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Veleno Veleno Non in Linea
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Decisamente.

Si può anche prendere a riferimento l'insegnamento breve del Buddha:

- fare il bene ogni volta che se ne ha la possibilità
- evitare di fare il male
- purificare la mente dai veleni, ossìa da tutte le emozioni perturbatrici prodotte, in definitiva, da un ego predominante.

La pratica buddhista può essere esperita a diversi livelli, non necessariamente comprendenti la rigida osservazione dottrinale.
Il buddhismo è essenzialmente una condizione spirituale, basata su uno stile di vita etico. E' più importante praticare la compassione e ridimensionare l'ego che conoscere le scritture.
Per contro non ci si può definire buddhisti solo perchè ci si dedica regolarmente alla meditazione o alla dottrina se poi si va in giro ad offendere o danneggiare il prossimo o altre creature viventi.

Ultima Modifica di Veleno : 19-12-2010 02:41 PM.
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ebbubba ebbubba Non in Linea
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Tutto molto interessante, meno lontano da una possibilità concreta di quello che si potrebbe pensare.
certamente, anche perchè il Buddha non voleva che il suo insegnamento fosse una dottrina segreta esoterica difficile da praticare, per questo ha dato delle regole ai monaci per cui non potevano fare a meno dell'aiuto dei laici per sopravvivere, cosicchè in cambio dell'elemosina essi davano ai laici gli insegnamenti.
Egli diceva in un famoso sutta (il kalama sutta) :
-Per queste ragioni, o Kalama, che abbiamo detto così, 'Andate, Kalamas. Non vi fidate di ciò che è stato acquisito per averlo sentito in modo ripetuto; né a causa della tradizione; né a causa della voce; né per il fatto che ciò si trova in una scrittura; né a causa di una supposizione; né a causa di un assioma; né a causa di un ragionamento speciale; né di un partito preso in favore di una nozione alla quale si è potuto riflettere; né a causa dell'apparente abilità di qualcun altro; né a causa della considerazione 'Il monaco è il nostro maestro'. O Kalama, quando sapete da voi stessi: 'Queste cose sono cattive; queste cose sono biasimevoli; queste cose sono condannate dai saggi; se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al danno ed alla disgrazia', abbandonatele.
vale a dire, vai , guarda e fai, e vedi da te se funziona oppure no.
Cosa che chiunque di noi può fare in prima persona.
Il Dhamma ( la dottrina del Buddha) è semplice, poi magari non è facile, ma per questo si chiama percorso graduale , egli stesso ha dovuto percorrerlo in prima persona ( canonicamente parlando per 4 eoni, e un eone coprrisponde a big bang, espansione contrazione e distruzione dell'universo) prima di ritrovare ( egli disse così) la via già seguita da altri prima di lui .
e infatti avrebbe dato 84000 insegnamenti, fra i quali chiunque può trovare quello più adatto a se, cquello che suggerisce sotto Veleno
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Veleno
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Si può anche prendere a riferimento l'insegnamento breve del Buddha:

- fare il bene ogni volta che se ne ha la possibilità
- evitare di fare il male
- purificare la mente dai veleni, ossìa da tutte le emozioni
perturbatrici prodotte, in definitiva, da un ego predominante.

La pratica buddhista può essere esperita a diversi livelli, non necessariamente comprendenti la rigida osservazione dottrinale.
Il buddhismo è essenzialmente una condizione spirituale, basata su uno stile di vita etico. E' più importante praticare la compassione e ridimensionare l'ego che conoscere le scritture.
Per contro non ci si può definire buddhisti solo perchè ci si dedica regolarmente alla meditazione o alla dottrina se poi si va in giro ad offendere o danneggiare il prossimo o altre creature viventi.
è parte di un testo conosciuto come l'ovada patimokkha ecco una traduzione :

Il più eccellente di tutti gli esercizi religiosi

E’ la pazienza che sa tollerare molto

Il più eccellente tra i conseguimenti

I Buddha dicono che sia il Nibbana,

Certamente non è un monaco itinerante

Colui che offende il prossimo

E nemmeno viene chiamato samana ( samana = asceta /monaco)

Colui che opprime gli altri.

Mai facendo del male

Perfezionando un corretto comportamento

Purificando anche il proprio cuore

Questa è l’Insegnamento del Buddha,

Mai insultando o ferendo alcuno

Ben guidato dal Patimokkha.(Patimokkha= l'insieme delle regole della disciplina dei monaci)

Conoscendo la moderazione nel cibo

E abitando in luoghi appartati, in solitudine,

intento a raffinare la propria mente.

Questo è il vero Insegnamento dei Buddha.

e nel Dhammapada corrisponde al verso 183, quello più bello di tutta la raccolta:

Smetti di fare il male
coltiva il bene
purifica il cuore.
E' questa la Via
del Risvegliato.


tutto sta a metterlo in pratica , io ci provo, e già il cercare di esercitarsi in questo è un assaggio del trovare che nutre e sostiene la pratica, dando un barlume di pace sperimentabile già nel Qui ed Ora.

P.S
sono felice di far parte di un forum di BB , PL e sport vari, dove in club a parte il cazzeggio si può parlare anche di cose molto profonde come queste

Ultima Modifica di ebbubba : 19-12-2010 05:55 PM.
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Veleno
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- purificare la mente dai veleni, ossìa da tutte le emozioni perturbatrici prodotte, in definitiva, da un ego predominante.
Ne approfitto per chiedere qualche ulteriore chiarimento circa questo:
le emozioni sono di loro perturbatrici o esistono emozioni perturbatrici e emozioni non perturbatrici.

Bisogna trascendere dalle emozioni in toto o solo da determinate emozioni (e quali) ?

PS: Anche io sono contento di poter conoscere cose nuove , grazie.
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Ne approfitto per chiedere qualche ulteriore chiarimento circa questo:
le emozioni sono di loro perturbatrici o esistono emozioni perturbatrici e emozioni non perturbatrici.

Bisogna trascendere dalle emozioni in toto o solo da determinate emozioni (e quali) ?

PS: Anche io sono contento di poter conoscere cose nuove , grazie.
il Buddha e tutti i monaci che sotto la sua guida divennero Arahant ( vale a dire raggiunsero in questa vita il Nibbana, quindi dopo la loro dipartita avrebbero finito di tornare nel ciclo delle rinascite) avevano ancora un corpo e una mente, per cui erano ancora soggetti a sperimentare ciò che i 5 khanda( i 5 aggregati che compongono un essere umano: cioè:
corpo fisico-percezioni-sensazioni-formazioni mentali- coscienze sensoriali) dicevo, ciò che tali aggregati sperimentavano di attimo in attimo in quella esistenza:
il Buddha nel parinibbana sutta è un ottuagenario sofferente a causa del pasto( molto probabilmente di funghi velenosi ) che ha ottenuto da Cunfìda il fabbro:
nello stesso sutta rimprovera Ananda e lascia ai monaci una punizione da dare al monaco Channa ;
si infercora per dire cha nessuno accusi Cunda del suo pasto avvelenato, anzi dice che al pari di quello ricevuto prima dell'illuminazione, quel pasto porterà a chi lo ha offerto innumerevoli meriti.
E molti monaci nei vari sutta mostrano emozioni, sia di dolore, che di paura, in un sutta Mahamogallana ( uno dei due monaci più importanti nel Buddhismo, assieme a Sariputta)prende addirittura per la veste un monaco che non meritava di restare nell'ordine e lo scaraventa di peso fisicamente fuori dal parco dove era riunito con il Buddha tutto l'ordine.
Per cui le emozioni ci sono ed è meglio sviluppare quelle positive, essendo le emozioni uno stato mentale, infatti posssiamo sviluppare quelle che il Buddhismo chiama Bhramavihara ( dimore celesti) che sono
metta=gentilezza amorevole
karuna= compassione
Mudita= gioia compartecipe
Upekkha = equanimità

quindi vi sono emozioni positive da coltivare e da sviluppare, che aiutano nella pratica:
quello che è importante è che il Buddha ( e ha lasciato in questo senso istruzioni precise sia lui che i maestri che sono nei vari lignaggi delle varie tradizioni Buddhiste) non provava attaccamento ne su queste emozioni ne sui frutti che da esse derivano, osservando semplicemente che le cose sono così come sono .
L'attaccamento, la brama è ciò che porta di rinascita in rinascita, non l'emozione in se , ma l'attaccamento .
La via del Buddha è la via di mezzo:
un esempio fatto proprio con l'accetta e rifinito con il pennato :

oh, oggi mi mangio un bel gelato, cazzo è finito, accidenti ne avevo preso troppo poco, è colpa di quello che hanno mangiato gli altri, cosicchè io non ne ho altro, accidenti a chi gli coce il pane...--------> inferi

oh, oggi mi mangio un bel gelato, buono, è finito, ok sto bene , che anche gli altri possano provare tale benessere -----> nibbana

oh, oggi mi mangio un bel gelato, cazzo è finito, adesso mi attacco al barattolino da due kg e lo mangio tutto ---------->inferi

le emozioni negative capitano, basta riconoscerle, prenderne atto, e consapevolmente inserirle in una ( o in tutte) delle tre caratteristiche dell'esistenza:
insoddisfazione
impermanenza
assenza di esistenza indipendente di tutto ciò che ci circonda

se le emozioni negative sono impermanenti, perchè attaccarsi?
se non esistono indipendentemente, perchè dargli vita attaccandosi a d esse?
se sono insoddisfacenti, perchè rotolatci dentro la loro melma?
come se fossero schiuma sulla superfice del mare, esse si formano continuamente, ma il fondo del mare non sa che esse sono li, e non ne è turbato, se rendi la superfice quieta come il fondo , esse scompaiono come bolle di sapone, lasciando solo la pace nella mente .
semplice, ma non facile
scusate gli orrori ortografici ma vado di fretta. mi chiamano per la cena
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