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Call 31-05-2011 11:40 AM

Quote:

Originariamente inviato da Acid Angel (Scrivi 288273)

Vero è che c'è una parte di chi lo fa che si dedica completamente al prossimo anche per "dimenticare se stesso" e questioni personali irrisolte. Io mi sono accorta che il mio approccio al volontariato, forse ma non ne sono sicura, sarebbe stato quello.
Ad ottobre feci il mio primo giorno all'ospedale, volontaria dell'AVO. Ero entusiasta, ma qualcosa andò storto e a fine mattinata mentre ero in reparto con la mia tutor svenni. Calo di pressione, calo di zuccheri, non so. Mi son spaccata la testa, mi hanno dato 2 punti senza anestesia e da quel giorno mi sono bloccata.

L'ho percepito come un segnale, e non me la sono più sentita di andare avanti, non per il momento.

Alla fine credo che sì... il volontariato sia onorevole, ma anche che non occorrano gesta eroiche per essere persone dalla retta morale. In ogni cosa che facciamo possiamo essere giusti... ad esempio, dico una banalità, se siamo al supermercato, urtiamo un barattolo e lo facciamo cadere e invece di proseguire lo raccogliamo anche se c'è chi è pagato per farlo.
Questo è uno dei tanti modi per essere civili, e se tutti lo fossimo almeno a livelli minimi, probabilmente molte cose andrebbero meglio.
E ci sarebbero una sensibilità e una disposizione d'animo più diffuse verso la pratica del volontariato.

Ti quoto per il semplice fatto che hai fatto due osservazioni giustissime:

- è vero che c'è gente che fa volontariato per nascondere i propri problemi, magari guardando persone con problemi molto maggiori per "tirarsi su"; non so se ti riferivi a te stessa, però dato che l'hai detto ciò ti fà onore, è una presa d'atto che a volte il volontariato può essere una scorciatoia per "sentirsi meglio". chapeau.

- tu hai descritto un esempio banale, quello del supermercato, si sa che non può essere classificata come "volontariato" nel senso classico, ma di certo corrisponde ad "educazione" che comunque aiuta l'altro;

Poi quando si parla di volontariato, non è che dovete andarvi ad assistere malati terminali sempre, potete anche dedicarvi ad attività ludico-teatrali con bambini ciechi, sordi, sordo-ciechi, disabili...un pomeriggio...

Poi vabbè che io son di parte perchè tutti questi disabili non li trovo tanto disabili, anzi in gran parte li trovo anche più normali di tanta gente che problemi di salute reali non ne ha, ma che si fa altri problemi che per certi versi non sono così gravi da comprometterne l'esistenza...

Acid Angel 31-05-2011 02:58 PM

Grazie Call.

luis73 31-05-2011 04:01 PM

Io ho letto tutto il tuo post
...e credo che il volontariato aiuti a prescindere dall'atto egoistico del volersi sentire piu' buoni. Aiuta anche se lo facciamo per espiare a qualche colpa. Aiuta anche se non e' eroico ma e' quel tanto che riusciamo a fare.Aiuta anche se le disgrazie altrui relativizzano le nostre. Bravo/brava a chi lo fa !!!

ebbubba 31-05-2011 04:07 PM

grazie a tutti del sostegno morale amici di FU, ne avrò bisogno, la signora ha trovato uno spazio dove organizzare il progetto, nelle prossime settimane , mentre faccio il centro estivo, viene a trovarmi, così ci vediamo ed assieme decidiamo modalità e tipo di intervento .
P.S
vi voglio bene :)

LiborioAsahi 31-05-2011 06:54 PM

Ma io quest atto egoistico del volersi sentire buoni proprio non so cosa possa essere. Come, in un dibattito passato, quando mi trovai a discutere se confessare un'infedeltà sia solo un modo egoistico di togliersi dalle spalle una colpa :confused:
Quindi ne risulterebbe che, chi fa volontariato è un egoista e chi confessa le proprie infedeltà è un egoista...resto basito.

Secondo me la gente pensa in modi più intricati del necessario.
O forse sono io che ragiono troppo da sempliciotto :D

Call 31-05-2011 07:10 PM

a mio parere per risponderti, libo, bisogna considerare la spontaneità dell'azione: cioè se fai volontariato in modo spontaneo (perchè sei altruista, stai bene con te stesso, ecc...) oppure lo fai come una cosa premeditata (nel senso che hai dei problemi e vedendo gente con maggiore difficoltà ti senti meglio con te stesso) e qui parliamo anche di "egoismo".

Un pò come se aiuti una vecchietta ad attraversare la strada perchè te lo chiede oppure che vai in giro ad aiutare tutte le vecchiette che incontri perchè vuoi sentirti altruista...

Spero si capisca l'esempio...

LiborioAsahi 31-05-2011 07:30 PM

Grazie Call chiarisce, ma solo parzialmente.
A me da fastidio vedere gente che sta male e fa felice vedere gente che sta bene. Per di più vivrei male a far finta di non vedere un bisognoso, quando a volte non serve un cazzo per risolvere un problema a lui grave (il vecchio che si ribalta in bici è il primo esempio che mi viene in mente o un altro che non riesce a fare le scale perchè perde le scarpe-e dentro non c'erano i piedi immagino causa diabete:eek:).
D'altro canto ritengo più forti quelli che riescono a strafottersene, non li invidio ma capisco che può essere un vantaggio per loro...ma uno che deve fare una buona azione per sentirsi meglio con se stesso secondo me è da internare (ma sul serio, per me è un qualcosa di veramente inconcepibile:eek::eek::eek::eek::eek: cioè tenti di falsare la tua immagine...a te stesso?! :confused::confused::confused::confused::confused: elettroshockarsi altro che perdere tempo con terapie meno drastiche :D), mentre uno che lo fa per migliorare il punto di vista degli altri...bè lui è così un poveretto che non ne vale la pena di parlarne...


Rigorosamente imho.

Trokji 31-05-2011 08:38 PM

Beh Carlo per risponderti.. io penso che chi fa il volontariato sia importante, faccia un servizio importante per la comunità, e dietro è necessario che ci sia lo spirito di servizio per il prossimo.
Cioè un servizio che fai alla comunità, metti da parte te stesso ed i tuoi fini per aiutare altri.
Alla base però deve esserci prima di tutto l'umiltà, la consapevolezza che non lo fai nè per guadagno (che a volte in alcuni servizi comunque socialmente utili anche intesi come "volontariato" spesso ci sono) nè per metterti in mostra con altri, né per cercare posizioni di potere per quanto ce ne possa essere in certi ambiti (sembra assurdo ma ci sono persone che vedono la possibilità di acquisire il potere anche in posti dove ci si dovrebbe sopratutto offrire agli altri).
Una cosa per esempio che i musulmani fanno per il ramadàn è proprio questo: chi è benestante fa delle offerte libere per i più bisognosi.
Ma non si tratta di offerte personali appunto, dove c'è il nome, ma anonime.. lo spirito è di quello che ha fatto qualcosa e non ha bisogno di dirlo o vantarsene con nessuno, sentiva solo di doverlo fare e poterlo fare per la fortuna che aveva avuto in più di altri.
Sicuramente nell'ambito del volontariato e delle attività di assistenza sociale la chiesa ha fatto molto negli anni passati e lo sta facendo, questo dovrebbe riconoscerlo anche chi è ateo.
Un altro aspetto secondo me da sottolineare è che il volontariato va saputo fare, poi chiaro dipende dai livelli e da cosa di preciso si fa.
Mi viene da pensare ai medici senza frontiere o a emergency sicuramente, non basta avere l'amore per l'africa e per il prossimo, la volontà di sacrificare molti aspetti della propria vita, ma ci vogliono anche capacità pratiche in certi ambiti più di altri (in certi paesi del terzo o quarto mondo un neurochirurgo oppure un diabetologo sono quasi del tutto inutili, mentre sono ricercatissimi nei paesi sviluppati..ci vuole molta pratica invece in ambiti più generali chirurgici e medici e malattie infettive ovviamente). Mi viene da pensare a questo proposito anche alle critiche fatte a madre teresa (o alcune di queste, che possono essere cose vere come errate, ci sarà chi potrà dirlo con maggiore sicurezza) ed alle sue consorelle. Cioè si ospitare i senza tetto malati di calcutta, ma evitare di trattarli con antidolorifici seri, usando le norme igieniche minime che userebbe qualunque ospedale di qualunque paese del mondo. Esaltare la sofferenza degli altri quindi con la convinzione che sia un bene. Questo può essere vero o falso, il fatto specifico intendo, ma rende bene l'idea: dipende il tipo di volontariato ma certe cose si devono saper fare,altrimenti il rischio per incapacità propria, oppure per convinzioni personali troppo distanti dal sentire degli altri o dalla realtà, il rischio è di fare più male che bene a volte.
Per il resto sicuramente a volte chi vuole dedicare la propria vita al prossimo lo vuole fare per espiare qualcosa (vedi il personaggi o dell'Innominato, Bernardino Visconti, nei Promessi Sposi), altre volte no. Del bene per gli altri poi si può fare anche senza essere indirizzati a chissà quale missione.. avere un'azienda che dà lavoro ad altri o contribuire al benessere economico delle altre persone e proprio, rincuorare ed essere benevoli con chi ci sta vicino, aiutare la ricerca scientifica o altro.. sono tanti i modi che possono aiutare aiutare il prossimo, direttamente o indirettamente, anche se qui si parla di un umanitarismoo di filantropia in un concetto più ampio del volontariato vero e proprio

luis73 31-05-2011 09:00 PM

Quote:

Originariamente inviato da LiborioAsahi (Scrivi 288401)
Ma io quest atto egoistico del volersi sentire buoni proprio non so cosa possa essere. Come, in un dibattito passato, quando mi trovai a discutere se confessare un'infedeltà sia solo un modo egoistico di togliersi dalle spalle una colpa :confused:
Quindi ne risulterebbe che, chi fa volontariato è un egoista e chi confessa le proprie infedeltà è un egoista...resto basito.

Secondo me la gente pensa in modi più intricati del necessario.
O forse sono io che ragiono troppo da sempliciotto :D

Probabilmente, se ti riferivi anche al mio intervento, mi sono espresso male, visto che intendevo proprio poche pippe introspettive: chi fa del bene bravo e punto!

LiborioAsahi 31-05-2011 09:23 PM

Quote:

Originariamente inviato da luis73 (Scrivi 288444)
Probabilmente, se ti riferivi anche al mio intervento, mi sono espresso male, visto che intendevo proprio poche pippe introspettive: chi fa del bene bravo e punto!

Non mi riferivo in particolare al tuo, ma diciamo che aveva rafforzato le mie di pippe mentali :D
Quote:

Originariamente inviato da Trokji (Scrivi 288434)
Beh Carlo per risponderti.. io penso che chi fa il volontariato sia importante, faccia un servizio importante per la comunità, e dietro è necessario che ci sia lo spirito di servizio per il prossimo.
Cioè un servizio che fai alla comunità, metti da parte te stesso ed i tuoi fini per aiutare altri.
Alla base però deve esserci prima di tutto l'umiltà, la consapevolezza che non lo fai nè per guadagno (che a volte in alcuni servizi comunque socialmente utili anche intesi come "volontariato" spesso ci sono) nè per metterti in mostra con altri, né per cercare posizioni di potere per quanto ce ne possa essere in certi ambiti (sembra assurdo ma ci sono persone che vedono la possibilità di acquisire il potere anche in posti dove ci si dovrebbe sopratutto offrire agli altri).
Una cosa per esempio che i musulmani fanno per il ramadàn è proprio questo: chi è benestante fa delle offerte libere per i più bisognosi.
Ma non si tratta di offerte personali appunto, dove c'è il nome, ma anonime.. lo spirito è di quello che ha fatto qualcosa e non ha bisogno di dirlo o vantarsene con nessuno, sentiva solo di doverlo fare e poterlo fare per la fortuna che aveva avuto in più di altri.
Sicuramente nell'ambito del volontariato e delle attività di assistenza sociale la chiesa ha fatto molto negli anni passati e lo sta facendo, questo dovrebbe riconoscerlo anche chi è ateo.
Un altro aspetto secondo me da sottolineare è che il volontariato va saputo fare, poi chiaro dipende dai livelli e da cosa di preciso si fa.
Mi viene da pensare ai medici senza frontiere o a emergency sicuramente, non basta avere l'amore per l'africa e per il prossimo, la volontà di sacrificare molti aspetti della propria vita, ma ci vogliono anche capacità pratiche in certi ambiti più di altri (in certi paesi del terzo o quarto mondo un neurochirurgo oppure un diabetologo sono quasi del tutto inutili, mentre sono ricercatissimi nei paesi sviluppati..ci vuole molta pratica invece in ambiti più generali chirurgici e medici e malattie infettive ovviamente). Mi viene da pensare a questo proposito anche alle critiche fatte a madre teresa (o alcune di queste, che possono essere cose vere come errate, ci sarà chi potrà dirlo con maggiore sicurezza) ed alle sue consorelle. Cioè si ospitare i senza tetto malati di calcutta, ma evitare di trattarli con antidolorifici seri, usando le norme igieniche minime che userebbe qualunque ospedale di qualunque paese del mondo. Esaltare la sofferenza degli altri quindi con la convinzione che sia un bene. Questo può essere vero o falso, il fatto specifico intendo, ma rende bene l'idea: dipende il tipo di volontariato ma certe cose si devono saper fare,altrimenti il rischio per incapacità propria, oppure per convinzioni personali troppo distanti dal sentire degli altri o dalla realtà, il rischio è di fare più male che bene a volte.
Per il resto sicuramente a volte chi vuole dedicare la propria vita al prossimo lo vuole fare per espiare qualcosa (vedi il personaggi o dell'Innominato, Bernardino Visconti, nei Promessi Sposi), altre volte no. Del bene per gli altri poi si può fare anche senza essere indirizzati a chissà quale missione.. avere un'azienda che dà lavoro ad altri o contribuire al benessere economico delle altre persone e proprio, rincuorare ed essere benevoli con chi ci sta vicino, aiutare la ricerca scientifica o altro.. sono tanti i modi che possono aiutare aiutare il prossimo, direttamente o indirettamente, anche se qui si parla di un umanitarismoo di filantropia in un concetto più ampio del volontariato vero e proprio

Ma Giobbe, capisco il tuo punto di vista...ma perchè mi tiri fuori la chiesa che poi mi irrancidisco :D:D:D?

Trokji 31-05-2011 11:58 PM

Quote:

Originariamente inviato da LiborioAsahi (Scrivi 288449)


Ma Giobbe, capisco il tuo punto di vista...ma perchè mi tiri fuori la chiesa che poi mi irrancidisco :D:D:D?

La tiro fuori perché non è giusto solo tirare fuori gli argomenti per cercare l'approvazione dell'interlocutore, l'onestà intellettuale richiede comunque di trasparenza :D. E' la prima volta che qualcuno mi chiama Giobbe ahah :D
Però te sei quasi omonimo di Bernardino Visconti in fondo LOL

matalo 01-06-2011 12:08 AM

Ebbu ho letto tutto il tuo post;)

E' inutile dire che quello che fai ti fa onore, specialmente considerando che il tempo potrebbe anche essere investito in attività economiche. C'è da dire che purtroppo molto spesso le stesse ONLUS o le altre associazioni in genere non sono messe, da parte delle istituzioni , in condizione di praticare le loro attività anzi annualmente i fondi per l'associazionismo sono inesorabilmente destinati per altro. C'è un gran bisogno di aiuto in giro. Personalmente tramite diversi progetti (sportelli d'ascolto, laboratori di vario genere, campagne di sensibilizzazione) posti in essere dalla mia associazione ho avuto modo di stare a contatto con realtà simili a quella da te citata. Il volontariato è un ottima medicina per l'animo credo tutti lo debbano fare almeno una volta nella vita, non per altro ma anche per rendersi conto che noi seppure abbiamo poco è molto più di quanto possano avere altri, e dobbiamo ringraziare per averlo ed accogliere qualsiasi cosa ci accada con spirito umile.

Ovviamente ebbu mi pare sottinteso qualora abbiate bisogno di consulenza per prassi burocratica,istituzionale o organizzativa od altro non esitare a contattarmi ;)

ebbubba 01-06-2011 06:16 PM

Quote:

Originariamente inviato da matalo (Scrivi 288486)
Ebbu ho letto tutto il tuo post;)

E' inutile dire che quello che fai ti fa onore, specialmente considerando che il tempo potrebbe anche essere investito in attività economiche. C'è da dire che purtroppo molto spesso le stesse ONLUS o le altre associazioni in genere non sono messe, da parte delle istituzioni , in condizione di praticare le loro attività anzi annualmente i fondi per l'associazionismo sono inesorabilmente destinati per altro. C'è un gran bisogno di aiuto in giro. Personalmente tramite diversi progetti (sportelli d'ascolto, laboratori di vario genere, campagne di sensibilizzazione) posti in essere dalla mia associazione ho avuto modo di stare a contatto con realtà simili a quella da te citata. Il volontariato è un ottima medicina per l'animo credo tutti lo debbano fare almeno una volta nella vita, non per altro ma anche per rendersi conto che noi seppure abbiamo poco è molto più di quanto possano avere altri, e dobbiamo ringraziare per averlo ed accogliere qualsiasi cosa ci accada con spirito umile.

Ovviamente ebbu mi pare sottinteso qualora abbiate bisogno di consulenza per prassi burocratica,istituzionale o organizzativa od altro non esitare a contattarmi ;)

Grazie Ale ;)
già passato il cell :)


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