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Originariamente inviato da Yashiro
Purtroppo la sofferenza affrontata da soli è peggiore della sofferenza stessa...
Mi spiace per tua nonna, e capisco la tua rabbia per l'ingiustizia di dover vedere i suoi figli quasi dimenticarla. Lungi da me dal giustificarli, ma spesso è l'ingiusto ciclo della vita. Un figlio quasi mai ama un genitore come un genitore lo ama. Ed è spesso così...un figlio si fa una vita ed una famiglia, e diventa quella la sua famiglia. Quella da cui arriva diventa secondaria, e tutte le energie finiscono in quella che ha formato con il partner. Egoisticamente si tralasciano le origini, ci si dimentica della riconoscenza dovuta alla famiglia che ti ha cresciuto; è un istinto molto primordiale, l'animale adulto abbandona la madre e non torna più indietro.
Se tu ami tua nonna, dimostralo: stalle vicina, specie ora nella sofferenza che si avvicina. E non mostrarle la tua compassione per la malattia, ma trattala come hai sempre fatto, falle sentire la tua vicinanza come sempre. Non c'è niente di peggio che sentirsi circondati dai cari per la sola compassione e pena... Dalle il tuo amore sincero, lo apprezzerà di cuore.
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Per me no, forse per una questione di emancipazione tende a mascherarlo, non ha atteggiamenti espliciti come i genitori.
Ma per me tra genitore e figlio ci può essere la stessa forza e sentimento, la differenza grossa sta nel sacrificio. Difficilmente un figlio darà quanto un genitore ha dato per crescerlo.
Da giovane non posso parlare molto sull'argomento, ma credo che l'unico motivo per cui un figlio può "dimenticare" o mettere da parte i genitori è quando sarà a sua volta padre e le sue attenzioni saranno focalizzate sulla nuova famiglia.
Non dico che sia giusto nei confronti dei nonni, ma alla fine quello che hai ricevuto in qualche modo lo restituisci...però a qualcun altro.