io ho una triennale in economia presa in 2 e anni e mezzo con voto infimo ma mi interessava finirla il più presto possibile, poi mi hanno assunto subito e appena ho capito in che campo si dirigeva il mio lavoro mi sono fatto pagare dalla ditta un master.
La laurea a mio avviso è solo un biglietto d'entrata, poi quando sei nel mondo del lavoro e capisci veramente come gira (all'università non te lo immagini neanche lontanamente) puoi approfondire tutti gli argomenti che effettivamente ti servono |
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L'ossimoro più eclatante nell'ambiente universitario! :D |
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Chi, i gestionali? Ah sì...
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Ahah..ne ho visti tanti dire così...per poi prendere sberle per quanto riguarda la preparazione. Senza contare che il tuo atteggiamento di presunzione e ignoranza (ignorare=non sapere) la dice lunga. Passo e chiudo :)
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non so le vostre uni, ma l'unico decente corso di ing gestionale lo trovi al politecnico di milano/torino/..nelle altre facoltà l'unica cosa che traspare è un corso di ingegneria per accesso veloce al lavoro...per il resto i corsi più duri li ho visti in aerospaziale/edile un pò per la rogna delle materie e un pò per la lunghezza...
poi personalmente non saprei come inquadrare ing gestionale: logistica, project management..poi? che si studiano anche a meccanica... preferirei di più farsi una triennale di meccanica e poi specialistiche di gestionale o master di economia, sicuramente si lavorerebbe più ad ampio spettro... |
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quello che invece penso è farsi ing. meccanica/civile e poi specializzazione in management...sicuramente giova di più in fatto di preparazione globale.. |
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Non so come mai c'è questa leggenda che a gestionale si faccia economia..non è così. Si tratta piuttosto di applicare strumenti matematici e tecniche ingegneristiche ai processi produttivi. Economia c'entra proprio poco, salvo alcuni indirizzi specifici che effettivamente hanno poco a che fare con l'ingegneria. Comunque per dirti, nella mia facoltà la triennale è in comune con meccanica salvo 2 corsi di disegno e progettazione di macchine. |
A parte gli scherzi, per quanto riguarda la preparazione, io mi sono fatto l'idea che l'università, in proporzione agli anni passati a studiare ti faccia entrare nel mondo del lavoro con una preparazione piuttosto bassa, sia che tu sia uno studente modello o meno (sto parlando di ingegneria in questo caso). Se poi sei in gamba, nel mondo del lavoro te la cavi comunque e, mediante l'esperienza che si acquisisce, si riescono a imparare cose che all'università nemmeno pensi o affronti.
Mi piacerebbe proprio sapere che preparazione ho raggiunto in più rispetto al liceo scientifico, dopo ben 5 anni di studio a dover fondersi il cervello il più delle volte su cose totalmente inutili, quali serie di Fourier, equazioni differenziali, ecc. Ho conosciuto ingegneri con la media del 30 che di fronte a problemi pratici e reali erano inganfiti; che poi per lo studio fossero dei mostri non lo metto in dubbio. Poi, essendo ignorante, posso sempre sbagliarmi. |
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Per dirti a Brescia l'esame di Analisi a gestionale veniva fatto a crocette, a meccanica un po' diversamente. |
Da noi la gente cambia indirizzo per passare analisi: molti sono passati a elettronica, elettrica, meccanica stessa. Ho visto con i miei occhi ingegneri di blasonate facoltà (leggi: politecnici) non essere in grado di integrare oggetti tutto sommato abbastanza semplici proposti a delle prove parziali da noi, per dirne una.
Per il discorso della preparazione ulteriore fornita rispetto alle superiori, beh, non penso ci sia proprio paragone.. |
Liborio distruggici!
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E' troppo indaffarato a far accoppiare virus intestinali
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Traduzione italiana a cura di: VbulletinItalia.it
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