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SimonaErre |
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Questa situazione è tanto triste quanto strumentalizzata. Eluana era ormai in una condizione indegna per essere definita una persona, ma la cosa ancora più vergognosa della vicenda è stata la completa elusione da parte di chi ha fatto leva sulla sua vicenda, della situazione psicologica della famiglia. Nessuno ha mai preso in considerazione, tra politici e chiesa e i tanti moralisti che si sono pronunciati in questi giorni, la situazione psicologica dei genitori e dei familiari di Eluana. In fondo è facile parlare per chi quando torna a casa trova i suoi figli che giocano, studiano, etc o per chi trova i genitori che l'aspettano. Ben diversa è la situazione di una famiglia che vive ogni giorno il dolore di una speranza che non si avvera. Assistere un malato è logorante, non sò quanti di voi hanno provato questa esperienza, quante volte hanno passato le ore fuori dei reparti ad aspettare il turno per la visita, aspetando di parlare con un dottore dal quale spera di sentire ogni giorno la frase "la situazione sta migliorando, ce la può fare..."
Io sono una persona che spera fino alla fine che tutto vada bene, non sono cristiana ma spero sempre nei miracoli terreni, ma sono anche cosciente che l'accanimento terapeutico non solo non restituisce la personalità ad un corpo che vive di solo tubi per tenerlo stabile, ma oltretutto logora profondamente chi ogni giorno vive passivamente questa situazione.
Era giunto il momento di dare rispetto e nuova dignità di vita a quei genitori che hanno sperato invano per anni, che hanno fatto delle visite in ospedale la loro routine quotidiana. Forse i loro viaggi oggi si sposteranno verso una tomba, ma sarà una visita commemorativa di amore, dell'amore per quella figlia che negli anni precedenti avevano vissuto che loro amavano, e non la triste e logorante routine di una sala rianimazione. Anche questi genitori ora avranno il tempo per loro, il tempo per scambiare amore con un prossimo vivo e cosciente, un tempo che una dignità morale che stavano tentando di negargli. Non sono felice mai della morte di nessuno, ma in questo momento sono vicina con un sentimento particolare a quella famiglia. |
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Quoto tutto ed aggiungo: trovarsi davanti a questa scelta per un padre/madre è una delle cose più devastanti della vita -chi ha dei figli sa cosa voglio dire- ed arrivare al punto di desidare la sua morte è una manifestazione di AMORE che arriva alla sua massima espressione..provate a chiedere a chi ha avuto x esempio un figlio malato di leucemia, all'inizio spaccherebbe il mondo per tentarle tutte pur di salvarlo ma, col tempo, arriva a un punto in cui la ragione prevale sulla follia emotiva e si augura che quel calvario finisca presto..accetta la morte con amore, quell'amore che allevia la sofferenza che vede nel figlio.
Il resto non conta, strumentalizzato come la crociata di Ferrara x gli aborti sotto elezioni..solo per una mera questione di numeri elettorali..come ora
Un abbraccio al papà di Eluana per il suo coraggio disperato