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IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
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Predefinito Che si legge di bello? - 04-10-2017, 12:57 PM

Che si legge di bello?


Sto leggendo un libro che ritengo davvero molto ben fatto, e mi e' venuta voglia di raccomandarlo, di fargli pubblicita', perche' ritengo la meriti.
Avrei potuto scrivere due righe sul mio blog, ma sarebbero presto andate perse sotto la mole degli aggiornamenti. Inoltre, sarebbero state difficili da andare a ritrovare, ammesso e non conesso che ci fosse qualcuno a cui interessano.

Ho pensato dunque di aprire questo nuovo thread, in questa sezione. Invito chiunque stia leggendo un libro interessante a segnalarlo in queste pagine (che spero saranno numerose), in modo che diventino una referenza comoda e facile da consultare.

Buona lettura a tutti.
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IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
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Predefinito 04-10-2017, 01:06 PM


Sto leggendo 'Segmenti e Bastoncini' di Lucio Russo.

E' un libro scritto nel 1998, ai tempi della riforma scolastica del ministro Berlinguer. Il libro comincia descrivendo il cambiamento della scuola, specie quella secondaria, da "preparatrice di elite in grado di prendere decisioni" a "preparatrice di consumatori".

Usando questa linea di pensiero, l'autore chiarisce come definire la scuola odierna come "peggiorata", in modo generico, sia incompleto. Peggioramento o miglioramento sono concetti relativi all'obiettivo, e da questo punto di vista, la scuola moderna raggiunge pienamente quello prefissato.

L'autore passa quindi a sviluppare alcuni esempi di come sia stata implementata la transizione tra la scuola di elite di una volta, e la 'nuova' scuola, piu' democratica nell'accesso, e piu' banale nei contenuti.

L'argomento e' sviluppato con un rigore ammirevole ed una sintassi semplice e implacabile, il tutto in un volumetto breve di un centinaio di pagine, taglia A5. Il fatto che sia stato scritto venti anni fa non toglie alcuno smalto; anzi, e' la dimostrazione che la direzione in cui andava la scuola, ed i disastri che avrebbe compiuto la riforma Berlinguer, erano gia' chiari allora, a chi avesse un poco di lucidita'.

Buona Lettura.
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IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
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Predefinito 07-10-2018, 10:00 PM


Un nuovo contributo a questa discussione (che e' invero un monologo, almeno finora), a un anno dal precedente.
Questa volta per segnalare un libro di un paio di anni fa, che secondo me sarebbe indicato come testo per un corso di educazione civica nella scuola superiore. Certo, prima andrebbe introdotta come materia, o meglio re-introdotta, visto che una volta la si studiava alle medie.

Il libro e' il seguente: La Costituzione nella Palude di Luciano Barra Caracciolo.

E' un esame, o meglio, un ri-esame del processo di genesi della Costituzione, in particolare per quello che riguarda il suo aspetto lavoristico, cioe' il suo mettere il diritto al lavoro come principio ispiratore centrale, nonche' come cardine dell'azione dello Stato.

E' un libro importante, secondo me, perche' riporta alla luce e mette in risalto le intenzioni e le interpretazioni autentiche dei padri costituenti nei confronti di alcuni degli articoli piu' importanti, e piu' maltrattati della Carta. Un libro il cui contenuto e' opposto frontalmente alla propaganda di stampo neo-liberista che domina il discorso pubblico, una visione che considera i principi ispiratori della Costituzione come dei meri suggerimenti ormai sorpassati dagli eventi, e in ogni caso non piu' adatti alle esigenze della partecipazione alla Comunita' Europea.

L'argomento e' piu' storico che tecnico, ma la prosa non diventa mai impenetrabile, ed accompagna il lettore alla scoperta del processo che termino' nella stesura della Costituzione.

Un libro in molti punti sorprendente, e che fa arrabbiare in altri, pensando a quanto e' stato perso nel nome del vincolo esterno made in Bruxelles.

Buona lettura.
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Shade Shade Non in Linea
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Predefinito 17-10-2018, 04:52 PM


Valgono i manga come lettura??
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IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
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Predefinito 29-11-2018, 10:16 AM


Buongiorno,

ho finito da poco di leggere "Immunita' Di Legge", autori Pier Paolo Dal Monte e Il Pedante (chiaramente uno pseudonimo).

I libro e' una critica ragionata al decreto Lorenzin dell'anno scorso, quello che ha introdotto l'obbligo per dodici vaccini (poi ridotti a dieci), corredandolo con draconiane misure coercitive per assicurare l'obbedienza.

Il libro analizza il ruolo che 'la scienza' ha giocato nella genesi del decreto, e nella sua successiva rappresentazione sui media. Si analizzano anche i metodi dialettici utilizzati nel percorso legislativo prima, e nella massiccia campagna di stampa poi, per semplificare in maniera strumentale la complessita' dei fenomeni indirizzati, e soprattutto per soffocare e tacitare ogni voce di dissenso. Sono esempi rappresentativi di questi metodi l'uso dei espressioni parziali ('i vaccini) per descrivere un tutto variegato (di vaccini ne esistono decine di tipi diversi, per principi attivi, metodi di produzione, protocolli di somministrazione), o l'impiego di etichette spregiative ('no vax') per raggruppare qualsiasi voce critica (in altro ambito, un uso simile viene fatto della parola 'fascista' per chiunque non sia d'accordo con i processi di globalizzazione, in particolare per quanto riguarda l'immigrazione clandestina).
Qualora le misure di controllo del pensiero non bastassero, il decreto prevede la censura pura e semplice, che arriva fino alla radiazione dall'ORdine per i medici che osano criticare l'impianto del provvedimento legislativo.
Il tutto coronato dalla presenza massiccia e invadente di un certo 'scienziato', presentato invariabilmente come demiurgo infallibile, che dai talk-show televisivi rampogna i dissenzienti bollandoli come ignoranti; il ruolo di questo personaggio, ed i profondi disservizi al metodo scientifico di cui si dice rappresentante, sono ben analizzati nelle pagine del libro.

E' un'opera attuale ed intemporale al tempo stesso; una critica al metodo, e quindi, per definizione, molto piu' profonda e importante di quanto potrebbe essere una critica al merito del provvedimento Lorenzin. La prosa e' scorrevole, ma merita molta attenzione, sia perche' gli argomenti trattati sono profondi, sia perche' quanto scritto contrasta in maniera frontale, e logicamente inoppugnabile, quella che e' la narrazione imposta dai media mainstream.

Per chiudere, vorrei parafrasare uno dei passaggi piu' importanti del ibro, almeno a mio giudizio.

"Una paranoia complottista rimane tale solo fino a che rimangono attivi gli impedimenti al suo realizzarsi. Pensare ad una Spectre che inietta ossitocina nelle vene delle persone per tenerle tranquille in condizioni abiette e' una paranoia. Nel momento in cui un obbligo di legge apre le vene di chiunque a sostanze sulle quali non c'e' alcun controllo possibile da parte di chi le riceve, la paranoia diventa possibilita' (per quanto remota), e cessa quindi di essere tale"


Buona lettura.
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Fire&Ice Fire&Ice Non in Linea
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Predefinito 20-12-2018, 09:33 AM





Medicine e Bugie di Salvo Di Grazia


Descrizione

Il business della salute. Come difendersi da truffe e ciarlatani.

Più medicine, più salute. Siamo ossessionati dal benessere e abbiamo talmente paura delle malattie (anche quelle inventate) che siamo disposti a ingerire qualsiasi pillola, e a credere a truffatori e guaritori senza scrupoli.
Bombardati da pubblicità ingannevoli, compriamo integratori di ogni specie senza sapere che per la maggior parte non servono a nulla, siamo disposti a sottoporci a esami più volte all’anno con costi elevatissimi anche quando non ce n’è bisogno, ci affidiamo a qualsiasi prodotto che sia naturale e biologico sicuri della sua efficacia, anche quando non provata scientificamente, e siamo in balia della prima novità farmaceutica che ci prometta di farci diventare più belli e più giovani. Poveri ingenui. Ecco un libro che ci può aiutare. Di Grazia, medico di professione, combatte da anni contro truffe e ciarlatani. Riporta casi di farmaci inutili o addirittura dannosi spacciati per miracolosi, dal nuovo prodotto contro l’Alzheimer allo scandalo dell’Oscillococcinum, o di certi psicofarmaci o antidolorifici causa di morte e disturbi gravissimi. Tutto provato e documentato.
Essere informati è l’unica cura che può salvarci da facili illusioni e aiutarci a essere cittadini e pazienti più sani e consapevoli.





Salute e Bugie di Salvo Di Grazia


Descrizione

Per la salute e la bellezza si è disposti a credere a tutto, anche che sia possibile con una lozione far ricrescere i capelli o che con la cartilagine di squalo, l'aculeo velenoso dello scorpione, o addirittura con le mandorle, si guarisca dal cancro. Contro le truffe in farmacia, le cure inutili e le illusioni della medicina alternativa, qui dimostrate da chi le denuncia da anni, l'unico antidoto è l'informazione: per salvaguardare noi stessi e il progresso scientifico, quello al servizio dell'uomo e non degli interessi delle aziende farmaceutiche e degli speculatori.






Il Trucco c'è e si vede di Beatrice Mautino

Descrizione

La triste realtà è che un’informazione attendibile e critica sui cosmetici nel nostro paese praticamente non esiste.

Siamo sommersi da ogni tipo di informazione sui cosmetici. La televisione ci bombarda di pubblicità, le riviste reclamizzano le ultime novità in fatto di mascara e di miracolosi shampoo riparatori e, in particolar modo su internet, ci imbattiamo di continuo in articoli che ci mettono in allarme su prodotti e ingredienti che ci possono causare disturbi e malattie. Siamo frastornati. Di quello che ci spalmiamo addosso sappiamo solo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e, soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La triste realtà è che un’informazione attendibile e critica sui cosmetici nel nostro paese praticamente non esiste. Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, ha provato a ovviare a questa grave lacuna mettendosi dalla parte di chi entra in un negozio e vuole acquistare prodotti efficaci e non dannosi per migliorare il proprio aspetto e il proprio benessere, senza essere ingannato dalla pubblicità. Così fra le pagine di questo libro troverete molte risposte alle tante domande che ci facciamo ogni giorno sui prodotti contro le rughe e la cellulite, sulle creme solari, gli shampoo, le cerette e tanto altro. Non troverete pubblicità, ma solo i trucchi, quelli veri, per difendersi da truffe e false promesse.

Ultima Modifica di Fire&Ice : 20-12-2018 09:38 AM.
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IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
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Predefinito 18-04-2019, 09:26 PM


Buonasera,

ho appena finito di leggere, o meglio di rileggere, il saggio "Puberta' Manipolata" di Assuntina Morresi, una pubblicazione del centro studi Rosario Livatino.

Potete trovare il saggio a questo indirizzo: https://l-jus.it/la-puberta-manipolata/


Il saggio esamina dal punto di vista medico e direi deontologico i trattamenti medici per la manipolazione della puberta' negli adolescenti, in particolare in due casi tipici di impiego: la disforia di genere, e le disabilita' gravissime.

Nel primo caso, la puberta' viene 'sospesa' per dare tempo all'individuo pre-adolescente di riflettere sul suo desiderio di cambiare sesso; una specie di pausa di riflessione, al riparo dai cambiamenti psico-fisici che la puberta' porta con se.
Nel secondo caso, la puberta' viene accelerata per impedire per quanto possibile lo sviluppo fisico dell'adolescente gravemente menomato (le pagine in cui si parla della bimba nota come 'Pillow Angel' sono di grande impatto; personalmente, mi hanno messo parecchio a disagio).

L'interesse per questo saggio della Dottoressa Morresi non si limita' pero' alla disamina delle procedure mediche, che pure e' di prim'ordine. A questa viene infatti aggiunta una critica dello 'zeitgeist', lo spirito del tempo di cui queste due procedure sono il risultato. E' una critica puntuta, precisa, appassionata, che rende giustizia al tempo richiesto per leggere l'opera intera (parliamo comunque di una trentina di pagine A4).

In questi tempi cosi' bramosi di tran-umanesimo, ritengo sia una lettura da fare, e che consiglio caldamente.


Buona serata.
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Predefinito 15-06-2019, 10:53 AM


Da qualche giorno ho finito 'Il Mulino del Po', quasi sicuramente l'opera piu' famosa di Riccardo Bacchelli; un autore la cui fama, in tempi recenti, e' legata al provvedimento di legge che porta il suo nome, e dispone un vitalizio per persone che hanno dato lustro all'Italia e si trovano in difficolta' economiche (https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Bacchelli).

Il Mulino del Po e' un'opera, non un semplice libro. Intanto, lo e' fisicamente; parliamo di tre volumi, che in formato A5 assommano ad oltre 1800 pagine. In quest'era di messaggerie instantanee e stimoli continui, una lettura del genere e' un impegno molto particolare (infatti io vengo da un'altra era, come dimostra lo stato della mia schiena). Inoltre, il libro racconta una vicenda che si snoda nel corso di circa cento anni, tre generazioni di una medesima famiglia di molinari di fiume. Ad ogni generazione corrisponde piu' o meno uno dei volumi, che sono quindi, se si vuole, ognuno a se' stante, ma che hanno bisogno uno dell'altro per essere compresi. Ultimo, ma non ultimo, la prosa e' quella di uno scrittore degli anni 50 che racconta fatti di un secolo prima; per la prima volta ho trovato parole come 'ebdomadario' (che ricorda molto di presso l'equivalente francese) e 'tondere' (che ricorda il francese 'tondeuse'). E' un libro che va letto con calma, a votle tornando indietro per comprendre meglio certi periodi convoluti. Bacchelli non usa le parole a sproposito, ma non tollera lettori distratti o frettolosi.

Il Mulino del Po' e' una storia di gente piccola, sullo sfondo della cui vita passano eventi enormi, di portata storica. Il libro narra un quotidiano che scorre lento come il fiume che fa da sfondo alla vita dei protagonisti (un cliche' obbligatorio, direi), ma che, come il fiume, cambia, si evolve, si modifica. Di solito, le modifiche sono quasi impercettibili, cambiamenti carsici guidati dalle pulsioni umane piu' genuine, dalle simpatie, da convenienze e alleanze dettate da quelle che sembrano insignificanti occorrenze quotidiane. Altre volte, come in natura, si verificano svolte improvvise, deviazioni catastrofiche.
A fare da filo conduttore a queste traiettorie ci sono alcune costanti, alcuni principi guida ai quali i personaggi non derogano mai; l'obbedienza ai precetti della propria fede cristiana, e un senso radicato del proprio onore e dell'amicizia. Concetti che si pongono a distanza siderale rispetto alla morale odierna, che sembra aborrire qualsiasi convinzione forte che non sia rivolta all'utilita' economica (opinione personale, si intende).

Non c'e' lieto fine ne Il Mulino del Po. Un membro alla volta, la famiglia di cui si raccontano le vicende disperde i propri pezzi, la propria tradizione, i propri nomi; ed e' comunque un esito non inatteso, che si intuisce come inevitabile, e appropriato, da un certo punto della narrazione in poi.
Arrivato in fondo, mi e' comunque dispiaciuto che Bacchelli si sia fermato al terzo volume.

Buona giornata.
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Predefinito 23-06-2019, 06:48 PM


Un paio di settimane dopo aver completato Il Mulino del Po, ho terminato un'altra lettura di lungo termine; la biografia di Hitler di Ian Kershaw (nella versione senza note storiografiche, che aggiungono da sole un 400 pagine circa).
Forse come reazione a cotanti sforzi, sono poi passato a qualcosa di brevissimo, che mi ha richiesto meno di una settimana; Il Fascismo degli Antifascisti.
Si tratta di una piccola raccolta di alcuni articoli di Pier Paolo Pasolini, apparsi su riviste e giornali italiani come Paese Sera nella prima meta' degli anni settanta (dopo, per ovvii motivi, Pasolini non pote' scrivere piu' nulla). .
Negli scritti del libro, Pasolini contrappone due tipi di fascismo.
Uno e' quello ufficiale e dichiarato, che faceva riferimento all'area che andava dal MSI fino alla destra estrema, al fascismo fattuale; l'altro, nascosto dietro un conformismo di comodo ma altrettanto brutale, era quello rappresentato dal movimento consumista, che nel giro di pochi anni aveva ormai quasi spianato le differenze antropologiche e culturali tra le classi sociali italiane.

Pur con alcune importanti differenze di fondo, il libro di Pasolini mi pare ancora avere una certa attualita, a partire dal titolo. Assistiamo infatti in Italia ad una situazione in cui una parte politica grida istericamente al pericolo fascista in assenza di qualsiasi presenza reale di questo pericolo. Anzi, essendo proprio la sedicente parte antifascista a mettere in atto quei comportamenti che vengono additati come pericolosi.
Mi spiego.
Anzitutto, il fascismo nasce storicamente come reazione delle classi dirigenti di fronte ai successi delle classi operaie e popolari nelle loro rivendicazioni di migliori condizioni di vita e di lavoro. Una situazione opposta a quella italiana (e in generale del mondo occidentale), che vede le condizioni di vita delle classi piu' povere in continua discesa da almeno la meta' degli anni 90 (se non addirittura da prima).

Inoltre, va fatto notare che l'aggancio valutario (equivalente alla famosa Quota 90 del ventennio), le privatizzazioni, le politiche di austerita', lo smantellamento dei diritti sindacali, il tentativo di censura delle opinioni dissenzienti, e quello di stravolgimento della Costituzione con l'abolizione del Senato, cioe' tutte iniziative politiche che caratterizzarono il regime fascista, sono state messe in atto dalla sinistra, cioe' la parte politica che adesso grida al pericolo nero (nota: questo non e' un fenomeno solamente italiano. In UK ci ha pensato il "laburista" Blair, e in Francia abbiamo avuto un presidente sedicente socialista che ha stravolto in peggio il Code du Travail).

Abbiamo quindi una situazione in cui una parte politica sedicente antifascista e' anche responsabile di una lunga serie di initiziative politiche di stampo storicamente fascista. E tanto e' piu' colpevole, quanto e' piu' virulenta nell'accusare la parte politica opposta.

Non penso che Pasolini sarebbe sorpreso.
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Ho appena finito di leggere Veleno, di Pablo Trincia; e' un libro che parla della vicenda dei 'Diavoli della Bassa', risalente alla fine degli anni '90.



E' una storia vera, che comincia con lo sfratto di una famiglia disagiata in un paese dell'Emilia. Il piccolo di famiglia, poco piu' di tre anni, viene mandato a stare con una famiglia di vicini. Dopo qualche tempo, si lascera' sfuggire parole equivoche a proposito di 'giochi sotto le coperte' fatti con il fratello. Da quel momento, intervengono servizi sociale e psicologhe, e comincia una vicenda incredibile.

Il bimbo comincia a raccontare di abusi sempre piu' efferati, subiti, dice lui, dai suoi stessi genitori. I racconti si fanno sempre piu' agghiaccianti, e cominciano a coinvolgere altri adulti, parenti o conoscenti di famiglia. Queste persone subiscono la stessa sorte; sospensione della potesta' genitoriale e allontanamento dei figli, mandati in famiglie affidatarie con divieto di mantenere alcun contatto. E colloqui con le psicologhe, da cui scaturisce un altro giro di racconti incredibili, che coinvolgono altri adulti, altre famiglie, tutte costrette a subire un giro della medesima giostra.



Dalle indagini scaturiscono diversi processi e decine di condanne, tra cui un prete. In totale, le famiglie smembrate saranno almeno cinque, con sedici bambini sparpagliati tra famiglie affidatarie; bambini che non riallacceranno mai piu' i contatti con i genitori naturali, anche quando questi verranno assolti (alcuni di loro dopo un iter giudiziario di sedici (!) anni). Quelli che ci arriveranno, visto che cinque degli imputati moriranno durante lo svolgimento della vicenda, almeno uno di loro suicida.

Tutti vengono condannati sulla sola scorta dei racconti dei bambini; nessun riscontro oggettivo verra' infatti mai trovato dagli inquirenti. D'altronde, quando un bimbetto delle elementari racconta di essere andato in giro a sera fatta per chiamare gli amichetti e portarli al cimitero per un festino satanico, che riscontri ci possono essere? Eppure, queste versioni (quasi sicuramente indotte dalle stesse psicologhe durante colloqui privati settimanali con i bambini) non verranno mai messe in discussione dai collegi giudicanti.

E' un libro che lascia sgomenti, e con due domande pesantissime a ronzare in testa. La prima e': come e' potuto succedere? Come e' stato possibile che nessuno abbia mai sollevato dubbi sui racconti francamente inverosimili dei bambini, che nessuno abbia mai fatto domande sul modo in cui questi bambini erano 'preparati' dalle psicologhe e dai servizi sociali, che nessuno abbia avuto la minima esitazione a distruggere la vita di tante famiglie sulla scorta di favole? E' una domanda molto pesante, che lascia l'amaro in bocca. Ma non e' la peggior domanda che scaturisce dalla lettura del libro.

Perche' una volta finito, ci si chiede: cosa e' stato fatto per assicurare che una tragedia simile non si ripeta? E la risposta e' che non e' stato fatto nulla, e che una tragedia simile si sta gia' ripetendo. Le psicologhe protagoniste della vicenda sono ancora al loro posto, hanno fatto carriera. La ginecologa che certifico' abusi inesistenti, il capo dei servizi sociali, il giudice di primo grado, nessuno di loro ha mai ammesso di aver fatto un errore, nessuno ha mai pagato per la sofferenza inflitta a gente innocente. Peggio di tutto, il centro Hansel e Gretel di Torino, protagonista della vicenda dei Diavoli della Bassa, e' tornato agli onori della cronaca per la vicenda di Bibbiano; a oltre venti anni di distanza, stessa regione, stesso metodo, stessi risultati.
La vicenda narrata in Veleno non e' quindi servita assolutamente a nulla. Chi ha disintegrato la vita a decine di persone continua impunito a fare la vita di sempre, convinto di avere ragione.

Ritrovata da Trincia, una delle bambine allontanate dalla famiglia dichiara: "Non voglio soldi, risarcimenti, roba. Voglio solo che queste persone escano dall'ambiente. Non devono avere mai piu' a che fare con i bambini". Immagino come si senta a vedere come stanno le cose.
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Buongiorno,

ho finito da poco di leggere "Immunita' Di Legge", autori Pier Paolo Dal Monte e Il Pedante (chiaramente uno pseudonimo).

Era il novembre 2018, e pubblicavo in questa sezione una recensione al libro di cui sopra. Un libro che partiva da una questione contingente (il decreto Lorenzin sugli obblighi vaccinali in eta' pediatrica) per illustrarne una piu' generale; e cioe', come l'uso (distorto) della cosiddetta 'scienza' costituisse un vero e proprio metodo di governo, capace di spianare anche quelli che sembrano (ormai si deve dire 'sembravano') diritti acquisiti e non piu' discutibili.
Un libro che all'epoca qualcuno avrebbe potuto etichettare come esagerato (o addirittura complottista, se la parola non fosse ormai completamente sventrata di ogni utilita'), e che invece, si e' rivelato tanto profetico quanto e' rigoroso.

Dopo poco piu' di un anno dalla pubblicazione di quella recensione entrammo nella 'emergenza' CoVid, emergenza dalla quale ancora non siamo usciti. Emergenza durante la quale 'la Scienza', nella accezione del libro, e' stata usata come clava per giustificare i provvedimenti piu' autoritari, e sospendere numerosi diritti costituzionali, a volte con strumenti assolutamente illeciti (tipo i DCPM).

Come gia' ai tempi del decreto Lorenzin, le voci dissenzienti sulla gestione dell'emergenza sono state tacitate, e qualsiasi dibattito, anche parlamentare, abolito nel nome del 'fare presto'. Nozioni pseudoscientifiche assolutamente rivoluzionarie, tipo la contagiosita' degli asintomatici, sono state introdotte sulla base dell'ipse dixit di fantomatici 'esperti'. Quello degli asintomatici e' invero un esempio preclaro di un altro tema che e' caro agli autori; quello della corruzione del linguaggio come strumento di potere. Nel caso in esame, si e' eliminato il concetto di persona sana semplicemente cambiandole il nome in 'asintomatica', escludendo con questo semplice trucco la possibilita' che chiunque possa sottrarsi agli obblighi previsti per la 'lotta' all'epidemia (perche' siamo ormai *tutti* potenzialmente malati, sempre e a prescindere).

Molti dei provvedimenti presi nel nome della scienza sono stati esentati da qualsiasi verifica sulla loro efficacia; per dirne una, qualcuno ha mai dimostrato in maniera plausibile l'utilita' del coprifuoco (la cui durata e' ormai superata solo da quello istituito alla fine della seconda guerra mondiale).

Ad un anno dall'inizio dell'emergenza, nessuna politica alternativa al chiudere tutti in casa e uccidere economicamente il paese e' stata presa in considerazione. Si assiste di contro ad un grande attivismo per piallare anche l'ultimo baluardo di liberta'; il diritto a disporre del proprio corpo.

Con un'altra abile mossa dialettica, il diritto costituzionale alla salute (cioe' a ricevere cure) e' stato trasformato nel diritto a non ammalarsi, e in questa forma viene utilizzato per proporre dilemmi rivoltanti, tipo il dover scegliere tra il diritto al lavoro e quello, appunto, all'integrita' del proprio corpo. Perche' il decreto che impone la vaccinazione al personale sanitario non e' che questo (peraltro, qualcuno sa spiegare come mai si voglia vaccinare tutta la popolazione, incusi quelli che sono gia' immunizzati?).

Si potrebbe essere tentati dal considerare l'obbligo al personale sanitario come la linea del Piave, come l'ultimo baluardo caduto il quale non ci sara' piu' alcuna difesa contro una qualsiasi futura aggressione ai nostri corpi da parte dell'autorita' costituita. Ma quella linea e' gia' stata superata da un pezzo, e fu proprio il decreto Lorenzin ad aprire la breccia. Quello che viviamo oggi, senza dubbio con il plauso di una bella fetta della popolazione, non e' altro che la dimostrazione di quanto avessero ragione gli autori di quel libro; ed anche del perche' i loro avvertimenti rimasero sostanzialmente inascoltati.

Ultima Modifica di IlPrincipebrutto : 01-04-2021 03:28 PM.
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