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PO-OL 19-10-2013 07:55 PM

Disturbo dell'adattamento con ansia
 
E' davvero possibile che la sistemazione positiva di diversi problemi affettivi/sentimentali/lavorativi/economici avvenuti tutti nell'arco di pochi mesi possano letteralmente "stendere" una persona che è sempre riuscita a reggere a tutti i vari stress collegati a tali pre-esistenti disagi, tanto da sfociare in vari problemi di ansia fino ad arrivare ad alcuni casi di attacchi di panico (descritti, da chi li ha provati, come una vera e propria discesa all'inferno)?

Benchè abbia qualche fondamento di psicologia e non sia prevenuto sulla potenza della psiche, mi viene difficile comprendere questo strano rebound avvenuto in seguito a un miglioramento.

Cioè, per assurdo, è comprensibile a tutti un crollo in seguito ad un avvenimento negativo... un po' meno il ricorso ad ansiolitici perchè i problemi si sono relativamente sistemati.

Doc 19-10-2013 09:01 PM

Quello che descrivi è molto comune.
La reazione d' ansia non è per il miglioramento della situazione ma è una reazione tardiva alla situazione negativa precedente.

E' ( detto grossolanamente) come se il corpo rimandasse una reazione negativa a dopo il superamento della crisi.

PO-OL 19-10-2013 09:45 PM

Per ora ti dico grazie mille doc

Veleno 20-10-2013 10:17 AM

Contrariamente a quanto siamo portati a credere, in realtà, in termini emotivi non vi è alcuna differenza tra un evento "negativo" e uno "positivo": entrambi generano un determinato livello di stress e l'organismo reagisce di conseguenza.
Un evento positivo può comunque portare con sè un carico di ansia, persino angoscia, o talvolta sfociare nella depressione; si pensi alla depressione post partum spesso attribuita erroneamente a sole cause ormonali ma che si sta scoprendo colpire sempre più anche gli uomini...oppure alle depressioni che colgono alcune celebrità proprio quando arrivano all'apice del successo...o a chi dopo aver ottenuto la tanto agognata promozione al lavoro, con relativo incarico di responsabilità cade vittima di attacchi di panico...
Quando viviamo un evento negativo pensiamo sia normale un certo grado di sofferenza perchè le cose non stanno andando come vorremmo, mentre quando le cose vanno bene ce ne stupiamo, ma in realtà, senza accorgercene, la nostra mente elabora altre proiezioni: Durera? Perderò tutto? Me lo merito? Sarò all'altezza?...sono tutti "fantasmi" in grado di generare altro che ansia...

Se togliamo agli eventi l'etichetta che siamo soliti appiccicarvi (negativo-positivo) il trucco è svelato, e ci accorgiamo che qualunque evento che viviamo genera un certo carico di sofferenza dal quale non potremo mai affrancarci, perchè semplicemente questa è la condizione dell'esistere...

PO-OL 20-10-2013 06:45 PM

Accettato questo, come si procede?

Doc 20-10-2013 07:43 PM

Quote:

Originariamente inviato da PO-OL (Scrivi 428059)
Accettato questo, come si procede?

:confused:

LiborioAsahi 20-10-2013 08:44 PM

Quote:

Originariamente inviato da PO-OL (Scrivi 428059)
Accettato questo, come si procede?

Preferibilmente psicoterapia.
A me in passato parlarono di anni di trattamento con paroxetina per tornar normale (che poi, fanculo, era solo qualche settimana che avevo degli attacchi di panico...ricordo bene, in un periodo di cui non ricordo quasi nulla-vedi effetti dello xanax-che quel "normale" mi fece alterare:D)...poi una psicologa in 3 sedute da 45 minuti e 18€ l'una mi mise totalmente in carreggiata (poi c'è da pedalare autonomamente, ma basta non lasciarsi andare, i mezzi per "pedalare" li darà il professionista. Poi c'è da scappare a piedi levati dalle droghe; non cercare mai sollievo in qualche sostanza che sia alcol o ansiolitici di diverso tipo).

PO-OL 20-10-2013 10:04 PM

Diciamo che l attacco di panico di per sé è un esperienza da provare almeno una volta nella vita :D

Ne ho avuti alcuni proprio a ciel sereno ed ero pronto ad accettarli. Avevo cestinato diretto le ricette mediche. Sono arrivati in un periodo in cui diversi problemi si erano sistemati o erano in via di. Avevo solo sintomi fisici.

Fino a quando non ne ho avuti di multipli che mi hanno steso tanto da andare al ps e ora sto prendendo 3 x 0.25 mg di alprazolam.

La differenza è che mi hanno lasciato debilitato fisicamente e mentalmente prr giorni e adesso incomincio a stare bene solo una parte della giornata (attacco pesante martedì dopo cena).

Per assurdo le ansie le ho adesso e sto lavorando molto su me stesso e pare andare meglio.

Vorrei evitare di alzare la dose di alprazolam e già ho insistito per aspettare a prendere melatonina.

Vediamo come va, mercoledì giovedì e venerdì sono stati molto duri

PO-OL 20-10-2013 10:16 PM

Alprazolam e xanax sono la stessa cosa, tu quanto ne prendevi?

Se si tratta solo di stringere i denti sto al minimo (anche se è qualche ora che sto bene e adesso è facile...)

Che poi a me i sintomi dell ansia sono fisici, solo che poi mi debilitano e mi deprimo

LiborioAsahi 20-10-2013 10:43 PM

Non mi ricordo, ma ne prendevo un sacco.
Potrei dirti 30gocce al giorno, ma potrebbero esser state 3x30 o 3x20 al giorno.
Fai conto che prima di pensare ad attacchi di panico ci misero quasi un mese e supponevano avessi qualche problema cardiaco.
Nemmeno da sottolineare che la cosa non mi aiuto per un cazzo :D.
In uno stato di forte ansia, pensando a questo problema cardiaco costantemente avevo attacchi di panico quasi perenni nell'arco della giornata.
Poi ho fatto un holter, 1000altri accertamenti e gli sveltoni sono arrivati ad escludere problematiche di tipo cardiaco (fra le altre cose in quei giorni arrivai anche in ambulanza all'ospedale perchè i coglioni prescrissero a un bradicardico dei bradicardizzanti e nel primo momento non di estrema ansia il mio cuore ha iniziato ad andare sotto i 30bpm e non stavo proprio da papa :D).

Se io ti dovessi dare dei consigli:
evita qualsiasi evitamento;
dai priorità a questa cosa, far passare del tempo provando a far finta di nulla non giova a nessuno;
tieni sempre presente che chi non molla ne esce sempre.

Per dire io ora posso dire che sono tornato come precedentemente a quegli attacchi e ormai pure da un sacco di tempo. Una brutta parentesi, ma null'altro che una parentesi.

PO-OL 21-10-2013 09:30 AM

Tieni presente che 0.25mg sono 10 gocce.

Io sono stato abbastanza fortunato, nel senso che il mio medico di base sul fondamento di "alla tua età se avessi avuto un problema cardiaco saresti già morto" mi ha diagnosticato quasi subito che fossero attacchi di panico :D
Forse sono stato io che mi sono mosso un po' lentamente, nel senso che ho aspettato un po' prima di farmi vedere.
Ho comunque fatto una lunga lista di esami del sangue, tac ed ecg.

Che si trattasse di disturbo dell'adattamento con ansia l'hanno detto al ps dopo un colloquio di 15 minuti quindi anche se verso simile va preso un po' con le pinze.

La cosa che mi ha lasciato coi dubbi è che i primi attacchi erano appunto solo fisici e una volta passati mi lasciavano più incazzato che altro. Mentre adesso l'ansia l'ho davvero.

Poi martedì scorso è stata una giornata particolare, la mattina mi sentivo un po' strano ma prendendo un po' d'aria e con un po' di rilassamento mi era passato. Il pomeriggio mi sentivo un po' agitato, con una scusa sul lavoro mi sono allontanato per una commissione ed ero ok. La sera sono andato a correre e al ritorno mi sentivo benissimo.

Poi dopo cena ne è arrivato uno, poi un altro, poi un altro... il giorno dopo mi sono alzato che stavo ancora malissimo e sono andato al pronto soccorso.
Ma è forse giusto stamattina che nonostante non sia ancora al 100% posso dire di non stare proprio malissimo.
Negli ultimi giorni è come se avessi avuto gli stessi sintomi fisici degli attacchi ma in versione ridotta, in compenso continui e che mi hanno fiaccato non poco nell'umore e un po' depresso.


Libo, senza entrare nelle questioni personali sui problemi, la psicologa che mezzi ti ha dato per gestirli?

Perchè io ho lavorato molto in questi giorni su me stesso, credo di aver capito quali possano essere le probabili fonti d'ansia, però adesso che le so...?

Quote:

Originariamente inviato da Doc (Scrivi 428066)
:confused:

Nel senso a chi rivolgersi, cosa fare ecc ecc

orange 21-10-2013 09:42 AM

Curiosità mia per capire questo tipo di problema.

Ma gli attacchi sono reazioni esagerate ad eventi che non dovrebbero causare simili reazioni? Esempio stupido, un rumore improvviso, un messaggio vago con scritto "dobbiamo parlare", reazioni a pensieri negativi del momento, ecc.
Oppure sono attacchi slegati sa qualsiasi attività quotidiana, magari uno si sta facendo i fattacci suoi e senza un apparente motivo nasce questa sensazione.

PO-OL 21-10-2013 10:01 AM

Posso parlare per me, sono completamente slegati da ogni cosa.
Poi come ho detto nel mio caso non avevo nessuno dei sintomi mentali che si possono leggere.

Quella a cui forse ti riferisci è la "paura della paura", nel senso che -banalmente- se uno sta male sul treno poi gli prende male e ogni volta che sale su un treno si agita e sta male.

Per farti un esempio, uno mi è venuto sul lavoro. Avevo appena finito di archiviare dei documenti, lavoro decisamente palloso e per nulla stressante.
Dopo mi ero preso 10 minuti di pausa e stavo cazzeggiando sul sito di rawtraining :D, ho incominciato a far fatica a leggere a monitor, palpitazioni, nausea, capogiri, gambe molli, fiato corto...
Una cosa brutta è che fai fatica a parlare.

Questa probabilmente è la cosa che più è difficile da capire, perchè se ti arriva una chiamata "tua sorella è in ospedale ma non preoccuparti non è successo niente raggiungici appena puoi" e ti agiti è comprensibile. Se stai leggendo "trazioni da zero a mito" un po' meno.

Che poi è il discorso da cui è partito il mio 3d anche se a livello un po' più macro... personalmente erano anni che tutto non girava così bene.
Chiaramente la mia situazione non è perfetta per carità, però è migliorata notevolmente negli ultimi mesi.

LiborioAsahi 21-10-2013 10:11 AM

Quote:

Originariamente inviato da PO-OL (Scrivi 428085)
Libo, senza entrare nelle questioni personali sui problemi, la psicologa che mezzi ti ha dato per gestirli?

Perchè io ho lavorato molto in questi giorni su me stesso, credo di aver capito quali possano essere le probabili fonti d'ansia, però adesso che le so...?

Da tecniche per abbassare il battito cardiaco (per riprendermi in qualche minuto nel caso di un attacco di panico in pubblico), a cose banalissime.

La cosa più banale era il "sforzati di viverla come se non li avessi", politica dei piccolipassi ma torna al prima a fare quasi tutto. Quindi: mi consigliava di fare attività fisica (mi era stata proibita dai dottori prima), mi consigliava di uscire di casa (mi ero mezzo segregato), mi consigliava di combattere le paure appena potevo (una cosa che ad esempio ricordo mi stava sul cazzo era mettermi al cinema al centro di una fila e non riuscire ad andare via agilmente se avessi avuto un peggioramento) etc...

Tutto il resto che possiamo chiamarlo "pensiero positivo" era mettermi a conoscenza e provare ad utilizzare un punto di vista totalmente diverso dal mio che mi permettesse di vedere questo episodio per me terribile in un altra ottica.

Direi che siano questi "pensieropositivo", "vivi come prima" e "abbassa 'sti bpm" che mi hanno davvero dato una mano.

Altrimenti avrei continuato a stare in casa raggomitolato ad ascoltare costantemente il mio cuore con preoccupazione e mandar giu delle gocce.

PO-OL 21-10-2013 10:33 AM

Ok però qui mi sembra di capire che tu abbia lavorato sui sintomi, per quanto riguarda le cause invece?

Cioè i tuoi attacchi di panico erano indotti da qualcosa, su questo "qualcosa" (di cui giustamente non ti chiedo di parlarne in pubblico) come hai lavorato?
Non so se in realtà è la "malattia" che sta facendo il suo corso, l'effetto dei medicinali o altro... però lavorando su di me e capendo quali potessero essere questi problemi pregressi e fonti d'ansia mi sembra di stare meglio.
Ma non sono del tutto convinto che basti capire che l'elemento X sia fonte di ansia per far si che vada via in automatico.

orange 21-10-2013 10:34 AM

@Pool

Nonostante non mi sia capitato mai nulla di simile capisco perfettamente il disagio. Ormai ho imparato che ogni persona può avere delle problematiche che per quanto assurde o incomprensibili viste dall'esterno sono estremamente provanti e difficili da affrontare quando le si vive in prima persona.

PO-OL 21-10-2013 11:15 AM

E pensa che nonostante io non sia prevenuto ma anzi consapevole di certi meccanismi, sto facendo molta fatica a realizzare che certe problematiche, a cui ho retto nei periodi più duri, mi stiano stendendo adesso.

LiborioAsahi 21-10-2013 11:26 AM

Per me le cause furono dei semplici cambiamenti nella mia vita, cambiamenti drastici, crocevia importanti (nemmeno così negativi nel complesso ma cmq fonte di stress).
Su di me non vi era modo di lavorare tanto su quelle cause perchè dopo poco la causa dell'attacco di panico era l'attacco di panico stesso non la causa iniziale.
Fondamentalmente escludendo i primi attacchi, tutti gli altri erano a circolo chiuso, provocati dall'attaco precedente o dal giorno precedente pieno di attacchi. Era la paura di dover continuare così, era il sentirmi perso davanti a questa situazione allora sconosciuta e che temevo irreparabile (cosa totalmente falsa fra l'altro).

Fra l'altro io penso di aver chiuso la parentesi molto arricchito e maturato dall'esperienza e per quanto ritenga il periodo "terribile" a mio modo sono contento di averlo vissuto.

PO-OL 21-10-2013 11:53 AM

Capisco e da quel che ho letto è effettivamente uno dei problemi legati alla difficoltà con cui questi eventi vengono diagnosticati.
Posso immaginare come ti sia sentito.

Per me è stato un po' diverso, capito che erano "semplici" attacchi di panico mi sono quasi fatto una risata ed ero pronto ad affrontarli tranquillamente. Le ricette del medico di base le ho cestinate direttamente.
Invece poi è come se il mio corpo abbia detto "non te la cavi con così poco, visto che questo non ti basta allora ti ribalto del tutto".
E così mi ha obbligato a lavorare su me stesso.

In realtà, se le mie conclusioni sono giuste, neanche io ho troppo su cui lavorare perchè il grosso dei problemi adesso è risolto.
Ma visto che non sono ne un medico ne uno psicologo credo di aver bisogno anch'io di un parere esterno, giusto per sapere se c'è dell'altro o se ho capito.

Sicuramente anche per me è stata una un'esperienza molto "maturante" e mi ha dato una reale idea del funzionamento delle cose, impossibile da apprendere da un semplice testo universitario.

orange 21-10-2013 02:08 PM

Tra l'altro Libo ha messo il suo segreto anche in firma, potresti provarlo come approccio. Magari non proprio alla lettera.

PO-OL 21-10-2013 03:12 PM

Quote:

Originariamente inviato da orange (Scrivi 428112)
Tra l'altro Libo ha messo il suo segreto anche in firma, potresti provarlo come approccio. Magari non proprio alla lettera.

No ma generalmente condivido in pieno però ci sono alcuni frangenti della vita in cui purtroppo non funziona!

INDIO79 21-10-2013 05:12 PM

Un consulto con un psicologo con indirizzo cognitivo comportamentale ti potrebbe aiutare.
è qualcosa che conosco bene e convivendoci per molti anni mi sono beccato l'agorafobia,per paura di stare male .
Fin quando non apprendi tecniche di rilassamento come training autogeno o simili(come la meditazione),utilizzare un pò di ansiolitico sotto controllo medico potrebbe aiutarti ad uscire dalla fase acuta senza portarti dietro strascichi come agorafobia o altre fobie specifiche che potrebbero instaurarsi con il tempo(anche inconsciamente).
Come potrai leggere in altri miei messaggi non sono un promotore dei farmaci,ma devi capire che la parte razionale è una cosa e quella inconscia è un'altra,e una ha tempi più lunghi di comprensione rispetto all'altra.
evita qualsiasi stimolante(caffè e derivati).
Il tuo mantra non deve essere resistere ma lasciare andare.

PO-OL 21-10-2013 05:43 PM

Ho quasi litigato col medico di base perchè lui voleva partire subito con una terapia solida di farmaci mentre io ho voluto seguire il consiglio della psichiatra del ps che mi ha proposto una terapia molto più blanda.

Almeno come inizio, poi se sarà necessario si farà quello che si deve...

Il caffè l ho limitato ma un po mi serve se no mi manca energia vitale anche per affrontare i problemi

INDIO79 21-10-2013 06:02 PM

Quote:

Originariamente inviato da PO-OL (Scrivi 428129)
Ho quasi litigato col medico di base perchè lui voleva partire subito con una terapia solida di farmaci mentre io ho voluto seguire il consiglio della psichiatra del ps che mi ha proposto una terapia molto più blanda.

Almeno come inizio, poi se sarà necessario si farà quello che si deve...
Questo posso capirlo e lo condivido
Il caffè l ho limitato ma un po mi serve se no mi manca energia vitale anche per affrontare i problemi

Sul caffè ti invito a fare una prova di tre giorni e poi mi dirai quanta meno energia hai,il caffè non fa altro che farti consumare più energia in un lasso di tempo breve facendo percepire una maggiore vitalità,non fai altro che stimolare parti del sistema nervoso che in questo periodo sono sovra-stimolate
Lascia il caffè per un pò:)
lascia il caffè per un pò:(
lascia il caffè per un pò:mad:.

orange 21-10-2013 06:05 PM

C'è sempre il te;)


:D

Ma la caffeina (integratore) non potrebbe essere una via di mezzo tra il niente e bere caffé?

INDIO79 21-10-2013 06:34 PM

Quote:

Originariamente inviato da orange (Scrivi 428134)
C'è sempre il te;)


:D

Ma la caffeina (integratore) non potrebbe essere una via di mezzo tra il niente e bere caffé?

Il giorno che sarà possibile spegnere un incendio con la benzina :D
Visto che sta seguendo una blanda cura è meglio non giocare con sostanze che stimolano il sistema nervoso simpatico(aumento del battito cardiaco e frequenza respiratoria oltre ad un aumento dell'adrenalina e noradrenalina)

LiborioAsahi 21-10-2013 06:37 PM

No, è proprio la caffeina il problema.
A quel punto meglio un deca.
Cmq il caffè risulta spesso più ansiogeno della cocaina su soggetti con ansia/panico.
Mi stupisce che non abbia notato una forte corrispondenza fra l'assunzione di caffè e un rapido aumento dell'ansia.
Alternative migliori sono il te e il cacao amaro.

PO-OL 21-10-2013 10:09 PM

Quote:

Originariamente inviato da INDIO79 (Scrivi 428132)
Sul caffè ti invito a fare una prova di tre giorni e poi mi dirai quanta meno energia hai,il caffè non fa altro che farti consumare più energia in un lasso di tempo breve facendo percepire una maggiore vitalità,non fai altro che stimolare parti del sistema nervoso che in questo periodo sono sovra-stimolate
Lascia il caffè per un pò:)
lascia il caffè per un pò:(
lascia il caffè per un pò:mad:.

Ok, seguirò il consiglio, al massimo mi concederò un the bianco che dovrebbe avere dosi di caffeina davvero esigue :)

Quote:

Originariamente inviato da LiborioAsahi (Scrivi 428138)
No, è proprio la caffeina il problema.
A quel punto meglio un deca.
Cmq il caffè risulta spesso più ansiogeno della cocaina su soggetti con ansia/panico.
Mi stupisce che non abbia notato una forte corrispondenza fra l'assunzione di caffè e un rapido aumento dell'ansia.
Alternative migliori sono il te e il cacao amaro.

Ma il punto è che io a livello mentale non ho ansie particolari o panico, i sintomi sono fisici.
Tu, giustamente, avevi paura di avere dei seri problemi di salute e degli stimolanti potevano aumentare quest'ansia.

L'unica ansia che ho è il fatto che questo problema mi debilita e non posso fare tutte le cose che ho da fare, sia a livello lavorativo sia a livello di semplice divertimento personale.

Se consigliate di non bere caffè ok, ci provo, il rischio però è che sentendomi ancora più svuotato il mio umore ne risenta ulteriormente.

Comunque se non fossi disposto ad ascoltare i consigli dati non avrebbe senso aver aperto il 3d, quindi proverò fino a sabato a non berne

Quello che continuo a non capire è che prima stavo bene e poi random avevo gli attacchi, adesso è da mercoledì scorso che è come se avessi gli stessi sintomi ma al 20% e perenni. Quindi non sto mai davvero male ma sempre con un certo malessere.
Al medico di base, tra le varie cose, l'ho detto ma non ha dato retta.

Veleno 22-10-2013 12:44 AM

Il panico è generalmente scatenato da sensazioni/pensieri di tipo "dead end",ovvero intrappolamento, sopraffazione, ineluttabilità, irreversibilità di determinati eventi o situazioni della nostra vita. Sul piano psicologico è opportuno individuare questo tipo di pensieri e sensazioni ed elaborarli opportunamente affinchè perdano il loro potere ansiogeno. Sul breve termine invece è bene impedire che gli attacchi inneschino un loop. In questo senso i consigli che hai ricevuto sono decisamente sensati.

PO-OL 22-10-2013 07:54 AM

Il consiglio di non bere caffè o quello di partire subito con una terapia di farmaci?

DesperateGymwife 22-10-2013 10:58 AM

Ciao Pool
Per la questione caffè e farmaci, secondo me molto dipende dai sintomi che hai.
Se ti senti agitato, con sintomi fisici tipo tachicardia e tremori, va da sè che il caffè è meglio evitarlo, e se ti piace come gusto prova coi decaffeinati. Se invece ti senti depresso e fiacco, ma non hai quei sintomi, io non lo eviterei. Su di me per esempio ha un certo effetto antidepressivo, proprio perchè i miei sintomi (di tipo sia fisico che psichico) sono più connessi a una sindrome da bradipo che all'agitazione/ansia.

Per la cura, se sono ansiolitici li prenderei solo al bisogno, e anche lì in base ai sintomi.

Comunque concordo con chi ti ha detto che non è così strano risentire di una crisi DOPO che la crisi è risolta, anzi, è normalissimo. Finchè c'è "pericolo" corpo e mente attivano tutte le loro risorse per affrontarlo al meglio, è dopo che per reazione si tende a cedere.

Ma anche con chi ti rassicura sul fatto che sono fasi che poi passano ;).

Veleno 22-10-2013 01:34 PM

Quote:

Il consiglio di non bere caffè o quello di partire subito con una terapia di farmaci?
Personalmente eviterei come la peste il caffè e qualsiasi altro eventuale stimolante, poichè può fungere facilmente da "innesco" per le crisi di panico.
Oltretutto vanifica buona parte dell'effetto dell'alprazolam; ovvio che dipende da dosi e sensibilità individuale (a me ad esempio basta un solo caffè forte per sentirmi elettrico per tutto il giorno), ma in linea di massima credo che assumerlo nella tua situazione sia assolutamente controproducente.
Il farmaco può essere utile all'inizio, se proprio non riesci a gestire la situazione in nessun altro modo, ma tieni presente che contribuisce ad aumentare il senso di stanchezza e apatìa che stai già provando (o addirittura ne è l'unica causa...)...

LiborioAsahi 22-10-2013 04:55 PM

Parentesi forse inutile:
assumi pompelmi o loro derivati(bergamotti immagino di no, quindi non chiedo nemmeno)? Perchè l'alprazolam subisce interazioni negative con composti presenti nei soddetti agrumi, nel senso che la bergamottina (presente in entrambi i frutti) interagisce con un'isoforma del citocromo p450 agendo sia come competitore che come inibitore. Questo P450 è necessario per il metabolismo di diversi farmaci fra i quali appunto lo xanax. Questo si manifesterebbe con una minor resa del farmaco.


Escludendo episodi acuti le benzodiazepine non vanno evitate solo se si vuole diventarne dipendenti (sia fisicamente che, molto peggio in questo ambito, psicologicamente). Prima di smettere ha comunque senso scendere graduatamente con le dosi (e questo è prettamente di competenza medica).


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