Nel giusto noi o gli altri paesi??

**Guru** · 14-03-2008, 08:06 PM

Il Ministero della Salute fa bene a vietare certi principi.

Il problema nasce la dove un soggetto, senza prepararzione specifica, sfrutta il fatto che non ci siano più dogane, per acquistare fuori dal territorio nazionale, prodotti che può ignorare essere pericolosi.

Chi deve farsi carico di avvisare questi soggetti?

Il Ministero pubblica una lista con le erbe non ammesse, ma a parte la difficile individuazione delle risorse, non tiuene conto che chi vende gli integratori spesso usa termini non di uso comune per identificare le molecole adoperate.

Se non sei chimico come fai a sapere che c'è dentro?

E' vero, c'è anche la lista dei prodotti notificati, ma la lista è aggiornata con molto ritardo e la consultazione è nebulosa.

Servirebbe un presidio che educhi i consumatori e che li guidi nell'acquisto.

Dobbiamo anche tener presente che certi prodotti sono considerati affini agli stupefacenti, con conseguenti risvolti legali che abbiamo avuto modo di vedere con i sequestri che ci sono stati a carico di un noto importatore/distributore di integratori.

Serve che il Ministero si muova.

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Guru *Uncensored Magister* Messaggi: 25,331 Data registrazione: Jan 2005 Località: Kalepolis Età: 49	14-03-2008, 08:06 PM Nel giusto noi o gli altri paesi?? Il Ministero della Salute fa bene a vietare certi principi. Il problema nasce la dove un soggetto, senza prepararzione specifica, sfrutta il fatto che non ci siano più dogane, per acquistare fuori dal territorio nazionale, prodotti che può ignorare essere pericolosi. Chi deve farsi carico di avvisare questi soggetti? Il Ministero pubblica una lista con le erbe non ammesse, ma a parte la difficile individuazione delle risorse, non tiuene conto che chi vende gli integratori spesso usa termini non di uso comune per identificare le molecole adoperate. Se non sei chimico come fai a sapere che c'è dentro? E' vero, c'è anche la lista dei prodotti notificati, ma la lista è aggiornata con molto ritardo e la consultazione è nebulosa. Servirebbe un presidio che educhi i consumatori e che li guidi nell'acquisto. Dobbiamo anche tener presente che certi prodotti sono considerati affini agli stupefacenti, con conseguenti risvolti legali che abbiamo avuto modo di vedere con i sequestri che ci sono stati a carico di un noto importatore/distributore di integratori. Serve che il Ministero si muova.