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M. EUROSUP 13-04-2011 12:47 PM

ok ma non ho capito perchè le ha buttate.

Il nesquik è un alimente dal sapore buono, quindi per me è un complimento.

quali sono le caratteristiche negative che l' hanno indotta a buttare il prodotto ?

Grazie

GundamRX91 13-04-2011 12:54 PM

In generale io preferisco utilizzare delle marche che riportino l'origine delle materie prime, in caso contrario preferisco usare delle marche note (straniere o italiane) in base alle opinioni degli utilizzatori.

Shade 13-04-2011 01:03 PM

Il discorso di Lupin non fa una piega, penso che sia quello che pensa la maggior parte degli utenti.......

Un'azienda per deputerei seria non può semplicemente dire "il nostro prodotto è buono" ma lo deve dimostrare se vuole farsi una certa "reputazione"..... Il modo per farlo è semplice: dichiarare la materia prima, mettere a disposizione analisi chimiche del proprio prodotto e fare una politica di vendita chiara e precisa (senza incongruenze).....
Questo è almeno quello che penso io, e rimanendo in Italia ci sono parecchie aziende che lo fanno, come anche alcune estere....... Quindi tra un prodotto "dichiarato" e uno di cui non posso sapere nulla, preferisco spendere un po di più ma sapere cosa ingoio......

Linus 13-04-2011 01:03 PM

In effetti non si capisce se il paragone col nesquick stia a significare che il prodotto non è valido come gusto e solubilità visto che il nesquck è solitamente ritenuto buono e solubile

Devilman 13-04-2011 01:14 PM

Quote:

Originariamente inviato da Linus (Scrivi 274263)
In effetti non si capisce se il paragone col nesquick stia a significare che il prodotto non è valido come gusto e solubilità visto che il nesquck è solitamente ritenuto buono e solubile


L'utente ha detto che non lo comprerà mai più, si capisce secondo te?

GundamRX91 13-04-2011 01:40 PM

Quote:

Originariamente inviato da Linus (Scrivi 274263)
In effetti non si capisce se il paragone col nesquick stia a significare che il prodotto non è valido come gusto e solubilità visto che il nesquck è solitamente ritenuto buono e solubile

Se per "buono" intendi il sapore allora la tua argomentazione e' quanto meno discutibile in quanto soggetta ai gusti personali di ognuno, invece se intendi che sia un buon prodotto non vedo ancora nessun tipo di argomentazione a dimostrazione della tua affermazione.

killbill 13-04-2011 03:23 PM

anche le whey al cacao della EAS sono dolcissime tanto da far schifo per chi non ama il dolce, e non c'è nessuna certificazione delle materie prima ma analizzandole ricordo che i parametri rispecchiavano quelli del sitoweb/etichetta.
Ricordo di averlo fatto pure con le whey all'80% della eurosup (la confezione da 900gr) e il risultato era soddisfacente, almeno per me...
Ora, certificazione o non, mi ritorna in mente quel posto di mao+watt che parlava proprio di queste certificazioni, o presunte tali, che non sempre sono sinonimo di garanzia..

Guru 13-04-2011 03:44 PM

Le scelte e le opinioni dei consumatori sono influenzate da tantissimi fattori.

Sicuramente è molto raro che un prodotto piaccia a tutti, perchè ognuno ha gusti diversi.

Ecco allora che la valutazione, che voglia concentrarsi su fattori più tecnici, va a basarsi su fattori oggettivi:

La provenienza e tipologia di materie prime.
La trasparenza nella comunicazione con l'utente
La correttezza dei rappresentanti di data azienda (intesi come dipendenti e titolari)
La mancanza di pubblicità altisonante e di claim eccessivi, quindi di promesse irrealizzabili o di riferimenti a studi distorti o inesistenti.

Poi, personalmente, valuto anche la composizione dei prodotti "mix", analizzando l'effettiva utilità/efficacia dei singoli ingredienti in riferimento a ciò per cui il prodotto si propone.
Per esempio possono esserci ingredienti a dosaggi infinitesimali che non possono sviluppare alcuna utilità o altri totalmente inutili o ancora non adatti per lo scopo ricercato.

Riguardo le proteine, come detto, non ci sarà mai un parere univoco, perchè non tutti le valutano in maniera tecnica.

C'è chi preferisce il buon sapore, poi la fonte è secondaria.
C'è chi vuol conoscere il nome della materia prima, le cerca totalmente prive di lattosio ecc, e magari le vuole neutre e senza dolcificanti.

A me il nesquik potrebbe piacere, ad altri stomacare.

Quindi è inutile dire "il mio prodotto è buono e se non ti piace è colpa tua", non è una forma di comunicazione che funziona, tanto più ora.

Sono anni che forniamo gratuitamente informazioni ai produttori su come migliorare la propria offerta, se siamo in tanti a parlare delle stesse cose ci sarà un perchè....o no?

Alcune aziende ci hanno dimostrato stima per quel che facciamo, purtroppo altre non hanno compreso l'opportunità offerta.....

Noi non lottiamo contro le aziende italiane, anzi!
Personalmente tendo a fidarmi di più dei controlli che si fanno da noi, ma sta anche alle aziende coltivare la propria credibilità, ed in questo spesso ci sono delle mancanze.

Detto ciò, io continuerò a valutare in maniera obiettiva sia i prodotti stranieri che quelli italiani.
E potete tranquillamente controllare che, negli anni, ho espresso dubbi e critiche in maniera uguale per entrambi.

WNC2 13-04-2011 03:44 PM

Quote:

Originariamente inviato da killbill (Scrivi 274299)
anche le whey al cacao della EAS sono dolcissime tanto da far schifo per chi non ama il dolce, e non c'è nessuna certificazione delle materie prima ma analizzandole ricordo che i parametri rispecchiavano quelli del sitoweb/etichetta.
Ricordo di averlo fatto pure con le whey all'80% della eurosup (la confezione da 900gr) e il risultato era soddisfacente, almeno per me...
Ora, certificazione o non, mi ritorna in mente quel posto di mao+watt che parlava proprio di queste certificazioni, o presunte tali, che non sempre sono sinonimo di garanzia..

o mamma mia, ancora con le "certificazioni"......

la "certificazione" che dici tu andrebbe definita "asserzione", cioè il marchio ASSERISCE di usare un qualche prodotto, CERTIFICARE una cosa è completamente un altro discorso

lupin III 13-04-2011 04:16 PM

Gia' dire di utilizzare una certa materia prima e fornire i certificati di analisi e' sintomo di chiarezza, sicuramente maggiore di chi si nasconde dietro un dito.
Inoltre in diritto si presuppone la buona fede, non la mala fede.
Ricordo peraltro che un simile raggiro costituirebbe reato...
In ultimo: Mao anni fa pubblico' persino gli odinativi e/o le bolle di consegna, dove era ben specificata la materia prima.
Questo e' un modo di agire trasparente.
In assenza di rassicurazioni circa le materie prime usate allora tanto vale optare per marchi famosi o per prodotti bulk.

WNC2 13-04-2011 05:03 PM

Quote:

Originariamente inviato da lupin III (Scrivi 274321)
Gia' dire di utilizzare una certa materia prima e fornire i certificati di analisi e' sintomo di chiarezza, sicuramente maggiore di chi si nasconde dietro un dito.
Inoltre in diritto si presuppone la buona fede, non la mala fede.
Ricordo peraltro che un simile raggiro costituirebbe reato...
In ultimo: Mao anni fa pubblico' persino gli odinativi e/o le bolle di consegna, dove era ben specificata la materia prima.
Questo e' un modo di agire trasparente.
In assenza di rassicurazioni circa le materie prime usate allora tanto vale optare per marchi famosi o per prodotti bulk.

bah io, sarà che ho 49 anni, di quello che dice la gente mi fido fino ad un certo punto e chi sbandiera millemila certificati ha la coda di paglia

i certificati di analisi, se ne trovano a decine su internet, chi mi garantisce che nel barattolo c'è quello che dice nel certificato? oppure il certificato dice proteina X ma se poi il marchio/contoterzista disonesto ci aggiunge zucchero, o magari taglia la kre-alkalyn (con certificato) con della creatina monoidrata?

Guru 13-04-2011 05:10 PM

In quel caso, come per qualsiasi frode, se ne risponderà in tribunale.

Ormai esistono le class action, e recuperare qualche migliaio di consumatori frodati non sarebbe difficile.

WNC2 13-04-2011 05:19 PM

Quote:

Originariamente inviato da Guru (Scrivi 274338)
In quel caso, come per qualsiasi frode, se ne risponderà in tribunale.

Ormai esistono le class action, e recuperare qualche migliaio di consumatori frodati non sarebbe difficile.

qualche "migliaio" di consumatori? forse pensi che siamo in USA..... :-)

in italia siamo circa 400 negozi specializzati, di molti ho più roba io sulla scrivania ora, che loro in tutto il negozio, la stragrande maggioranza dei marchi(etti) italiani non raggiunge il milione di euro di fatturato, qualcuno raggiunge i 4 forse 5, bruscolini.

teoricamente vero, praticamente impossibile.

in italia è quasi impossibile pure la pubblicità comparativa.

questo in italia è un mondo di "microbi" centinaia di minimarchi che vendono nelle 4 palestre attorno a loro, anche i marchi blasonati che sono sul mercato da anni fanno fatica, perchè combatti contro entità che sono talmente piccole che non riesci a far chiudere (chiudere nel senso commerciale della cosa)


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