oggi l'atmosfera a palermo?
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Da parte mia non bella , solo delusione... dai Palermitani accaniti direi piu che buona, sono "priati" (contenti).
Anche se qui, nella mia via, ci stanno Juventini, Milanisti e interisti.
Ma ieri il boato si è sentito lo stesso, dopo i 2 goal.
Oggi in palestra sicuramente ci saranno discussioni, ma farò finta di niente

Dimenticavo!

Già sono convinti di vincere anche nel ritorno Juve-Palermo
Come accadde l'anno scorso.
Sti Palermitani convinti hihiihihhi

Comuque Miccoli è un cornutello

Ultima Modifica di effect : 05-10-2009 02:14 PM.
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Juve, così non si va da nessuna parte

Di questa Juve c’è poco da salvare, ma veramente poco. Melo è un genio del male (perché Ferrara non lo ha sostituito?) di P. DE PAOLA

TORINO, 5 ottobre - Così non si va da nessuna parte. Di questa Juve c’è poco da salvare, ma veramente poco. Melo è un genio del male (perché Ferrara non lo ha sostituito?). Idem Camoranesi. Diego è un’ombra rispetto al campione che dovrebbe illuminare la squadra. E stendiamo un velo pietoso sulla difesa. Grosso capofila di un altro settore disastroso. Nulla funziona come dovrebbe. C’è scollamento fra i reparti con un attacco completamente tagliato fuori e quindi inutilizzato. Eppure la Juve aveva davanti a sé una squadra umile e compatta, che ha fatto leva soprattutto su ordine e disciplina. Niente di trascendentale, ma tanto è bastato perscardinare il castello bianconero costruito purtroppo su basi fragilissime. La Juve era partita molto bene in campionato, ma si è dissolta partita dopo partita mostrando una inconsistenza disarmante. Certo, Ferrara è giovane e sta cercando di fare del suo meglio. Ma forse non basta.

fonte: tuttosport.com
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Diego: «Brutto ko, ma la Juve risorgerà»

Il brasiliano analizza la sconfitta col Palermo: «Ci deve fare riflettere. Abbiamo commessi troppi errori. Ma abbiamo due settimane per recuperare e tornare a vincere. Contro la Fiorentina torneremo a fare punti»

TORINO, 5 ottobre - Il ko di Palermo ha lasciato il segno in casa Juve. Ciro Ferrara non ha cercato scuse, dando ai rosanero tutti i meriti per la vittoria e tutti i demeriti a se stesso e ai suoi. Lo stesso fa Diego, ieri sera tutt’altro che brillante al Barbera. Sul suo sito personale il brasiliano analizza la sconfitta e promette un pronto riscatto per la gara interna con la Fiorentina del 18 ottobre.

L’ANALISI - «Purtroppo non siamo riusciti a fare tre punti importanti che ci avrebbero permesso di andare in testa al campionato - scrive Diego -. Abbiamo incontrato una difesa molto ben organizzata e non siamo riusciti a passare. Abbiamo commesso anche degli errori e perciò abbiamo preso due gol. Questo risultato ci deve fare riflettere, ma abbiamo due settimane per recuperare e tornare a vincere. La nostra prossima sfida sarà in casa (contro la Fiorentina il 18 ottobre, ndr) e spero che riusciremo a fare meglio tornando a fare punti».

fonte: tuttosport.com
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Buffon tra meno di un mese sarà di nuovo papà

Un altro maschietto popolerà la casa del portiere della Juventus. La Seredova: «Questa volta il nome lo sceglierò io!»

TORINO, 5 ottobre - Tra meno di un mese Gianluigi Buffon sarà di nuovo papà. Anche in questo caso sarà un maschietto a popolare la casa del portiere della Juventus sposato con la showgirl Alena Seredova. Un rapporto molto solido ulteriormente consolidato dalla nasciata del secondo genito dopo l'arrivo di Louis Thomas: «Sono contenta che sia un altro maschietto. Penso che tra lui e suo fratello Louis Thomas potrà crearsi una bella complicità», ha detto la mamma in un'intervista a Gente. «Hanno meno di due anni di differenza: cresceranno insieme, giocheranno insieme. Io vengo da una famiglia dove siamo due figlie con 11 anni di differenza», ha poi aggiunto la Seredova, «ed è come se fossimo state due bimbe sole. Più che sua sorella mi sentivo quasi una mammina».

DECIDE LA MAMMA - Segreto ancora sul nome scelto per il bebè, ma una cosa è certa, deciderà la mamma: «Stavolta dovrei scegliere io, visto che per il primo ci ha pensato Gigi. Louis piaceva a lui, Thomas a me. Li abbiamo uniti. Ora cerco un nome tranquillo, che sia facile da pronunciare sia in italiano sia in ceco, la mia lingua. E che piaccia al mio compagno».

INSIEME UNO - In quanto alla sua relazione con Gigi, Alena non ha dubbi: «Io sono pratica, quadrata, perfezionista, mi piace l'ordine nella vita. Sono realista e meno ottimista di Gigi. Lui è molto artista, è buono e sempre sorridente. Per me o è bianco o è nero, lui cerca le sfumature. Io non perdo nemmeno un fazzoletto, lui tutto e spesso dimentica le cose, tanto che appena esce di casa iniziano le telefonate nelle quali elenca quello che ha scordato. Siamo due persone totalmente diverse, io e Gigi. Ma insieme siamo uno».

fonte: tuttosport.com

C'è spazio anche per le notizie piu belle
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Juve, Psg su Trezeguet. Pandev e Gomez nel mirino

David a Palermo ha giocato la gara numero 200 in bianconero, ma tornano le sirene francesi
TORINO, 5 ottobre - Un brutto giubileo per David Trezeguet: a Palermo la sua entrata purtroppo inutile a Palermo è stata la presenza numero 200 in serie A, che introduce al gettone bianconero numero 300 che scatterà quando Trezegol avrà giocato altre due gare tra coppe e campionato. In ogni caso, si muovono quelli che potrebbero ingaggiare David a fine stagione o – addirittura – a gennaio. Il Paris Saint-Germain si rifà sotto per David Trezeguet.

LA TRATTATIVA - Fallita la trattativa portata avanti la scorsa estate, il club capitolino è deciso ad avviare nuovamente i contatti con la Juventus per trattare il passaggio dell'attaccante transalpino. Trezeguet a inizio stagione ha fatto sapere che questa sarà la sua ultima stagione con la maglia bianconera, anche se gol e presenze in questo inizio di campionato - come da lui stesso dichiarato - potrebbero fargli cambiare idea. A riportare l'indiscrezione è stato il sito tedesco 4-4-2.com. La Juve, intanto, tiene sotto stretta osservazione la situazione di Pandev: l’Inter sta tornando a insistere per una mediazione e l’acquisizione del cartellino a gennaio pagando 4 milioni cash e girando la comproprietà di un giovane a Lotito. Ma la società bianconera sta riflettendo anche su Mario Gomez: aveva una quotazione inverosimile dopo la stagione monstre con lo Stoccarda, ora col Bayern va in panca e Van Gaal non lo vede. E la Juve si fa sotto.

fonte: tuttosport.com

-

Pandev non credo... ieri nella trasmissione di Biscardi si è parlato del calcio mercato, tra cui l'inter si è assicurato Pandev per la prossima stagione (se non prima, a gennaio)

Mentre per la Juve si è detto che il prossimo anno arriverà Marotta assieme a Cassano e Pazzini.
Camoranesi e Amauri in cambio.
Trezeguet al Psg.

EDIT:
si è parlato anche di Gasperini, futuro allenatore della Juve...

Ultima Modifica di effect : 06-10-2009 09:30 AM.
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Svolta Juventus:
via Cobolli, Blanc promosso


Il presidente della rinascita bianconera prepara l'addio alla società: «Sono tranquillo»

MILANO — Giovanni Cobolli Gigli non ci mancherà. Perché continueremo a frequentarlo. È uno dei pochi dirigenti con cui si può dividere una buona tavola, stappare più di una bottiglia di (ottimo) vino, assaporare la fragranza di un sigaro cubano, discutendo un po' di tutto e non solo di schemi, Mourinho e quotazioni in borsa. Il 12 di ottobre dovrebbe essere il suo ultimo giorno da presidente della Juventus, da immagine positiva, solida e simpatica della Seconda repubblica bianconera.

Quel giorno la Exor, la finanziaria che controlla il pacchetto azionario del club torinese comunicherà, due settimane prima dell'assemblea degli azionisti (in programma il 27 ottobre), i nomi dei componenti del nuovo Cda (annunciate le new entry Fabrizio Giugiaro e Riccardo Grande Stevens). Non ci sarà quello di Giovanni Cobolli Gigli, 64 anni, laureato alla Bocconi, già amministratore delegato di importanti case editrici. Il suo posto verrà assunto da Jean-Claude Blanc, amministratore delegato della società, l'altra faccia della nuova Juventus, quella nata dalle ceneri dello scandalo del 2006. Cobolli cominciò la sua avventura il 29 giugno di quell'anno. «Vincenti, simpatici, trasparenti» il suo slogan. Lo ripeteva alla prima amichevole di quella Juve disgraziata ad Alessandria, in un sabato d'afa di luglio, in una situazione grottesca. Lo stadio era semideserto, la squadra affrontava un destino incerto. Non sapeva né dove né con chi avrebbe giocato. Cobolli manteneva il suo aplomb da galantuomo chiamato a raccogliere i cocci di una storia in frantumi, mentre fuori dallo stadio gli ultrà delle diverse fazioni bianconere regolavano i conti con le spranghe. Un inizio scoraggiante, ma non per lui. In questi anni ha rappresentato il senso di appartenenza a una storia. Ironico ma passionale, assolutamente privo di formalità e spocchia, Cobolli Gigli si è immerso nel mondo del calcio conservando il suo carattere.


Se non ha cambiato il calcio, il calcio non ha cambiato lui. Lo ha mantenuto intatto fino all'altra sera, Palermo-Juventus 2-0. La sua ultima partita da presidente? Lui spera che non sia così. Meglio chiudere in un altro modo. Soprattutto sarebbe stato meglio gestire la cosa con un po' più di stile, di controllo, senza che le voci si rincorressero fino a esplodere addirittura sul sito firenzeviola.it. Proprio tra i più acerrimi nemici di Madama. Normale avvicendamento? Qualcuno con la fregola per la poltrona? Cobolli Gigli ieri sera, mentre la rete s'incendiava, era a cena in un buon ristorante (di pesce). «Sono tranquillo, come sempre. Non è detto che sia una cosa negativa» il suo laconico commento. L'amarezza, se c'era, era sfumata dalla tradizionale ironia. Per l'ufficialità bisogna attendere. La Juve e la Exor sono attualmente prive dei punti di riferimento: Jean-Claude Blanc è negli Stati Uniti (per un nuovo accordo con la Nike), John Elkann è in India. Blanc riunirà le due cariche, almeno fino a gennaio. Poi ci sarà un assestamento. Forse un nuovo presidente, forse un direttore dell'area tecnica. Girano i soliti nomi, da Marotta a Lippi. Blanc rappresenta la continuità, ma senza Cobolli se ne va il primo ciclo della nuova Juve.

Roberto Perrone
06 ottobre 2009

fonte: corriere.it
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7° giornata
Palermo - Juventus 2-0

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Moggi: «Juve, mercato sbagliato. Mou? Sopravvalutato»

L'ex dg della Juve a Sportitalia attacca tutti: «Volevo Andrea Agnelli nel cda Juve, Berlusconi mi aveva chiamato al Milan nel 2005… Poi ecco che scoppia Calciopoli!»
MILANO, 5 ottobre - Luciano Moggi a 360 gradi, salva pochi, affossa il mercato Juve, concede la condizionale a Ferrara non a Melo e Poulsen. E boccia Mourinho e il Milan. Pronosticando anche una stagione dallo scudetto pazzo («può scapparci la sorpresa, visto come giocano Inter e Juve»).

AUREOLA - Tra sette giorni si torna in aula per proseguire il processo di Calciopoli e Moggi si presenta in tv a Sportitalia per un duello dialettico con Maurizio Pistocchi (tra i due finisce quasi in lite). «La richiesta di condanna a mio carico per le plusvalenze non la capisco: io ero responsabile dell'area tecnica... Le intercettazioni? Ce ne sono di interessanti: in alcune mio figlio si lamentava perché non gli avevo detto dell'arrivo di Capello e Ibrahimovic... Ma non eravamo d'accordo su tutto? Vedrete che presto proprio dalle intercettazioni avrete grandi sorprese. E io alla fine della vicenda processuale avrò l'aureola in testa: avete mai sentito una mia intercettazione in cui prometto a qualche arbitro un 7 in pagella sui giornali o in cui chiedo ad un assistente di alzare o abbassare la bandierina? Mie intercettazioni così non ce ne sono... Adesso l'accusa si regge sulle parole dei Paparesta: avevo dato un telefono al padre che faceva il moviolista, ma gli parlavo di tutti tranne che del figlio che ovviamente faceva sempre tutto bene... Infatti ci ha sempre danneggiato: Paparesta ha fatto perdere una Coppa Italia nel 2004 alla mia Juve, proprio in finale».

ZAMPA NO - Amico dei Menarini, amico di Zamparini: «Ma Maglione al Bologna non è un uomo mio, anzi. Zamparini non dà retta a nessuno, non dà retta nessuno. Se ha tenuto Cavani e Simplicio non è perché glielo ho detto io».

JUVE, COSI' NO - Moggi è implacabile con le grandi. A partire dalla sua Juve. «La Juve? Il suo problema è sugli esterni, che non andavano bene lo si sapeva dall'estate. Non si vede il gioco perché Melo, oltre all'errore sul gol a Palermo, non imposta: potrebbe stare bene con Sissoko, a proteggere Sissoko. Il gioco latita. Non c'è il regista, anche quest'anno. Eppoi c'è Poulsen: non è di questa categoria, il danese. Ha grandi colpitori di testa, la Juve, e ha tolto giocatori che vanno sulle fasce. Amauri è a digiuno da febbraio perché non ha i palloni dalle fasce per i colpi di testa che sono la sua specialità. Io Diego lo conosco, ho visto cosa ha fatto in Germania: ma lì è più semplice, ma è una mezza punta un centrocampista? Ora devono toglierlo perché non è in forma: rischiano di bruciarlo. Ferrara alla Juve? L'hanno nominato questi dirigenti. Lo zampino di Lippi? Può anche darsi che abbiano chiesto consiglio a Marcello, ma da dirigente avrei deciso io e credo che così abbiano fatto. Non credo che abbiano dato retta a Lippi. Ferrara in crisi? Io penso che qualunque allenatore va gestito: se gestito bene anche Ferrara può fare bene. Ed è in difficoltà perchè la Champions e le gare di mercoledì tagliano le gambe ai giocatori. La Juve a Palermo non correva, ferma nei propositi e nelle azioni».

INTER MINIMA - «Anche l'Inter sabato mica ha giocato bene: avere o non avere Ibra fa la differenza. Giocavano palla a Ibra e ricompattavano la squadra, ora Mou deve far attaccare in massa e prende grandi contropiede pure lui. Occhio: Inter e Juve con queste difficoltà possono lasciar aperto il campionato a qualche sorpresa per la vittoria finale. Mourinho è un sopravvalutato: dopo quella linguaccia per un gol all'ultimo su Libero l'ho definito Minimum One: dà la sensazione di avere paura matta degli avverssari e poca fiducia nei propri giocatori se fa gesti del genere».

DISASTRO MILAN - «Il Milan? E' proprio fuori dal seminato... Un pasticcio come quello che sto vedendo in questi giorni, con tutti che parlano male di tutti è una cosa senza precedenti al Milan. Eppoi hanno sbagliato a scegliere Ronaldinho, ma i miei consigli non li ascolta nessuno. E comunque il MIlan non può fare molto anche a gennaio: è una squadra che va rifondata. Io e il MIlan? Siamo stati molto vicini: era il settembre 2005 e mi hanno visto tutti a Palazzo Grazioli, mi ha chiamato Berlusconi e ci ho parlato. Mi disse: ti porto al Milan, ne avrebbe parlato con Galliani. Poi sapete come è andata, poche settimane dopo è scoppiata Calciopoli...»

IO, ANTONIO E ANDREA - Gli chiedono di Montezemolo, a Sportitalia, dei paralleli tra la vicenda Juve-Caciopoli e Benetton-Briatore. Lui svicola: «No comment. Montezemolo fa parte della Famiglia Agnelli. Anche io e Giraudo facevamo parte. Dico solo che io e Giraudo volevamo Andrea in Consiglio d'amministrazione perché lui capisce di calcio. Non è stato mai messo in Consiglio e noi due abbiamo pagato l'accostamento ad Andrea Agnelli: noi eravamo un'espressione della famiglia. Se l'ad è GIraudo, se il presidente è Grande Stevens vuoi che la famiglia non sapesse niente?»

ETICO E SOLLETICO - Moggi ce l'ha pure con De Laurentiis. «Non trovo etiche le esternazioni di De Laurentiis, specie quelle che hanno defenestrato Donadoni prima di una partita: certe delegittimazioni non vanno bene. Il contratto di Totti? E' l'immagine della Roma, avrà anche problemi fisici, ma è un premio alla carriera».

CASSAN-ONE - «Cassano? Lippi non ha problemi personali con Antonio, c'è qualcosa che tra i due non ha funzionato. Io Cassano lo prenderei sempre nella mia squadra, lui è il miglior assist-man ma se gioca trequartista fa centravanti ed ispiratore. Ma Lippi cerca anche grandi uomini. Lippi e Capello? Marcello mugugna su tutto poi ti dice sì, Capello dice sì e basta. Gasperini è uno di quelli che sanno tanto di calcio prima durante e dopo».

fonte: tuttosport.com
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Juve, si avvicina l'addio di Cobolli

Elkann cambia: Blanc diventa presidente e accorpa temporaneamente tre cariche: il manager francese sarà anche ad e dg. L’ufficialità potrebbe arrivare nei prossimi giorni con la lista del nuovo Cda

TORINO, 6 ottobre - Dopo tre anni e tre mesi vissuti pericolosamente, potrebbe finire l’avventura da presidente juventino di Giovanni Cobolli Gigli. Il suo posto verrà preso da Jean Claude Blanc che accorperà, probabilmente solo per un breve periodo, le tre cariche più importanti della società (presidente, appunto, oltre a quelle già ricoperte di amministratore delegato e direttore generale). L’indiscrezione, che da qualche giorno circolava negli ambienti bianconeri, ieri ha trovato qualche importante riscontro, anche se non ancora l’ufficialità. Quella dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando John Elkann stilerà la lista definitiva del nuovo Consiglio d’amministrazione della Juventus. La data prevista per la pubblicazione dell’elenco (che deve essere esaminato dagli azionisti in vista della sua approvazione il 27 ottobre in occasione dell’assemblea) è quella del 12 ottobre, ovvero lunedì prossimo, ma non è escluso che una comunicazione ufficiale non esca prima dagli uffici della Exor, dove la decisione è stata maturata.

DAL 2006 - Cobolli era diventato presidente il 29 giugno del 2006, nel pieno della bufera di calciopoli, il dirigente di area Fiat (un passato ai vertici della Fratelli Fabbri e alla Rinascente) ha gestito il momento più difficile dell’intera storia juventina. Il complicato e controverso processo sportivo che alla fine ha condannato la Juventus alla serie B (con la sottrazione di due scudetti); la spinosissima questione del ricorso al Tar, mai fatto dalla società, per questo finita (Cobolli in testa) nel mirino di una frangia dei tifosi: infine il durissimo periodo della risalita: il presidente, negli ultimi tre anni, ha certamente vissuto momenti che non è esagerato definire drammatici. E per questo è stato molto apprezzato dalla proprietà, che sapeva della difficoltà di coprire quel ruolo in quel particolare contesto storico. Adesso, però, inizia un’altra era e, a quanto pare, la proprietà ha deciso che Cobolli ha finito la sua.

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Juve, dopo la pausa tornerà Sissoko

Salihamidzic ha voglia di tornare e si cura a Monaco
PALERMO, 5 ottobre - Ieri all’ora di pranzo, mentre la squadra stava ultimando la rifinitura in vista dell’appuntamento serale contro il Palermo allo stadio Barbera, Hasan Salihamidzic e la moglie Esther erano a Caselle, pronti a imbarcarsi sull’aereo che li avrebbe portati a Monaco di Baviera. Il bosniaco della Juventus, ancora fermo dall’infortunio patito alla prima giornata di campionato a causa di una ricaduta, è volato in Germania per curarsi. Il centrocampista è alle prese con una fastidiosa infiammazione al perone: a Genova è ritornato in panchina, anche se non era al massimo della condizione, ma durante il riscaldamento pre partita si è di nuovo bloccato e ora ha approfittato dei due giorni di riposo concessi da Ciro Ferrara (la ripresa è fissata per mercoledì) per un consulto con il professor Wolfarth Muller.

MOMO C’E’ - Neppure la sosta di quindici giorni però lo restituirà al tecnico bianconero: i tempi di recupero si sono ulteriormente allungati e per vederlo in campo occorrerà aspettare almeno altre tre settimane. Dei cinque infortunati in casa Juventus, lo stop al campionato sarà salutare soltanto per Momo Sissoko, che ormai è guarito dall’infiammazione intraossea al quinto metatarso del piede sinistro e il cui rientro dopo oltre sette lunghi mesi è fissato proprio con la gara contro la Fiorentina (sabato 17 ottobre), e per Claudio Marchisio, rimasto a Torino per un affaticamento muscolare dopo essere stato impiegato fin qui in tutte le otto partite disputate dalla Juventus.

ESAMI PER ALEX - Niente da fare, invece per Alessandro Del Piero. Il capitano è a riposo dopo la distrazione all’adduttore sinistro rimediata giovedì durante la partitella in allenamento. Anche per lui si tratta di una recidiva in un’inizio stagione che lo ha visto sempre al palo (finora ha giocato appena 6’ contro il Bologna): dovrà stare fermo una settimana, giovedì o venerdì sarà sottoposto a una nuova ecografia e, a seconda dell’esito, si deciderà quale tipo di lavoro svolgere per il recupero. Comunque vada, il suo rientro slitterà a novembre. Prognosi più clemente per Tiago (venti giorni), che si è infortunato contro il Bayern nei pochi minuti in cui è rimasto in campo, nella partita che ha segnato il suo rientro dopo un precedente problema muscolare: gli esami hanno accertato un edema post traumatico al bicipite femorale sinistro. Convocato in nazionale, dovrà rispondere alla chiamata anche perché in Portogallo sono convinti che potrà recuperare almeno per la seconda partita.

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Juve, un esterno per gennaio

Rafinha, Beck, Miguel, Maggio e Motta: cinque soluzioni per aiutare Ferrara. Il jolly è Aguirregaray

TORINO, 6 ottobre - Ecco cosa ha lasciato in dote la trasferta palermitana alla Juventus: zero punti, alcune critiche, diversi spunti di riflessione. Tra questi, spiccano le valutazioni in merito alle carenze evidenziate sin qui in difesa e in particolare sulla fascia destra dove Zebina è finora apparso discontinuo anche a causa delle incerte condizioni fisiche e Grygera, non sempre all’altezza della situazione. Ergo, nelle menti dei dirigenti bianconeri comincia a farsi varco la convinzione che un intervento mirato, in quel ruolo, sia urgente oltre che auspicabile. E’ partita la ricerca di un terzino destro che sia abile in fase di copertura (alla Grygera) ma anche in fase offensiva ( alla Zebina).

IN GERMANIA - O meglio, la ricerca era già partita ma a questo punto il laterale destro passa da “bene di lusso” (quasi superfluo, da cercare in prospettiva futura) a bene di necessità: laterale destro, quindi, da inserire nell’organico di Ciro Ferrara già e gennaio e per il quale diventa possibile aumentare il budget di spesa rispetto alle previsioni iniziali. Resta di conseguenza d’attualità il nome dell’under 20 uruguaiano Matias Aguirregaray, in forza al Penarol e sponsorizzato da una vecchia conoscenza bianconera come Montero. Tuttavia, nel novero dei papabili si inseriscono anche giocatori più affermati, più esperti, già testatI in ambito europeo. Come Márcio Rafael Ferreira de Souza, alias Rafinha, ad esempio. Il 23enne brasiliano, in forza allo Schalke 04, è stato seguito dalla Juventus sino agli ultimi giorni della campagna acquisti estiva, con tanto di indiscrezioni - dalla Germania - che riferivano l’esistenza d’un accordo già trovato. I fatti hanno smentito tali indi*screzioni, ma l’interessamento della Juventus era cosa certificata. Ora Rafinha è invece dato molto vicino al Milan, tuttavia le vicissitudini in cui versano i rossoneri - con il rischio esonero che incombe su Leonardo *lasciano aperta l’eventualità di un cambio di programma, nonché lasciano aperti spiragli per un (re)inserimento bianconero. Sia pure tenendo presente che non sarà facile convincere i dirigenti del club tedesco a liberare il forte terzino destro (ma in grado di giocare anche a centrocampo) a gennaio. Sempre in Bundesliga, c’è un altro telento su cui la Juventus sta imbastendo approfonditi ragionamenti: Andreas Beck dell’Hoffenheim, classe 1987 ma già nel giro della Nazionale tedesca, con la quale ha collezionato 3 pre*senze. Il fatto che per lui siano in lizza i club più blasonati d’Europa dà l’idea della caratura del giocatore, per*fetto mix di potenza fisica, velocità e qualità tecniche.

fonte: tuttosport.com

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Rafinha è dall'anno scorso che si parla... secondo me arriverà lui.
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