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Predefinito Il limite genetico - 15-11-2007, 12:04 PM

Il limite genetico


Nel mondo della palestra ci sono delle frasi che hanno di mistico, pronunciate con tono reverenziale: "ma quale sarà il mio limite genetico?", "credo di aver raggiunto il mio limite genetico", "lui è dotato geneticamente", "io non sono dotato geneticamente".

Ma cosa è questo limite genetico? Affronterò in questo difficilissimo articolo da religione post-nucleare uno dei temi classici della fenomenologia della palestra. Perchè, incredibile per chi è stato sempre e solo un palestraro, solo nel mondo del bodybuilding la "genetica" è così tanto considerata, quanto cagata di striscio negli sport in generale. Perchè? Non so se la mia risposta vi piacerà, ma, intanto inizio a scrivere.

Iniziamo con una bella definizione, altrimenti… di che si parla? Dell’aria fritta? Come mi faceva notare il mio prof di Analisi 3, chi non riesce ad esprimere in maniera sintetica un concetto, non lo ha compreso.

Proviamo ad improvvisare. Le "potenzialità genetiche" in palestra sono quelle caratteristiche individuali che risultano favorevoli al raggiungimento dei nostri obbiettivi. Che sono, banalmente, essere più forti, più grossi e più definiti.

Il "limite genetico" è da interpretarsi come raggiungimento dei massimi obbiettivi possibili in relazione alle nostre caratteristiche individuali.
Dire "lui è geneticamente dotato" significa che le caratteristiche del suo pene sono superiori alle mie…. ah ah ah no, questa è la definizione del mio complesso di inferiorità nei confronti del mondo, anche se la frase virgolettata mi ha sempre fatto sorridere. Infatti, la analizziamo con calma più avanti…

Il passo successivo dovrebbe essere definire quali sono le caratteristiche genetiche favorevoli ai nostri obbiettivi. Altrimenti, ancora, di che si parla? Sempre dell’aria fritta? Ne elenco un po’ scrivendole in modo da poter dare ad ogni voce un voto da 1 a 10, indicando con 0 l’assenza della caratteristica, con 10 la presenza estrema di questa caratteristica. Questo giochetto si chiama "normalizzazione", e mi serve per fare un po’ di disegnini.

Vediamo…
  1. Avere molte fibre bianche ipertrofizzabili
  2. Avere delle inserzioni muscolari che creano leve articolari favorevoli
  3. Avere ventri muscolari che si estendono fino alle inserzioni muscolari
  4. Avere tendini, legamenti e tessuti connettivi resistenti
  5. Avere gli ormoni anabolici elevati stabilmente
  6. Capacità di sopportare volumi di lavoro
  7. Capacità di sopportare intensità di carico
  8. Capacità di reclutamento, coordinazione intermuscolare e intramuscolare
Ne possiamo mettere molte altre, anzi, aggiungetele voi. A questo punto, possiamo sbizzarrirci nel fare un po’ di grafici (non voglio che mi diciate che sono complicati, perchè li ho visti anche in Pro Evolution Soccer 6 per PS2, un videogioco che possono fare anche i ratti decerebrati dato che si usa il sistema neuro-vegetativo a livello spinale).

Sulla base di quanto ho scritto, provate a darvi un bel voto da 1 a 10, poi mettete il risultato in questa forma


Il disegnino è carino perchè dà graficamente un’idea di come siete. Potete usarlo per fare scena in qualche discussione sui pesi. Perciò uno sfigato hardgainer e un easygainer illuminato dalla Luce del Signore avranno un profilo del genere:


Non sto a dire chi è lo sfigato e chi è l’ariano con gli occhi azzurri perchè mi sembra chiaro. Allora… afferrato il concetto? Ognuno di voi nasce con un patrimonio di potenzialità che vi renderà più o meno adatti a sviluppare il vostro fisico. Inutile lottare contro ciò che la Natura non vi ha dato, rassegnatevi.

In tutto questo, c’è un piccolo particolare che io ho volutamente trascurato e che sempre trascurato, ma involontariamente stavolta, inconsciamente.
Le caratteristiche che ho indicato, ma anche tutte le altre che voi potete indicare e mi ci gioco il mio set di pesi da 20Kg (10 dischi), non sono misurabili nella pratica dei fatti. Ripeto: non-sono-misurabili.

Qualcuno di voi conosce la sua percentuale di fibre ipetrofizzabili? Oppure conosce il suo profilo ormonale completo? Nessuno lo sa, e anche se si sapessero certe cose, dovete considerare TUTTE le caratteristiche nel globale. Molte cose scritte sono correlate in maniera debole, creando interazioni complesse: un mesomorfo puro avrà tante fibre ipetrofizzabili e diventerà grosso facilmente, ma anche con molto grasso. Chi sopporta bene il volume di lavoro regge meno l’intensità di carico. E così via.

Le caratteristiche genetiche esteriori che andiamo a registrare non sono perciò indipendenti, aumentando la complessità.

Se perciò una cosa non è registrabile a priori è facile dare dei giudizi sbagliati. Considerate anche il fatto che una "potenzialità" è, appunto, quello che dice la parole: un qualcosa di inespresso e che invece va estrinsecato. Per fare questo, ci vuole del tempo. Voi potete pensare di essere un hardgainer, quando invece siete un easygainer. Semplicemente, non date tempo alle vostre potenzialità di esprimersi, passando dalla spezzata interna a quella esterna.

Il problema è che voi siete osservatori di un esperimento che ha voi stessi come cavia. Ma per eseguire questo esperimento in maniera corretta dovreste clonarvi in tanti altri voi stessi e far allenare ogni clone in modo diverso. Ogni clone raggiungerà un dato limite, e il limite dei limiti (o una media di questi o quello che volete) è dato solo dalla vostra genetica.

Dovete, cioè, eliminare la variabile allenamento/ambiente per lasciare solo quella data da voi stessi. Ma, a meno che non siate parenti dell’Agente Smith, è difficile che possiate eseguire questo esperimento…
Risulta, pertanto, che possiamo solo supporre quali siano le nostre attitudini genetiche alla palestra, ma non avere la certezza di quello che diciamo. E "supporre" è una parola che molte volte è sinonimo di "dire stronzate".

Abbandoniamo per un attimo la palestra e andiamo in una pista di atletica, di pattinaggio, in una piscina, in una palestra di ginnastica. Limite genetico e tutto il resto sono cose che non vengono mai nominate, non fanno parte del patrimonio collettivo culturale di questi posti. Il motivo è banalmente semplice. Chi fa sport… compete, gareggia. Finalizza l’allenamento a un momento di confronto. E’ automatico che vadano avanti oltre un certo livello quelli che "rendono", perciò c’è una selezione che porta chi non è "dotato" automaticamente fuori dal gioco. E’ triste, ma è così. E’ l’elemento prestativo che fa da selezione, come quando da piccoli mettono in porta quello che gioca peggio nelle partitelle fra ragazzini.

Nessuno, in un ambiente sportivo, dirà "sì ma lui è forte perchè è dotato". Ovviamente, ci sono tutte le eccezioni del caso, come quelli forti che si allenano male e fanno rabbia a chi deve sputare sangue per arrivare a certi livelli, ma più il livello è elevato, meno la genetica è importante, perchè già a livello regionale sono tutti "dotati" e quello che fa la differenza sono altri elementi.

In palestra, invece, non essendoci un elemento di prestazione, è tutto più astratto e mescolato. Fatto sta che c’è la fissa della genetica. E, notate, sempre in termini negativi. "Lui è dotato", "io sono un hardgainer", "lui ha molte fibre veloci", "io ho le gambe lunghe per fare lo squat", "lui è forte perchè ha il polso grosso", "io ho un metabolismo veloce e non metto su massa".

Poichè le caratteristiche genetiche non sono misurabili correttamente, è facile usarle in questo modo, in negativo. Perciò, mi spiace, questa storiella della genetica è solo una scusa, perchè viene SEMPRE usata in negativo quando si parla di se stessi, in positivo quando si parla degli altri. Forse questo è vero, ma forse no.

Alla fine, addossare alla genetica la responsabilità ultima dei nostri miglioramenti è un errore, proprio perchè noi stessi non sappiamo a pieno quali siano i nostri pregi e i nostri difetti, se non scoprendolo nel tempo. Puntare troppo sulla genetica significa non percepire invece gli errori che commettiamo nei nostri allenamenti. Se io penso di avere dei limiti genetici, ragionerò sempre come se questi limiti ci fossero, escludendo, perciò precludendomi, delle possibilità. Questo è sì un limite mortale…

Viceversa, chi è dotato, dovrebbe rendersi conto che quello che ottiene non è frutto del proprio sudore, ma della propria mamma e del proprio babbo. Perciò, anch’essi si auto-limitano, pensando che si stanno allenando nel miglior modo possibile. E che, come sempre succede, gli altri non ottengono perchè non si impegnano.

La chiara percezione delle proprie potenzialità è una dote che si apprende solo con una attenta analisi di se stessi, con un bel po’ di umiltà ma allo stesso tempo con una certa dose di autostima. Buttare via tutta questa roba sul limite genetico incrostata nel vostro retrocranio è l’inizio del miglioramento, questa è la mia opinione: se smettete di dire "io sono sfigato e lui è dotato", magari riuscirete a capire che il tizio è sì dotato, ma anche si allena meglio di voi. E, ripeto perchè anche di questo sono convinto, riuscirete a migliorare.

Per non annoiare con i soliti discorsi motivanti e ripetitivi McRobert-Style, vi parlo narcisisticamente un po’ di me.

Guardate la foto sottostante di questo essere geneticamente inferiore.


In questa foto avevo 15 anni, pesavo mi pare 60Kg, ero secchissimo e bianchissimo di carnagione. Non facevo ancora i pesi, ma, come la chiamavamo, "muscolazione". Quando iniziai a fare panca, l’anno dopo, usavo il bilanciere olimpico e i collari, cioè 25Kg.

Ero secondo voi portato oppure no? Avevo 9"1 sugli 80 metri, un tempo decente ma niente di particolare. Riuscivo a fare però 10 trazioni alla sbarra, anche se tutti dicevano che mi riuscivano perchè ero leggero. Direi molti limiti genetici.

L’anno dopo feci 11"1 sui 100 metri, un buon tempo ma niente di particolare. Nessuno avrebbe detto che avrei fatto 10"4 dopo 3 anni. Ma nè a me nè a nessun altro interessava la risposta alla domanda "ma quanto potrò fare?" e infatti, non se la faceva nessuno. Ci allenavamo e basta.


Qui, a 23 anni, massimale di panca con 130Kg. VI prego di notare il casotto di lamiera dove ci allenavamo, qualsiasi temperatura esterna ci fosse, dai -10 ai +35. La panca inclinata che si intravede ha stampata sopra una gazzetta dello sport del 1962…


L’anno dopo, massimale di squat (sicuramente parallelo eh) di 170Kg


Sempre lo stesso anno, a 24 anni, il mio record di stacco con 240Kg ad un peso di 72Kg. Per tornare in tema, la schiena è sempre stata il mio punto di forza. Posso dire che sono "dotato" su dorsali, erettori spinali, glutei e femorali. Non è per fare lo sborone, perchè viceversa non sono dotato nelle braccia.

Ho pensato per anni ed anni che 240Kg fosse il mio limite massimo in questo esercizio. Ho tentato i 250 tantissime volte, ma, anzi, non sono mai riuscito a rifare nemmeno 240Kg.

Esattamente 13 anni dopo, cioè un’infinità di tempo dopo, ho colpito i 250Kg. Un risultato incredibile. Non era il limite genetico, ma l’allenamento errato. Questa è la risposta. Mi sono allenato sempre male in relazione ai miei scopi. Tanto semplice quanto crudele.

C’è chi mi ha fatto notare che 240Kg a 72Kg di peso sono equivalenti a 250Kg a 78Kg di peso. Questo è perfettamente vero, ma ci sono sempre 13 anni di differenza. Ciò significa che a 24 anni avrei potuto fare 260Kg se mi fossi allenato in altra maniera. Perciò il limite non era quello nemmeno allora. Come è possibile, altrimenti, che a 37 anni sono stato più forte di quando ne avevo 24…

Perciò i limiti esistono, ma possono essere ben diversi rispetto a quello che si pensa. Non mi piacciono certe frasi, ma il concetto è che veramente se vi ponete voi dei limiti, allora questi limiti esisteranno. Quando le cose non vanno, invece, dovete sempre pensare a dove sia l’errore, la valutazione sbagliata, piuttosto che al fatto che più di così non potete ottenere.
240Kg di stacco sono un valore tale da potersi tranquillamente ritenere un limite oggettivo. Avrei potuto mollare tutto e accontentarmi, gloriandomi con gli amici dei bei risultati dei tempi che furono. Invece no, io su questo sono molto determinato (come sempre, nelle cose che mi interessano, altrimenti sono sempre apatico, pigro e indolente)

C’era qualcosa che non andava. Infatti, il limite si è adesso spostato. Sarà definitivo? To be continued…


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