Ciao Ragazzi.
Parliamo di autoassicurazione su monotiri di difficoltà contenuta.
Ho una domanda: ma se il gri-gri non lo si modifica,cosa succede?Ci sono delle controindicazioni?
Come è meglio,in top rope,fissare la corda alla base della via?
Và bene legarla ad esempio a un albero o altro di solido presente alla partenza?

Grazie e ciao.

Gec

Rispetto alla modifica del gri-gri funziona anche se non lo modifichi.. ma è più pericoloso perchè rischi che in caso di volo non si blocchi.....

Io ti consiglio se hai dei soldi di ordinare su amazon il soloist.. che è omologato..
O altrimenti di modificare il gri...(su montain project o altri siti trovi una guida che ti spiega come fare)

Considera comunque che l'arrampicata in solitaria è da fare solo se hai già molta esperienza ....

Io ti consiglio di utilizzare il reverso abbinato ad un imbragatura alta..(solo però in falesia)

Anyway ti linko du siti sulla modifica del gri-gri e sulla solitaria
ROCKMADNESS
interattivamente: Arrampicata in autoassicurazione


Non ti affidare però troppo alla tecnica.. ma impara ad affidarti al tuo corpo...
Inizia semmai ad arrampicare slegato per piccoli tratti imparando a gestirti

Io non sono nessuno per insegnarti.. però credo che la vera sicurezza sei te...
la tua testa il tuo corpo etcetc

ciao

Ciao Veleno
 

Ho letto il tuo articolo interessante sui vari strumenti per l'autoassicurazione.

Vorrei chiederti un parere sul semplice utilizzo di un nodo Machard su di una corda doppia (nel mio caso è una gemella da 8mm) per risalire con corda dal basso. Io per ora mi trovo molto bene con questa soluzione e riesco a aprirmi da solo brevi tiri con l'uso di chiodi. Non sono mai caduto ma pensavo di acquistare uno shunt per aumentare la sicurezza e continuare la risalita con una doppia corda gemella che mi permette poi di recuperarla in sosta per poi proseguire o preparare le doppie.

Cosa mi sai dire a proposto della risalita con marchard?
Ti ringrazio
Ciao
Michele

Ciao Michele,

I nodi autobloccanti NON sono assolutamente sicuri, nè in salita, nè in discesa, nè in qualsiasi altra manovra di corda.
Se non bastasse il buon senso, lo dicono i test di laboratorio, che confermano l'assoluta imprevedibilità del comportamento di questi nodi in situazioni di stress, questo a causa del fatto che le variabili introdotte sono troppe: spessore della corda, spessore del cordino, rapporto tra gli spessori, anzianità di utilizzo e caratteristiche della guaina di corda e cordino, numero e assemblaggio delle spire, peso del climber...
Inoltre, l'azione è quasi sempre statica al massimo, ovvero elevati valori di forza di arresto, nocivi al sistema. Nei casi in cui invece l'azione sia dinamica, può succedere solo a causa dello scivolamento del cordino sulla corda, con le conseguenze che si possono ben immaginare...
Il punto è che finchè non si cade, tutti i metodi vanno bene...

Grazie Veleno per la risposta.
Ho comperato uno shunt usato e spero di riuscire a fidarmi più che di un nodo autobloccante così da spingermi su difficoltà maggiori.