Sorry, avevo capito fossa la TUA opinione.
A questo punto ci intendiamo. Lascio un altro piccolo punto di analisi per tutti: LA VELOCITà. Visto che ci sono i video, guardate la lentezza estrema nel sollevare i sovraccarichi di certi guru funzionalisti. Sono lenti con carichi ancora mediocri perchè facendo tanto e di tutto si perde la capacità di ottimizzare il risultato. L'unica forza veramente funzionale è LA FORZA ESPLOSIVA. Quella è funzionale, ed ha transfer su tutto. Per ottenerla al massimo occorre : dedizione frequenza maniacalità sulla tecnica tutte cose poco "cool" e difficili da vanedere al fitnessaro della domenica. |
ma non è un bel casino conciliare la frequenza ad esecuzioni maniacalmente veloci??
non inteso come stress mentale (che penso sia notevole comunque) ma proprio per il recupero delle strutture articolari e tendinee? quali sono i volumi di allenamento dove la velocità è primaria?? |
No, non è un bel casino. Anzi, direi che i carichi cominciano a diventare "belli da spingere" fluidi ecc. solo quando hai una discreta frequenza settimanale.
Le strutture articolari sono molto (per quello che riguadra la mia esperienza diretta) sono molto più in crisi quando stimolte con meno frequenza ma con altissimo impatto (vedi cedimento). L'adattamento ai carichi e alla frequenza è molto naturale. I volumi di allenamento (se ho capito la domanda) dove la velocità è primaria sono: tutti. La velocità è primaria. Almeno nel mio modo di vedere l'allenamento coi sovraccarichi. Però è indissolubilmente correlata con la tecnica (quindi con una buona frequenza). |
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empiricamente a me sembra il contrario.. |
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hai diminuito la frequenza? mi pare di sì i problemi sono risolti? mi pare di no puoi spiegare tu allora cosa hai sperimentato? |
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Grazie Yashiro, non lo avrei (di certo) detto meglio.
Applicalo a tutto nella vita gian90: meglio scorticarti le mani toccando la cartavetrata una volta ogni 10 giorni o fare un lavoro dove tocchi roba ruvida tutti i giorni? Poi si estremizza e tutto è relativo, però la mia esperienza di questi anni di allenatore è senza dubbio questa. Il più acciaccato sono io che sono quello che si allena meno e con meno costanza. Questo lo dice pure il nostro fisioterapista. |
Sono OT, e nel caso apro una nuova discussione, ma volevo chiedere direttamente ad Ado se, secondo lui, un lavoro in "stile PL" puo' essermi di aiuto nell'arrampicata sportiva, nonostante i miei scarsi risultati ottenuti in passato?
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Se senti che una certa forza in più ti permetterebbe più controllo e un migliore dispendio energetico (cosa che penso pure io) ti dico di si.
Ovviamente i volumi e le frequenze vanno relativizzate. Però il grosso vantaggio di un lavoro in stile "distribuito" (NOTA:non in "stile PL", perchè storicamente nel PL si lavorava anche in maniera molto HARD CORE cosa che tu devi evitare come la peste bubbonica) è che controllando molto l'intensità percepita (si sta spesso lontani dal cedimento) e giocando molto sulla qualità, risparmieresti parecchie riserve nervose per il tuo sport d'adozione. Credo che già con 4 esercizi 2 volte a settimana tu possa fare molto. |
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Io parlo senza esperienza ma solo a ragionamento, ci tengo a precisarlo. Pero' usare le stesse strutture piu' volte a settimana a me sembrerebbe piu' usurante che farlo meno, cosi' senza pensarci. Se poi mi dite che invece è il contrario perchè le giunture si abituano meglio allora ok, se ho chiesto è appunto perchè non lo sapevo! Per le articolazioni vale lo stesso discorso? per me per la cartilagine vale il contrario, se poi mi smentite meglio ancora :D Poi sono d'accordo che un classico palestrato che fa 6 esercizi per il petto da 6 angolazioni diverse, di cui 5 di isolamento anche lavorando in monofrequenza avrà senz'altro un'usura maggiore. |
altra cosa, penso sia necessario distunguere il tipo di cedimento, cioè cedere perchè si usa un 9rm su 8 ripetizioni o perchè si tengono i recuperi troppo brevi penso sia un'altro paio di maniche no?
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è vero sul dizionario empiricamente è sinonimo di scientificamente e contrario di teoricamente e io mi ricordavo il contrario :D
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Il tuo ragionamento è sensato.
Sopratutto quello su "quale tipo di cedimento muscolare". Tieni conto che qui occorre contestualizzare. Cioè partire da dei presupposti. Partendo dal presupposto del come è l'allenamento dei pesi in italia oggi, quello che dici non è vero. In un mondo perfetto potrei anche essere daccordo con te, però sono troppe, nella vita reale, le variabili empiriche (appunto) che fanno si che quelli che fanno roba alla sheiko mediamente si infortunano meno. So che certi guru del fitness nostrano mettano in giro la chiacchera contraria perchè quando non sai più dove pescare la butti su quello, però, nella pratica, non è così. |
il fatto è che chi sia allena spesso lo fa in un certo modo, curando la tecnica, il gesto, ed è questo che poi fa si che il tutto sia meno stressante su tendini ed articolazioni...(oltre al discorso dell'adattamento più graduale)
mentre chi si allena poco frequente solitamente quel poco lo tira al massimo (anche perchè devi rompere l'omeostasi in qualche modo) e la tecnica non potra mai essere buona quanto chi fa alzate frequenti e bufferate.. di conseguenza il logorio e l'infortunio è più probabile |
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Traduzione italiana a cura di: VbulletinItalia.it
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