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Predefinito Veleno - 22-05-2010, 07:11 PM

Veleno


Mi sto avvelenando nello spirito, è un bel pò che non trovo più piacere a fare un cazzo. Questo sistema di vivere mi sto logorando e spegne ogni mio entusiasmo.

Mi viene in mente "caro il mio franceco" di ligabue (che sto ascoltando) perché in sostanza non avrei nulla per cui lamentarmi, ci sono legioni di persone che hanno motivi migliori dei miei per lamentarsi eppure non lo fanno.

Mi sta stancando tutto, non ho più energie per fare niente... alzarmi la mattina è un trauma indicibile anche se fisicamente sono a posto, proprio perché non ho nulla che mi sproni ad iniziare una nuova giornata che prevedo a priori (trovando conferma prima di dormire) che non è servita a nulla, altre 17 ore di coma vigile che fanno solo volume in una esistenza.

Lavoro in proprio, io e mio fratello siamo soci della ditta di mio padre, che continua a sbandierare che comandano i giovani invece con lui è una lite furiosa dopo l'altra. Non si può parlare con lui, è uno a cui va il sangue alla testa solo se non la pensi come lui, qualsiasi opinione diversa dalla sua è sbagliata e solo in attesa di confutazione. A ben guardare non decido un cazzo, né io né mio fratello, e non ci si può nemmeno adattare a pensare come lui perché il suo metro è in continuo contrasto con il precedente. A volte si impunta su certe pignolerie ridicole accusando me di non saper lavorare non dandoci peso, altre lascia correre di quelle porcate di cui ci sarebbe da vergognarsi.

Mio fratello poi è sempre stato protetto da uno scudo spaziale, visto che ha cominciato qualche anno fa a lavorare è sempre stato esoerato dalla parte di responsabilità, verso la quale premevo di fargli far parte in vista del futuro che si è concretizzato; invece lui è ancora acerbo, e in casa continuano a sostenere questo ma se non gli si danno responsabilità non crescerà mai. Invece lui continua a pensare alle se 8 ore di lavoro e correre da sua morosa, che l'ha piuttosto rincoglionito... Altro argomento degno di nota sarebbe pure questo, visto hce i continui litigi furiosi trai due con insulti pubblici e calunnie avvelenano il clima in casa e mettono in apprensione patologica mia madre, salvo poi che per i due tutto passi e dimentichino tutto, ma in casa le cicatrici rimangono (e non ci pensa prima di portare i loro drammi in casa nostra).

In sostanza sono sempre io a dover mettere una pezza in questa cazzo di casa; due anni fa mia sorella e mio padre litigarono col sangue agli occhi (e volarono pure le mani in mezzo alle quali mi misi io per bloccare i pugni di papà) tanto che dovette fuggire di casa; qualche mese prima dovetti trattenere lo stesso dall'andare a far qualche pazzia nei confronti dell'ex di mia sorella, che l'aveva lasciata in malo modo buttandola fuori dalla casa in cui convivevano (e lui si era instaurato anche troppo nel nostro clima). Al lavoro le responsabilità toccano sempre a me, le rotture di palle pure, e quando c'è da guardare qualcosa che aveva deciso mio padre qualche tempo fa e su cui io non ero d'accordo ha il coraggio di rinfacciarmi "dovresti guardartele tu certe cose"....

E poi tutto il resto...una donna che ho amato disperatamente per 4 anni e che nonostante il suo apparente amore per me (che però non poteva concludersi in un rapporto) è scomparsa dopo averle scritto che non avrei più potuto continuare così. Forse non aspettava altro... Poi una fidanzata, un anno insieme e le tentazioni di altre donne, un paio di contatti di cui uno della peggior specie, che mi aveva fatto perdere la testa... lì lì per lasciarci, il pianto disperato mi ha fatto rinsavire e mi ha fatto capire quanto male le stessi per fare, gli eventi successivi che rivelarono la meschinità dell'altra donna, le notti passate torturato dai sensi di colpa (nonostante il perdono della mia ragazza non potrò mai scordare che le ho fatto male come non avrebbe mai meritato) e la ripicca dell'abbandonata che ha fatto leggere messaggi intimi che c'eravamo scambiati...

Troppo veleno, troppa rabbia...andando a ritroso ne avrei all'infinito da sviscerare, andando avanti pure. Tutto questo dolore mi sta portando all'insensibilità, all'apatia più assoluta per ciò che mi circonda.

Ormai nemmeno allenarmi mi entusiasma più. Dopo i risultati incredibili dell'anno scorso con record su record puntavo a quest'anno con grandi obbiettivi, tutti puntualmente falliti. La forza non solo non è migliorata, ma è nettamente inferiore ai miei vecchi record che ora sembrano irraggiungibili. La tecnica nonostante i miei sforzi sembra peggiorare invece di notare dei miglioramenti. Leggo critiche nei miei confronti (non qui) di bruttezza di stile con tanti bei discorsetti sull'onestà e sulla tecnica, da gente che s'è riempita di roba fino a farsi a pezzi e non potersi più nemmeno allenare e mi puntano il dito sostenendo che "a loro non la si fa" che quindi devo essere un bombato e che non si alza come faccio io (io però lo posso ancora fare, mentre qualcuno è talmente a pezzi che ha abbandonato). Mi alleno seguendo i fantasmi del me stesso dell'anno scorso ed il raffronto è impietoso. Eppure non è cambiato nulla, se non la mia testa. Non ho compagni d'allenamento, né sostegno in casa esistendo solo il calcio e mio fratello giocandolo viene seguito quasi ogni domenica dai miei che lo vanno a tifare. Quando facevo karate l'unico augurio era di mia made che con sguardo tormentato diceva "va a farti spaccare il muso, sai!" e visto con che apprensione mi era venuta a vedere in un paio d'occasioni le ho chiesto io di non venire più (mio padre mai visto). Quando parlo a tavola di qualche mio record di sollevamento gli unici commenti che si ergono sono gufate e imprecazioni; se un giorno dovessi mai infortunarmi seriamente probabilmente sbotterebbero perché il giorno che tanto attendevano è arrivato, perché per loro solo quello può essere l'epilogo. Nemmeno se fossi campione IPF avrei riconoscenza a casa.

Ho sempre fatto tutto con da e per me, ma il mio io si sta indebolendo sotto i colpi continui a cui sono sottoposto, e non basto più a riempire il mio vuoto. Sto andando a fondo, ma mantengo la faccia sorridente e vado avanti per inerzia anche se ci sono giorni in cui mi pianterei una palla in testa... Ma non importa, bisogna andare avanti. Sì, con quello che dicono i vecchi, perché avrei tanti progetti (tra cui produrre attrezzature da palestra) ma o mi sento chiudere la porta in faccia oppure mi si dice "vai" senza nessun sostegno.

Oggi dopo pranzo mi sono buttato sul divano, per i motivi di cui sopra mi sono alzato alle 5 e mezza... Over and out, vado ad allenacchiarmi un pò.
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