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(non mi sono ancora decisa a consultare un ortopedico, per cui non so esattamente a cosa sia dovuto) |
@ Scleb:
Sono senza parole per la tua competenza in fatto di scarpe...per me A1, A2 e A3 sono solo modelli dell'Audi :eek::D! |
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Visto che ci siamo ti dico anche la mia.
Allora fin da piccolo ho imparato a correre come lo schema 3 perchè ad atletica ci insegnavano così. Tuttavia esistono tanti fondisti ( anche campioni d'elite) che appoggiano prima di tallone. Da quando ho ripreso a correre (piccole distanze s'intende) ho preso scarpe A3 per la paura di avere fastidi dato il mio peso non leggero (sempre più di 80 con periodi anche lunghi tra 85 e 90). Ho anche delle scarpe da competizione per velocità che sono leggerissime ma assolutamente inadatte all'uso per fitness. Infatti sono convinto ( a parte la scomodità) che si distruggerebbero dopo pochi km. Attualmente anche le ripetute le faccio con le A3. Le scarpe tecniche per fondo A2 e A1 secondo me vanno bene quando sei un po' più esigente e cerchi di velocizzare alcune sedute. Il discorso della tecnica secondo me è complicato perché bisognerebbe considerare anche la mobilità delle anche e l'azione delle braccia. |
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No dai, apparte gli scherzi a quelle velocità cominciano a comparire le correnti di pensiero effettivamente. Io continuo a sostenere punta tacco punta, ma più lenti si va e più cambia l'inclinazione del busto e della tibia al momento del contatto nel terreno, non cambia invece l'angolo del piede rispetto alla gamba e questo fa si che il contatto sia comunque diverso. E' vero comunque che questo genere di corsa per chi non è abituato e per chi ha volumi molto incostanti, diventa stressante per polpacci, tendine d'achille e fascio plantare, soprattutto per i casi di piede piatto anche parziale. |
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Fastidi alla volta plantare nessuno (neppure saltando la corda a piede scalzo) ma dolori muscolari ai polpacci, e nella zona d'origine del tendile d'achille, tanti, anche se oggi mi sembra che vada meglio. Ammetto di essermi montato la testa, già mi vedevo ad aggiungere competizioni con il biathlon atletico (2000 metri di corsa e panca piana), o con qualche specialità veloce dell'atletica (tra i 100 e i 400 metri), ma la motivazione resta quella di affiancare dell'attività aerobica all'allenamento con i pesi per migliorare la capacità di recupero e la salute cardiorespiratoria (anche se l'orgoglio di riuscire a fare una bella corsa, sentendomi leggero ed agile, resta) . |
Secondo me se per ora il tuo obiettivo è fare i 5000 sotto i 30 la scarpa è l'ultimo dei problemi, nel senso che non devi macinare 200km in una settima e nemmeno 25 km ad uscita.
Detto questo meglio come dice scleb una a3, anche se ripeto imho è l ultimo dei problemi. |
cosi per impaurirti un po: se sbagli qualcosa correndo senza ammortizzazione rischi le strutture del piede e il tendine d'achille (in genere... ) che sono TANTO noiose da far passare e costringono a un livello di riposo elevato.
mentre con un a3 sei piu o meno al sicuro credo :p nulla ti vieterebbe poi di fare un allenamento tecnico\di velocità senza ammortizzazione tipo correre la prima parte 500\1000m e poi il grosso farlo con delle a3 ricordo che nn volevi avere 2 scarpe ma per non avere ammortizzazione basta usare una scarpa a caso con la suola piatta (almeno secondo me). in definitiva ti consiglierei un a2pesante\a3 con dislivello medio l'ultimo modello di Sacony Tryunph corrisponde giusto alla seconda descrizione (nei forum di corsa ne dicono "una delle migliori scarpe da allenamento (in assoluto) " ) |
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Aziende con scopi di lucro non fanno mai rivoluzioni, uno parte, la gente apprezza e tutti copiano per cavalcare l'onda.
A volte ci azzeccano e allora si parla di rivoluzione. :D |
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ma quanta gente allora le usa DAVVERO per allenamenti che siano lenti e frequenti.....
nessuno o pochissimi.... ps: le hattori sono bellissime a mio gusto ma anche kinvara e type a4 a sto punto potresti pensare alle cortana come compromesso, dovrebbero essere il top del top... ammortizzare come un a3 e pesare come un a2... tutto bello a parte il prezzo. |
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Oggi sono entrato in un negozio vicino a casa mia per provare alcune scarpe A3, che però non mi davano sensazioni di calzata tanto diverse da quelle che sto usando ora da walking (una Mizuno wave da 380 gr), le sento pesanti e poco sensibili. Ritornando alle Asics excell33, anche se vengono classificate come A0, ho letto che di minimalismo hanno ben poco (pesando 300 gr e con un differenziale tacco-punta di 10 mm) e possono essere considerate delle intermedie a cavallo tra le A2 e le A3 piuttosto innovative nel genere, una scarpa di transizione tra la ammortizzata convenzionale ed una minimalista pura, sono proprio curioso di provarle. |
Da come le descrivi pero con quel dislivello e il peso sembrano una a3 sensibile o un a2 pesante a seconda dei gusti a0 mai sentito parlare.
Delle skylon ti dico tutto il bene del mondo pero... a sensazione (nn so i dati tecnici) hanno dislivello basso ... difatti ebbi problemi al tendine d'achille. Purtroppo pero sono ULTRAcomode e abbastanza sensibili MA cmq lontano da un A1 o le VFF ma tanto lontano :) Ora come ora cmq boccerei le skylon e non le utlizzerei come scarpe sensibili... sono morbide è una cosa che non mi compiace. Avendo provato scarpe piu protettive (Sacony Ride, Brooks Summon) ma con risposta cmq secca preferisco queste ultime, abbondantemente. Personalmente mi è parso che le Brooks Summon siano piu reattive (e cmq piuttosto ammortizzate), prendi con le pinze la mia critica perchè nn le ho provate assieme (questo discorso nn vale per le Ride che sono vistosamente piu ammortizzanti ma cmq rispetto a Ignition e Skylar nn si percepisce grande morbidezza se non durante l'atterraggio). Corre voce che la nike tenda a fare scarpe morbide (penserei per abbindolare i compratori). Non voglio dire che anche le altre case non ne facciano ... ma le Sacony Ignition sono le scarpe base della ditta e sono morbide.. vistosamente morbide... p.s. : anche le Brooks summon sono il modello meno costoso della casa.... una scarpa minimalista puo essere solo un A1 quindi palesemente da competizione breve o da maratona per persone molto leggere, rispetto alle Puma faas300 le skylon sono di gommapiuma. |
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Purtroppo (e spero di non pentirmene) poche ore fa sono stato in un negozio specializzato in corsa e tra le altre avevano in esposizione la scarpa sopracitata, è stato amore a prima vista :D. Il negoziante mi ha spiegato che in effetti è una scarpa di "transizione" per abituare il piede a lavorare di più in vista di un'eventuale passaggio a veri modelli A0, quindi è piuttosto sensibile e richiede un periodo di rodaggio (questo per me è scontato visto che parto da zero), ma è comunque ammortizzata, forse non troppo reattiva rispetto all'altra sorella (la excell33 ha il gel anche sull'avampiede) e va bene per strada e distanze medie. Tra l'altro me ne ha venduto un paio di campionario, il cui colore non è ancora stato commercializzato (e forse sarò l'unico ad averlo), e mi ha fatto un buon prezzo. Domani le provo :). |
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Scleb, non essere invidioso :D: ![]() |
Belle son belle!
Vedremo se anche i piedi saranno d'accordo.:D |
usale per passeggiare prima onde evitare spiacevoli calli\escoriazioni
anche se in teoria meno una scarpa è ammortizzata e meno ha sostegni e cose varie che infastidiscono. voto 9 per l'aspetto :eek: :eek: sei in vena di dichiarare il prezzo finale o ti senti troppo violentato? ora leggo un po delle A0 le classificano come scarpe votate a favorire un appoggio naturale.... personalmente trovo ambigua la classificazione (almeno A1-2-3 hanno come distinzione il peso [anche se poi l'ammortizzazione... dipende]) personalmente trovo molto bizzarro che una scarpa già minimale come un A1 possa essere meno neutra in appoggio di Pure project o asics exel ... un hattori o vff già le vedrei sensate. |
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Di listino al pubblico costano € 150,00 :eek:. Su internet le avevo trovate a € 120,00 (anche se il mio numero 9US era esaurito). Il negoziante mi ha fatto un 30% di sconto :). Però, una volta a casa, ho scoperto che nell'interno della linguetta c'è scritto sample not for sale :cool:. |
Una recensione tecnica mi pare giusto che non puoi farla, ma se dopo averci fatto un po' di uscite, averle rodate e "sformate" ti ritrovi ancora pieno di dolori, acciacchi e vesciche, o hai sbagliato numero, o non sono un gran che.:D
Anche se io con le Asics mi son sempre trovato bene, non che abbia trovato la scarpa perfetta, ma non mi hanno dato mai noie come per esempio altre marche. Sono fiducioso...:) |
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Questo fine settimana ho indossato le scarpe Asics Gel-Excell33 per molte ore consecutive e devo dire che quasi non mi sono accorto di averle avute ai piedi. La tomaia è molto avvolgente ma confortevole e l’appoggio a terra risulta soffice conferendo una morbidezza piacevole nella passeggiata, la sensazione è di avere delle scarpe più leggere dei circa 300 gr di peso (cadauna) dichiarato. Per quanto riguarda la corsa su strada danno un sufficiente sostegno alla volta plantare ed una discreta ammortizzazione, il contatto con l’asfalto è comunque ben distante da quella sensazione di piede nudo che la commercializzazione di scarpe minimaliste del momento vuol far credere. Secondo me le caratteristiche sono ideali per persone di peso corporeo medio e leggero e le sconsiglio per chi ne pesa più di 80 kg, inoltre confermo che all’inizio non ci si può correre per lunghe distanze perché il piede e la muscolatura coinvolta lavorano di più con un conseguente affaticamento. Possono andare bene per gli abitudinari della corsa a piedi nudi, con VFF o similari, che necessitano di recuperare un po’ e/o vogliono spingersi su distanze più lunghe ma in questo caso forse possono trovarsi meglio con le Hiper che, non avendo il gel sull’avampiede, risultano più reattive di queste Excell più adatte a corridori con andatura lenta. Personalmente credo che avrei prima dovuto avvicinarmi alla corsa con una scarpa più tradizionale per evitarmi i notevoli indolenzimenti ai polpacci che sto accusando, vedremo con il tempo le evoluzioni. Queste sono le mie prime impressioni da profano :). |
Per migliorare sul lato indolenzimento polpacci io ho trovato utile inserire un po' di molleggi sugli avampiedi ogni giorno.
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Quando ho ripreso a correre i polpacci erano il maggior problema.
Facendo del semplice allungamento stando con la punta del piede su uno scalino e spingendo i talloni in basso è passato tutto. |
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Ma quante volte hai corso?
Hai appena iniziato, vedendo il periodo di inattività prolungato (parlo di corsa) due o tre settimane di "dolorini" e fastidi sono normali. Se non sono eccessivi, dove è bene rallentare, a volte porta benefici stringere i denti e andare avanti a correre. E' come un porta che cigola, se metti l'olio all'inizio cigola ancora, ma dopo un po' di movimento forzato inizia ad andare liscia:p |
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Ragazzi, io ho praticato atletica per 12 anni, vi posso dire che correre con un appoggio tallone-punta è parecchio massacrante, specialmente in superfici dure come asfalto o cemento, i consigli che mi hanno sempre dato sono stati quelli di correggere l'appoggio del piede o vero in fase di appoggio o ammortizzazione usare più che il metatarso l'intera pianta del piede in maniera da non stressare i tendini rotulei e sollecitazioni alla schiena ( questo per quanto riguarda il riscaldamento o allenamenti di resistenza aerobica ), invece quando si affrontano scatti che siano di 50m o di 200m l'appoggio è di metatarso e punta, per non avere la così detta fase di frenata o decellerazione, dovuta ad un'appoggio tallone punta ( attenzione è scientificamente provato che una perdita di velocità al momento dell'appoggio c'è sempre e con conseguente carico su tendini e muscoli ), però è anche vero che per evitare certi problemi soprattutto ai tendini e alla schiena sono stati inventati i "tullis", una specie di soletta in gel che avvolge il tallone e smorza le vibrazioni prodotte dall'impatto del tallone al suolo ( io lo usavo solamente per il salto triplo ).
A questo punto dalla mia misera preparazione in questo campo mi sento di sconsigliare l'uso di scarpe ammortizzate ( queste cose le ho apprese dai diversi seminari del CONI ), in quanto fanno un effetto contrario, te non senti dolore ai tendini rotulei ma ne risenti parecchio nella schiena, in quanto una scarpa con un cuscinetto d'aria ( Nike AirMax o Silver ecc... ) ti danno solamente una sensazione di conforto nel breve periodo ma a lungo andare con il deformarsi della suola il piede inizia a lavorare malissimo, fino al punto di cambiarti l'appoggio del piede e quindi mi sento di consigliarvi per correre scarpe da tennis classiche con un tallone alto ( non in gel o aria ), e un'altro mio consiglio è quello di comprare una scarpa buona e non andare sempre a risparmio perchè poi il risparmio lo si può pagare in natura. Mi sento di consigliarvi alcuni modelli di scarpe: Brooks t7 racer, Brooks launch, Brooks Glicerin 9, Brooks Ghost 4, Nike AirPegasus, Nike Lunarglide. Spero di esservi stato utile |
Ciao Dochedaunt, grazie per il tuo prezioso intervento :).
Peccato che ho appena acquistato un paio di scarpe ma probabilmente sulle prossime passerò ad uno dei tanti modelli che mi sono stati già consigliati da altri utenti e che sono in linea con quelle che hai suggerito tu. Visto che al momento sto soffrendo molto sui polpacci può essere che esapero la ricerca del metatarso mentre da quanto ho capito forse un appoggio più piatto è preferibile nella corsa lenta. Una curiosità: nello stacco del salto in lungo (penso che valga anche per il triplo e l'asta) il piede come si appoggia? |
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P.S. non è facile da spiegare a parole senza una dimostrazione pratica, non so che sport tu faccia, però spero almeno di averti un pò chiarito le idee. |
Dockedaunt tu consigli: Brooks t7 racer, Brooks launch, Brooks Glicerin 9, Brooks Ghost 4, Nike AirPegasus, Nike Lunarglide...
si passa da modelli minimali a intermedi a protettivi... cos'è che li accomuna? |
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Spero di averti risposto. ;) |
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Ho da poco inserito la corsa per migliorare il condizionamento cardiorespiratorio e aiutarmi a recuperare prima dagli allenamenti con i pesi. Ho una limitata esperienza passata (dall'età dei 15 ai 17 anni circa) di atletica leggera negli anni '80, che mi piace molto ma nella quale non avevo a suo tempo ricevuto questi importanti dettagli tecnici nell'appoggio del piede, penso di aver capito quello che intendi dire ;). Quote:
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Va beh, ma allora anche se fai pesi senza un minimo di tecnica rischi di farti male e ti conviene far altro.
Basta un po' di pazienza ed entrare nell'ordina di idee che anche la corsa richiede cura. Ma tra correre e fare strappo e slancio, non ho molti dubbi su quale delle due cose sia più facile imparare. E mi sa che te hai imparato prima quelle più difficili.:) |
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Questo per dire che uno strappo o uno slancio o comunque un qualsiasi esercizio in palestra dopo un mese che lo fai lo impari, anche se non alla perfezione, mentre correggere un difetto della corsa ci vogliono parecchi mesi se non anni e per poi magari alla fine non ottenere nessun risultato. |
Non penso proprio.
Qui non stiamo parlando di uno che vuole correre i 5000 metri alle olimpiadi o andare a fare una maratona da amatore. Milo vuole correre qualche Km un 2 o 3 volte a settimana, quindi anche se non segue i manuali di biomeccanica della corsa credi che abbia qualche problema? Si, ma solo se corre da cani. Se cura un minimo la falcata e l'appoggio può benissimo farlo. Correre è difficile per chi non pensa che lo sia. Cioè tutti quelli che appena spunta il caldo si riversano in strada correndo alla cazzo e facendo solo danni. Uno che considera la corsa un gesto tecnico e che la cura un minimo invece può benissimo farlo senza preoccupazioni. Io non ho mai fatto atletica, probabilmente un tecnico mi correggerebbe miriadi di errori, ma ho macinato migliaia di Km senza mai avere un problema (e a buon passo, non passeggiando) Quindi non raccontiamo che la corsa non è per tutti, che è difficile, è complicata. La corsa è il modo migliore di fare sport, salvo rare eccezioni in ogni sport si corre, è la base. In teoria lo facciamo da quando siamo bambini, quindi anche se lo facciamo non al meglio il nostro corpo si adatta, si abitua, e compensa le imperfezioni rendendole la norma. Anche la storia della scarpe, sono importanti, non lo metto in dubbio. Ma quante stronzate dobbiamo sorbirci dalle case produttrici e quante decine di tipi e modelli fanno? Sono utili, servono? No, è marketing, devono vendere e fatturare ti spacciano piccole cose per necessarie o rivoluzionarie. Non dico di andare a correre con le scarpe kalenji da 9 euro, ma nemmeno diventare matto dietro a i 10000 modelli che trovi. Quote:
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Scusate se inserisco il mio caso rischiando di andare un po' off topic, ma leggendo le considerazioni su appoggio e scarpe consigliate ho pensato che potrei avere qualche suggerimento anche io.
Io non ho mai avuto doms ai polpacci per via della corsa, direi neppure dopo le primissime volte, probabilmente perchè avendo poco fiato ho iniziato con molta gradualità. Però da settembre mi trascino un dolore nella parte interna del polpaccio, circa a metà della lunghezza della tibia, su entrambe le gambe, che compare in pratica ad ogni appoggio del piede nel passo di corsa, e ormai mi sta quasi costringendo a smettere. Potrebbe essere legato all'uso della scarpa sbagliata, secondo voi? Uso un paio di Adidas catalogate come running ma non so neppure il nome esatto del modello, anche perchè correndo solo sul tapis roulant e massimo x 30' non mi sono mai posta il problema della scarpa e ho badato solo al fatto che fosse leggera e flessibile. |
Desp, hai provato a correre fuori da un tapis per un confronto?
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