Perché meditare?
 

Perché meditare?

Potrei rispondervi: perché no?

Invece vi pongo io una domanda: perché mangiate? Aspettate a dare una risposta affrettata, prendetevi un attimo, valutate le risposte, ve ne vengono in mente più di una vero? Compresa magari una un po’… rude verso ebbubba tipo “ perché nun te fai li fatti tua …” :D, bene, ora che vi siete presi un momento, rivedete le risposte che avete pensato, sceglietene una, una qualunque, ad esempio “ Io mangio per poter avere nel torrente ematico le sostanze necessarie a reintegrare le fibre muscolari distrutte dagli allenamenti e poter incrementare le stesse tramite ipertrofia o iperplasia….”

Nel momento che vi date tale risposta, se aspettate un attimo, notate che il pensiero nasce…..si sviluppa….percorre un tratto spaziotemporale( fa tanto Star Trek) e cessa nella vostra mente, quindi se ponete la mente su un oggetto ( la domanda) la mente compie un azione( il pensiero discorsivo) per elaborare una risposta. Vi siete accorti di nulla? Prima avete risposto di getto,istintivamente, poi avete analizzato il contenuto della risposta.

Nel secondo caso avete applicato Presenza mentale verso un oggetto esperito dalla mente, nel secondo caso, quindi, avete iniziato a fare un passo verso la meditazione, prendendo atto, essendo i testimoni, del processo analitico discorsivo che si svolgeva dentro di voi. Bravi , visto che non è difficile?

La risposta alla domanda “Perché meditare?” è “ per conoscere”

Cosa conoscere? Conoscere il conoscitore ( hehehe) cioè "colui" che osserva il mondo attorno a se e dentro di se.

Per invogliarvi ad iniziare, se volete iniziare, per una volta, devo necessariamente citare una domanda che io ho posto ad un Abate di un monastero buddista: domanda

“ perché il Buddha, una volta raggiunta l’illuminazione, ha continuato a meditare? Dopotutto lui era il risvegliato ( dottrinalmete parlando) quindi non ne aveva più bisogno, aveva raggiunto la perfezione, perché invece anche dopo praticava la meditazione?”

La riposta dell’ abate , a cui ancora mi inchino, poiché nella sua semplicità è profondissima è stata:

“poiché la mente è una bella dimora!”

quindi, laicamente, pensate che bella sensazione “entrare “ nella vostra mente e trovarla quieta, un oasi di pace mentre attorno a voi tutto il mondo urla la sua rabbia, la sua ignoranza, la sua brama di possesso e potere…. Bene, mi sono convinto , vado a meditare!

La mente è una bella dimora quando hai il poter di manovrarla, giusto ebu?
Perchè io la mia mente l'ho vista sempre come un ostacolo.

(guai a chi mi invita ad andare da uno psicologo) :D

la mente è una bella dimora, lo stato naturale della mente è la quiete, quando iniziamo a riempirla con pensieri oppressivi e compagnia disturbante, ecco che la mente non è più una bella dimora, ma di per sè non è cosi male, è condizionata dalle cose con cui la riempiamo:
prendi un bel vaso, lo puoi riempire di miele o di fiele, non è il vaso che è amaro o dolce, ma la sostanza che lo riempie.Il vaso rimane vaso.
Non si tratta di manovrarla la mente , ne di cambiarequalcosa, togliere qualcosa o aggiungere qualcosa ,ma di osservare la mente , se respiri un attimo senza tentare di forzare il respiro, vedi che si acquieta?
con metta
ebbubba
PS effect mi dici come fai a vedere ed a ripsondere a questo post, visto che ancora sul forum non c'è??

Come non cè? :D

in alto clicco su:
link veloci > messaggi odierni

;)

edit:

però hai ragione, non cè nella sezione fitness! boh!

;)

edit2:
mod scherzoso on

ti leggo nella mente :D

questa discussione mi affascina:)..

ps: io il post l' ho trovato

ah ecco , grazie effect , questa cosa dei link veloci non la avevo considerata, pure tu Vegeta la leggi li?

io la trovo anche su nuovi messaggi

ciao, vorrei dire che a un certo punto, dopo vari anni, diventa un tutt'uno con la vita e non sai piu quando stai meditando e quando no. a me capita dopo una decina di anni di pratica, e mi aiuto spesso quando devo concentrarmi o raggiungere un obiettivo un po' difficile. Il problema è che comunque come tutte le cose belle crea un po di dipendenza... e in un certo senso amplifica i nostri punti deboli (per esempio io ho un'indole che tende a rimandare i compiti "facili"), e bisogna stare attenti che la meditazione (come anche il sonno, o le droghe tra l'altro) non diventi una zona di "fuga" dalla realtà.

bell post ;)

per come la vedo io , la mente mente :D il corpo no
con la mente pensi, nella meditazione senti
il pensiero è influenzato dalle immggini, dall cultura i pregiudizi ecc..
il sentire invece è nel presente, ed è vero

la mente può essere usata per togliere più che per aggiungere , per rimediare ai malintesi, false immagini, sofrasturure ecc che ci siamo creati.

poi abbiamo già tutto dentro, solo che nascosto dalla mente, come tanti strati sopra al vero nucleo

nella meditazione si cerca di arrivare a questo nucleo, di conoscere sentendo ed essendo presente attimo per attimo, un continuum di consapevolezza, non un ragionare in base al conosciuto e alle aspettative future.

Dhammapada
strofa I e II
1. Tutto ciò che siamo è generato dalla mente. / E’ la mente che traccia la strada. / Come la ruota del carro segue / l’impronta del bue che lo traina / così la sofferenza ci accompagna / quando sventatamente parliamo o agiamo / con mente impura.
2
Tutto ciò che siamo è generato dalla mente / E’ la mente che traccia la strada. / Come la nostra ombra incessante ci segue / così ci segue il benessere / quando parliamo o agiamo / con purezza di mente.


Queste due strofe aprono una delle raccolte di versi più lette ed amate del Canone Pali, praticamente possiamo trovare in questo libro ( di cui vi dò il link in pdf :
http://santacittarama.altervista.org...a_italiano.pdf )
tutto ciò che serve, per vivere in pace e quietamente sia che uno abbia una fede sia che non ne abbia la più pallida idea di cosa sia una fede.
Infatti i primi versi che aprono il libro sonospeldnidamente laici:
come fare a non essere daccordo che la mente è colei che crea dentro di noi il nostro "continuum mentale"?
Quando io sul Grande raccordo anulare vengo stretto sulla destra da un tir che dalla terza corsia più a sinistra si accorge da ultimo che sta per "bucare" l'uscita e frenando istericamente lancio improperi all'indirizzo dell'autista, non sto gia creando dentro di me rabbia, paura e sofferenza come se fossi in un inferno?
Quando a scuola una bambina con il ciuccio viene da me e mi abbraccia felice perchè sono arrivato e quindi inizia l'ora della fiaba, i suoi occhioni spalancati e sorridenti non creano dentro di me una gioia simile al trovarsi paradiso?
Quindi, chi domina la mente, dominando i suoi eccessi, sia ben chiaro, riconoscendo il fatto che la verità, la felicità, e per me che sono buddhista, la LIberazione, è nel QUI' ed ORA ,
colui che realizza questo domina il suo continuum mentale e vive sicuramente meglio.
Aggiungo che come detto da maestri che seguo indegnamente, forse il mio kamma non è così negativo da avermi privato di simili amicizie, nella meditazione non si tratta tanto di aggiungere o togliere, bensì di riconoscere la realtà così come è.
Quando IO medito (ognuno parla per ciò che esperisce in prima persona) a parte sensazioni più o meno estatiche, luci, colori o altro, quello che sempre si ripresenta in tutti i casi è L'Impermanenza , la Transitorietà del momento, di conseguenza si manifesta pure il NON SE, o Impersonalità sia dell' esperienza che del meditante, e quindi a ruota (ma in realtàsi tratta proprio di microattimi (ecco che arriva quello che comunemente è tradotto come Sofferenza, Insoddisfazione, Dolore che sarebbe quella che in pali viene definita con il termine Dukkha .
Attenzione però che questa Dukkha che in occidente abbiamo tradotto così negativamente dando l'idea che il Buddhismo sia così pessimista, viene usata anche per definire ad esempio un difetto:
Un buon esempio che ho sentito da un insegnante di meditazione su questa Dukkha è che il termine viene usato anche per definire quando il mozzo di una ruota di un carro ha un difetto e quindi la ruota salta o si blocca o sbarella di qua e di là .
Quindi più che il Dolore per la fine delle belle sensazioni della meditazione, ci accorgiamo che tali sono in parte insoddisfacenti poichè non possiamo conservarle dal momento che le esperiamo con la stessa intensità per tutti i secoli a venire ( a meno che non raggiungiamo Il Risveglio durante quella meditazione specifica, allora è un altra cosa, e vi prego di contattarmi se lo raggiungete per poter divenire io uno dei vostri discepoli ;) )
Detto questo, meditare è essere presenti nel Qui ed Ora, ed accettare che tutto ciò che ci circonda è permeato da queste Tre caratteristiche.
Ora come avreta notato se avete letto i vari post qui in sezione l'impronta che ho dato è più spesso laica che religiosa ( cosa più che lecita su un forum pubblico) e quindi mi scuso per tali divagazioni, che spero però che siano risultate interessanti e che sfrondate dalla parte religiosa restano comunque una buona pratica etica e laica.
metta
ebbubba

Hello
 

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