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alessandro 17-01-2013 08:15 PM

Laurea
 
Un'amica si è laureata triennale con valutazione
105/110
posso prodigarmi in complimenti o devo dirgli che è stata un pò asina ? :D:D

Acid Angel 17-01-2013 08:27 PM

Mmmhhh... in effetti non è un votone.
Se non le avessero dato nessun punteggio alla discussione il suo voto corrisponderebbe a una media di 28,6. Verosimilmente aveva una media tra il 28 e il 28,5 con qualcosa datole in sede di discussione.

La possibilità di farle i complimenti dipende da quanto lei sia scazzata da questo voto. Io presi un 26 al secondo anno e mi ripromisi che la mia media sarebbe stata al livello di un 110 e lode, quindi studiai sempre a fondo per mantenermi su quel livello. Alla tua amica interessava una cosa del genere? Se sì, allora non dilungarti in complimenti "affettati", altrimenti sentiti libero.

Insomma, se lei per prima se ne fregava del voto, allora dille ciò che vuoi, altrimenti sii cauto.

:)

alessandro 17-01-2013 09:02 PM

oh cazzarola.... mi sono perspicato con sms in complimenti entusiastici pensando che fosse un ottima votazione, dovevo temporeggiare.....porca miseria l'ignoranza

Acid Angel 17-01-2013 09:07 PM

Ma no figurati, ora non vorrei metterti l'ansia...
Però è la verità, in ambito universitario non rappresenta chissà che. Però magari lei ne è felicissima no? ;)

alessandro 17-01-2013 09:36 PM

Ma una laurea triennale come funziona ?
si discute una tesi ? Il professore fa domande su argomento a scelta ?

La laurea di 5 anni sono sicuro che si discute un'argomento specifico

Acid Angel 17-01-2013 09:42 PM

Io mi sono laureata quadriennale Vecchio Ordinamento nel 2004, ti dico quello che so...
Con la triennale (che non ha il valore di una vecchia quadriennale, è il primo step, poi ci vuole la specialistica) si fa' una mini-tesi (che poi spesso risulta lunga come una tesi vecchio stampo) e si discute davanti a una commissione, poi se qualcuno ne sa di più può intervenire...

vodka 18-01-2013 12:12 AM

Quote:

Originariamente inviato da Acid Angel (Scrivi 397284)
Io mi sono laureata quadriennale Vecchio Ordinamento nel 2004, ti dico quello che so...
Con la triennale (che non ha il valore di una vecchia quadriennale, è il primo step, poi ci vuole la specialistica) si fa' una mini-tesi (che poi spesso risulta lunga come una tesi vecchio stampo) e si discute davanti a una commissione, poi se qualcuno ne sa di più può intervenire...

Dipende anche dalle facoltà...so che per dire a economia (o affini) risulta una tesina nemmeno discussa.
In generale cmq le triennali...mbah. Tranne rari esempi non aprono al mondo del lavoro più del diploma (magari sbaglio, ma penso agli esempi di facoltà che ho in mente io) e sono giusto uno step prima della magistrale. Vedendole in questo senso e mettendo da parte l'orgoglio è di certo meglio un 105 in 3 anni giusti che un 110 e lode in ritardo, posto che il voto di quella laurea non è per nulla considerato durante la magistrale e in un CV fatta quella dopo si può tacerlo :)

Discorsi tattici a parte 105 è un buon voto, via, non è mica 99.

lawrencetb 18-01-2013 03:06 AM

Dipende dalla facoltà e da quanto ci ha messo.

Non è vero che non ha valore una triennale, io ad oggi ho rifiutato (a memoria) per lo meno sei offerte di lavoro diverse (alcune addirittura con inserimento immediato a tempo indeterminato).

PO-OL 18-01-2013 07:39 AM

Per le facoltà scientifiche è più di un buon punteggio, in quelle umanistiche si è nella media se non sotto

IcedTears 18-01-2013 12:01 PM

Imo hai fattto bene a farle i complimenti. Dai, in queste occasioni è poco educato dire "avresti potuto studiare di più" ;)

Poi anche facoltà o tempo impiegato sono relativi. Insomma, è sempre un passo importante che non tutti fanno (causa poco impegno, poco cervello o lavoro necessario...)

Quindi si dovrebbero fare i complimenti anche alle persone che impiegano il doppio degli anni necessari? Ovviamente si! La tenacia in situazioni avverse non è da tutti :p

greatescape 18-01-2013 12:04 PM

ma fagli gli auguri e basta è sempre una cosa bella ed un bel traguardo.
poi da 105 a 110 cavolo

alessandro 18-01-2013 01:35 PM

:DGrazie Greatescape e IcedTears, mi avete sollevato il morale.

Call 18-01-2013 02:47 PM

A prescindere i complimenti vanno fatti...

Poi il discorso di alto e basso è relativo: dipende dalla facoltà...in pratica ho potuto conoscere gente bravissima laureatasi con 90-95 alla triennale di ing gestionale, che tra le varie ingegnerie è quella più "leggerina". Salvo poi riprendersi alla grande in ambito lavorativo contro gente da 110 e lode, per il semplice fatto che: chi è bravo lavora!

Quindi a prescindere si fanno i complimenti, poi le valutazioni di alto e basso lasciamole fare al mercato del lavoro...sicuramente un giudice più competente.

orange 18-01-2013 02:53 PM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 397377)
Quindi a prescindere si fanno i complimenti, poi le valutazioni di alto e basso lasciamole fare al mercato del lavoro...sicuramente un giudice più competente.

:D

Call 18-01-2013 03:01 PM

Quote:

Originariamente inviato da orange (Scrivi 397378)
:D

:D

se non sei d'accordo puoi anche esprimere al tua opinione...

thunderstruck 18-01-2013 03:02 PM

io ho una triennale in economia presa in 2 e anni e mezzo con voto infimo ma mi interessava finirla il più presto possibile, poi mi hanno assunto subito e appena ho capito in che campo si dirigeva il mio lavoro mi sono fatto pagare dalla ditta un master.
La laurea a mio avviso è solo un biglietto d'entrata, poi quando sei nel mondo del lavoro e capisci veramente come gira (all'università non te lo immagini neanche lontanamente) puoi approfondire tutti gli argomenti che effettivamente ti servono

Andrew 18-01-2013 03:34 PM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 397377)
...ing gestionale...

:eek::eek:
L'ossimoro più eclatante nell'ambiente universitario! :D

Call 18-01-2013 03:46 PM

.

lawrencetb 18-01-2013 03:57 PM

Quote:

Originariamente inviato da Andrew (Scrivi 397394)
:eek::eek:
L'ossimoro più eclatante nell'ambiente universitario! :D

Beata ignoranza ;)

Andrew 18-01-2013 04:01 PM

Chi, i gestionali? Ah sì...

lawrencetb 18-01-2013 04:05 PM

Ahah..ne ho visti tanti dire così...per poi prendere sberle per quanto riguarda la preparazione. Senza contare che il tuo atteggiamento di presunzione e ignoranza (ignorare=non sapere) la dice lunga. Passo e chiudo :)

Call 18-01-2013 04:07 PM

non so le vostre uni, ma l'unico decente corso di ing gestionale lo trovi al politecnico di milano/torino/..nelle altre facoltà l'unica cosa che traspare è un corso di ingegneria per accesso veloce al lavoro...per il resto i corsi più duri li ho visti in aerospaziale/edile un pò per la rogna delle materie e un pò per la lunghezza...

poi personalmente non saprei come inquadrare ing gestionale: logistica, project management..poi? che si studiano anche a meccanica...

preferirei di più farsi una triennale di meccanica e poi specialistiche di gestionale o master di economia, sicuramente si lavorerebbe più ad ampio spettro...

Andrew 18-01-2013 04:08 PM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 397409)

poi personalmente non saprei come inquadrare ing gestionale: logistica, project management..poi? che si studiano anche a meccanica...

Se ti interessa a Brescia è chiamata scienza delle merendine :D, sempre per restare nella mia ignoranza.

Call 18-01-2013 04:16 PM

Quote:

Originariamente inviato da Andrew (Scrivi 397410)
Se ti interessa a Brescia è chiamata scienza delle merendine :D, sempre per restare nella mia ignoranza.

Quello che dico è che ing.gestionale sforna gente brava, ma tutto sommato poco inquadrabile.

quello che invece penso è farsi ing. meccanica/civile e poi specializzazione in management...sicuramente giova di più in fatto di preparazione globale..

lawrencetb 18-01-2013 04:26 PM

Quote:

Originariamente inviato da Call (Scrivi 397412)

quello che invece penso è farsi ing. meccanica/civile e poi specializzazione in management...sicuramente giova di più in fatto di preparazione globale..

Senza contare edile che è ormai alla stregua di archietettura, la tua potrebbe essere un'ipotesi valida se è il ramo economico a essere considerato.
Non so come mai c'è questa leggenda che a gestionale si faccia economia..non è così. Si tratta piuttosto di applicare strumenti matematici e tecniche ingegneristiche ai processi produttivi. Economia c'entra proprio poco, salvo alcuni indirizzi specifici che effettivamente hanno poco a che fare con l'ingegneria.
Comunque per dirti, nella mia facoltà la triennale è in comune con meccanica salvo 2 corsi di disegno e progettazione di macchine.

Andrew 18-01-2013 04:30 PM

A parte gli scherzi, per quanto riguarda la preparazione, io mi sono fatto l'idea che l'università, in proporzione agli anni passati a studiare ti faccia entrare nel mondo del lavoro con una preparazione piuttosto bassa, sia che tu sia uno studente modello o meno (sto parlando di ingegneria in questo caso). Se poi sei in gamba, nel mondo del lavoro te la cavi comunque e, mediante l'esperienza che si acquisisce, si riescono a imparare cose che all'università nemmeno pensi o affronti.
Mi piacerebbe proprio sapere che preparazione ho raggiunto in più rispetto al liceo scientifico, dopo ben 5 anni di studio a dover fondersi il cervello il più delle volte su cose totalmente inutili, quali serie di Fourier, equazioni differenziali, ecc.
Ho conosciuto ingegneri con la media del 30 che di fronte a problemi pratici e reali erano inganfiti; che poi per lo studio fossero dei mostri non lo metto in dubbio.
Poi, essendo ignorante, posso sempre sbagliarmi.

Andrew 18-01-2013 04:35 PM

Quote:

Originariamente inviato da lawrencetb (Scrivi 397414)
S
Comunque per dirti, nella mia facoltà la triennale è in comune con meccanica salvo 2 corsi di disegno e progettazione di macchine.

Con il nuovo ordinamento 270 può essere. Ma a volte lo stesso insegnamento viene svolto dai due indirizzi in maniera totalmente diversa.
Per dirti a Brescia l'esame di Analisi a gestionale veniva fatto a crocette, a meccanica un po' diversamente.

lawrencetb 18-01-2013 04:45 PM

Da noi la gente cambia indirizzo per passare analisi: molti sono passati a elettronica, elettrica, meccanica stessa. Ho visto con i miei occhi ingegneri di blasonate facoltà (leggi: politecnici) non essere in grado di integrare oggetti tutto sommato abbastanza semplici proposti a delle prove parziali da noi, per dirne una.

Per il discorso della preparazione ulteriore fornita rispetto alle superiori, beh, non penso ci sia proprio paragone..

Andrew 18-01-2013 04:56 PM

Liborio distruggici!

orange 18-01-2013 05:03 PM

E' troppo indaffarato a far accoppiare virus intestinali

LiborioAsahi 18-01-2013 05:38 PM

In merito a cosa?
Ragazzi è meglio che io non parli delle università italiane. E nemmeno di ingegneria (:D).

Posso solo dire una cosa estremamente scontata (affermazione che fra l'altro può rendermi imputabile di un brutto conflitto di interessi :D):
il voto non conta un emerito cazzo.
Il voto da una sommaria idea di quanto sei simpatico al docente, quanto il docente è capace/inetto nel valutare l'importanza di una data lacuna o cognizione, quanto sei prestativo/inetto in sede di esame rispetto alla mole delle tue conoscenze, quanto il tuo docente è di manica larga/stretta, quale è la difficoltà e come è calibrata la valutazione in un test nel caso fosse scritto etc. e poi sì, nel minestrone ci mettiamo anche quanto davvero vali in quell'ambito e la tua capacità di ragionare (sempre che non sia una pecca perchè potrebbe benissimo entrare in conflitto con quello che il docente vuole sentirsi dire-se fosse uno che accettasse solo il suo modo di ragionare o di chi ha insegnato a lui-mera pecora-:mad:).
Non è sempre così ma raramente non lo è. Logicamente per quanto posso aver notato io. Spesso la strutturazione di esami e delle conseguenti valutazioni è fatta ad minchiam e in funzione dei propri comodi, tanto da non rendere possibile l'equiparazione di voti di studenti dello stesso corso, figurarsi studenti di facoltà lontane.

Detto questo spero che gli stessi esami in tutta la nazione vengano unificati con cognizione e rigore scientifico. Dando una sanata (o segata) alle teste calde in docenza in giro per lo stivale che fanno troppo spesso i loro porci comodi.

IlPrincipebrutto 18-01-2013 05:59 PM

Quote:

Originariamente inviato da LiborioAsahi (Scrivi 397435)
Detto questo spero che gli stessi esami in tutta la nazione vengano unificati con cognizione e rigore scientifico.

Ti lascio uno spunto di riflessione.
In UK gli esami delle scuole superiori sono uguali in tutto il Regno, e sono fatti con dei test. All'esame lo studente si trova davanti una lista di domanda con alcune risposte possibili. Una sola e' la risposta giusta, e se si sbaglia risposta si perde un punto (quindi meglio usare l'opzione 'non rispondo' piuttosto che tirare a indovinare).
.
Dal punto di vista analitico, questo e' un sistema ottimo. I risultati di tutte le scuole sono comparabili, tanto che uno degli appuntamenti annuali dei giornali inglesi e' la pubblicazione dei risultati delle scuole, con media totale, per materia, per sesso.
.
Le scuole con il punteggio piu' alto sono spesso quelle che poi mandano piu' studenti a Oxbridge (dove pero', la selezione si fa con i colloqui a voce).
.
C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.
.
La realta' e' che il problema della valutazione del valore di uno studente e' molto ostico, e non si presta, secondo me, a soluzioni semplicistiche, ne' in senso tecnico ne' in altro senso.
.
buona serata.

gian90 18-01-2013 06:37 PM

se è un professione sanitaria il voto è relativo...conta quello che sai fare visto che è professionalizzante...
Inoltre coi ritmi tirocinio/lezioni è difficile avere medie alte..
senza contare le differenze tra università (abissali)!

greatescape 18-01-2013 06:45 PM

Quote:

Originariamente inviato da gian90 (Scrivi 397455)
se è un professione sanitaria il voto è relativo...conta quello che sai fare visto che è professionalizzante...
Inoltre coi ritmi tirocinio/lezioni è difficile avere medie alte..
senza contare le differenze tra università (abissali)!

in molti campi poi conta come ti sai muovere e non il voto accademico, anche se ti dà la possibilità di poter entrare in certe realtà.
se sei avvocato pure con 110 e lode e poi non sai fare il tuo lavoro non vali niente.
però magari qui in italia molti che comandano poi alla fine fanno fare tutto a quelli che hanno sotto prendendone i meriti.
che poi si vede quando uno non è capace a gestire una squadra.

Acid Angel 18-01-2013 06:55 PM

Sono completamente d'accordo con le osservazioni di Liborio e posso confermare che anche negli ordini e gradi più bassi della Scuola la valutazione è veramente compito difficile per un qualsiasi docente.

Detto questo, tornando alla prima domanda di Alessandro, non vorrei essere stata fraintesa.
Ok, in certe facoltà avere 26 a un esame e uscire boh con 103 è un votone, ma qui si parla in termini relativi.

In termini assoluti, 105 non è un bel voto, o non è un risultato notevole. Insomma, nei casi in cui non ci sia un voto di una certa entità, io mi limiterei ai complimenti per la raggiunta laurea senza alcun commento sul voto in sé, anche perché, lo ripeto, non sappiamo quanto al neo laureato interessasse avere un certo voto.

A me interessava avere il massimo, ma io sono io, e aver avuto il massimo non ha fatto di me una persona né più intelligente né più abile nel mondo del lavoro, ha fatto di me una persona che ha raggiunto uno degli scopi che si è prefissata nella vita. Stop. Io mi ero fermata qui nelle considerazioni fatte ad Alessandro. Se io avessi lavorato per un risultato e non lo avessi ottenuto, avrei accettato solo complimenti veloci (ovvio, sinceri) ma finita lì, nessun commento al voto. Ecco cosa intendevo dire.

:)

orange 18-01-2013 06:56 PM

Quote:

Originariamente inviato da IlPrincipebrutto (Scrivi 397442)
C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.


Non è l'Inghilterra e non è la realtà, ma nei Simpson questo aspetto lo mostrano benissimo

LiborioAsahi 18-01-2013 07:05 PM

Quote:

Originariamente inviato da IlPrincipebrutto (Scrivi 397442)
Ti lascio uno spunto di riflessione.
In UK gli esami delle scuole superiori sono uguali in tutto il Regno, e sono fatti con dei test. All'esame lo studente si trova davanti una lista di domanda con alcune risposte possibili. Una sola e' la risposta giusta, e se si sbaglia risposta si perde un punto (quindi meglio usare l'opzione 'non rispondo' piuttosto che tirare a indovinare).
.
Dal punto di vista analitico, questo e' un sistema ottimo. I risultati di tutte le scuole sono comparabili, tanto che uno degli appuntamenti annuali dei giornali inglesi e' la pubblicazione dei risultati delle scuole, con media totale, per materia, per sesso.
.
Le scuole con il punteggio piu' alto sono spesso quelle che poi mandano piu' studenti a Oxbridge (dove pero', la selezione si fa con i colloqui a voce).
.
C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.
.
La realta' e' che il problema della valutazione del valore di uno studente e' molto ostico, e non si presta, secondo me, a soluzioni semplicistiche, ne' in senso tecnico ne' in altro senso.
.
buona serata.

Bè fosse per me farei prettamente degli scritti con la possibilità di un orale per migliorare il voto in tutte le materie dove questo è possibile e lecito.
Quello che dici tu, oltre a essere interessante, la dice lunga su quanto anche in inghilterra il sistema sia "corrotto" anche se in un modo totalmente diverso.
Non sto qua a pontificare su quale potrebbe essere il metodo giusto o quello sbagliato, dico solo che in determinate facoltà-o meglio in determinati esami-il docente è solo tenuto ad accettare la "prestazione" dello studente o quasi, in altre può praticamente decidere il voto a prescindere da cosa lo studente ha saputo/fatto. è li che mi piacerebbe si lavorasse.


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