secondo me bisogna lavorare nel "regno dei vivi". Sperare in quello dei morti, per mie ideologie, è tempo perso. Penso che ognuno di noi ha la possibilità di "essere" anche dopo la morte banalmente tramite la prole e le proprie azioni, se degne di nota.
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io quando ci penso...mi prendo veramente male..perchè non penso tanto alla morte.ma penso alla vita come qualcosa di estremamente corto,e dopo di che,una volta morti,non ci sarà più niente per 1000,100000,1000000000 anni...ragazzi è spaventoso...cioè abbiamo vissuto e tutti d'un tratto non esiste piu niente,non è un brutto sogno e poi ci si sveglia,non c'è proprio piu niente...
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Punti di vista ;)
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In sostanza ciò che capita dopo l'ultimo respiro non ci deve preoccupare, perché non sarà più affar nostro, e non potremo né saperlo né comprenderlo. |
Infatti, io penso di rado a quel che ci sarà dopo l'ultimo respiro, mentre mi terrorizza quel che ci sarà prima.
E' comunque una cosa che non riesco ad accettare, nè a considerare come un passaggio naturale: per me è come se fosse sempre un torto, un'ingiustizia, una beffa crudele del destino. Questo ho pensato da ragazzina l'ultima volta che ho visto mia nonna viva e questo penso tuttora. |
E' così infatti. Spiegazioni di vario tipo del perché si muore le vedo soltanto tentativi consolatori, per cui non c'è nulla di male a dire che è un'ingiustizia. Anche perché non differenzia nè buoni nè malvagi.. una cosa brutta che succede a tutti non è che diventa bella soltanto perché non fa differenze eh
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io ci penso e ultimamente ancora di più, io prego sempre il Signore xche non faccia ammalare i miei genitori e nessuno dei miei cari e se invece dovesse accadere prego sempre che succeda a me e non a loro.
Non ho paura della morte ora , certo che sentendo le notizie per tv o sui giornali di gente di 30/40 anni colpiti da ictus/infarti etc fa pensare molto. |
La morte non è giusta o ingiusta, bella o brutta. E' un processo fisico. Punto.
Ma questo non significa che sia necessariamente la fine di tutto: è una constatazione logica, non un tentativo consolatorio; semplicemente non possiamo sapere esattamente cosa accade dopo, possiamo solo ipotizzare. Personalmente, spinto dalla curiosità ho letto un libro sul tema, attribuito al Dalai Lama, dal titolo "Lungo il sentiero per l'Illuminazione", sottotitolo "consigli per vivere bene e morire consapevolmente", dove viene descritto nel dettaglio l'intero processo del morire: secondo il buddhismo al momento della morte la Consapevolezza si dissolve gradualmente fino al suo livello più basico, una presenza mentale quasi pura e priva di capacità raziocinanti (come quella che si manifesta durante il sonno senza sogni), definita Chiara Luce; il processo del morire si concluderebbe definitivamente solo quando la Chiara Luce abbandona il corpo per entrare nello stadio intermedio, prima della rinascita successiva, il che può avvenire anche diversi giorni dopo il decesso clinico, soprattutto se la persona deceduta si è preventivamente preparata a riconoscere e gestire questo momento. Il libro dispensa consigli anche su questo. Da qui in poi, è tutta dottrina: il buddhismo ha le idee piuttosto chiare sul perchè nasciamo, esistiamo e moriamo, e personalmente mi sento molto in linea con questa visione delle cose; diciamo che la ritengo altamente plausibile sia pure con qualche revisione; del resto anche le recenti scoperte nell'ambito della meccanica quantistica lasciano intravedere che il legame tra mente e materia è molto più complesso e articolato di quanto non saremmo disposti a pensare, e che i modelli di coscienza olografica come lo Stuart-Hameroff sembrano più probabili che mai... In definitiva, credo che la mente non abbia nulla a che vedere con il corpo, e sono certo che sopravviva alla morte fisica, anche se con tutta probabilità, non sottoforma di Io e non nel modo in cui potremmo immaginare. |
mamma mia, ci pensate molto voi eh...
per quanto mi riguarda, non mi tange minimamente, ho una filosofia di vita troppo "bruta" se così si può dire...non mi importa cosa ci sia dopo, non mi importa di lasciare i cari, ho già affrontato la morte di parenti e amici, non mi spaventa affatto. spero solo che prima di morire abbia almeno completato la lista delle cose da fare, solo questo.... |
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Non pensarci è una scelta, ma per come la vedo io è solo una fuga; io preferisco affrontare e non fuggire. :) |
io credo che la paura di morire e la morte in se, sia solo un fattore che vada a rendere la vita ancora più bella da vivere sul filo del rasoio e con tanta adrenalina! Guardarla in faccia non ha prezzo...
Dopo si vedrà quando arriverà! |
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ma.....perchè un ma c'è sempre.... quando avrò dei figli tutto questo potrebbe cambiare.... |
potrebbe cambiare anche senza averli, anche solo perchè gli anni passano. Neanche io alla tua età ci pensavo più di tanto...
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dico solo: PER ORA non è un pensiero che mi spaventa... sai cosa mi spaventa davvero? rimanere invalido, a qualsiasi livello, non poter più fare ciò che mi tiene letteralmente in vita, le mie passioni...ecco cosa mi spaventa a morte! |
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Traduzione italiana a cura di: VbulletinItalia.it
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