Allenarsi con il dolore
Ciao a tutti, cari FU_friends.
Non so se questa è la sezione giusta per questa discussione, in caso i mod me la sposteranno, sicuramente qui avrà una certa visibilità. Ieri sera mi sono trovata a fare alcune riflessioni riguardo alle condizioni fisiche in cui mi reco in palestra da un po' di mesi. Il mio allenamento (life pump), benché modulabile (con i dischi sul bilanciere) l'ho sempre percepito allenante per me, e mi ha apportato molti benefici a livello di bodycomp ed estetica. Dall'anno scorso, periodo in cui sono diventati ingestibili i miei continui dolori di pancia, con conseguente colica di reni (e successiva ecografia con scoperta di piccolo calcolo a dx) e indagazione tramite colonscopia, non riesco ad allenarmi come vorrei. Mi è capitato di non allenarmi perché mi sentivo poco bene, molte più volte di quanto avrei voluto. Ho provato (quest'inverno nel momento in cui volevo dimagrire) a correre (mi fa' schifo) e fare un allenamento diverso (per "sorprendere il mio metabolismo" :mad:) in sala pesi ma poi non ho provato gran soddisfazione a farlo. Il problema che si ripresentava comunque era sempre lo stesso: 1 volta su 3, a volte anche la totalità degli allenamenti (max 3) di una settimana, io mi alleno con il dolore alla pancia. Mi alleno con dei crampi che mi sconquassano, e penso che, nel momento in cui mi fermo o rinuncio, sono solo una PIGRA SEDENTARIA. Io non mi perdono il fatto di mollare se non mi sento bene, e se lo faccio me ne pento sempre. Ieri sera avevo una colica piuttosto forte, non il solito dolore gestibile e cronicizzato, era acuto (dopo diarrea nel tardo pomeriggio). Io DOVEVO andare in palestra, avevo già saltato una lezione il giorno prima perché non stavo bene. Qua poi leggo i diari, vedo quanto si allenano gli utenti, e io sono solo una formichina... io penso in fondo di non fare NULLA, di non sacrificarmi affatto per allenarmi e avere il corpo che vorrei. In realtà... in realtà il mio è un sacrificio continuo, sul fronte rinunce alimentari, gestione della fame per via dei miei orari sballati (sveglia alle 5.30, pranzo alle 15.30, cena alle 20.00 o se mi alleno alle 21.30), allenamento sempre con il dolore che mi martella. Anche sul posto di lavoro è la stessa cosa. Ma in fondo non posso mica cedere! Spesso, come stamani, ho dei crampi talmente forti che a malapena riesco a parlare, allora metto i ragazzi a fare esercizi o lavori di gruppo. E ogni volta mi chiedo "Chissà se oggi riuscirò ad andare in palestra". Però se non vado non me lo perdono, perché la gente non si ferma per "così poco". Mi chiedo se anche voi vi allenate spesso in condizioni di dolore o comunque se pensate che si debba comunque andare avanti, altrimenti le conseguenze poi non sono gestibili. Nel mio caso la conseguenza sarebbe, come potete capire, il sovrappeso e la perdita di tutti i risultati conseguiti con sacrificio. Possibile che non sia più capace a sacrificarmi? Possibile che i crampi debbano fermarmi o diminuire l'efficacia dei miei allenamenti? Come posso trovare più tenacia e controllo? Grazie per la lettura. Vale |
Ciao,
Quote:
Dopo averci dato svariate facciate, ho capito che allenarsi in presenza di dolore non serve a nulla, ed aumenta soltanto il rischio di farsi del male ulteriore. La mia guida e' molto semplice: se durante il riscaldamento il dolore si attenua, e diventa gestibile, vado. Altrimenti, ciao. Ma in genere non ci arrivo mai, perche' ho imparato a riconoscere quali dolori spariranno durante il riscaldamento, e quali invece sono indice di un problema serio che bisogna lasciare stare. Nel tuo caso, costanza e determinazione sono secondo me falsi problemi. Tu hai una condizione cronica che devi risolvere, perche' non e' normale avere crampi lancinanti allo stomaco tutti i giorni. Sono al corrente in modo vago della tua storia clinica, e so che hai passato, e superato, prove molto dure. Capisco quindi che il tuo rifiuto ad affrontare il tuo problema e' motivato dalla paura di ricadere in certe situazioni. Ma secondo me la tua priorita' in questo momento dev'essere quella di trovare l'origine di questi dolori e curarne le cause una volta per tutte. La situazione che hai descritto non e' normale, va risolta. Buona giornata. |
Secondo me è più che normale la tua situazione, già dimostri una forza di volontà notevole. Anzi, all'opposto di quanto dici, direi che è ben più alta della media.
Un conto è il dolore muscolare, doms o simili, sai a cosa sono dovuti e ti alleni lostesso sperando che passi una volta bello/a caldo/a. In pratica è come se il tuo corpo ti dicesse: "devi riposarti!" e tu gli rispondi "non rompere!" Nel tuo caso invece i dolori continui sembrano voler segnalare problemi più gravi... ma credo proprio che tu lo sappia già. Sta di fatto che un conto è andare a correre quando il giorno prima hai fatto lo squat, un conto è allenarsi quando si fa perfino fatica a parlare. So benissimo che, purtroppo, non ti sono d'aiuto... però non vedo nessun senso nel cercare di avere un ottimo aspetto esteriore quando poi dentro (e intendo proprio dentro, non psicologicamente) si è a pezzi. |
Dando la priorità a risolvere il problema, in seconda istanza valuterei se l'attività fisica peggiora o meno la mia condizione.
Se sì, l'attività fisica va modificata o tolta. Se no, potrei anche farla, ma bisognerebbe mettere in dubbio se ne vale la pena. |
concordo in larga parte con i tre commenti già espressi
prima cosa devi risolvere il problema dello stomaco, poi potrai allenarti con il piacere di farlo |
hai fatto bene a scriverlo qui dato che ci sono doc e somoja che sono sia medici e hanno la passione per l'allenamento, cosi in questo modo sei sicura non essere di parte contro lo sport.
penso che per questa cosa serva solo un parere medico. |
il problema,se non ti alleni, è fondamentalmente uno solo: che non te lo perdoni.
Come tutti credo,ho provato ad allenarmi in condizioni non ottimali, cattive o inpensabili e non ne ho guadagnato niente. Se lo fai per la salute la danneggi, se lo fai per la prestazione la peggiori...puoi appagare i sensi di colpa sul momento ma alla fine paghi,perché ti troveresti sconfitta più avanti. Tu lo sai: io tra una cosa e l'altra sono sempre sotto pressione perché-perché-perché...perché ho le gare,perché ho qualche acciacco MA gli avversari si allenano come bestie e spingono e io rimango al palo...tengo duro,potrò mica mollare? Lavoro sugli acciacchi,che peggiorano e ne portano altri. Siamo ad una gara, posso fermarmi??no! E avanti una volta,due tre....risultato? Alle gare che contano sono sempre fuori,ed ora sono FERMO da 8 giorni e chissà per quanti altri. Posso allenarmi? Probabilmente sì,ma ha finito per angosciarmi,disgustarmi. Non è qui che dovevo arrivare,ma così è stato. Quando ti ostini a fare una cosa contro la tua stessa volontà di ora,nonostante quella fosse la tua volontà di prima,finisci per vivere una vita che non è la tua. Si può resistere,anche per molto,per me tu hai resistito ben oltre l'umana soglia e di questo bisogna dartene atto,ma ormai il tuo corpo ti sta dicendo "basta!" così forte che tapparsi le orecchie non basta più. Quindi capisco che non possa fermarti per la pace interiore che insegui,ma dovresti risolvere i tuoi problemi fisici almeno in buona parte. E perché no, se puoi provare tante altre attività nuove. Ti faccio una domanda,ma devi essere sincera con te stessa: pump ti piace ancora? Ha rappresentato il tuo graal per la costruzione del corpo che sognavi, ti ha riempito la vita nei momenti più bui,ci hai vissuto insieme,ok...ma questo anni fa. Dimenticando tutti i trascorsi,tutta la sua storia nella tua vita,OGGI, pump ti piace? Ci vuole coraggio a rispondere...io ti dirò: ho vissuto per i pesi ma ora come ora non ti saprei rispondere alla stessa domanda. Un abbraccio :-* |
Dovresti prima scoprire di cosa si tratta.
Non hai indicato in che zona avverti questi dolori, ma io valuterei anche una visita ginecologica. Per il resto, nessuno dovrebbe allenarsi se ha dolori invalidanti. Non c'entra la forza di volontà, è semplice logica. Se ho dolore e rischio di farmi ancora più male, è stupido allenarsi. Nel tuo caso non si conosce l'eziologia del problema, ma se si verifica mentre ti alleni c'è sicuramente un collegamento più o meno diretto. |
Grazie a tutti, ovviamente vi risponderò quanto prima.
Quote:
La situazione è reversibile ma ci vorrà del tempo. Intanto ho ridotto molto le verdure, così come ho ridotto le fonti di latticini, di cui abusavo. Rimane il problema delle feci molli, non digerite e la mia non tolleranza a quasi più alcun tipo di verdura. Tollero broccoli e zucca, ma forse perché li "voglio" tollerare. Per dire, ho riprovato il cavolo romanesco e sono stata male (aria che premeva moltissimo, dilatandomi le pareti del ventre) una giornata. Spesso certi vegetali mi fanno star male anche 3 giorni, l'ultimo caso sono stati dei pisellini in scatola. Li ho rivisti nelle feci 3 giorni dopo (controllo sempre le feci mie e del mio cane per abitudine). Il dolore è nella parte bassa della pancia, e quando è più acuto come ieri e oggi lo sento nella parte destra della parete addominale, e se premo urlo dal dolore. Il gastroenterologo mi disse che è proprio il punto in cui si accumula l'aria. Spesso mi capita di avere la sensazione di non completo svuotamento dopo essere stata in bagno. Fatto sta che ogni giorno ho più scariche e dopo di queste sento "montare" l'aria. Non riesco a liberarmene, questo mi da' dolore. Anche se volessi spesso non riuscirei. Allenarmi peggiora la situazione nel momento in cui sollecito di più la parete addominale. In realtà il dolore, se è invalidante, lo è già prima dell'allenamento, per questo la maggior parte delle volte mi autoconvinco che quello che sento semplicemente lo amplifico io, mi dico di darmi una mossa e vado in palestra. Ho fatto l'ultima visita ginecologica nel 2009, mea culpa, tra l'altro un anno prima del ritorno del ciclo (dopo 2 anni di amenorrea). Il ciclo tra l'altro acuisce la situazione intestinale già cronica. L'ultima visita comunque dette un esito assolutamente positivo. Sto aspettando di andare di nuovo dal ginecologo perché il mio (ne ho cambiati tre, le prime erano 2 donne con cui mi sono trovata malissimo) è il dottore, peraltro bravissimo, che mi ha fatto nascere, e inizia a essere anzianotto. Non so chi scegliere ma a brevissimo lo farò. Questo è quanto. |
Ti consiglierei un classico: fermenti lattici e carbone vegetale.
In genere i sintomi si riducono davvero molto. Di certo allenarti col mal di pancia non è assolutamente facile, quindi non fartene una colpa ;) |
Quote:
|
Non so perchè non ti consigliato i fermenti, io proverei ad usarli, ma sceglili buoni, non roba tipo enterogermina :p
|
per i fermenti forse puoi provare il kefir
|
Quando ho passato metà della mia simpatica estate 2008 con una gastroenterite il medico per ridar consistenza alle feci mi diede il diosmectal e devo dire che funziona davvero bene... l'ho riusato sia io che miei familiari in situazioni analoghe e fa il suo lavoro. Per i fermenti allora non saprei cosa consigliare, dato che il dottore mi rifilava sempre l'enterogermina :p
Però effettivamente, anche se il problema è la dilatazione ed il gonfiore da fibre, con tutto questo tempo a scariche credo che la flora intestinale sia pressoché annientata. |
Acid, scusa, ma mi sa che il prossimo passo sarà l'auto flagellazione, sempre che Lorenzo non abbia spiccate tendenze sadiche, così potrebbe flagellarti lui...;)
Premetto che capisco benissimo il senso di colpa e di inadeguatezza verso il nostro ideale, perchè anche io ogni volta che salto un allenamento, mi sento come dici tu, una PIGRA SEDENTARIA che non ha abbastanza forza di volontà per allenarsi e trova sempre una scusa per scansare la fatica. Però io effettivamente non mi alleno se sto male, anzi non riesco ad allenarmi neppure se sto male solo emotivamente, figuriamoci se sto male fisicamente. Passi un leggero raffreddore o un po' di mal di testa, che possono anche migliorare con l'allenamento, ma se sto male davvero non vado in palestra. Ad esempio i primi due giorni di mestruazioni ho spesso dolori addominali e gambe stanchissime e allora non vado in palestra. Naturalmente anche io mi sento in colpa, e non mi giustifico del tutto, però ho visto che se provo ad allenarmi ugualmente viene un allenamento penoso e mi deprimo lo stesso. Quindi visto che psicologicamente starei male in ogni caso almeno mi risparmio il supplizio di aggiungere al dolore la fatica. Però, sapendo quanto è fondamentale per il tuo benessere psico-fisico allenarti, ti faccio anche io una domanda un po' provocatoria come Yashiro. Non quanto ti piace ancora fare pump, ma quali cure hai provato a fare per allontanare il dolore. Oltre al carbone vegetale e ai fermenti lattici, intendo, che onestamente non sono poi così sorpresa che non abbiano funzionato. Se non lo hai già fatto, per me ora sarebbe il momento di abbandonare l'avversione ai farmaci e provare di tutto per risolvere il problema. Se vuoi concedere alle "cure dolci" un'ultima possibilità potresti provare l'argilla, la farina di carrube e le tisane di finocchio, dopo di che se non funzionano devi valutare cosa ti procura più disagio: provare qualche farmaco vero e proprio o non riuscire ad allenarti? Io non avrei dubbi (e infatti ormai sono dopata di Oki per potermi allenare senza troppo male alle gambe :() PS. Il prossimo che sento dire che bisogna mangiar verdura perchè fa bene gli sputo in un occhio:cool::D |
Dato che i miei bambini hanno fatto a ripetizione cicli di antibiotici con conseguente danneggiamento della flora intestinale e l'enterogermina non sembrava aver effetto ho trovato il codex che sembra essere più efficente.
|
Bisognerebbe sentire il parere di un medico esperto e quoto il pensiero di Desperate.
Alla fine qui non parliamo di come rimediare a uno scombussolamento intestinale post vacanze di natalizie ma di una ragazza che, da ignorante, mi sembra presentare gli stessi sintomi dei bambini africani denutriti magri fino all'osso ma con un pancione enorme. I consigli della nonna non credo siano l'ideale. E soprattutto mi sembra che il problema dell'allenamento sia l'ultimo e insignificante. Acid, lo sai che sono schietto e poco sensibile, però dovrebbe far riflettere il fatto che, la tua principale ansia, sia legata al non poterti allenare e non al fatto che sei in una condizione nella quale ti viene difficile perfino lavorare e avere una vita con il tuo compagno. |
Quote:
lo avevano detto che il nostro corpo non era adatto a una alimentazione esclusiva di sole verdure ... che poi se uno mangiasse le verdure dovrebbe mangiare se puo' quelle bio di stagione (più ricche di nutrienti). |
nella mia esperienza i dolori addominali sono correlati ad intensità e in misura minore al volume del singolo allenamento (di corsa).
Quindi ti inviterei a provare ad abbassare specialmente l'intensità degli allenamenti per dirti correre 2km molto forte per me è molto piu rischioso che 10km piano in quest'ottica. |
Io penso che non solo si possa, ma si DEBBA allenarsi con il dolore.
Meglio se lancinante. Bisogna avere l'approccio mentale del terminator: Fa male un braccio? Ne abbiamo due. Fanno male entrambi? Ci sono le gambe. Fanno male pure quelle? C'è la colonna vertebrale. Poi la testa. Fino a che si è in grado quantomeno di contorcersi come un pesce che boccheggia dopo essere caduto dall'acquario, E' IMPERATIVO allenarsi. Ho visto gente fare panca direttamente dalla barella, con la flebo al braccio e i paramedici come spotter. Finchè c'è respiro, c'è sempre qualche muscolo ancora capace di movimento, quindi conviene sfruttarlo e spremergli fino all'ultima lacrima di energia contrattile. Solo le checche isteriche si fermano per cazzate come ernie, strappi, fratture, coliche, patologie degenerative e altri futili segnali. |
Sei un mito :).
|
Quote:
Quote:
Quote:
|
Quote:
A parte che ti chiedo di riflettere su quanto il problema che ho io collegato all'allenamento potrebbe inficiare la tua qualità della vita sportiva. Al di là di questo, visto che si parla di me, desidero specificare che l'ansia che ho mostrato non è la mia principale. Ho condiviso con voi questo lato della mia ansia che è molto più grande. Il fatto di non potermi allenare come vorrei è una sfaccettatura, perché non credere che stia bene al mattino quando ho dolore ma indosso il mio miglior sorriso per i miei ragazzi a scuola. Non sto bene nemmeno quando devo fingere con mia madre (o cmq gliela pongo in modo più soft di come sia) perché non voglio che sappia quanto sto male. Di male con il mio disturbo del c@zzo gliel'ho fatto abbastanza, a lei e a mio padre). Non sto bene ad avere orari sballati che mi incasinano l'intestino, non sto bene a non riuscire a essere serena mai, non sto bene a non dormire per più di max 5 ore (non continuative) a notte. A questo si aggiunge la non possibilità di stare sufficientemente bene per un allenamento per lo meno decente, che ha influenza positiva sul mio umore. Quanto alla vita con il mio compagno... non mi sembrava la sede di parlare di quanto i miei dolori o il mio malessere generalizzato influiscano sulla mia vita privata, ma se è necessario continuo l'elenco anche lì. Ormai per me è così normale star male in maniera continuativa che se non ci sono picchi quasi non me ne accorgo. C'è sempre un po' di dolore, c'è sempre una sensazione di disagio. E il disagio alla pancia è molto lontano, è molto lontana nel tempo la mia ricerca del ventre piatto. Fino ai 26 anni, momento in cui ho lentamente modificato l' alimentazione aumentando le fibre) sono stata stitica. L'unica parte del corpo che accettavo di me era il ventre, che in condizioni normali era molto bello e piatto. Puntavo su quello dal punto di vista fisico, nascondendo tutto il resto. Strategie su strategie per riuscire ad andare al bagno, bere latte caldo a periodi, in altri periodi bere latte freddo, tisane ecc. Se non ero stata al bagno, a 17 anni non uscivo di casa. Non potevo farmi vedere con la pancia gonfia. Paradossalmente oggi che il mio corpo è nettamente migliorato rispetto a 14 anni fa, proprio la pancia è perennemente gonfia. Se non vado al bagno ho da smepre mal di testa e disagi fisici molto forti, e non riesco a non pensarci. E non riesco mai a togliermi il gonfiore. E inizio a non farcela più, cedo su tutti gli altri fronti. |
eh ma forse non hai inteso quello che intendevo dire...
irrilevante che sia corsa o qualsiasi altra cosa... la differenza l'ho notata al variare in special modo dell'intensità!!! |
il discorso dei vegani e vegetariani era per il fatto delle fibre, mi ricordavo che tu mangiavi anche altro anche se delle volte in modo un po' particolare :p
è che tu mangi o mangiavi sempre cosi non per brevi periodi. guarda se io stessi male, tipo giramenti di testa improvvisi, tachicardia e altro non mi preoccuperei dell' allenamento, cioè mi darebbe fastidio un po' si, ma la mia preoccupazione maggiore sarebbe il risolvere questi fastidi per avere una vita normale, e se non potessi allenarmi pazienza, prima la salute. |
Quote:
Ciao Acid, leggo sempre il tuo diario ma non intervengo mai perché non credo di avere le parole giuste con le quali commentare il tuo profondo dolore. Pur non conoscendoti mi dispiace assai nel leggere queste parole che scrivi; e mi sembra di non riuscirci a leggere nemmeno una luce postiva, ma d'altronde la forza che ci metti nel ribellarti a questa una condizione quasi ''compensa'' il dolore che provi. Una sola cosa vorrei chiederti, non hai la possibilità di un aiuto di tipo puramente psicologico? io credo che forse riuscire a vedere questi problemi in un ''ottica'' che non sia puramente ''alimentare'' forse potrebbe esserti di aiuto. Mi scuso se mi sono sfuggite delle inforazioni a riguardo, che tu abbia già dato nel tuo diario o in altri post. ciao Carlo. |
Quote:
Ti sento un pò incattivita in certi passaggi, quindi è meglio che preciso alcuni punti. Innanzitutto premettiamo che non giudico la persona, cioè te, ma solo la situazione che hai descritto. Essendo sintetici e schematici: -lo so che hai già sentito il parere di un medico, però, visto che non stai bene, io direi di sentirlo di nuovo. O di sentirne un altro. Di sicuro bisogna risolverla questa situazione fisica perchè, nonostante tu abbia una forza di volontà enorme, è chiaro che non può andare avanti a lungo. -il discorso sui "rimedi della nonna" non era una risposta a te, ma a chi ha provato (sicuramente in buona fede), a darti delle "dritte". La situazione che hai descritto, benchè io non sia un medico, non mi sembra tale da potersi risolvere con i trucchi da post feste. -riguardo la questione su di me, lo so che sono ossessivo e lo sono volutamente, e lo sarò finchè non avrò raggiunto l'obiettivo o quasi. Comunque, per ogni commento o critica, ne possiamo sempre parlare nel mio diario. L'accetto davvero volentieri. -evidentemente c'è stato un malinteso, in quanto tu hai aperto il 3d per i problemi ad allenarti e poi, per farci capire quanto stai male, hai citato anche i problemi sul lavoro... e sembrava quasi che fossero i primi a preoccuparti davvero, ma chiaramente non è così |
Quote:
Quote:
Quote:
Elimina il paragone con gli altri, ed elimini il problema. |
Il paragone è utile quando rinfranca o risulta salubremente stimolante.
Un po come il parere degli altri. Anche se sapere fregarsene è la cosa più importante. Poi, per la mia esperienza, tutte le volte che mi sono allenato con del dolore ho avuto prestazioni non degne, ho peggiorato la condizione e, per non saltare un giorno di allenamento, mi son trovato a doverne saltare ben di più. |
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
|
Certamente la disciplina è necessaria per conseguire un risultato.
Ma non è sano scadere nell'eccesso ossessivo/compulsivo. Saltare un allenamento per qualche DOMS di troppo è pigrizia. Saltare un allenamento per una bronchite è buon senso. Il punto non è quello di riuscire a fare come o più di tizio, ma quello di riuscire a fare il TUO MEGLIO. Se il tuo meglio, in questo momento è fare tre ore a settimana, dovresti concentrarti su questo e FOTTERTENE degli altri. Finchè insisterai con i paragoni, troverai SEMPRE chi è in grado di fare più e meglio di te, e SEMPRE chi è in grado di fare più e meglio persino del migliore degli atleti (o ritenuto tale), alimentando un circolo vizioso che non porta a nulla di concreto. Oltretutto, vale la pena riflettere sulla caducità della forma fisica, che prima o poi ci abbandonerà, perchè tale è la natura delle cose, dunque, attribuirgli un eccessiva importanza è sbagliato per principio. |
Quote:
Non mi interessano gli altri, in realtà combatto con una forma più subdola di "altro da me", perché me lo sono imposto. Così come da adolescente non mi sono mai veramente ribellata ai miei, io mi sentivo al guinzaglio ma alla fine la vita era la mia, bastava a provare a tirare un po' e loro avrebbero dovuto mollare la presa. Ma ero io ad attorcigliare il guinzaglio intorno alla loro mano, legandomi ancora di più. Sto volutamente semplificando, è ovvio. Poi la ribellione l'ho fatta tutta insieme, e va beh da lì i c@sini. Tornando IT, allo stesso modo io mi sono costruita, filtrando le informazioni che ricevo dall'esterno e misinterpretandole, distorcendole (però facendo fossilizzare in me questi pensieri e determinati comportamenti, così come talune ossessioni), un prototipo di Acid Angel che probabilmente non è la me stessa autentica. L'elastico mi tira, l'elastico del dovere e della non indulgenza verso me stessa. Se sgarro rispetto ai miei ideali di comportamento non me lo perdono. O meglio, oggi me lo perdono anche troppo secondo me (rispetto al passato nemmeno troppo remoto), perciò, vista la tendenza che ho a pensare al tutto/nulla, temo di sfasciare tutto quello che ho fatto. Alla fine non ho fiducia in me stessa e alla mia capacità di avere un rapporto equilibrato con l'attività fisica, perché probabilmente tutti passano alti e bassi nella frequenza/intensità di allenamento. Io no, io non me lo concederei mai. Io vorrei essere un robot. Quanto all'importanza che attribuisco alla forma fisica... sinceramente non mi sento una persona superficiale. Il mio pensiero fisso è su quello, ne sono consapevole, ma per motivazioni che hanno una stratificazione profonda. Lo so che tu non volevi darmi della superficiale, ma in effetti dall'esterno potrebbe sembrare così. "Cosa vuole questa che fondamentalmente sta bene, non ha deformità corporee, ha un volto guardabile, un lavoro, un fidanzato, un tetto sulla testa e un cane meraviglioso?" Me lo chiedo anche io, ma in fondo lo so. So anche che la forma fisica prima o poi ci abbandonerà, io spero il più tardi possibile. Quello che mi spaventa è non raggiungere mai la forma che vorrei prima che questa mi abbandoni (ce l'avevo fatta ma mi hanno detto "Signorina lei così non va', lei è malata, deve fare un passo indietro e ingrassare. Altrimenti i rischi per la sua salute sono altissimi). Temo di non vedermi mai come vorrei, seguendo però un percorso sano. Pensa a essere considerato per una vita un "cervello" il cui corpo è impacciato e goffo, dalle forme rotonde e paffute. Sei considerato intelligentissimo, simpatico MA... Quel MA ti lavora dentro se sei fragile su altri punti, è l'ostacolo alla tua idea di perfezione globale. E allora lavori su quello, fai tutto per ottenerlo. Una volta che oltrepassi il limite, poi torni indietro, come sei oggi ti va' poco, perché sai che il tuo corpo può spingersi oltre, può raggiungere determinati risultati. Il problema però insorge quando il corpo stesso grida aiuto, perché tu, portandolo in un certo stato, ne hai leso la vera natura. Perché? Perché in fondo la tua natura ti è sempre stata stretta. Penso molto spesso alla mia volontà di avere un corpo mascolino, e ti confesso che avere sempre la pancia gonfia (ah, che cosa tipicamente femminile!!!) non mi aiuta affatto. 2 giorni fa ho incontrato una carissima amica, attivista dell'Arcigay di Grosseto. Lei convive con una ragazza molto femminile. Questa mia amica invece, sebbene sia carina, è estremamente mascolina nell'abbigliamento, nei gesti, nel modo di parlare, nel modo di camminare. Io non vorrei mai essere così. Io vorrei essere femminile come sono ma apparire fisicamente più muscolosa, venosa, maschile. Ecco che si denota proprio la violenza autoimposta su un'esteriorità che grida donna ma vorrei intrappolare in un ideale mascolino. Tutto ciò che invece mi caratterizza a livello di sessualità, quello non lo posso né voglio cambiare. Un po' come se volessi mascolinizzare il mascolinizzabile diciamo. Ovviamente se sto male e non riesco ad allenarmi, il mio corpo tenderà (secondo la mia visione negativistica) inesorabilmente da subito a farmi assomigliare a un quadro di Botero. In estrema sintesi questo è il motivo per cui la mia attenzione è sulla forma fisica, e in aggiunta a ciò non dimentichiamo il timore di ingrassare e tutto quello che comporta a livello di salute. Mio padre ha sviluppato il diabete di tipo 2 dopo anni di alimentazione dissoluta e ingestione di porzioni enormi di cibo e di bevande zuccherate (che si è aggiunto ai trigliceridi alti e al colesterolo alto che io come tendenza ho ereditato), mia madre è una grande obesa che sta facendo un percorso importante di riabilitazione nutrizionale. Non è che, oltre al metabolismo lento, la mia genetica sia delle più favorevoli... |
Quote:
Il fatto che tu dica che ho sopportato oltre la soglia dell'umana sopportazione mi fa' sorridere, perché ancora mi do' della pigra. Venerdì all'ora di pranzo sono andata nell'altra palestra dove la mia istruttrice fa' pump, perché poi alle 16.00 dovevo partire per Genova e non volevo saltare un altro allenamento. Ero andata solo mercoledì, giovedì ho fatto una corsetta di 2 km in città per andare a prendere la bici da mia nonna (con i dolori anche lì, ma DOVEVO farlo) e insomma... lunedì avrei avuto i consigli di classe fino a tardi, forse non sarei andata (e invece no, ho fatto appena in tempo ma sono andata) e venerdì come potevo non andare? Come potevo permettere a me stessa di prepararmi con calma, magari pranzare con i miei, fare una passeggiata in centro... cavolo c'era un allenamento da fare... e io lussuriosa potevo andare in giro per negozi? Il mio corpo me l'avrebbe fatta pagare. Pranzare in allegria invece di bruciare kcal? Nossignore! Sai il risultato? A metà son dovuta andare via. Il dolore (intestino e ciclo) mi faceva piegare in due, le gambe mi cedevano, avevo anche fame (avere fame, quello sì che non me lo perdono). Sono andata via quasi in lacrime. Hai centrato perfettamente. Forse il mio corpo mi sta dicendo BASTA, così come me lo disse a ottobre 2010 quando svenni, o quando quasi mi cadde il bilanciere in testa nel 2008, quando a malapena mi reggevo in piedi e mi sentivo invincibile. Il pump... sai che il martedì e il giovedì mi sento spesso più rilassata perché non ho l'assillo del dover andare a pump? Mi posso concedere di avere 2 crampetti in più, non sento di dover andare per non perdere un risultato. Per me ormai allenarmi è spesso la "tassa da pagare" per poter mangiare. Nel 2001 iniziai pump perché volevo bruciare qualche kcal in più e poter mangiare più liberamente. E poi ho finito per volere sempre di più, mangiando sempre meno liberamente. Provare altro... mah sai poi quando sto bene e sono lì, mi alleno volentieri, mi piace il tipo di allenamento, ovviamente si collega tutto, come ben sai, al risultato che mi ha dato negli anni. Ho passato a gennaio e febbraio 2 mesi ad allenarmi anche il martedì e giovedì, interrompendo pump e facendo altro 4 5 giorni a settimana. Volevo perdere peso. Non ho ottenuto nulla se non una grande frustrazione e il senso di DOVER fare qualcosa, il senso di colpa se saltavo un allenamento e i sensi di colpa si cumulavano perché gli allenamenti in schedule erano troppi per me, insostenibili. Era Lorenzo a programmarmi i wo. Ho provato a correre, riesco ora a correre per 25 minuti a 9 km/h, che non è NIENTE, ma per me è tantissimo, ma non mi piace, non mi piace, non mi piace e mi sento in colpa perché lui l'adora e a me non piace. Dopo la corsa c'era allenamento con i pesi, e anche affrontare la sala pesi da sola è stato uno scoglio. Le prime 2 volte son tornata via piangendo. Poi mi sono sciolta, ho superato la vergogna. Però dopo 3 settimane a fare pump quasi per niente, sono tornata e quasi mi veniva da piangere dalla gioia. Ho ricominciato ad allenarmi le mie max 3 volte, come sai ho modificato la dieta e anche fisicamente mi sento molto meglio. Accanirmi non è servito perché non lo sentivo, non lo volevo fare. Rispondendo alla tua domanda: non so cosa altro provare per ora, sono legatissima al mio Graal per via del mantenimento dei risultati. Qualsiasi altra cosa io faccia, nella mia testa è un DI PIU', che non mi migliora poi tanto, mentre il MIO allenamento, quello non lo voglio (ancora) abbandonare. Se sto bene ci vado più che volentieri, semmai il problema è far girare tutto intorno all'allenamento e alla gestione del senso di colpa se salto una sola volta. So che la corsa non mi piace, e l'idea che sia l'unico modo per modellare le gambe come vorrei mi fa' soffrire. In realtà sacrifici so di farne, negli orari, guidando ogni giorno per 120 km, nell'alimentazione... fare un allenamento faticoso che mi fa' fondamentalmente c@g@re... non ce la faccio. Un pochino mi voglio bene anche io. Anche se poi ho il tarlo della corsa e mi dico ogni volta (questa è una sega mentale nuova ahimeh) che avrei potuto arrivare mezz'ora prima a pump e, invece di cazzeggiare, correre un po' sul tappeto. Sempre un avrei dovuto fare... avrei potuto fare... Bacio. |
Dio, Acid, ti risponderò con calma quando posso, ma la somiglianza fra il tuo modo di pensare e il mio su certe cose è impressionante...:eek:
|
Quote:
Approfitto per dirti che non mi perdo una riga del tuo thread sulla donna bradipo ma non mi sono ancora sentita in grado di aiutarti, sorryssimo... Quanto alla somiglianza... te l'ho sempre detto che siamo due facce della stessa medaglia... |
Guarda, ti metto in rosso le frasi che io avrei potuto scrivere identiche
Quote:
Quote:
In fondo, due casi simili dovrebbero essere più semplici anche per lui, no?:D |
Quote:
|
No problem, prendo anche la tua dose, per vedere se funzionano meglio...:D
In realtà prendo la dose minima; nei periodi di crisi sono molto tentata ad aumentarla e ne avevo anche già parlato con lo psichiatra, ma finora non l'ho fatto perchè cerco di superarli in altri modi, e per evitare gli effetti collaterali che sono più probabili al crescere del dosaggio. Però io credo che non dovresti scartarle a priori, per partito preso. Potrebbero essere anche un aiuto contro i tuoi disturbi fisici. Giusto oggi parlavo con una collega a cui lo specialista che la segue ha prescritto un vecchio antidepressivo per una serie di problemi dell'apparato genito-urinario, mentre alla mia migliore amica sono stati prescritti come terapia contro un dolore cronico che la stava facendo letteralmente impazzire. A dire la verità, neanche io ho iniziato a prenderli dopo una diagnosi di depressione vera e propria, ma per una serie di problemi fisici di cui non si riusciva a venire a capo (e che certo nel frattempo mi avevano anche buttato giù di morale). |
Quote:
;) |
A distanza di 2 mesi...
... non è che le cose siano cambiate molto. Questa settimana ho saltato l'allenamento a pie' pari, anzi, una volta ho provato ma dopo 10 minuti sentivo le vertigini e non riuscivo a stare in sala con gli altri e sono dovuta andare via.
Il quadro oggi, oltre a presentare sempre i dolori addominali con i quali convivo in maniera cronica e che se sono acuti non mi permettono nemmeno di stare seduta senza provare dolore, oltre alla diarrea quotidiana, è aggravato da altri fattori: - Sto mangiando meno (media di 1150 kcal/die, e meno male che non mi riesce scendere) e i carboidrati li sto prendendo quasi esclusivamente dalla frutta. - Il caldo mi ha sempre dato problemi, e quest'anno mi sta dando effetti collaterali aumentati. Forse la disidratazione dovuta alla diarrea fa' il suo... non ho mai bevuto tanto, ma fino all'estate scorsa mangiavo il triplo della verdura e forse il doppio della frutta (con più kcal, ma nemmeno troppe in più, ma soprattutto senza grassi per niente, quindi avevo kcal a disposizione che mi giocavo con gli altri macro), perciò mi reidratavo meglio rispetto a quest'anno, anche se sto cercando di bere di più - La stanchezza derivante dall'insonnia e dai ritmi (per me) schiaccianti (parlo delle due cose abbinate) dell'inverno appena trascorso mi sembra che me la stiano facendo pagare tutta insieme L'idea che ho di me stessa è sempre più lontana vs quello che in realtà vedo accadermi ogni giorno, ma quando non ho voglia che di dormire (e manco quello mi riesce!!! Infatti sto in casa a leggere libri o su internet... perché sono sempre sveglia... il cervello non si spegne mai) non posso, come in questi giorni, non assecondare un po' il mio corpo. Tutto questo insieme ad altri fattori che sono OT rispetto al thread generano un umore piuttosto depresso, che non aiuta sicuramente a un rilassamento delle pareti addominali che io ho perennemente contratte in spasmi più o meno tollerabili. |
Tutti gli Orari sono GMT +2. Attualmente sono le 08:16 PM. |
Powered by vBulletin Versione 3.6.7
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Search Engine Optimization by vBSEO 3.0.0
Traduzione italiana a cura di: VbulletinItalia.it
Fituncensored Forum - © 2005-2013