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All the Truth Member
Messaggi: 5,833
Data registrazione: Aug 2010
Età: 45
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Perchè non riesco a seguire una dieta?Ciao Desp, ho letto il tuo thread appena l'hai scritto, quando ancora non vi aveva risposto nessuno. Un po' perché ultimamente non ho la testa, un po' perché l'argomento è delicato, non sapevo se risponderti o no. Ieri sera volevo mandarti un sms per dirti che cmq avevo letto e non ti avevo tralasciata volontariamente. Però non mi sembrava abbastanza, perché io a differenza di Luis o altri ti conosco e un su certe cose abbastanza bene. Appena ho visto questo thread mi sono cadute le braccia. Il loop ricomincia ho detto, cazzocazzocazzo. Ho pensato a me che OGGI non riesco nemmeno minimamente a rispettare QUEI canoni malati autoimposti di 2 3 anni fa e sotto sotto me ne dolgo, sai la forza e determinazione che un annetto fa, quando mi iscrissi, dicesti di invidiare? Beh forse è vero, io sono costante nell'allenamento, se ho molta fame mi mangio più verdure (Stamani alle 6.30 ero nell'orto per cogliere le fragole per fare un frullatino fresco, ovviamente non per me, troppo godimento farlo con il latte intero che è l'unico latte che ho in casa ... insomma mi sono colta un pomodoro e l'ho mangiato in casa prima di tornare un po' a letto, perché avevo già fame, e ieri sera avevo mangiato la pizza, non avevo digiunato. Però costa molta fatica far così.), ma nonostante questo la fame cui mi sono esposta nel tempo fa' sì che io non sia mai soddisfatta della mia compostezza alimentare diciamo così. La costanza nell'allenamento pure, avendo passato periodi ossessivi, non mi fa' sentire a posto. Come vedi ultimamente ho diminuito i carichi perché sento dolore e spossatezza in caso contrario, ma vorrei far di più.A cosa serve questo? A dirti che anche tra chi TU vedi super costante super cyborg c'è quello che si sente mezza merd@ come ti senti tu. Quote:
Hai mai pensato che forse non segui una dieta perché sai dentro di te di non averne bisogno? Io ne avevo bisogno da preadolescente e l'ho seguita. A 28 anni ero mossa da quella super forza disfunzionale che aveva la data di scadenza come è logico che sia (ma io non lo sapevo). Tu in fondo sei sempre stata magrissima, stanca cronica, hai raccontato più volte che eri la piccola da curare perché fragile e delicata. Questo mi riconduce al discorso di Veleno che trovo di una lucidità e correttezza a dir poco sorprendenti. Quote:
Vel, te lo devo dire. La mia stima nei tuoi confronti come utente è sempre stata alta, lo è stata anche quando hai scritto idee estreme (non vi sarebbe stato il motivo per il contrario, ma l'ho ribadito perché a volte qualcuno ci stima solo perché la pensa come noi, invece si stima una testa per come ragiona), ma dopo questa riflessione devo dire che secondo me hai espresso un concetto chiave. Desp, leggiti attentamente quello che scrive Vel. Soprattutto trovo illuminante l'esempio sui compagni di classe. Io ero tra i primi... ricordata (me l'hanno ripetuto poi dopo anni) da tutti i miei compagni come la perfetta, mi chiamavano vocabolario alle medie, alle superiori ero il punto di riferimento e all'università tutti volevani i miei appunti. Laureata vecchio ordinamento, 4 anni più tesi di 9 mesi, con il max, laureata in corso a 23 anni. Però Desp... è faticosissimo essere la prima in tutto, nello studio e nella vita. Per essere ligia al mio ruolo non ho vissuto per molti anni. E poi anche io sono scoppiata. DCA e tutto il resto. Quindi, come vedi, anche chi si pone standard altissimi e raggiunge tutti gli obiettivi che si è posto (pensa che al IV esame presi un 26, non avevo frequentato e il prof non volle darmi che questo per me votucolo. Uscii dall'aula in lacrime, promettendo a me stessa che da quel momento in poi non avrei preso MAI meno di 28 e che cmq la mia media di presentazione alla laurea avrebbe dovuto essere molto vicino al 110, mi concedevo un 108 per poi avere il max in sede di discussione di tesi. A ogni esame facevo il calcolo, media * 11 / 3 per vedere quale media dei voti avrei dovuto mantenere in futuro per raggiungere l'obiettivo. Era un'ossessione. Non molto dissimile dal calcolo delle calorie. Dal pesare la pera con la buccia poi sbucciata poi pesarne solo la buccia poi ripesare la pera poi la pera con la buccia tolta ma insieme poi fare la sottrazione... e intanto Andrea che era a pranzo con me magari aveva già bevuto il caffè e era sul divano a rilassarsi. E io pesavo la pera ) non è così sereno. E se fonda la sua autostima su quello e poi fallisce, allora deve ricostruirsi da capo.Io ho vissuto tutto. E non è stato bello. Dopo il fallimento diciamo del personaggio SuperVale (che però era amata in modo più sincero e meno timoroso dagli altri, che finalmente mi vedevano umana), ho passato per filo e per segno la fase descritta da Veleno. Se non potevo eccellere nei meriti, allora potevo diventare la malata, la sottonutrita sempre debole piccola piccola sempre triste bisognosa dell'aiuto di tutti, la bambolina fragile che una volta era una ragazzona taglia 46 che vinceva gli amici a braccio di ferro e parlava 3 lingue come fossero la sua. Invece, dopo aver visto che la vita fuori casa era schiacciante per le mie aspettative di riuscita (non potevo accettare di non essere subito bravissima a stirare, pulire, preparare pasti gustosi per il palato del mio ex, ecc), sono crollata e sono diventata una larva. Però Desp, io sotto sotto ero fiera di essere guardata con spavento dalle persone mentre giravo per la mia città, io NON volevo essere normale. Io ero lo scheletrino tutto vene, ero comunque freak in un modo o nell'altro, con in più l'aggiunta di far preoccupare familiari e amici stretti. Wow! Era anche meno faticoso rispetto all'altro ruolo. Però a un certo punto, visto che la cosa era estremamente disfunzionale e comunque io mi aggrappavo agli altri come specchio per affermare me stessa, è venuto il momento di farla finita anche con questo. Ho accettato in certi ambiti, lo sto faticosamente accettando in altri, che non si può essere sempre o perfettamente bravi o perfettamente fallimentari. Allo stesso modo magari sotto sotto tu hai bisogno di attenzioni e amore senza che tu te ne accorga veramente, perché non te ne danno a sufficienza o, molto più probabilmente, perché non te ne danno nella maniera che tu vorresti, che è ben diverso. Non so darti la formula magica. Semplicemente volevo comunicarti che spesso è nero il muro che tu dipingi di nero, e che i muri splendenti degli altri gli altri stessi li vedono urgentemente necessitanti una bella imbiancata. ![]() |
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All the Truth Member
Messaggi: 2,699
Data registrazione: Aug 2009
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Quote:
Anche io ero una secchiona brava a scuola, secchiona atipica come atteggiamento perchè ero disordinata e casinista, però alla mia media ci tenevo molto e studiavo molto per mantenerla. All'università non ero precisa in modo maniacale come te, e infatti non mi sono laureata in corso, ma anche io sono stata abbastanza perfezionista da rifiutare un 27 in un esamucolo orale, e non mi sentivo mai pronta abbastanza. Può essere che quando ci siamo accorte che per essere "brave" e avere soddisfazioni nella vita non bastava aver azzeccato qualche compito in classe sia scattata la frustrazione, perchè le aspettative rimangono alte ma non ci sono più le gratificazioni dei voti... Cazzo, che avesse ragione quella prof amica di mia madre che diceva "I 2 fortificano l'animo, non i 7 e gli 8?" ![]() |
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